        Prime notizie di moto-mercato 2023 anche per il MotoAmerica in vista dell&rsquo;inizio di stagione fissato per il 21-23 aprile sul tracciato di Road Atlanta. Ad aprire le danze &egrave; Suzuki che conferma il supporto nel campionato al team Vision Wheel M4 Ecstar.&nbsp; La squadra  Il primo tassello della formazione 2023 &egrave; il rinnovo del fenomeno messicano Richie Escalante, reduce da una buona prima stagione da rookie della categoria. Il #54 prosegue il suo cammino nel campionato americano con la Suzuki dopo gli anni in Supersport sempre con la moto di Hamamatsu. Il secondo tassello del Team Hammer &egrave; nientemeno che un cavallo di ritorno, e che cavallo: Toni Elias! Lo spagnolo, dal 2016 al 2020, pilota dello stesso team, aveva annunciato il ritiro a fine 2020 e dopo aver passato il 2021 da sostituto in alcune occasioni ed un 2022 sabbatico, &egrave; stato convinto da Suzuki stessa a rimettersi i panni da pilota e tornare nel campionato che lo ha visto diventare campione nel 2017. Le parole di Escalante ed Elias  A margine dell&rsquo;annuncio ufficiale hanno parlato i due piloti della categoria Superbike. Richie Escalante ha dichiarato: &ldquo;Sono contento di tornare con la stessa squadra e la stessa moto. Mi sento come se conoscessi le piste su una Superbike e questo &egrave; particolarmente importante per i nostri risultati. Ovviamente, l'obiettivo di ogni pilota &egrave; vincere il campionato e penso che il mio prossimo passo per riuscirci sia salire regolarmente sul podio. L'anno scorso i nostri risultati sono stati alti e bassi, ma ho imparato tanto sulle gare di Superbike. Rispetto a Supersport, la concorrenza &egrave; pi&ugrave; alta, quindi il processo &egrave; pi&ugrave; importante. Devi lavorare a stretto contatto con la squadra per ottenere il setting ideale e poi i risultati possono migliorare.&rdquo; Toni Elias invece ha detto: &ldquo;Sono felice di avere l'opportunit&agrave; di tornare a correre ed &egrave; speciale farlo con Suzuki e un team che conosco come Vision Wheel M4 ECSTAR Suzuki. &Egrave; fantastico che mi abbiano dato questa opportunit&agrave; e sono entusiasta e motivato. Sono pronto per iniziare a lavorare sodo. Non sar&agrave; facile ma ci riusciremo! Conosco bene la moto e ne conosco gli aspetti positivi. Lavoreremo sodo per migliorarli ancora di pi&ugrave; e non vedo l'ora di iniziare.&rdquo;       

Il messicano guider&agrave; ancora la GSX-1000R nella stagione 2023 ed avr&agrave; al suo fianco un team mate veramente speciale

MotoAmerica: Richie Escalante rinnova con Suzuki

        Di Marchi entranti e uscenti dalla MotoGP ne abbiamo visti, ma la Suzuki resta unica nel suo genere, per diversi motivi. Il pi&ugrave; eclatante, non aver rispettato in contratti in essere, stipulati con Dorna, IRTA e MSMA. Oltre all'impegno preso con la FIM. Al danno, si &egrave; aggiunta la beffa: la GSX-RR &egrave; risultata competitiva, cio&egrave;, vincente. Altro peccato originale, pagato caro in termini di immagine. Suzuki ha ritirato una moto (forse) al pari di Ducati Al pari della Desmosedici no, tuttavia estremamente equilibrata, efficace, "facile" da guidare e bellissima. Che non guasta affatto. La GSX-RR &egrave; piaciuta ai piloti, Alex Rins e Joan Mir, da subito. Con qualche fortuna in pi&ugrave; nella scelta delle gomme, i Gran Premi del Qatar e Indonesia avrebbero portato al team Ecstar almeno un podio, arrivato in Argentina e ripetuto in Texas. Il catalano numero 42, infatti, si &egrave; presentato a Jerez secondo in classifica, forte anche del quarto posto ottenuto a Portimao. Insomma prima della tappa andalusa regnavano nel box ottimismo e fiducia, annichilita non tanto dallo zero rimediato nella domenica dell'Angel Nieto, quanto per il misfatto accaduto il giorno dopo. Era occasione di test, Alex ricopriva comunque una ottima terza provvisoria piazza nella graduatoria generale, si pensava gi&agrave; a Le Mans. Lo faceva pure Joan Mir, contestualmente al lavoro per rinnovare il contratto con Costruttore e squadra. Invece, booom, &egrave; esplosa la bomba: il ritiro &egrave; ventilato in pit lane ancor prima che Suzuki diramasse comunicati ufficiali. La bomba, in effetti, anzich&eacute; esplodere &egrave; implosa, perch&egrave; dalla Francia alla Germania le delusioni rimediate si sono sprecate, a dispetto di una quattro cilindri in linea davvero eccellente.&nbsp; Aprilia e Kawasaki uscirono dopo scarsi risultati. Suzuki dopo vittorie  La differenza tra Aprilia e Kawasaki &egrave; questa: oggi vediamo in griglia (fortissime) RS-GP, di Ninja nemmeno una. Ci&ograve; perch&eacute; ritirata la RS Cube a tre cilindri alla fine del 2004, la Casa di Noale abol&igrave; il complicato tre cilindri, dedicando tempo e denaro al futuro quattro. Ottima scelta, lo vedete oggi. Ad Akashi entrarono in MotoGP, poi uscirono a fine 2008. Lasciate stare il progetto Ayate 2009, quello era "materiale di recupero" portato in pista da Marco Melandri, noi parliamo dellla ZX-RR ufficiale e dei relativi piani di sviluppo. John Hopkins e Anthony West hanno fatto quanto potevano fare, prima del ritiro da parte del Marchio. Suzuki, contrariamente, &egrave; uscita dopo podi e vittorie. Alex Rins si &egrave; imposto a Phillip Island e Valencia ma, sensazione, senza tribolamenti, "tradimenti" patiti, incertezze sul futuro e morale basso, magari, avrebbe reso la vita pi&ugrave; dura a Pecco Bagnaia. Dite di no? Eppure, la moto c'era. Il team anche. La manetta altrettanto. Se solo non si fosse commesso il terribile harakiri...        

