Nelle scorse ore, il maltempo ha flagellato gran parte dell&rsquo;Italia: pioggia, forte vento e grandine hanno creato danni a molte strutture, compreso l&rsquo;Autodromo di Adria, in provincia di Rovigo.  MotoGP: gli orari tv del GP Austria  Le testimonianza da Adria   Il forte temporale che ha colpito la zona tra gioved&igrave; e venerd&igrave; ha abbattuto i muri di recinzione del tracciato, creando sconforto tra gli appassionati della zona.&nbsp;  &ldquo;Una tromba d&rsquo;aria ha creato ingentissimi danni alla struttura, gi&agrave; martoriata da un oblio immotivato, rendendo cos&igrave; aperto al mondo un tempio dei motori a cui qualcuno aveva gi&agrave; intonato il De Profundis&rdquo;, si legge in un post pubblicato nel gruppo Facebook &ldquo;Salviamo l&rsquo;Autodromo di Adria&rdquo;.  Impianto gi&agrave; sotto sequestro   Il riferimento &egrave; alle vicende giudiziarie attraversate dalla struttura, posta sotto sequestro nel gennaio di quest&rsquo;anno in seguito al fallimento della societ&agrave; F&amp;M Srl. Tutti sperano di rivedere l&rsquo;autodromo in attivit&agrave;, visto l&rsquo;indotto generato da un impianto che ha fatto la storia del motorsport, ma che adesso &egrave; aperto a tutti e rischia di diventare oggetto di mero sciacallaggio.  Andrea Iannone impenna col maxi scooter: il video diventa virale 

Una tromba d&#39;aria ha creato ulteriori danni a una struttura gi&agrave; martoriata dalle recenti vicende giudiziarie

Adria, non c&#39;&egrave; pace: il maltempo ha abbattuto le mura dell&#39;Autodromo

        Sembra non esserci luce in fondo al tunnel per l&rsquo;Adria Raceway. Dopo il sequestro avvenuto a met&agrave; gennaio, che ha portato all&rsquo;impossibilit&agrave; di utilizzare l&rsquo;impianto per gli eventi previsti nel 2022, la data che rischia di mettere la pietra tombale sul circuito &egrave; quella del 31 marzo. Adria, baratro senza fine  &Egrave; prevista per l&rsquo;ultimo giorno del corrente mese l&rsquo;apertura dell&rsquo;asta mobiliare dei beni appartenuti a F&amp;M, ex gestore dell&rsquo;autodromo: il circuito verr&agrave; cos&igrave; svuotato, rimanendo accessibile esclusivamente per visionare i beni in vendita. Salvo sorprese dell&rsquo;ultimo minuto, l'impianto di Adria sembra destinato a rimanere una cattedrale nel deserto: solo un facoltoso acquirente potrebbe salvare la struttura, soluzione che al momento appare improbabile e irrealistica. Le conseguenze economiche  La politica locale non rimane indifferente: l&rsquo;ex sindaco Sandro Gino Spinello segnala che &ldquo;l&rsquo;inattivit&agrave; dell&rsquo;autodromo stesso sta creando la pesante apprensione di molti operatori economici, in particolare di quelli dei settori della ristorazione e della ricettivit&agrave; che hanno visto azzerati i loro introiti&rdquo;. Perch&eacute; a risentire della chiusura dell&rsquo;impianto &egrave; in primis l&rsquo;economia locale, visto l&rsquo;indotto che gli eventi motoristici generavano. Un epilogo davvero triste, per una pista che ha scritto un pezzo di storia del motorismo nazionale.&nbsp; Il calendario MotoGP 2022       

Sembra giunto il momento del non ritorno per l'impianto veneto: tutti gli arredi verranno venduti

Adria Raceway verso l'abbandono: i beni andranno all'asta

        Brutte notizie per l&rsquo;Autodromo di Adria. Su richiesta del curatore fallimentare, l&rsquo;impianto &egrave; stato posto sotto sequestro nella giornata di luned&igrave;, un atto che segue il fallimento della societ&agrave; F&amp;M Srl di Roma disposto dal Tribunale di Rovigo il 21 ottobre 2020 per un buco di 53 milioni di euro. Road Races: James Hillier torna al TT, in attesa della Dakar 2023 I dettagli  La vicenda appare complessa e destinata a far discutere: l&rsquo;attuale societ&agrave; di gestione, la Bioitalia, si ritiene estranea alla procedura fallimentare, che riguarderebbe una societ&agrave;, la F&amp;M, che ha avuto in gestione l&rsquo;impianto per un certo periodo, senza esserne proprietaria. Secondo Bioitalia, infatti, la propriet&agrave; appartiene a un fondo costituito da varie societ&agrave;, a cui l&rsquo;attuale societ&agrave; di gestione ha versato una forte caparra (1,5 milioni di euro). Alla luce di questo scenario, Bioitalia ritiene di avere i diritti per proseguire l'attivit&agrave; ma, nell&rsquo;immediato, ha deciso di ottemperare alla richiesta, liberando tutti gli uffici in attesa di una risposta alle proprie istanze.&nbsp; Una situazione che rischia di arrecare un ingente danno all&rsquo;impianto, che contava di ospitare nei prossimi weekend le gare del Campionato WSK. CIV, SS600: Luigi Montella al via con il Team Chiodo Moto       

Il provvedimento, riguardante il fallimento della societ&agrave; F&amp;M Srl di Roma, ha fermato tutte le attivit&agrave; in pista. Ma l'attuale gestione dell'autodromo non ci sta

Adria, Autodromo sotto sequestro: eventi a rischio

        Dopo un periodo di assenza, l&rsquo;Autodromo del Levante torna a ospitare il Trofeo Inverno Moto, che si svolger&agrave; sul tracciato pugliese dal 19 al 21 novembre. La manifestazione, organizzata dal Motoclub Ralph de Palma assieme a Safe &amp; Emotion che gestisce l&rsquo;impianto, prevede un programma piuttosto ricco. Road Races, torna la North West 200: le date dell'edizione 2022 Il programma  Si inizier&agrave; con le prove libere cronometrate al venerd&igrave;, fino alle qualifiche e gara 1 al sabato, terminando con le restanti gara 1 e 2 la domenica. I piloti veranno divise in tre categorie: 600, Open, 300SS con suddivisione in Pro, Ama e Rookie al momento delle qualifiche. Le griglie saranno formate da nomi di assoluto valore come Yari Montella, fresco di partecipazione al mondiale Moto2, e Luca Salvadori, pilota di spicco del National Trophy, assieme a Luca Pedersoli e Sebastiano Zerbo. Presenti anche Aurelia Cruciani, Arianna Barale, Roberta Ponziani, Martina Guarino, provenienti dalla Women&rsquo;s European Cup. Nella giornata di domenica ci sar&agrave; spazio per lo show di Dario Marchetti in sella a una Ducati biposto, mentre sabato alle 16 verr&agrave; inaugurato un murales dedicato a Marco Simoncelli alla presenza di Kate Fretti.    SBK, ennesimo acquisto per Pedercini: a Mandalika con Oliver Konig               

