CERVESINA (PV) -&nbsp;C&rsquo;era una Ferrari, divenuta poi leggendaria, che si chiamava GTO, ovvero Gran Turismo Omologata. Era pensata per le gare ma poteva circolare su strada perch&eacute;, appunto, era omologata. Allo stesso modo, la Bimota BB3 &egrave; la moto dotata di targa pi&ugrave; vicina alle moto da corsa, quelle che gareggiano nella classe EVO del mondiale Superbike.  Estrema, raffinata ed incredibilmente performante, la BB3 &egrave; quantomai figlia del famoso detto: &ldquo;Si vincono le corse la domenica per vendere le moto il luned&igrave;&rdquo;. In effetti la sportiva riminese sta ben figurando nelle competizioni. Affidata al Team Alstare, guidato da Francis Batta, e guidata da Ayrton Badovini e Chris Iddon, la BB3 sta ottenendo piazzamenti ai vertici della categoria EVO, seppure fuori classifica, fino a quando non verranno prodotte le 125 moto necessarie per ottenere il pass con cui partecipare a pieno titolo al campionato.  Preceduta dal prototipo BB2, presentato ad EICMA 2012, si fa forte di due fattori per ottenere il successo: da un lato la collaudata ed esplosiva unit&agrave; motrice BMW (il quattro cilindri dei record, che si &egrave; fatto conoscere sulla S 1000 RR), dall&rsquo;altro lo stile e le raffinatezze che contraddistinguono tutte le creazioni della piccola azienda riminese, famosa per avere sempre creato moto senza compromessi, a costo di fare pagare un conto salato agli acquirenti.    Quarantamila euro sono davvero tanti ma pensando a cosa viene offerto e a quanto potrebbe costare una simile preparazione su una pi&ugrave; comune supersportiva, ecco che la cifra si ridimensiona parecchio. Il design non si discute, con la vista laterale dominata da linee tese, molto simili a quelle di una Moto2 per compattezza globale. Ci&ograve; nonostante l&rsquo;accoglienza riservata al pilota &egrave; pi&ugrave; che buona. La posizione di guida &egrave; azzeccata: la sella &egrave; alta e rigida ma la sensazione di controllo &egrave; totale e il test dinamico conferma immediatamente questa impressione.  Prendere confidenza con un mostriciattolo da duecento cavalli richiede solitamente un po&rsquo; di tempo. La BB3, per&ograve;, trasmette talmente tanto feeling che la paura viene subito vinta. Sin dai primi metri viene spontaneo effettuare un confronto virtuale con la BMW S 1000 RR, rispetto alla quale la Bimota risulta pi&ugrave; maneggevole, senza per&ograve; perdere stabilit&agrave; alle alte velocit&agrave;. Sulla BB3 si ha la sensazione di una maggiore facilit&agrave; di guida: la ciclistica funziona bene senza essere estrema, come si potrebbe immaginare.  Ecco, da questo punto di vista la Bimota ricorda moltissimo le sportive giapponesi, perch&eacute; si guida senza faticare e la voglia di cercare il limite diventa irresistibile. Difficile trovare difetti; pi&ugrave; facile evidenziare i maggiori pregi. Ad esempio, durante l&rsquo;inserimento in curva si pu&ograve; prolungare la frenata fino al punto di corda, per merito di un impianto che assicura molta modulabilit&agrave; e anche tanta potenza, sfruttabile per merito di una forcella eccezionale.    In piega, durante la fase di percorrenza, si affronta la curva con l&rsquo;unico obiettivo di prepararsi al meglio alla spaventosa accelerazione che pochi istanti dopo ci aspetta. Con la BB3 si piega per il piacere di piegare. L&rsquo;uscita di curva non deve essere impostata con molto anticipo, perch&eacute; la moto &egrave; equilibrata e, senza nulla perdere in trazione, si avverte un&rsquo;accelerazione pazzesca senza trovarsi costantemente con l&rsquo;anteriore che vuole prendere il volo.  Ottimo anche il funzionamento del quick shifter, che non sbaglia una cambiata. Sorprendentemente buona anche la protezione aerodinamica, nonostante le carene a dir poco &ldquo;attillate&rdquo; alla meccanica.  Il sistema ABS &egrave; adatto all&rsquo;uso su strada; ne avremmo voluto uno pi&ugrave; efficace nell&rsquo;uso in pista. Insomma, servirebbe la taratura che BMW ha messo a punto con la mappatura slick (quella che assicura l&rsquo;azione dell&rsquo;ABS solo all&rsquo;anteriore, azione che resta costante anche quando il retrotreno si scompone in staccata), ancora non disponibile sulla BB3.  Francesco Gulinelli   La tecnica La piccola azienda riminese &egrave; andata a bussare alla porta di BMW ed &egrave; tornata a casa con il pi&ugrave; performante pacchetto che si possa immaginare. Parliamo di pacchetto perch&eacute; da Monaco non proviene solo il motore ma anche tutta l&rsquo;elettronica, compresi i blocchetti elettrici, il quadro strumenti, le tre mappe di gestione motore, l&rsquo;ABS, il traction control e l&rsquo;anti wheeling.  Una scelta condivisibile, considerando quanto deve essere profondo il connubio tra meccanica ed elettronica.&nbsp; A Bimota &egrave; rimasto &ldquo;solo&rdquo; il lavoro di calibrazione. A Rimini, inoltre, hanno sviluppato il quick shifter ed adeguato le tarature dell&rsquo;elettronica al nuovo impianto di scarico Arrow ed ai doppi condotti di aspirazione,&nbsp; che regalano un &ldquo;plus&rdquo; di potenza stimato in sette cavalli.  Made in Rimini, invece, sia il design, sia la ciclistica. Sotto le carene in fibra di carbonio troviamo un telaio a traliccio in tubi di acciaio dotato di due pivot laterali in alluminio ricavati dal pieno. Sulla BB3 &egrave; difficile trovare particolari ottenuti con tecniche da &ldquo;mass production&rdquo;; si percepisce chiaramente il grande lavoro fatto al computer per dare forme alle idee dello stilista ed alle esigenze degli ingegneri.    Macchine a controllo numerico per lavorare le leghe leggere e tanta manodopera per effettuare saldature curate e per plasmare le fibre di carbonio. Il risultato &egrave; una moto leggerissima: 179 kg a secco. Obiettivo raggiunto grazie anche a componentistica di altissimo livello: cerchi OZ forgiati in alluminio, impianto frenante Brembo con le meravigliose pinze GP4RX e sospensioni &Ouml;hlins curate dal vicino di casa di Bimota, ovvero Andreani Group, che sar&agrave; il fornitore anche per tutti i prossimi modelli.  Bimota, difatti, sta creando partnership ben definite con tanti fornitori, in modo da creare una stabile rete di supporto al lavoro di sviluppo. Da qui discende anche l&rsquo;accordo a lungo termine con Continental, che fornisce le sportivissime ContiRaceAttack Street nella classica misura 120/70 ZR17 all&rsquo;anteriore e con la possibilit&agrave; di scegliere fra la 190/55 ZR17 o la 200/55 ZR17, al posteriore.  

Una Superbike con la targa, equipaggiata con il motore della BMW S 1000 RR. Divertentissima nell'uso al limite

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Prova su strada: Bimota BB3