Sembra impossibile ma &egrave; proprio cos&igrave;, siamo appena oltre met&agrave; campionato, eppure manca poco pi&ugrave; di un mese alla fine del campionato e, oltretutto, il Nazioni &egrave; gi&agrave; storia. Il viaggio di questa strana stagione, iniziata in Russia il 13 giugno, cio&egrave; gi&agrave; quattro mesi fa, sta per giungere alla sua conclusione, eppure mancano ancora otto Gran Premi da disputare su cinque tracciati differenti. L&rsquo;anomalia del 2020 si ripete anche quest&rsquo;anno con gare multiple ed un finale tutto italiano.&nbsp;Chi la spunter&agrave; alla fine?  Difficile, se non impossibile dare una risposta secca, il 2021 si sta rivelando il campionato pi&ugrave; interessante e combattuto degli ultimi 20 anni, con ben cinque piloti in lizza per il titolo, separati di soli 45 punti; addirittura di soli 4 i primi tre della classifica. Andiamo allora ad analizzare un po&rsquo; di statistiche per capire l&rsquo;andamento di una stagione quantomeno anomala e capire come hanno fatto i magnifici cinque a vincere praticamnete tutto quello che c&#39;era in palio fin qui.    Dopo la difficile gara di Riola, riparte dalla Germania la corsa di Gajser verso il quinto titolo  Il pi&ugrave; veloce in prova ed in gara   Qui non ci sono dubbi, &egrave; Jeffrey Herlings (KTM) il pilota pi&ugrave; veloce della MXGP, l&rsquo;olandese guida la classifica dei giri pi&ugrave; veloci in gara e anche quella delle pole position, con sei partenze dal primo cancello. Nessuno come lui fin qui ha saputo esprimere una tale velocit&agrave; in prova ed in gara. Chi ha, sorprendentemente, ancora migliorato nella velocit&agrave; in gara &egrave; Antonio Cairoli (KTM) che segue in terza posizione nella speciale classifica dei giri veloci, alle spalle di Herlings e Gajser (Honda).    Nessuno pu&ograve; competere con la velocit&agrave; di Herlings in questo momento  Scatto bruciante   Nessun dubbio nemmeno qui, Jorge Prado (KTM) &egrave; imbattibile in partenza, il galiziano ha collezionato ben 10 hole-shot in 20 partenze, dominando la classifica riservata ai migliori partenti, seguono Romain Febvre (Kawasaki) e Jeffrey Herlings (KTM), mentre non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; il nome di Cairoli, da sempre uno dei migliori partenti della MXGP, ancora a secco in questo 2021. Questa classifica giustifica ampiamente la prossima, quella che riguarda i giri precorsi in testa ad un Gran Premio. Si capisce infatti facilmente come mai sia guidata da Prado, che non brilla per numero di vittorie ma che partendo spesso e volentieri davanti ed essendo piuttosto ostico da superare, passa gran parte delle manche in prima posizione, anche se quarto in classifica iridata lo spagnolo &egrave; primo con 92 giri, precedendo Herlings a 65 e Febvre a 62. 53 le tornate in testa per Gajser, mentre Cairoli ne annovera 43.    Pronti, via! Le partenze sono l&#39;arma migliore di Jorge Prado  Veni Vidi Vici   Ma veniamo ai numeri pi&ugrave; importanti ai fini della classifica di campionato, Jeffrey Herlings &egrave; l&rsquo;unico ad aver vinto ben otto delle 20 manche fin qui disputate, tre pi&ugrave; di&nbsp; Tim Gajser che se ne &egrave; aggiudicate cinque, seguito da Antonio Cairoli a tre, una pi&ugrave; di Romain Febvre e Jorge Prado. Lo spagnolo paga un calo verso fine manche, mentre il francese un numero superiore a chiunque altro dei piloti di vertice, di errori commessi in gara. Per quello che concerne le vittorie di Gran Premio, il duo di testa si divide la maggioranza dei trionfi con Herlings che giustifica la sua tabella rossa con quattro vittorie assolute, una pi&ugrave; di Gajser che lo segue ad un punto nel mondiale e i tre inseguitori fermi ad un successo a testa. Resta quindi impossibile fare una previsione su chi porter&agrave; a casa il titolo, anche se appare tutto sommato chiaro che i due principali contendenti siano proprio Herlings e Gajser.    Chi taglier&agrave; vincitore il traguardo del Mondiale MXGP 2021 