Ecco tutti i dettagli della manifestazione che si svolger&agrave; dal 19 al 21 novembre

A Binetto torna il Trofeo Inverno: presenti Yari Montella e Luca Salvadori

Una piacevole brezza ha mitigato (un po&#39;) il clima caldo offerto dal quarto round del Campionato Italiano Velocit&agrave; Junior, giunto a Modena per disputare la quarta tappa stagionale. Per i giovanissimi protagonisti della serie tricolore, si trattava della seconda volta 2021 in cui gareggiare nel tracciato emiliano.  Appena poco pi&ugrave; di due chilometri - 2067 metri di asfalto - belle curve, in particolar modo il mini &quot;Cavatappi&quot;, a spezzare ritmo e a mettere a dura prove le doti dei piloti: le sei gare previste dal programmo hanno visto tanti vincitori diversi, a dimostrazione di come i valori siano equilibrati.  Ohvale 160 FIM MiniGP Italy Series, Aprilia Sport Production 250 e MiniGP: con ancora un solo appuntamento da affrontate, ogni singola posizione alla bandiera a scacchi poteva determinare discorsi di classifica importanti. I piccoli corridori, in tal senso, non si sono affatto risparmiati, tra i cordoli. A motori spenti, hanno condiviso un (buon) gelato.  Ohvale 160/FIM MiniGP Italy Series   La finale di Valencia attende i migliori tre piloti partecipanti alla serie italiana contraddistinta dalle Ohvale da 160 centimetri cubi. Al Ricardo Tormo ci andr&agrave;, sicuramente, Cristian Borrelli, leader di classifica ed autore della pole position di domenica mattina.  Poco dopo, per&ograve;, il forte e simpatico &quot;Borrellino&quot; si &egrave; dovuto accontentare di due secondi posti: decise le manovre e gli attacchi di Gabriel Fabio Vuono, anch&#39;egli forte e residente in Svizzera. Mentre mamma Natascia trepidava, il figlio le regalava un doppietta, nell&#39;esplosione di gioia dello Young Talent Team. Tian Krsevan, sloveno che ha completato il podio in entrambe le manche.  La classifica vede Borrelli a quota 180 punti, Vuono ne ha 153, Edoardo Liguori &egrave; terzo con 130.  Aprilia Sport Production 250   Come precedentemente precisato, da Varano in avanti le categorie SP1 e SP2 sono state separate. Incidente nella SP1, con conseguente interruzione. Dopo la ripartenza, Valentino Sponga ha beffato il poleman Gianmaria Ibidi, rispettivamente primo e secondo. Gradino del podio pi&ugrave; basso per Matteo Turato.  Poco pi&ugrave; tardi, &quot;vendetta&quot; di Ibidi, che batte Sponga. Uno a uno tra i due - gioco di parole a descrivere la loro rivalit&agrave; - mentre Turato &egrave; nuovamente terzo. Graduatoria generale comandata da Ibidi ed i suoi 153 punti, seguono Sponga e Maxime Schmid, rispettivamente a 137 e 115 punti.  La SP2 ha in Leonardo Abruzzo un pilota voglioso di togliere la vetta a Lorenzo Frasca, e parlando della corsa di apertura ce l&#39;ha fatta, perch&eacute; quest&#39;ultimo ha commesso un errore decisivo. Ne ha approfittato Abruzzo, vincendo. Mattia Bosello ed Enej Kresevano a seguire.  Il finale della seconda manche ha raccontato il riscatto di Frasca, a precedere alla bandiera a scacchi, di una inezia, proprio Abruzzo. Il gap tra i due &egrave; stato di un millesimo. Bosello, completando il podio, ne ha accusati solo 63. La classifica &egrave; guidata da Frasca ed i suoi 154 punti, Abruzzo ne ha tre in meno, cio&egrave; 151. Bosello &egrave; a 108.  MiniGP   La classe a due tempi ha avuto una doppia partenza di Gara 1. Matteo Gabarrini. forte della pole siglata e di un passo interessante, ha fatto sua la corsa, svettando su Giacomo Noto e Luca Contardi Casagrande. Pap&agrave; Christian era molto soddisfatto dal rendimento del piccolo.  Infatti, anche il terzo posto di Gara 2 &egrave; un risultato ritenuto eccellente. Mentalit&agrave; positiva e professionale, di chi conosce bene sport ed ambiente. Molto bravo Gabriel Tesini ad imporsi, Noto ancora secondo. La classifica della categoria pi&ugrave; romantica del CIV Junior ha Gabarrina a condurre con 149 punti, Tesini e Noto ne hanno 110. 

Quarta tappa stagionale caratterizzata dalla doppietta di Vuono nella Ohvale 160 Italy Series, Sponga, Ibidi, Abruzzo e Frasca si dividono le vittorie nell&#39;Aprilia SP1 e SP2, Noto e Tesini protagonisti della MiniGP

