Il cinque volte iridato è stato protagonista di una parata col figlio, terzo pilota Alpine, nel sabato del GP Australia

F1 contro MotoGP: Mick Doohan sfida Jack a Melbourne

        In questi ultimi anni, abbiamo imparato a conoscere Nicola Fabio Carraro come un pilota vincente e ormai grande esperto della classe Moto3, visto che tra CIV e FIM JuniorGP ha ottenuto vittorie, podi e piazzamenti di rilievo con grande costanza. Tra questi spiccano certamente la stagione 2022 nel CIV chiusa come vice campione e la grande vittoria di quest'anno all'Estoril nel &ldquo;mundialito&rdquo; con i colori Aspar. Chiamato dal team Snipers per sostituire l'infortunato Romano Fenati a Mandalika e a Phillip Island (cos&igrave; come a Buriram questo weekend), il pilota veneto ha dato un'ulteriore prova della propria velocit&agrave; anche nel contesto del Motomondiale, ottenendo una incoraggiante undicesima posizione nel Gran Premio d'Australia. Il tutto, in attesa di gareggiare a tempo pieno nella serie iridata nel 2024. SSP300: Gaggi e il team BrCorse ancora insieme per puntare al titolo Carraro pronto per la prima stagione completa in Moto3   Per quanto possa sembrare strano trattandosi di un pilota italiano, Nicola non era al debutto assoluto a Phillip Island, visto che lo scorso anno sostitu&igrave; per tutta la seconda parte di stagione l'infortunato Matteo Bertelle nel team Avintia correndo in quasi tutti i circuiti oltreoceano. L'undicesimo posto ottenuto lo scorso weekend sul difficile circuito australiano (in condizioni a dir poco proibitive) &egrave; stata l'ennesima dimostrazione della maturit&agrave; di Carraro. Nel 2024, dopo una lunghissima gavetta, il classe 2002 avr&agrave; finalmente la chance che ha sempre sperato di ottenere, ovvero quella di poter correre in pianta stabile nel mondiale di categoria. Lo far&agrave; con il team Angeluss MTA al fianco di Stefano Nepa, con il chiaro obiettivo di farsi strada quanto prima verso le posizioni di vertice: sar&agrave; uno dei grandi protagonisti della prossima annata? Italia vincente nell'Alpe Adria: Alessio e Spigariol campioni a Rijeka       

Il talento veneto sta correndo come sostituto di Fenati, mostrando una buona competitivit&agrave;. Nel 2024 disputer&agrave; tutta la stagione: potr&agrave; essere tra i protagonisti?

Moto3, Carraro già veloce nel mondiale: è pronto per il “salto” definitivo

        Chiuso anzitempo il Gran Premio d&rsquo;Australia, Honda si prepara alla gara in Thailandia con una situazione veramente tragica sia nel campionato costruttori (ultima posizione dietro a Yamaha, la dice lunga sulla crisi tecnica) ed in quello team (Repsol &egrave; ultimo a 25 punti dal team satellite LCR), con due piloti separati in casa (Marquez e Rins) ed uno praticamente la brutta copia di s&eacute; stesso (Mir). In tutto questo, HRC non ha ancora definito chi occuper&agrave; la sella della RCV213 ufficiale al fianco di Joan Mir nel 2024. Attualmente la &ldquo;corsa&rdquo; a quel sellino &egrave; tra Oliveira e Di Giannantonio, con il pilota romano galvanizzato dal podio australiano e con le sue quotazioni in ascesa visto lo status di &ldquo;free agent&rdquo;. Similitudini con il 2004? Forse&hellip;  2023 come 2003-2004? Ni, nel senso che forse le uniche due similitudini sono quelle legate ai due piloti di punta, Marquez oggi e Rossi allora. Entrambi hanno corso da separati in casa (Rossi da met&agrave; 2003, Marc &egrave; da tutta la stagione che sta giocando al tira e molla con Honda fino all&rsquo;annuncio dello scorso 4 ottobre) ed entrambi difficili da rimpiazzare in poco tempo (Repsol ripieg&ograve; su Barros per il 2004 mentre ad oggi non si hanno notizie del sostituto del catalano).&nbsp; La situazione tecnica &egrave; diametralmente opposta a quel 2004: la RC211V era la moto pi&ugrave; competitiva della griglia, arrivata a giocarsi il titolo fino all&rsquo;ultima gara con Gibernau; la RC213V del 2023 &egrave;, insieme alla Yamaha (seppur qualche segnale si &egrave; visto nelle ultime gare), la moto peggiore della griglia e con evidenti problemi nel progetto, iniziato lo scorso anno. La RCV213, poi, &egrave; la trita-piloti per eccellenza: 3 dei suoi 4 piloti che la guidano attualmente si sono infortunati in momenti diversi del campionato, portando gli stessi piloti a saltare diverse gare, situazione deleteria per una moto che necessita di un completo ripensamento del progetto. Marquez ci prova sempre, Mir desaparecido  Per quanto stia agendo da separato in casa (esattamente come Rossi dall&rsquo;estate del 2003), Marc &egrave; l&rsquo;unico che prova a fare qualcosa con questa Honda che necessita di una profonda rivisitazione per quanto riguarda il 2024.&nbsp; In Australia, nonostante le sue classiche cadute, &egrave; riuscito a piazzare la zampata (seppur in scia a Bagnaia) portando la moto al Q2 e mettendola in seconda fila al fianco del suo possibile sostituto, segno dell&rsquo;impegno che lo spagnolo ci sta mettendo anche provando delle tattiche fantasiose (gomma morbida al posteriore) non avendo nulla da perdere a livello di classifica. La strategia, &egrave; vero, non ha pagato visto che Marc ha fatto il gambero chiudendo al quindicesimo posto alle spalle di un altro scontento di lusso, Quartararo. Ma almeno qualcosa di diverso ha fatto, e forse &egrave; stato anche obbligato alla scelta della soft, le altre mescole lavorano diversamente sulla Honda e creano ulteriori problemi. Dall&rsquo;altra parte del box, invece, c&rsquo;&egrave; un Mir che sembra la brutta copia di quello ammirato sin dal suo debutto in MotoGP nel 2019. Lo spagnolo ha raccolto appena 20 punti fino alla gara in Australia, con il quinto posto in India come miglior risultato in gara.&nbsp; La situazione di Mir sembra quella di Jorge Lorenzo del 2019: entrambi appena arrivati in Honda da un&rsquo;altra realt&agrave; (Suzuki per Mir, Ducati per Jorge), zero feeling con la moto, poche gare a punti (appena 3 quelle di Joan, 9 quelle del 5 volte campione del mondo) ed un futuro nebuloso all&rsquo;orizzonte. Joan vuole riprovarci nel 2024 mentre Jorge a fine 2019 si &egrave; ritirato, lasciando spazio ad Alex Marquez per il 2020.&nbsp; Mir nel 2024 avr&agrave; i gradi di &ldquo;capitano&rdquo; del team Repsol e sar&agrave; l&rsquo;incaricato dello sviluppo della nuova moto che arriver&agrave; tra le mani del maiorchino e del suo prossimo compagno di squadra. Moto che, giocoforza, dovr&agrave; essere profondamente diversa dal primo prototipo portato ai test di Misano e che non ha dato le risposte che Joan cercava.&nbsp; Rins gioca al risparmio  Da un ex Suzuki ad un altro. Alex Rins, prima di infortunarsi seriamente alla gamba destra al Mugello, &egrave; risultato l&rsquo;unico pilota Honda a vincere una gara (la Main Race del Texas) dopo aver fatto secondo nella Sprint dello stesso weekend. I piloti che si sono alternati a sostituirlo non hanno fatto tanto meglio dello spagnolo: Bradl ha messo insieme 6 punti, Lecuona zero e Takumi Takahashi non si &egrave; nemmeno qualificato per le due gare di Misano. Questi numeri danno l&rsquo;idea di quanto Rins sia stato fondamentale per il team LCR ed Honda in generale.&nbsp; Anche lo spagnolo, come il suo connazionale Marquez, sta correndo da separato in casa, avendo da tempo gi&agrave; siglato l&rsquo;accordo per andare in Yamaha ufficiale al fianco di Fabio Quartararo. Le sue ultime gare, per&ograve;, sono un giallo: se &egrave; vero che non ha ancora ben assorbito l&rsquo;infortunio alla gamba del Mugello, &egrave; anche vero che sta correndo &ldquo;al risparmio&rdquo;, centellinando le sue presenze in pista per evitare il pi&ugrave; possibile ulteriori infortuni per presentarsi poi al meglio al primo incontro con la Yamaha M1 in quel di Valencia dopo la gara.&nbsp; Quale futuro attende Honda?  Ritorniamo sempre l&igrave;, al punto di partenza, la similitudine con il 2004, anno nel quale HRC ha sostituito Rossi con Barros. In un certo senso la prossima stagione potrebbe essere simile alla 2004, con un pilota di basso profilo seppur bravo come Di Giannantonio (&ldquo;parametro zero&rdquo; per dirla in termini calcistici o &ldquo;free agent&rdquo; come in NBA) accanto al confermato Mir.&nbsp; Ancora non ci sono indicazioni sulla seconda RCV213 ufficiale, tanto &egrave; vero che Repsol ha provato a portare Zarco accanto a Mir ma il francese ha declinato preferendo onorare il contratto firmato con il team LCR. Non rimane altro che aspettare la Thailandia o la Malesia per capire quali saranno le strategie Honda 2024 e quale sar&agrave; il pilota accanto a Mir nel team ufficiale.       

