        Nel 1999 si schierava per la prima volta in griglia di partenza del GP di Imola, un giovanissimo Alex De Angelis pronto a fare della sua passione il suo lavoro. Da quel momento di acqua ne &egrave; passata sotto i ponti, con tante soddisfazioni raccolte, qualche delusione, l&rsquo;arrivo tanto atteso in MotoGP, dove a Indianapolis ha anche assaporato il gusto godurioso del podio. Alex De Angelis ospite di "Appuntamento al parco chiuso"  L&rsquo;ex pilota sammarinese ha raccontato la sua bella carriera sportiva nel quarto episodio del podcast &ldquo;Appuntamento al parco chiuso&rdquo;. Una carriera che si &egrave; snodata tra le classi minori 125 e 250, per poi arrivare in MotoGP. A quel punto Alex &egrave; poi tornato in Moto2, prima di assaggiare anche la Superbike e perch&eacute; no, pure la MotoE. La sua storia &egrave; stata variegata, colma di tante esperienze diverse che l&rsquo;hanno portato oggi a mettersi al servizio dei talenti pi&ugrave; giovani. Ascoltate qui la nostra chiacchierata: strapi:podcast:12 Calendario MotoGP 2024        

Ex pilota del Mondiale, collaudatore e oggi al fianco dei pi&ugrave; giovani: il sammarinese si &egrave; raccontato a 360&deg;

Appuntamento al parco chiuso con… Alex De Angelis

        La grande novit&agrave; del 2024, ovvero l'arrivo delle Honda NSF250R nel CIV PreMoto3, ha suscitato grande interesse all'interno del paddock del Campionato Italiano Velocit&agrave;. Se gli attuali top team della categoria si sono detti decisamente favorevoli a questa introduzione, anche nuove squadre hanno deciso di mettersi in gioco nella classe riservata ai giovanissimi. E' il caso del team Roc'n'DeA di Massimo Roccoli e Alex De Angelis, i quali hanno gi&agrave; acquistato ben tre moto da affidare ad altrettanti talenti emergenti della serie tricolore che verranno annunciati pi&ugrave; avanti. I tanti aspetti positivi di quello che diventer&agrave; un monomarca Honda hanno convinto i due esperti piloti, Tecnici Federali e Team Manager a mettersi in gioco in una nuova categoria oltre a quelle in cui sono gi&agrave; impegnati (WEC, R3 Cup ed R7 Cup). Delbianco al via del Bol d'Or: "Voglio esplorare nuove strade" De Angelis: &ldquo;I giovani pi&ugrave; meritevoli si metteranno in mostra&rdquo;  Lo stesso Alex De Angelis ci ha spiegato la scelta di entrare in PreMoto3 dal 2024: &ldquo;Nonostante debba ancora uscire il regolamento definitivo, sembra che le moto restino standard per tutti e questo non pu&ograve; che essere un aspetto positivo per il campionato, perch&eacute; permetter&agrave; ai giovani pi&ugrave; meritevoli di mettersi in mostra con una vera e propria moto da gara uguale per tutti. Inoltre, sar&agrave; possibile avvicinarsi pi&ugrave; facilmente al panorama internazionale e, complice l'et&agrave; minima di 13 anni al posto dei 14 delle altre Talent Cup non va escluso che si aggiunga in griglia anche qualche pilota proveniente da altri Paesi&rdquo;. &ldquo;Per me e Massimo la crescita dei giovani &egrave; un aspetto molto importante e abbiamo deciso immediatamente di metterci in gioco&rdquo;, prosegue il sammarinese, i cui piloti potranno godere di un importante aiuto in pi&ugrave;. &ldquo;Penso che un nostro punto di forza sia la possibilit&agrave; di girare insieme a loro nei test, studiandone il comportamento, lo stile di guida e gli aspetti in cui devono migliorare per diventare dei piloti completi. Credo sia un valore aggiunto per chi correr&agrave; con noi, specialmente essendo cos&igrave; giovani, anche se al momento non sappiamo chi difender&agrave; i nostri colori nel 2024&rdquo;. I podcast di Motosprint: ascolta le storie di moto e piloti       

La squadra capitanata da Roccoli e De Angelis schierer&agrave; tre moto nella classe riservata ai pi&ugrave; giovani, che cambier&agrave; volto dalla prossima stagione

CIV, nuova avventura per il team Roc'n'DeA: in PreMoto3 nel 2024

        Abbiamo ammirato Michele Pirro all'opera, adesso tocca ad Alex De Angelis. La pista di Modena &egrave; stata invasa da Ducati V21L, il prototito elettrico costruito a Borgo Panigale. La stagione della classe MotoE partir&agrave; tra poco coi test di Jerez, quindi &egrave; meglio far arrivare in loco tutto il materiale pronto. Dopo il pugliese, lo ha rodato il sammarinese. Alex De Angelis a tutto... watt  Alex ha affrontato l'ultima variante dell'Autodromo di Modena a pieno gas, ehm, a tutto watt. De Angelis piegava nella stretta "esse" finale, percorrendo una traiettoria rettilinea a lambire il muretto dei box. Eccellente, per una sibilante V21L dalla bruciante accelerazione.&nbsp; Chi l'ha provata, giura in prestazioni simili alla prime tre marce scaricate a terra dalla Desmosedici, il riferimento attuale della MotoGP. Ci&ograve; significa che gli iscritti alla classe elettrica avranno di che divertirsi, nel calendario previsto di 8 tappe e 16 gare da completare.        

