        Sebbene la quarta casella conquistata in gara non rappresenti di certo le elevate ambizioni e le potenzialit&agrave; di Jorge Martin, lo spagnolo, ai microfoni di Sky Sport, ha espresso un'intensa positivit&agrave; dovuta alle prestazioni messe in atto, ma anche in virt&ugrave; di una classifica che lo vede ergersi stabilmente in vetta, avendo perso solo tre punti dal primo degli inseguitori, Enea Bastianini. L'alfiere del team Pramac, protagonista di un'ottima prima parte di gara in cui &egrave; riuscito a prendere la testa dopo un bel duello con Acosta, &egrave; stato tradito da un errore costato caro, che l'ha costretto a rinunciare agli otto decimi di vantaggio fino a quel momento accumulati: "Ho lottato veramente tanto per superare Acosta, ci ho impiegato tre\quattro giri perch&egrave; lui rispondeva sempre. Purtroppo per&ograve; poi ho commesso un errore".&nbsp; MotoGP Austin, disastro Marc Marquez: cade mentre &egrave; in testa Jorge Martin: "Step in avanti di Aprilia" Come detto, a far pesare l'ago della bilancia dalla parte amara del risultato finale, &egrave; stato l'errore commesso mentre si trovava in prima posizione: "In questa gara &egrave; successo di tutto, alla fine sono abbastanza soddisfatto, ho guadagnato punti importanti. Non ho perso rendimento negli ultimi giri, ho siglato il mio miglior tempo al terz'ultimo passaggio, ho fatto un errore mentre ero in testa alla corsa e stavo andando via, da quel momento in poi &egrave; stato tutto pi&ugrave; complicato, mi hanno passato sia Acosta che Marquez ed &egrave; stato difficile ricomporre tutto". Ad ogni modo il week-end americano lascia in eredit&agrave; ben pi&ugrave; di una notizia lieta, tra cui la conferma della leadership di classifica: "Il bilancio del week-end &egrave; positivo, soprattutto in considerazione delle due cadute della giornata del sabato. Ho fatto una qualifica mediocre ma sia la Sprint che la gara sono andate bene, ho fatto due buone prestazioni". Lo spagnolo ha infine sottolineato i miglioramenti di Aprilia, assoluta protagonista del fine settimana texano: "L'Aprilia ha fatto un grande step in avanti qui ad Austin, ma anche noi siamo stati veloci. Ad ogni modo Austin non &egrave; la nostra pista preferita, non mi &egrave; mai venuta troppo bene. Nonostante ci&ograve; sono riuscito a guadagnare venti punti (tra Sprint e gara lunga) ed &egrave; questo a rendermi positivo e fiducioso per il futuro".  MotoGP, Batman Vinales fa la storia con Aprilia: "La mia gara migliore"         

Lo spagnolo deve accontentarsi della quarta posizione finale, dopo una prima parte di gara vissuta da protagonista&nbsp;

GP Austin, Jorge Martin: "Un solo errore mi è costato la vittoria"

        Alla vigilia avevamo pronosticato un week-end dall'elevato tasso di positivit&agrave; per Franco Morbidelli, chiamato ad un urgente riscatto tanto in termini di risultati quanto di prestazione. L'italo-brasiliano del team Ducati Pramac ha mostrato importanti segnali di crescita durante tutto il venerd&igrave; di Austin, facendo segnare il settimo tempo assoluto a sette decimi dal leader, Jorge Martin, ed esprimendo la sua miglior versione di s&egrave; delle ultime stagioni. Sempre affacciato nelle zone di vertice della classifica, Austin per Morbidelli potrebbe segnare un cruciale momento di svolta della stagione, il tutto grazie ad un feeling con la moto che cresce, inevitabilmente, in maniera proporzionale al tempo passato in sella alla Ducati, secondo lo stesso pilota, ancora insufficente. MotoGP, Yamaha cambia faccia: Jarvis via a fine 2024! Franco Morbidelli: "Ho ancora pochi chilometri in sella alla Ducati" Al termine della FP2, il pilota della VR46 Academy ha mostrato tutta la sua soddisfazione, nonch&egrave; una certa dose di puro sollievo: "Giornata positiva, abbiamo fatto i miglioramenti che ci aspettavamo di fare, siamo stati nelle posizioni di vertice praticamente tutto il giorno, adesso dobbiamo prendere i miglioramenti di oggi, analizzarmi e continuare a progredire". Morbidelli ha poi spiegato il perch&egrave; del vistoso miglioramento odierno: "Sono migliorato in termini di competitivit&agrave; e sicuramente gran parte della spiegazione alla base va rintracciata nel fatto che conosco sempre meglio la moto. Posso dire di essere appena salito sulla moto, i test e le prime due gare sono ancora una piccola quantit&agrave; di tempo in sella, abbiamo ancora troppi pochi giri sulle spalle". Il settimo tempo conquistato coincide con l'ingresso in Q2, un risultato di prestigio in relazione al recente passato, ma anche in vista del proseguo del fine settimana di gara: "Il week-end cambia tanto in base alla presenza o meno in Q2, sono contento di esserci dentro, abbiamo fatto un gran lavoro con la squadra, ora bisogna continuare su questa strada". Il feeling con la Ducati del team Pramac inizia lentamente a crearsi: "La Ducati mi piace molto, ancora non riesco a dire cosa mi piace di pi&ugrave; o di meno perch&egrave; non la sfrutto al massimo della potenzialit&agrave;, per&ograve; &egrave; sicuramente una moto molto amica del pilota. Riesco a migliorare con costanza anche se ancora sono lontano dal limite".&nbsp;&nbsp;  Moto2 Austin, tempi e risultati P1: Aldeguer davanti a tutti, Foggia 3&deg;         

Il primo giorno di Austin sembra aver rinvigorito Franco Morbidelli, autore della sua miglior performance da molto tempo a questa parte

GP Austin, la crescita di Morbidelli: "Ducati molto amica del pilota"

        &Egrave; un Jorge Martin estremamente e meritatamente soddisfatto quello che al termine del venerd&igrave; di Austin ha analizzato il suo contesto tecnico. Lo spagnolo si &egrave; manifestato come l'assoluto dominatore del primo giorno texano, in virt&ugrave; sia di un passo gara da incorniciare, che al momento lo erge a leader della top class in previsione Sprint e gara lunga, sia del giro record messo a segno nelle FP2, con la quale si &egrave; portato a casa il primo tempo di giornata ma anche il record della pista. Ai microfoni di Sky Sport, Martin non ha nascosto una certa sorpresa nell'essersi ritrovato cos&igrave; competitivo su una pista a lui fin qui non troppo amica; il successo di Portimao sembra avergli trasmesso ulteriore fiducia verso i propri mezzi, idonei a lanciare ben pi&ugrave; di un segnale di un certo tipo nei confronti dei rivali, su tutti, Pecco Bagnaia. MotoGP, Yamaha cambia faccia: Jarvis via a fine 2024! Jorge Martin: "Non pensavo di essere cos&igrave; forte qui ad Austin" In virt&ugrave; del miglior tempo realizzato in 2'01.397, lo spagnolo &egrave; diventato il pilota pi&ugrave; veloce della storia sulla pista americana; una prestazione incredibile che attesta una volta di pi&ugrave; l'ottimo feeling con la sua Ducati: "Ho fatto un gran giro, abbiamo provato diversi set-up, poi per&ograve; siamo tornati al setting base e sono stato subito veloce. Ho spinto molto in frenata ed &egrave; venuto fuori un grande tempo".&nbsp;Sono in molti a sostenere che il Martin visto nelle ultime due uscite stagionali sia migliore anche di quello visto nel finale della passata stagione: "Sono sempre stato veloce quest'anno, qua ad Austin pensavo di soffrire di pi&ugrave; in realt&agrave;. Ad ogni modo domani saranno tutti pi&ugrave; veloci, miglioreranno, essere competitivi qui &egrave; davvero importante, per il momento mi trovo molto bene sulla moto, anche dal punto di vista fisico, che qui in Texas &egrave; messo a dura prova". Il segreto di Martin Non solo il giro secco, anzi, a soddisfare maggiormente lo spagnolo &egrave; il ritmo gara: "Ho lavorato molto sul passo oggi, stamattina per sbaglio abbiamo montato una gomma che aveva gi&agrave; sedici giri sulle spalle e sono riuscito a girare in 2'03.00, un gran ritmo, sono molto felice di questo. Nel time attack ho fatto due piccoli errori, domani penso che se riuscir&ograve; a migliorare questo aspetto potr&ograve; essere ancora pi&ugrave; veloce, anche se gi&agrave; siamo al limite". Martin sembra fare la differenza specialmente nella sequenza di curve che si sussegue nel primo settore di pista: "Ho studiato molto il pezzo del serpentone iniziale, bisogna farlo bene, curva dopo curva, sto eseguendo quella sequenza di curve in un modo ben preciso, che sembra essere molto efficace".  Borsoi: "Pramac con Yamaha? Che senso ha per noi cambiare"?        