Facciamo il punto su quello che succede attorno al team HRC in vista sia delle prossime gare che della stagione 2024

GP Australia: salvate l’Honda dispersa!

La prima volta non si scorda mai, dicono. Concetto attendibile, soprattutto se si ha vinto e calcato in modalit&agrave; inedito nella MotoGP, classe che a Phillip Island ha completato il sedicesimo appuntamento stagionale. Johann Zarco si &egrave; sbloccato, Fabio Giannantonio pure, Pecco Bagnaia mantiene la leadership, la Direzione Gara ha annullato la Sprint.  MotoGP di Phillip Island: back flip ritrovato per Zarco  Johann Zarco - Voto 10&nbsp;  si usa dire &quot;flippare&quot;, termine usato nelle periferie milanesi: essere quasi impazzito, eccitato, su di giri. Oltretutto, lo slang coincide col proverbiale back flip esibito dal francese. Indovinate da quanto tempo non si vedeva? Valencia 2016, ultimo successo in Moto2? No, Valencia 2019, quando nelle vie di fuga venne falciato dalla moto di Lecuona. FLIPPATO    Fabio Di Giannantonio - Voto 9,5 interrogativo  Fabio valutabile meglio di Bagnaia, poco meno di Zarco. Perch&eacute;? Per la Desmosedici GP22, anzich&eacute; ufficiale o satellite GP23, bens&igrave; indipendente. Anche il fatto di avere punti interrogativi inerenti al futuro aiuta poco, ma qualche risposta arriver&agrave; in Thailandia. INTERROGATIVO    Pecco Bagnaia - Voto&nbsp; 9&nbsp;  &quot;Testa quadra&quot; per un uomo squadra: decide insieme al team di usare la copertura media Michelin posteriore che, guardate caso, ha dato il meglio proprio nel finale. Vincere il mondiale &egrave; anche questione di dettagli. lui li conosce. SQUADRA(TO)  &nbsp;Jorge Martin - Voto 6&nbsp;  Lo spagnolo da bocciare non &egrave;, per&ograve; lo promuoviamo per un pelo. Come in Indonesia, Martinator non si &egrave; fidato da quanto indicato dalla Michelin che, insomma, di gomme ne sa un tot. Sono dettagli che l&#39;inseguitore deve implementare, se vuole concludere l&#39;annata da inseguito. COCCIUTO  Marc Marquez -Voto 4&nbsp;  MM93 in coda al gruppo col quindicesimo posto, con la testa al 2024. A proposito: in una delle scivolate rimediate, il catalano ha disegnato un cerco, come se si chiamasse Giotto. Di preciso, tuttavia, c&rsquo;era molto poco. TESTACODA  Direzione Gara, Dorna e FIM - Voto 8&nbsp;  Anticipare al sabato il Gran Premio si &egrave; rivelata sensata opzione: domenica pomeriggio, a un certo punto, abbiamo vissuto la scena finale di Point Break: vento forte, acqua da tutte le parti, cavalloni oceanici che si vedevano sin dalla pista. Domanda: perch&eacute; non anticipare anche Moto3 e Moto2? LUNGIMIRANTI    &nbsp; 

Prima volta per Zarco e Di Giannantonio, Bagnaia ancora meglio di Martin, Direzione Gara prudente (per la top class), Marquez sul fondo

GP Australia, voti e pagelle alla MotoGP

Una rondine non fa primavera ed il podio conquistato a Mandalika va considerato pi&ugrave; come una serie di fortunate coincidenze che un reale passo avanti di Yamaha. A Phillip Island, pista storicamente amica della casa dei tre diapason dove hanno vinto negli anni Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e per ultimo Maverick Vinales, quest&rsquo;anno Fabio Quartararo non &egrave; andato meglio della quattordicesima piazza.  MOTOGP, CANCELLATA LA SPRINT, BAGNAIA: &quot;GIUSTO COS&Igrave;&quot;. VINALES: &quot;AVREI PROVATO&quot;  Quartararo rassegnato  Quando mancano solo quattro appuntamenti al termine della stagione 2023, Fabio ha gi&agrave; ammesso di essere a conoscenza del fatto che non sar&agrave; tra i contendenti al titolo nella prossima stagione: &ldquo;Voglio lottare per vincere il mondiale ma dobbiamo essere realistici e pensare che l&#39;anno prossimo non lotteremo per il titolo. Quello che voglio &egrave; arrivare ad avere pi&ugrave; opportunit&agrave; di lottare per vittorie e podi&rdquo;. Parole pesanti, dirette ai vertici Yamaha, il francese non nasconde l&rsquo;insoddisfazione delle evoluzioni del progetto M1: &ldquo;Il telaio che avevamo qualche anno fa era magico. Ci permetteva di fare quello che volevamo, anche se eravamo lenti sul rettilineo. La moto era lenta ma girava molto bene, ora &egrave; lenta e non gira per niente&rdquo;. Non sono bastati gli aggiornamenti portati durante i test di Misano a far cambiare opinione al campione del mondo 2021. La M1 oggi non &egrave; pi&ugrave; una moto vincente e secondo Quartararo non lo sar&agrave; nemmeno nel breve periodo: &ldquo;Avremmo bisogno di 15 inverni per raggiungere il livello della Ducati ma l&#39;obiettivo non &egrave; raggiungerli, bens&igrave; avvicinarsi a loro. Ogni anno facciamo un passo avanti in un settore, ma ne facciamo due indietro in altri&rdquo;.    MOTOGP AUSTRALIA, WEBB: &quot;INUTILE ANCHE SOLO PROVARE, OGGI NON &Egrave; COME 40 ANNI FA&quot;  Fabio lontano da Yamaha nel 2025?  Il prossimo anno la MotoGP potrebbe subire un violento scossone: tutti i piloti ad eccezione di Brad Binder e Johann Zarco saranno in scadenza di contratto. Questo potrebbe portare a grossi e clamorosi cambi di box per diversi piloti. Fabio Quartararo si sente, giustamente, un pilota da top team ed in gradi di vincere un mondiale. Di contro la casa dei tre diapason oggi &egrave; lontana da potergli garantire questa possibilit&agrave; e come ammesso dallo stesso &ldquo;Diablo&rdquo; difficilmente lo sar&agrave; nel 2024 ma sul suo futuro con Yamaha ha aggiunto: &ldquo;Se vedr&ograve; un netto miglioramento, potr&agrave; essere sufficiente per farmi restare. Devo per&ograve; vederlo e devo verificare quanto la Yamaha voglia vincere. Per il prossimo anno e per il futuro voglio un progetto positivo&rdquo;. Sar&agrave; dunque cruciale capire come Yamaha inizier&agrave; la stagione 2024 per capire quali potrebbero essere le vie del francese. La scelta di Marc Marquez di passare nel team Gresini Racing per il 2024 e le sue prestazioni potrebbero essere un ulteriore, clamoroso, assist a Ducati che potrebbe offrire le proprie moto satellite e clienti anche ai top rider in cerca di una moto da subito competitiva.    APRILIA RS 250 V, LA CLASSE MEDIA CHE VOLA(VA) ALTO 

