        A distanza di una settimana la moto di Borgo Panigale &egrave; nuovamente campione questa volta in SBK con il team Aruba.it. Alvaro Bautista ha portato la Panigale a vincere il titolo. Ma quale &egrave; il percorso che lo spagnolo ha fatto per arrivare fino a qui?  Alvaro campione  Un percorso che parte da lontano. Dopo ben 17 anni nel motomondiale lo spagnolo passa al campionato delle derivate di serie nel 2019 proprio con il team Aruba.it dove vincendo sedici successi totali nella stagione &egrave; ad un passo dal titolo che per&ograve; gli sfugge di mano. Nel 2020 cambia team per andare in Honda, ma il richiamo della rossa romagnola lo fa tornare quest&rsquo;anno dove dopo aver dominato l&rsquo;intera stagione, seppur con alti e bassi, vince e trionfa. Stagione 2022  Firmato il contratto l&rsquo;obiettivo di Alvaro era chiaro, spodestare il campione del mondo in carica Toprak Razgatlioglu che aveva vinto il titolo nel 2021. Ci &egrave; riuscito magari anche contro le previsioni, essendo costante e concreto gara dopo gara, non lasciando niente al caso e portando a casa punti. Chiude la stagione con una gara di anticipo, vincendo il titolo in Malesia. Alvaro si impone davanti a Toprak e Rea con 553 punti, quasi cento in pi&ugrave; dell&rsquo;inglese e settanta dal turco.        

La Ducati &egrave; di nuovo sul tetto del mondo questa volta cono spagnolo&nbsp;

SBK Mandalika, ecco il percorso di Bautista per diventare campione

        Pecco ha conquistato il titolo dopo quindici anni da Casey Stoner nel 2007 e ben cinquanta dal titolo di Giacomo Agostini con una moto italiana. Il pilota di Chivasso nella sua carriera nel motomondiale ha gareggiato con diversi numeri. In Moto2 aveva il 42 con cui ha vinto il titolo di categoria. Nella classe regina, fino ad ora, ha corso con il 63 che lo ha portato sul tetto del mondo, ora il pilota Ducati che far&agrave;?  Occasione rara  Con la vittoria del mondiale c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di scegliere il numero 1. Un&rsquo;occasione che capita molto raramente. L&rsquo;ultimo ad indossarlo &egrave; stato Stoner nel 2012. Prima di lui Hayden, Lorenzo e di nuovo Casey. Negli ultimi anni non si &egrave; pi&ugrave; usato affiggere l&rsquo;uno sulla carena, forse per un fattore affettivo del pilota verso il proprio numero o chiss&agrave; per quale altro motivo, fatto sta che Lorenzo, Marquez, Mir e Quartararo, gli ultimi in senso cronologico a diventare campioni, hanno continuato con il proprio. La scelta sta solo a Pecco che dovr&agrave; decidere se restare con il suo numero o far capire al mondo che &egrave; lui il leader. Il suo Fan Club per&ograve; &egrave; contrario al numero uno; ecco che ci hanno detto: "Cambiare il suo numero di gara per mettere l'1?&nbsp;Visto che il 63 ha portato fortuna permettendogli di conquistare il titolo, speriamo non lo cambi...".        

L&rsquo;italiano fresco campione del mondo va in vacanza con un solo problema, quello di scegliere il numero da posizionare sul cupolino per la stagione 2023

MotoGP, Bagnaia sceglierà il numero 1 per la prossima stagione?

&Egrave; un evento storico quello che abbiamo visto a Valencia. Francesco Bagnaia campione del mondo. Cinquant&rsquo;anni dopo l&rsquo;ultima vittoria, su moto italiana di un pilota tricolore di Giacomo Agostini. Si conclude nei migliori dei modi il recupero funambolico di Pecco. &ldquo;Suona bene che dici? (ride) E&rsquo; stata la gara pi&ugrave; dura della mia vita e di quest&rsquo;anno. la mia ambizione era arrivare nei primi cinque, ma dopo tre o quattro giri ho iniziato a soffrire tanto. La cosa pi&ugrave; importante &egrave; che siamo campioni del mondo e che abbiamo vinto il campionato&quot;.   &quot;&Egrave; una giornata stupenda e sono felicissimo - continua il neo iridato MotoGP - &nbsp;I primi due tre giri sono stati davvero divertenti. Sono stati anche fondamentali perch&eacute; abbiamo perso tempo, io e Fabio, dal gruppo di testa &egrave; stata la mossa che ci ha portato anche questo risultato. Ho perso un&rsquo;aletta da questo duello per&ograve; &egrave; andata bene.&rdquo;    Recupero mondiale  Solo Wayne Raney fece un recupero del genere seppur di 60 punti di svantaggio, quella volta su Doohan, favorita per&ograve; dall&#39;infortunio dell&#39;australiano ad Assen. Quella di Bagnaia &egrave; partita da ben pi&ugrave; lontano, da -90 punti di distacco da Quartararo. Proprio dopo questo duro percorso Francesco si corona campione. &quot;Weekend devastante, ma dopo il warm-up di questa mattina mi sono levato dei pesi di dosso. Perch&egrave; con tutto quello che &egrave; successo con l&#39;assenza di feeling di questo round pensavo... cavolo sar&agrave; difficile solo guidare la moto, come posso vincere il titolo.&quot;    Numero 63  Di coincidenze &ldquo;numeriche&rdquo; ce ne sono tantissime intorno a questo titolo. Il numero di Bagnaia il 63 risuona molto nelle statistiche. La sessantatreesima pole position della Ducati la regala Pecco alla casa di Borgo Panigale ad Assen. E al Mugello Bagnaia vince per la 63esima volta per la Ducati. E ora &egrave; sul tetto del mondo e questo sono le sensazioni post vittoria: &ldquo;Sinceramente non mi rendo conto di essere campione del mondo, &egrave; incredibile &ndash; continua a Sky Sport. Ho perso l&rsquo;aletta davanti lottando con Fabio e faticavo moltissimo. Ho cercato di gestire il pi&ugrave; possibile faticavo nelle curve a destra. Dobbiamo essere molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto e essere italiani rende il tutto molto pi&ugrave; bello.&rdquo; 