Come Michele Pirro, Alex ha preparato la sfida che attende le V21L al varco: le Rosse bolognesi tinte di nero sibilano come il vento

Anche De Angelis ha "scaldato" le Ducati MotoE

        Una delle ragazze pi&ugrave; talentuose della Women's European Championship &egrave; senza dubbio Aurelia Cruciani, che nonostante un po' di sfortuna di troppo lo scorso anno &egrave; riuscita a mostrare un ottimo potenziale (come nel caso del round del Mugello in cui ha chiuso ai piedi del podio con una mano rotta). Per questa stagione della serie tutta al femminile, la pilota romana &egrave; pronta a difendere i colori del team Roc'n'Dea, con cui andr&agrave; a caccia delle posizioni di alta classifica. Aurelia ha gi&agrave; effettuato dei test in Spagna con la Yamaha R3 della squadra di Massimo Roccoli e Alex De Angelis trovandosi immediatamente a proprio agio. Andr&agrave; quindi ad affiancare la gi&agrave; annunciata Roberta Ponziani in una line up tutta tricolore. CIV: il team Faieta Motors by Speed Action raddoppia l'impegno in SBK Cruciani: &ldquo;Una grande occasione per crescere&rdquo;  &ldquo;Sono felicissima di poter annunciare che correr&ograve; nella Women's European Championship con il team Roc'n'Dea&rdquo;, ha detto la ragazza sui propri social, senza nascondere l'entusiasmo. &ldquo;Sono appena rientrata dal test a Valencia, il primo con la squadra, e posso dire di essere davvero contenta del risultato ottenuto e del lavoro svolto&rdquo;. &ldquo;Ringrazio il capotecnico Andrea Bergamaschini, cos&igrave; come, ovviamente, Massimo Roccoli e Alex De Angelis. Avere due team manager e punti di riferimento come loro rappresenta una grande occasione per crescere tecnicamente. Non vedo l'ora di tornare in sella insieme a loro&rdquo;, conclude la Cruciani, la cui stagione inizier&agrave; a Misano a fine aprile. Che occasione per Bartolini: al via del Mondiale Junior Moto3 con Monlau       

La ragazza romana correr&agrave; nell'Europeo Femminile in sella alla Yamaha R3 della squadra di Massimo Roccoli e Alex De Angelis

WEC: Aurelia Cruciani completa la line up del team Roc'n'Dea

        Gi&agrave; tra le assolute protagoniste della serie fin dalla prima stagione, Roberta Ponziani sar&agrave; al via della Women's European Championship anche nel 2023, anno in cui il campionato tutto al femminile diventer&agrave; un vero e proprio Europeo riconosciuto dalla FIM aumentandone il prestigio. La ragazza classe '96 cercher&agrave; di porre fine al dominio spagnolo delle passate stagioni restando in sella alla gi&agrave; nota Yamaha R3 con cui ha gi&agrave; ottenuto risultati di rilievo, passando per&ograve; al team Roc'n'DeA di Massimo Roccoli e Alex De Angelis. Potendo contare sul supporto di due piloti dalla comprovata esperienza in ambito nazionale ed internazionale, la talentuosa pilota abruzzese potr&agrave; puntare senza mezzi termini al titolo. CIV: Emanuele Andrenacci debutta in Moto3 con SM Pos Corse Ponziani: &ldquo;Sono carica, possiamo ottenere grandi risultati&rdquo;  &ldquo;Sono carica, ho davvero voglia di vincere e sono contentissima di essere entrata a far parte di un team cos&igrave; importante con cui potr&ograve; affrontare una stagione ad alto livello&rdquo;, ha detto Roberta. &ldquo;La decisione finale &egrave; stata presa dopo una giornata di test con Alex e Massimo in cui ho potuto vedere tutto il loro impegno in questo lavoro. Giriamo in moto assieme e ci confrontiamo attraverso filmati e telemetria, non lasciando nulla al caso; ringrazio il team per l'opportunit&agrave; che mi sta dando, mi auguro di ripagarli portando a casa dei grandi risultati&rdquo;. Carmine Matarazzo: ecco chi &egrave; il re delle Supermoto al CIVS       

Ormai veterana della categoria tutta al femminile, la ragazza abruzzese correr&agrave; con la Yamaha R3 della squadra capitanata da Massimo Roccoli e Alex De Angelis

WEC: Roberta Ponziani con il Team Roc'n'Dea per puntare al titolo

        Alex De Angelis non si ferma mai, n&eacute; come tester n&eacute; come team manager, ruolo che lo vede impegnato nel Team Roc&rsquo;n&rsquo;Dea assieme a Massimo Roccoli. Proprio con il suo team De Angelis ha partecipato al Trofeo Inverno di Binetto, cogliendo un secondo posto in Gara 2 con il giovane Peristeras. CIV: premiati i vincitori 2022 De Angelis e il Team Roc&rsquo;n&rsquo;Dea  Interpellato sui risultati del weekend, De Angelis si &egrave; detto molto soddisfatto: &ldquo;Abbiamo partecipato al Trofeo Inverno ma in realt&agrave; veniamo spesso al Levante Circuit per allenarci, sfruttando il meteo solitamente favorevole &ndash; le parole di Alex ai nostri microfoni - eventi come questo sono importantissimi per noi, perch&eacute; ci permettono di mantenere in allenamento i nostri giovani piloti, inoltre questa pista &egrave; ideale per la categoria 300&rdquo;. Adesso De Angelis guarda al futuro e promette di ampliare gli impegni del suo team nella prossima stagione: &ldquo;Non abbiamo ancora definito i piani per il 2023, siamo e saremo coinvolti nella Yamaha R3 Cup e nel CIV Supersport 300, ma probabilmente potremmo confermare l&rsquo;impegno anche nella Women&rsquo;s Cup, dopo aver partecipato gi&agrave; ad alcune tappe del 2022. In realt&agrave;, abbiamo colto l&rsquo;occasione di questo Trofeo per provare la Yamaha R7, le prime impressioni sono positive e potremmo partecipare anche a quel campionato&rdquo;. Alex esalta la Ducati  Prima di lasciarci, inevitabile chiedere al sammarinese due battute sulla stagione perfetta conclusa da Ducati, Casa capace di fare en plein tra MotoGP e WorldSBK: &ldquo;La Ducati ha vinto tutto e in maniera brillante. Mi fa piacere vedere la Casa di Borgo Panigale andare forte con tutti i piloti e non solo con uno, a differenza di quanto accadeva in passato, dimostra che l&rsquo;azienda riesce a fornire a tutti i piloti pacchetti tecnici di alto livello&rdquo;. Nel 2023, la Ducati sar&agrave; protagonista anche in MotoE, categoria in cui la V21L sostituir&agrave; le Energica: &ldquo;Di sicuro non &egrave; possibile paragonare Energica e Ducati perch&eacute; la V21L &egrave; una moto molto differente. Sono sicuro che permetter&agrave; alla categoria di fare un grosso step in avanti&rdquo; la conclusione di Alex, collaudatore della Ducati MotoE. Trofeo Inverno, Delbianco: "Vorrei piste come Binetto nel CIV"       