Nonostante una pista sulla carta favorevole, il francese chiude ai margini della zona punti sperando in un miglioramento nel progetto 2024

GP Australia, Yamaha alle strette: Fabio pronto a lasciare a fine 2024

        Quello vissuto da Joel Kelso &egrave; stato un weekend del Gran Premio d'Australia che ricorder&agrave; a lungo. Il fine settimana dell'australiano &egrave; iniziato con l'ufficializzazione del suo passaggio al team Bo&egrave; Motorsports per il 2024 dopo essere rimasto per diverse settimane senza una sella per la prossima stagione e, soprattutto, si &egrave; concluso con il suo primo podio in carriera nel Motomondiale, arrivato proprio sulla pista di casa grazie alla terza posizione sul bagnato. Non &egrave; un segreto che il feeling di Kelso con il tracciato di Phillip Island sia particolare, visto che proprio qui nel 2022 ottenne un ottavo posto, ovvero il suo miglior piazzamento fino a quel momento. Quest'anno, complice l'infortunio di inizio stagione, ha faticato pi&ugrave; del previsto con i colori del team PruestelGP, ma in condizioni difficili Joel ha finalmente mostrato la propria velocit&agrave; come ai tempi del Mondiale Junior. MotoGP Sprint cancellata, Bagnaia: "Giusto cos&igrave;". Vinales: "Ci avrei provato" Kelso con il team Bo&egrave; per il 2024  Detto della grande prestazione in gara, per Kelso il weekend &egrave; stato speciale anche in ottica 2024 visto che, dopo aver rischiato a lungo di dover abbandonare il paddock del Motomondiale, ha trovato una sella andando ad affiancare David Munoz nel team Bo&egrave; Motorsports. Il talento australiano prender&agrave; cos&igrave; il posto di Ana Carrasco (infortunata e sostituita in questo weekend da Vicente Perez Selfa) in quella che sar&agrave; la sua terza annata completa in Moto3. &ldquo;Sono molto contento di potermi unire al team Bo&egrave; Motorsports, ma soprattutto sono felicissimo di poter gareggiare per un altro anno nel mondiale Moto3&rdquo;, ha detto Joel, chiaramente entusiasta. &ldquo;Si tratta di una bella opportunit&agrave; e voglio sfruttarla al meglio lottando con costanza nelle posizioni di vertice, dimostrando che &egrave; questo il mio vero potenziale&rdquo;. GP Australia, Webb: "Inutile provarci, oggi non &egrave; come 40 anni fa"       

Il pilota australiano ha chiuso terzo a Phillip Island, davanti ai propri fan e nel weekend in cui ha ufficializzato il passaggio al team Bo&egrave; per il prossimo anno

Dal primo podio alla sella per il 2024: il gran GP di casa di Joel Kelso

Saperlo no, sospettarlo s&igrave;. La Sprint MotoGP di Phillip Island &egrave; stata cancellata, a seguito di una riunione tenutasi tra le parti coinvolte. Dorna, FIM, team e piloti sono andati sul prudenziale, preferendo evitare rischi del caso. Ricordiamo che, invece, la Moto3 &egrave; stata completata, la Moto2 dimezzata. Oggi va cos&igrave;.  MotoGP di Phillip Island. no pain, no gain  Tra vento, pioggia e freddo, i piloti avrebbero veramente rischiato. Specifichiamo una cosa: vero &egrave; che pure i corridori Moto2 e Moto3 l&#39;abbiano fatto, ma l&#39;opportunit&agrave; di provarci &egrave; stata loro concessa.&nbsp;  Come era concessa ieri alla MotoGP, che ha in Pecco Bagnaia rinnovato leader di classifica. Qualcuno si star&agrave; mangiando le mani, probabilmente, altri sono contenti cos&igrave;: tra pochi giorni saremo a Buriram, Thailandia. Poi, Malesia, Qatar e Valencia. Oh, almeno una Sprint sar&agrave; disputata su asciutto, non dite? 

Una riunione ha sancito il verdetto: niente gara breve, gi&agrave; spostata da sabato a domenica. Le condizioni meteo hanno suggerito prudenza