Conquista il titolo mondiale 2022 l&rsquo;italiano della Ducati, dopo quindici anni dalla vittoria di Casey Stoner

GP Valencia, Pecco: &quot;Dobbiamo essere orgogliosi, essere italiani rende tutto pi&ugrave; bello

Il docufilm celebra l’intuizione di Vittoriano Orazi e la nascita delle minimoto, una autentica rivoluzione 

Presentato il documentario “Minimoto Revolution - La Genesi dei campioni”

        Con due round di anticipo il Campionato del Mondo FIM di Motocross 2022 classe MXGP si chiude e assegna il titolo al pilota che &egrave; stato in testa dalla prima gara della stagioe a Matterley Basin. Tim Gajser, 25 anni, sloveno, diventa cos&igrave; Campione del Mondo per la quinta volta (1 titolo MX2 nel 2015 e 4 in MXGP 2016, 2019, 2020, 2022).  Gajser e il suo inseguitore Seewer, i due hanno battagliato per tutta la stagione Una gara tesissima fino alla fine  Con due manche al limite della tensione terminate al sesto e al settimo posto, per un sesto posto finale di giornata, il pilota della HRC &egrave; riuscito ad aggiudicarsi il titolo della MXGP con quattro manche di anticipo, avendo ora 104 punti di vantaggio sul diretto inseguitore, Jeremy Seewer, oggi secondo alle spalle del compagno Glenn Coldenhoff e davanti all'altro compagno Maxime Renaux, per un podio tutto blu Yamaha.  Marcus Pereira de Freitas, general manager del team HRC di Gajser        

Lo sloveno porta a casa una gara tutta in difesa e si aggiudica il quinto iride in carriera&nbsp;

MXGP: Tim Gajser è il Campione del Mondo 2022

        Erano 20 anni che nella classe regina del Mondiale di Motocross non si vedeva il numero 1 schierato al cancello di partenza, l&rsquo;ultimo ad usarlo fu Michael Pichon, Campione del Mondo nel 2002 e iscritto l&rsquo;anno successivo con il numero 1 sulla sua Suzuki &ldquo;Corona&rdquo; ufficiale gestita dal team di Sylvain Geboers. Il numero 1 per&ograve; non gli port&ograve; molta fortuna visto che l&rsquo;eroe francese dei due mondi, titolato sia negli Stati Uniti che in Europa, si fece male durante la stagione e fu in seguito lasciato a piedi dalla Suzuki. Jeffrey Herlings, &ldquo;provocato&rdquo; sui social ha giocato a lungo in queste settimane sul numero che avrebbe usato nella prossima stagione e ora ha finalmente sciolto le riserve, pubblicando un post e annunciando il passaggio al mitico numero 1.  Herlings a Mantova con il numero 1 appena conquistato @MXGP Herlings: "Non ho mai avuto le palle per farlo"  L&rsquo;olandese ha accompagnato la foto che lo ritrae con il nuovo numero con queste parole: &ldquo;Dopo 5 campionati del mondo, nel 2022 correr&ograve; finalmente col grande numero 1. Non ho mai avuto le palle per farlo, ma chiss&agrave;, a questo punto della mia carriera potrebbe essere l'ultima possibilit&agrave; per poterci correre, quindi voglio cogliere l'occasione mentre &egrave; l&igrave;. &Egrave; un piccolo cambiamento per tutti dopo tutti quegli anni con #84, ma sono super entusiasta di farlo. E dopo il numero 1 torner&ograve; sicuramente al numero 84 poich&eacute; il numero 84 sono io.&rdquo;  Il numero 1 "indossato" da Herlings nel 2018 a Imola per celebrare la conquista del titolo @ktm Pichon: &ldquo;Trovo che la scelta di Herlings di usare il numero uno sia giusta"  Visto il simbolico passaggio di consegne abbiamo raggiunto al telefono l&rsquo;ultimo che ha vestito il numero 1 in gara nella classe regina che ha manifestato tutta la sua approvazione per la scelta dell&rsquo;olandese: &ldquo;Trovo che la scelta di Herlings di usare il numero uno sia giusta, io non sono troppo per i numeri che i piloti scelgono di usare per business. Sai, quando ero piccolo e andavo a vedere le gare della 500 o della 250, i top rider usavano i numeri della classifica finale della stagione precedente e da tifoso devo dire che aiutava molto a capire i valori in campo. Io ero un ragazzino, vedevo correre Malherbe, Thorpe o Geboers e quando vedevi passare l&rsquo;1, il 2, il 3 o il quattro, sapevi quanto era stato forte quel pilota e di anno in anno capivi se stava migliorando o se regrediva. Lo trovavo interessante e mi piaceva il fatto che creasse una naturale gerarchia tra i piloti.&nbsp;Trovo che i numeri di oggi dicano poco, a parte per qualche numero particolare, quando sono simbolici, come nel caso di Gajser. Io comunque sono sempre per l&rsquo;uso dell&rsquo;1 e spero che porti fortuna a Herlings quest&rsquo;anno.&rdquo;  La Suzuki RM 250 di Pichon con il numero 1 in bella vista Pichon: "io usai il 2 da vicecampione, l&rsquo;1 da Campione nel 2002 e nel 2003"  Mai troppo diplomatico il pilota di Le Mans ha anche aggiunto: &ldquo;Per quello che mi riguarda devo dire che cambiavamo spesso numero, all'inizio non li sceglievamo, io usai il 2 da vicecampione, l&rsquo;1 da Campione nel 2002 e nel 2003 e trovo che non fosse affatto male. Penso che Herlings abbia fatto questa scelta perch&eacute; &egrave; molto fiero del titolo vinto l&rsquo;anno scorso e ne ha tutto il diritto. Ha vinto in modo rocambolesco, senza ottenere solo successi e ha fatto di tutto per vincere questo titolo; certo, devo dire che avrei preferito fosse stato Cairoli a vincere, portando a casa il decimo, chiudendo con un acuto ma Antonio non ha certo demeritato e ha avuto una carriera splendida.&rdquo; Vedremo a fine stagione se la scelta fatta porter&agrave; fortuna a Herlings e se sar&agrave;, proprio come Pichon fece nel 2002, anche il primo pilota dopo vent&rsquo;anni a vincere avendo il numero uno gi&agrave; sulla tabella della sua moto.       