La GSX-RR era competitiva, i piloti pure: prima della cattiva notizia, Alex Rins aveva ottenuto due podi, ricoprendo la terza posizione in classifica. I successi sono arrivati nel finale, quasi inutilmente

Senza l'annuncio del ritiro, Suzuki avrebbe vinto il titolo MotoGP?

        Brutto &egrave; stato veder smantellato il team Ecstar, forzato dall'addio di Suzuki, Casa che non vedremo nella MotoGP 2023. I professionisti della squadra che si occupava delle GSX-RR sono rimasti con dubbi riguardanti i rispettivi futuri professionali ma, uno a uno, si stanno ricollocando. Tra di loro c'&egrave; Tiziano Verniano, tecnico di esperienza toscano, quest'anno in trionfo due volte. Lui e Alex Rins hanno cambiato abiti, ma terranno vivi i ricordi condivisi. Verniani, due vittorie da tecnico della MotoGP   Dopo un lungo e proficuo lavoro fatto in SBK e MotoGP, Tiziano aveva cominciato il proprio operato attorno alla GSX-RR insieme al test team Suzuki. Il collaudatore era Sylvain Guintoli, lui uno dei tecnici che metteva a puntino il prototipo di Hamamatsu. Poi, &egrave; arrivata la promozione alla squadra ufficiale, nell'affiacamento di Alex Rins. Sintetizzando il percorso collaborativo, spiegando di come il numero 42 abbia calcato i podi di Termas e Austin, eccoci alle vittorie di Phillip Island e Valencia: "Incredibili e verissime - le parole di Verniani - in Australia il pilota mi aveva detto che sarebbe stato impossibile superare alla Curva 2. Invece, proprio l&igrave; ha infilato gli avversari, tra cui un certo Marc Marquez. Com'&egrave; finita, l'avete visto: eravamo cos&igrave; felici da esultare urlando come pazzi. Diversa emozione in Spagna, perch&eacute; si trattava dell'ultimo Gran Premio per noi. Abbiamo chiuso la storia vincendo ancora, tra lacrime agrodolci. Come sapete, stavamo per dividerci, l'abbiamo fatto nel migliore dei modi". Tiziano e la Ducati Prima Pramac   Essendo bravo ed esperto, Tiziano &egrave; stato cercato da diversi team operanti nel Motomondiale. Ecco l'occasione giusta per lui, meritevole di rimanere in MotoGP: il Prima Pramac, formazione Ducati satellite. Entrato a far parte della squadra nel post Gran Premio Comunit&agrave; Valenciana, Verniani ha dapprima indossato la divisa sociale, poi ha famigliarizzato coi colleghi. Ed &egrave; bello rivederlo in azione, come vorremmo vedere tutti gli ex dipendenti Suzuki ed Ecstar nuovamente impegnati nel paddock iridato. Nel caso di Tiziano Verniani, eccolo nel box e vicino alla Desmosedici che curer&agrave; per tutta la prossima stagione. A beneficiarne, il francese Johann Zarco. Passione pura per le due ruote   Il viaggio mondiale dura, pi&ugrave; o meno, tutto l'anno. Con 20 Gran Premi completati e in considerazione dei test effettuati, provate a immaginare quanto poco facile sia ritagliarsi spazi personali e tempo libero. Malgrado i tanti aerei presi, Tiziano &egrave; stato capace di occuparsi di una due ruote unica nel suo genere, che mette in connubio le qualit&agrave; della bici e le caratteristiche della moto. La E-Bike in questione si chiama ICONA, progetto nel Principato di Monaco e dalla collaborazione di Verniani con appassionati amici coi quali realizzare un "pezzo" davvero speciale, originale, ecosostenibile e dalla pregevole fattura. Come vedete, lo stile della motocicletta da corsa si abbina alla tecnologia della bicicletta, per particolari apprezzati da tutto il paddock iridato: guardate le ruote, le sospensioni e i freni, giusto per citare alcuni esempi. L'indole corsaiola trasuda dalle sue linee, a dimostrazione che chi ci ha messo le mani conosce bene il proprio mestiere. La qualit&agrave; Made in Italy di questo modello &egrave; come la passione di Tiziano. Propulsori elettrici o della MotoGP, Verniani ama fare quello che fa. E lo fa bene.       

Tiziano lavorava per il team Ecstar sulla GSX-RR di Alex Rins, l'anno prossimo lo vedremo all'opera sulla Ducati Desmosedici Pramac di Johann. La sua passione per le due ruote &egrave; fortissima

MotoGP, "pezzi" di Suzuki si ricompongono: Verniani, tecnico di Zarco

        Sad, but true. As you now know, Suzuki has decided to withdraw from MotoGP ahead of time. What do we mean by &lsquo;ahead of time&rsquo;? Well, in abandoning the championship, the Hamamatsu manufacturer is ready to pay any penalties and sanctions applied in cases where stipulated contracts fail to be respected. &nbsp; A high-level Team Ecstar: we hope its staff is soon redistributed Can the team be blamed for any of this? Not at all, because each member is at the very top of their game. And we&rsquo;re not just saying that. If you ever have the chance to interact with Ecstar team members, you&rsquo;ll see what we mean. &nbsp; From the press officers to the crew chiefs, from the manager to the mechanics and from the hospitality staff to the truck driver, we&rsquo;re talking skilled, responsible and well-qualified professionals. This is why we hope that they soon find another position in the paddock. Some have already done so, but we hope the same can soon be said of them all. &nbsp; GSX-RR, the most beautiful MotoGP OK, everyone has their own tastes. Sure. But after talking to people in and outside the paddock, it emerges that the Suzuki GSX-RR is considered the most beautiful MotoGP bike on the grid. Or if not the most &lsquo;beautiful&rsquo;, at least the most highly appreciated. With lines that are less extreme compared to its rivals, a design that recalls the bikes of the past, and a cool livery, tailpipes, sound and smell. Smell? What&rsquo;s smell got to do with it? Well, the Hamamatsu four-cylinder has its very own smell. See for yourself and you&rsquo;ll have to agree. &nbsp; Suzuki and MotoGP: "farewell" or "see you again soon"? What is it that has us hoping for the return of Suzuki to MotoGP (at the very least, considering its absence from almost all significant championships)? Its history, which saw it debut in 2002 with the GSV-R and immediately reach the podium with Akyra Ryo at Suzuka. Years of racing with that project were followed by its withdrawal and subsequent return. You remember? At the end of 2011, it bid farewell to MotoGP but was back for the start of 2015. The prototype went from a V engine to a big bang inline four. And the manufacturer reached the pinnacle in 2020, when it won the world title with Joan Mir, a shadow of his former self today. History tells us that Hamamatsu is used to these "ins &amp; outs" &ndash; will it do it again?       

