Festa Ducati al Mugello con Pecco Bagnaia che conquista la sua terza gara Sprint dell'anno. Cinque Ducati nelle prime cinque posizioni 

Gran Premio Mugello: la gara sprint MotoGP in foto

Manca sempre meno al tanto atteso GP d&#39;Italia, che sancir&agrave; l&#39;inizio della parte centrale della stagione, particolarmente importante in quanto idonea a rispondere ad una serie di tematiche che l&#39;inizio di campionato ha proposto. Il versatile circuito del Mugello rappresenta una delle gare pi&ugrave; attese da piloti ed appassionati, non solo per le caratteristiche tecniche di un layout che soddisfa tutti i palati, ma anche per un&#39;atmosfera unica, colma di passione, velocit&agrave; ed un&#39;italianit&agrave; in una delle sue espressioni pi&ugrave; intense. Il tutto condito anche dal paesaggio mozzafiato che contribuisce a rendere questo evento una tappa imperdibile per appassionati, piloti e addetti ai lavori. Nella storia del GP d&#39;Italia, lunga 75 anni, tanti quanti quelli del motomondiale, non c&#39;&egrave; stato solo il Mugello. Il Gran Premio d&#39;Italia si tiene regolarmente sul circuito toscano dal 1994, sostituendosi a tre diverse piste che hanno ospitato l&#39;evento in passato: Misano, Monza e Imola. Andiamo a scoprire i piloti pi&ugrave; vittoriosi nella storia del GP d&#39;Italia nella classe regina (500/MotoGP).  5) Freddie Spencer e John Surtees a quota 3 vittorie  Freddie Spencer e John Surtees occupano la quinta posizione della classifica dei piloti pi&ugrave; vittoriosi del GP d&#39;Italia. L&#39;inglese, unico corridore della storia a riuscire a vincere un titolo sia nel motomondiale che nella Formula1, &egrave; stato il re indiscusso del GP d&#39;Italia dal 1958 al 1960 trionfando per tre volte consecutive sul circuito di Monza, rispettivamente su Remo Venturi (1958-59) ed Emilio Mendogni (1960). A pari merito con l&#39;alfiere della MV Agusta ecco Freddie Spencer, anche lui dominatore per tre anni di fila, dal 1983 al 1985. In sella alla Honda, &quot;Fast Freddie&quot; vinse tre edizioni del GP d&#39;Italia, su tre piste differenti: nel 1983 l&#39;americano vinse a Monza avendo la meglio su Randy Mamola; l&#39;anno seguente si ripet&egrave; a Misano battendo Eddie Lawson, mentre nel 1985 cal&ograve; il tris al Mugello, nuovamente ai danni del connazionale, Lawson.  Passa alla prossima pagina  &nbsp;    4) Kenny Roberts e Geoffry Duke con 4 successi  In quarta posizione di questa speciale classifica con quattro vittorie a testa troviamo Kenny Roberts e Geoffry Duke. Quest&#39;ultimo, detentore di sei titoli mondiali, ebbe un feeling particolare con il circuito di Monza, trionfando nel 1950, 1953, 1954 e 1956. Nel 50&#39;, seconda edizione di sempre del motomondiale, Duke vinse il GP d&#39;Italia in sella alla Norton battendo la concorrenza dello storico rivale, nonch&eacute; bi-campione del mondo, Umberto Masetti. Dopo un biennio a digiuno, nel 1953 l&#39;inglese torn&ograve; alla vittoria battendo Dickie Dale, successo ripetuto l&#39;anno successivo sempre sul connazionale. L&#39;ultimo trionfo in terra italiana arriv&ograve; nel 1956 quando, in sella alla Gilera, dopo un acceso duello tagli&ograve; il traguardo per primo per un solo decimo sul compagno di squadra, Libero Liberati.  Appaiato a Duke troviamo Kenny Roberts, dominatore del GP d&#39;Italia per quattro edizioni consecutive insieme alla sua iconica Yamaha, dal 1978 al 1981, tutte corse su piste differenti, nell&#39;ordine: Mugello, Imola, Misano e Monza. Sul circuito toscano, nell&#39;edizione del 1978, il &quot;Marziano&quot; vinse su Pat Hennen, mentre negli anni seguenti ebbe la meglio su, rispettivamente, Virginio Ferrari, Franco Uncini e Graeme Crosby.  