CIV Junior, i risultati del round Modena 2

Siccome noi c&#39;eravamo, fidatevi: a Varano de Melegari faceva un caldo micidiale, con tanto di umidit&agrave; ad arricchire il tutto. Situazione che non ha limitato le azioni dei giovanissimi piloti iscritti al CIV Junior, tutt&#39;altro: bimbi e ragazzini hanno offerto il loto meglio, per la terza tappa stagionale 2021. Nelle tre classi - Ohvale 160/FIM MiniGP Italy Series, MiniGP e Aprilia Sport Production abbiamo visto spettacolo e gare divertenti.  Ohvale 160/FIM MiniGP World Series   Cristian Borrelli &egrave; scatenato. Il giovanissimo, minuscolo, occhialuto ma talentuosissimo pilota lombardo ha siglato a Varano una doppietta, l&#39;ennesima, perch&eacute; gi&agrave; centrata nel primo appuntamento di Magione. &quot;Accontentatosi&quot; di due secondi posti in quel di Modena, &quot;Borrellino&quot; ha fatto sua la posta piena al Riccardo Paletti.  Gabriel Fabio Vuono gli ha reso la vita complicata, accendendo duelli all&#39;ultima staccata. Il pilota dello Young Talent Team &egrave; salito in entrambe le manche sul gradino intermedio del podio, appena sotto si &egrave; accomodato Edoardo Liguori, terzo in entrambe le frazioni. Loro tre sono i protagonisti di classifica: Borrelli ha 140 punti, Liguori 104, Vuono 103.  MiniGP   La categoria motorizzata con piccoli propulsori da 50 centimetri cubi a due tempi ha ronzato nella Motorvalley emiliana. Matteo Gabarrini e Giacomo Noto, ecco i due vincitori domenicali. Il primo ha fatto sua Gara 1, il secondo si &egrave; aggiudicato la corsa successiva.  Mathias Tamburini e Gabriel Tesini hanno ricoperto le posizioni da secondo posto, mentre Manfredi Balducci e Luca Maria Casagrande Contardi sono salito sul terzo gradino del podio, una volta ciascuno. La graduatoria generale vede Matteo Gabarrini in vetta, coi suoi 108 punti. Tesini e Tamburini ne hanno 96 e 83.  Aprilia Sport Production 250   Il round di Varano ha offerto una importante novit&agrave;. Contrariamente a quanto visto nelle date precedenti, il monomarca contraddistinto dal Marchio di Noale non ha messo in pista nello stesso frangente le sottocategorie SP1 e SP2. Al Riccardo Paletti, si sono corse, quindi, quattro gare.  Nella SP1 - caratterizzata dall&#39;adesivo portanumero di color giallo - Gianmaria Ibidi e Christian Stringhetti hanno battuto il resto della ciurma. Erik Michielon e Mattia sono giunti entrambi al secondo posto almeno in una gara, Valentino Sponga ha bissato il terzo posto di apertura con quello di chiusura. Ibidi comanda a quota 108 punti.  La SP2 offre adesivi di color bianco ed il team Bierreti Racing leader assoluto. Come fa nella SP1, del resto, perch&eacute; Ibidi divide il box con Lorenzo Frasca, Leonardo Abruzzo e Mattia Boselli, i primi tre piloti a ricoprire le relative posizioni di classifica. Frasca, coi suoi 129 punti, ha vinto la prima manche. Abruzzo ha ribadito nella seconda.&nbsp;  MotoGP, Marquez come Doohan: e se Marc vincesse altri cinque titoli?  &nbsp; 

La terza tappa 2021 si &egrave; disputata nell&#39;Autodromo Riccardo Paletti. Borrelli dominatore della Ohvale 160 Italy Series, Gabarrini e Noto si dividono le manche della MiniGP, mentre sono Ibidi, Stringhetti, Frasca ed Abruzzo a primeggiare nelle gare Aprilia Sport Production

CIV Junior, i risultati del round di Varano

Good news from the Czech Republic, where the local government has decided to allow spectators to attend outdoor events as of August. Which means that the SBK round, set to take place at the Most circuit on 6-8 August, may be able to welcome paying guests.  Paying guests who could enjoy the view from the grandstands. One of the new circuits on the 2021 calendar, Most is situated is an enormous natural area. The attendance of fans would help the Czech circuit during their debut event and would mark a return to something like &ldquo;normality&rdquo;.  Jakub Krafek, Sales Manager at Autodrom Most, comments: &quot;Whoever buys a ticket in advance now has a fixed price, which will not change. In the event of a relaxation of the measures, they will also be able to move in defined areas throughout the circuit, including the paddock. Their concessionary ticket remains valid. It is our helpful step towards core fans and supporters of the Autodrom Most.&rdquo;  Translated by Heather Watson  WorldSBK: Mercado and the Moriwaki team to miss Estoril 

In the Czech Republic, we might see something closer to &quot;normality&quot;, with spectators in the grandstands

WorldSBK, Most prepares to welcome the public

Il circuito di Vallelunga compie 70 anni. Situato nei pressi di Campagnano, sulla via Cassia, nei pressi di quella che nell&rsquo;epoca dell&rsquo;Antica Roma era una stazione posta, di incontro e ristoro per i viaggiatori a nord di Roma, era stato realizzato inizialmente per le corse dei cavalli, con due piste in sabbia.  In linea con le logiche e il costume degli anni Cinquanta, dopo i cavalli Vallelunga ha aperto&nbsp;alle auto e alle moto: era il 1951. C&rsquo;erano ancora mille metri di &quot;pista&quot; in sabbia, il totalizzatore e le tribune a scaloni in tufo.  In pochi anni la sabbia ha ceduto spazio al nastro d&#39;asfalto con la parte interna a forma a ferro di cavallo, per ricordare il legame originale con i cavalli. Il nuovo autodromo ospiter&agrave; la prima Scuola di Pilotaggio italiana, poi con l&#39;allungamento diverr&agrave; la sede ideale per prove e test.  L&#39;evoluzione   Con l&rsquo;acquisizione da parte di Automobile Club d&rsquo;Italia, Vallelunga ha avuto il merito di interpretare le varie epoche ospitando gare al top: F1 e Mondiale Marche negli anni Settanta, la F2, F3 e F.3000. E per quanto riguarda le moto, qui hanno iniziato a combattere i piloti delle derivate di serie, del Mondiale Endurance e del Mondiale Superbike: da Uncini a Chili, da Cadalora e Max Biaggi.  Negli anni 2000 Vallelunga si trasforma in un polo tecnologico non pi&ugrave; legato al solo autodromo, che nel frattempo viene intitolato al pilota romano Piero Taruffi. Vengono realizzati anche il Centro di Guida Sicura ACI-SARA, gli spazi per gli eventi e per l&rsquo;off-road.  Il significato dell&#39;anniversario   &nbsp;&ldquo;Sono emozionato nel pensare alla passione, alle emozioni, alle gioie e agli sconforti, ai tanti sentimenti che hanno attraversato e attraversano le migliaia di donne e uomini che, nelle diverse forme, si sono cimentati con il Circuito di Vallelunga&rdquo;, ha detto Angelo Sticchi Damiani, Presidente Automobile Club d&rsquo;Italia, ente proprietario del circuito. &ldquo;Ricordare i 70 anni di Vallelunga, difatti, non significa festeggiare un impianto sportivo ma celebrare gli sport automobilistici, i piloti, i meccanici, gli appassionati, i giovani che ogni giorno animano le sue piste, i percorsi fuoristradisti o i corsi di guida sicura&rdquo;.  Spazio alla sicurezza   &ldquo;Settanta anni di storia: dalle due piste di sabbia degli anni Cinquanta si &egrave; passati adesso alla tecnologia 4.0, alle auto elettriche e ad un impianto polifunzionale all&rsquo;avanguardia considerato un&rsquo;eccellenza in Europa&rdquo;, commenta Carlo Alessi, Presidente di ACI Vallelunga.&nbsp;  &ldquo;Non solo un autodromo prestigioso, omologato per le gare pi&ugrave; importanti e banco di prova e vetrina anche della E-Motorsport&nbsp; ma anche un moderno Centro Congressi e una location per eventi anche digitali. E soprattutto un Centro di Guida Sicura con piattaforme ad alta tecnologia dove si insegna a gestire le situazioni di pericolo e i sistemi di assistenza alla guida con vetture e infrastrutture connesse tra loro e non solo e con una rete di centri in crescita su tutto il territorio con una particolare attenzione al tema della sicurezza stradale e dell&rsquo;osservanza delle norme del Codice della Strada&rdquo;, ha concluso Carlo Alessi.  SSP600, Michel Fabrizio in pista a Vallelunga: &ldquo;Non svegliatemi!&rdquo; 

