Il weekend di Phillip Island, che ha aperto la stagione 2024 del mondiale Superbike, ha sorriso a tanti ma non a tutti. E&rsquo; il caso di Jonathan Rea, che in Australia ha essenzialmente vissuto una difficolt&agrave; dietro l&rsquo;altra, con una caduta in curva 11 ad aprire la settimana &ndash; marted&igrave; nei test &ndash; ed una nello stesso punto a chiuderla, con Gara 2 terminata prima del tempo e 0 punti in classifica a fine weekend. &nbsp; Una situazione alla quale certamente n&eacute; il nordirlandese n&eacute; Yamaha erano pronti, come confermato nel suo classico commento post round da Andrea Dosoli. &ldquo;Nessuno poteva immaginare un inizio cos&igrave; difficile - le parole del Road Racing Manager di Iwata &ndash; per Jonathan. Come Yamaha dobbiamo prenderci la responsabilit&agrave; di non avergli fornito quello di cui aveva bisogno&quot;.&nbsp;  Dosoli su Rea e Locatelli    Dosoli entra nel merito di quanto accaduto, a partire dai test di marted&igrave; e proseguendo con il weekend. &nbsp; &ldquo;Sin dai primi giri con il nuovo asfalto Jonathan non ha trovato la giusta fiducia, e nonostante gli sforzi non si sono visti progressi fino a domenica. La caduta nei test non ha aiutato, e credo di non sbagliare se dico che la squadra ha pagato lo stress di un inizio cos&igrave; difficile con un 6 volte campione del mondo. E&rsquo; stato uno dei peggiori weekend di Rea in SBK, senza dubbio, e certamente c&rsquo;&egrave; tanto da fare in termini di miglioramenti, ricerca del giusto assetto e metodo di lavoro&rdquo;. &nbsp; Per fortuna di Dosoli e Yamaha vi saranno due giornate di test a Barcellona &ndash; 14 e 15 marzo &ndash; prima del secondo round stagionale, in programma proprio al Montmel&ograve;, dove Rea cercher&agrave; di recuperare terreno sui rivali, a partire dal compagno Andrea Locatelli, uno dei pi&ugrave; brillanti in Australia. &nbsp; &ldquo;Avremo due giorni per resettare e fare in modo di iniziare il nostro 2024 nel modo giusto da Barcellona. Sappiamo che gli elementi per be figurare non mancano. Locatelli? E&rsquo; evidente che abbia fatto gradi progressi, in primis in termini di approccio al weekend. Per la prima vittoria direi che &egrave; solo questione di tempo, e penso che Andrea possa essere un contendente per il titolo&rdquo;.  Sembra lento, &egrave; invece velocissimo: Bulega, &quot;pianoforte&quot; della SBK 

Il Road Racing Manager di Iwata: &quot;Sin dai primi giri gli &egrave; mancata la giusta confidenza. E&#39; stato uno dei suoi peggiori weeekend in Superbike, dobbiamo resettare e ripartire. Locatelli lotter&agrave; per il titolo&quot;

SBK, Dosoli: &quot;Rea? Come Yamaha dobbiamo prenderci le nostre responsabilit&agrave;&quot;