3) Terzo posto per Mike Hailwood con cinque vittorie  Sul gradino pi&ugrave; basso del podio si piazza Mike Hailwood, abile nell&#39;impreziosire il suo ricchissimo palmar&egrave;s con cinque successi nel GP d&#39;Italia, conseguiti uno dietro l&#39;altro sul circuito di Monza dal 1961 al 1965 in sella alla MV Agusta. &quot;Mike The Bike&quot; successe a John Surtees nell&#39;albo d&#39;oro del Gran Premio d&#39;Italia; il nove volte iridato non ebbe rivali in quegli anni, battendo nel 1961 Alastair KIng, nel 1962 Remo Venturi, nel 1963 Jack Findlay e poi Benedicto Caldarella e Giacomo Agostini nel 1965. Insieme al 15 volte campione del mondo, Hailwood dar&agrave; vita a tre edizioni indimenticabili della corsa italiana e &quot;Ago&quot; avr&agrave; modo di prendersi la rivincita.  Passa alla prossima pagina  &nbsp;  2) Jorge Lorenzo; Mick Doohan e Giacomo Agostini appaiati al secondo posto con sei vittorie&nbsp;  Un trio di illustri campioni del mondo occupa la piazza d&#39;onore, ci riferiamo a Jorge Lorenzo, Mick Doohan e Giacomo Agostini, tutti appaiati a quota sei vittorie. Agostini sostitu&igrave; l&#39;eterno rivale Mike Hailwood nell&#39;albo d&#39;oro del GP d&#39;Italia, monopolizzando la scena dal 1966 al 1968 e poi ancora nel 1970, 1972 e 1975. I primi tre successi di &quot;Ago&quot; arrivarono a Monza; nelle edizioni del 1966 e 1967 Agostini batt&egrave; Hailwood in due gare passate alla storia, mentre nel 1968 Agostini vinse sul connazionale Renzo Pasolini. L&#39;alfiere della MV Agusta torn&ograve; alla vittoria nel 1970 ad Imola, ripetendosi anche due anni dopo ed infine nel 1975, quando, in sella alla Yamaha, sopravanz&ograve; un altro dei rivali iconici della sua leggendaria carriera, Phil Read.  Delle 54 vittorie ottenute in carriera, per Mick Doohan sei provengono direttamente dal GP d&#39;Italia. L&#39;australiano, in sella alla Honda, vinse nel 1991 a Misano su John Kocinsky per poi piazzare cinque sigilli consecutivi al Mugello dal 1994 al 1998, rispettivamente su Luca Cadalora, Daryl Battie, Alex Criville, nuovamente Cadalora e Max Biaggi. Insieme ad Agostini e Doohan troviamo Jorge Lorenzo, l&#39;ultimo dominatore del GP d&#39;Italia nell&#39;era moderna della MotoGP. Lo spagnolo vanta sei successi, di cui cinque ottenuti con Yamaha e uno con Ducati. La pista toscana ha sempre esaltato lo stile di guida scorrevole ed incisivo del maiorchino, vincitore dal 2011 al 2013, precedendo Andrea Dovizioso e Daniel Pedrosa, per poi ripetersi nel biennio 2015-16 ed infine nel 2018, rispettivamente su Andrea Iannone, Marc Marquez e Andrea Dovizioso.    1) Valentino Rossi il pi&ugrave; vincente: 7 vittorie dal 2002 al 2008  Il pilota pi&ugrave; vincente della storia del GP d&#39;Italia &egrave; Valentino Rossi, autore di sette vittorie consecutive dal 2002 al 2008. Successi che contribuirono ad aumentare l&#39;alone di epicit&agrave; che tutt&#39;ora ruota attorno alla figura del nove volte iridato. Il primo trionfo arriv&ograve; nel 2002 ai danni di Max Biaggi; anche l&#39;anno successivo fu un connazionale a giocarsi il gradino pi&ugrave; alto del podio, Loris Capirossi, uscito per&ograve; anch&#39;egli sconfitto. Nel 2004 Rossi cal&ograve; il tris vincendo con la Yamaha e precedendo Sete Gibernau; l&#39;edizione 2005 vide quattro italiani arrivare nei primi quattro posti, con il pilota di Tavullia a precedere Biaggi, Capirossi e Melandri. La gara del 2006 pass&ograve; alla storia per l&#39;epico duello tra Rossi e Capirossi, risoltosi solo nel finale a favore del pilota Yamaha. Nelle due annate successive arrivarono gli ultimi successi del &quot;dottore&quot;, rispettivamente su Daniel Pedrosa e Casey Stoner.&nbsp;    MotoGP Mugello: le cinque gare pi&ugrave; belle del Gran Premio d&#39;Italia  &nbsp; 

Andiamo a ripercorrere la storia del Gran Premio d&#39;Italia, che dal 1994 si disputa regolarmente sul circuito del Mugello