Nulla da fare a Phillip Island: Sprint MotoGP cancellata

        Esattamente come una settimana fa in Indonesia, fine settimana (fino a questo punto) a due facce per Brad Binder e Jack Miller. Il sudafricano ha colto una bella seconda posizione in qualifica chiudendo poi quarto in gara, mentre l&rsquo;australiano ha terminato settimo dopo i primi giri che potevano far presagire un&rsquo;altra gara. Binder leone, Miller troppo &ldquo;morbido&rdquo;  Fino a questo punto (manca ancora la Sprint) &egrave; stato un weekend quasi perfetto per Brad Binder, partito forte fin dalle prove libere ed in qualifica si &egrave; preso una buonissima seconda posizione, quattro decimi di ritardo da un imprendibile Martin. La gara, come sempre, &egrave; tutta un&rsquo;altra storia. Un&rsquo;altalena di eventi per il #33 che, da secondo in griglia e fino ai primi giri, si &egrave; poi ritrovato in terza posizione dopo l&rsquo;attacco di Di Giannantonio. Il sudafricano ha tenuto duro nonostante una gomma posteriore quasi del tutto consumata e che perdeva pezzi (eloquenti le immagini tv prima del sorpasso di Di Giannantonio). Nel finale di gara, Brad si &egrave; &ldquo;risvegliato&rdquo;, complici anche le gomme ormai finite di Martin, ma non ha avuto il guizzo decisivo per prenderlo, passarlo e vincere la gara. Guizzo che invece ha avuto poi Zarco. Binder ha chiuso in quarta posizione proprio davanti a Martin, passato in volata all&rsquo;ultimo giro. Di contro rispetto a Binder c&rsquo;&egrave; il suo compagno di squadra Jack Miller che, fino a questo punto, ha disputato un fine settimana piuttosto lineare e senza lampi. Anche se c&rsquo;&egrave; da dire che i primi giri dell&rsquo;australiano facevano presagire una gara ben diversa da quella che poi effettivamente &egrave; stata, in lotta s&igrave; ma per i posti oltre la quinta posizione. Jack ha chiuso settimo alle spalle dell&rsquo;acciaccato Bezzecchi.&nbsp; La Sprint di domani potrebbe cambiare le carte in tavola, qualora dovesse essere bagnata o con condizioni miste. Miller sul bagnato &egrave; sempre andato forte e potrebbe essere davvero una bella sorpresa trovarlo davanti a lottare per la vittoria. A Jack manca un risultato importante (non sale sul podio dalla Sprint in Germania) e un eventuale podio nella gara di casa sarebbe una bella iniezione di fiducia per l&rsquo;aussie in vista delle ultime gare.&nbsp; Binder: &ldquo;Felice per la qualifica&hellip; e i primi 25 giri di gara&rdquo;  &ldquo;Sono davvero contento delle qualifiche&hellip; e dei primi 25 giri di gara! Mi sentivo benissimo, ma ho avuto un paio di problemi nelle curve pi&ugrave; veloci quando le prestazioni delle gomme sono diminuite. Sono riuscito a trovare una soluzione nell&rsquo;ultimo settore e ho guadagnato di nuovo un po&rsquo; pi&ugrave; di ritmo. Stavo inseguendo Martin e non pensavo troppo a quello che stava succedendo dietro di me e prima che me ne rendessi conto sono passato dal 2&deg; al 5&deg; posto! Penso comunque che abbiamo fatto una buona gara anche se non era il risultato che volevamo. Abbiamo fatto enormi progressi anche se guardiamo a come siamo arrivati ??qui l&rsquo;anno scorso.&rdquo; Miller: &ldquo;Perdevo tanto nel quarto settore&rdquo;&nbsp; &ldquo;&Egrave; stato un Gran Premio discreto. Mi sono divertito un po&rsquo; con i ragazzi l&igrave; davanti. La moto funzionava bene e non posso lamentarmi. Sentivo che stavo perdendo un po&rsquo; troppo tempo nell&rsquo;ultimo settore ma poi ho anche faticato con la gomma anteriore. Ho dovuto provare a sistemare il problema. Ho imparato qualcosa oggi. Non volevo davvero quel risultato nel mioGP di casa, ma &egrave; stato un finale solido e non ero troppo lontano dai primi. Abbastanza felice del risultato e felice con la moto. Ho ancora un po&rsquo; di lavoro da fare ma le cose stanno andando bene.&rdquo;       

Binder ha lottato per il podio fino al penultimo giro chiudendo poi quarto mentre Miller ha terminato settimo in bagarre con Bezzecchi ed Aleix Espargar&ograve;

GP Australia: KTM bella… a metà

        Una gara dominata e persa solamente per un eccesso di confidenza sulla scelta della gomma posteriore. Tra l&rsquo;Indonesia (errore suo in gara) e l&rsquo;Australia oggi, Martin ha praticamente scelto di &ldquo;suicidarsi&rdquo; sportivamente in entrambe le gare, montando la gomma soft al posteriore e scegliendo sempre la solita tattica: spingere subito e poi gestire.&nbsp; La soft, un azzardo che non ha pagato  Come dicevamo in precedenza, &egrave; la seconda gara consecutiva che Martin azzarda la gomma posteriore morbida pensando di riuscire a gestirla fino alla fine. Se a Mandalika Jorge ha commesso un errore di guida uscendo a 13 giri dalla fine, in Australia lo spagnolo ha voluto rimontare ancora la soft, con la quale peraltro aveva percorso tanti giri nelle prove, contro il parere del team e di Ducati stessa nella persona di Gigi Dall&rsquo;Igna che spingeva per l&rsquo;utilizzo della media. La soft, per&ograve;, &egrave; la gomma con la quale Martin si trova meglio rispetto a media e dura, con le quali invece fa pi&ugrave; fatica ma che gli avrebbero garantito di arrivare fino alla fine della gara senza problemi. Jorge non &egrave; stato l&rsquo;unico a montare la morbida, l&rsquo;hanno fatto anche Marquez, Pol Espargar&ograve; e Raul Fernandez, riportando problemi di consumo nel finale di gara.&nbsp; La strategia di gara, spingere subito e poi gestire, non ha facilitato la durata della gomma morbida che, come ha detto poi Martin, a 5 giri dalla fine era gi&agrave; andata, sebbene avesse ancora un cospicuo vantaggio sugli inseguitori. Il disastro &egrave; arrivato soprattutto negli ultimi due giri: con una gomma parecchio consumata non riusciva pi&ugrave; a chiudere bene le curve e non aveva trazione in uscita. Da qui, l&rsquo;ultimo caotico giro di gara, iniziato in testa prima della curva 4 e chiuso in quinta posizione sul traguardo alle spalle di Binder.&nbsp; Eccesso di confidenza o voglia davvero di dimostrare di essere maturato, sta di fatto che dopo la Sprint di Mandalika dove era passato in testa al Mondiale, oggi si ritrova catapultato a -27 da Bagnaia dopo l&rsquo;errore indonesiano e la quinta posizione in Australia. Niente &egrave; ancora perduto per lo spagnolo in ottica campionato, ma questi errori pesano considerando che Bagnaia ha chiuso secondo perdendo per&ograve; potenziali altri 5 punti grazie alla vittoria di Zarco. Martin: &ldquo;Mi &egrave; mancato chi mi impedisse di montare la soft&rdquo;  &ldquo;Ho fatto una bella gara, guidando pulito e cercando di non usarla troppo in vista degli ultimi giri. Sono riuscito a dare un bel distacco ma ad un certo punto &egrave; andata, non c&rsquo;era pi&ugrave; gomma e gli altri mi hanno preso. Non ho forzato la scelta della soft, forse mi &egrave; mancato chi mi impedisse di montarla, per&ograve; in queste decisioni siamo da soli e abbiamo fatto la scelta migliore. A sei giri dalla fine ho pensato che fosse andata, ho provato a spingere pi&ugrave; sulla parte destra ma rischiavo di cadere. A due giri dalla fine e con 1&rdquo;5 di vantaggio potevo ancora farcela, per&ograve; si sono avvicinati tutti ed &egrave; finita l&igrave;.&rdquo;       

Lo spagnolo, leader della gara fino all&rsquo;inizio dell&rsquo;ultimo giro, ha poi concluso in quinta posizione con una gomma soft posteriore praticamente distrutta