        Il titolo, l&rsquo;addio del capitano e l&rsquo;arrivo di una leggenda. Questi sono solo i temi principali relativi alla situazione attuale di Yamaha, che affronta l&rsquo;ultimo fine settimana del suo 2023 tra passato e presente. Fino a domenica infatti l&rsquo;obiettivo sar&agrave; quello di lottare per il vertice con Toprak Razgatlioglu, che superata la bandiera a scacchi di Gara 2&nbsp; chiuder&agrave; la sua storia d&rsquo;amore con la casa di Iwata, la quale aprir&agrave; le proprie porte ad un altro talento del calibro di Jonathan Rea. A tutto questo si aggiunge il nuovo regolamento, pronto mischiare le carte in tavola. Di questo e non solo abbiamo parlato con Andrea Dosoli, Racing Manager di Yamaha.&nbsp;Yamaha e Toprak potrebbero ancora vincere il titolo, anche se le speranze sono ridotte al lumicino. Come si affronta un weekend del genere?&nbsp;&ldquo;Sar&agrave;&nbsp;un weekend interessante, dato che oltre al titolo piloti vi &egrave; in ballo anche quello team, dove siamo messi bene (il team Pata &egrave; 1&deg; a +7 su Aruba ndr), in una pista tra le preferite di Toprak. Relativamente a lui sar&agrave; un weekend importante anche dal punto di vista emotivo: Toprak ha avuto un ruolo importante nel recente passato di Yamaha Motor Europe: le 4 stagioni insieme sono passate&nbsp;rapidamente, ma hanno regalato ricordi indelebili&rdquo;.&nbsp;Un esempio?&nbsp;&ldquo;Ricordo bene il suo primo round con Yamaha: Phillip Island &egrave; una pista particolare, dove il consumo delle gomme &egrave; fondamentale, pi&ugrave; della velocit&agrave; stessa. Avevamo dei dubbi, ma Toprak la sera prima di Gara 1 ci disse &ldquo;tranquilli, so cosa fare&rdquo;, e lo ha fatto. Ha confermato il suo valore, non solo dal punto di vista della velocit&agrave;, ma anche sotto il profilo della gestione delle gare. Una maturit&agrave; che gli ha permesso quest&rsquo;anno di salire sul podio in tutte le gare, tranne in due occasioni, dove certamente non ha avuto colpa. I punti persi in quelle occasioni ci danno fastidio, dato che avrebbero potuto condizionare la gestione di Alvaro, oltre che permetterci di essere pi&ugrave; vicino a lui&rdquo;.&nbsp;Dalle tue parole sembra che la missione titolo sia tramontata.&nbsp;&ldquo;C&rsquo;&egrave; la consapevolezza di dover continuare sulla strada intrapresa sin da inizio anno. Non possiamo influenzare la gara di Bautista, bens&igrave; fare solo la nostra gara: questo ci rende tranquilli, specie in una pista che Toprak ama come Jerez&rdquo;. Yamaha, Razgatlioglu e Rea Come sono stati questi ultimi mesi di convivenza con Toprak?&nbsp;&ldquo;Tutto in linea con le aspettative e le conseguenze di una decisione importante come quella presa da lui. C&rsquo;&egrave; massimo rispetto tra noi. Le parole di Portimao? Scaturite dallo stress del momento, ma in seguito ha capito che avrebbe potuto usare parole diverse, ed &egrave; pronto a svolgere questo weekend con la solita determinazione&rdquo;.&nbsp;Da marted&igrave; inizier&agrave; l&rsquo;era di Jonathan Rea. Qual &egrave; l&rsquo;atmosfera in seno al team?&nbsp;&ldquo;Siamo curiosi di ascoltare i suoi commenti, del resto parliamo del pilota pi&ugrave; titolato della storia della Superbike. E&rsquo; davvero motivato, e dopo tanti anni con Kawasaki avr&agrave; certamente tante cose da dire. I test comunque sono fatti per sviluppare la moto, quindi i tempi vanno presi con le pinze&rdquo;. &nbsp; Cosa ne pensi delle novit&agrave; regolamentari?&nbsp;&ldquo;Sono novit&agrave; importantim che introducono nuovi concetti, i quali ci siamo impegnati a rivedere dopo un anno di esperienza, soprattutto in termini di parametri. Abbiamo sempre avuto obiettivi chiari come MSMA, in primis la competitivit&agrave; di tutte e 5 le case, dato che se tutti lottassero per il campionato l&rsquo;interesse aumenterebbe, e non dimentichiamoci che in questo campionato l&rsquo;obiettivo delle case, almeno nel nostro caso, &egrave; quello di promuovere un prodotto. Tutti cerchiamo un equilibrio, pur nel rispetto delle strategie commerciali delle varie case, il che non &egrave; facile: non si parte da un foglio bianco come nei prototipi, bens&igrave; da un mercato in continuo mutamento. Il nuovo regolamento va nella direzione giusta, ma la cosa che mi piace di pi&ugrave; &egrave; l&rsquo;introduzione del concetto di sostenibilit&agrave;, in primis con la riduzione della capacit&agrave; del serbatoio. Nel 2025 si far&agrave; un ulteriore step in questo senso, il che &egrave; importante&rdquo;.&nbsp;&nbsp;Lavilla ha confermato che vi la certezza di un miglioramento in termini di bilanciamento.&nbsp;&ldquo;Nessuno ha la certezza che queste siano le soluzioni, ma tutti hanno avuto il coraggio di provarci, e come detto a met&agrave; 2024 ne riparleremo&rdquo;. Regolamento e calendario Come &egrave; stata la trattativa tra le case? Da fuori &egrave; parso un dare ed avere.&nbsp;&ldquo;Lo &egrave; stato, ma con l&rsquo;obiettivo comune di divenire pi&ugrave; sostenibili e ridurre le prestazioni, in linea con quello che far&agrave; la MotoGP in futuro. Le pista non possono migliorare le condizioni di sicurezza, quindi diventa anacronistico il continuo miglioramento delle prestazioni. Sono stati introdotti concetti nuovissimi, a cominciare dal controllo della benzina e dal peso combinato, che prima era un tab&ugrave; mentre ora &egrave; stato accettato. Magari &egrave; un piccolo step, ma intanto la regola c&rsquo;&egrave;. Non sottovalutiamo l&rsquo;entit&agrave; delle modifiche regolamentari&rdquo;.&nbsp;La novit&agrave; di oggi &egrave; il calendario. Un solo round fuori dall&rsquo;Europa ed una novit&agrave; sorprendente come Cremona. Credi che Dorna si sia impegnata a sufficienza?&nbsp;&ldquo;Pu&ograve; sembrare scioccante un calendario con una sola tappa fuori dall&rsquo;Europa, voglio pensare che sia dovuto ad una situazione particolare relativa solo al 2024. E&rsquo; un peccato non andare pi&ugrave; in Indonesia, ma conosciamo la situazione e poco si pu&ograve; fare. Il debutto di Cremona potrebbe generare la stessa reazione di quello di Most, ma non conosciamo il piano del tracciato: sappiamo che per soddisfare i requisiti dovr&agrave; subire dei lavori, ed immagino che vi sia un piano di sviluppo dell&rsquo;impianto che consentir&agrave; a tanti appassionati di seguire il round. Cremona &egrave; vicino a Milano, quindi potenzialmente ha un ampio bacino di utenza: ovviamente se guardo la Cremona di oggi mi faccio tante domande, ma non posso valutare la Cremona di domani&rdquo;. &nbsp; Che voto daresti a questo calendario?&nbsp;&ldquo;Voglio convincermi che sia un calendario di transizione per il futuro&rdquo;.&nbsp;Torniamo al presente. Qual &egrave; la situazione di Baldassarri e Ray?&nbsp;&ldquo;Baldassarri ha avuto un percorso di crescita pi&ugrave; lento rispetto alle aspettative, anche se a Portimao ha ridotto il divario dai primi: sarebbe bello continuare a collaborare, ci stiamo lavorando. Stesso discorso per Ray, la cui progressione ad inizio anno ci ha sorpreso: l&rsquo;intervento lo ha frenato nella seconda parte di stagione. Bradley in GMT94? E&rsquo; una delle opzioni sul tavolo, cos&igrave; come lo scambio di piloti tra questo team e Motoxracing&rdquo;. Yamaha e la Supersport Capitolo Supersport. Qual &egrave; il bilancio?&nbsp;&ldquo;Dopo anni di dominio la R6 arriver&agrave; seconda, rimanendo competitiva. La differenza quest&rsquo;anno l&rsquo;ha fatto Bulega, insieme alla sua squadra. Manzi al suo primo anno con noi ha lasciato qualche punto in giro, immagazzinando informazioni utili per il prossimo anno, quando cercheremo di vincere ancora il titolo. In questa stagione sono mancati Navarro, limitato dall&rsquo;infortunio del 2022 ed Evan Bros, per i problemi con i piloti che conosciamo. Non abbiamo sfruttato al 100% il pacchetto tecnico, quindi non mi preoccupo per il futuro&rdquo;.&nbsp;Novit&agrave; sulla R9?&nbsp;&ldquo;Ne parlate pi&ugrave; voi di noi, al momento non abbiamo informazioni da condividere&rdquo;. SBK: Rinaldi ad un passo da Motocorsa, Baldassarri (e non solo) in cerca di una sella       