Primo tempo e record della pista per lo spagnolo del team Pramac, apparso semplicemente perfetto sul giro secco e velocissimo sul ritmo

MotoGP, Martin prenota la pole: "Domani potrò essere ancora più veloce"

        La sedicesima vittoria di carriera di Jorge Martin, la quinta in top class, coincide con la vetta della classifica iridata, un doppio premio che il week-end portoghese lascia in dote allo spagnolo, meritevole di tutto ci&ograve; in virt&ugrave; di una prestazione semplicemente perfetta connaturata da velocit&agrave;, gestione e controllo di gara. L'abilit&agrave; del pilota Pramac nel gestire al meglio le gomme, riuscendo al contempo a mantenere con relativa facilit&agrave; il margine nei confronti dei primi inseguitori, Maverick Vinales ed Enea Bastianini, manifesta un oggettivo miglioramento, cercato nei test, mancato a Qatar ma raggiunto a Portimao. La gara lunga, che a differenza della Sprint pi&ugrave; volte aveva messo in difficolt&agrave; il giovane spagnolo, questa volta non ha rappresentato un ostacolo alle sue ambizioni, esaltando, al contrario, tutto il potenziale fino ad ora inespresso: "Abbiamo fatto un gran lavoro, sono davvero contentissimo, fino ad ora in tutto l'arco di inizio stagione non ero mai stato cos&igrave; soddisfatto, vincere alla domenica era un qualcosa che ci mancava".&nbsp; MotoGP, clamoroso a Portimao: scontro tra Bagnaia e Marquez! Jorge Martin spiega la chiave del successo Lo spagnolo ai microfoni di Sky Sport ha approfondito la sua domenica perfetta, dall'alto di una comprensibile e meritata euforia, tanto per il feeling avuto in sella, quanto per il bottino pieno raggiunto: "Penso che la chiave del successo sia stata la prima parte di gara; mi sono messo subito in testa, un po' come ha fatto Bagnaia in Qatar. Pian piano ho iniziato a spingere e ogni giro ero pi&ugrave; veloce del precedente, sapevo di dover mantenere questo ritmo perch&egrave; Bastianini e Vinales erano veloci, penso di aver fatto un bel passo in avanti rispetto all'anno scorso". Martin leader della classifica, non era mai successo Per la prima volta in top class, Martin conclude il week-end di gara da leader del campionato, una sensazione inebriante che lo spagnolo non vuole abbandonare: "Essere in vetta alla classifica &egrave; una bella sensazione, non &egrave; facile di questi tempi, in MotoGP.&nbsp; Mi godr&ograve; queste due settimane fino ad Austin! Sto lavorando molto, ma il campionato &egrave; ancora lungo". Il feeling con la GP24 migliora di gara in gara: "La moto era la stessa di ieri e del Qatar, a me piace avere la moto ferma, quello che oggi &egrave; stato diverso &egrave; stato il mio stile di guida, se riesco a fare 3\4 giri in modo tranquillo poi mantengo un bel passo, invece se spingo subito la moto non lavora bene, perci&ograve; dobbiamo capire come far conciliare il tutto anche in ottica gara Sprint. Bisogna trovare l'equilibrio giusto, con questa moto vado forte, la base c'&egrave; ed &egrave; competitiva, anche se ancora c'&egrave; qualcosa da migliorare, per&ograve; posso dire che nelle gare delle domeniche ci siamo".&nbsp;  SBK: Bautista torna il padrone di Barcellona in Gara 2, Iannone a terra         

Sedicesima vittoria in carriera per Jorge Martin che si prende anche la vetta della classifica mondiale&nbsp;

GP Portimao, Jorge Martin: "In testa dall'inizio, come Bagnaia in Qatar"

Il leitmotiv di quest&#39;inizio di stagione di Jorge Martin &egrave; stato pressoch&eacute; simile a quello della passata annata; riferimento nella Sprint e meno brillante ma ugualmente consistente nella gara lunga. Il pilota di punta del team Pramac, al termine della gara ha analizzato la sua prestazione, manifestando una duplice considerazione ugualmente veritiera e rappresentativa di un inizio di campionato che ha riproposto il duello con Pecco Bagnaia, confermatosi il pi&ugrave; forte sulla distanza di gara lunga e per certi versi ancor pi&ugrave; incisivo rispetto al 2023. Quest&#39;ultimo fattore preoccupa lecitamente il vice-campione del mondo, consapevole della fiducia e della prestazione che il binomio Bagnaia-GP24 pu&ograve; mettere in scena di week-end in week-end.&nbsp;&nbsp;  Moto2, risultati gara GP Qatar: Lopez primo vincitore dell&#39;era Pirelli  Jorge Martin: &quot;Bagnaia ha fatto un lavoro incredibile&quot;  Il bilancio finale dell&#39;alfiere del team Pramac non pu&ograve; che essere positivo, tuttavia non mancano le considerazioni legate alle mancanze che l&#39;hanno ostacolato nella lotta per la vittoria, come spiegato da Martin ai microfoni di Sky Sport: &quot;L&#39;anno scorso ho finito tredicesimo qui in Qatar, quest&#39;oggi sono arrivato terzo perci&ograve; il miglioramento c&#39;&egrave; stato e posso essere contento. In generale non sto guidando ancora come vorrei, non posso usare il freno posteriore come al mio solito, avverto ancora troppe vibrazioni, come dicevo gi&agrave; nella giornata di ieri. Oggi &egrave; andata meglio rispetto alla gara Sprint sotto questo punto di vista ma ci&ograve; &egrave; dovuto al fatto che il ritmo della gara lunga &egrave; pi&ugrave; lento&quot;. Martin ha poi continuato: &quot;Sono comunque contento per il ritmo tenuto complessivamente ma sicuramente c&#39;&egrave; ancora molto margine con la GP24. Nonostante questi problemi e questo feeling ancora non al massimo, aver fatto il podio ed aver vinto la gara Sprint nella giornata di ieri mi fa essere fiducioso per il futuro&quot;.&nbsp;  Il rammarico dello spagnolo  Anche in questa occasione Pecco Bagnaia si &egrave; dimostrato il pi&ugrave; abile nella gestione delle gomme, riuscendo a spingere sin dall&#39;inizio e controllando il calo degli pneumatici nel finale di gara: &quot;Ho provato a gestire le gomme ma poi Bagnaia mi ha passato, in quel momento ho perso la gara. La pressione delle gomme &egrave; salita un po&#39; e ho dovuto fare i conti con quest&#39;aspetto, non potevo rischiare di stravolgere tutto aumentando troppo il ritmo. La partenza &egrave; importante, sono partito bene ma forse ho gestito un po&#39; troppo le gomme; se avessi spinto maggiormente all&#39;inizio forse avrei fatto un&#39;altra tipologia di gara&quot;.&nbsp;  Secondo Martin, il potenziale di crescita del duo che nella passata stagione ha caratterizzato la stagione, &egrave; ancora molto elevato: &quot;Sia io che Bagnaia abbiamo fatto una modifica molto simile stamattina nel warm-up per eliminare il chattering. Penso che entrambi abbiamo la possibilit&agrave; di essere ancora pi&ugrave; forti e veloci. Bagnaia &egrave; stato fenomenale, ha fatto un gran lavoro. Devo trovare qualcosa per batterlo, oggi &egrave; stato perfetto&quot;.    Classifica MotoGP con i primi punti dopo il GP Qatar: i distacchi  &nbsp; 

Lo spagnolo, terzo al traguardo alle spalle di Bagnaia e Binder, ha elogiato il vincitore, ammettendo la superiorit&agrave; del campione in carica

GP Qatar, Martin: &quot;Bagnaia fenomenale, devo trovare qualcosa per batterlo&quot;

