        Ogni sportivo prima o poi deve annunciare il ritiro dalle scene. Sia se sia entrato nella storia di quel determinato sport, sia se non abbia fatto qualcosa di grande. Sicuramente due fenomeni come Dani e Jorge hanno scritto libri di storia del motociclismo con le loro imprese. Da una parte il &ldquo;samurai&rdquo;, il pilota che nella maggior parte della sua carriera ha corso con il team Honda. Di fronte a lui il cinque volte iridato Lorenzo, fuoriclasse cinico e affamato di vittoria. Nella puntata inedita di &ldquo;Cuatro Tiempos&rdquo; i due spiegano cosa passa nella testa di un pilota quando il pensiero del ritiro comincia a rimbombare sempre pi&ugrave;. Dani Pedrosa e il ritiro   "&Egrave; come qualcosa che continua a bussare alla porta a poco a poco, o almeno &egrave; quello che &egrave; successo a me . All'improvviso un giorno hai una sensazione, ma vai avanti. E poi, dopo tanto tempo, un altro busso, ed &egrave; come lo stai rifiutando", dice su DAZN . Spiega cos&igrave; quel periodo antecedente alla decisione dello spagnolo di uscire dal circus del motomondiale. "E poi alla fine quelle telefonate sono sempre pi&ugrave; continue e alla fine un giorno sono caduta con un altro pilota, mi hanno dovuto operare alla mano. Ero in ospedale, mi sono svegliata dall'operazione e i miei genitori erano l&igrave; e ho detto loro '&egrave; finita' . Non volevo pi&ugrave; essere in ospedale tutti i giorni. Questo &egrave; ci&ograve; che mi ha portato a prendere quella decisione pi&ugrave; seriamente" Jorge Lorenzo   Quando si comincia ad invecchiare e le nuove generazioni ti mettono alla prova &egrave; dura reagire, e solo pochi sono stati in grado di adattarsi per continuare ad essere competitivi e restare in moto pi&ugrave; a lungo possibile. Ma anche un perfezionista e &ldquo;lavoratore&rdquo; come Jorge ad un certo punto ha dovuto cedere. "A volte dici 'cosa ci faccio qui?"&nbsp;aggiunge Lorenzo nell&rsquo;intervista, lui che si &egrave; ritirato nel 2019. Alex Criville: &ldquo;Per alcuni arriva prima per altri poi&rdquo;  Con i due spagnoli c&rsquo;era anche il due volte campione del mondo Criville, nel 1989 in 125 e 1999 cona classe 500. Anche lui spiega le sensazioni che passano per la testa in quel periodo di indecisione. &ldquo;Per ogni pilota &egrave; diverso. Alcuni si ritirano perch&eacute; non hanno pi&ugrave; una moto competitiva, altri perch&eacute; hanno gi&agrave; centrato i propri obiettivi&hellip; Nel mio caso &egrave; stato perch&eacute; non stavo bene fisicamente, avevo le vertigini, ho dovuto smettere non importa cosa.  Sono andato in Canada e l&igrave; mi hanno detto che non potevo continuare a correre. Ho anche fatto firmare un pre-contratto con la Yamaha e ho detto 'questo &egrave; quanto sono arrivato'. Mi sono alzato la mattina e ha detto 'non posso continuare' e ho annunciato il ritiro "           

<p>Nel documentario &ldquo;Cuatro Tiempos&rdquo; di Dazn Spagna, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa spiegano cosa passa nella testa di un pilota</p>