L'INTERVISTA - Il Racing Manager Yamaha: "Il calendario? Voglio convincermi che sia di transizione. Abbiamo avuto il coraggio di provare a cambiare le regole. Di Toprak ricordo ancora la prima vittoria" &nbsp;

L'addio di Toprak, Rea ed il regolamento: Dosoli sulla Yamaha di oggi e domani

        Il round di Misano del Mondiale Superbike si apre con un media debrief decisamente insolito, con una lunga conferenza stampa di Toprak Razgatlioglu a seguito del suo passaggio in BMW per il 2024. A margine di essa, ha parlato anche il Project Leader di Yamaha Superbike Andrea Dosoli sul futuro delle R1 e sul possibile sostituto proprio del #54. "Ad oggi - esordisce Dosoli - c'&egrave; una grande differenza a livello di velocit&agrave; di punta. Se &egrave; solo per quello, le moto pi&ugrave; veloci della nostra dovrebbero essere davanti, invece siamo secondi, terzi e sesti in campionato. Tutti oggi si stanno focalizzando sulla velocit&agrave; di punta, a mio parere per&ograve; il focus deve essere pi&ugrave; ampio e ne stiamo parlando perch&egrave; nessuno vuole vedere un dominio di un pilota/marca, tutti dovrebbero avere la possibilit&agrave; di vincere. Se la situazione non cambia, sar&agrave; un problema per il futuro del campionato." Poi aggiunge: "Stiamo cercando di arrivare ad una soluzione. Negli ultimi anni le supersportive stradali hanno alzato il livello delle prestazioni, vanno sempre pi&ugrave; veloci, mentre i circuiti non riescono pi&ugrave; a stare al passo. Sia in MotoGP che in SBK c'&egrave; un problema sicurezza legato alle vie di fuga dei circuiti per le velocit&agrave; raggiunte dalle moto. La SBK, come la MotoGP, corre su circuti omologati grado A, ed anche grado B, mentre l'EWC su circuiti A-B-C. Il primo punto che vogliamo raggiungere &egrave; ridurre le prestazioni delle moto, il secondo &egrave; introdurre il Balance of Performance, senza quello il campionato perde interesse. Grazie alla battaglia tra tre fantastici piloti su tre moto diverse, il campionato guadagna interesse, i fan affollano i circuiti ed anche i media ne parlano. Questo vogliono vedere FIM, team e Case." Sul materiale a disposizione dei suoi piloti dice: &ldquo;I piloti Yamaha hanno tutti accesso alle stesse tecnologie, sta a loro poi decidere cosa usare. Questa &egrave; la nostra filosofia e come vedo io il futuro del campionato.&rdquo;&nbsp; Poi elogia Manzi e Gardner, ex piloti del Motomondiale che stanno facendo bene in Supersport e Superbike: &ldquo;Manzi &egrave; uno dei piloti pi&ugrave; veloci del paddock, sta lavorando sodo, &egrave; in un buon team, gli manca ancora qualcosa nel setting che gli &egrave; costato dei punti ad inizio stagione, &egrave; stato sfortunato altrimenti sarebbe stato in lotta con i primi. E&rsquo; comunque un contendente al titolo nonostante le prime gare siano state compromesse da diversi fattori. Per quanto riguarda Gardner, &egrave; un pilota di grandissimo talento, ha bisogno ancora del tempo per adattarsi alla Superbike ed alle gomme diverse. Ci credo molto in Remy, mi aspetto che faccia un ulteriore step in termini di metodo di lavoro e preparazione. Ha fatto delle cose egregie ma ha ancora difficolt&agrave; a mantenere il passo gara fino alla fine, ma &egrave; normale.&rdquo;&nbsp; Classifica piloti SBK Dosoli: &ldquo;Se Morbidelli venisse qui sono sicuro che si divertirebbe&rdquo;  L&rsquo;uscita di Razgatliglu a fine stagione lascia libera la sella accanto ad Andrea Locatelli. Una sella, quella del turco, molto ambita e che tutti vorrebbero, a cominciare dai piloti del team GRT o qualche promozione dalla Supersport, come &egrave; stato lo stesso Locatelli nel 2021. Ma attenzione anche agli insospettabili come Zarco o addirittura Morbidelli, che farebbe ritorno nel paddock che lo ha lanciato dieci anni fa. A tal proposito Dosoli dice: &ldquo;Di Morbidelli non so nulla ma se venisse di qui sono sicuro che si divertirebbe. Oltretutto conosce gi&agrave; la R1 avendola guidata a Sepang nel 2019 (la 8h poi ridotta a 3 per via della pioggia), credo che potr&agrave; fare molto bene e sono sicuro che questo paddock si addice molto al suo carattere.&rdquo; SBK Misano orari       