MotoGP Mugello: i cinque piloti pi&ugrave; vincenti della storia del GP d&#39;Italia

La gara del GP d&rsquo;Italia ha visto molte cadute. Partendo da Pol Espargaro al quarto giro, Bastanini al tredicesimo giro e anche Mir al settimo, seguito dal compagno di squadra. Il pi&ugrave; discusso per&ograve; &egrave; stato, appunto, quello di Alex Rins. Il pilota Suzuki si trova in una situazione di incomprensione totale, secondo lui.  L&rsquo;incidente tra lo spagnolo e Nakagami purtroppo non &egrave; stato trasmesso nella diretta TV, ma dopo la conclusione della gara sono state pubblicate le riprese video delle camere a circuito chiuso e si &egrave; potuto fare pi&ugrave; luce sull&rsquo;accaduto.    Alex Rins: &ldquo;Mi ha colpito e sono caduto&rdquo;   Alex si trovava in curva 10-11 quando il giapponese lo ha colpito. La dinamica dell&rsquo;incidente vede Rins cercare il sorpasso in uscita curva, stando con la moto all&rsquo;interno. Nakagami si trovava all&rsquo;esterno, sul cordolo, e trovandoselo accanto non ha modificato la traiettoria, prendendolo cos&igrave; in pieno.  &ldquo;Ero nella chicane di curva 10-11, ero pi&ugrave; veloce e lo stavo sorpassando. Gli stavo accanto, lui a quel punto ha aperto ancora di pi&ugrave; il gas. Mi ha toccato e sono caduto&rdquo;. Cos&igrave; dichiara in un&#39;intervista a Motogp.com.  Cercando una spiegazione, sul perch&eacute; il pilota del team LCR non sia stato punito, &egrave; andato a parlare con chi di dovere: &ldquo;Pessima decisione dei commissari, non so perch&egrave; non abbiano preso provvedimenti. Ho parlato anche con Freddy Spencer dell&rsquo;accaduto. L&#39;esempio &egrave; il sorpasso di Johann Zarco su Marco Bezzecchi, praticamente molto simile alla mia situazione. Zarco l&rsquo;ha passato, lui ha perso la posizione e ha detto &lsquo;ok, mi apro un po&rsquo; di pi&ugrave; e provo a uscire pi&ugrave; veloce&rsquo;. Non capisco perch&eacute; i commissari non abbiano detto nulla, la fortuna &egrave; che sto bene e non sono stati coinvolti altri piloti dietro di noi, perch&eacute; poteva andare molto peggio&rdquo;.  L&rsquo;incidente &egrave; valso ad Alex Rins il terzo &quot;zero&quot; consecutivo in stagione, allontanandolo, quasi definitivamente, dalla lotta per il titolo.  La versione di Nakagami   Di tutt&rsquo;altro genere le parole di Nakagami, che racconta la vicenda con un&rsquo;altra prospettiva. &nbsp;Il giapponese a fine curva era all&rsquo;esterno e, vistosi sorpassare dallo spagnolo, non ha ceduto la posizione, rischiando qualcosa in pi&ugrave;.  &ldquo;Siamo piloti e stiamo gareggiando, cosa c&rsquo;&egrave; da dire? Lui nel giro prima aveva fatto la stessa mossa, ha provato a passarmi all&rsquo;interno, ma io gli ho chiuso la porta. Subito dopo ci ha riprovato e all&rsquo;uscita di curva 11 me lo sono trovato davanti. Secondo il mio parere lui mi ha colpito senza badare a stringere la traiettoria, tutto qui&rdquo;.  Per Takaaki la situazione non sembra essere cos&igrave; grave, e aggiunge: &ldquo;Per me va bene cosi, stiamo correndo, vogliamo dare tutti e due il massimo per cercare di posizionarci il pi&ugrave; avanti possibile, quindi &egrave; normale&rdquo;. 

I due piloti non sono d&rsquo;accordo sull&rsquo;accaduto e raccontano ognuno la propria versione dei fatti