Nell&rsquo;antica Roma la zona di Campagnano era una stazione di posta di incontro e ristoro per i viaggiatori. Nato per le corse dei cavalli, il circuito ha aperto alle auto e alle moto nel 1951. Oggi &egrave; un polo tecnologico

L&#39;autodromo di Vallelunga compie 70 anni

Questo &egrave; il pezzo pi&ugrave; difficile da scrivere, tuttavia anche il pi&ugrave; sincero e spontaneo da raccontare. Fabrizio Pirovano non c&#39;&egrave; pi&ugrave;, per&ograve; lui &egrave; ancora qui con noi. Difficile da spiegare ma, se lo avete conosciuto personalmente, confermerete il seguente concetto.  Biassono, 1 febbraio 1960 - Monza, 12 giugno 2016. Cinquantasei anni di vit&agrave; anche se, in realt&agrave;, il tempo non si &egrave; mai fermato. Eppure, il Re di Monza amava sfidare il tempo. Ancor di pi&ugrave; adorava la motocicletta, oggetto che sapeva regargli emozioni, tra le quali il senso di libert&agrave;. Al primo posto.&nbsp;  Chiss&agrave; se da lass&ugrave; il Piro sia in grado di accettare l&#39;assenza delle competizioni a due ruote nell&#39;anello brianzolo della velocit&agrave;. Quella era casa sua, per molti motivi. Territoriali, certo, che si aggiungono a odori, emozioni e sensazioni, ancor fluttuanti nell&#39;aria, per una presenza eterea intoccabile.  La SBK secondo il Piro     Guida al limite, cos&#39;altro?! Per&ograve;, con il cervello ben connesso al polso destro. Fabrizio era un fantino comunicante con il proprio cavallo. Lo domava quando dalla sella, gli parlava nelle lunghe nottate trascorse nel garage. Pirovano non saltava sulla moto. Lui era la moto.  Un vero centauro, nato nel cross. Belli i salti ed il fango, ma l&#39;asfalto di Monza chiamava. Inutile scavalcare le reti mettalliche, lui sapeva benissimo come aggirarle. Regole ed avversari invece no, venivano affrontati di petto. Infatti, nessuno si &egrave; mai lamentato del Piro. N&egrave; tra i cordoli, tantomeno al di fuori della pista.  Correre, correre pi&ugrave; forte possibile, divertendosi. La sua filosofia era uno stile di vita naturale. Certe caratteristiche si hanno nel DNA, non si comprano. Non si affittano. Non si imitano. Il pubblico &egrave; feroce, soprattutto quello appassionato. La gente si accorge di tutto ed il piccolo ma forte pilota lombardo lo sapeva.  Un titolo che vale infinite carriere     Nel 1998, Fabrizio riesce a battere tutti nella Supersport iridata. Bella la sua Suzuki GSX-R schierata dal team Alstare, veloce. Lui la fa voltare come una bicicletta, centrando cinque successi, calcando ulteriori due podi. Naturalmente, la prima vittoria stagionale arriva a Monza. Nella sua Monza.  Quando, pi&ugrave; avanti, gli veniva chiesto se &quot;un solo titolo&quot; (parole di alcuni colleghi, non commentabili) fosse sufficiente, Pirovano rispondeva: &quot;B&egrave;, tu invece quanti Mondiali ha vinto?&quot; Geniale ed onesto. Concreto e saggio, riconoscente di quanto la carriera gli aveva dato e di quanto lui aveva dato alla carriera.  Un giorno di alcuni anni fa, durante una giornata di prove libere sull&#39;anello pi&ugrave; affascinante di tutti, il Re, dapprima seduto alla Variante Ascari, scese poi tra la folla, dicendo: &quot;Allora, se volete portare a casa moto e chiappe intatte, evitate di entrare in curva cos&igrave;. Anche perch&eacute; per affrontare bene la Parabolica, dovete arrivarci vivi&quot;. Unico.&nbsp;  Scott Redding scalpita, preparando la stagione SBK sulla pista di Cartagena 

Il nostro omaggio al pilota brianzolo, che ha lasciato ricordi motociclistici ed umani indelebili