        La stagione 2023 di Jorge Martin, conclusa con il secondo posto assoluto alle spalle di Pecco Bagnaia al termine di un duello entusiasmante conclusosi solamente all'ultima gara di stagione, ha sancito la definitiva esplosione di un pilota che per velocit&agrave; pura e miglioramenti espressi ha saputo convincere tutto il paddock del motomondiale. Tra essi c'&egrave; il cinque volte campione del mondo Jorge Lorenzo, rinomatamente estimatore delle qualit&agrave; di Martin nonch&eacute; altamente fiducioso sulle potenzialit&agrave; ancora inespresse dell'alfiere Pramac.  L'ex pilota di Yamaha, Ducati e Honda ha valorizzato le virt&ugrave; del giovane connazionale nel documentario prodotto da DAZN e Dorna: "Martinator, voluntad de hierro", incentrato proprio sul vicecampione del mondo 2023. La pi&ugrave; che positiva annata del pilota madrileno si &egrave; conclusa con un bottino di quattro vittorie in gara e nove successi nelle Sprint, numeri significativi proprio della particolare dote riguardante in particolar modo la prestazione secca. MotoGP, il 2024 di Marquez scatter&agrave; dal cocoric&ograve;: ecco la data della presentazione Jorge Lorenzo: "Martin &egrave; iperattivo, non mi ascoltava" Il campione del mondo della MotoGP del 2010, 2012 e 2015, Jorge Lorenzo, &egrave; intervenuto con parole al miele nei confronti di Jorge Martin, tanto come pilota, quanto come persona: "&Egrave; una persona molto naturale, un po' iperattiva. Quando gli davo consigli, ad esempio, ascoltava per due o tre secondi, poi guardava altrove o mi raccontava un'altra storia. Non ascoltava", il maiorchino ha poi aggiunto: "&Egrave; una brava persona, naturale, uno a cui piace divertirsi". Dal punto di vista tecnico, la stagione 2023 ha svelato in maniera definitiva pregi e difetti del pilota Pramac, capace di mettere tutti d'accordo circa il suo status di pilota pi&ugrave; "veloce" dell'intera griglia della top class. "Sicuramente non l'ho scoperto come pilota. &Egrave; molto esplosivo e, quello che mi ha impressionato di pi&ugrave; &egrave; la sua capacit&agrave; di fare un giro perfetto. &Egrave; la sua qualit&agrave; pi&ugrave; grande, questo dimostra che ha un talento naturale". L'incoronazione della leggenda spagnola coincide con la pi&ugrave; grande sfida sportiva che la carriera dello stesso Martin sta per affrontare. Nel 2024 infatti, il madrileno dovr&agrave; battere la concorrenza di una serie di piloti in grado di ostacolarlo nella sua rincorsa al titolo. Dal due volte campione del mondo Pecco Bagnaia, al ritrovato Enea Bastianini, fino, ovviamente, all'otto volte iridato Marc Marquez, che potrebbe prepotentemente tornare in auge in sella alla Ducati del team Gresini.  Ducati: il primo video in Motocross di Tony Cairoli        

Il cinque volte iridato ha speso parole d'elogio per il giovane connazionale, apprezzandone specialmente un aspetto in particolare

MotoGP, Jorge Lorenzo: "Martin ha un talento naturale"

        Con il test di Valencia passato ormai in archivio &egrave; tempo di tracciare un bilancio per ci&ograve; che riguarda la prossima stagione, relativamente ai valori in campo che potrebbero presentarsi in modo alterato e sicuramente diverso rispetto all'annata da poco conclusa. Da Alex Rins in sella alla Yamaha fino a Pedro Acosta in KTM e soprattutto Marquez in Ducati, sono tante le novit&agrave; gi&agrave; viste nella sessione di prove che in parte ha anticipato il 2024. Tra i debutti ammirati sul circuito Ricardo Tormo c'&egrave; stato anche quello di Franco Morbidelli in sella alla Ducati del team Pramac, passato leggermente in secondo piano, anche a causa di un riscontro cronometrico che l'ha relegato fuori dalla top-15 del test, ma che ha gi&agrave; saputo dire qualcosa circa la competitivit&agrave; ed il potenziale di un pilota che necessita di un 2024 in ripresa e, perch&eacute; no, da protagonista. Dopo il calvario rappresentato dalle ultime tre stagioni in sella alla Yamaha ufficiale, Morbidelli si prepara ad affrontare la sfida Ducati, un'importante occasione per redimersi dai fallimenti e per rilanciare una carriera che sembrava lanciata nel 2020, quando termin&ograve; l'anno da vice-campione del mondo alle spalle di Joan Mir, e che si &egrave; invece bruscamente interrotta con l'approdo alla squadra ufficiale di Iwata. MotoGP: Marc Marquez operato dopo i test di Valencia Franco Morbidelli: "Sensazioni subito buone in sella" Con la M1 Morbidelli non ha ottenuto i risultati sperati, perdendo quasi sempre il confronto con Fabio Quartararo e conquistando come miglior risultato solamente un quarto posto in Argentina, proprio in questa stagione. I primi giri insieme alla Ducati sono pertanto apparsi come una boccata d'ossigeno per il campione del mondo della Moto2 2017, che pur senza sbilanciarsi troppo ha mostrato una soddisfazione evidente: "Il test &egrave; stato bello, ho conosciuto la nuova moto facendo tanti giri, la sensazione &egrave; stata subito positiva in sella. C'&egrave; ancora del lavoro da fare e dobbiamo compiere dei miglioramenti, ma sono molto contento, anche del clima all'interno del box. Direi che la moto va abbastanza forte...". Ai microfoni di Sky Sport Morbidelli ha ironicamente sottolineato la velocit&agrave; di una moto che potrebbe rinvigorirlo sia sotto il profilo tecnico che psicologico, facendolo tornare, o quantomeno dandogli la possibilit&agrave;, il pilota di un tempo, capace di lottare per il titolo. Il 2024 anno decisivo, da dentro o fuori Il rischio di finire fuori dai radar della top class, qualora anche l'annata 2024 fosse deludente, &egrave; alto. Anche per questo specifico motivo l'occasione che Ducati Pramac rappresenta per Morbidelli &egrave; cos&igrave; ghiotta da non potersi lasciar scappare. Forse anche in virt&ugrave; di questo l'approccio tenuto durante il test di Valencia &egrave; stato alquanto conservativo e mai sopra le righe. Il cronometro non ha esaltato le doti nascoste dell'italo-brasiliano, n&egrave; tantomeno ha gridato al ritorno in auge dello stesso; Morbidelli ha infatti terminato in sedicesima posizione alle spalle del compagno di squadra Jorge Martin, girando a poco meno di due decimi dal tempo fatto registrare in qualifica con la Yamaha. Un inizio che, nel complesso, infonde fiducia e che, come detto, non pu&ograve; permettersi passi falsi. Come gi&agrave; mostrato nelle passate annate, il talento di Morbidelli non pu&ograve; considerarsi "esplosivo", un po' in controtendenza con quello del compagno di squadra, e si esprime al meglio quando &egrave; figlio di un lavoro metodico che gira attorno alle indicazioni dello stesso pilota, tanto competitivo quando la moto &egrave; sistemata in tutto e per tutto, soprattutto all'anteriore, quanto in difficolt&agrave; quando c'&egrave; da guidare sopra i problemi.  Marc Marquez annienter&agrave; la concorrenza MotoGP: parola di Ben Spies        

Il debutto dell'italo-brasiliano in sella alla Ducati del team Pramac rappresenta l'inizio di un nuovo capitolo della propria carriera

MotoGP, Franco Morbidelli: "La Ducati? Direi che va abbastanza forte"

        Brutto &egrave; stato veder smantellato il team Ecstar, forzato dall'addio di Suzuki, Casa che non vedremo nella MotoGP 2023. I professionisti della squadra che si occupava delle GSX-RR sono rimasti con dubbi riguardanti i rispettivi futuri professionali ma, uno a uno, si stanno ricollocando. Tra di loro c'&egrave; Tiziano Verniano, tecnico di esperienza toscano, quest'anno in trionfo due volte. Lui e Alex Rins hanno cambiato abiti, ma terranno vivi i ricordi condivisi. Verniani, due vittorie da tecnico della MotoGP   Dopo un lungo e proficuo lavoro fatto in SBK e MotoGP, Tiziano aveva cominciato il proprio operato attorno alla GSX-RR insieme al test team Suzuki. Il collaudatore era Sylvain Guintoli, lui uno dei tecnici che metteva a puntino il prototipo di Hamamatsu. Poi, &egrave; arrivata la promozione alla squadra ufficiale, nell'affiacamento di Alex Rins. Sintetizzando il percorso collaborativo, spiegando di come il numero 42 abbia calcato i podi di Termas e Austin, eccoci alle vittorie di Phillip Island e Valencia: "Incredibili e verissime - le parole di Verniani - in Australia il pilota mi aveva detto che sarebbe stato impossibile superare alla Curva 2. Invece, proprio l&igrave; ha infilato gli avversari, tra cui un certo Marc Marquez. Com'&egrave; finita, l'avete visto: eravamo cos&igrave; felici da esultare urlando come pazzi. Diversa emozione in Spagna, perch&eacute; si trattava dell'ultimo Gran Premio per noi. Abbiamo chiuso la storia vincendo ancora, tra lacrime agrodolci. Come sapete, stavamo per dividerci, l'abbiamo fatto nel migliore dei modi". Tiziano e la Ducati Prima Pramac   Essendo bravo ed esperto, Tiziano &egrave; stato cercato da diversi team operanti nel Motomondiale. Ecco l'occasione giusta per lui, meritevole di rimanere in MotoGP: il Prima Pramac, formazione Ducati satellite. Entrato a far parte della squadra nel post Gran Premio Comunit&agrave; Valenciana, Verniani ha dapprima indossato la divisa sociale, poi ha famigliarizzato coi colleghi. Ed &egrave; bello rivederlo in azione, come vorremmo vedere tutti gli ex dipendenti Suzuki ed Ecstar nuovamente impegnati nel paddock iridato. Nel caso di Tiziano Verniani, eccolo nel box e vicino alla Desmosedici che curer&agrave; per tutta la prossima stagione. A beneficiarne, il francese Johann Zarco. Passione pura per le due ruote   Il viaggio mondiale dura, pi&ugrave; o meno, tutto l'anno. Con 20 Gran Premi completati e in considerazione dei test effettuati, provate a immaginare quanto poco facile sia ritagliarsi spazi personali e tempo libero. Malgrado i tanti aerei presi, Tiziano &egrave; stato capace di occuparsi di una due ruote unica nel suo genere, che mette in connubio le qualit&agrave; della bici e le caratteristiche della moto. La E-Bike in questione si chiama ICONA, progetto nel Principato di Monaco e dalla collaborazione di Verniani con appassionati amici coi quali realizzare un "pezzo" davvero speciale, originale, ecosostenibile e dalla pregevole fattura. Come vedete, lo stile della motocicletta da corsa si abbina alla tecnologia della bicicletta, per particolari apprezzati da tutto il paddock iridato: guardate le ruote, le sospensioni e i freni, giusto per citare alcuni esempi. L'indole corsaiola trasuda dalle sue linee, a dimostrazione che chi ci ha messo le mani conosce bene il proprio mestiere. La qualit&agrave; Made in Italy di questo modello &egrave; come la passione di Tiziano. Propulsori elettrici o della MotoGP, Verniani ama fare quello che fa. E lo fa bene.       