Alex Rins and Joan Mir will be an action with the GSX-RR one last time at Valencia before the project is dismantled. Will the Hamamatsu manufacturer abandon the championship for good or will it return with a new bike as it has done in the past?

Hope springs eternal: will we see Suzuki back in MotoGP?

        One of the most highly anticipated aspects of the Thai GP was indoubtedly the (re)appearance of Danilo Petrucci as a Suzuki wildcard. The Italian returns to MotoGP almost a year after his last race and at the end of a 2022 that has seen him competing on various fronts. First in the Dakar, where he became the first rider to have won both a stage of the historic rally and a world championship race, and then in MotoAmerica, a series that concluded just a few days ago and in which Petrucci finished second overall! &nbsp;The Italian has spoken to Sky Sport about how it feels to return to the MotoGP paddock: "I really appreciate people&rsquo;s warm welcome; I could already feel the affection last year at Valencia. It&rsquo;s been great to realise how many people are pleased to see me".&nbsp; A 2022 to frame: &ldquo;I&rsquo;m grateful to KTM, Ducati and Suzuki" It&rsquo;s been a very intense year of racing for Danilo Petrucci, who has gone from the Dakar to MotoAmerica to the Thai GP, in which he&rsquo;ll ride a Suzuki while standing in for injured Joan Mir. The Italian had this to say: &ldquo;I can say that I&rsquo;ve ridden the best bikes that these manufacturers produce. In 2022, I have many tales to tell. I&rsquo;m grateful to KTM, Ducati and Suzuki, all of whom have allowed me to ride their best bikes, in the Dakar, in MotoAmerica and now in MotoGP. Last year I wasn&rsquo;t happy, while this year the motorcycle world has given me a real gift. Not many riders can say they&rsquo;ve done what I&rsquo;ve done this year&rdquo;. At the end of free practice, Petrucci explains how the agreement that sees him competing as a wildcard in Thailand actually came about: &ldquo;I can still barely believe I&rsquo;m here. Livio Suppo called me before the MotoAmerica race. I had to decide right away because there wasn&rsquo;t time, I left Atlanta immediately and arrived in Thailand. My leathers arrived today so it all&rsquo;s gone perfectly. The Suzuki is fantastic, now I understand why everyone wants to ride it. I immediately felt comfortable and was also fast on used tyres, just a second slower in terms of pace than the quickest guys". Danilo Petrucci and the future: "The Dakar? I want to prepare well for 2024" The Italian goes on to admit: "I was meant to do an enduro race, I&rsquo;d even paid the entry fee but then I realised that I might not get another chance to race in MotoGP with Suzuki&rdquo;. Many ask where the rider&rsquo;s future lies, Danilo himself admitting that he has various options: "I don&rsquo;t know what I&rsquo;ll do next year. I have options but I don&rsquo;t know what I&rsquo;ll do. The Dakar could be a goal for 2024, I&rsquo;d want to prepare well next year&rdquo;. Traslated by Heather Watson       

At the end of MotoGP free practice, the Italian explains what led him to ride the Hamamatsu bike

GP Thailand, Petrucci: “Dakar, MotoAmerica and now MotoGP. Few have done that"

        Danilo Petrucci was ultimately beaten by Jake Gagne, with the Californian securing his second MotoAmerica title. A pity for the Italian but he can nevertheless hold his head high as he departs the US. Danilo had it all to learn, and he proved to be more than up to the task. The production-derived Ducati Panigale V4 is very different to what he&rsquo;d been used to riding in previous years. The MotoGP. And speaking of which, he may be back riding one again very soon.&nbsp; Mir out, Petrucci in: will Suzuki&rsquo;s plan come off? Joan sustained seriously injury in Austria and was forced to miss Misano. He then showed up at Arag&oacute;n but soon had to admit defeat. The Majorcan didn&rsquo;t make it to Japan, he&rsquo;s just not fit yet, and so Suzuki and team Ecstar need to find a solution, and fast. OK, but who might they field in the next races? Well, it just might be Danilo Petrucci. The idea had already been muted, and now it seems feasible. In Thailand. The 2022 Dakar star could well be back in a paddock where he has previously done so well, winning two races. Buriram awaits, now we just have to wait and see if he will be there. Traslated by Heather Watson       

With factory rider Joan currently out through injury, Danilo may ride the GSX-RR at the Buriram

He loses to Gagne, but gains MotoGP: Petrucci on Mir’s Suzuki at Buriram

Grande occasione in arrivo per Dominique Aegerter, svizzero appena laureatosi campione della MotoE. Il titolato in carica della classe Supersport potr&agrave; fare una cosa ambita da tanti, realizzata da pochi: saltare a bordo di una MotoGP ufficiale. Il team Suzuki Ecstar lo schierer&agrave; nei test di Misano, nei quali potr&agrave; guidare la GSX-RR.  Premio speciale per Domi: una MotoGP ufficiale     Mai prima di domani, l&#39;oggi trentunenne di Rohrbach aveva provato il prototipo dei prototipi. Lo svizzero ha militato con buoni risultati nella Middle Class iridata, ma la MotoGP &egrave; una faccenda diversa. Giusto in tempo di alzare al cielo il trofeo elettrico, contestualmente pensando alla prossima tappa della Supersport.  A precedere il round di Magny-Cours, Aegerter effettuer&agrave; i test fissati a Misano nelle giornate di marted&igrave; e mercoled&igrave;. A dirla tutta, il team Ecstar lavorer&agrave; solo in una delle due uscite, col titolare Alex Rins sulla GSX-RR numero 42. L&#39;altra Suzuki sar&agrave; a disposizione di Kazuki Watanabe, visto in azione nel Gran Premio San Marino e Riviera di Rimini.  Dominique avr&agrave; comunque le dovute attenzioni da parte della squadra, per una chance non certo utile a disputare la stagione 2023 della serie, tuttavia importante nel suo Curriculum personale. Sulla strada per bissare l&#39;alloro della categoria di mezzo insieme a Yamaha e Ten Kate, l&#39;opportunit&agrave; ne conferirebbe valore ad aprire altre porte, magari in Superbike. 

