Jonathan Rea parte nono e vince la gara con quattro secondi e &quot;spicci&quot; di vantaggio su Tom Sykes, che sorpassa Marco Melandri all&#39;ultimo giro,&nbsp;sulla stessa curva e con la stessa modalit&agrave; di gara 1. Questa Superbike, quanto meno quella vista al round Thailandia, &egrave;&nbsp;prevedibile, povera di emozioni e i &quot;soliti noti&quot; non sempre sono in grado fare battere forte il cuore a&nbsp;chi assiste allo spettacolo. Il problema &egrave; anche che, fondamentalmente, Rea corre senza avversari, Chaz Davies, quando &egrave; in forma, &egrave; un po&#39; pi&ugrave; incisivo di Sykes e Melandri ma non al livello di Jonathan e tutti gli altri sono almeno a un gradino di distanza dai primi quattro della classe. In sostanza,&nbsp;oggi chi guida&nbsp;una Kawasaki ufficiale o una Ducati ufficiale &egrave; consapevole che, nella peggiore delle ipotesi, otterr&agrave; un quarto posto.  SEMPRE IL SOLITO DISCO - Anche nelle dichiarazioni del dopo gara non c&#39;&egrave; quasi mai uno spunto realmente interessante. Tralasciando lo stucchevole&nbsp;&quot;ringrazio gli sponsor, la squadra e tutti quelli che mi supportano&quot;, considerazioni&nbsp;da campionato nazionale, non da mondiale, non si percepisce agonismo. L&#39;analisi di Rea &egrave; quella che chiunque avrebbe potuto fare seduto sul divano di casa: &quot;Ho fatto la migliore partenza della stagione. Sono partito nono, ho raggiunto in fretta&nbsp;Melandri, che&nbsp;era competitivo&nbsp;in&nbsp;rettilineo. Quando l&rsquo;ho passato &egrave; diventato tutto pi&ugrave; facile. Nonostante le condizioni climatiche avverse, che hanno complicato la vita a tutti, il mio team ha lavorato bene, pertanto la mia moto ha funzionato bene e mi ha permesso di esprimere tutto il mio potenziale&quot;. Sykes, uno dei pochi che potrebbe infastidire Rea, parla gi&agrave; gregario, da uomo squadra, non come un pilota che vuole riconquistare la leadership nel team: &quot;&Egrave; stato un weekend in cui abbiamo dovuto lavorare molto. Oggi&nbsp;Rea era addirittura pi&ugrave; competitivo di ieri. Mantenere il suo passo &egrave; difficile. Nell&rsquo;ultimo giro ho guadagnato una posizione ai danni di Melandri e Kawasaki ha fatto una doppietta. Questo &egrave; positivo&quot;. Infine, Melandri, l&#39;unico che &egrave; entrato un po&#39; nel dettaglio: &quot;Ho provato a tenere il passo di&nbsp;Rea, per&ograve; ho avuto ancora problemi con i freni. Dovevo aggiustare constantemente la leva, anche cinque volte al giro. Per questo Sykes&nbsp;ha avuto&nbsp;vita facile, con me.&quot;  TANTI,&nbsp;TROPPI GUASTI - Quello che &egrave; accaduto a Melandri, sia in gara 1, sia in gara 2, introduce un altro argomento importante, quello relitivo all&#39;affidabilit&agrave;. Su un circuito molto probante per i freni e per i motori, gli inconvenienti tecnici hanno causato non pochi problemi, anche a livello di sicurezza. In un campionato del mondo non dovrebbe accadere.&nbsp;In un intero weekend, nessuno &egrave; stato in grado di risolvere i problemi di fading&nbsp;all&#39;impianto frenante della Ducati ufficiale. In gara 2 sono esplosi ben due motori,&nbsp;quello della MV Agusta di Camier, che per fortuna si &egrave; fermato prima di inondare la pista d&#39;olio, e, prima ancora,&nbsp;quello dell&#39;Aprilia di Savadori, caduto e rimasto miracolosamente illeso. In quest&#39;ultimo caso (il primo in ordine temporale) la gara &egrave; stata sospesa, consentendo a Davies, caduto nei primi giri, di rimediare a un errore. La Superbike lascia la Thailandia con Rea a punteggio pieno. La sensazione &egrave; che, dopo due round, il mondiale sia gi&agrave; finito e che l&#39;unico duello interessante sia quello per il secondo posto. Sicuramente non &egrave; la Superbike pi&ugrave; spettacolare della storia e sembra che le tanto discusse modifiche regolamentari non abbiano migliorato la situazione.  Qui&nbsp;potete leggere la&nbsp;classifica (prima dell&#39;esposizione della bandiera rossa)&nbsp;di&nbsp;gara 1&nbsp;della&nbsp;SBK.  Qui&nbsp;potete leggere la&nbsp;classifica (definitiva)&nbsp;di&nbsp;gara 1&nbsp;della&nbsp;SBK.  Qui potete leggere la classifica del mondiale SBK dopo due round.  Qui potete leggere quello che &egrave; accaduto in gara 1. 

<p>Jonathan parte nono, in pochi giri prende il comando e saluta la compagnia. Il britannico domina, gli altri pasticciano o vengono fermati da problemi tecnici. Tanti. Troppi.</p> 

1 risultato per 'Thilandia'

SBK Thailandia, gara 2: tutto fin troppo facile per Rea