Tiziano lavorava per il team Ecstar sulla GSX-RR di Alex Rins, l'anno prossimo lo vedremo all'opera sulla Ducati Desmosedici Pramac di Johann. La sua passione per le due ruote &egrave; fortissima

MotoGP, "pezzi" di Suzuki si ricompongono: Verniani, tecnico di Zarco

        L'occasione era quella giusta, sebbene non l'avrebbe dipinto ladro. Anzi, qualora avesse vinto il Gran Premio MotoGP di Silverstone, Johann Zarco avrebbe davvero meritato di festeggiare il primo successo di carriera in top class. La piccola impresa personale - mai sino a oggi realizzata - lo avrebbe anche tenuto in corsa al titolo finale.&nbsp; Poche cadute, ma decisive   Johann casca di rado tuttavia nei momenti meno indicati. Soffermandoci al 2022 in atto, troviamo per&ograve; tre "zero" pesanti: risultato nullo in Argentina, nessun punto raccolto a Jerez, niente da fare in Gran Bretagna (dove &egrave; andato gi&ugrave; anche nelle prove libere). Se ricordate la gara disputata domenica, il numero 5 si trovava leader parziale, prima di stendersi e abbandonare la contesa. Peccato. Sembra che nei momenti in cui si debbano gestire stress e pressioni, lui ceda. Sembra, perch&eacute; i quattro eccellenti podi gi&agrave; calcati dicono come egli abbia le carte in regola per figurare da protagonista. Al gradino pi&ugrave; alto, manca ancora qualcosa. Quel qualcosa &egrave; piccolo, ma pesantissimo. Si trovava terzo in classifica a predere la trasferta inglese, insidioso verso Fabio Quartararo e Aleix Esparagar&ograve;, con tanto di miglior ducatista del lotto. A weekend concluso, invece, eccolo quinto, superato dalle Desmosedici GP22 e GP21 di Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini. La punta del forte Pramac Racing ha perso chance di sorriso e due posizioni. Back Flip, lo rivedremo?  Le affermazioni siglate dal nativo di Cannes, se ricordate, erano celebrate dalla pericolosa ma spettacolare capriola all'indietro, difficile gi&agrave; di suo da completare a corpo libero, vera evoluzione ginnica se vestiti da tuta, stivali, guanti, casco e paraschiena. Provateci voi, e fateci sapere. Dal canto suo, a seguito della pole position marcata a Silverstone, le parole che leggete: "Sono stato considerato poco e niente nella valenza del titolo mondiale, poich&eacute; non ancora arrivato al successo di tappa. Quando mi sbloccher&ograve;, probabilmente, la situazione cambier&agrave;". Zarco ha ragione. Critici, tuttologi, benpensanti e giornalisti si affidano a un solo e inequivocabil concetto: conta chi arriva primo, il resto &egrave; noia. Oppure, andrebbero bene costanti piazzamenti, d'accordo. Gli "zero" non vanno bene quando si eccelle, figuratevi quando non si eccelle. I vari El Diablo, Aleix, Pecco e la Bestia sono pronti a scappare, lui rimarr&agrave; sul treno dei pi&ugrave; veloci? Da notare come in questa lista di nomi, tutti abbiamo vinto almeno una volta nel 2022. Gradino pi&ugrave; alto come la piramide di Cheope   Tornando ai tempi degli antichi faraoni, la costruzione in loro onore delle magnifiche piramidi, oggetto s&igrave; di culto, contestualmente simbolo di potenza e opulenza. Gettate le basi e realizzati i vari piani, il tutto veniva completato con la posa del gradino finale. Facile, direte voi, &egrave; l'ultima pietra, ma chiedetelo a Cheope, sovrano egizio della Quarta Dinastia. Testimonianze attendibili spiegano come solo i migliori, anzi, il migliore potesse e possa arrivare a un dito dal cielo, previo sofferenze, fede e disciplina. Altrimenti, gi&ugrave; da basso, tra la plebe. Johann non &egrave; plebe, tutt'altro: il francese &egrave; pilota tecnico, sensibile, preparato e vincente: due i titoli della Middle Class al suo attivo, roba per pochi eletti. Allo stesso tempo, il silenzioso e affascinante trentaduenne manca nella battuta finale, quella che lo eleggerebbe a completezza, perlomeno in termini di soddisfazione personale. Quando trover&agrave; l'equilibrio fatale?       

Johann sar&agrave; il "quarto incomodo" nella lotta tra Quartararo, Espargar&ograve; e Bagnaia, il silenzioso francese &egrave; definitavamente sceso dal treno giusto? Della top five, il francese &egrave; l'unico a cui ancora manca il successo di tappa

Zarco, occasione persa per il titolo MotoGP?

        La pausa estiva sembra aver fatto bene a Johann Zarco, apparso veloce fin dai primi turni disputati sul circuito di Silverstone, cos&igrave; tanto da conquistare la pole position al termine della Q2 del GP Gran Bretagna. Zarco festeggia  Si tratta della seconda pole stagionale per il francese, dopo la prima ottenuta in Portogallo: &ldquo;Sono contentissimo perch&eacute; questa &egrave; una pista storica, andare veloci qui &egrave; sempre bello&rdquo;, ha raccontato il due volte campione del mondo Moto2 ai microfoni di Sky Sport. Il transalpino appare carico, veloce e confidente nei confronti delle prestazioni sue e della Ducati: &ldquo;&Egrave; sempre positivo tornare in pista dopo la pausa estiva con un buon risultato, infatti sono arrivato a Silverstone con molta carica e sono stato subito molto veloce. Nel turno della FP3 avevo girato in 1&rsquo;58 e avevo compiuto uno step in avanti rispetto a venerd&igrave;. La FP4 mi ha conferito ulteriore fiducia e in Qualifica sono riuscito a mettere tutto insieme&rdquo;, l&rsquo;analisi del pilota Pramac sulle sessioni disputate. Adesso manca all&rsquo;appello la parte pi&ugrave; importante del weekend, la Gara: &ldquo;Mi sento competitivo - ha proseguito con ottimismo Johann - ho un buon passo, ma vorrei avere pi&ugrave; margine per lottare assieme agli altri e magari puntare alla vittoria&rdquo;.  Johann e il futuro  Il francese occupa attualmente il terzo posto nella classifica iridata, sta dimostrando buone prestazioni e un'eccellente costanza, eppure il suo nome non figura tra i papabili a sostituire Jack Miller nel team ufficiale Ducati. &ldquo;Cosa volete che dica?&rdquo;, ha sorriso Zarco a precisa domanda, specificando di essere molto vicino al rinnovo con la struttura di Paolo Campinoti: &ldquo;Ci sono dei dettagli da sistemare, tutti i tasselli dovrebbero andare al loro posto in Austria, sede del prossimo GP&rdquo;, ha concluso il poleman di giornata. Gli orari tv di Silverstone       

Il commento del francese al termine delle Qualifiche del GP Gran Bretagna che gli hanno consegnato la seconda partenza al palo della stagione