Il Campione del Mondo della MXGP ha scelto il numero col quale disputer&agrave; il prossimo mondiale e dopo tanti anni al cancello di partenza sulla sua KTM non ci sar&agrave; pi&ugrave; l&rsquo;84 sostituito dall'1. Abbiamo chiesto a Michael Pichon, ultimo ad usare questo numero, cosa ne pensa della scelta dell'olandese

MXGP: il ritorno del numero 1

        Dicembre si sa &egrave; un mese caldo per il mercato, ed anche in questo 2021 il trend resta intatto. A meno di trenta giorni dalla fine dell&rsquo;anno infatti non mancano i piloti in cerca di una sistemazione per il 2022, nonostante lo scacchiere di diversi campionati sia oramai definito.&nbsp;Per trovare un pilota ancora in cerca di una sella basta dare un&rsquo;occhiata al podio della 100Km dei Campioni andata in scena ieri al ranch di Valentino Rossi, dove il secondo gradino del podio &egrave; stato conquistato dalla coppia formata da Elia Bartolini, pronto al debutto in pianta stabile in Moto3, e Stefano Manzi, membro della VR46 Riders Academy per il quale il futuro resta ancora incerto. Un 2021 difficile   Il riminese ha portato a termine in questo 2021 la sua stagione numero cinque in Moto2, la seconda come portacolori del team Pons, con il quale non &egrave; riuscito a brillare: escludendo la sesta piazza di Misano 2 infatti Stefano &egrave; entrato solo altre due volte in top ten, concludendo l&rsquo;annata con la 19&deg; piazza in classifica generale. Risultati che non gli sono valsi la riconferma, e dunque lo mantengono tutt&rsquo;oggi sul mercato.&nbsp;Nella classe intermedia del paddock MotoGP un posto per Manzi sembra non esserci, ma nuova linfa potrebbe arrivare dalla classe intermedia del paddock Superbike. Negli ultimi mesi infatti la Supersport &egrave; diventata un&rsquo;opzione valida per Stefano, rafforzata dalla sua partecipazione con i colori del team GMT94 al round di Jerez, dove ha conquistato la nona piazza nell&rsquo;unica (a causa della scomparsa di Dean Berta Vinales) manche disputata. I team Yamaha alla finestra  Da quell&rsquo;apparizione ad oggi i contatti tra la VR46 Riders Academy e Yamaha si sono intensificati con un chiaro intento: portare Stefano in Supersport ed affidargli una R6. I posti liberi per il riminese d&rsquo;altronde non mancano, a cominciare da quelli in due top team della categoria come Ten Kate, al posto del partente (direzione SSP300) Galang Hendra Pratama ed il gi&agrave; citato GMT94, in cerca di un pilota da affiancare a Jules Cluzel.&nbsp;In una ideale griglia dei team interessati e disponibili trovano posto anche VFT e MotoXRacing, che nella stagione da poco conclusa sono riusciti a salire in una occasione sul podio grazie a Federico Caricasulo. Yamaha conta di completare la propria rosa di pilota entro l&rsquo;anno, dunque le prossime settimane saranno cruciali per Manzi, che potrebbe aggiungere talento ad una pattuglia azzurra gi&agrave; pronta a puntare in alto. Althea e Ducati: ritorno al futuro in Supersport nel 2022       

Il riminese &egrave; attualmente senza una sella e, dopo il debutto del 2021, potrebbe entrare in pianta stabile nella categoria, in sella ad una R6. Tante le possibili destinazioni, a partire da Ten Kate e GMT94

SSP: Manzi pronto al cambio di paddock, Yamaha e VR46 al lavoro

        The 100km of Champions, back this year after being cancelled in 2020 due to Covid, was a resounding success. Forty-two riders took part in the latest edition at Valentino Rossi&rsquo;s Ranch in Tavullia. The Academy guys (with the exception of Bagnaia and Morbidelli) were joined by Lorenzo, McGrath, Rins, Arenas, Artigas and many other national and international riders who compete in the world championship, CIV and Superbike. As is tradition, this race rounds out the season, a real celebration among friends with spectators in the grandstands and Sky on hand to document the event (which will be broadcast in Italy around Christmas). As usual, the 100km ran over two days, with Saturday&rsquo;s Americana knock-out race won by Luca Marini ahead of brother Valentino and Celestino Vietti. But the main event, the Enduranch, played out on Sunday, with riders competing in pairs. Sunday&rsquo;s classic race was won by &lsquo;hosts&rsquo; Rossi and Marini, ahead of the Manzi-Bartolini pairing and Pasini-Baldassarri in third. It was another excuse for Valentino Rossi to celebrate after officially retiring from motorcycle racing. Prize-giving video  The final prize-giving ceremony and Enduranch closing party were filmed and shared on VR46 Academy social media channels.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da VR46RidersAcademy (@vr46ridersacademyofficial)      Translated by Heather Watson Valentino Rossi in the Ferrari 488 GT3 at the Gulf 12 hours       

Sunday&rsquo;s Enduranch classic was won by the two brothers, after Luca beat Valentino in Saturday&rsquo;s Americana