&ldquo;Senza quello il campionato perde interesse, tutti dovrebbero avere possibilit&agrave; di vincere&rdquo; dice il Project Leader Superbike della casa di Iwata nella conferenza stampa pre-gara seguita a quella lunga dell&rsquo;ormai ex pilota Razgatlioglu

Misano, Dosoli: “Serve ridurre e bilanciare le prestazioni, o sarà un problema per la SBK"

La griglia del mondiale Supersport riaccoglie la quota rosa Maria Herrera. Come paventato nelle scorse settimane infatti la pilota spagnola prendere parte al campionato WorldSSP, in sella alla Yamaha R6 del team Motoxracing.  La squadra di Rieti ha dunque un sostituto (o meglio una sostituta) di Axel Bassani, passato in Superbike con il team Motocorsa, e punta senza dubbio in alto. &ldquo;Sono molto contento di poter annunciare tale accordo &ndash; spiega il Team Manager Sandro Carusi &ndash; dato che avere l&rsquo;unica ragazza della griglia sar&agrave; un forte stimolo per tutti noi. Abbiamo una grande opportunit&agrave; di dimostrare il nostro valore&rdquo;.  Herrera: &ldquo;I pareri positivi sul team mi hanno convinto&rdquo;   &ldquo;Ho scelto questa squadra perch&eacute; molte persone parlano bene di Sandro e della moto &ndash; racconta Maria Herrera, che gi&agrave; pu&ograve; vantare un buon bagaglio di esperienza in categoria &ndash; cos&igrave; come del team e del suo potenziale. Questi sono tutti gli ingredienti che servono per lavorare nel modo giusto, quindi penso di poter essere veloce e divertirmi&rdquo;.  La pilota spagnola potr&agrave; contare non solo sul supporto del team Motoxracing, bens&igrave; anche su quello di Yamaha che supporter&agrave; ufficialmente la squadra, come conferma Andrea Dosoli: &ldquo;Sandro (Carusi ndr) ed il suo team hanno gi&agrave; offerto a tanti giovani talentuosi piloti una grande opportunit&agrave; nel WorldSSP300, ed &egrave; bello vedere come lo stiano continuando a fare in 600. Maria &egrave; una giovane pilota impressionante e versatile, che aggiunge una buona esperienza alla squadra: mi aspetto che insieme possano raggiungere ottimi risultati insieme&rdquo;.  SSP600, Krummenacher: &ldquo;Sfrutter&ograve; la mia esperienza per tornare davanti&rdquo; 

La pilota spagnola torna in pianta stabile nel mondiale con la formazione di Sandro Carusi. Maria: &quot;Mi hanno parlato del team, ci sono tutti gli ingredienti per essere veloce e divertirmi&quot;