Lo svizzero, neo campione in carica MotoE e detentore del titolo Supersport, prover&agrave; domani la GSX-RR del team Ecstar

Occasione da MotoGP per Aegerter: Suzuki lo schiera nei test di Misano

        For anyone who still had any doubts, Suzuki&rsquo;s plan to leave MotoGP is serious and soon to be activated. The Hamamatsu manufacturer has decided &ndash; no prototype top class as of 2023, a move it has already made several times in the past. So will it repeat this in-out trend of the past, or is this really the end of the line?&nbsp; Bye bye GSX-RR. The most beautiful MotoGP of them all  If you don&rsquo;t agree, add your comments below. Or perhaps you do agree? Is the GSX-RR not the most beautiful of the 2022 MotoGP bikes? Everyone has their own tastes of course, but we still struggle to find people who don&rsquo;t agree that the Hamamatsu bike is the most appealing on the grid. The unexaggerated aerodynamic configuration, the silver and blue livery, the &ldquo;Suzuki&rdquo; lettering that slices through the line, the Akrapovic double race exhaust, the sound, the smell. The smell? Yes, the bike emits a pleasant aroma that the technicians appreciate. This is thanks to the work of the Ecstar team, which used particularly pleasant-smelling lubricants. The same goes for KTM, but we prefer to inhale the trail left by Alex Rins and Joan Mir. The Spanish duo will in fact remain in MotoGP, with Rins aboard the LCR Honda and Mir taking to the factory RC213 V.&nbsp; In and out: Suzuki is &ldquo;used&rdquo; to coming and going  Suzuki might be used to it, but we&rsquo;re not. And yet we should get used to it. The manufacturer arrived in 1974, completing its first full season in the 500 class, followed by 1975. Despite podiums and wins, it was then a case of goodbye, see you later. Over the years, and despite titles with Barry Sheene, Franco Uncini and Marco Lucchinelli, the brand was flaunted on tanks and fairings and support from Japan was guaranteed but the teams were never factory outfits. It was not until 1987 that Garry Taylor &amp; partners managed to convince the management and racing department, scoring two wins thanks to Kevin Schwantz and Kenny Roberts Junior, in 1993 and 2000. With the two strokes gone, the GSV-RR four-stroke landed in MotoGP. And then it was gone again. But the difference between now and then is that the situation appeared clearer back in 2011, and there was the promise of a return. This is in fact what happened, the GSX-RR and a new team Ecstar debuting in 2015 and doing rather well. The highlight? Joan Mir on top of the world two years ago. This time there&rsquo;s no promise from Suzuki. Only problems to resolve  And so this is how it is for now, although we sure hope for a turnaround. Suzuki has stopped producing its sports models, concentrating its resources in other departments. What does this mean? Well it means that until they have robots (hypothetically) assembling the GSX-R 1000 of the future, then no racing. And no MotoGP, unfortunately. And no SBK, and so on. Unless any individual teams choose to use already produced material, tuned in the workshop perhaps but limited in terms of technological development. So no more Suzuki in the world&rsquo;s highest level motorcycle championships. As for the four-wheeled world, those who live near the company swear that it&rsquo;s all cars and few bikes right now. The exact opposite of what it was doing until 2019. Too bad, but what can we do except hope for a change of plan and a shift in mentality? Traslated by Heather Watson DOVIZIOSO CONFIRMS: "I WON&rsquo;T RACE IN MOTOGP IN 2023&rdquo;       

The Hamamatsu manufacturer withdraws from the top class for the umpteenth time. Will this be a definitive farewell, or is a door left open for a return?

Suzuki is (really) leaving MotoGP. Will it be back?