Alex, presente a Binetto con il Team Roc&rsquo;n&rsquo;Dea, ci ha svelato i piani della sua squadra prima di spendere parole d'elogio nei confronti della Rossa

Trofeo Inverno, De Angelis: "La Ducati farà salire il livello della MotoE"

        Reduce dal corso DRE in Thailandia e dopo aver macinato tanti km con la MotoE V21L, Alex De Angelis ha fatto il punto della situazione della stagione 2022 di MotoGP con il titolo di Bagnaia e della SBK con il fresco titolo di Bautista oltre al titolo di Independent Rider di Axel Bassani Alex De Angelis: &ldquo;Vanno forte anche i team che si affidano a Ducati&rdquo;  Nella giornata del titolo mondiale di Bautista, c&rsquo;&egrave; quello di Independent Rider di Bassani. A tal proposito De Angelis dice: &ldquo;E&rsquo; un altro bellissimo lavoro che sta facendo Ducati, non vanno forte solo le moto ufficiali ma anche i team che si affidano a Ducati, una cosa molto difficile da vedere negli anni.&rdquo; Qui l&rsquo;intervista integrale        

Ai nostri microfoni il sanmarinese, reduce dal corso DRE in Thailandia, ha parlato della stagione 2022 e della nuova MotoE, la V21L

EICMA 2022, De Angelis: “Grande stagione per Ducati, concretizzato il lavoro”

Ai nostri microfoni il sanmarinese di Ducati sulla stagione 2022 di MotoGP e SBK oltre alla MotoE V21L

Eicma 2022 - Intervista ad Alex De Angelis

Il futuro elettrico di Ducati prende sempre pi&ugrave; forma. Dopo averla mostrata una prima volta nel dicembre scorso infatti Ducati ha ora definitivamente tolto i veli alla sua nuova cretura, ossia la sua prima moto elettrica. Un prototipo che rappresenta un epocale nuovo capitolo per la casa di Borgo Panigale, che per la prima volta si confronta con l&#39;elettrico, con vista sul 2023. Il prossimo anno infatti Ducati sar&agrave; fornitore unico del campionato MotoE, prendendo il posto di Enel e dell&#39;Energica.&nbsp;    Caratteristiche della Rossa MotoE  La batteria &egrave; una unit&agrave; dal peso di 110 Kg per una potenza nominale di 150 CV. Da segnalare che, come accade per il telaio front frame della&nbsp;Panigale V4, il pacco batteria &egrave; elemento stressato della ciclistica con il vero telaio in alluminio che pesa appena 3,7 Kg.&nbsp;I tempi di ricarica parlano di un 80% che si raggiunge in 45 minuti.&nbsp; Velocit&agrave; massima? Circa 275 Km/h al Mugello. Andando pi&ugrave; nel dettagli da segnalare il pacchetto tecnologico che comprende i sistemi di ride-by-wire, Ducati traction Control, Engine Brake, Sliding control (per sorvegliare sulla derapata) e il Wheelie Control. interamente in carbonio &egrave; la struttura del codone.&nbsp;Il peso totale &egrave; di 225 kg.  Una delle soluzioni tecniche pi&ugrave; avanzate sperimentate sul prototipo Ducati MotoE riguarda il&nbsp;sistema di raffreddamento. I componenti del prototipo sono raffreddati infatti da un sistema a liquido particolarmente sofisticato ed efficiente con un&nbsp;doppio circuito studiato per rispondere alle differenti esigenze termiche del pacco batteria e del gruppo motore/inverter. Ci&ograve; garantisce un&rsquo;estrema regolarit&agrave; delle temperature con benefici importanti in termini di costanza delle prestazioni ma anche delle tempistiche di ricarica. Non &egrave; infatti necessario attendere che il pacco batteria si raffreddi per poter iniziare il processo: la Ducati MotoE pu&ograve; essere caricata quasi contestualmente al suo ingresso al box e per ricaricarla fino all&rsquo;80% della sua autonomia sono necessari circa 45 minuti.   