GP Australia, Martin: l’azzardo (suo) non paga

        Se da un lato del box ufficiale Ducati Lenovo si pu&ograve; sorridere per l'ottima seconda posizione di Francesco Bagnaia nel Gran Premio d'Australia, il quale ha esteso la propria leadership nella classifica di campionato su Jorge Martin, dall'altro non si pu&ograve; certamente essere soddisfatti della prestazione di Enea Bastianini, solo decimo in gara e transitato sotto la bandiera a scacchi ad oltre dodici secondi dalla testa della corsa. Il pilota riminese, rientrato in Indonesia dopo l'assenza per infortunio causata dall'incidente di Barcellona, aveva mostrato una ritrovata competitivit&agrave; a Mandalika e sembrava sulla strada giusta per tornare nelle posizioni di alta classifica anche a Phillip Island. Tuttavia, dopo un inizio di weekend promettente, in gara &ldquo;Bestia&rdquo; ha faticato pi&ugrave; del previsto senza riuscire ad affacciarsi nel gruppo di testa e chiudendo come settima Ducati. MotoGP: super Diggia in Australia, ma ancora senza il "giocattolo" 2024 Bastianini in cerca del &ldquo;vero Enea&rdquo;  &ldquo;Certamente non posso ritenermi soddisfatto per questa prestazione, visto che nei primi giri ho fatto una gran fatica nel far curvare la moto finendo spesso pi&ugrave; largo rispetto alla traiettoria ideale perdendo terreno&rdquo;, ha spiegato mestamente il numero 23. &ldquo;Con pi&ugrave; grip, ho avuto molte difficolt&agrave; in pi&ugrave; rispetto agli altri e dovr&ograve; guardare i dati per migliorare le mie sensazioni in sella, sperando di giocarmi qualcosa in pi&ugrave; nella Sprint&rdquo;. In effetti, complice il cambio di programma causato dall'allerta meteo, Bastianini avr&agrave; una nuova chance nella giornata di domani nella Sprint, in cui i valori potrebbero mutare rispetto a quelli visti oggi nella gara lunga. Le premesse, va detto, non sono delle migliori ed Enea non sembra particolarmente ottimista per il finale del weekend, ma quel che &egrave; certo &egrave; che quello visto fino ad ora &ldquo;in Rosso&rdquo; non &egrave; il vero potenziale del campione del mondo Moto2 2020. Moto2, risultati qualifiche: chi parte in pole al GP d'Australia       

Con la seconda Ducati ufficiale, Enea non &egrave; andato oltre la decima posizione in gara. Dopo le buone sensazioni dell'Indonesia, ci si aspettava qualcosa in pi&ugrave;

GP Australia: la Rossa di Bastianini ancora lontana dalla vetta

Lo aveva promesso a Mandalika, lo ha realizzato a Phillip Island. Fabio Di Giannantonio conquista a nel finale della sua seconda stagione in MotoGP il suo primo podio nella top class. Il romano non saliva sul podio dalla sua ultima gara in Moto2 a Valencia nel 2021 quando fu secondo alle spalle di Raul Fernandez.  GP AUSTRALIA, COMMENTO ALLA GARA MOTOGP  Podio frutto del duro lavoro  La stagione di Fabio Di Giannantonio &egrave; stata fin qui un continuo crescendo, anche i risultati dei vari weekend sono frutto del grande lavoro svolto nel box durante ogni fine settimana. Non &egrave; un caso che Diggia fino a Motegi non avesse mai raccolto punti nelle Sprint, il romano ha sempre rincorso le prestazioni durante ogni fine settimana di gara. Pi&ugrave; volte durante la stagione Fabio aveva spiegato di essere vicino ai primi ma che era necessario continuare a lavorare sull&rsquo;elettronica per poter fare l&rsquo;ultimo step. A quattro gare dalla fine della sua avventura in Ducati, dopo due weekend dove ha raccolto per la prima volta in stagione risultati anche nelle Sprint sintomo di una competitivit&agrave; finalmente raggiunta senza &ldquo;inseguire&rdquo; le prestazioni durante il weekend ecco il primo podio in top class. Questa terza posizione premia il duro lavoro fatto dal romano in queste due stagioni con il team Gresini con il rammarico che la quadra sia arrivata forse con qualche gara di ritardo rispetto a quello necessario per mantenere la Desmosedici, o meglio, &ldquo;il giocattolo&rdquo; come lo ha scherzosamente chiamato nel retro podio.  Diggia &egrave; ancora senza sella per il 2024 ma queste ottime prestazioni nel finale di stagione stanno facendo rialzare le sue quotazioni per l&rsquo;unica sella disponibile attualmente in MotoGP ovvero quella lasciata libera da colui che lo sostituir&agrave; nel team Gresini Racing: Marc Marquez.    GABARRINI, IL CAPOTECNICO DI BAGNAIA: &ldquo;PECCO STUPISCE SEMPRE, &Egrave; COME UN MOSAICO&rdquo; ESCLUSIVA  No Fabio, non rimarrai a piedi  &ldquo;Se continuo cos&igrave; difficilmente non sar&ograve; in MotoGP l&rsquo;anno prossimo&rdquo; aveva dichiarato il classe 1998 al termine della gara di Mandalika, chiusa al quarto posto e primo dei team privati. Solo sei giorni pi&ugrave; tardi ecco arrivare anche il primo podio nella top class che per &ldquo;Diggia&rdquo; &egrave; a questo punto della sua carriera fondamentale per mantenere un posto in MotoGP. L&rsquo;unica sella libera ad oggi &egrave; la Honda ufficiale lasciata libera da Marc Marquez, la prima scelta di HRC sembra essere Miguel Oliveira che per&ograve; &egrave; ancora sotto contratto con Aprilia RNF e le trattative sono in corso. Qualora fosse il portoghese ad accasarsi nel team Repsol allora il romano potrebbe iniziare a trattare con RNF a questo punto in cerca di un pilota in grado di ambire alle zone alte della classifica.    KTM - APRILIA, NUOVO DUELLO A PHILLIP ISLAND: CHI LA PRIMA RIVALE DI DUCATI? 

Salgono le quotazioni di Di Giannantonio dopo la conquista del terzo posto, un risultato che fa ben sperare per una sella in top class per la prossima stagione&nbsp;

MotoGP, super &quot;Diggia&quot; in Australia: podio ma ancora senza il &ldquo;giocattolo&rdquo; 2024

        Inedito Gran Premio disputato sabato, inedito nome scritto in cima al gruppo della MotoGP. Johann Zarco si &egrave; sbloccato, facendo sua la gara, la prima da quando corre nella classe regina. Decisive le azioni nel giro finale, nel quale Jorge Martin ha perso testa e leadership di classifica. Pecco Bagnaia &egrave; ancora in vetta, Fabio Di Giannantonio assapore il dolce gusto del Prosecco DOC. Zarco torna al successo: non succedeva da Valencia 2016 Sicch&eacute;, il francese originario di Cannes ritrova il gradino pi&ugrave; alto, che mancava dalla Moto2 di Valencia edizione 2016. Tanti anni, ragazzi. Tanti anni. Il sorpasso vincente sul compagno di box avr&agrave; fatto sorridere lo staff Prima Pramac? Quei punti sarebbero serviti a Jorge Martin, per&ograve; risucchiato anche da Pecco Bagnaia, Fabio Di Giannantonio e Brad Binder. E dire che lo spagnolo numero 89 abbia condotto nove decimi della contesa, forse oltre. Criticata &egrave; la scelta della gomma Michelin posteriore morbida, opzione contraria alla maggioranza della griglia. Il degrado ha tradito Martinator? Parrebbe di s&igrave;, ma ormai &egrave; tardi. Per lui.  Bagnaia ancora riferimento in MotoGP Ad un certo punto della gara, Pecco Bagnaia non ne aveva pi&ugrave;. Dava la sensazione di poter subire il sorpasso da un momento all'altro, invece, ha resistito tenacemente, venendo premiato nel finale. Chi immaginava le fatiche conclusive di Jorge Martin e Brad Binder. Nessuno, tranne un campione del mondo in carica. Fabio Di Giannantonio ha nel podio una definitiva quotazione presente e futura: il romano merita di rimanere in MotoGP, ma con quale squadra? Davvero Honda HRC Repsol farebbe per lui? Forse ma, ci viene da pensare, che la formazione ufficiale dell'Ala dorata desideri un pilota che abbia vinto almeno una volta?&nbsp; Johann Zarco?  MotoGP di Phillip Island: bandiera a scacchi        