100km of Champions: victory for Rossi and Marini

Il ritorno della 100Km dei Campioni dopo la cancellazione dell&rsquo;anno scorso causa Covid &egrave; stato un successo.&nbsp;Ben 42 i piloti presenti alla festa del motociclismo al Ranch di Valentino Rossi a Tavullia. Oltre ai ragazzi della Academy (assenti giustificati Bagnaia e Morbidelli) c&rsquo;erano anche Lorenzo, McGrath, Rins, Arenas, Artigas e tanti altri piloti italiani e non del panorama motociclistico tra Motomondiale, CIV e Superbike.  Come da tradizione &egrave; la gara che chiude un po&rsquo; la stagione, una festa tra amici e tanto divertimento, con tanto pubblico sugli spalti e le telecamere di Sky a documentare l&rsquo;evento (che verr&agrave; trasmesso sotto Natale). Come di consueto, la 100 Km si &egrave; svolta in due giornate: al sabato si &egrave; disputata l&rsquo;Americana, la gara a batterie ad eliminazione, con la vittoria di Luca Marini davanti al fratello Valentino e Celestino Vietti. Il succo dell&rsquo;intero evento,&nbsp;per&ograve;,&nbsp;&egrave; la gara della domenica, l&rsquo;Enduranch a coppie.  A spuntarla nella classica domenicale &egrave; stata la coppia Rossi-Marini, padroni di casa, che ha preceduto quella formata da Manzi e Bartolini, terza la coppia Pasini-Baldassarri. Grande festa ancora per il protagonista Valentino Rossi, dopo l&rsquo;addio definitivo alle gare da pilota moto.  Il video della premiazione   Sui canali social della VR46 Academy &egrave; stato pubblicato il video finale della premiazione e della festa a chiusura della Enduranch     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da VR46RidersAcademy (@vr46ridersacademyofficial)    Valentino Rossi svela la entry list della 100 km dei Campioni 

Nella classica Enduranch della domenica vincono i due fratelli dopo che Luca aveva trionfato davanti a Valentino nell&rsquo;Americana di sabato

100Km dei Campioni: vittoria per la coppia Rossi-Marini

Nel fine settimana si è svolto l'ormai consueto appuntamento con la 100km dei Campioni. Al Ranch di Valentino Rossi sono scesi in pista tanti piloti. Ecco gli scatti più belli presi dai social.

MotoGP: Al Ranch di Rossi la 100km dei Campioni è un successo

        Preparatevi tutti, perch&egrave; la 100 Km dei Campioni &egrave; in arrivo, programmata per sabato 4 e domenica 5 dicembre. Il luogo della settima disfida consecutiva &egrave;, ovviamente, il fantastico Moto Ranch di Valentino Rossi, situato nelle belle colline di Tavullia e dintorni. Per l'edizione 2022 gli invitati speciali sono 41, distribuiti tra varie et&agrave;, Curriculum ed esperienze: in cima alla lista c'&egrave; il nove volte iridato, padrone di casa e ben lieto di ospitare gli amici-rivali; pi&ugrave; sotto troviamo un elenco in cui spiccano nomi protagonisti del cross, della velocit&agrave; e del flat track. Come al solito sar&agrave; vero e puro show: dalle luci diurne alle suggestive illuminazioni artificiali, per una quota incalcolabile di derapate e traversi, da effettuare su un terreno concepito e realizzato ad hoc. Oltre a battagliare, i protagonisti condivideranno la festa finale, uno dei tanti momenti piacevoli del weekend. Dal primo al quarantunesimo, il parterre della 100 Km dei Campioni   Per evitare possibili e interpretabili "torti", vi elenchiamo tutti i partecipanti alla settima edizione attesa al Moto Ranch: Valentino Rossi, Albert Arenas, Alberto Surra, Alessandro Gramigni, Alessandro Zaccone, Alex Rins, Andrea Migno, Augusto Fernandez, Axel Bassani, Celestino Vietti, Chaz Davies, Dennis Foggia, Elia Bartolini, Fabio Di Giannantonio, Federico Fuligni e Filippo Farioli, E poi, ancora: Francesco Cecchini, Iker Lecuona, Ivan Ortola, Jake Dixon, Jeremy McGrath, John McPhee, Jorge Lorenzo, Kevin Manfredi, Kevin Zannoni, Lorenzo Baldassarri, Luca Marini, Luca Ottaviani, Marco Belli, Marco Bezzecchi, Matteo Bertelle, Matteo Ferrari, Matteo Patacca, Mattia Casadei, Mattia Pasini, Maverick Vinales, Niccol&ograve; Antonelli, Stefano Manzi, Stefano Nepa, Tito Rabat, Xavier Artigas. The Doctor a parte, la lista &egrave; stata pubblicata in rigorso ordine alfabetico. Ci&ograve; ci ha agevolato la vita, ma non ne avevamo dubbi: l'organizzazione della 100 Km dei Campioni &egrave; sempre impeccabile e ogni dettaglio viene appositamente curato. Ora non resta che goderci l'evento caratterizzato da ruote tassellate e divertimento. Ferrara, Vieri e Baresi: Michele Pirro incontra gli idoli del calcio       

Per la settima edizione da disputarsi al Ranch nei giorni 4 e 5 dicembre, il Dottore ha invitato nomi del calibro di Jeremy McGrath, Jorge Lorenzo, Maverick Vinales e Fabrizio Cecchini

Valentino Rossi svela la entry list della 100 Km dei Campioni

&Egrave; durata 18 Gran Premi la battaglia per diventare Campione del Mondo FIM di Motocross 2021, ma alla fine l&rsquo;olandese della KTM ce l&rsquo;ha fatta! In una stagione caratterizzata dal cambio al vertice a tre, &egrave; avvenuto in Sardegna il passaggio di consegne tra Tim Gajser (Honda), leader per le prime nove gare dell&rsquo;anno, e Herlings, che ha per&ograve; perso la tabella rossa subito nella gara successiva in Germania. &nbsp;L&rsquo;olandese ha sferrato l&rsquo;attacco nel successivo round francese, ma nel frattempo Romain Febvre con la sua Kawasaki numero tre si avvicinava pericolosamente in classifica, riuscendo a scalzare l&rsquo;olandese dal primo posto a due gare dal termine, presentandosi a Mantova con la tabella rossa.&nbsp;    La gioia di Jeffrey Herlings sul podio di Mantova, vittoria numero 99 per lui  Tre piloti, tre punti, la favola del mondiale 2021   I tre piloti racchiusi in tre punti per due GP di fila, Garda e Lombardia, sono poi arrivati all&rsquo;ultimo round con Febvre in vantaggio di tre lunghezze su Herlings e Gajser attardato di 15 a causa di una penalit&agrave; in gara uno. L&rsquo;ultimo atto della stagione ha visto l&rsquo;olandese trionfare nella penultima manche, appaiando in classifica il francese ma strappandogli gi&agrave; virtualmente la tabella rossa dalla moto, visto che a pari punti sarebbe stato lui il campione a fine gara. Nella seconda frazione l&#39;olandese si &egrave; imposto di nuovo, portando a casa il Gran Premio Citt&agrave; di Mantova con 50 punti e chiudendo il campionato con 5 punti di vantaggio su Febvre e 20 su Gajser.&nbsp;Per Herlings si tratta del quinto titolo iridato, dopo quelli del 2012, 2013 e 2016 in MX2, il secondo nella classe regina invece dopo quello del 2018, senz&#39;altro il pi&ugrave; sofferto. L&rsquo;olandese con quella odierna porta a 99 il computo delle vittorie in carriera, avvicinandosi al record assoluto di Stefan Everts, fermo a quota 101.    Il podio finale della MXGP 2021 con Herlings campione su Febvre e Gajser 