La casa di Borgo Panigale ha presentato la sua prima moto elettrica, che promette di essere rivoluzionaria&nbsp;

MotoE Ducati: a Modena inizia ufficialmente una nuova era

La bellissima modella piemontese che vediamo spesso nei paddock delle due ruote, dal CIV al Mondiale, e che fa coppia fissa con l'ex pilota sammarinese

Federica Macciotta, la fidanzata di Alex De Angelis e ombrellina

        Development of the first Ducati-branded electric bike, the &ldquo;V21L&rdquo; prototype, continues. The bike that will compete in the MotoE World Cup as of next season has been tested at the Vallelunga circuit by Alex De Angelis, the San Marino rider having gained a wealth of experience in various world championships, MotoE included. De Angelis the latest member of the test team   Alex becomes an official member of the Borgo Panigale manufacturer&rsquo;s test team then, joining Michele Pirro, who was the first rider to take the electric Ducati out on track at Misano in December. The San Marino rider will be able to provide important feedback, having participated in the 2019 and 2020 electric championship with the Pramac team. &ldquo;Ever since we took the Ducati MotoE prototype to the track for the first time, development work on the project has never stopped, not even for a moment&rdquo;, comments Roberto Can&egrave;, Ducati eMobility Director. &ldquo;The hard work of the whole team is paying off for the efforts made through continuous progress, which is giving us great satisfaction. In just four months, our prototype has already tackled the curves of some of the main Italian circuits, providing positive responses. There is still a lot of work to do, but the direction is certainly the right one&rdquo;. Translated by Heather Watson Look out for Suzuki, MotoGP outsiders: the title is possible       

The San Marino rider was out at Vallelunga with the V21L, the Italian manufacturer&rsquo;s prototype that will be used in the electric championship as of next season

The Ducati MotoE on track with De Angelis: here it is in action at Vallelunga

Il pilota sammarinese, nuovo membro del team di sviluppo della V21L, &egrave; sceso in pista all&#39;autodromo Piero Taruffi. Eccolo in sella alla sportiva elettrica della Casa italiana, che garegger&agrave; nella Coppa del Mondo MotoE a partire dalla stagione 2023

Ducati MotoE: le foto di Alex De Angelis in azione a Vallelunga

Prosegue lo sviluppo della prima moto elettrica marchiata Ducati, ovvero il prototipo &ldquo;V21L&rdquo;. La moto che correr&agrave; nella Coppa del Mondo MotoE a partire dalla prossima stagione &egrave; stata infatti testata all&#39;autodromo Piero Taruffi di Vallelunga da Alex De Angelis, pilota sammarinese di comprovata esperienza nei principali campionati del mondo, compresa la MotoE.  De Angelis nuovo tassello del team di sviluppo     Alex si &egrave;&nbsp;cos&igrave;&nbsp;aggiunto ufficialmente al Test Team&nbsp;della Casa di Borgo Panigale, andando ad affiancare Michele Pirro, primo pilota a portare in pista la Ducati elettrica a Misano nel mese di dicembre.&nbsp;Il sammarinese potr&agrave; fornire un feedback prezioso, avendo preso parte nel 2019 e nel 2020 al campionato elettrico&nbsp;come portacolori del team Pramac.  &ldquo;Dal momento in cui abbiamo portato il prototipo della Ducati MotoE in pista per la prima volta, il lavoro di sviluppo sul progetto non si &egrave; mai fermato&rdquo;, ha detto&nbsp;Roberto Can&egrave;, eMobility Director Ducati. &ldquo;Il duro lavoro di tutto il team gli sforzi compiuti attraverso progressi continui che ci riempiono di soddisfazione. In soli quattro mesi il nostro prototipo ha gi&agrave; girato su alcuni dei pi&ugrave; importanti circuiti italiani fornendo risposte positive e, anche se c&#39;&egrave; ancora tanto lavoro da fare, stiamo andando nella giusta direzione&rdquo;.  

All&#39;Autodromo Piero Taruffi il sammarinese &egrave; salito in sella alla V21L, prototipo della casa italiana che verr&agrave; utilizzato nel campionato elettrico a partire dalla prossima stagione

La Ducati MotoE in pista con Alex De Angelis: eccoli in azione a Vallelunga

Quando manca l&#39;ultima gara della stagione per la MotoE, Alex De Angelis, durante la conferenza stampa di presentazione dell&#39;ultimo appuntamento 2020 previsto questo weekend a Le Mans, ha deciso di dare l&#39;annuncio del suo ritiro.  Un momento toccante, visti i tantissimi anni (20 per la precisione) che il pilota sammarinese ha trascorso all&#39;interno del paddock.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   ADDIO ALLE CORSE MA NON ALLA PASSIONE &ldquo;Dire addio alle piste del Motomondiale, al paddock, ai miei colleghi e a tutto quello che &egrave; stato la mia casa per vent&rsquo;anni non &egrave; assolutamente facile. Con il round finale della Moto-E 2020 a Le Mans si chiude la parentesi pi&ugrave; importante della mia vita. Vent&rsquo;anni da pilota professionista nel Campionato Mondiale: vittorie, podi, gioie e dolori, ma soprattutto met&agrave; della mia vita spesa in giro per il mondo a tutta velocit&agrave;. Adesso sono un adulto, sono un team manager, un istruttore federale, lavoro in TV, insegno alla gente come guidare una moto in pista in sicurezza e divertendosi. Molti impegni che per&ograve; non mi fanno dimenticare di essere prima di tutto (e per sempre) un pilota. Rimpianti? No, ho fatto una carriera che reputo incredibile, ho visto e conosciuto persone e paesi bellissimi, tante realt&agrave; che mi hanno arricchito nel corso degli anni. Quando ho iniziato ero un ragazzino di 15 anni con i capelli da paggio e tanta voglia di &ldquo;dare del gas&rdquo;. Ora sono un uomo con qualche ruga ma la voglia di &ldquo;dare del gas&rdquo; &egrave; rimasta anche se in altri campi e con uno spirito diverso. Un GRAZIE doveroso va a tutti quelli che hanno creduto in me, in primis la mia famiglia, a tutte le persone straordinarie cha hanno lavorato con me, agli amici e ai fan per avermi sempre sostenuto. Arrivederci. Alex  Un post condiviso da  Alex De Angelis (@alexdea15) in data: 8 Ott 2020 alle ore 5:14 PDT      &ldquo;Rester&ograve; nel mondo del motociclismo&rdquo;   &ldquo;Quando tu fai il pilota lo fai semplicemente perch&egrave; ti piace - ha detto Alex -,&nbsp;ti vedi solo ed esclusivamente come pilota e non capisci quando &egrave; l&#39;ora di smettere semplicemente perch&egrave; stai bene, lo fai con il cuore e ti piace. Per&ograve; arriva un certo momento in cui gli impegni che hai oltre a quelli di fare il pilota sono quelli che ti prendono pi&ugrave; tempo. Ho il mio team nel Campionato italiano, faccio il pit reporter per Sky, faccio gi&agrave; tantissime cose quindi per fortuna sar&ograve; ancora impegnato all&#39;interno del mondo del motociclismo. Quindi ho deciso di fermarmi&rdquo;.  MotoE: Energica fornitore unico fino al 2022  &ldquo;Voglio dedicare il mio tempo ad insegnare&rdquo;   De Angelis ha proseguito poi con i ringraziamenti: &ldquo;Voglio ringraziare tutte le persone che in questi 20 anni di paddock e di Motomondiale hanno creduto in me, hanno lavorato con me e per me che non mi hanno insegnato a diventare solo un buon pilota, ma hanno costruito un uomo. Quell&#39;uomo che oggi &egrave; Alex e che vuole dedicare il suo tempo ad insegnare ai ragazzini giovani tutti i segreti e la passione che ha fatto della mia vita il target. Ringrazio Pramac che mi ha dato la possibilit&agrave; di partecipare a queste due stagioni di MotoE, grazie alle quali posso dire di aver corso quasi in tutte le categorie, mi manca la 500 2t. E li voglio anche ringraziare perch&egrave; quando ho detto loro che volevo smettere loro mi hanno detto &ldquo;Ma come, la moto per il prossimo anno &egrave; gi&agrave; l&igrave; che ti attende&rdquo;. Proprio in quel momento per&ograve; ho capito che la decisione di smettere veniva dal mio cuore e non perch&egrave; mi manca la moto o il contratto, ma semplicemente perch&egrave; &egrave; arrivato il momento per me di fare altro ed insegnare&rdquo;.  MotoGP, Valentino Rossi: &ldquo;Di solito a Le Mans sono competitivo&rdquo; 