<p>Otto Gran Premi, cinque settimane e mezzo e il Campionato del Mondo FIM di Motocross 2021 sar&agrave; archiviato, un po&rsquo; di numeri prima di affrontare la seconda parte della stagione in corso</p> 

MXGP: i magnifici cinque in lizza per il titolo

HONDA&nbsp;lo ha dichiarato ufficialmente: i dati dell&rsquo;acquisizione confermano quanto Casey Stoner aveva scritto in un tweet: la rovinosa caduta avvenuta al 32&deg; giro della 8 Ore di Suzuka &egrave; stata causata da un guasto tecnico al comando gas ride by wire della CBR1000RRW. In pratica, le farfalle sono rimaste bloccate ad un&rsquo;apertura di 26&deg;, mentre il pilota aveva effettuato la loro totale chiusura attraverso l&rsquo;acceleratore.  TUTTO CHIARO - Ecco spiegato il motivo per cui Stoner non &egrave; riuscito a mantenere la sua Fireblade in traiettoria; ecco spiegato l&rsquo;improvviso e violento sbacchettamento dell&rsquo;avantreno; ecco spiegato perch&eacute; Stoner, nelle interviste post gara, aveva dichiarato di non avere fatto in tempo a tirare la leva della frizione, la manovra pi&ugrave; logica quando c&rsquo;&egrave; un problema al comando del gas. Casey ha detto che &ldquo;tutto &egrave; avvenuto molto velocemente e che la gestione della situazione era pi&ugrave; difficile di quanto si potesse immaginare&rdquo;. A suo modo, Stoner aveva spiegato che non era caduto per colpa sua ma a causa di un problema tecnico, che in effetti c&rsquo;&egrave; stato. Ufficialmente Honda ha dichiarato di non avere spiegato subito i dettagli dell&rsquo;accaduto perch&eacute; ha dovuto prima recuperare la moto, poi analizzare i dati.  DRAMMA SFIORATO - Per la cronaca, prima dell&rsquo;incidente il campione austrialiano aveva guadagnato la testa della corsa. Poi l&rsquo;incidente, avvenuto all&rsquo;uscita dalla curva Hairpin. Nella caduta Stoner ha riportato la frattura della tibia sinistra e della scapola destra. Poteva andare molto peggio, perch&eacute; in quella zona c&rsquo;&egrave; un tratto di pista che corre parallelo (quindi vicino) a quello in cui transitano i piloti. Le due zone sono divise da delle protezioni, pertanto la via di fuga non &egrave; ampia. Per fortuna Stoner &egrave; stato molto lucido; quando ha capito che non avrebbe potuto evitare la caduta, ha allontanato la moto dal corpo, scivolando a terra senza sbattere sulle protezioni. Casey stava viaggiando ad altissima velocit&agrave; ed un impatto contro le barriere fisse avrebbe potuto avere esiti drammatici.  ANCORA COLPA DEL RIDE BY WIRE - Insomma, per un attimo &egrave; sembrato di rivivere il terribile incidente di Daijiro Kato, che mor&igrave; nel 2003, a Suzuka, in sella ad una Honda, a causa di un guasto meccanico al comando gas ride by wire. All&rsquo;epoca l&rsquo;acceleratore elettronico era una tecnologia abbastanza nuova (molte moto da corsa utilizzavano ancora i cavi per collegare il comando gas ad i corpi farfallati). Oggi il ride by wire &egrave; pluri collaudato. Almeno, dovrebbe esserlo. Purtroppo, nonostante tutti i sistemi di sicurezza (che sulle moto da gara, per rendere la risposta al gas pi&ugrave; diretta, vengono semplificati) sviluppati attorno a questa tecnologia, non si &egrave; ancora in grado di garantire un perfetto funzionamento. E l&rsquo;incidente di Stoner lo dimostra.  Riccardo Piergentili e Federico Garbin

Anomalia al comando gas ride by wire e farfalle bloccate ad un'apertura di 26&deg;

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MXGP: i magnifici cinque in lizza per il titolo

L'incidente di Stoner: Honda conferma il guasto tecnico