La SSP600 si tinge di rosa: Maria Herrera in pista con il team Motoxracing

In un round SBK &ldquo;premiere&rdquo; sulla pista catalana del Montmel&ograve;, la compagine complessivamente pi&ugrave; in palla vista tra i cordoli &egrave; stata la Yamaha. Anche i risultati e gli ordini di arrivo confermano le sensazioni avute da bordo pista. Le delusioni di Arag&ograve;n e Teruel sono state archiviate, piccole noie a parte.  Infatti, Toprak Razgatlioglu si &egrave; infortunato ma, per fortuna, &egrave; tornato in circuito a sostenere i compagni blu. I quali hanno fatto tutti molto bene: Van Der Mark ha ottenuto il primo successo 2020, Loris Baz &egrave; tornato a calcare il podio e Garrett Gerloff ha inserito il proprio nome tra i grandi della categoria.  Tenendo presente che salir&agrave; dalla 600 Andrea Locatelli, per Andrea Dosoli si presenta un problema di abbondanza. Tra virgolette, poich&eacute; ogni selezionatore e responsabile racing vorrebbe avere nomi di qualit&agrave; tra cui fruire. Le altre Case, forse solo Ducati, non godono del medesimo parco piloti  Barcellona dura per Razgatlioglu, Van Der Mark gli dedica la vittoria   Toprak ha picchiato forte nella mattinata di domenica e la botta ha suggerito una visita al vicino ospedale catalano. Al turco sono stati fatti tutti gli esami del caso, che hanno scongiurato danni gravi.  Per&ograve;, meglio non rischiare e riposo forzato per il numero 54, con relative rinunce. Il sesto posto ottenuto in Gara uno gi&agrave; non lo soddisfava, figuriamoci non poter essere nella mischia il giorno dopo.    Ci ha pensato Van Der Mark a tenere alto l&rsquo;onore del team Crescent. Grazie ad una prova perentoria, Michael si &egrave; aggiudicato la Superpole Race, corsa sprint di 10 giri. Bello il cartello esibito dall&rsquo;olandese, che attendeva in pista il compagno di squadra turco: &ldquo;Quando &egrave; tutto a posto, il nostro rendimento rispecchia il lavoro fatto. Il Catalunya Circuit mi &egrave; piaciuto subito, malgrado nel tratto finale si senta una puzza tremenda. Mah, forse l&igrave; c&rsquo;&egrave; una fattoria di polli o qualcosa del genere. Per quanto riguarda l&rsquo;assetto della R1, si ben adatta alle caratteristiche del tracciato ed io pure. Sono riuscito a scattare bene, gestendo le gomme al meglio&rdquo;.  Il titolato Stock 600 e Supersport ha trovato il bandolo della matassa, bene. Peccato che a fine campionato, cambier&agrave; lido.  Loris Baz, forte ma non fortissimo   Baz, per la seconda volta quest&rsquo;anno, ha colto un risultato da podio. Eccellente, considerando la sua R1 non propriamente aggiornata. Per&ograve;, da lui ci si aspetterebbe di pi&ugrave;: vanno bene i terzi posti all&rsquo;indipendente Ten Kate, tuttavia, sarebbero meglio i secondi. Anzi, i primi.  Cosa fattibile, se la Yamaha del francese - oppure, se il francese Yamaha - non distruggesse le gomme. Sar&agrave; per una elettronica non perfettamente a punto, oppure per il peso del numero 76, di fatto, la vittoria ancora manca. Per&ograve; Magny - Cours &egrave; vicina: &ldquo;Oui, sulla pista di casa dar&ograve; il 100%&rdquo; ha confermato l&rsquo;alto e forte Loris che, al momento, pare possa rimanere ancora coi fratelli olandesi l&#39;anno prossimo.  Garrett Gerloff, la SBK ha un nuovo cowboy texano   Nemmeno lui se l&rsquo;aspettava? No, Garrett se l&rsquo;aspettava eccome, anche perch&eacute; sta lavorando sodo per emergere. Il texano del team GRT ha condotto un weekend (quasi) perfetto: senza l&rsquo;errore commesso in Superpole - scelta di gomme non felice - Gerloff avrebbe potuto fare anche meglio.    Invece, ha dovuto recuperare posizioni, lottando come un toro, lui che di tori ne ha visti scorrazzare dalla sue parti. Tenendo le corna della R1, il talento USA ha sfiorato il secondo posto domenicale. &ldquo;Sono stato uno stupido, mi sono dato del pirla pi&ugrave; volte&rdquo;, per&ograve; ha conquistato il terzo: &ldquo;Una lunga strada mi ha portato qui, iniziata seguendo Nicky Hayden. Voglio dedicargli questo risultato, lui &egrave; un modello da seguire. Meglio la mia prima vittoria in MotoAmerica o il terzo gradino di Barcellona? Adesso dico la seconda opzione. Non ho parole, quando Ben Spies mi ha aiutato a trovare un posto nel mondiale, mi si &egrave; accesa una luce e voglio che brilli sino al titolo di categoria&rdquo;.  Federico Caricasulo, un piccolo passo indietro   Il ravennate aveva esibito un netto miglioramento, acquisito con una fiducia maggiore nella moto e con le gomme. A Barcellona, Federico ha sofferto un po&rsquo;. Mentre le altre R1 lottavano al vertice, quando il debuttante Jonas Folger compieva sorpassi a ripetizione, il Carica arrancava a fondo gruppo. Sappiamo quanto lui sia forte, ma deve reagire: restano solo due round alla fine ed il mercato piloti sta per definire le formazioni future.  Yamaha SBK 2021, i possibili scenari   Azzardiamo: Team Crescent ufficiale con Razgatlioglu e... mannaggia, adesso mica &egrave; semplice capirlo. &Egrave; vero che il nuovo nome in arrivo sia Andrea Locatelli - super campione della Superport 600 - ma &egrave; anche vero che le quotazioni di Gerloff - dotato di un passaporto &ldquo;interessante&rdquo; siano in ascesa.  Van Der Mark se ne andr&agrave; in BMW, l&rsquo;olandese aveva bisogno di stimoli nuovi e diversi euro in pi&ugrave;. Caricasulo dovr&agrave; dimostrare miglioramenti, altrimenti Folger &egrave; pronto ad arrivare. Anche se, detto tra noi, vedremmo meglio il tedesco inserito nel team Ten Kate, che vuole tenere Baz e allestire una seconda moto. Soldi permettendo.  Abbiamo chiesto ad Andrea Dosoli quale saranno gli scenari prossimi, lui ha risposto cos&igrave;: &ldquo;Non abbiamo ancora deciso, per&ograve; a Magny - Cours inizieranno i primi annunci. Stiamo valutando tanti parametri&rdquo;. Il responsabile Racing Yamaha gode della panchina pi&ugrave; lunga della SBK, il sogno di tutti gli allenatori. Un sogno che aveva pure Lino Banfi in &quot;L&#39;allenatore nel pallone&quot;: per lui, l&#39;unico vero astro era Aristoteles.  A Misano, Nakagami omaggia lo scomparso Tomizawa&nbsp;  &nbsp; 

Razgatlioglu si &egrave; fatto male, ma Van Der Mark ha vinto, Baz &egrave; tornato sul podio e Gerloff ha regalato agli USA un terzo posto. Caricasulo in difficolt&agrave;, Locatelli nuova scommessa futura. Dosoli pronto ad annunciare i piani 2020 a Magny - Cours