18 Gran Premi, dalla Russia a Mantova, passando per l&#39;Inghilterra, la Turchia e mezza Europa, 36 manche e un campionato mai cos&igrave; incerto, deciso solo all&#39;ultimo giro. Il nuovo Campione del Mondo &egrave; Jeffrey Herlings

MXGP: Jeffrey Herlings &egrave; il Campione del Mondo 2021!

Il primo a diventare campione continentale in ordine cronologico &egrave; stato Valerio Lata (KTM), il giovane romano del team MRT arrivava a Mantova con un vantaggio di 26 lunghezze sul diretto inseguitore, Bobby Bruce (GasGas). Il britannico allenato dall&rsquo;ex pilota danese Brian Jorgensen era secondo alle spalle di Lucas Coenen (Kawasaki), partito in testa, quando l&rsquo;asse posteriore della sua moto lo ha tradito, lasciandolo fermo a bordo pista. Speranze in fumo per Bruce, con Lata, settimo fino a quel momento e piuttosto rigido alla guida che non deve far altro che terminare la manche per diventare il nuovo Campione Europeo della 125. Valerio succede ad un altro italiano, Andrea Bonacorsi, campione nel 2020 con Fantic.    Lata celebrato dal suo team all&#39;arrivo di gara 1  Lapucci Campione in scioltezza   IN EMX250 gara in controllo per Nicholas Lapucci (Fantic) che scatta davanti a tutti dalla quarta posizione e guida sugli inseguitori per i primi cinque giri prima di lasciare strada a Rick Elzinga (KTM), Kevin Horgmo (GasGas) e Hakon Fredriksen (Yamaha), guidando in sicurezza senza pre nere rischi. A sua volta la leadership dell&rsquo;olandese durava per cinque giri, fin quando Horgmo e Fredriksen approfittando di una sbavatura non prendevano il testimone, tagliando il traguardo appaiati al termine dei quindici giri di gara. A Lapucci il quarto posto finale basta ampiamente per mettere il titolo in tasca prima di affrontare l&rsquo;ultima manche del 2021. Il pilota del Mugello, Campione Italiano di MX1 del 2020, succede a Thibault Benistant, Campione 2020 davanti a Mattia Guadagnini.    Un salto &quot;Europeo&quot; per Lapucci campione al termine di gara uno 

Ai due ragazzi italiani bastano i risultati delle prime manche per laurearsi campioni della EMX125 Lata e della EMX250 Lapucci che con Fantic riporta un costruttore italiano sul tetto d&rsquo;Europa

EMX di Mantova: l&rsquo;Italia vince! Lata e Lapucci Campioni in 125 e 250

Due pole position, cinque Gran Premi e otto manche vinte, dodici podi, dei quali nove consecutivi, in testa per tredici Gran Premi consecutivi, Renaux (Yamaha), &egrave; il nuovo Campione del Mondo della MX2. Gi&agrave; Campione del Mondo junior in 125 nel 2015, battendo Jorge Prado, sulla pista spagnola di El Molar, Maxime succede al connazionale Tom Vialle (KTM) e diventa il sesto Campione del Mondo della MX2 transalpino dopo Michael Maschio (2002), Christophe Pourcel (2006), Marvin Musquin (2009/2010), Jordy Tixier (2014) e Tom Vialle (2020).    &nbsp;  Introverso e determinato, ritratto di un Campione   Il compagno di squadra di Jago Geerts, gi&agrave; terzo la passata stagione, conquistando la medaglia di bronzo proprio sul tracciato trentino, ha coronato il suo sogno. Determinato quanto ombroso il pilota che viene dall&rsquo;estremo nord della Francia ha sempre mostrato un grinta ed una determinazione fuori dal comune come quando a 10 anni minacci&ograve; il suicidio quando i genitori, preoccupati per l&rsquo;ennesimo ricovero in ospedale gli prospettarono la fine della appena iniziata carriera di pilota.&nbsp;    lo scatto al via di gara due di Maxime Renaux  Ad un passo da smettere nel 2016, ora il futuro &egrave; la MXGP   Nel 2016 ebbe un brutto incidente col suo rivale pi&ugrave; accanito, Tom Vialle, durante la tappa di St.Jean d&rsquo;Angely del Campionato di Francia nel quale riport&ograve; una grave lesione al nervo della spalla, mise una seria ipoteca sul suo futuro di pilota. Maxime &egrave; uno di quei personaggi che non si danno mai per vinti e che col duro lavoro e l&rsquo;impegno costante &egrave; arrivato lontano. Fisico massiccio e grande forza, per lui si aprono le porte della MXGP con una moto ufficiale messa a disposizione per contratto dal team factory Yamaha.&nbsp;    Avvicendamento al vertice: Renaux succede a Vialle nell&#39;albo d&#39;oro della MX2 

Il ventunenne vince la seconda manche e si aggiudica il Gran Premio del Garda e il primo titolo della carriera in MX2. Gi&agrave; dopo due giri di gara due, col compagno di squadra Geerts fuori per un problema alla moto, il francese era ad un passo dal titolo.&nbsp;

MX2: Maxime Renaux &egrave; il nuovo Campione del Mondo!