Pedrosa e Lorenzo: ecco come vive il ritiro un pilota di MotoGP

Campione del mondo classe 125cc nel 1989 e ancora in 250cc nel 1999, Alex Crivill&eacute; al giornale spagnolo Marca.com ha parlato in una lunga intervista dei Campioni del motociclismo di oggi e di ieri concentrandosi su Giacomo Agostini ma anche su Marc Marquez.  &ldquo;Solo Marquez come Agostini&rdquo;   &ldquo;Giacomo Agostini ha 15 titoli mondiali&nbsp;- ha detto Crivill&eacute; -. Poi &egrave; seguito dai 12 + 1 di &Aacute;ngel Nieto. Per un attimo abbiamo pensato che Valentino Rossi potesse anche eguagliare il record di Giacomo. Ma oggi credo che colui che pu&ograve; eguagliare i 15 titoli di Agostini e addirittura superarlo, anche se non &egrave; facile, sia Marc Marquez. Adesso ne ha otto, ma con la sua giovane et&agrave; potrebbe arrivare a 15. Una volta in una stagione potevi vincere anche due titoli, adesso ci&ograve; non &egrave; possibile facendo solo una categoria. Se la fortuna &egrave; dalla sua parte, Marc potrebbe provarci&rdquo;.  &ldquo;Marquez ha ancora 10 anni davanti a s&egrave;&rdquo;   Crivill&eacute; torna quindi sull&#39;aspetto delle due categorie diverse a stagione: &ldquo;Correre in due categorie &egrave; pazzesco - ha aggiunto - perch&eacute; il feeling delle moto &egrave; totalmente diverso e c&#39;&egrave; un livello alto in tutte le categorie. Marc &egrave; giovanissimo, ha 27 anni, e anche a 37 o 38 un pilota pu&ograve; dare il meglio di s&eacute;. Se fate i conti, Marc Marquez ha ancora 10 anni davanti a s&eacute; per superare Giacomo&rdquo;.  MotoGP, Le Mans: Quartararo progetta la fuga, ma occhio a Mir  &ldquo;Quando uno &egrave; fuoriclasse vince sempre&rdquo;   Ma con le moto e l&#39;elettronica di oggi, Agostini avrebbe potuto vincere ancora pi&ugrave; titoli?  &ldquo;Credo che avrebbe vinto lo stesso - ha concluso -.&nbsp;Quando un pilota &egrave; un fuoriclasse, come nel caso di Giacomo e &Aacute;ngel, o Marc o Jorge vince sempre. Vincerebbe con il due tempi o il quattro, con o senza elettronica. I top rider vanno forte con tutte le moto, anche con le moto complicate come le MotoGP&rdquo;.  MotoGP: Rossi fuori dalla lotta per il Mondiale? I risultati del sondaggio 

<p>Il due volte campione del mondo ha parlato del fuoriclasse Giacomo Agostini spiegando come, tra i piloti di oggi, soltanto Marc Marquez potrebbe eguagliare i suoi risultati</p> 

Crivill&eacute;: &ldquo;15 titoli di Agostini? Marc Marquez pu&ograve; arrivarci&rdquo;

GP Indianapolis. Il giro di boa della stagione MotoGP commentato da chi non ti aspetteresti... Il due volte campione del mondo (in 125 nel 1989 ed in 500 nel 1999) &Agrave;lex Crivill&eacute;.  Lo spagnolo parla del tracciato, abbastanza diverso rispetto agli altri dove gareggiano i piloti della MotoGP. "Indianapolis &egrave; un circuito leggendario. La 500 miglia, infatti, &egrave; una gara conosciuta in tutto il mondo. La pista americana &egrave; progettata per le auto. Le moto non corrono sull'ovale ma raggiungono comunque i 300 km/h. Gli organizzatori hanno fatto un ottimo lavoro per rendere sicuro un circuito nato per le macchine".  Ad Indianapolis i piloti spagnoli sono sempre andati molto forte e Criville spiega perch&eacute;. "I piloti spagnoli hanno vinto tanto in America ma... anche in Europa ed in Asia. Gli spagnoli sono al vertice della classe regina e questo &egrave; il frutto di un lavoro ben fatto. Nel CEV c'&egrave; un livello di competitivit&agrave; alto e sia la federazione, sia gli sponsor investono per trovare e crescere nuovi talenti. Questo &egrave; il segreto".  Non poteva poi mancare una previsione sulla seconda parte della stagione. "Sar&agrave; una lotta durissima. Rossi &egrave; in testa con 13 punti di vantaggio su Lorenzo, mentre Marquez &egrave; molto indietro. Ma tutto &egrave; possibile. Jorge sa che &egrave; il momento di spingere sull'acceleratore. Adesso o mai pi&ugrave;. Deve stare davanti a Rossi. Penso che Marquez, invece, vuole solo salire in sella, divertirsi e vincere delle gare, senza fare troppi ragionamenti."  Secondo Criville, per Marquez la questione titolo non &egrave; ancora chiusa, nonostante l'importante gap che lo separa da Rossi. "Per Marc pensare al titolo &egrave; difficile, per&ograve; lui &egrave; un pilota incredibile, che ha fatto cose incredibili. Da lui ci si pu&ograve; attendere di tutto. Certo, Rossi &egrave; esperto e sa gestire il vantaggio che ha. Poi c'&egrave; Pedrosa, che potr&agrave; vincere delle gare ed alterare gli equilibri".  Criville, infine, ha detto la sua sulla Moto2 e sulla Moto3. "In Moto2 Johann Zarco &egrave; il pilota da battere ma lui deve pensare anche al campionato. Alex Rins e Tito Rabat, invece, potrebbero gareggiare concentrandosi solo sulla corsa. In Moto3 Danny Kent ha dimostrato di essere di gran lunga il pi&ugrave; veloce. Punterei su di lui".

Jorge deve vincere. Adesso o mai pi&ugrave;. E per il mondiale, non metterei Marquez fuori dai giochi

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