L&#39;attuale pilota Pramac MotoE ha fatto il suo annuncio durante la conferenza stampa di presentazione dell&#39;ultimo appuntamento delle moto elettriche a Le Mans

De Angelis annuncia il ritiro: &ldquo;Per me &egrave; arrivato il momento di fare altro&rdquo;

Il 2010 rappresent&ograve; una svolta per il Motomondiale per tante ragioni. Tra queste, l&rsquo;introduzione di una seconda categoria a quattro tempi, la Moto2, che sostitu&igrave; la 250 nel ruolo di classe intermedia. Un salto enorme, perch&eacute; si pass&ograve; da una moto da GP sulla quale erano possibili interventi e modifiche di ogni tipo, a livello progettuale oltre che di set up, a un mezzo sul quale le possibilit&agrave; di cambiare erano contingentate. A cominciare dal motore (Honda) uguale per tutti.  A sperimentare la nuova classe fu anche Alex De Angelis, pilota sammarinese costretto a scendere dalla MotoGP per mancanza non di risultati (era stato ottavo nel Mondiale, con un secondo posto a Indianapolis) ma di sponsor. L&rsquo;allora ventiseienne visse una stagione da montagne russe, in cui speriment&ograve; ogni tipo di sentimento nel giro di poche settimane, tra la gara di casa a Misano che fu una discesa agli inferi, e la tappa pi&ugrave; lontana, a Phillip Island, che invece regal&ograve; l&rsquo;orgoglio per un successo dopo quasi quattro anni di attesa.  Quell&rsquo;annata in Moto2 rafforz&ograve; la versatilit&agrave; di Alex, pilota che nella propria carriera ha corso, ben figurando, su qualsiasi tipo di mezzo: MotoGP, Moto2, 250, 125, Superbike e MotoE. Categoria, quest&rsquo;ultima, in cui &egrave; iscritto al campionato 2020 con Pramac.  Partito come la maggior parte dei colleghi dalle Minimoto, per seguire le orme di suo fratello William, di tre anni pi&ugrave; grande, Alex debutt&ograve; nel Mondiale a 15 anni. Vice campione della 125 nel 2003, dietro Dani Pedrosa ma davanti a gente come Andrea Dovizioso, Casey Stoner e Jorge Lorenzo, nella 250 fu terzo nel 2006 e 2007, sempre dietro Lorenzo e Dovizioso. Due anni di MotoGP, ed ecco l&rsquo;approdo in Moto2, dove sarebbe rimasto per quattro stagioni e mezza (quarto nel 2011) prima di ritrovare la MotoGP e rischiare la vita in un terribile incidente a Motegi.    La vittoria di Phillip Island, il 17 ottobre 2010, fu probabilmente il momento pi&ugrave; alto nella classe di mezzo a quattro tempi: &quot;Fu il mio weekend perfetto - ricorda oggi Alex - firmai la pole position, fui primo nel warm up con pista bagnata e mi aggiudicai la gara per distacco&quot;.  Nel sabato delle qualifiche faceva freddo ed era piovuto, ma il vento proveniente dall&rsquo;oceano riusc&igrave; ad asciugare la pista per un ultimo giro utile: De Angelis ne approfitt&ograve; per accaparrarsi la pole in 1&rsquo;35&rdquo;148, due decimi pi&ugrave; veloce di Scott Redding affiancato poi in griglia da Stefan Bradl e Mike Di Meglio, con Andrea Iannone subito dietro.  In gara, per&ograve;, il sammarinese del Team Jir dovette fare i conti con i pneumatici, che non entrarono subito in temperatura, portandolo cos&igrave; a cedere diverse posizioni agli avversari. Per un po&rsquo; Alex fu costretto a rimanere a guardare, ma da met&agrave; gara trov&ograve; il feeling ottimale e inizi&ograve; a mettere a segno i suoi attacchi. Prima su Di Meglio, poi su Redding e Iannone, uno dopo l&rsquo;altro De Angelis se li lasci&ograve; alle spalle andando a tagliare il traguardo con un distacco di due secondi sull&rsquo;inglese oggi alla Ducati Superbike e quasi tre sull&rsquo;abruzzese oggi all&rsquo;Aprilia.  De Angelis e Redding non ebbero in comune soltanto quel podio in Australia, purtroppo. Poche settimane prima, nel GP San Marino e Riviera di Rimini, i due furono coinvolti nella carambola fatale a Shoya Tomizawa al curvone del Carro. Tomizawa, vincitore della storica prima gara della Moto2 in Qatar, durante il dodicesimo giro cadde dopo che la ruota posteriore della sua Suter perse aderenza e venne travolto da De Angelis e da Redding che si trovavano proprio dietro di lui e che, ad altissima velocit&agrave;, non ebbero alcuna possibilit&agrave; di evitarlo e a loro volta rischiarono grosso. Nell&rsquo;incidente il giapponese riport&ograve; gravi lesioni al torace e alla testa, mor&igrave; poco dopo all&rsquo;ospedale di Riccione. Aveva soltanto 19 anni.