Buon Compleanno Fabrizio Pirovano: eri, sei e rimarrai il Re di Monza

In tempi duri come questo, le donazioni rappresentano gesti importanti, fondamentali per aiutare chi sta combattendo la morsa del Covid-19.  L&#39;Autodromo Nazionale Monza dona 10.000 euro alle strutture sanitarie della Lombardia, in questi giorni oberate e messe a dura prova dalle tanti infezioni da curare: il Coronavirus ha nella zona rossa tantissimi casi e gli ospedali sono oltre il limite delle proprie possibilit&agrave;.  La Regione Lombardia ha creato un conto concorrente dedicato, con il fine di raccogliere fondi e aiuti economici alle strutture, ai medici, infermieri e a tutti gli operatori di settore. La somma raggiunta verr&agrave; utilizzata per l&#39;acquisto di mascherine, tute protettive, disinfettanti e quant&#39;altro. Anche per le strumentazioni necessarie.&nbsp;  Il Presidente del circuito ha cos&igrave; spiegato: &quot;L&#39;Autodromo di Monza &egrave; sempre stato impegnato nella solidariet&agrave; con numerosi eventi a fini benefici e raccolte fondi - le parole di Giuseppe Redaelli -&nbsp; in questo difficile momento, vogliamo contribuire concretamente per consentire al sistema sanitario di far fronte ad una emergenza senza precedenti. Abbiamo pertanto deciso di evolvere 10000 euro al fondo speciale istituito da Regione Lombardia&quot;.  Il conto corrente &quot;Regione Lombardia -Sostegno emergenza Coronavirus&quot; &egrave; aperto ad ogni donazione. Il numero IBAN &egrave; IT76P0306909790100000300089 - BIC BCITITMM II. Il conto ha gi&agrave; raggiunto 22 milioni di euro donati.  Coronavirus: Rossi contribuisce alla raccolta fondi per Marche Nord 

La Regione Lombardia ha creato un conto dedicato alla raccolta fondi per sconfiggere il Covid-19. Lo staff del circuito brianzolo ne partecipa attivamente&nbsp;

L&#39;Autodromo di Monza contro il Coronavirus: donati 10.000 euro

Nel 1921,&nbsp;il terreno di gara pi&ugrave; famoso per i veicoli a motore era il circuito semi-permanente di Montichiari, nei pressi di Brescia. In quel momento, in Europa esisteva, dal 1907, un solo autodromo, quello di Brooklands, a sud-ovest di Londra, ma nel nostro Paese operavano industrie motociclistiche e automobilistiche che nutrivano grandi ambizioni. E si stava facendo largo un&rsquo;ideologia nazionalista ampiamente favorevole a un&rsquo;affermazione dell&rsquo;Italia nel contesto europeo. Cos&igrave; nacque l&rsquo;idea dell&rsquo;Autodromo Nazionale di Monza. La costruzione inizi&ograve; in maggio e si concluse nel tempo-record di 110 giorni. L&rsquo;inaugurazione avvenne il 3 settembre; cinque giorni dopo vi si disput&ograve; il Gran Premio motociclistico delle Nazioni.  La nascita dell&rsquo;autodromo di Monza fu quindi un&rsquo;iniziativa della fortissima imprenditorialit&agrave; lombarda appoggiata dal governo centrale. Ma poco pi&ugrave; di un mese dopo l&rsquo;inaugurazione dell&rsquo;autodromo, il 28 ottobre 1922, la marcia su Roma di 25.000 fascisti provoc&ograve; l&rsquo;insediamento al potere, il 31 ottobre, del suo Duce, Benito Mussolini, e l&rsquo;inizio di un periodo storico dominato, nel nostro Paese, da una dottrina sciovinista il cui filo conduttore era il richiamo alla potenza e alla grandezza dell&rsquo;antica Roma.  Se questa&nbsp;ideologia, incentrata sulla riproposizione di &ldquo;Roma caput mundi&rdquo; si fosse imposta in modo cos&igrave; massiccio gi&agrave; nell&rsquo;immediato dopoguerra, molto probabilmente l&rsquo;autodromo nazionale non sarebbe stato costruito a Monza, bens&igrave; nella Capitale. Mussolini infatti promosse la riscoperta e la ricostruzione di Roma imperiale dando impulso a grandi opere urbanistiche e architettoniche nel tipico stile razionalista impostosi negli anni fra le due guerre mondiali. Fra queste opere, molte delle quali dedicate all&rsquo;esaltazione dello sport, come il Foro Mussolini (oggi Foro Italico), lo Stadio dei Cipressi (oggi Stadio Olimpico) e lo Stadio dei Marmi, non poteva quindi mancare un impianto dedicato al mito pi&ugrave; celebrato dalla dottrina artistica futurista, che al fascismo era legata a doppio filo: la velocit&agrave;.  Promotore dell&rsquo;iniziativa fu un influente nobile di origine padovana, il conte Giovanni Bonmartini, fascista della prima ora e imprenditore di rango nel settore aeronautico quale titolare della CNA (Compagnia Nazionale Aeronautica), azienda produttrice di aeroplani da addestramento e di parti di ricambio e distintasi anche nell&rsquo;istruzione dei piloti e nel rilascio delle licenze di volo.  Per&nbsp;questo aveva attrezzato un&rsquo;area a nord di Roma tra la via Salaria e la sponda sinistra del Tevere, ma ben presto la mente vulcanica di Bonmartini aveva partorito un progetto assai pi&ugrave; ambizioso: un vero e proprio aeroporto per collegamenti regolari ad ampio raggio, dotato di una pista di lunghezza idonea al decollo e all&rsquo;atterraggio di qualsiasi aereo e anche di uno &ldquo;scalo anfibio&rdquo; per idrovolanti sul Tevere. Lo aveva battezzato &ldquo;Aeroporto del Littorio&rdquo; ed era stato lo stesso Mussolini a inaugurarlo il 21 aprile 1928, nell&rsquo;ambito del &ldquo;Natale di Roma&rdquo;.  Una volta ultimato l&rsquo;aeroporto, Bonmartini pens&ograve; che in quell&rsquo;area ci fosse spazio per ulteriori iniziative. Fu cos&igrave; che, ragionando sempre in grande, concep&igrave; un autodromo che potesse rivaleggiare con quello di Monza e che desse lustro e modernit&agrave; a Roma.    I lavori iniziarono alla fine del 1930, diretti dall&rsquo;ingegner Piero Puricelli, lo stesso che aveva realizzato l&rsquo;autodromo di Monza e l&rsquo;autostrada dei Laghi, e anche in questo caso i tempi di costruzione furono sbalorditivi. Il 31 maggio 1931 sulla nuovissima pista si corse il Gran Premio Reale Roma di motociclismo e a inaugurare l&rsquo;albo d&rsquo;oro di quello che venne chiamato &ldquo;Autodromo del Littorio&rdquo; furono Terzo Bandini, su Rudge 500, a 134 km/h di media, Omobono Tenni su Velocette 350, Alfredo Panella su Guzzi 250 e Tonino Benelli su Benelli 175.  Il tracciato&nbsp;si percorreva in senso orario e aveva una lunghezza di 4400 metri, di cui 2045 in rettilineo; la larghezza minima della carreggiata era di 12 metri, quella massima 100 metri all&rsquo;altezza dei box in muratura. Il rettilineo principale sfiorava il chilometro (932 metri) e qui si trovavano, oltre ai box, la grande tribuna coperta e le tabelle di segnalazione delle posizioni dei corridori e dei distacchi.  La prima curva era a destra, con un raggio di 330 metri e immetteva in un altro rettilineo di 627 metri parallelo al Tevere. Al termine di questo secondo rettilineo c&rsquo;era la grande curva sopraelevata in cemento, con 48&deg; di pendenza; aveva un raggio di 150 metri ed era calcolata per velocit&agrave; fino a 250 km/h. Si apriva poi un altro rettilineo di 485 metri, quindi una curva a sinistra di 500 metri di raggio che immetteva su un corto rettilineo parallelo a quello di partenza, raggiunto subito dopo con una curva a &ldquo;U&rdquo;, detta &ldquo;curva di ripresa&rdquo;.&nbsp;  Affidato alla gestione dell&rsquo;Automobile Club d&rsquo;Italia, l&rsquo;Autodromo del Littorio integrava il suo ruolo con quello dell&rsquo;aeroporto. Venivano organizzate manifestazioni aeree che si alternavano a quelle motoristiche sul circuito; in un paio di occasioni furono anche proposte sfide fra auto e moto da corsa e aeroplani. Seguitissima, l&rsquo;8 dicembre 1931, fu quella fra Piero Taruffi, in sella alla sua Norton 500 e l&rsquo;aviatore Furio Niclot Doglio su monoplano Fiat AS-1: vinse Taruffi a 162,6 km/h di media. Nonostante l&rsquo;esaltazione di Roma da parte del regime, l&rsquo;Autodromo del Littorio ebbe vita breve. Per quattro anni riusc&igrave; a ospitare corse motociclistiche di portata internazionale, ma poi la gestione economica si rivel&ograve; fallimentare e le principali gare tornarono a Monza.  L&rsquo;evento di maggior rilievo disputato su questo prestigioso impianto fu senz&rsquo;altro il GP Europa 1932, che fra gli spettatori ebbe anche il Re Vittorio Emanuele III. La pista era stata accorciata eliminando l&rsquo;ultimo corto rettilineo e la relativa curva di ritorno, cos&igrave; che la lunghezza totale si era ridotta a 3277,5 metri. Carlo Baschieri vinse la 175 su Benelli, Riccardo Brusi la 250 su Guzzi, il francese Luis Jeannin si impose nella 350 guidando una Jonghi progettata dall&rsquo;ingegnere italiano Giuseppe Remondini, infine Piero Taruffi ancora su Norton riusc&igrave; ad aver ragione di Terzo Bandini che portava al debutto la Guzzi bicilindrica, sfiancatasi al 37&deg; dei 60 giri della gara quando era al comando.  Alla&nbsp;fine del 1934 l&rsquo;Autodromo del Littorio si avvi&ograve; verso una triste e ingiusta decadenza. Scoppi&ograve; poi la guerra e il 19 luglio 1943 le &ldquo;fortezze volanti&rdquo; bombardarono Roma infliggendo danni notevoli alle strutture aeroportuali e dell&rsquo;autodromo. Ma se l&rsquo;aeroporto fu rimesso in condizione operativa dapprima dai tedeschi, poi dagli alleati, il circuito fu lasciato in totale abbandono e non risorse pi&ugrave;.    Oggi l&rsquo;area &egrave; ancora occupata dall&rsquo;aeroporto, che si chiama &ldquo;dell&rsquo;Urbe&rdquo; e ospita aerei privati, aerotaxi, elicotteri, scuola di volo ed &egrave; base della sezione aerea antincendi della Forestale. Il conte Bonmartini, che aveva voluto l&rsquo;Autodromo del Littorio, durante la breve vita del suo circuito si dedic&ograve; a un&rsquo;altra pi&ugrave; fortunata impresa: finanzi&ograve; la costruzione della motocicletta da corsa Rondine (il nome dell&rsquo;aeroplano con cui aveva seguito dall&rsquo;alto la marcia su Roma) a quattro cilindri di 500 cm&sup3; che nel 1936 fu ceduta alla Gilera. Alla quale frutt&ograve; il campionato d&rsquo;Europa in prove multiple del 1939 e 12 titoli mondiali nel dopoguerra. 

