L&rsquo;esperienza e la sensibilit&agrave; al servizio degli altri, coniugate in un corso utile, dai concetti fondamentali.  Anni spesi in sella ad ogni tipologia di due ruote, in ambienti simili e contestualmente diversi tra loro: Fabio Fasola &egrave;, oltre ad un pilota dal pesante palmares, un attento istruttore che, prima di tutto, mette in cima alla lista delle voci proposte la parola &ldquo;sicurezza&rdquo;.  Cos&rsquo;&egrave; la sicurezza? Uno stile di vita, oltre che uno stile di guida. Fabio sa benissimo cosa voglia dire affrontare i limiti, gestirli e spiegare come e trasmettere il messaggio all&rsquo;utenza finale: &ldquo;Il primo corso di guida sicura lo organizzai nell&rsquo;anno 2003 - Fasola spiega il proprio percorso istruttorio - si chiamava &lsquo;Moto Sicura&rsquo; e ancora ricordo quanto fu bello ed importante realizzarlo, perch&eacute; capii subito quanto fosse fondamentale per chi lo seguiva e pure per me. Insegnando si impara, questo &egrave; uno degli aspetti belli del mio mestiere. Da l&igrave;, andai avanti, sino ad oggi&rdquo;.    Italia ed estero. Fasola vanta - oltre a titoli vinti nell&rsquo;Enduro Nazionale e Mondiale - viaggi, collaborazioni, scambi e soddisfazioni in diversi ambiti, soprattutto quello &ldquo;racing&rdquo;, cio&egrave;, legato alle corse. L&rsquo;agonismo e l&rsquo;avventura sono legati da un filo conduttore che potrebbe fare il giro del mondo, proprio come ha fatto lui: &ldquo;La prestazione e la scoperta detengono i medesimi valori. Vincere e conoscere sono da me posti sullo stesso piano&rdquo;.  Il progetto della Fasola School si chiama Safety Open Road Day, dedicato a chi voglia imparare quasi da zero o a coloro che vogliamo implementare la propria consapevolezza al manubrio: &ldquo;Questo corso si tiene su strada - spiega - ed &egrave; tenuto per moto dotate di manubrio alto, perci&ograve;, enduro stradali, maxi enduro, naked e Scrambler. Il mio obiettivo consiste nell&rsquo;avvicinare coloro che non abbiamo la minima base tecnica o di guida, i cosiddetti &lsquo;neofiti&rsquo;. ll programma aiuter&agrave; i partecipanti a preservare la propria incolumit&agrave; e quella altrui&rdquo;.  &nbsp;I risultati degli Assoluti di Enduro  &nbsp; 

<p>Fabio mette a disposizione la propria esperienza di pilota ed istruttore, maturata in anni di gare ed insegnamento</p> 