Phillip Island da prima volta per Zarco e Di Giannantonio: Johann in vittoria, Fabio sul podio. Bagnaia &egrave; secondo, Martin risucchiato: Pecco ancora leader

GP Australia, commento alla gara MotoGP

        7:12 Back flip di Zarco! Il francese festeggia la prima vittoria in MotoGP con una capriola davanti ai tifosi. Intanto Bagnaia si gode un insperato secondo posto che gli consente di allungare in classifica: ora Martin (5&deg; dopo essere stato al comando fino a un giro dalla fine) &egrave; a 27 punti  You can finally tick Zarco Backflip off your #MotoGP bingo cards ?#AustralianGP  pic.twitter.com/0mSjWyu1LE &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) October 21, 2023     6:56 Vittoria da urlo per Zarco! Ultimo giro da paura con Martin che perde la leadership nelle ultime curve tradito dalle gomme. Vince il cpmagno di squadra con Bagnaia che agguanta un insperato seocndo posto. Immenso Di Giannanntonio che fa suo il terzo posto!   JOHANN ZARCO IS A #MotoGP WINNER WHAT DRAMA ON THE ISLAND!!! #AustralianGP  pic.twitter.com/YBzl0g0NfD &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) October 21, 2023     6:53 Ultimo giro: in quattro per la vittoria Martin lotta con i denti per non perdere terreno ma alle sue spalle si scatena l'inferno con Zarco e Bagnaia che lo superano e con nDi GIanannontio che recupera e lo passa per il terzo posto. FInale di gara pazzesco!  6:50 Ultimi 3 giri: Martin perde terreno Lo spagnolo sembra aver abbassato il suo ritmo favorendo il ritorno di Brad Binder con Zarco, Di Giannantonio e Bagnaia in scia. Le gomme sembrano stiano creando qualche grattacapo al pilota Pramac  6:46 Mancano 5 giri: lotta per il podio Con Martinator sempre al comando &egrave; alle sue spalle che si accende la lotta di Phillip Island quando mancano 5 giri al termine. Fabio Di Giannantonio secondo ora deve fare i conti con il ritorno di Binder con Zarco in scia. Tra la KTM 33 e la Ducati 49 &egrave; lotta. Bagnaia al momento &egrave; quinto dietro Zarco e sembra perdere terreno dal gruppo per il podio  6:42 Di Giannantonio in seconda posizione! Sorapsso da manuale al curvone dopo il traguardo per Fabio che si lascia Binder alle spalle. Per "Diggia" la possibilit&agrave; di un sotrico secondo posto, miglior risultato per lui in MotoGP. In testa alla corsa Jorge Martin comanda con un margine di 3,291 secondi e, con Bagnaia in quarta posizione, si rifa sotto in classifica iridata  6:38 Diggia soffia sul collo di Binder Grande gara per Fabio Di Giannanotnio che ora vede la possibilit&agrave; di un clamoroso secondo posto. Il pilota Gresini &egrave; a soli due decimi dal Brad Binder e prepara il sorpasso  6:32 Situazione dopo 10 giri: Martin su Binder e la sorpresa Di Giannantonio Quando sono passati 10 giri di gara Jorge Martin, su Ducati Pamac, &egrave; sempre leader di gara con 2,9 secondi di vantaggio su Brad Binder e la KTM. Alle loro spalle sorprende Fabio Di Giannantonio che resta saldamente in terza piazza. Quarta piazza per Pecco Bagnaia seguito da Johann Zarco e Jack Miller, Espargar&ograve;. M.Marquez, A.Marquez e Marco Bezzecchi chiudono la TOP 10   6:25 Lotta a 4 gi&ugrave; dal podio In testa alla gara Martin comanda con due secondi su Binder e Di Giannantonio. Intanto &egrave; lotta gi&ugrave; dal podio con Bagnaia che cerca di resistere al forcing di Johann Zarco, con Marc Marquez e Aleix Espargar&ograve; che inseguono da vicino  6:19 Bagnaia in difficolt&agrave; Il Campione del mondo accusa un gap dal leader Martin di quasi 3,5 secondi. Alle sue spalle sgomita Johann Zarco seguito a ruota da Marc Marquez. Intanto "Diggia" &egrave; terzo. In testa alla gara Martin in fuga con 1.2 secondi di margine su Binder  ?? @PeccoBagnaia is under pressure here! @FabioDiggia49 is riding inspired! He's into a podium position! #AustralianGP  pic.twitter.com/8RofvS9Nh6 &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) October 21, 2023     6:15 Martin tenta subito la fuga Lo spagnolo di Ducati Pramac prova l'allungo in testa alla gara, con Brad Binder che prova a restargli incollato. Bagnaia sempre terzo ma accusa gi&agrave; oltre un secondo da Binder. Belle le prime battute per Fabio Di Giannantonio che ora &egrave; quarto e insidia Bagnaia  6:13 Parte il GP d'Australia Martin scatta forte dalla pole, seguito da Binder con Bagnaia che tiene la terza posizione. IL trenino della MotoGP affronta le prime curve. Buona la partenza per Di Giannantonio che &egrave; quinto dietro Miller  5:51 Piloti in griglia, pronti per il warm-up lap Tutto pronto per la partenza della gara che, ricordiamo, &egrave; stata anticipata al sabato causa l'incombere di un uragano sull'Isola di Filippo. Piloti che prendono posto in griglia  Phillip Island + #MotoGP is always something special, and the main race is up next! Join us LIVE for the Race Build Up and don't miss a moment with our #VideoPass free trial ?? https://t.co/xrZOIX2S5W#AustralianGP https://t.co/zwCs6oCH81 &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) October 21, 2023     5:32 Pole da record per Martin Jorge Martin&nbsp;ha fatto sua la pole position della MotoGP d'Australia, grazie al crono record di Phillip Island: 1'27"246, e tutto il resto della griglia alle sue spalle. Reazione da parte di Pecco Bagnaia, transitato dalla Q1 e terzo. Tra i due saranno scintille oggi? Qui il report di come &egrave; andata in Qualifica: Phillip Island da record e terza volta 2023 per Martin, Bagnaia 3&deg;  MotoGP Australia: lotta Ducati Sar&agrave; ancora lotta per la testa del mondiale tra Pecco Bagnaia, tornato leader dopo il GP di indonesia e Jorge Martin pronto a riscattarsi dopo la sfortunata gara di Mandalika Luogo: Australia, Circuito di Phillip Island       

Ultimi due giri da urlo con Martin che perde il GP nelle ultime curve. Gara da incornciare per Fabio DI Giannantonio che porta a casa il primo podio in top class

MotoGP GP Australia: le gomme mollano Martin, vince Zarco, Pecco secondo su Diggia!