MotoGP Silverstone, Zarco: “Bello ottenere la pole su una pista storica”

        Pramac Racing&nbsp;e&nbsp;Prima Assicurazioni hanno annunciato una collaborazione per i campionati di MotoGP del triennio 2022-2024, un accordo che rende la tech company il nuovo Title Sponsor della squadra impegnata nella classe regina. GP Mugello: Aprilia stupise tutti e introduce l'alettone in stile F1 Partnership ambiziosa  Prima Assicurazioni &egrave; un player di riferimento nel settore assicurativo italiano, con oltre 2 milioni di clienti attivi e un forte posizionamento nel segmento dei motociclisti, con quasi una moto su dieci in Italia assicurata con Prima. Grazie al proprio DNA tecnologico, Prima opera come agenzia assicurativa in grado di semplificare l&rsquo;accesso alle polizze auto, moto, furgoni, casa, famiglia, e infortuni, con una strategia distributiva&nbsp;omnicanale&nbsp;che integra l&rsquo;online con una rete di broker e agenti. Nasce dunque una nuova sinergia tra due player abituati a mettere il lavoro di squadra al centro del proprio successo, che investono sul ruolo chiave della tecnologia all&rsquo;interno delle proprie strategie, e che hanno forti ambizioni internazionali. Le aspettative per questa stagione di Motomondiale sono alte, dopo un incredibile 2021 che ha visto il team Pramac Racing guadagnarsi il titolo di Best Independent Team, Best Independent Rider e Rookie of the Year. Pramac Racing, team di PRAMAC &ndash; azienda globale leader nella produzione di generatori elettrogeni e nei macchinari per la movimentazione logistica &ndash; assumer&agrave; il nome di&nbsp;Prima Pramac Racing&nbsp;per le prossime tre stagioni di MotoGP, con una nuova livrea per le due moto Ducati Desmosedici, dando il via a un entusiasmante progetto di lungo corso con Prima Assicurazioni. Pramac Racing si &egrave; resa negli anni protagonista nel Motomondiale: in primo luogo, per i suoi meriti sportivi che hanno portato il team ad essere una delle squadre di riferimento della MotoGP; in secondo luogo, per la qualit&agrave; e l&rsquo;intesa del team; infine, per la sua continuit&agrave; e costante presenza nel Motomondiale. Le parole del CEO Prima  George Ottathycal, CEO di Prima Assicurazioni:&nbsp;&ldquo;Inizia oggi una partnership importante tra due player abituati a mettere tecnologia, talento e lavoro di squadra alla base del proprio successo. L&rsquo;ingresso nella MotoGP ci aiuter&agrave; a rafforzare il nostro posizionamento di brand nel segmento delle moto, nel quale abbiamo gi&agrave; una quota di veicoli assicurati vicina al 10%, e sar&agrave; di supporto alla nostra strategia di espansione internazionale. Siamo convinti che il percorso di collaborazione intrapreso sar&agrave; ricco di momenti di dialogo tra le due societ&agrave;, e avremo modo di imparare qualcosa gli uni dagli altri, trovando nuovi spunti di sviluppo, di crescita&rdquo;. La soddisfazione di Campinoti  Paolo Campinoti, CEO di Pramac: &ldquo;Con oggi si apre un nuovo capitolo della storia Pramac Racing, sono orgoglioso di poter annunciare proprio qui al Gran Premio del Mugello l&rsquo;inizio di un&rsquo;importante collaborazione tra Pramac Racing e Prima Assicurazioni. Oggi i colori Pramac Racing cambiano per far entrare il viola nella nostra storia. Prima Pramac Racing sar&agrave; il nome della nostra squadra per i prossimi tre anni, sperando che questo possa essere solamente l&rsquo;inizio di una grande ed entusiasmante avventura, siamo certi che insieme ci toglieremo grandi soddisfazioni. Ringrazio George Ottathycal per credere in questo grande progetto insieme a noi&rdquo;.       

La partnership tra le due societ&agrave; prevede l&rsquo;evoluzione del nome del team in Prima Pramac Racing, oltre all'introduzione di una nuova livrea&nbsp;