Arrivati alla terza manche da primi assoluti, con e senza scarto, a Cairoli e Lupino toccava il delicato compito di limitare i danni, portando al traguardo entrambe le moto nella top ten, mettendo cos&igrave; al sicuro la vittoria finale. Come in ogni grande storia di sport, anche in questa per&ograve; ci si &egrave; messa di mezzo la sorte avversa, materializzatasi nel primo giro quando Lupino, partito alla grande e ben posizionato, &egrave; stato colpito duramente da un pilota che lo ha spinto fuori pista. Rientrato tagliando un tratto della pista, il viterbese si &egrave; visto comminare una penalit&agrave; di dieci posizioni da scontare sul risultato finale della manche.&nbsp;    Il tabellone dei risultati quando appare la segnalazione per Lupino  Suspence e paura si affacciano su Mantova   I trenta minuti pi&ugrave; due giri di gara sono stati i pi&ugrave; lunghi del Nazioni con le voci pi&ugrave; disparate che facevano passare l&rsquo;Italia dalla vittoria netta con dieci lunghezze sull&rsquo;Olanda seconda, a quinta con la squalifica del pilota italiano per taglio della pista. Solo a met&agrave; gara si &egrave; capito che la sanzione sarebbe consistita in dieci posizioni di penalizzazione e che ad Alessandro sarebbe bastato superare Karlis Sabulis per aggiudicarsi il tanto agognato trofeo.&nbsp;L&rsquo;arrivo di Cairoli, secondo dietro Herlings, &egrave; stato accolto da un&rsquo;ovazione ma l&rsquo;attesa di Lupino &egrave; stata ancor pi&ugrave; trepidante e quando il pilota del team Marchetti &egrave; passato sotto la bandiera a scacchi settimo, &egrave; stata festa. Cairoli attendeva l&rsquo;amico di una vita e testimone di nozze poco pi&ugrave; avanti e l&rsquo;abbraccio tra i due amici &egrave; stato un&rsquo;esplosione di gioia pura per un traguardo solo sfiorato in precedenza.&nbsp;    La gioia incontenibile sul podio: l&#39;Italia &egrave; Campione del Mondo  Guadagnini il migliore in pista   Questa vittoria appartiene a tre piloti che hanno dato tutto per portarla a casa, a Guadagnini in primis, che ha ottenuto il miglior risultato della squadra, con un quinto ed un sesto posto che avrebbero potuto essere anche qualcosa di pi&ugrave; senza la scivolata della seconda manche, quando il veneto era terzo. Mattia ha saputo trascinare l&rsquo;Italia alla vittoria nell&rsquo;anno del debutto in MX2 e al Nazioni, dimostrando una maturit&agrave; fuori dal comune.&nbsp;Anche Alessandro Lupino ha dato tutto quello che aveva per coronare il sogno assieme ai compagni e amici di squadra, il pilota delle fiamme oro ha portato a casa due risultati solidi che senza la squalifica sarebbero valsi all&rsquo;Italia 10 lunghezze di vantaggio sugli inseguitori. Alessandro ha stretto i denti alla fine di gara due quando era visibilmente provato ed &egrave; ripartito nella terza frazione pi&ugrave; motivato che mai, ritrovandosi incolpevole, lanciato sul terrapieno fuori dalla pista, dal contatto di un avversario troppo irruento.&nbsp;    L&#39;abbraccio tra Cairoli e Lupino a fine gara la dice lunga sulla loro amicizia  Velocit&agrave;, fango e tanta voglia di farcela   Che dire infine di Antonio Cairoli che finalmente, due settimane dall&rsquo;annuncio del ritiro a fine stagione, corona il sogno di una vita, quello di diventare Campione del Mondo con il suo paese, dopo esserlo stato ben nove volte individualmente. Tony aveva gi&agrave; vinto tre volte la classifica individuale del trofeo, nel 2012, 2013 e 2016 ma aveva solo sfiorato il successo nel 2018 a Red Bud, quando la squalifica di Cervellin aveva privato l&rsquo;Italia del secondo posto. Il campione siciliano ha voluto correre a Mantova a tutti i costi, infortunato meno di una settimana prima a Riola e ancora dolorante, pur di tentare un&rsquo;ultimo assalto al trofeo tanto ambito e i suoi sforzi sono stati premiati. Il suo sorriso parlava pi&ugrave; di qualsiasi discorso ridondante e la luce che emanavano i suoi occhi la dicevano lunga sulla voglia infinita di vittorie che da sempre lo motiva.    Infortunato e sotto antidolorifici, Cairoli ha fortemente voluto esserci 

Ci sono voluti&nbsp;19 anni per riportare il trofeo Chamberlain nella bacheca della Federazione Motociclistica Italiana ma Antonio Cairoli, Mattia Guadagnini e Alessandro Lupino sono riusciti nell&rsquo;impresa centrata solo altre due volte

Italia Campione del Mondo al Nazioni: il giorno pi&ugrave; lungo

Tutti col fiato sospeso sotto il diluvio, mentre in pista Alessandro Lupino cercava di recuperare le posizioni che servivano a regalare la vittoria all&#39;Italia. Reo di un taglio poche curve dopo il terzo via, quando un altro pilota lo buttava fuori, al viterbese venivano comminate 10 posizioni di penalit&agrave;. Fino a quel momento l&#39;Italia guidava con 28 punti, seguita dall&#39;Olanda a 38. In caso di penalizzazione le due squadre avrebbero terminato a pari punti, con L&#39;olanda campione, in virt&ugrave; delle vittorie di manche.    L&#39;abbraccio tra Alessandro Lupino e Antonio Cairoli subito dopo aver tagliato il traguardo  Tutti a spingere il &quot;Lupo&quot;&nbsp;   Il sorpasso di Lupino sul lettone Sabulis ha per&ograve; regalato agli azzurri un successo che mancava dal 2002 e appena passato il traguardo&egrave; esplosa la festa che ha trascinato piloti, membri dei team, della Federazione Italiana e tifosi a festeggiare ai piedi del podio sotto un rovescio impressionante.&nbsp;    La classifica per Nazioni dopo la terza manche&nbsp; 