La breve e intensa storia dell&rsquo;Autodromo del Littorio, la pista ricavata dall&rsquo;aeroporto

Polvere di Stelle: la risposta romana al circuito di Monza

        Venerd&igrave; 13 dicembre Motorsport Technical School, scuola per meccanici ed ingegneri di pista, ha riaperto le aule e i box all&rsquo;interno dell&rsquo;Autodromo di Monza, per dare il via al nuovo anno accademico 2019-2020, con la missione di aiutare i nuovi studenti a realizzare il loro sogno di diventare professionisti del Motorsport. Motor Bike Expo 2020: inizia il countdown Un inizio con i fiocchi in tutti i sensi, infatti una nevicata abbondante ha battezzato la partenza tingendo il circuito di bianco, mentre nelle loro tute rosse e nere i ragazzi hanno trascorso il primo week end di lezioni teoriche e pratiche di Auto Racing, Moto Racing e Performance Engineering.&nbsp; Sono 71 i nuovi studenti, selezionati tra i moltissimi che quest&rsquo;anno hanno battuto il record di iscritti.&nbsp;Il team MTS &egrave; rimasto positivamente sorpreso dal livello particolarmente alto dei candidati ai corsi di Performance Engineering. Ad 11 di loro sono stati riconosciuti i requisiti per passare la selezione, la maggior parte laureati, alcuni provenienti dal Politecnico di Milano, tutti con un consistente back ground tecnico.  Il Presidente dell&rsquo;Autodromo Pietro Benvenuti &egrave; stato il primo ad accogliere e a dare l&rsquo;imbocca al lupo ai nuovi studenti, che hanno trascorso i primi tre giorni molto concentrati e motivati, coscienti della grande opportunit&agrave; che hanno di far parte della famiglia MTS e di poter frequentare l&rsquo;unica scuola che, per l&rsquo;altissima qualit&agrave; della preparazione che garantisce, ha un tasso di placement dell&rsquo;80% in team del Motorsport. Ha sorpreso piacevolmente tutti anche la visita di un ex allievo, Luca Cecchetto, ora nei box di Formula 1, che ha caricato i ragazzi raccontando la sua esperienza e ha spiegato quanto la passione e la motivazione siano gli ingredienti essenziali per la riuscita di questa impresa. &ldquo;L&rsquo;emozione &egrave; sempre tanta quando si ricomincia - ha detto Eugenia Capanna, fondatrice e CEO della Motorsport Technical School -. Ogni anno &egrave; una nuova sfida per loro ma anche per noi che cerchiamo di offrire una qualit&agrave; sempre pi&ugrave; alta di corsi sempre pi&ugrave; articolati e interessanti. Per esempio, stiamo lavorando ad una nuova versione ad altissimo livello tecnico-esperenziale del Master in Race Engineering da offrire agli studenti del prossimo anno&rdquo;.        