MotoGP: Prima Assicurazioni è il nuovo title sponsor Ducati Pramac

        Quando ha annunciato il rinnovo di Pecco Bagnaia, due mesi fa, la Ducati ha avviato il mercato piloti. Al centro del quale &egrave; finito Jorge Martin, considerato da pi&ugrave; parti candidato per il team ufficiale, al pari di Enea Bastianini. Il madrileno, 24 anni, &egrave; diventato in fretta un top rider, vincendo da rookie al Red Bull Ring - primo successo per il Team Pramac - e che sia in ascesa lo ha confermato anche la sua presenza, tra i vari protagonisti, al lancio del documentario MotoGP Unlimited, disponibile su Amazon Prime Video: &ldquo;Penso sia molto bello per i fans, che possono sentire tante cose 'dietro le quinte'. In primis come vive il pilota, come affronta le gare, come si allena, come recupera, e anche i momenti difficili. Io sono stato molto naturale, per esempio&rdquo;. GP Spagna: le dirette TV di Sky e TV8 per il GP di Jerez Martin, velocit&agrave; naturale   Sei naturale anche in qualifica: la pole position &egrave; quasi un&rsquo;abitudine. &ldquo;Sul giro secco il feeling con la moto &egrave; fantastico, &egrave; simile all&rsquo;anno scorso. In gara nel gruppo faccio fatica a sorpassare, una cosa che prima era semplice soprattutto nei giri iniziali. Dobbiamo trovare la strada per tornare, ma sono tranquillo&rdquo;. Quale aspetto devi migliorare? &ldquo;Un po&rsquo; dappertutto. Si pu&ograve; sempre migliorare, in staccata e accelerazione. Il mio livello &egrave; molto alto, ma devo guardare un po&rsquo; i dati e capire se c&rsquo;&egrave; qualche differenza nello stile rispetto a Enea. Soffriamo in gara, ma siamo forti lo stesso&rdquo;. Ti senti in lotta per il titolo? &ldquo;Non &egrave; nella mia testa. Il mio obiettivo &egrave; vincere il pi&ugrave; possibile. Penso di essere uno dei pi&ugrave; forti. Fare la pole quando siamo tutti attaccati non avviene per fortuna. Quando va bene voglio lottare per vincere gare, restando nella Top 5 quando non siamo in forma&rdquo;. Hai parlato del modo in cui ti sei aperto in MotoGP Unlimited: hai mai avuto paura in pista? &ldquo;L&rsquo;unico momento in cui l&rsquo;ho provata &egrave; stato nella caduta in Qatar quest&rsquo;anno, perch&eacute; ero incastrato tra la mia moto e quella di Bagnaia. &Egrave; stato un momento critico, non lo auguro a nessuno&rdquo;. A cosa non rinunci in un weekend di gare? &ldquo;A mangiare tanto. Mi piace molto. A volte faccio anche fatica a dormire per quanto ho mangiato, ma considerando anche tutto lo stress, &egrave; molto importante per me. Ho un nutrizionista con cui lavoro durante tutto l&rsquo;anno&rdquo;. Il tuo unico titolo &egrave; quello del 2018 vinto con Fausto Gresini, qual &egrave; il tuo ricordo pi&ugrave; bello con lui? &ldquo;Quel successo. Era qualche anno che non lo otteneva e l&rsquo;abbiamo conquistato in Moto3 in una stagione sofferta. Ho quella moto per ricordo, la tengo in cucina. Sono stato contento anche per la prima vittoria in Qatar del Team Gresini, con Enea, perch&eacute; negli ultimi anni hanno sofferto in MotoGP. Lui non &egrave; pi&ugrave; qui, ma l&rsquo;ha visto dall&rsquo;alto e sono contento per la sua famiglia&rdquo;. C&rsquo;&egrave; qualcosa che ti diceva che ti &egrave; rimasto impresso? &ldquo;Fausto aveva molta passione e la trasmetteva a tutti noi. Grazie a lui adesso ho ancora pi&ugrave; passione per questo sport, per come lui affrontava tutti i weekend. Questo mi rimarr&agrave; per sempre&rdquo;. Da dove nasce il soprannome Martinator? &ldquo;Da tutti gli infortuni del passato. Ma soprattutto dalla caduta del 2018 a Brno. Dopo l&rsquo;operazione al polso, una settimana dopo sono salito sul podio in Austria. Da l&igrave;, con il ferro nel corpo, ero un po&rsquo; Terminator, e il soprannome &egrave; rimasto. &Egrave; bello perch&eacute; rappresenta la forza sia mentale che fisica che ho&rdquo;. &nbsp; Futuro in Rosso?   Se potessi scegliere, quale compagno di team vorresti nel 2023? &ldquo;Bagnaia!&rdquo;. Troppo facile, in effetti... &ldquo;&Egrave; logico, punto in alto e lui &egrave; gi&agrave; confermato nel team ufficiale, spero di arrivare presto nel suo stesso box. Sarebbe un altro sogno realizzato&rdquo;. Siete gi&agrave; stati compagni di squadra, in Moto3, che coppia sareste in MotoGP? &ldquo;Pericolosa per il resto dei piloti! Abbiamo un ottimo rapporto e la stessa opinione a livello di moto, questo in un team &egrave; importante per migliorare&rdquo;. Cosa puoi da imparare da lui? &ldquo;Siamo a un livello molto simile. Forse lui sa essere pi&ugrave; regolare di me, ma non penso sia superiore. Posso lottare con lui&rdquo;. Jorge Lorenzo questo inverno ha detto a Motosprint che sei pi&ugrave; esplosivo di Bagnaia. &ldquo;Sono molto esplosivo. L&rsquo;anno scorso, da rookie, ho fatto quattro pole position e nell&rsquo;80% delle mie qualifiche sono stato nelle prime due file&rdquo;. Proprio Lorenzo &egrave; una figura importante per te. &ldquo;Mi ha aiutato molto, soprattutto agli inizi, e poi &egrave; una leggenda. Vincere cinque Mondiali non &egrave; affatto facile, &egrave; uno dei pi&ugrave; forti nella storia del nostro sport e abbiamo un rapporto molto buono. Se ho qualche dubbio chiedo a lui e mi risponde sempre&rdquo;. Puoi considerare amico qualcuno dei tuoi avversari? &ldquo;I due piloti dell&rsquo;Aprilia: Maverick (Vi&ntilde;ales) e Aleix (Espargar&oacute;). Li conosco da tanti anni, siamo anche andati in vacanza insieme. Per il resto, ho rispetto per tutti, ma pochi amici. Alla fine sono rivali e voglio batterli tutti&rdquo;. Com&rsquo;&egrave; stato rivederti nel documentario MotoGP Unlimited? &ldquo;&Egrave; stato molto bello vedere come il team ha vissuto i vari momenti: gli infortuni e la vittoria. Quando piangevano dalla felicit&agrave; o quando erano tristi per una caduta. E anche vedere le reazioni di mio padre&rdquo;. &nbsp; Gli avversari, il futuro   Come descrivi Marc Marquez e Fabio Quartararo? &ldquo;Marquez &egrave; una furia perch&eacute; tira fuori il massimo e d&agrave; sempre il 100%. Fabio &egrave; il talento, lo ha dimostrato fin da giovane, e questa &egrave; la parola che lo descrive meglio&rdquo;. E il tuo idolo Valentino Rossi? &ldquo;Lui &egrave; un&rsquo;eminenza, una leggenda. &Egrave; il miglior pilota di tutti i tempi&rdquo;. Cosa ti piace del Team Pramac? &ldquo;&Egrave; una famiglia, quando si deve lavorare si lavora, ma fuori dalla pista il rapporto &egrave; molto buono e l&rsquo;ambiente &egrave; sano. Sono contento di farne parte&rdquo;. Siete anche andati in vacanza insieme. &ldquo;S&igrave;, non si pu&ograve; raccontare tanto, ma &egrave; stato molto divertente. Abbiamo passato tempo insieme e questo ha fatto consolidare il gruppo, di conseguenza abbiamo lavorato sempre meglio&rdquo;. Da quest&rsquo;anno non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; Francesco Guidotti, ti manca? &ldquo;S&igrave;, &egrave; come se una persona della famiglia se ne fosse andata. Era molto importante nella squadra, aveva tutto sotto controllo da molti anni. Mi ha lasciato un grande insegnamento, ovvero quello allo sport. Tutta la mia vita gira intorno alla moto. Che per me &egrave; una motivazione, una lotta anche personale. &Egrave; la mia macchina da lavoro, la sento quando salgo alla guida, conosco tutto quello che fa e come si muove. Essere un pilota era il mio destino, &egrave; la cosa che mi riesce meglio&rdquo;. Perch&eacute; hai scelto la Ducati? &ldquo;&Egrave; una marca che mi rappresenta e ha sempre rappresentato la mia famiglia. Mio padre correva con la Ducati, anche se non nel Mondiale, il DNA della moto mi somiglia, la Ducati bisogna sentirla propria. E poi c&rsquo;&egrave; un bel clima con la Casa: lavoriamo tutti in squadra, tra Pramac e Ducati, &egrave; molto importante&rdquo;. Dove ti vedi fra cinque anni? &ldquo;In lotta per vincere, gare e titoli, e spero di farlo ancora qui, in Ducati&rdquo;. Daniel Pedrosa: "Il rivale pi&ugrave; tosto? Casey Stoner"       

Il pilota Pramac dichiara amore eterno alla Rossa: "&Egrave; una marca che mi rappresenta e il DNA della moto mi somiglia. E l'anno prossimo..."

Esclusiva MotoGP, Martin: “Nel 2023 voglio essere in squadra con Bagnaia”

Dopo la pole position colta sabato, Johann Zarco ha concluso un ottimo weekend grazie al secondo posto conquistato nel GP Portogallo.  Zarco: &quot;Quartararo impressionante&quot;   Il francese del team Pramac &egrave; stato bravo a resistere al rientro degli avversari nei primi giri della gara, respingendo gli attacchi finali di un arrembante Espargaro. &ldquo;Non &egrave; stato facile tenermi dietro Aleix, ho cercato di tenere alta la concentrazione e ho fatto segnare ottimi tempi, che mi hanno permesso di conservare il secondo posto&rdquo;, ha raccontato il due volte campione del mondo Moto2 al termine della corsa.  Il connazionale Quartararo era imprendibile: &ldquo;In avvio di gara mi ha impressionato il ritmo di Fabio, ma io mi sentivo molto bene, specie in Curva 14. Ho recuperato su Alex Marquez e Jack Miller, poi ho seguito Mir e tenuto il mio passo. Ho attaccato Joan, poi ho visto che &egrave; caduto con Jack. Io avevo grandi motivazioni, avvertivo un grande feeling con le gomme e ho controllato il mio passo fino alla fine&rdquo;.    Le speranze iridate di Johann   La classifica del mondiale &egrave; cortissima e Zarco crede nelle proprie speranze iridate: &ldquo;Non posso correre senza credere nel titolo. Quasi tutti i piloti hanno la capacit&agrave; di stare sul podio e se ci vai ovvio che sei in corsa. Sarebbe un peccato non crederci&rdquo;, la conclusione del transalpino.  Moto2 Portogallo: Joe Roberts vince dopo la paura, Vietti sul podio 

Il francese ha concluso la gara portoghese al secondo posto: &quot;Ho resistito al rientro di Aleix Espargaro, ma Fabio Quartararo era troppo veloce&quot;

MotoGP Portogallo, Zarco: &ldquo;Il Mondiale? Non crederci sarebbe un peccato&rdquo;

        Dopo la doppia delusione del Qatar e dell'Indonesia, il Gran Premio d'Argentina ha finalmente permesso a Jorge Martin di mostrare il proprio potenziale in sella alla Ducati Desmosedici del team Pramac. Lo spagnolo ha infatti chiuso la gara a Termas de Rio Hondo in seconda posizione alle spalle di Aleix Espargar&ograve;, conquistando il suo primo podio del 2022. &ldquo;Faceva molto caldo e non &egrave; stato facile tenere un buon ritmo per tutta la corsa, ma credo di aver disputato una bella gara&rdquo;, ha detto il numero 89 a fine weekend. &ldquo;Ho cercato fino alla fine di restare il pi&ugrave; vicino possibile ad Aleix per approfittare di un suo eventuale errore, ma non ha sbagliato nulla e ha meritato questa vittoria. Sono comunque soddisfatto di questo secondo posto, perch&egrave; dopo i due ritiri delle scorse gare era importante per me ottenere punti&rdquo;. Classifica piloti MotoGP: Aleix Espargar&ograve; vince in Argentina e sale in vetta Martin: &ldquo;Dobbiamo ritrovare la velocit&agrave;&rdquo;  Un aspetto su cui la nuova Ducati deve migliorare &egrave;, secondo Jorge, la velocit&agrave; di punta: &ldquo;E' strano dirlo, ma abbiamo bisogno di una maggior velocit&agrave; massima. Fino allo scorso anno eravamo i migliori sotto questo aspetto, ma in questa gara sono stato superato sul dritto da un'Aprilia, perci&ograve; dobbiamo lavorare per tornare al top in questo campo&rdquo;. &ldquo;Probabilmente, su questa pista uno stile come quello di Espargar&ograve;, pi&ugrave; composto sulla moto e meno piegato in curva, aiuta&rdquo;, prosegue Martin. &ldquo;Io rispetto a lui sono pi&ugrave; piccolo e ho bisogno di sporgermi di pi&ugrave; per far girare la moto con pi&ugrave; efficacia, ma credo che la differenza di stile di guida non abbia influito molto sul risultato. Ad Austin cercheremo di ripartire da questo bel risultato&rdquo;. GP Argentina, Moto2: Vietti stravince davanti a Chantra       