Con un finale drammatico gli azzurri si aggiudicano il settantaquattresimo Motocross delle Nazioni a Mantova. Herlings vince le due manche, Cairoli secondo nell&#39;ultima e Lupino penalizzato di 10 posizioni per un taglio

Motocross delle Nazioni, l&#39;Italia fa festa: &egrave; Campione

Domenica si &egrave; corsa a Castellarano (RE) la quinta e penultima prova del Campionato Italiano Prestige di Motocross ed Alessandro Lupino si &egrave; laureato Campione Italiano per l&rsquo;ottava volta in carriera. Tre sono infatti i titoli nazionali conquistati dal viterbese nella 85cc, ai quali si sommano i cinque vinti con la 450.&nbsp;    &copy; R.Visigalli  Il pilota del Marchetti Racing Team ha chiuso la pratica con una gara di anticipo, aggiudicandosi facilmente le due prove della domenica, dopo aver ottenuto il miglior tempo nelle prove cronometrate. Il &ldquo;Lupo&rdquo; quest&rsquo;anno ha avuto avversari temibili nelle prime prove della serie, trovandosi a confrontarsi con avversari del calibro di Tim Gajser, Jeremy Seewer, Antonio Cairoli e Glen Coldenhoff, usando il campionato tricolore anche come allenamento per la preparazione al Mondiale MXGP, nel quale ha esordito con un brillante quarto posto di giornata, portando a casa dalla Russia il miglior risultato in carriera nella classe regina.    Un 2021 iniziato insomma nel migliore dei modi per il trentenne che gareggia in sella alla KTM 450 SX-F, con la maglia del gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato e che promette di dare battaglia gi&agrave; nel prossimo round della MXGP a Matterley Basin questo fine settimana.&nbsp; 

Il viterbese domenica ha conquistato il titolo nazionale della classe regina con una gara di anticipo

Alessandro Lupino Campione Italiano MX Prestige

Nella lunga corsa alla stagione 2021 che sta per ripartire da fine marzo in Qatar, i piloti italiani impegnati nella categoria Moto2, quest&#39;anno, saranno ben dieci. Tra di loro Lorenzo Baldassarri, ovvero quello che ormai possiamo definire un &ldquo;veterano&rdquo; di questa classe e che vestir&agrave; i panni del team MV Agusta Forward Racing.  Nuova sfida accettata   Alla sua ottava stagione in Moto2, il &ldquo;Balda&rdquo; &egrave; chiamato quest&#39;anno a compiere un passo decisivo, quello di lottare per risultati importanti. E per farlo, ha deciso di accettare una nuova sfida, quella del team MV Agusta Forward Racing dopo ben sei anni trascorsi in sella alla Kalex.  Per lui, quindi, non sar&agrave; una prova facile, ma avr&agrave; alle spalle tutto il supporto di una squadra solida e che sta crescendo sempre di pi&ugrave; in fatto di risultati: &ldquo;Per me sar&agrave; una nuova avventura, - ha detto nella video intervista come ospite di Motosprint - ma anche un ritorno in MV dopo che l&#39; avevo lasciato nel 2017. Ho trovato il team molto cambiato, ho gi&agrave; fatto un giorno di test, dovevamo farne due ma c&#39;era maltempo, e devo dire che la moto &egrave; molto bella, MV &egrave; un marchio storico e so che possiamo dire la nostra&rdquo;.    Sar&agrave; un 2021 di rinascita?   Per il Balda la stagione 2020 non &egrave; stata di certo una delle migliori: dopo un 2019 iniziato in modo sprint con tre vittorie, la passata stagione ha visto il pilota marchigiano chiudere al 12esimo posto della classifica generale ottenendo come miglior risultato un secondo posto in Qatar. Per Lorenzo, sembrava che qualcosa, al Team Pons, si fosse affievolito tanto che non &egrave; riuscito pi&ugrave; a stare davanti e lottare per le posizioni che contano. La nuova avventura, potrebbe risvegliare quindi il talento che c&#39;&egrave; in lui: l&#39;esperienza, anche se la moto &egrave; cambiata, di certo non gli manca, cos&igrave; come la conoscenza dei circuiti. Insomma nel 2021 c&#39;&egrave; solo da fare bene. Quindi Baldassarri potr&agrave; essere della partita in questa stagione? &ldquo;Pi&ugrave; che farmi delle aspettative &ndash; ha concluso &ndash; voglio basarmi su delle concretezze, sulle sensazioni avute nei test a Jerez dove siamo stati molto competitivi, quindi possiamo partire da una base piuttosto buona&rdquo;.  Un profilo da campione, Moto2: Tony Arbolino 

Una nuova sfida lo attende in questo 2021 con il team MV Agusta Forward Racing. Per lui sar&agrave; l&#39;ottava stagione in Moto2: i risultati devono quindi arrivare