&quot;L&rsquo;incidente al povero Tomizawa&quot;. Ripensando al giapponese, a De Angelis viene un groppo in gola: &quot;Sia per me che per la squadra, fu un blocco totale. Uscire da quel periodo grigio non fu facile, anzi fu molto duro&quot;.   Tomizawa aveva aperto la stagione vincendo, un successo seguito da quelli del campione di quell&rsquo;anno, Toni Elias, primo a Jerez e Le Mans con la Moriwaki, poi Iannone e la Speed Up vinsero al Mugello. Dove De Angelis conquist&ograve; i primi punti stagionali, a testimonianza di come l&rsquo;avvio sulla Force GP210 del Team Scot, accanto a Niccol&ograve; Canepa, fu difficile. Tra ritiri e infortuni, il miglior risultato fu il decimo piazzamento nel GP Catalunya. Poi il team venne travolto dai problemi economici e De Angelis dovette cambiare: prima sostitu&igrave; Hiroshi Aoyama sulla Honda in MotoGP, andando a punti in Germania, Stati Uniti e Repubblica Ceca, poi torn&ograve; in Moto2, sulla MotoBi. E il debutto avvenne proprio a Misano, per sostituire Yusuke Teshima che a sua volta aveva rimpiazzato Mattia Pasini &quot;dopo che in TV - ricorda De Angelis - non fu esattamente tenero parlando della moto&quot;.    La tragedia di Misano ebbe un impatto emotivo fortissimo per Alex, che riusc&igrave; a risollevarsi soltanto a partire dalla trasferta extra-europea. Dal Giappone in poi, il sammarinese fu persino il migliore della Moto2: nei cinque GP finali, nessuno prese pi&ugrave; punti rispetto ai suoi 84.  Un cambio di marcia simboleggiato dai podi in Malesia (secondo) e Portogallo (terzo) e dal successo a Phillip Island, lieto fine di un weekend che ebbe anche qualche brivido. Colpa di un grattacapo che il team Japan Italy Racing di Gianluca Montiron dovette affrontare: &quot;Eravamo molto preoccupati - ammette Alex - perch&eacute; nelle gare precedenti avevamo avuto grossissimi problemi con il consumo della benzina, arrivavamo sempre con il serbatoio vuoto. In Giappone, addirittura, gli ultimi due giri la moto faceva i vuoti perch&eacute; su quel tracciato c&rsquo;erano tante frenate e ripartenze quindi quel poco di benzina che avevo, sballottava nel serbatoio dando problemi di pescaggio. Per cercare una soluzione, mettemmo delle piccole barriere di alluminio all&rsquo;interno del serbatoio ma non avevamo risolto il problema. In gara c&rsquo;era quindi la paura che la moto iniziasse a fare dei vuoti, per fortuna la modifica funzion&ograve;&quot;.  A giocare a favore di Alex fu il circuito, nel quale avrebbe rivinto nel 2011: &quot;Phillip Island il mio tracciato preferito - spiega - assieme al Mugello. Mi piacciono le curve veloci e Phillip Island ne &egrave; la patria. Per me &egrave; la pista perfetta&quot;.  La MotoBi lo faceva sentire a suo agio e gli permetteva di girare davvero forte. Il primo posto in Australia addolc&igrave; un periodo amaro, anche perch&eacute; la Moto2 non era esattamente nei suoi piani: &quot;Ero deluso - racconta il sammarinese tornando a quel periodo - scendevo da una MotoGP e la Moto2 sembrava rotta, da quanto andava piano. Capii soltanto dopo che come categoria fu pi&ugrave; azzeccata di quanto la gente non pensasse. Devo dire che se dalla MotoGP fossi tornato in 250 avrebbe avuto meno senso. In ogni caso la MotoBi, per come guidavo io, era super competitiva&quot;.&nbsp;   Al punto da affermare: &quot;Ho il rimpianto di non essere partito da inizio stagione con quella moto. Elias vinse il Mondiale, ma nelle ultime gare sulla MotoBi ottenni i risultati utili per lottare per il titolo. Titolo che mi manca, non ho mai vinto il Mondiale e forse quell&rsquo;anno sarebbe stato quello giusto&quot;.  Ritorno al futuro, 2010: la nuova era della Spagna 