        Qualora nutriste qualche dubbio in merito, sappiate - invece e purtroppo - che l'idea della Suzuki di lasciare la MotoGP &egrave; cosa seria e presto concretizzabile. La Casa di Hamamatsu ha deciso: niente top class prototipale dal 2023, azione messa in atto diverse volte nel passato. Il marchio dalla "Esse" rossa riproporr&agrave; il trend dentro-fuori-dentro gi&agrave; visto, o non si far&agrave; pi&ugrave; vedere? Ciao ciao GSX-RR. Eri la MotoGP pi&ugrave; bella di tutte  Se avete qualcosa in contrario, scrivetelo nei commenti. Oppure, confermatelo: vero o no che la GSX-RR sia la MotoGP pi&ugrave; bella tra le iscritte nella stagione 2022? Ovvio, ognuno ha i suoi (pi&ugrave; o meno condivisibili) gusti, tuttavia fatichiamo a trovare chi non trovi la quattro cilindri a scoppi irregolari prodotta ad Hamamatsu la pi&ugrave; affascinante della griglia. La poco esasperata conformazione aerodinamica, la livrea azzeccata tra argento e blu, la scritta "Suzuki" a tagliare le linee, il doppio scarico Akrapovic davvero racing, il suono, l'odore. L'odore? S&igrave;, la moto emana un aroma piacevole, apprezzato dagli addetti ai lavori. Merito del lavoro fatto dal team Ecstar, formazione che opera con lubrificanti particolarmente profumati. Anche in KTM usano oli decisamente gradevoli, ma preferiamo essere inebriati dalle scie lasciate da Alex Rins e Joan Mir. A proposito, il duo spagnolo rimarr&agrave; - contrariamente alla Casa - in MotoGP. Il catalano avr&agrave; una Honda LCR, Mir cavalcher&agrave; la RC213 V ufficiale. Dentro e fuori: Suzuki &egrave; "abituata" a entrare e lasciare la classe regina  S&igrave;, Suzuki &egrave; abituata, noi meno. Oppure, dovremmo abituarci. Nella storia della categoria regina, ricordiamo la Casa presente nel 1974 in 500, prima stagione completa, seguita dalla 1975. Nonostante podi e vittoria, addio, anzi, arrivederci a pi&ugrave; tardi. Negli anni, malgrado i titoli centrati con Barry Sheene. Franco Uncini e Marco Lucchinelli, il marchio era raffigurato su serbatoi e carene, l'assistenza dal Giappone veniva garantita, i pezzi costruiti, per&ograve; le squadre iscritte veramente Factory non si sono viste. Si &egrave; aspettato sino al 1987, quando Garry Taylor &amp; Soci convinsero dirigenti e reparto corse a crederci, ottenendo due allori, grazie a Kevin Schwantz e Kenny Roberts Junior, datati 1993 e 2000. Abolite le due tempi, la GSV-RR a quattro tempi affront&ograve; la MotoGP. Poi si ferm&ograve;: la differenza &egrave; che, oggi rispetto al 2011, la situazione apparve pi&ugrave; chiara, spiegata dettagliatamente, nella promessa di farsi rivedere. E and&ograve; come anticipato: la GSX-RR e un allestito ex novo team Ecstar debuttarono nel 2015, facendo piuttosto bene. Il culmine? Joan Mir sul tetto del mondo due anni orsono. Stavolta nessuna promessa da Suzuki. Solo problemi da risolvere  Per ora &egrave; cos&igrave;, bench&eacute; si confidi nell'inversione di rotta. Suzuki ha arrestato la produzioni di modelli sportivi, concentrando le risorse in altri reparti. Cosa vuol dire questo? Significa che,&nbsp; sino a quando dalle catene di montaggio non partiranno i robot ad assemblare (ipoteticamente) la GSX-R 1000 del futuro, niente corse. E niente MotoGP, purtroppo. Come niente SBK e via dicendo. Salvo l'impegno dei singoli team di utilizzare materiale gi&agrave; prodotto, magari elaborato in officina, per&ograve; "limitato" dal punto di vista dello sviluppo tecnologico. Dannazione, allora &egrave; cosa vera: non vedremo la Casa samurai nelle maggiori competizioni a due ruote. Per quanto concerne le quattro ruote, chi vive nei pressi dell'azienda giura nell'azione di numerose autovetture, pochissime motociclette. L'esatto contrario di quanto registrato sino al 2019. Mese pi&ugrave;, mese meno. Che disdetta, ma cosa possiamo fare, se non sperare in un cambio di idee e mentalit&agrave;?       

La Casa di Hamamatsu, per l'ennesima volta, abbandoner&agrave; la top class protototipale. Sar&agrave; un addio definitivo, o &egrave; in serbo un "arrivederci" non promesso?&nbsp;

Suzuki lascia (veramente) la MotoGP. Tornerà?

        Ha piovuto nel primo turno di prove della MotoGP di Assen, ma l'acqua non ha arrestato i nostri passi lungo la pit lane del Van Drenthe. Tra un garage e l'altro, abbiamo ammirato diverse evoluzioni tecniche, in particolar modo evidenti in due box. LCR Honda e Suzuki Ecstar hanno portato ali dall'inedita conformazione. A giovarne, due Alex: Marquez e Rins. Minor ala, pi&ugrave; sensibilit&agrave; per Alex Marquez   Interessante quanto fatto dal team di Lucio Cecchinello, in collaborazione con Honda e una azienda dedicata: ali ridotte per la RC213 V di Alex Marquez, evidenti nel disegno mai visto prima e dal color nero. La soluzione, come spiegato dal manager della squadra dell'ala dorata, ha un senso preciso. Ovvero, una questione di sensibilit&agrave; ai seminanubri: avendo minor carico all'avantreno, il fratello di Marc "sente" meglio la ruota anteriore, curvando preciso e compiendo meno sforzo tra mani, polsi, braccia e spalle. Vi sembra poco? No: risparmiare fatica significa godere di maggior efficacia. Ponte alato per Alex Rins   Nell'obiettivo di conferire un fusso aerodinamico pi&ugrave; "sincero", ad Hamamatsu hanno operato in tal senso: unire l'ala superiore al quella inferiore, evitando "spaccature" e conseguenti noie nella guida, in rettilineo come in piega, dove la GSX-RR numero 42 soffriva di turbolenze e scuotimenti. Pare che, invece, adesso Rins abbia ulteriore stabilit&agrave; dalla sua moto. Anche per Alex vestito d'azzurro, quindi, minor fatica e crescente resa, sopratutto sulla lunga distanza. Vedremo se le seguenti soluzioni saranno provate anche in condizioni di asciutto.       

La RC213 V satellite di Alex Marquez e la GSX-RR ufficiale di Alex Rins sfoggiano evoluzioni espressamente dedicate alle esigenze dei piloti

