        Ai test della MotoGP a Sepang si sono viste alcune novit&agrave; aerodinamiche interessanti. Il direttore tecnico della MotoGP Danny Aldridge ha spiegato come queste innovazioni rientrino nei regolamenti - nonostante alcune abbiano una somiglianza con le "ali" che furono originariamente introdotto da Ducati e che furono bocciate. NEL SEGNO DELLA SICUREZZA - "Alcune dfferenze-chiave fanno completamente la differenza quando si parla di sicurezza&rdquo;, spiega Aldridge in un&rsquo;intervista con MotoGP.com. &ldquo;La cosa pi&ugrave; importante per noi &egrave; ovviamente la sicurezza quindi corrisponde ai criteri che i bordi siano arrotondati, che si adattino ai regolamenti di una carenatura larga 600 mm e abbiamo anche regole severe sulle dimensioni in quanto non pu&ograve; essere a forma di ala - al momento questo argomento &egrave; molto dibattuto, ma la cosa pi&ugrave; importante &egrave; che li classifichiamo come sidepod. Noterete che hanno un'area superiore, un'area laterale e un'area in basso, quindi sono tecnicamente racchiuse - e molto pi&ugrave; sicure di quelli della Ducati di qualche anno fa".  HONDA E YAMAHA - Aldridge ha parlato in particolare delle carenature di Honda e Yamaha che si sono viste ai test Sepang. "La Yamaha in realt&agrave; ha due versioni: quella che hanno usato a Valencia, che non &egrave; conforme, e quella riprogettata - che &egrave; conforme ", spiega. "Per me un'ala &egrave; un'entit&agrave; singola che va dritta all&rsquo;esterno. Anche la carenatura di Honda &egrave; conforme e rientra nei regolamenti attuali, ma dobbiamo ricordare che questo &egrave; un test, quindi questo non significa che sar&agrave; la versione finale che useranno in Qatar. Stanno sperimentando e possono apportare alcune modifiche, quindi tornare da me per vedere se sono conformi alle normative". ASPETTANDO IL QATAR - Aldridge ha spiegato che per il momento i team stanno vivendo una fase di preparazione. "L&rsquo;evoluzione delle carene &egrave; iniziata dopo Valencia, &egrave; l&igrave; che abbiamo cominciato a discutere i progetti che useranno in pista. Ma &egrave; solo in Qatar, alla prima gara, dove la carenatura che possono usare diventer&agrave; ufficiale. "Ovviamente, l&rsquo;obiettivo dei team &egrave; ottenere una pre-approvazione prima di questo perch&eacute; non vogliono presentarsi l&igrave; con una carenatura che &egrave; illegale - quindi parleranno con me ora e io lo approver&ograve; a patto che non facciano eventuali modifiche per il Qatar",  Infine, il direttore tecnico sottolinea ancora una volta che si tratta di sicurezza pi&ugrave; che altro, ma senza tagliare le ali dello sviluppo, per cos&igrave; dire.  "La carenatura &egrave; ovviamente una parte molto importante della moto ed &egrave; importante per entrambi capire quale sia il limite e cosa &egrave; permesso", aggiunge Aldridge. "Continuo a dire che la cosa importante dal nostro punto di vista &egrave; la sicurezza del pilota, ma dobbiamo anche consentire ai produttori di sviluppare, di progettare una moto il pi&ugrave; veloce e sicura possibile, e questo &egrave; un buon argomento di discussione nel paddock".  Per scoprire cosa avranno realizzato le Case nel frattempo, bisogner&agrave; aspettare il prossimo test ufficiale a Buriram il 16 febbraio.       

'L'evoluzione delle carene &egrave; iniziata dopo Valencia, &egrave; l&igrave; che abbiamo cominciato a discutere i progetti che useranno in pista. Ma solo in Qatar, alla prima gara, la carenatura diventer&agrave; ufficiale', spiega il direttore tecnico della MotoGP

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MotoGP, Aldridge: 'Niente ali in MotoGP'