L&rsquo;approdo in Moto2 del sammarinese fu caratterizzato dal tragico incidente di Misano fatale a Tomizawa, nel quale Alex fu coinvolto in maniera fortuita, ma anche da un cambio di team in corsa e da un finale da campione di razza

Ritorno al Futuro, 2010: De Angelis, il dolore e l&#39;orgoglio

In pista dal 1999 e oggi pilota della neonata classe elettrica, Alex De Angelis ci ha regalato tanti bei ricordi in questi oltre vent&rsquo;anni di corse, ma quali sono i momenti che lui ricorda con maggior piacere?  &ldquo;Ogni prima volta &egrave; un ricordo molto bello&rdquo;, ci ha raccontato. &ldquo;Dalla mia prima apparizione sul palcoscenico mondiale al primo podio assoluto, in 125 al Sachsenring; dalla prima vittoria iridata, che risale al 2006 a Valencia in 250, al mio unico podio in MotoGP, in America. Di gare molto belle e per me importantissime ce ne sono tante&rdquo;.  Tra queste ne scegliamo un paio?  &ldquo;Inizio allora dalla mia prima gara nel Mondiale, &egrave; stata una wild card in 125 nel 1999 nel Gran Premio di Imola. Avevo 15 anni e la gara and&ograve; parecchio male. Caddi e mi ruppi anche un osso del piede. La cosa fantastica &egrave; stata quando sono entrato in pista e per la prima volta, in pit lane, mi sono ritrovato a fianco di persone e piloti che fino al giorno prima avevo solo visto in televisione. Si trattava di piloti quali Cecchinello, Ueda, Scalvini, Azuma, Melandri. All&rsquo;epoca ero un super appassionato e quella &egrave; stata un&rsquo;emozione unica. Per tanto tempo, molte volte, quella sensazione l&rsquo;ho sognata anche la notte!&rdquo;  Com era andato in generale quel weekend?  &ldquo;Parecchio male, forse proprio anche per l&rsquo;emozione, la voglia di mettersi in luce e di voler esagerare, e poi ti rendi conto che alla prima gara non puoi strafare contro quei personaggi. Al contrario mio fratello, che corse anche lui quella gara e che era pi&ugrave; tranquillo, riusc&igrave; ad andare molto forte e chiuse dodicesimo, prendendo quattro punti alla prima gara mondiale. A livello di famiglia and&ograve; bene&rdquo;.  La tua seconda gara speciale qual &egrave; stata?  &ldquo;Quando ho conquistato indubbiamente il risultato pi&ugrave; importante della mia carriera, a Indianapolis, conclusi secondo in MotoGP davanti a Hayden e per questo &egrave; doppiamente un bel ricordo. Quella gara &egrave; stata molto difficile. Andavo gi&agrave; fortissimo in prova, perch&eacute; quella era una pista che mi &egrave; sempre piaciuta molto. In gara ero terzo, avevo Valentino (Rossi) davanti che ad un certo punto &egrave; caduto. A quel punto sono rimasto da solo in seconda posizione, Lorenzo che dominava la gara era gi&agrave; andato via, ma Hayden stava cercando di venirmi a prendere. Ci siamo svenati tutta la gara, non ho mai smesso di tirare neanche per un metro, cercava di prendermi a tutti i costi. Poi era il suo GP di casa e aveva quella spinta in pi&ugrave;. Essendo una pista che mi riusciva anche facile, ero carico e spingevo veramente forte per non farlo arrivare. &Egrave; stato bello finirgli davanti, anche perch&eacute; poi io ero con la Honda del team Gresini e lui con la Ducati ufficiale&rdquo;.    Che sensazione era stata sul podio?  &ldquo;Fantastica! Tra l&rsquo;altro questa &egrave; una delle coppe pi&ugrave; belle che ho. A Indianapolis il rettilineo una volta era fatto con i mattoni e quindi la coppa &egrave; appoggiata a uno di questi mattoni. &Egrave; un bellissimo ricordo reale!&rdquo;  E che ricordo hai di Nicky?  &ldquo;Con lui andavo molto d&rsquo;accordo. &Egrave; stato l&rsquo;unico pilota nel 2015 a farmi i complimenti. Io all&#39;epoca ero l&rsquo;unico pilota a correre con una CRT in MotoGP e nonostante questo, a volte riuscivo a fare qualche giro con lui, a battagliare un po&rsquo;. Venne a cercarmi per farmi i complimenti. Questa cosa mi ha legato particolarmente a lui, non tutti i piloti vanno a fare i complimenti agli altri&rdquo;.  Miller sogna la Ducati ufficiale: sar&agrave; suo il posto di Petrucci? 

Il sammarinese ci ha svelato quali sono i ricordi pi&ugrave; emozionanti della sua carriera

De Angelis: &ldquo;Tra le mie gare pi&ugrave; belle, il duello con Hayden a Indianapolis&rdquo;

La nostra Fiammetta La Guidara ha incontrato Alex De Angelis al Motor Bike Expo e gli ha chiesto gli obiettivi per la stagione del 2020.

De Angelis: “In MotoE non puoi sbagliare”

&ldquo;Con la MotoE bisogna stare molto attenti, perch&eacute; ha un&rsquo;accelerazione incredibile e non c&rsquo;&egrave; il controllo di trazione, al contrario in frenata non riesci a fermarla velocemente perch&eacute; pesa 170 kg. Quindi &egrave; uno stile di guida da reinventare e in questo caso l&rsquo;esperienza aiuta&quot;, ci ha detto Alex De Angelis al Motor Bike Expo, dove gli abbiamo chiesto gli obiettivi per il 2020.  &quot;Ero partito bene a Misano con la pole position, poi due cadute mi hanno messo fuori dai giochi per il titolo. L&rsquo;obiettivo per il 2020 &egrave; di sbagliare il meno possibile, perch&eacute; con poche gare se sbagli il campionato &egrave; praticamente andato&hellip;&rdquo;, ha aggiunto Alex.  Nel video, l&#39;intervista completa!  MotoE 2020: tutti alla caccia di Matteo Ferrari 

Al Motor Bike Expo ci siamo fatti raccontare da Alex De Angelis i suoi obiettivi per la stagione 2020.