        Jorge Martin martella, e non lo scriviamo giusto per dare un tono esagerato al concetto. Lo spagnolo ha fatto sua la pole position della MotoGP d'Australia, grazie al crono record di Phillip Island: 1'27"246, e tutto il resto della griglia alle sue spalle. Reazione da parte di Pecco Bagnaia, transitato dalla Q1 e terzo. Tra i due saranno scintille oggi? Diremmo di s&igrave;. Dalla Q1 alla Q2: Bagnaia e Marquez Effettivamente gi&agrave; dati per candidati al passaggio da Q1 a Q2, Pecco Bagnaia e Marc Marquez hanno soddisfatto i pronnostici e le reciproche aspettative. Con due modalit&agrave; diverse, tuttavia: il numero 1 ha cercato e trovato il crono "in proprio", mentre l'otto volte iridato ha sfruttato la scia di Augusto Fernandez. Ha saltato il turno Alex Rins, ancora alle prese coi postumi dell'infortunio rimediato al Mugello. Attacco alla Q2 : Martinator il pi&ugrave; veloce, ma occhio a Pecco Anche a Mandalika la punta Prima Pramac aveva espresso maggior velocit&agrave; rispetto al rivale Lenovo ufficiale, infatti, si &egrave; imposto nella Sprint, guidando poi lunga parte del Gran Premio. sappiamo cosa &egrave; successo: mentre era al comando, Jorge Martin si &egrave; sdraiato, Pecco Bagnaia rimontava, sino a raggiungere successo e riacciuffare la vetta. Andr&agrave; cos&igrave; a Phillip Island? Ci sar&agrave; per entrambi da fare i conti con Brad Binder e il resto della contesa. Jack Miller gioca in case, le Aprilia hanno mostrato passo da podio, Marc Marquez &egrave; mina vagante. S&igrave;, perch&eacute; il trentenne di Cervera ci &egrave; sembrato decisamente su di giri. Vedremo che succeder&agrave;. MotoGP Australia: griglia di partenza         

Phillip Island da record e terza volta 2023 per Martin, Bagnaia in terza posizione. KTM e Aprilia seconda e quarta con Binder ed Espargar&ograve;, settimo Marquez su Honda

GP Australia, risultati e tempi qualifiche MotoGP

        Il maltempo previsto per domenica ha spinto gli organizzatori e Dorna a modificare il programma di gara della MotoGP, anticipando alle ore 5 italiane di sabato 21 ottobre il via del GP d&rsquo;Australia spostando la Sprint a domenica mattina. Niente cambio di programma per Moto3 e Moto2 che in caso di maltempo fin dalle prime ore della giornata potrebbero vedere cancellati i propri GP. PROVE LIBERE MOTO2 E MOTO3 DEL GP D&rsquo;AUSTRALIA: COSA &Egrave; SUCCESSO Le gare di Moto3 e Moto2 resteranno domenica Il cambio di programma della MotoGP serve a permettere il regolare svolgimento del GP che assegna la maggior parte dei punti per evitare di non veder svolgere la gara, oppure come accaduto in Giappone, di aspettare lo scoccare della met&agrave; gara sperando che le condizioni climatiche non peggiorassero troppo per poter assegnare il punteggio pieno. La scelta &egrave; stata condivisa da tutti i piloti e nessuno si &egrave; detto contrario, quelli che potrebbero pagare il conto pi&ugrave; salato potrebbero essere i piloti della Moto3 e Moto2. Quest&rsquo;ultimi non hanno visto cambiare il loro programma di gara con le qualifiche nella notte italiana tra venerd&igrave; e sabato ed il via delle loro gare fissate per domenica rispettivamente alle 2:00 e alle 3:15. Il rischio per i piloti della classe d&rsquo;ingresso e della classe di mezzo &egrave; che con il meteo cos&igrave; incerto ed il forte vento previsto per domenica le loro gare potrebbero non essere disputate o peggio, disputate nonostante le condizioni di sicurezza non siano ideali. Gi&agrave; lo scorso anno durante la gara australiana della Moto2 abbiamo visto lo Stewart Panel non interrompere le ostilit&agrave; nonostante Jorge Navarro fosse riverso a pochi metri dalla pista con un femore fratturato con gli oltre 25 piloti della classe di mezzo continuare a sfrecciargli a pochi centimetri. Quello &egrave; stato solo uno dei casi pi&ugrave; evidenti in cui Moto3 e Moto2 sono sembrate &ldquo;sacrificabili&rdquo; da parte dell&rsquo;organizzazione in favore del main event ovvero la gara della classe regina.  Quasi impossibile anticiparle In difesa di Dorna va detto che se per la MotoGP sostituire il turno della Sprint con quello del GP &egrave; indifferente in termini di tempistiche, trovare spazio per anticipare qualifiche e gara sabato e lasciando cos&igrave; solo la Sprint della MotoGP nel programma di domenica &egrave; praticamente impossibile. La Moto3 entrer&agrave; in pista questa notte alle 23:40 per la terza sessione di libere prima di affrontare le qualifiche alle 3:50. Stesso discorso per la Moto2 che come di consueto scender&agrave; in pista appena la classe d&rsquo;ingresso del motomondiale ha terminato le operazioni in pista. Quello che ci si pu&ograve; aspettare dunque per Moto3 e Moto2 &egrave; che le condizioni meteo di domenica siano buone lasciando anche a loro la possibilit&agrave; di correre senza correre rischi eccesivi.  KTM - APRILIA, NUOVO DUELLO A PHILLIP ISLAND: CHI LA PRIMA RIVALE DI DUCATI?       

A Phillip Island cambiano gli orari della MotoGP con la GP anticipato a domani mattina mentre le classi d&rsquo;ingresso resteranno domenica

GP Australia, allerta maltempo: niente cambi per Moto3 e Moto2

A Phillip Island si è svolta una cerimonia a base di danze tribali che ha omaggiato la cultura indigena. Presenti anche Massimo Rivola e Francesco Guidotti

La MotoGP in Australia si affida ai riti aborigeni

        Siccome &egrave; stata presa una decisione importante, Dorna e FIM hanno tenuto una conferenza stampa ad hoc, nella quale fornire spiegazioni relative al cambiamento di format. Le previsioni meteo, consultate dai pi&ugrave;, hanno suggerito interventi del caso, cos&igrave; commentati da Loris Capirossi: "Ovviamente, non vogliamo che i piloti siano esposti a rischi eccessivi. Meglio pensarci prima, anzich&eacute; remuginare dopo". Giusto. Capirossi a Phillip Island: "La dinamica delle moto ne verrebbe condizionata"  Loris ha ragione, quando parla della dinamica relativa alla MotoGP: "Mettiamoci la pioggia, aggiungiamo il freddo, consideriamo il vento... un mix micidiale per i piloti, anzi, per le azioni dei piloti. Sono previste raffiche sino a 80 chilometri orari. Troppo forti". Capirossi, ex pilota di grande esperienza, entra nel dettaglio: "Su una pista cos&igrave; veloce, tutto deve essere a posto e in regola con gli standard allestiti. Chiaramente, le bizze del meteo non si possono controllare, per&ograve; noi abbiamo il dovere di porre i protagonisti nella massima condizione di sicurezza possibile. Quindi, se domenica arriva il peggio, la Sprint potrebbe essere cancellata. Sperando di no". &nbsp;       

Loris, Responsabile Sicurezza Dorna: "Sono previste raffiche sino a 80 chilometri orari, meglio evitare eccessivi rischi ai piloti"

Capirossi sul GP Australia: "La pioggia? ll problema sarà il vento"

