        L&rsquo;inizio del campionato delle derivate di serie &egrave; sempre pi&ugrave; alle porte, visto che si partir&agrave; il 25 febbraio in Australia, e dopo la presentazione BMW ora tocca a quella Honda che svela la Fireblade che prender&agrave; parte alla stagione 2023.  Pronti per dare battaglia Il team quest&rsquo;anno si &egrave; concentrato molto sul migliorare la moto sotto la carena,sempre con le dovute restrizioni regolamentari. La squadra lo ha reso pi&ugrave; performante ai bassi regimi dandogli pi&ugrave; spinta. Si parla inoltre di modifiche al telaio il quale &egrave; stato allungato leggermente e reso meno rigido.  La moto &egrave; della solita colorazione Honda, blu, rossa e con un accenno di bianco, cambia di poco la disposizione di quest&rsquo;ultimi. La striscia blu attraversa per tutta la lunghezza la moto, restringendosi fino al codone. Nuova anche la grafica "RR" sulla carena. Una novit&agrave; &egrave; anche quella dell'aggiunta dello sponsor PT Astra Honda Motor che entra a far parte della famiglia HRC  Vierge e Lecuona i piloti&nbsp; In sella a Phillip Island vedremo la formazione che anche lo scorso anno ha portato la CBR in giro per i circuiti del mondo: Xavi Vierge e Iker Lecuona (ecco cosa hanno dichiarato alla presentazione) I due spagnoli nella stagione passata hanno concluso rispettivamente in decima e nona posizione della classifica generale. &Egrave; arrivato, quindi, il momento di fare il risultato per il team giapponese capitanato da Leon Camier.       

Sollevati i veli dalla moto giapponese di Lecuona e Vierge

SBK, presentata la Honda CBR1000RR del team HRC

Stagione 6 - Episodio 4: nata per correre

Motosprint The Test di Riccardo Piergentili: Honda CBR1000RR-R Fireblade SP

Confinati in casa dal Coronavirus, tutti i motociclisti e gli appassionati sono in crisi d&#39;astinenza da moto e Motomondiale. Come fare a ovviare a questa mancanza delle due ruote? Honda ha avuto un&#39;idea e ha deciso di pubblicare un video a 360&deg;&nbsp;realizzato durante il test di Marc Marquez della CBR1000RR-R, al Montmelo.  Il video   Una ripresa on board dell&#39;otto volte Campione del Mondo che sfreccia in sella alla nuova Fireblade, la derivata di serie da 217,5 CV, sviluppata proprio a partire dalla RC 213 V del pilota Honda.    Una soggettiva ad ampio spettro che permette di apprezzare ogni singolo dettaglio del circuito di Barcellona e del cruscotto della CBR 1000 RR-R, accompagnati dall&#39;urlo della Fireblade, come sottofondo.  Ok, le sensazioni non saranno proprio le stesse che si provano a guidare una vera moto ma, di questi tempi, va bene anche cos&igrave;!  Lucia Rivera su Marquez: &ldquo;Non mi importa se ha una un&#39;altra&rdquo; 

La Casa nipponica ha rilasciato un video a 360&deg; dove il campione spagnolo porta la Fireblade per il circuito di Barcellona: uno svago ideale per chi sente la mancanza della propria moto e del motomondiale

On board: Marc Marquez sulla Honda CBR1000RR-R - VIDEO

Tra le novit&agrave; Honda 2019, anche la versione aggiornata della sportivissima Fireblade, bomba mangia-cordoli che in questa ultima incarnazione assorbe il meglio dell&rsquo;elettronica della MotoGP &ldquo;prestata&rdquo; alla produzione di serie.    LA PRIMA MODIFICA di rilievo &egrave; quella alla gestione del gas, con la ritaratura del Throttle-By-Wire per ridurre i &ldquo;filtri&rdquo; e incrementare la reattivit&agrave; del comando per un maggiore controllo durante l&rsquo;azione di guida, soprattutto al momento del rilascio del gas, con la diminuzione di giri accelerata del 45%.  Segui la DIRETTA da EICMA  ALTRO IMPORTANTE UPGRADE arriva al controllo di trazione (Honda Selectable Torque Control), rimodulato per offrire pi&ugrave; efficacia ad angoli di piega accentuati e ora separato dal sistema Anti-Wheelie. Nuovo setting anche per l&rsquo;ABS per offrire pi&ugrave; feeling in fase di staccata.  TUTTO UGUALE - In attesa di possibili future evoluzioni, meccanica e ciclistica rimangono immutate sul model year 2019, che sulla versione base riconferma a bordo il potente 4 cilindri da 192 CV a 13.000 giri/min per un peso di 196 kg (con il pieno di benzina). 