Alex De Angelis: &ldquo;In MotoE non puoi sbagliare&rdquo;

Da quest&#39;anno il team IodaRacing, veterano del paddock MotoGP, ha deciso di correre nel mondiale Superbike.  &quot;L&#39;atmosfera &egrave; molto bella&quot;, ha detto il team principal Giampiero Sacchi a WorldSBK.com durante la gara di Laguna Seca. &ldquo;&Egrave; stata una sfida, quando &egrave; arrivata questa opportunit&agrave; ho iniziato a pensare alla MotoGP, dove non avevamo mai potuto lottare per la vittoria, ed &egrave; difficile dopo tanti anni di corse svegliarsi e pensare &ldquo;ok vado al circuito solo per lavorare&rdquo; e non avere la possibilit&agrave; di lottare per la vittoria. Senza ci&ograve; &egrave; difficile trovare la motivazione.   &quot;Avevo avuto contatti con la Superbike quando ero con Aprilia, c&rsquo;era questo progetto con la RSV4, ed &egrave; stata un&#39;esperienza ma poi siamo stati coinvolti anche in MotoGP, in 250 e in 125 &ndash; era stata una stagione molto piena, ogni domenica c&#39;era qualche gara. Quando si &egrave; coinvolti in un team ufficiale &egrave; abbastanza diverso da quando si &egrave; una squadra indipendente o privata. Cos&igrave; ho iniziato a pensare che ci sarebbe probabilmente la possibilit&agrave; di lottare per vincere - ed &egrave; quello che mi ha fatto prendere la decisione finale di andare nel WorldSBK. Ora, dopo aver superato la met&agrave; del campionato, sono molto felice. Aver avuto la possibilit&agrave; di venire con Aprilia &egrave; stato un vantaggio grande nella decisione. Sono molto felice con loro&quot;.   La stagione &egrave; stata positiva finora, sia con il sanmarinese Alex De Angelis che con il debuttante italiano Lorenzo Savadori, che ha vinto la STK1000 nel 2015.  &nbsp;  &quot;Il recupero di Alex &egrave; stata la prima vittoria di questa stagione&quot;, dice Sacchi riferendosi ad Alex De Angelis, che ha avuto un grave incidente mentre era impegnato nel Gran Premio del Giappone, a Motegi, nel 2015. &ldquo;Si pu&ograve; parlare dell&rsquo;incidente, ma fino a quando queste cose ti toccano direttamente &egrave; difficile capire esattamente cosa significa restare in ospedale, aspettare che il medico esca dalla stanza e che ti dica quello che sta succedendo... quando torni a casa e tutto &egrave; finito, si pu&ograve; tornare a parlare di corse. E sono cos&igrave; felice e la squadra &egrave; cos&igrave; felice di dare ad Alex l&#39;opportunit&agrave; di tornare e di correre&rdquo;.  &nbsp;  Il suo compagno di squadra Savadori ha avuto meno complicazioni nel suo inizio nella categoria regina, dopo aver vinto la STK1000 Cup ed esser arrivato in piena forma. L&rsquo;italiano ha impressionato con le partenze dalla prima fila e la conquista della top 5.  &nbsp;  &ldquo;Lorenzo &egrave; un buon debuttante, non lo avevo mai visto in gara, ma quando abbiamo parlato della possibilit&agrave; ha detto di s&igrave;, questa &egrave; la miglior combinazione &ndash; il pilota con esperienza e poi il rookie&quot;, dice Sacchi. &quot;Non mi aspettavo che fosse cos&igrave; veloce, ma dopo le qualifiche in Australia ho pensato &ldquo;Wow!&rdquo; Credo che sia pronto a fare qualcosa di molto buono&rdquo;.  &quot;Probabilmente se Alex fosse stato in condizioni migliori all&#39;inizio della stagione avremmo potuto ottenere risultati migliori. Ma&hellip; non &egrave; felice perch&eacute; non abbiamo ancora ottenuto il podio e non abbiamo ottenuto una vittoria! Siamo qui perch&eacute; vogliamo vincere&rdquo;.   Quattro i round&nbsp; ancora da disputare in questo 2016: il team IodaRacing torner&agrave; in circuito al Lausitzring a settembre per il Pirelli German Round e l&rsquo;ultimo appuntamento sar&agrave; in Qatar a ottobre. 

&quot;La prima vittoria &egrave; stato il recuper di Alex De Angelis. Savadori? Non mi aspettavo che fosse cos&igrave; veloce&quot;, dice Gianpiero Sacchi, patr&ograve;n di Ioda Racing, da quest&#39;anno in Superbike

SBK, Sacchi: &quot;Adesso possiamo puntare a vincere&quot;

Ad Aragon, De Angelis &egrave; tornato in sella a una moto da corsa, che Alex riesce a gestire. Una gran bella notizia, considerato quello che il sammarinese ha passato dopo il terribile incidente al GP Giappone della MotoGP, dove si era addirittura temuto per la sua vita. De Angelis si &egrave; rimesso in forma in fretta. &Egrave; tornato velocemente nel paddock della MotoGP ed ora addirittura in pista. Non in sella a una MotoGP ma a una Superbike, l'Aprilia RSV4, la sua compagna per la stagione 2016, che sar&agrave; gestita dal team di Giampiero Sacchi.  Riccardo Piergentili

Alex De Angelis &egrave; tornato in pista, ad Aragon, in sella all'Aprilia RSV4 Superbike. Il test &egrave; stato positivo.

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