Honda LCR & Suzuki: novità aerodinamiche nella MotoGP di Assen

Ammettiamo che, sebbene sentita pi&ugrave; volta, questa indiscrezione ci sembra clamorosa. Clamorosa per&ograve; fattibile, a ben pensarci: Red Bull vuole rompere l&#39;argine legato alle sponsorizzazioni, dedicando ancora pi&ugrave; attenzione e investimenti in MotoGP. L&#39;idea di allestire un team a proprio nome &egrave; ipotesi suggestiva, cosa ci sar&agrave; di vero?  Ecstar e personale, una sicurezza su cui puntare     Tempo addietro avevamo scritto come la struttura Ecstar - costituita da professionisti di prim&#39;ordine - sarebbe in cerca di lavoro perch&eacute;, come sappiamo, Suzuki ha deciso di abbandonare la MotoGP. Sebbene sembri ancora tutto surreale e soggetto a ulteriori mutamenti, lo scenario perder&agrave; la Casa di Hamamatsu dal 2023. E qualcuno spera ancora di no, tra cui noi.  Per&ograve;, al momento la situazione &egrave; proprio come descritta. Invece, la squadra potrebbe essere in salvo, previo i due posti lasciati liberi proprio dalla Suzuki. Il team Ecstar e il relativo personale continueranno a lavorare, tuttavia cambiando loghi, colori e fornitura tecnica. Ma davvero cambier&agrave; fornitura tecnica?  KTM, GASGAS o...    Come sarebbe a dire? KTM ha gi&agrave; il Red Bull Ajo Factory, per RC16 ufficialissime. Tech3 costituisce la formazione satellite, con RC16... satellite. Cosa c&#39;entra GASGAS? La volont&agrave; sarebbe di recuperare due ulteriori moto austriache - quattro, considerando i &quot;muletti&quot; - fornirle al team Ecstar, e appiccicare un adesivo che contraddistinga il nuovo progetto.  GASGAS appunto, gi&agrave; presente in Moto3 e nella middle class. A dire vero, Aspar usa due KTM monocilindriche in Moto3, mentre nella Moto2 sono propulsori Triumph unici per tutti i piloti, incastonati in telai Kalex. Ma oggi funziona anche cos&igrave;, sicch&eacute; non ci stupiremmo se la GASGAS figurasse in qualit&agrave; di costruttore iscritto in MotoGP, per una notizia anticipata da Carmelo Ezpeleta. Ora parliamo di Suzuki.  Macch&egrave; BMW     Precisando che la volont&agrave; di BMW nei confronti della MotoGP ci sarebbe anche, per&ograve; non &egrave; vero che la Casa tedesca desideri subentrare. Perlomeno non subito o, se lo far&agrave;, con un progetto totalmente prototipale. Bah, la vediamo dura: faticano parecchio in Superbike, figuriamoci nella classe regina.  Mai dire mai, giusto?! Per ora mai. Piuttosto, torniamo a Suzuki, ancora lei. Uscir&agrave; dal campionato, sar&agrave; vero? La scritta s&igrave;, forse le moto no. Bench&eacute; anche questa ipotesi ci appaia pi&ugrave; che suggestiva e irrealizzabile, ammettiamo che, in qualche modo, le GSX-RR avrebbero senso nel continuare. Le moto, i ricambi e (addirittura) i disegni progettuali verrebbero venduti in blocco, i relativi fondi servirebbero a pagare le multe previste per i non rispettati contratti con Dorna, MSMA, IRTA e televisioni.  Red Bull mette le ali, non solo in Formula 1     Questo articolo &egrave; piuttosto lungo per essere proposto sul sito, ma pure sul settimanale cartaceo lo potrete trovare. E leggere: Il colosso della bevanda energetica ha grosso interesse nella MotoGP, sebbene alcuni dicano il contrario. Casomai, verrebbe tolta qualche singola sponsorizzazioni a piloti, diversi fondi ai team, ma il marchio vuole restare. Se &egrave; vero - e ci crediamo&nbsp; che Repsol smetta con HRC Honda, se &egrave; altrettanto vero - e ci crediamo - che torner&agrave; Petronas (gi&agrave; visto, lo sapete), Red Bull lascer&agrave; le RC213 V ufficiali, &quot;vestendo&quot; altre carene, codoni e cupolini.  E pure i parafanghi. E dove, con chi? Proprio previo il team Ecstar che, clamorosamente ma non troppo, avr&agrave; GSX-RR riconoscibili solo dalle linee e firmate Red Bull. E KTM come la prenderebbe, qualora tutto ci&ograve; fosse vero? Magari verr&agrave; trovata una soluzione, comunque il team Ajo avrebbe nella propria denominazione la scritta &quot;KTM&quot;, mentre Red Bull sar&agrave; Red Bull. Lo abbiamo gi&agrave; visto in Formula: Red Bull non produce tecnologia, Red Bull la paga, la firma e vince. 

Le voci che danno lo sponsor della bibita energetica con una squadra titolata in proprio nome saranno attendibili o sono solo sogni di inizio estate?

In MotoGP come nella Formula 1: Red Bull vuole un team tutto suo

        According to the latest paddock rumour, team Ecstar wants to remain in MotoGP &ndash; and rightly so &ndash; and is looking around, considering that it will lose Suzuki support at the end of the year. Now that the Aprilia satellite team has been ruled out (never truly a possibility), the structure that currently works with the GSX-RR may move to the RC16. Third KTM team - a real possibility  The staff would therefore move away from the Hamamatsu manufacturer but not from MotoGP. And we hope this is the case, because they are all talented professionals. Two additional KTMs would be fielded by the Ecstar team then, with the possibility to &lsquo;save&rsquo; Alex Rins. The Spaniard has been linked to various other rides, including the RNF Aprilia and the Gresini Ducati. We will see if Ecstar takes delivery of the RC16 bikes. "One plus one is two&rdquo; as they say. Two, or rather three, like the number of KTM teams in MotoGP in 2023. This market is really heating up and becoming increasingly complex, but interesting too. Translated by Heather Watson Moto2: Pedro Acosta denies comparisons with Valentino Rossi and Marc Marquez       

The structure that currently collaborates with Suzuki, and riders Rins and Mir, wants to remain in the paddock. The staff may move from the GSX-RR to the RC16 in 2023, with Alex a candidate to ride one of the bikes

The Ecstar team "seeks work": negotiations with KTM for MotoGP 2023

        Ecco l'ultima "ventilata" del paddock: il team Ecstar vuole - giustamente- continuare a lavorare in MotoGP e, perdendo a fine anno l'appoggio di Suzuki, si sta guardando attorno. Saltata l'ipotesi (mai stata reale) di fungere da squadra satellite Aprilia, che avr&agrave; invece RNF, la struttura oggi impegnata con le GSX-RR potrebbe passare a RC16. Terzo team KTM: ipotesi fattibile  Il personale, quindi, lascerebbe le scritte di Hamamatsu, ma non la MotoGP. E glielo auguriamo, perch&eacute; sono tutti bravi e professionali. Ulteriori due KTM verrebbero messe in pista dal team Ecstar, con la possibilit&agrave; di "salvare" Alex Rins. Il catalano &egrave; predicato in varie situazioni, tra cui - leggete - proprio Aprilia RNF e Gresini Ducati. Vedremo se Ecstar prender&agrave; in consegna le RC16. Come dice qualcuno "Uno pi&ugrave; uno, fa due". Nel caso facesse due, sarebbe in realt&agrave; tre, come le squadre KTM della MotoGP edizione 2023. Questo mercato si fa sempre pi&ugrave; intrigato e complicato. Ma anche interessante.       