SBK, lo squadrone Yamaha la forza pi&ugrave; in forma vista a Barcellona

Sognare a occhi aperti non costa nulla, e Andrea Dosoli, che &egrave; a capo del progetto di Yamaha in Superbike (categoria dove forse presto potrebbe arrivare Danilo Petrucci), ha ammesso che il suo sogno si chiama Valentino Rossi. Come riporta il sito spagnolo di As, Dosoli ha raccontato: &ldquo;Sarebbe un sogno per tutti e anche per Yamaha avere Valentino in Superbike, ma non credo che ci stia pensando. Sicuramente la sua presenza qui aiuterebbe a far crescere la classe&rdquo;. Rossi infatti a breve dovr&agrave; prendere una decisione in merito al suo futuro, dal momento che per il prossimo biennio il suo posto nel team ufficiale Yamaha in MotoGP &egrave; stato preso da Fabio Quartararo.&nbsp;  Vicino al team Petronas   ll Dottore se decider&agrave; di continuare in MotoGP lo far&agrave; con il team privato della casa di Iwata, il team Petronas, dove avr&agrave; il massimo supporto di Yamaha. Anche Dosoli crede che non si allontaner&agrave; dal paddock della MotoGP: &ldquo;Dorna far&agrave; tutto il possibile per mantenerlo in MotoGP, anche dopo il suo ritiro&rdquo;.  VOTA IL SONDAGGIO: Rossi - Petronas: un matrimonio che s&#39;ha da fare?  SBK e MotoGP   Infine Dosoli ha commentato la possibile fusione tra le due classi ed &egrave; stato categorico: &ldquo;Non succeder&agrave;, principalmente per un discorso di sponsor. Ma ci sono anche altre ragioni. Inoltre potrebbe essere negativo per la Superbike. Credo che sia meglio che le due classi corrano separate&rdquo;.  MotoGP, Crutchlow: &quot;Miller pu&ograve; battere Marquez&quot; 

Il manager del progetto Yamaha nelle derivate di serie prende in considerazione l&rsquo;ipotesi di portare il Dottore in Superbike, ma immagina quali siano i piani di Dorna

Dosoli: &ldquo;Valentino Rossi in SBK? Un sogno improbabile&rdquo;