Lo spagnolo del team Pramac lascia Termas de Rio Hondo dopo aver conquistato il primo podio della stagione: &ldquo;Aleix ha meritato, ma sono soddisfatto: ci serviva un risultato cos&igrave;&rdquo;

GP Argentina, Martin: “Passato sul dritto dall'Aprilia: serve più velocità”

        Dopo il podio conquistato in Indonesia, Johann Zarco &egrave; arrivato in Argentina caric&ograve; di positivit&agrave;. Il pilota Ducati Pramac si trover&agrave; ad affrontare, come gli altri suoi colleghi, un weekend insolito che partir&agrave; da sabato anzich&eacute; da venerdi. Ma il francese non &egrave; preoccupato. Zarco: &ldquo;Cambio di programma? Nessun problema&rdquo;  &ldquo;Noi abbiamo ricevuto tutto il materiale - ha commentato in conferenza stampa - quindi procederemo come sempre. Andr&agrave; peggio, invece, a chi non ha ricevuto niente in quanto i meccanici avranno da fare un lavoro straordinario. In ogni caso, sabato sar&agrave; una gran bella giornata e ci saranno abbastanza prove per provare la pista, ma soprattutto per pulirla dato che &egrave; tanto che non giriamo qui. Di solito &egrave; un po' scivolosa, ma di sicuro questa pista mi piace e questo programma che cambia credo sia buono per fare un bel risultato&rdquo;. &ldquo;Con la pista sporca vado di pi&ugrave;&rdquo;  Zarco ha quindi parlato dei ricordi che ha su questo tracciato: &ldquo;Ho dei gran bei ricordi della Moto2 in Argentina, - ha detto - quindi mi sento abbastanza a mio agio qui. Nel 2017 ho fatto un buon risultato con Yamaha, poi nel 2019 con Ducati era stato pi&ugrave; difficile. Sono stati due anni lunghi senza l'Argentina. Dopo il podio in Indonesia ho una bella spinta, ma dobbiamo capire un po' la situazione, perch&egrave; il programma &egrave; cambiato, dobbiamo essere intelligenti e andare il pi&ugrave; veloce possibile per preparare le qualifiche. Ci sar&agrave; da capire quanto la pista sar&agrave; sporca, anche se &egrave; pi&ugrave; difficile, io sono capace di trovare i limiti in questa situazione mentre quando l'aderenza &egrave; maggiore non riesco a spingere a sufficienza&rdquo;. &ldquo;L'abbassatore non &egrave; pericoloso&rdquo;  Il francese ha poi espresso la sua opinione sulla possibilit&agrave;, in futuro, di portare i weekend di gara da tre a due giorni: &ldquo;Se n'&egrave; parlato con il team e ieri si diceva che in effetti due giorni potrebbero essere sufficienti. Per lavorare e progredire come pilota e anche a livello tecnico tre giorni sono meglio, ma se in futuro si decidesse per due giorni si risparmierrebbe soldi. Credo che sarebbe positivo per lo spettacolo, ma non per lo sport&rdquo;. Ecco che poi la conversazione si &egrave; spostata sul dispositivo anteriore Ducati che verr&agrave; bandito dalla prossima stagione: &ldquo;Dovremo usarlo bene quest'anno per avere un vantaggio, io penso che sia interessante per lo sviluppo. Quando lo ha portato Ducati ha avuto impressioni interessanti e anche gli altri team hanno potuto studiarlo, non credo fosse uno sviluppo che rendesse la moto pericolosa. Peccato per Ducati, ma ci adatteremo.&rdquo; Infine sulla nuova chicane del Red Bull Ring:&rdquo;Hanno fatto un gran lavoro. &ndash; ha concluso - In commissione sicurezza avevamo chiesto una chicane. Spero che nessuno dimenticher&agrave; di farla! Per come &egrave; la pista avremo tempo di arrivare in quarta marcia e poi faremo la chicane e poi arriveremo all'uscita in terza, insomma sar&agrave; una pista da Formula 1&rdquo;. MotoGP: guerra e ritardi, ecco perch&egrave; il weekend argentino perde un giorno       

Il pilota Ducati Pramac si augura che il tracciato di Termas de Rio Hondo, dopo due anni, si presenti sporco e con poco grip. In conferenza stampa ha spiegato le sue motivazioni

MotoGP: Zarco preferisce un' Argentina “scivolosa”, ecco perchè

        Prestazione a dir poco eroica quella di Jorge Martin che nel finale di gara ha stretto i denti per tenersi il secondo posto dagli assalti di Miller dopo una notte a dir poco in bianco per via di forti dolori intestinali. Con il secondo posto in gara, Martin ha portato a casa il titolo di Rookie of the Year.&nbsp; Nell&rsquo;intervista a caldo post gara, lo spagnolo del team Pramac ha raccontato la notte tribolata e la gara eroica &ldquo;Ho le giuste motivazioni in vista dell&rsquo;anno prossimo&rdquo;  Jorge Martin chiude la sua prima stagione in MotoGP con il suo primo secondo posto di carriera ed il titolo di Rookie of the Year, meritatissimo per quanto fatto durante l&rsquo;anno nonostante delle gare saltate per infortunio. Nonostante una notte travagliata, lo spagnolo ha corso lo stesso arrivando al traguardo davanti a Miller. &ldquo;Dalle 10 di ieri sera fino alle 5 di stamattina ho vomitato, non sono riuscito a dormire. Oggi pensavo addirittura di non scendere in pista per la gara, poi per&ograve; i medici mi hanno aiutato. Avevo questa paura perch&eacute; non mangio da ieri a pranzo tenendo conto che una gara di MotoGP richiede fisico.&rdquo;&nbsp; Sulla gara e gli ultimi giri in particolare dice: &ldquo;Ero molto concentrato, non ho fatto errori. Negli ultimi giri ho dato il 100% per tenermi il secondo posto. E&rsquo; la prima volta per me quest&rsquo;anno e sono molto contento. Sono molto contento per il team ed anche per il podio tutto Ducati. Ho le giuste motivazioni per il futuro.&rdquo;       

&ldquo;Pensavo di non riuscire a correre oggi, non ho dormito tutta la notte&rdquo; ammette lo spagnolo di Pramac dopo una gara eroica

GP Valencia, Martin: “Ho dato tutto per tenermi il secondo posto”

        Non poteva chiedere di pi&ugrave; Jorge Martin all'ultima qualifica della stagione, il pilota del team Pramac &egrave; riuscito infatti a siglare il miglior tempo che gli consentir&agrave; di partire dalla pole position nel GP di domani. Quarta pole dell'anno per il rookie spagnolo, che fino ad ora, &egrave; riuscito sempre a raggiungere il podio quando partiva dalla prima casella. Obiettivo raggiungibile anche domani in virt&ugrave; di un passo gara buono anche se forse leggermente inferiore a quello dei compagni di marca, Bagnaia e Miller, rispettivamente secondo e terzo in qualifica.&nbsp; Jorge Martin all'attacco: "Sapevamo di poter fare la pole" Per il pilota spagnolo si conferma un finale di stagione in linea con quanto di buono gi&agrave; fatto vedere, il feeling con la Ducati &egrave; ottimo e si evince dalla guida pulita ma efficace con cui Martin riesce a esaltare la moto italiana. I mattoncini per una buona gara sono stati messi e la pole position non pu&ograve; che far salire l'ambizione per il risultato di domani: "Pensavamo di poter fare la pole e l&rsquo;abbiamo fatto, sapevo dalla mattina di essere veloce, ho fatto un gran giro, ho spinto molto e ho rischiato anche di cadere, soprattutto in curva 6. &Egrave; stato fantastico e divertente, sono contento di aver fatto la pole all&rsquo;ultima gara. Per domani penso che il podio sia possibile, il passo &egrave; buono, forse non per vincere perch&eacute; ci mancano 2\3 decimi ma proveremo a toglierli". Lo spagnolo inoltre &egrave; in lizza per il titolo di rookie of the year, in piena lotta contro Enea Bastianini dalla quale &egrave; separato da soli 3 punti in classifica, la concentrazione perci&ograve; resta alta, come dimostrano le parole rilasciate a Sky Sport: "Sarebbe bello vincere il titolo di rookie dell&rsquo;anno, fino ad ora nel week-end abbiamo fatto un lavoro importante, non sar&agrave; facile, Bastianini &egrave; uno che in gara c'&egrave; sempre". MotoGP Valencia, Bagnaia: &ldquo;Bello aiutare Vale, ma ho rischiato il tamponamento&rdquo;        