La struttura oggi impegnata con Suzuki, e i piloti Rins e Mir, vuole rimanere nel paddock. Il personale passerebbe nel 2023 da GSX-RR a RC16, Alex candidato a una delle due selle

Il team Ecstar "cerca lavoro": trattative con KTM per la MotoGP 2023

        The Ecstar Suzuki team is the revelation of the 2020 MotoGP season, thanks to results scored by both Alex Rins &ndash; winner at Arag&ograve;n - and Joan Mir &ndash; the current championship leader. The Spanish duo and a blue and silver GSX-RR are proving to be a sure thing, at practically every track. So how has the Hamamatsu manufacturer got to where to is? With hard work during testing and race weekends of course. But it&rsquo;s not only sheer effort that determines the final package. Beyond the material, there is the substance, or rather the 'brain' of those who control the ranks of this tight-knit squad. His name is Davide Brivio. A native of Brianza with a passion for motorcycling, he knows exactly what&rsquo;s going on in the paddock. Sometimes quiet, sometimes emphatic, he has very clear ideas and concepts, which he often expresses in a low voice. Thanks to him, and with him, Suzuki has experienced a rebirth since returning to the top class. &nbsp; Brivio "convinced" Rossi to leave Honda for Yamaha  Davide made various &lsquo;attacks&rsquo; on Valentino. Here are just a couple. Brivio went to Ibiza where the champion was enjoying some downtime between one race and the next: "We want you with us, come to Yamaha&rdquo; the man told the boy. Or the (secret) night-time meetings in the MotoGP paddock: "You see? This is the M1. Nice, eh? It could go even faster with you". This kind of thing helped bring number 46 on board with Yamaha, Davide soon taking charge of managing Valentino.  When Suzuki began planning its return to the world championship, it turned to Davide who, brick by brick, built a wall that remains erect, solid and has further room to grow. From the first win at the hands of Maverick Vinales to Joan Mir&rsquo;s leadership, the recipe has been work, work, and more work. A true Brianza man. SBK origins and a lost title that still hurts  Gerno di Lesmo is just a stone&rsquo;s throw from Brivio&rsquo;s hometown. It was at Yamaha that a young Davide steered the Superbike project, a category in which he acted as helmsman for the team that &ndash; in 2000 alone &ndash; just missed out on the title with Noriyuki Haga.  The Japanese rider was as strong Colin Edwards, sometimes stronger. But it was doping, and a subsequent disqualification, that caused number 41 to miss out on (or at least come close to touching) the title trophy. Nori was supported by the Brivio brothers, who shared in both his joy and his pain. Yamaha was unable to score the ultimate victory in SBK with the Brivio brothers, but then along came a Milan native, now with the MotoGP Monster Energy team. His name? Massimo Meregalli and it was he who managed Texan Ben Spies, 2009 world champion with the factory R1. Maio and Silvano Galbusera then moved over to the GP paddock, but that&rsquo;s another story. MotoGP European GP, Quartararo: &ldquo;The toughest day of my career&rdquo;       

The manager of Mir and Rins&rsquo; Ecstar team brought Valentino Rossi to Yamaha and saw success with the same Japanese manufacturer in the production-derived series

MotoGP: Davide Brivio, the man behind Suzuki’s success

        Contemporaneamente al lancio di nove novit&agrave; da Suzuki per il 2017, tre amici e colleghi del team Suzuki Extar hanno deciso di intraprendere un viaggio memorabile su tre SV650AS la scorsa estate, approfittando dell'intervallo fra due date della MotoGP. I tre sono: Elvio Deganello, 40 anni, ingegnere dati, Jacques Roca, 34 anni, meccanico, e Federico Tondelli, 38 anni, addetto stampa. Sono partiti dal Red Bull Ring a Spielberg, in  Austria per raggiungere il circuito di Brno, in Repubblica Ceca. Partiti  al termine del week-end austriaco, che aveva visto la prima vittoria di  Ducati della stagione, i tre piloti, hanno raggiunto il  circuito di Brno e hanno documentato l'impresa con una serie di video on the  road. "Mi  sono veramente divertito con i miei colleghi in questo viaggio.  E'  molto importante per socializzare e per fare team-building. Ed &egrave;  stato divertente. E poi, la Suzuki SV650 &egrave; una moto facile e leggera, divertente da guidare", ha detto Deganello. "Suzuki  per me significa passione fin da quando ero un bambino e mio padre  lavorava proprio per Suzuki", ha detto Jacques Roca. "E' il brand che mi piace di pi&ugrave;. Guidare la SV650 si &egrave; rivelata una piacevole sorpresa. E' veramente leggera e si adatta ad ogni situazione. Per me &egrave; la moto ideale". &nbsp; "La prima parola che mi  viene in mente quando penso al team Suzuki &egrave; orgoglio. Sono orgoglioso  di farne parte", ha commentato Federico Tondelli. "Mi piace come la SV650 si comporta su strada. E' una moto compatta e agile. Si &egrave; rivelata una scelta vincente". &nbsp;       

Tre componenti della squadra della MotoGP si sono lanciati in un'avventura a bordo della Suzuki SV650