Il mondiale Superbike sta facendo le prove di un nuovo calendario ma l&rsquo;emergenza Coronavirus &egrave; ancora in corsoe impedisce qualsiasi certezza. Al momento la prima gara in programma dopo Phillip Island che si &egrave; gi&agrave; disputata &egrave; prevista per il weekend del 3-5 luglio a Donington Park, ma le misure per il contenimento del COVID-19 ci hanno abituati a continui stravolgimenti dei piani. Anzi, a non pianificare pi&ugrave;.  Come vede la situazione il team ufficiale di Yamaha in Superbike? Abbiamo parlato con Andrea Dosoli, Road Racing Manager di Yamaha Motor Europe.  &ldquo;La salute &egrave; prioritaria&rdquo;   &ldquo;La difficolt&agrave; nel fare previsioni sta nel fatto che il virus si &egrave; diffuso nei vari Paesi con tempi diversi: questo non aiuta a fare alcun tipo di pianificazione e non aiuta a capire come e quando ripartire&rdquo;, ci dice Andrea Dosoli.  &ldquo;Dal mio punto di vista la priorit&agrave; numero uno &egrave; la salute e la sicurezza di tutte le persone che dovranno andare in pista, e in modo particolare del personale. Abbiamo un villaggio che si muove con diverse centinaia di persone, e dobbiamo fare in modo di ridurre il numero il pi&ugrave; possibile e di riconsiderare gli ambienti di lavoro in modo tale che si possa mantenere la distanza necessaria, cosa non semplice in un paddock. Tutto, ovviamente, &egrave; subordinato al fatto che ci sia la possibilit&agrave; di viaggiare, che i Governi diano la possibilit&agrave; di far arrivare gente da tutto il mondo&rdquo;.    &ldquo;Ripartire &egrave; fondamentale&rdquo;   Andrea Dosoli sottolinea poi quanto sia importante che la stagione si possa disputare, almeno in parte.  &ldquo;Dobbiamo aspettare, nella speranza di poter ripartire quando ci saranno le condizioni, che potrebbe essere a luglio o ad agosto&hellip; Sar&agrave; fondamentale ripartire per i team, che sono gli attori principali di questo campionato&rdquo;, spiega Dosoli. &ldquo;Abbiamo un&rsquo;altra responsabilit&agrave;, nei confronti di un importante indotto che gira intorno a questo campionato. Se si riuscir&agrave; ripartire quando ci saranno le condizioni, sar&agrave; un bene per tutti, indipendentemente dal fatto che siano cinque, sei o otto gare. Pi&ugrave; se ne fanno, ovviamente, e meglio &egrave;&rdquo;.  Pro e contro del campionato invernale   Cosa pensi dell&rsquo;ipotesi che in molti stanno facendo, di trasformare il mondiale Superbike in un campionato invernale, quest&rsquo;anno ma anche per le prossime stagioni?  &ldquo;Bisogna stare attenti. E&rsquo; sicuramente una possibilit&agrave; per riempire il periodo invernale, e non &egrave; una novit&agrave;, perch&eacute; &egrave; un percorso che sta seguendo gi&agrave; il campionato del mondo Endurance, quindi &egrave; qualcosa che non va scartato a priori.   &quot;Un calendario invernale prevede sicuramente che molte gare non saranno in Europa e ultimamente abbiamo visto che non &egrave; cos&igrave; facile portare il campionato fuori dell&rsquo;Europa, infatti quest&rsquo;anno sono previste soltanto tre trasferte extraeuropee.   &quot;Poi considerando che &egrave; un campionato di moto di serie bisogna stare molto attenti alla stagionalit&agrave; del mercato, a quando vengono lanciate le moto&hellip; E poi lo scambio dei piloti con la MotoGP sarebbe pi&ugrave; complicato.   &quot;In questo momento mi concentrerei di pi&ugrave; sul sostenere i team che potrebbero fallire se non dovessero essere rispettati gli accordi con partner e sponsor, il che si potr&agrave; fare soltanto disputando qualche gara quest&rsquo;anno&rdquo;.    A Phillip Island un risultato speciale   Parlando dell&rsquo;aspetto sportivo, a Phillip Island avete colto un bel successo con Toprak, te l&rsquo;aspettavi?  &ldquo;Ripercorrendo Phillip Island &egrave; stato qualcosa di speciale riuscire a vincere al debutto di una moto nuova e con un pilota nuovo. Devo ringrazire tutti i ragazzi per essere riusciti in cos&igrave; poco tempo a gestire una moto nuova e Toprak per essersi adattato velocemente alla R1.   &quot;Mi preme sottolineare il fatto che tutte le R1 fossero competitive: avevamo 3 moto davanti. Michael (van der Mark, ndr) ha ottenuto meno di quanto fosse nelle sue possibilit&agrave; perch&eacute; non &egrave; stato fortunatissimo e stesso discorso per Loris (Baz, ndr). E&rsquo; stato un inizio di stagione importante e positivo per noi, ma ricordiamo che Phillip Island &egrave; una gara molto particolare e dobbiamo aspettare le gare in Europa per vedere le vere potenzialit&agrave;&rdquo;.  Obiettivo podio   Quali erano le tue aspettative sul campionato a Phillip Island?  &ldquo;Visto che sono due anni che finiamo terzi in campionato l&rsquo;obiettivo &egrave; mantenere e migliorare quella prestazione, quindi cercare di lottare per il podio in tutte le gare. E&rsquo; un campionato che vede quest&rsquo;anno molti player importanti, costruttori agguerriti e piloti di altissimo livello, quindi sicuramente bisogner&agrave; dare il meglio in ogni gara.   &quot;Il mondiale Superbike &egrave; un campionato che vedo crescere e le gare a Phillip Island &nbsp;sono state un antipasto di quello che ci aspetta. Ma queste era no considerazioni che si potevano fare in Australia, adesso i pensieri sono per la salute di tutti, e un grazie particolare agli operatori sanitari, alla Protezione Civile&hellip; E&rsquo; fondamentale tenere i piedi per terra e vedere quello che succede fuori dalla pista, tenendo tutti motivati e sperando di poter partire il prima possibile&rdquo;.  I tuoi piloti come stanno vivendo la quarantena?  &ldquo;Non &egrave; facile per un pilota stare a casa. Sono ragazzi e non possono andare in moto. Saranno sicuramente allenatissimi dal punto di vista fisico, ma il challenge pi&ugrave; importante in questo periodo &egrave; mentale: &nbsp;&egrave; l&rsquo;attesa che dobbiamo superare&rdquo;.  &nbsp;SBK senza Imola, Imola senza SBK: il sacrificio pi&ugrave; grande  &nbsp;  &nbsp; 

&ldquo;La salute di tutti &egrave; la priorit&agrave;, ma se si riuscir&agrave; a ripartire gi&agrave; quest&rsquo;anno sar&agrave; un bene per tutti, anche con cinque o sei gare&rdquo;, dice Andrea Dosoli, Road Racing Manager di Yamaha Motor Europe

SBK, esclusivo: Andrea Dosoli, &ldquo;E&#39; fondamentale fare qualche gara&rdquo;