La superbike giapponese si rinnova (poco) nell&#39;estetica e (tanto) sul fronte dell&#39;elettronica

Honda CBR1000RR Fireblade 2019, elettronica derivata dalle corse

La nuova Honda Fireblade, che la stampa internazionale prover&agrave; nei prossimi giorni, in SBK sar&agrave; vestita con i colori della Red Bull. La notizia attualmente &egrave; ufficiosa. Diventer&agrave; ufficiale a febbraio, in occasione di una presentazione internazionale (in Austria), durante la quale la Honda e la Red Bull ufficializzeranno il programma 2017  MOTO NUOVA BUDGET NUOVO - La prossima stagione la Honda schierer&agrave; in pista la nuova Fireblade, che &egrave; stata consegnata alla struttura SBK da poco. Il programma di sviluppo &egrave; lungo e costoso ma, anche grazie alla Red Bull, ci sar&agrave; il budget sufficiente per evolvere velocemente la moto. L&#39;arrivo della Red Bull, budget a parte, non cambier&agrave; nulla dal punto di vista tecnico e manageriale. In pratica la struttura SBK continuer&agrave; a lavorare come ha sempre fatto, con gli stessi tecnici e con la stessa logistica (gestita dalla filiale europea).  MAGGIORE COLLABORAZIONE - Red Bull era gi&agrave; legata alla Honda in MotoGP, pertanto l&#39;accordo per la SBK &egrave; un ampliamento della collaborazione, non una partnership inedita. Indubbiamente l&#39;arrivo della nuova Fireblade presuppone una stagione in grande stile. Fino ad ora la Honda &egrave; stata considerata una outsider, perch&eacute; ha gareggiato con una moto piuttosto vecchia. Nel 2017, per&ograve;, la CBR1000RR e il tam SBK saranno sotto esame. 

La partnership sar&agrave; ufficializzata a febbraio, in Austria. La gestione tecnica del team non cambier&agrave;, il budget s&igrave;...