        La seconda sessione di prove libere della MotoGP a Phillip Island ha visto le KTM RC16 ufficiali guidate da Brad Binder e Jack Miller dominare la scena, con il sudafricano in prima posizione seguito dal &ldquo;padrone di casa&rdquo;. Su un tracciato cos&igrave; veloce e tecnico come quello australiano, le qualit&agrave; della KTM sono venute immediatamente a galla, ma la domanda &egrave; lecita: saranno cos&igrave; competitive anche in gara? Cambia il weekend in Australia: Gran Premio anticipato al sabato Un buon inizio per dimenticare l'edizione 2022  Vedendo i risultati della passata stagione, &egrave; innegabile che la Casa austriaca abbia fatto dei sensibili passi in avanti visto che l'edizione 2022 del Gran Premio d'Australia si era conclusa con Binder ai margini della Top 10 ed Oliveira dodicesimo. Visto l'andamento del venerd&igrave;, questa volta il marchio di Mattighofen pu&ograve; guardare alla gara (e alla Sprint) con rinnovato ottimismo, come evidenziato anche dalle parole dei due piloti ufficiali al termine di uno dei loro migliori venerd&igrave; della stagione. GP Australia, Marquez amareggiato: "Non ho confidenza e le cadute non aiutano" Binder e Miller pronti a puntare in alto  Binder si &egrave; trovato bene con la pista, centrando il proprio obiettivo di giornata: "La moto ha funzionato benissimo fin dai primi giri e mi sono trovato a mio agio con le condizioni della pista, visto che a parte qualche problema con l'asfalto in uscita dall'ultima curva, si riesce ad essere particolarmente veloci. L'obiettivo principale di questa giornata era quello di entrare direttamente in Q2 e ci siamo riusciti alla grande, perci&ograve; sono contento visto che mi trovo l&agrave; davanti". Anche Miller ha trovato immediatamente un ottimo feeling, caricato anche dalla voglia di ben figurare davanti ai propri fan: "E' stata un' ottima prima giornata, abbiamo migliorato i tempi ad ogni uscita in pista e io sono riuscito finalmente a sfruttare al massimo i punti di forza di questa moto. Non mi preoccupa il cambio di format con la gara lunga il sabato e la Sprint la domenica, visto che tanto non sono in lotta per il campionato. Credo che interessi di pi&ugrave; a Brad, mentre io cercher&ograve; di ottenere il massimo in entrambe facendo divertire il mio pubblico di casa". GP Australia, Martin: "La gara domani? Un punto a favore, mi sento forte"       

I due piloti ufficiali della Casa austriaca hanno firmato una incoraggiante doppietta nelle FP2 australiane: saranno grandi protagonisti anche in gara?

MotoGP: Binder e Miller in grande spolvero con le KTM a Phillip Island

        Altro venerd&igrave; da dimenticare per Fabio Quartararo. Il francese ha ottenuto solamente il 17&deg; tempo nelle Libere del GP Australia, piazzamento che lo costringer&agrave; a passare &ndash; ancora una volta &ndash; dalla Q1, in cui ritrover&agrave; anche il leader del Mondiale Francesco Bagnaia. MotoGP Australia, Martin: "Mi sento forte" Fabio Quartararo in Q1 anche in Australia  Anche in Australia, la Yamaha M1 ha palesato i propri limiti rispetto alla concorrenza, testimoniati anche dal 22&deg; e ultimo posto centrato dal compagno di box del #20 Franco Morbidelli. Mali a cui non sembra esserci un rapido rimedio, come spiegato da Quartararo a fine sessione: &ldquo;Dove soffriamo di pi&ugrave;? Nelle curve &ndash; ha spiegato con tono laconico El Diablo - la nostra moto &egrave; davvero difficile da far curvare. Rispetto alla versione 2019 abbiamo perso terreno, all&rsquo;epoca la percorrenza di curva era un nostro punto di forza. Adesso mi ritrovo a un secondo dalla vetta e anche Morbido soffre: &egrave; difficile capire cosa stia accadendo&rdquo;.  Quartararo e Yamaha, crisi infinita  La situazione sembra peggiorata anche rispetto al 2022, stagione in cui la Casa di Iwata aveva gi&agrave; iniziato a soffrire ma fu comunque capace di centrare il 5&deg; tempo nelle Qualifiche australiane sempre per mano del campione del Mondo 2021. &ldquo;Quest&rsquo;anno va molto peggio &ndash; la conferma di Quartararo &ndash; nella scorsa stagione ero molto pi&ugrave; vicino alla vetta e con meno rischi, questa volta sono a un secondo dal miglior tempo. &Egrave; pazzesco. Certo, tutti stanno spingendo, ma io ero al limite e nonostante questo ho ottenuto un riferimento cronometrico non certo esaltante&rdquo;. &ldquo;Prima dell&rsquo;Indonesia affermai che avremmo lottato per il podio, anche grazie alla differente carcassa portata da Michelin per quel GP, ma qui non posso certo dire altrettanto&rdquo;. Infine, un commento sui nuovi orari del weekend, con la gara lunga anticipata a sabato e la Sprint spostata a domenica causa meteo: &ldquo;Non c&rsquo;&egrave; molto da dire dal nostro punto di vista, noi dobbiamo solo pensare a lavorare e cercare di stare davanti&rdquo;. MotoGP Australia, risultati FP1       

Continua la crisi Yamaha: il francese &egrave; 17&deg; nelle Libere di Phillip Island, Franco Morbidelli 22&deg; e ultimo

MotoGP Australia, Quartararo amaro: "Rispetto a un anno fa, ho perso un secondo dai primi"

        Nulla togliendo al duo KTM Red Bull ufficiale - anzi, bravissimi Brad Binder e Jack Miller, rispettivamente primo e secondo nel turno Practice - la notizia del venerd&igrave; ricade nuovamente su Pecco Bagnaia, rimasto fuori dalla Q2. Vero &egrave; che pure in Indonesia era successo, per&ograve; la situazione su giro secco del titolato MotoGP in carica fa riflettere. Jorge Martin &egrave; infatti quarto. Dateci due KTM: Binder e Miller da vittoria? Perch&eacute; no?! Il sudafricano ci &egrave; gi&agrave; riuscito nella Sprint, l'australiano gioca in casa. Il duo direttamente collegato a Mattighofen &egrave; forte e concreto, a quanto pare. Pronosticare Brad Binder e Jack Miller davanti al gruppo non &egrave; avventata ipotesi. Aprilia terza con Maverick Vinales, quinta nona per mezzo di Aleix Espargar&ograve;. Ricordiamo il senso del turno in oggetto: da classifica combinata tra mattina e pomeriggio, si estrapolano i migliori 10 tempi di giornata. Chi li ottiene, entra direttamente in Q2. Ci sono riusciti pure Jorge Martin, Pol Espargar&ograve;, Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio ed Enea Bastianini. Sabato mattina delicato per Bagnaia Come scrivevamo, Pecco Bagnaia si ritrover&agrave; nella medesima esigenza indonesiana: provare a sferrare il colpo durante la Q2, entrando sicch&eacute; in Q2. Missione fallita a Mandalika, vedremo se domani a Phillip Island sar&agrave; soddisfatta. Anche perch&eacute;, ripetiamo, Jorge Martin &egrave; gi&agrave; quarto. Marc Marquez &egrave; finito a terra ripetutamente, Fabio Quartararo fatica a tenere il passo dei primi. Fastidi alla spalle infortunata in India per Luca Marini, Franco Morbidelli pi&ugrave; in basso che mai. Abbiamo detto che sar&agrave; un sabato delicato per il numero 1, mica solo per lui. Practice MotoGP di Phillip Island           

Bagnaia (ancora) fuori dalla Q2, Martin dentro, doppietta KTM in vetta alla classifica combinata

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