Il rookie spagnolo si &egrave; preso l'ultima pole position dell'anno e l'ha fatto nel migliore dei modi, mettendosi alle spalle le due Ducati ufficiali di Pecco Bagnaia e Jack Miller

MotoGP Valencia, quarta pole stagionale per Martin: "Il podio è possibile"

Da anni &egrave; sempre pi&ugrave; una certezza nella griglia della top class, e con la gara di oggi la Ducati Pramac si aggiudica il titolo di miglior squadra indipendente, a dimostrazione di una stagione molto solida che ha regalato, tra i vari risultati positivi, anche una vittoria, la prima della sua storia, in Austria con Martin. La gara di Portimao non ha fatto altro che confermare le potenzialit&agrave; della squadra italiana, che con Zarco quinto, e Martin settimo, si &egrave; aggiudicata il titolo con una gara d&#39;anticipo.  GP Algarve, Ducati si conferma: il titolo Costruttori &egrave; ancora suo  Johann Zarco dopo la gara: &quot;Contento del titolo a squadre, peccato per il campionato&quot;   Ai microfoni di Sky Sport, il pilota francese commenta il risultato ottenuto dal team, anche se non manca un po&#39; di rammarico per la sua stagione: &quot;&Egrave; sempre bello un titolo conquistato, sono contento per quello anche se l&rsquo;obiettivo a inizio anno era diverso. Essere il primo degli indipendenti &egrave; bello, peccato per il campionato. Nella seconda parte sono andato un po&#39; peggio, ma nelle ultime gare sono migliorato&rdquo;.&nbsp;  Il contributo di Jorge Martin &egrave; stato molto importante per Pramac e ora il pilota spagnolo &egrave; in lizza per vincere il premio di rookie of the year: &quot;Il titolo rookie non mi importa tanto, oggi ho fatto una gara veloce, il mio ritmo era un po&#39; pi&ugrave; lento dei piloti davanti ma sono contento del risultato&rdquo;. Anche Francesco Guidotti, team principal della squadra, non pu&ograve; che essere soddisfatto del risultato ottenuto: &quot;Condividiamo con Ducati questo titolo, non &egrave; solo farina del nostro sacco, ci mettiamo anche quella di tutti i collaboratori, oltre quella dei piloti ovviamente&quot;.   BEST TEAM INDEPENDENT - BEST RIDER INDEPENDENT @JohannZarco1 !!!! WHAT A TEAMMMMM pic.twitter.com/sA9A0ZDR6V &mdash; Pramac Racing MotoGP (@pramacracing) November 7, 2021    GP Algarve, Rossi: &ldquo;Petronas ha dato fiducia a Binder, pensano sia veloce&rdquo; 

Gara positiva per Johann Zarco e Jorge Martin che regalano alla Ducati Pramac il titolo di miglior team indipendente, e al francese il riconoscimento di miglior pilota. Ecco le loro parole a fine GP

Pramac miglior squadra indipendente MotoGP, Zarco: &ldquo;l&#39;obiettivo era diverso&rdquo;

Il pilota Ducati Pramac, come i suoi colleghi del Motomondiale, in questo weekend sar&agrave; impegnato sul tracciato di Portimao per il GP di Algarve, penultima tappa della stagione 2021. Per lui, sar&agrave; un momento per affrontare i suoi demoni interiori. Ecco perch&egrave;.  Il ricordo del brutto incidente     Durante le prove libere della terza gara della stagione che si svolse a Portimao ad aprile, il rookie del team Ducati Pramac cadde procurandosi numerose fratture a gambe e braccia, dovendo rimanere a lungo in ospedale e costretto a saltare tre gare, rientrando poi dopo due mesi di &ldquo;stop&rdquo;. Ecco che questo weekend si ritrover&agrave; a scendere ancora una volta in pista su questo &ldquo;maledetto&rdquo; tracciato e per il giovane Martin non sar&agrave; per niente facile. E&#39; stato lui stesso a pubblicare un post sui social network in cui ha spiegato come sta vivendo l&#39;approccio al weekend: &ldquo;Torno in questo posto - ha scritto - &egrave; ora di affrontare le mie paure dopo un infortunio cos&igrave; grande. Sono sicuro che grazie all&#39;aiuto del mio team sar&agrave; tutto pi&ugrave; facile&rdquo;.  Una nuova operazione in vista?   Per Jorge Martin l&#39;incidente fu davvero brutto, tanto da lasciare col fiato sospeso tutti gli spettatori cos&igrave; come il suo team: lo spagnolo rest&ograve; a lungo sdraiato nella ghiaia privo di sensi. In pi&ugrave;, l&#39;incidente gli ha lasciato problemi al braccio che vanno avanti ancora oggi, tanto che nelle settimane scorse, durante il GP di Misano, era stato ipotizzato anche un nuovo &ldquo;stop&rdquo; per una nuova operazione. Al momento sembra che l&#39;allarme sia rientrato, ma chiss&agrave; che Martin non aspetti l&#39;imminente fine della stagione per tornare in sala operatoria.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Jorge Martin Almoguera (@88jorgemartin)      MotoGP Algarve: infortunio in allenamento per Marquez, salta Portimao  &nbsp; 

Il pilota del team Ducati Pramac questo weekend sar&agrave; chiamato a tornare in pista a Portimao, circuito dove ad aprile ha subito un grave incidente infortunandosi seriamente

MotoGP, Martin sfida i suoi demoni: &ldquo;&Egrave; ora di affrontare le mie paure&rdquo;

Anche nel terzo turno di libere &egrave; stata la pioggia a dare il &ldquo;buongiorno&rdquo; ai piloti della master class. Durante il turno c&#39;&egrave; stato qualche attimo di pausa, ma l&#39;asfalto &egrave; stato sempre bagnato e i piloti hanno dovuto migliorare i tempi di ieri per aggiudicarsi un posto in Top 10 in vista delle qualifiche di questo pomeriggio (qui tutti gli orari). Ecco che, a spuntarla su tutti, &egrave; stato ancora una volta Johann Zarco: l&#39;uomo della pioggia non ha sbagliato un colpo ed &egrave; risultato ancora una volta il pi&ugrave; veloce sul bagnato. Per lui il best lap &egrave; arrivato in 1:40.384.  Ducati che feeling!  A differenza di ieri, per&ograve;, tutti i piloti sono riusciti ad avere un gap pi&ugrave; contenuto rispetto al primo ed &egrave; stato proprio il compagno di squadra di Zarco, Jorge Martin, a firmare il secondo miglior tempo (+0.087). Le Ducati continuano ad essere le favorite su questo tracciato con queste condizioni meteo, tanto che l&#39;alfiere Jack Miller ha chiuso terzo a +0.136. Ma se le prime tre posizioni sono occupate da ducatisti, all&#39;appello manca la sua punta pi&ugrave; importante, Francesco Bagnaia.  Bagnaia e Quartararo fuori dai 10  Il terzo turno di prove libere ha visto un piccolo disastro compiersi sia nel box in Rosso che in quello in Blu dei due protagonisti per la lotta al titolo: dalla Top 10 e quindi dal Q2 sono rimasti fuori sia l&#39;inseguitore Francesco Bagnaia che il leader Fabio Quartararo che, in condizioni di bagnato, non riesce a trovare proprio il feeling con l&#39;M1. Per loro &egrave; arrivata, rispettivamente, l&#39;11esima e la 15esima posizione. La Top 10 delle FP3 ha invece visto tra i suoi protagonisti Miguel Oliveira, quarto nonostante una caduta, i due piloti Honda Factory Marc Marquez (+0.471) e Pol Espargar&ograve; (0.541) entrambi in pista con il nuovo telaio, ma anche Aleix Espargar&ograve;, Danilo Petrucci e Luca Marini con l&#39;ottavo, nono e decimo tempo. Unica mosca bianca in Casa Yamaha Franco Morbidelli: il pilota italiano ha portato l&#39;M1 al settimo posto (+0.558). A passare dal Q1 dovranno essere Andrea Dovizioso e Valentino Rossi che sono andati ad occupare gli ultimi due posti della classifica.  Infine, diverse sono state le cadute durante il turno a cominciare da Michele Pirro, Alex Rins, Miguel Oliveira e Lorenzo Savadori. Se per gli altri non ci sono state conseguenze, per il pilota Aprilia ci sarebbe il sospetto di una frattura alla clavicola.  La classifica dei tempi combinati    Dieci anni dopo, Marco Simoncelli: il ragazzo che ha sconfitto anche la morte 

E&#39; stato un terzo turno interessante quello della master class dove il bagnato ha fatto ancora da padrone. Se nelle prime 3 posizioni ci sono solo Ducati, mancano all&#39;appello i due rivali per il titolo Bagnaia e Quartararo che in qualifica dovranno passare dal Q1

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