SBK: Red Bull sponsorizzer&agrave; la Honda

di Riccardo Piergentili  La Honda CBR1000RR sembrava la cenerentola della SBK. Una moto da tanti, troppi anni sul mercato che nessuno voleva pi&ugrave; guidare. D&rsquo;altronde i dati parlano chiaro: Jonathan Rea &egrave; sceso dalla Fireblade, &egrave; salito sulla Kawasaki Ninja ZX-10R e ha cominciato a dominare. Sylvain Guintoli ha lasciato l&rsquo;Aprilia RSV4 da campione del mondo e, alla guida della CBR1000RR, non &egrave; mai riuscito ad essere competitivo, decidendo di passare alla Yamaha, che nel 2016 &egrave; rientrata in Superbike con la seconda evoluzione del progetto R1, dotato di motore a scoppi irregolari.  QUALCOSA &Egrave; CAMBIATO - Durante l&rsquo;inverno 2015, per&ograve;, restando lontano dai riflettori, il team che rappresenta la Honda in SBK ha lavorato bene e, senza effettuare stravolgimenti, ha individuato delle problematiche, risolvendole. Prima della gara di Phillip Island, in pochi avrebbero messo la Fireblade tra le favorite. Ora, invece, la situazione &egrave; molto diversa, perch&eacute; la CBR1000RR ha dimostrato di essere veloce sia in un curva, sia in rettilineo.  I LIMITI DELLA FIREBLADE - Molti si chiederanno come &egrave; possibile che la moto pi&ugrave; vecchia del paddock sia improvvisamente diventata competitiva. Indagando, per&ograve;, si capisce che la Fireblade non &egrave; un fuoco di paglia ma che sar&agrave; una brutta cliente per tutta la stagione. A differenza di molte altre moto che gareggiano nel mondiale (allestite partendo da delle serie speciali piuttosto costose), la CBR1000RR SBK nasce dall&rsquo;unico modello disponibile in commercio (Honda commercializza anche la versione SP, che per&ograve; ha solo una componentistica un po&rsquo; pi&ugrave; sofisticata). La Fireblade &egrave; sempre stata la pi&ugrave; stradale delle supersportive e questo, nelle corse, rappresenta un limite.  IL SEGRETO DEL SUO SUCCESSO - Il nuovo regolamento della SBK, per&ograve;, ha ridotto molto il numero delle modifiche che si possono effettuare sulla moto (soprattutto sul motore) e questo ha aiutato la Honda, che nel frattempo ha intensificato la collaborazione con la Cosworth, incrementando il budget per lo sviluppo del propulsore. Nello specifico, &egrave; stato fatto un accurato lavoro sulla distribuzione, reso possibile da un albero motore e da un basamento di serie molto solidi, che hanno permesso agli ingegneri inglesi (la Cosworth &egrave; inglese) di scegliere soluzioni piuttosto estreme senza penalizzare l&rsquo;affidabilit&agrave;. Il risultato &egrave; sotto gli occhi di tutti: a Phillip Island, le Fireblade sono state costantemente anche ai vertici della classifica riservata alle velocit&agrave; massime e in gara2, Van der Mark &egrave; stato addirittura il pilota che raggiunto la velocit&agrave; massima pi&ugrave; alta (315,8 km/h).    RISORSE UMANE - Il rinnovato vigore del motore Honda &egrave; stato sfruttato anche grazie alla ottima messa a punto dell&rsquo;elettronica e anche da questo punto di vista va segnalato che il contributo di Gerardo Acocella (che per anni ha lavorato in BMW) &egrave; stato determinante. Inoltre, grazie al propulsore e all&rsquo;elettronica all&rsquo;altezza della situazione, finalmente &egrave; stato possibile sfruttare le ottime doti telaistiche della CBR1000RR. La guidabilit&agrave; &egrave; sempre stata il punto di forza della Fireblade e ora che le prestazioni velocistiche sono al livello della concorrenza, l&rsquo;equilibrio ciclistico potrebbe essere l&rsquo;arma in pi&ugrave; della Honda.  PILOTI GIUSTI - A tutto questo va aggiunto che la Honda ha saputo fare un&rsquo;ottima campagna acquisti anche alla voce piloti, perch&eacute; ha tenuto (e cresciuto) uno dei migliori talenti della categoria (Michael Van der Mark) e ha portato in SBK un ex campione del mondo della MotoGP, Nicky Hayden, uno che quando l&rsquo;aderenza scarseggia non ha paura di niente e di nessuno. In gara1 Hayden non ha saputo gestire il degrado delle gomme Pirelli ma gi&agrave; in gara2 ha dimostrato di avere imparato la lezione, facendo capire che presto sar&agrave; protagonista.  IL FUTURO - Insomma, a Phillip Island le Fireblade non sono andate forte per caso. Non sarebbe una sorpresa vederle nuovamente al vertice, anche perch&eacute; durante l&rsquo;anno arriveranno altre novit&agrave; tecniche. Il 2016 sarebbe dovuto essere un anno di transizione, quello che avrebbe dovuto consentire a Nicky Hayden di accumulare dati ed esperienza per sviluppare la nuova CBR1000RR. In realt&agrave; Honda ancora non ha spiegato i piani riguardanti la nuova Fireblade, pertanto il suo arrivo potrebbe anche non essere imminente. Nel frattempo, il team SBK ha bisogno di ottenere buoni risultati, per garantirsi il budget necessario a pianificare il futuro. Quindi, con e senza la nuova CBR1000RR, bisogna tornare a vincere. Certo &egrave; che se Honda porter&agrave; di nuovo al vertice il progetto che fino al 2015 era considerato pronto per la pensione, in molti dovranno porsi delle domande...  Twitter: @Hokutonoken_79

Van der Mark e Hayden volano in sella alla Honda Fireblade, che non sembra pi&ugrave; la cenerentola della SBK. Ecco i segreti della sua rinnovata competitivit&agrave;.

La Honda risorge in SBK e non &egrave; un caso

Michael Van der Mark e Nicky Hayden volano in sella alla Honda Fireblade, che non sembra pi&ugrave; la cenerentola della SBK. Ecco i segreti della sua rinnovata competitivit&agrave;.