Andrea Dosoli&nbsp;&egrave; carico e motivato al termine della presentazione dei team Yamaha per la stagione 2017, andata in scena a Gerno di Lesmo. La rinnovata YZ R1M, i test e l&rsquo;approccio dei piloti lo rendono anche sereno e confortato: &ldquo;La moto &egrave; cambiata sotto moltissimi aspetti - dice il Road Racing Project Manager Yamaha Motor Europe N.V.&nbsp;-&nbsp;partivamo da una buona base, una moto veloce e performante ma nel corso della stagione la moto si &egrave; anche rivelata robusta e solida fino a conquistare il podio in Qatar. Ora &egrave; ulteriormente rinnovata. Da parte nostra, da parte di Yamaha daremo un maggior supporto al team per migliorare ancora&rdquo;.&nbsp;    E&rsquo; SUBITO FEELING - Decisamente felice la new entry del team, l&rsquo;olandese Michael van der Mark: &ldquo;La prima differenza che &egrave; trovato &egrave; stata nel telaio, molto ben fatto ed equilibrato. Ma anche il motore mi &egrave; piaciuto molto perch&eacute; si &egrave; rivelato potente, ma molto progressivo, senza buchi. Davvero, sin dai primissimi giri ho subito sentito confidenza con la moto, mi ha trasmesso grande feeling. Per&ograve; non ho mai spinto al massimo: il mio obiettivo &egrave; stato quello di girare sempre di pi&ugrave; per acquisire pi&ugrave; dati ed informazioni sulla moto. Sono contento dei test fatti, perch&eacute; miglioravo costantemente e mi sentivo sempre meglio. Cosa mi aspetto da questo 2017? Fare un passo alla volta, arrivare a ridosso dei primi, salire sul podio e&hellip;&rdquo;.    SPERANZE ITALIANE - Con una nuovissima R6, in seno al GRT Racing Team il promettente ravennate Federico Caricasulo: &ldquo;La moto si &egrave; rivelata fantastica sin dai primi giri: l&rsquo;anteriore &egrave; granitico, la stabilit&agrave; in frenata favolosa: mi &egrave; piaciuta tanto anche se c&rsquo;&egrave; molto lavoro da fare per affinarla al meglio. E&rsquo; bello essere qui con gli altri piloti Yamaha, sono davvero orgoglioso di far parte di far parte di questa famiglia&rdquo;. Dello stesso avviso Nicol&ograve; Canepa alla guida della Yz R1 M del team GMT94: &ldquo;L&rsquo;endurance si &egrave; dimostrata una bella sorpresa e c&rsquo;&egrave; quasi scappato il colpaccio, l&rsquo;anno scorso, secondi ad un punto! Per questo 2017 ho anche il ruolo di collaudatore ufficiale SBK, con la possibilit&agrave; di correre se uno dei due piloti si dovesse infortunare. Questo mi permette di guidare tanto la moto, conoscerla al meglio e renderla pi&ugrave; performante&rdquo;. 

Dopo anni di Honda, l&rsquo;olandese &egrave; pronto a debuttare in gara con la supersportiva di Iwata. C&rsquo;&egrave; attesa anche per gli italiani Caricasulo (nella Supersport) e Canepa (nel mondiale endurance)

Van Der Mark: &ldquo;La nuova R1M? Sorpreso dal telaio, motore progressivo&rdquo;

La nuova Yamaha YZF-R1 ha gi&agrave; ottenuto quest&rsquo;anno numerosi successi. Il 2016 rappresenter&agrave; l&rsquo;anno del grande salto, del ritorno della marca dei tre diapason nel Mondiale Superbike, dal quale manca dal 2011. Il team di WorldSBK.com ha incontrato Andrea Dosoli, Road Racing Project Manager di Yamaha Motor Europe.  "Dopo i successi ottenuti in questo 2015, anno molto importante per Yamaha e per la nuova R1, una moto sviluppata per correre e per vincere, abbiamo deciso di fare il passo pi&ugrave; logico per il prossimo anno, ovvero quello di metterci alla prova nel Mondiale Superbike. Saranno due i piloti e tutta l&rsquo;esperienza accumulata quest&rsquo;anno sar&agrave; da base per la nuova moto".  Cosa vi ha portato alla partnership with Crescent?  &ldquo;Volevamo fare questo salto con un partner solido, che si prendesse carico di tutte le operazioni in pista e che fosse anche responsabile della copertura di parte del budget.  Come Yamaha Motor Europe noi ci impegneremo a provvedere al supporto dal punto di vista tecnico e di supervisionare i contratti con i piloti, la comunicazione e cos&igrave; via. Abbiamo cercato a destra e a manca, ma una volta che abbiamo capito che Paul Denning e Crescent erano disponibili, abbiamo fatto il possibile per arrivare all&rsquo;accordo con loro. Crediamo che sia il partner giusto per il ritorno di Yamaha nel mondiale Superbike".  Sylvain Guintoli e Alex Lowes sono, sulla carta, una coppia di piloti molto promettenti&hellip;.  "La responsabilit&agrave; della scelta dei piloti spetta a Yamaha Motor Europe, ma ovviamente abbiamo condiviso questa scelta con la squadra. A dirla tutta, sono davvero felice di avere un pilota giovane e molto motivato; uno che non si arrende mai e spinge al massimo, non importa il livello della moto che ha a disposizione. Sono sicuro che questo giovane di talento sar&agrave; in grado, passo a passo, di riuscire a mettere in pista delle ottime prestazioni.  "Allo stesso tempo per&ograve;, c&rsquo;&egrave; bisogno di un pilota di esperienza, uno che abbia gi&agrave; mostrato tutta la sua velocit&agrave; in passato e che, quando gli si chiede di andare forte, sia in grado di farlo. Crediamo che questa combinazione rappresenti quella giusta per il nostro progetto. Sappiamo che sar&agrave; difficile, eravamo usciti dal campionato a fine 2011 chiudendo con l&rsquo;esperienza di un uno-due nella gara conclusiva. Non ci aspettiamo lo stesso tipo di risultati sin da subito, ma vogliamo essere onesti con noi stessi e migliorarci passo dopo passo, chiudendo il gap sui rivali nella seconda parte di stagione".  Quando potremo vedere la Yamaha R1 con specifiche WorldSBK in pista? &ldquo;Abbiamo gi&agrave; definito i nostri piani per i test invernali e questi cominceranno ad inizio novembre. Nel sud della Spagna, noi saremo l&igrave; con la livrea invernale, mentre i colori ufficiali verranno svelati ad inizio 2016.  "Le date esatte sono ancora da confermare, ma sarete in grado di dare un primo sguardo alla nuova moto e alla squadra intorno al 3-4 di Novembre nel sud della Spagna&rdquo;.

Sylvain Guintoli e Alex Lowes saranno i piloti del nuovo Team Yamaha in SBK. A novembre i primi test in Spagna sulla R1 in configurazione mondiale

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