Un profilo da campione, Moto2: Lorenzo Baldassarri

La nuova stagione Moto2, che partir&agrave; nel mese di marzo, vedr&agrave; impegnati ben dieci piloti italiani, a discapito della Moto3 che invece ne vedr&agrave; soltanto sei. La differenza &egrave; data da diversi fattori, nessun nuovo pilota nostrano in arrivo dalle categorie minori per la classe cadetta, e due piloti che invece hanno fatto il salto di categoria, con Yari Montella che arriva direttamente dal CEV. Tra i rookies Moto2 di questo 2021 ci sar&agrave; Tony Arbolino: ecco il suo profilo, chiss&agrave; se riveler&agrave; vincente.  Da Sic58 a Snipers   Il pilota di Garbagnate Milanese classe 2000, dopo un primo approccio alle minimoto, al quale &egrave; seguita la partecipazione al CIV Moto3, nel 2017 &egrave; riuscito ad approdare al Motomondiale facendo il suo debutto in sella alla Honda del team Sic58 Squadra Corse. Il team manager Paolo Simoncelli aveva riposto grandi aspettative in lui, ma dopo soltanto un anno Arbolino ha cambiato team passando al Marinelli Sneapers dove &egrave; rimasto fino alla passata stagione. Nei tre anni di permanenza &egrave; riuscito a crescere notevolmente arrivando ad ottenere un secondo posto nella classifica iridata nel 2020.  I test Moto3 e Moto2 cambiano sede: niente Jerez, si va in Qatar  Un 2020 travagliato   La sua ultima stagione, sebbene lo abbia portato a compiere il tanto ambito salto di categoria, &egrave; stata per&ograve; tumultuosa: i bei risultati come i tre secondi posti di Austria, Catalogna e Francia, sono andati ad alternarsi ad altri in cui il pilota Snipers ha faticato non poco in sella alla Honda. In pi&ugrave;, a cinque gare dalla fine del campionato, &egrave; dovuto rimanere fuori a causa del covid. Non era stato lui stesso a risultare positivo, ma una persona che si trovava con lui in aereo. Questo ha scombussolato ulteriormente i piani ma Tony si &egrave; rifatto a Valencia ottenendo la prima vittoria stagionale.  Cosa lo aspetta in Moto2   Nel 2021, &egrave; chiamato ad una nuova e difficile sfida: vestir&agrave; i colori del team Intact GP ed andr&agrave; ad ereditare la Kalex che fino al 2020 &egrave; stata di Thomas Luthi. Arbolino, dovr&agrave; innanzitutto adattarsi alla nuova moto, molto diversa rispetto a quella che era abituato a guidare. Dalla sua parte ha un buon team, ma soprattutto un carattere tenace che in pi&ugrave; occasioni lo ha portato ad ottenere risultati che sembravano irraggiungibili. Il suo primo avversario nel 2021 sar&agrave; Celestino Vietti Ramus (Sky Racing team VR46) cos&igrave; come Yari Montella. Tra di loro la lotta per il titolo di Rookie of the Year sar&agrave; del tutto aperta. Ma conoscendo la grinta di Tony, cos&igrave; come la sua grande determinazione, sicuramente, se riuscir&agrave; fin da subito ad adattarsi, punter&agrave; anche a conquistare il podio. La sfida &egrave; aperta...si accettano scommesse!  Un profilo da campione, Moto3: Dennis Foggia 

Grinta e determinazione sono due qualit&agrave; del pilota di Garbagnate Milanese che in questa stagione salir&agrave; per la prima volta in sella alla Kalex della Moto2. Obiettivo: il titolo di Rookie of the Year

Un profilo da campione, Moto2: Tony Arbolino

La nuova stagione Moto3, che partir&agrave; dal 28 marzo in Qatar, per Dennis Foggia dovr&agrave; essere quella in cui sfruttare la grande occasione che ha tra le mani. Il pilota 20enne originario di Roma, dopo tre stagioni complete nella classe cadetta ha davvero tutte le carte in regola per essere un contendente al titolo. Ecco perch&egrave;...  L&#39;inizio nel Motomondiale   Approdato al Campionato Moto3 dopo essere passato dal CIV e dal CEV, Foggia &egrave; stato un vero e proprio &ldquo;missiletto&rdquo; proprio come il soprannome che ormai lo contraddistingue e con il quale si definisce: &ldquo;The Rocket&rdquo;. Dal 2015 nell&#39;Academy VR46, ha esordito nel Motomondiale nel 2017 proprio con i colori dello Sky Racing team VR46: tre apparizioni fugaci con un settimo posto, come miglior risultato, ottenuto nell&#39;ultima gara di Valencia. Nello stesso anno riesce a vincere il Campionato di velocit&agrave; spagnolo (CEV) e lo Sky Racing team VR46 lo ingaggia subito per correre l&#39;intera stagione 2018. Al team di Valentino Rossi rimane per due anni ma &ldquo;The Rocket&rdquo; non riesce ad ottenere i risultati sperati: &egrave; 19esimo in classifica generale nel 2018 e 12esimo nel 2019.  Moto3, va rivisto il format delle qualifiche  Poi arriva la svolta...     Nel 2020 Foggia viene ingaggiato dal team Leopard Racing, team campione del mondo nel 2015 con Danny Kent, nel 2017 con Joan Mir e nel 2019 con Lorenzo Dalla Porta. Dennis passa da una KTM ad Honda NSF250R: l&#39;adattamento non &egrave; immediato e pi&ugrave; volte il pilotino si lamenta con il team di non riuscire a guidare come vorrebbe. Ha per&ograve; alle spalle una squadra vincente e presto, spinto anche da un po&#39; di sana rivalit&agrave; con il compagno di squadra Jaume Masia, riesce a trovare la quadra. La prima vittoria nel Motomondiale arriva a Brno, quarta gara dell&#39;anno. Da qui, la sua stagione prosegue con qualche difficolt&agrave; per poi tornare sul podio con un terzo posto in Catalogna e secondo nell&#39;ultima gara in Portogallo.  Il 2021 sar&agrave; il suo anno   E proprio la gara in Portogallo, dove Foggia &egrave; riuscito ad arrivare secondo dopo aver scontato anche due long lap penalty, potrebbe essere la cartina tornasole di questa nuova stagione 2021. Per portare a termine una gara del genere significa che Dennis ha imparato a conoscere tutte le potenzialit&agrave; della sua moto e nel 2021 sar&agrave; sicuramente uno dei piloti pi&ugrave; esperti per poter lottare per il titolo iridato. Il team c&#39;&egrave;, esperienza e grinta pure. Tra gli italiani in griglia di partenza &egrave; il favorito. Certo, avversari del calibro di Jaume Masia (che non sar&agrave; pi&ugrave; il suo compagno di squadra) cos&igrave; come John MCPhee, Darryn Binder e Gabriel Rodrigo non gli renderanno vita facile, ma &ldquo;missiletto&rdquo; sapr&agrave; sicuramente come cavarsela.  Moto3, Foggia: &ldquo;Il 2020 il mio anno migliore. Ora voglio il titolo&rdquo; 

Il pilota romano, al suo secondo anno con il team Leopard, &egrave; il favorito tra i piloti italiani e grazie ad una grande squadra alle spalle potr&agrave; giocarsi il titolo nel 2021

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