Inizia un nuovo anno accademico per 71 studenti selezionati che cercheranno di rincorrere il sogno di diventare professionisti del Motorsport

MTS riapre i battenti dell’Autodromo di Monza

Impossibile scindere un circuito dal rumore. A Imola lo scontro tra parte dei cittadini e il circuito &egrave; sempre stato acceso. E poco importa se Imola deve la sua notoriet&agrave; anche a questo impianto. Il conflitto si &egrave; inasprito da quando si &egrave; insediata la nuova Giunta comunale, che ha per Assessore allo sport e all&rsquo;Autodromo Maurizio Lelli, gi&agrave; attivista di un comitato &ldquo;contro&rdquo; l&rsquo;autodromo, promotore di una causa contro Comune e Formula Imola proprio per via del rumore.&nbsp;  INTESA E BARRIERE - Il gestore ha firmato un&rsquo;intesa con Comune, Arpa, AUSL e Conami per posizionare un fonometro nella zona della Variante Alta, dove ci sono le case all&rsquo;interno dell&rsquo;autodromo. Tuttavia l&rsquo;iniziativa &egrave; diventata motivo di conflitto.&nbsp; &laquo;Il fonometro &egrave; sovrastimato, cos&igrave; da prevedere il superamento dei limiti previsti dalla Legge anche con le attivit&agrave; ciclistiche! &ndash; assicura Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola &ndash;. Alla luce di questi rilevamenti ci sono state comminate 33 multe da 500 euro ciascuna, che abbiamo impugnato perch&eacute; il fonometro non misura correttamente la pressione sonora&raquo;.&nbsp; Il Comune, in quel punto, aveva promesso di alzare una barriera antirumore che non &egrave; mai stata costruita, in compenso la nuova Giunta ha chiesto ulteriori limitazioni al protocollo di intesa, tra queste il diritto di veto sul calendario (competizioni comprese) da parte del Comitato Autodromo. Inevitabile la rottura con Formula Imola, cui ha fatto seguito l&rsquo;intervento del presidente FMI Giovanni Copioli, che ha ottenuto un incontro con la sindaca Manuela Sangiorgi. Qui i tecnici della Commissione Ambiente FMI hanno presentato gli ultimi studi relativi all&rsquo;impatto ambientale e il progetto di monitoraggio acustico dei maggiori autodromi italiani.&nbsp;  SPIRITO DI COLLABORAZIONE - La mediazione sembra avere avuto successo. La sindaca ha dichiarato: &laquo;Ho trovato un nuovo spirito di collaborazione&raquo;. Sembra dunque che ci sia apertura, ma un circuito non pu&ograve; prescindere dal rumore. Inutile ipotizzare una polifunzionalit&agrave; che pu&ograve; esserci s&igrave;, ma in forma minima.&nbsp; Gi&agrave; Imola ha parecchie limitazioni che gli altri circuiti non hanno, in primis il fatto di disporre di soltanto 60 giornate all&rsquo;anno in deroga ai limiti di decibel; se poi si limita anche l&rsquo;attivit&agrave; commerciale non ci si pu&ograve; aspettare che il circuito possa ospitare appuntamenti di rilevanza internazionale come il mondiale Superbike e il mondiale Cross. Se Imola vuole rimanere una citt&agrave; conosciuta nel Mondo per il suo circuito, deve permettere che questo lavori. Altrimenti, spenga i motori e si prepari a diventare una piccola citt&agrave; di provincia come tante altre.&nbsp; 

Tra i cittadini e il circuito si &egrave; inasprita la battaglia: il problema resta il rumore &nbsp;

Imola, l&rsquo;autodromo della discordia

Novit&agrave; dall&rsquo;isola delle Baleari, e pi&ugrave; precisamente dal Tenerife, dove &egrave; in programma la realizzazione del Circuito del Motor, un autodromo con un tracciato di 4.068 metri e un rettilineo di 819 metri, su una superficie complessiva di 1.322.000 metri quadrati. Sar&agrave; realizzato secondo i parametri di Grado 1 della FIA e della FIM. Lo scorso anno, proprio di questi tempi, era stata posata la prima pietra dall&rsquo;AXIA Onda Rossa SL, societ&agrave;&nbsp; incaricata della costruzione e della gestione del circuito. Ma in questi giorni il Governo di Tenerife ha deciso di prendere in carico l&rsquo;esecuzione dei lavori dell&rsquo;autodromo per un importo pari a 23.600.000 Euro e la gestione avverr&agrave; mediante concessione.  SI RIPARTE CON L&#39;APPALTO - A breve tale decisione di rescissione contrattuale verr&agrave; pubblicata nella Gazzetta Ufficiale spagnola, non essendo stato possibile inoltrarne comunicazione alla Societ&agrave;. Non appena verr&agrave; definita la risoluzione del contratto con Onda Rossa, il Cabildo indir&agrave; una gara d&rsquo;appalto per il Circuito del Motor. Il Cabildo ha precisato &ldquo;che le ragioni per le quali non sono stati eseguiti i lavori quest&rsquo;anno con il ritmo inizialmente previsto non sono imputabili al Cabildo, bens&iacute; all&rsquo;azienda appaltatrice, a cui pi&ugrave; volte, in sede di riunioni, il Cabildo ha richiesto di rispettare la tempistica convenuta.  TEMPI BREVI - &ldquo;In questo modo, il Cabildo garantisce nella modalit&agrave; pi&ugrave; consona la costruzione del Circuito e ne riprende l&rsquo;esecuzione nel pi&ugrave; breve tempo possibile. Tale decisione, unitamente all&rsquo;investimento che comporta per questo Organismo insulare, corrobora l&rsquo;obiettivo da parte della massima Autorit&agrave; di Tenerife di portare avanti il progetto del Circuito del Motor&rdquo;.  CON L&#39;AIUTO DI SCIACCA - Per affrontare questo compito, il Cabildo Insulare di Tenerife si avvarr&agrave; dell&rsquo;ausilio di Walter Sciacca, che svolger&agrave; in questa fase un lavoro di consulenza tecnica qualificata per questo tipo di infrastrutture con la funzione di Direttore del Circuito del Motor di Tenerife, garantendo in tal modo la proiezione internazionale del progetto e la sua pi&ugrave; corretta esecuzione.  Walter Sciacca, che ha da sempre appoggiato l&rsquo;esecuzione del Circuito, &egrave; un profondo conoscitore di circuiti: tra le sue attivit&agrave;, quella dell&rsquo;organizzazione di eventi e prove libere moto a Vallelunga per dieci anni, e la direzione del circuito di Imola per il suo rilancio nel 2010, oltre a consulenze in autodromi in America, negli Emirati Arabi e in Malesia. 