Dopo met&agrave; gara il vero colpo di scena resta la caduta di Casey Stoner. La R1 numero 21 dello Yamaha Factory Racing Team mantiene la testa della corsa. Nakasuga, Smith ed Espargar&oacute; sfruttano al massimo la notevole competitivit&agrave; della nuova quadricilindrica di Iwata. Pol Espargar&oacute;, dopo un ottimo turno di guida, ha consegnato la moto a Katsuyuki Nakasuga con oltre 40 secondi di vantaggio sulla Suzuki GSX-R 1000 Yoshimura di Tsuda, che ha perso tempo a causa di un incidente alla Triangle Chicane. Nonostante il cupolino danneggiato, Tsuda &egrave; riuscito a proseguire la gara.  Da segnalare anche la quarta entrata in pista della Safety Car (praticamente una ogni ora) a causa della caduta di Uramoto (Honda Sakurai) alla curva Spoon. Per ora la Honda si deve accontentare del terzo posto, mantenuto dal del Team TSR, che ha affidato una Fireblade a Josh Hook. L'australiano sta lottando ad armi pari con i primi della classe. Anche con i piloti della MotoGP.  Akira Nishimura

La Yamaha ufficiale domina, seguita dalla Suzuki del Team Yoshimura. La prima Honda &egrave; terza

8 Ore di Suzuka: a met&agrave; gara la R1 &egrave; in testa

Osservando l&rsquo;albo d&rsquo;oro e le classifiche del Mondiale Superbike si nota subito che la Honda CBR1000RR Fireblade non &egrave; una moto molto competitiva, sia perch&eacute; non &egrave; mai stata il lotta per il titolo iridato, sia perch&eacute; non ha ottenuto tante vittorie. Nella storia recente (fino allo scorso anno) la Fireblade &egrave; stata guidata da Jonathan Rea, che saltuariamente &egrave; riuscito a portare la quattro cilindri giapponese sul gradino pi&ugrave; alto del podio. Quest&rsquo;anno Rea ha passato il testimone a Sylvain Guintoli, Campione del Mondo in carica con l&rsquo;Aprilia RSV4. Il compagno di squadra del francese &egrave; Michael van der Mark, un talento che molti vorrebbero gi&agrave; in MotoGP. Eppure, nonostante due piloti di buon livello, la CBR1000RR sta facendo molta fatica ad avvicinarsi al podio, che sarebbe gi&agrave; un ottimo risultato...  Insomma, nel mondiale Superbike la Fireblade non &egrave; una moto molto competitiva, per&ograve; ha vinto nove delle ultime undici edizioni della 8 Ore di Suzuka. Gara che, di norma, la Honda domina. Per&ograve; la moto che gareggia a Suzuka si chiama CBR1000RRW e con quella che corre nel Mondiale Superbike non ha molto in comune. La CBR1000RRW, infatti, &egrave; una sorta di prototipo, che la Honda sfoggia in occasione della 8 Ore di Suzuka, una gara che per il colosso nipponico ha un&rsquo;importanza notevolissima. Per la Honda, una vittoria alla 8 Ore di Suzuka forse non vale come un mondiale MotoGP, per&ograve; molto probabilmente &egrave; pi&ugrave; importante di un titolo iridato in Superbike. Non a caso, alla 8 Ore di Suzuka la Honda ha voluto fare correre i suoi migliori piloti della MotoGP, Valentino Rossi compreso (che vinse la gara nel 2001, in coppia con Colin Edwards ed in sella alla bicilindrica VTR1000SPW).  Ma non &egrave; solo la Honda ad avere a cuore la vittoria alla 8 Ore di Suzuka. Anche le altre Case giapponesi, infatti, spendono cifre folli per schierare delle moto molto competitive. La 8 Ore di Suzuka, infatti, &egrave; la vetrina pi&ugrave; importante nella quale ostentare tecnologia. Per i giapponesi, il costruttore che si aggiudica la 8 Ore di Suzuka rappresenta il riferimento. A livello d&rsquo;immagine, insomma, quella della 8 Ore di Suzuka &egrave; una vittoria &ldquo;pesante&rdquo;, che conta pi&ugrave; delle altre. Questo approccio delle Case del Sol Levante ha alzato il prestazionale della corsa e molti degli equipaggi che riescono a mettersi in mostra nelle altre tappe del Mondiale Endurance, alla 8 Ore di Suzuka fanno molta fatica ad avvicinarsi ai primi posti. Fatto abbastanza ovvio, considerando che quest&rsquo;anno la Yamaha ha schierato una R1 che somiglia ad una M1 e l&rsquo;ha consegnata nelle mani di Pol Espargar&oacute;, pilota della MotoGP, mentre la Honda ha risposto con Casey Stoner...  Riccardo Piergentili

&Egrave; la gara nella quale le Case giapponesi schierano dei prototipi derivati dalla serie ed i piloti della MotoGP

9 risultati per 'cbr1000rr'

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Motosprint The Test di Riccardo Piergentili: Honda CBR1000RR-R Fireblade SP

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La Honda risorge in SBK e non è un caso

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8 Ore di Suzuka: a metà gara la R1 è in testa

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