Con Fasola guiderete pi&ugrave;... sicuri che mai

Questo weekend al Ciocco, in Toscamna, si &egrave; disputata la consueta sfida che apre la stagione dell'enduro nazionale: l'Hell&rsquo;s Gate Metzeler, evento organizzato da Fabio Fasola. La prima fila sulla griglia di partenza &egrave; sontuosa: Wade Young, un giovane sudafricano, 21 anni soltanto, che &egrave; venuto dall&rsquo;altro emisfero a sfidare l'estremo.   E poi: Mario Roman, il forte endurista spagnolo, secondo lo scorso anno a Hell&rsquo;s Gate Metzeler, che ha scoperto solo di recente la passione per il super Enduro. Lars Enockl, l&rsquo;austriaco tester KTM e terzo lo scorso anno, che conosce a fondo le tracce di perversione del Ciocco. Diego Nicoletti, ovvero la sfida italiana all&rsquo;egemonia straniera che ha dominato i dodici precedenti episodi dell&rsquo;estremo inventato da Fasola.  Il via in formato GP &egrave; come sempre spettacolare, e non privo di sorprese. Se da una parte Young riesce a sfruttare al meglio la posizione e si invola all&rsquo;esterno della &ldquo;muta&rdquo; dei trenta finalisti, Graham Jarvis, partito dalla seconda fila con il quinto tempo della gara Eliminatoria, resta fermo con la moto spenta. Finalmente l&rsquo;inglese prende il via, ma la gara del recordman di Hell&rsquo;s Gate Metzeler con quattro vittorie sembra segnata.  Hall&rsquo;s Gate Metzeler 2016 si avvia sull&rsquo;anello esterno del compatto circuito del Ciocco, ma l&rsquo;attenzione del pubblico &egrave; polarizzata dall&rsquo;Arena, soprattutto dal tracciato infernale disegnato da Fasola e dal mago dell&rsquo;Indoor, Armando Dazi. I trenta finalisti di Hell&rsquo;s Gate Metzeler stanno per accorgersi cosa li aspetta.  Dopo neanche dieci minuti un pilota passa sull&rsquo;ostacolo Airoh, poi sul &ldquo;panettone&rdquo; Metzeler e sulla pietraia Evo+. Ben presto gli spettatori si rendono conto che non si tratta di un &ldquo;clandestino&rdquo;, ma di Wade Young, che ha gi&agrave; completato il primo giro di Hell&rsquo;s Gate Metzeler 2016. Il ritmo sull'anello esterno, dunque, &egrave; elevatissimo, davvero infernale. Ma l&rsquo;Arena &egrave; massacrante. La prova &egrave; durissima, e viene da chiedersi se Fasola non abbia esagerato. L&rsquo;Enduro Estremo, tuttavia, non &egrave; un gioco di compromessi, ma la ricerca di un limite che si sposta sempre pi&ugrave; avanti. Al Ciocco Hell&rsquo;s Gate Metzeler rivela il nuovo volto dell&rsquo;Estremo, un misto micidiale di naturale e di indoor, con un coefficiente di spettacolo e di impegno sconosciuto all&rsquo;Enduro. E anche all&rsquo;Estremo.  Wade Young vola leggero, gli ostacoli di Hell&rsquo;s Gate Metzeler non sembrano infastidirlo. Dietro al sudafricano, Mario Roman cerca di recuperare lo svantaggio forzando il ritmo, ma l&rsquo;azione dello spagnolo non produce i frutti desiderati. Efficacissimo in uno stile dall&rsquo;efficacia collaudata, invece, Graham Jarvis si riprende e, superato Roman al terzo giro, si lancia a caccia di Young. Allo scadere della prima ora di gara gli ultimi dieci piloti sono eliminati, &egrave; la nuova regola di Hell&rsquo;s Gate Metzeler, e allo scadere della seconda altri dieci sono &ldquo;out&rdquo;. Non per tutti &egrave; un dispiacere, per nessuno una sconfitta. Onore all&rsquo;impegno infernale di Hell&rsquo;s Gate Metzeler, e alla sua nuova formula che si rivela geniale. Altri ostacoli si aprono, l&rsquo;Arena diventa il videogioco, ma reale, dell&rsquo;Estremo.  Ancora mezz&rsquo;ora di&hellip; purgatorio, e alle 18:30, due ore e mezza dall&rsquo;inizio, quattro Piloti soltanto affrontano il &ldquo;girone&rdquo; finale, tutto dentro l&rsquo;Arena. Fasola in persona apre l&rsquo;ultimo ostacolo, la salita che eredita il ruolo che per dodici anni &egrave; stato dell&rsquo;Hell&rsquo;s Peak. Il pubblico si accalca sulle fasi finali, sempre pi&ugrave; concitate. La tensione sale.  Wade Young oltrepassa il &ldquo;Gate&rdquo; e si conferma imbattibile anche nell&rsquo;indiavolato carosello finale, Graham Jarvis stremato conquista il secondo posto, Mario Roman si inchina agli avversari ma a sua volta conferma la propria bravura con un risultato eccellente. Diego Nicoletti, il &ldquo;vendicatore&rdquo; italiano, scatena l&rsquo;entusiasmo del pubblico, dei diecimila che hanno scandito tutte le fasi dello spettacolare, avvincente, indimenticabile primo viaggio al centro dell&rsquo;Enduro della nuova era.  Hell&rsquo;s Gate Metzeler 2016: 1. Wade Young, ZA, Sherco; 2. Graham Jarvis, GB, Husqvarna; 3. Mario Roman, SP, Husqvarna; 4. Diego Nicoletti, ITA, Beta.

Nella infernale gara di enduro estremo il sudafricano Wade Young batte Graham Jarvis e Mario Roman. Quarto Diego Nicoletti

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Con Fasola guiderete più... sicuri che mai

Hell's Gate: l'inferno al Ciocco