Il governo dell&#39;isola ha sollevato la societ&agrave; incaricata della costruzione e della gestione del circuito. Walter Sciacca confermato direttore

Autodromo del Tenerife: si procede

L&#39;autodromo di Vallelunga ha dato il via ai lavori di ristrutturazine: un restyling completo, una vera e propria reinterpretazione innovativa dell&rsquo;autodromo, che taglier&agrave; il traguardo fra nove mesi.  A renderlo noto &egrave; lo stesso autodromo, che elenca anche i lavori che verranno fatti: un nuovo paddock, nuovi spazi funzionali, tribune, nuova logistica per pubblico e addetti ai lavori e l&rsquo;asfaltatura di parte della pista.  Senza interrompere la normale attivit&agrave;, i lavori si concluderanno dopo l&rsquo;estate.  &nbsp;&ldquo;Sono orgoglioso di portare avanti quel dinamismo imprenditoriale che da 65 anni caratterizza Aci Vallelunga SpA&quot;, spiega Ruggero Campi, Presidente di Aci Vallelunga. &quot;Da Autodromo a polo multifunzionale il passo &egrave; stato per certi versi breve; il Centro Congressi, il Centro di Guida Sicura di Roma e, recentemente, di Milano &egrave; solo una rappresentazione di come Vallelunga ha saputo interpretare la filiera del valore che un Autodromo pu&ograve; sviluppare. Quindi, andiamo avanti con il vento in poppa, che &egrave; idealmente rappresentato dalla fiducia che il Presidente dell&rsquo;ACI, Ing. Angelo Sticchi Damiani, ci ha voluto assicurare anche in questa occasione&rdquo;.    L&rsquo;obiettivo &egrave; di rendere l&rsquo;Autodromo Vallelunga &ldquo;Piero Taruffi&rdquo; protagonista per eventi e presentazioni automotive, per attivit&agrave; di ricerca e sviluppo nel settore. Non solo motorsport, quindi, con l&rsquo;accrescimento della sua posizione nel piano internazionale.  Nei prossimi mesi, e senza limitazioni all&rsquo;attivit&agrave;, si realizzer&agrave; un intervento per un nuovo design della palazzina box e direzionale autodromo. Ci sar&agrave; la demolizione di una struttura servizi nel paddock e la costruzione di un nuovo edificio pi&ugrave; moderno e funzionale per rispondere alle nuove esigenze. Inoltre, un restyling totale dell&rsquo;aera destinata alla ristorazione. Le tribune realizzate negli anni &lsquo;70 verranno abbattute con la conseguente ricostruzione di tribune moderne con copertura e dotate di comfort con maggiore visibilit&agrave; sul circuito.  La via di fuga all&#39;uscita della curva &quot;esse&quot; sar&agrave; modificata per permettere anche il completamento della Service Road. Si approfitter&agrave; della pausa estiva per completare con la nuova asfaltatura del circuito e la realizzazione di un sottopasso pedonale per permettere al pubblico di Vallelunga di raggiungere il Paddock centrale pi&ugrave; agevolmente. Un pubblico che si registra sempre maggiore e composto dalle famiglie, per le quali, soprattutto per la nuova generazione di appassionati, Vallelunga promette una sempre maggiore attenzione e migliore esperienza.  A completare il complesso ACI Vallelunga la struttura alberghiera, anche il Vallelunga Park Hotel godr&agrave; di un restyling, per raggiungere 62 camere con la costruzione di un nuovo edificio separato, una piscina con area relax e fitness. 

Via le vecchie tribune e una struttura del paddock, mentre i box e gli uffici saranno ristrutturati. Cambier&agrave; anche la via di fuga della &quot;esse&quot;

Vallelunga: iniziati i lavori alle tribune e al paddock

Via le tribune e una struttura del paddock, mentre i box e gli uffici saranno ristrutturati. Cambierà anche la via di fuga della "esse"

Vallelunga: iniziati i lavori

Individuare eventuali nuove soluzioni che permettano di incrementare la sicurezza della pista di Monza per le competizioni motociclistiche, nella prospettiva di un possibile ritorno dell&rsquo;Autodromo Nazionale Monza nel calendario 2015 WSBK e di altri campionat:&nbsp; era questo il motivo dell'incontro che si &egrave; tenuto&nbsp; presso l&rsquo;Autodromo di Monza tra i responsabili del circuito, Igor Eskinja e Frank Vayssi&eacute; (FIM WSBK Safety Officers &amp; Inspectors) e Gregorio Lavilla (Dorna WSBK Sporting Director).  Dopo un approfondito sopralluogo, i rappresentanti FIM e Dorna hanno individuato alcuni punti in cui l&rsquo;ampiezza delle vie di fuga dovrebbe essere adeguata alle velocit&agrave; attualmente raggiunte dalle moto che competono nei Campionati Mondiali Superbike e Supersport; la SIAS (&lsquo;Societ&agrave; Incremento Automobilismo e Sport&rsquo;, la societ&agrave; che gestisce il  circuito) valuter&agrave; quali interventi siano necessari, fermo restando che la loro effettuazione dovr&agrave; essere sottoposta all&rsquo;approvazione della FIA, che ne valuter&agrave; la compatibilit&agrave; con le esigenze del Gran Premio d&rsquo;Italia di Formula 1.

Rappresentanti FIM e Dorma in pista per un sopralluogo 

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