Il Team Suzuki Ecstar on the road

  Tom O'Kane, capo meccanico di Aleix Espargar&ograve; in&nbsp;Suzuki Ecstar MotoGP,&nbsp; lavora con la scuderia nipponica da oltre un decennio e ha seguito piloti come Chris Vermeulen&nbsp;contribuendo all&rsquo;evoluzione della moto giapponese nella classe regina. O&rsquo;Kane &egrave; capo meccanico del 2015 proprio quando Suzuki &egrave; tornata nel Campionato del Mondo MotoGP. La stagione 2016 si &egrave; aperta nel segno di Ecstar, con Vi&ntilde;ales che ha dominato le recenti prove a Phillip Island e Tom O&rsquo;Kane &egrave; stato intervistato da MotoGP.com.  Sei con Suzuki da oltre un decennio, c'&egrave; qualcosa di diverso nel team Ecstar rispetto alle precedenti scuderie della moto giapponese in MotoGP?   &ldquo;Vorrei dire che le risorse sul campo sono molto pi&ugrave; importanti questa volta. Credo che il costruttore si stia impegnato molto di pi&ugrave; rispetto alle precedenti avventure in MotoGP.&nbsp;Fino a questo progetto non ho mai visto cos&igrave; tanti sforzi;&nbsp;per questo penso che potremmo lottare al meglio per ottenere risultati costanti&rdquo;. &nbsp;  Pensi che il prototipo e Aleix Espargar&ograve; possono essere tra i primi sei di ogni GP?&nbsp;Vi&ntilde;ales ha dichiarato che questo &egrave;&nbsp;tra i suoi obiettivi.  &ldquo;S&igrave;, salvo incidenti o contrattempi dovr&agrave; essere la nostra posizione quest&rsquo;anno. Durante l&rsquo;inverno Suzuki ha fatto un bel lavoro con il motore e la nuova elettronica che sembrano andare abbastanza bene. Dovremo essere tra i primi sei anche noi, magari provando a salire sul podio&rdquo;. &nbsp;  Le nuove modifiche al regolamento riguardanti l&rsquo;elettronica&nbsp; possono aiutare una scuderia giovane come Suzuki Ecstar?   &ldquo;Si, &egrave; un parere personale. Probabilmente ci hanno aiutato e hanno sancito un livellamento della competitivit&agrave; generale, anche delle scuderie che l&rsquo;anno scorso erano ad un livello molto pi&ugrave; alto&rdquo;.  Come potr&agrave; incidere il nuovo sistema software unico - centralina sulla quantit&agrave; di lavoro nel corso del fine settimana di GP e in gara?   &ldquo;Inizialmente ci sar&agrave;&nbsp;pi&ugrave; lavoro da fare, direi che il primo semestre di quest&rsquo;anno dovremo impegnarci di pi&ugrave; su queste novit&agrave;; poi mi piacerebbe tirare le somme ogni&nbsp;sera dopo il tempo delle&nbsp;qualifiche. Devo dire che Suzuki si &egrave; preparata bene a questo cambio tecnico investendo risorse extra&rdquo;.  Come si &egrave; adattato Aleix Espargar&ograve; alla nuova elettronica e alle nuove gomme? A Phillip Island ha&nbsp;avuto qualche difficolt&agrave;.  &ldquo;In Australia sono stati test difficili. Praticamente tutti i problemi hanno coinvolto&nbsp;l&rsquo;anteriore. A Valencia sembrava che Aleix avesse trovato la condizione migliore e a Sepang abbiamo ottenuto buoni risultati;&nbsp;la moto andava bene e il nostro pilota aveva molta fiducia nello pneumatico anteriore. Direi che bisogna guardare al Qatar adesso. Ovviamente sar&agrave; un test importante visto che dopo ci sar&agrave; il GP. Anche l&rsquo;anno scorso, testate le Michelin, abbiamo avuto problemi&nbsp;come un po&rsquo; tutti. Le gomme introdotte in Malesia sono state migliorate e il feeling era pi&ugrave; grande ma c&rsquo;&egrave; ancora da lavorare per adattare la moto,&nbsp;questa &egrave; la cosa pi&ugrave; importante&rdquo;.  Da capo meccanico, cosa si potr&agrave; fare in Qatar per aiutare Aleix a superare la delusione di Phillip Island?   &ldquo;Ho appena finito di redigere i rapporti dell&rsquo;Australia e non ho guardato ancora tutti i dati. Credo che in vista del Qatar sia fondamentale prevedere e anticipare il comportamento delle gomme e come la situazione cambier&agrave; ulteriormente rispetto all&rsquo;Australia. Abbiamo un assetto base che funziona da quando c&rsquo;&egrave; stato il passaggio alla Michelin, sar&agrave; la base per lavorare in Qatar&rdquo;.  Suzuki porter&agrave; il nuovo cambio seamless? Sembra che ci siano stati alcuni problemi in Australia riscontrati dal collaudatore Tsuda.  &ldquo;Tsuda prover&agrave; il cambio nel primo giorno di test i Qatar. Speriamo che i problemi avuti a Philip Island non gli impediscano di provare il nuovo cambio anche sul tracciato di Losail. Ma la nostra concentrazione &egrave; massima su questa novit&agrave;&rdquo;. &nbsp;  Quanto &egrave; il beneficio di un cambio completamente seamless? A&nbsp;livello di tempo sul giro?   &ldquo;Onestamente non abbiamo potuto fare un raffronto cronometrico;&nbsp;posso dire&nbsp;che stabilizza molto di pi&ugrave; la moto in ingresso di curva, questo &egrave; noto e&nbsp;sicuramente un grande vantaggio&rdquo;. &nbsp;  

Tom O'Kane, capo meccanico di Aleix Espargar&ograve; in Suzuki Ecstar MotoGP,  svela perch&eacute; il Team Ecstar pu&ograve; puntare in alto.

O'Kane: Suzuki mai cos&igrave; impegnata

Il team Suzuki MotoGP si chiamer&agrave; Suzuki Ecstar nella stagione del suo rientro in MotoGP.  La Casa di Hamamatsu ha annunciato l&rsquo;inizio della partnership con Ecstar, azienda produttrice di lubrificanti, in occasione della presentazione ufficiale della squadra in cui ha svelato la sua livrea definitiva. Aleix Espargar&ograve;, settimo assoluto nella scorsa stagione nella classe regina, sar&agrave; affiancato dal Campione del Mondo Moto3 2013 Maverick Vi&ntilde;ales in sella alla GSX-RR per la stagione che segna il rientro di Suzuki nell&rsquo;olimpo del motociclismo mondiale.    "Suzuki &egrave; pronta per il gran ritorno in MotoGP, la pi&ugrave; alta competizione motociclismo mondiale&rdquo;, ha dichiarato il general manager Eiji Mochizuki. &ldquo;Correremo contro avversari di alto livello, dovremo affinare le nostre tecnologie, e successivamente trasferirle sui modelli di produzione per interagire con i nostri clienti in tutto il mondo. Suzuki lavorer&agrave; duro per la loro soddisfazione, attraverso le corse ed i suoi prodotti. Chiediamo a tutti i nostri tifosi di sostenere il team Suzuki Ecstar".      &nbsp;

Il team factory della casa di Hamamatsu assume la nuova denominazione nella stagione del suo rientro in MotoGP

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