Rins e Nakagami, botta e risposta sull&rsquo;incidente al Mugello

Nel paddock del Mugello Jorge Lorenzo ha dichiarato molte cose interessanti ai microfoni di DAZN Espana, l&rsquo;emittente per cui lavora. Prima il cinque volte campione del mondo ha cercato di trovare la soluzione al digiuno Ducati, e ora consiglia il giovane Pedro al team di Borgo Panigale, azzardando un paragone con il campione del 2007.  Acosta nel GP d&rsquo;Italia della scorsa domenica, ha vinto la sua prima gara in Moto2, diventando il pi&ugrave; giovane vincitore di un Gran Premio a soli 18 anni, compiuti proprio qualche giorno prima. Con questo risultato ha battuto il record di Marc Marquez imposto nel 2011 a Le Mans, dove aveva vinto all&#39;et&agrave; di 18 anni e 57 giorno. &ldquo;Non &egrave; stato facile, ma finalmente ci siamo arrivati! - e riguardo al record parla cos&igrave; - Marc M&aacute;rquez &egrave; uno solo. Conta di pi&ugrave; vincere una gara che battere un record&rdquo; ha detto Pedro a tal proposito.  Dopo aver comandato la gara per la maggior parte del tempo, lo spagnolo ha trionfato in terra toscana e ha dimostrato il suo talento.&nbsp;Dietro di lui Joe Robert, secondo, e Ogura in terza posizione.&nbsp;    Acosta, un futuro da Stoner   &Egrave; da tempo che Pedro fa innamorare e scommettere su di lui per il futuro. Da Kevin Schwantz a Jorge Lorenzo sono tutti convinti che avr&agrave; un futuro pi&ugrave; che roseo nel Motomondiale.  Proprio il cinque volte Campione del Mondo elogia quindi Acosta dopo la vittoria e dichiara: &ldquo;Mi ricorda molto Casey Stoner.&nbsp;La posizione del corpo quando si sgancia, il modo con cui entra in curva, molto determinato e molto veloce. S&igrave;, &egrave; davvero simile&rdquo;.&nbsp;  Delle parole che fanno ben sperare, e visto che alla MotoGP, a quanto detto da Jorge, manca un campione chiss&agrave; se sar&agrave; proprio lui ad prendere le redini dei vari Rossi, Marquez e Pedrosa. 

Secondo il maiorchino, il talento spagnolo di casa KTM somiglia alla leggenda due volte campione del mondo

Jorge Lorenzo: &ldquo;Acosta mi ricorda Stoner&rdquo;

        Quartararo conclude la gara del GP d&rsquo;Italia al secondo posto. Per il francese &egrave; stato un weekend difficile, perch&eacute; la sua Yamaha, soprattutto in questa stagione, non ha nelle corde un circuito come quello del Mugello. La giornata di qualifiche per lui non &egrave; andata molto bene, o meglio non come ci si aspetta da un campione del mondo. Ha chiuso la sessione del sabato in sesta posizione subito dopo a Bagnaia. La domenica per&ograve; ha regalato a Fabio molta gioia anche senza la vittoria. &ldquo;Ho concluso la migliore gara della mia carriera. Sono partito bene per&ograve; poi venivo sorpassato sul rettilineo, perdevo aderenza in curva. Mi sono detto che non avevo niente da perdere e ho corso al massimo&rdquo;. Quartararo: &ldquo;Ho fatto sorpassi impossibili&rdquo;  Il morale del pilota Yamaha prima della giornata di gara non era dei migliori. Questo secondo posto lo ha tirato su, ma comunque molto deluso della moto. &ldquo;Pensavo di non entrare nei primi cinque ad inizio gara. Non so neanche io come ho fatto. La moto ad ogni sorpasso oscillava, la gomma davanti perdeva aderenza e quella dietra scivolava di lato, portandomi ad entrare in curva con la moto molto storta&rdquo; cos&igrave; dichiara a Sky Sport MotoGP.  Il futuro?  Seppur soddisfatto, il campione del mondo in carica vuole sotto la sella una moto all&rsquo;altezza. Si sentono molte voci riguardo il trasferimento di Fabio ad un altro team per il 2023. Il pi&ugrave; favorito ad accogliere il francese, in un eventuale ma molto lontano, per ora, trasferimento, &egrave; il team Honda che metterebbe, l&rsquo;attuale pilota della Yamaha, al fianco di Marquez. Poi c&rsquo;&egrave; sempre l&rsquo;incognita braccio per Marc che se nel caso decidesse di concludere la carriera si aprirebbe un&rsquo;altra porta di mercato importante per tutti i piloti. I dubbi sono tanti per Quartararo che vorrebe prendersi il titolo anche quest'anno, ma la carica Ducati &egrave; vicina.       

Il leader del campionato descrive cos&igrave; l&rsquo;ultima gara in terra italiana, ma vuole di pi&ugrave; dalla sua Yamaha

GP Mugello, Fabio Quartararo: “La migliore gara della mia carriera”

Il weekend del Mugello &egrave; stato pieno di emozioni. Dalla vittoria di Pecco al ritiro del numero 46 di Valentino Rossi, fino ad arrivare al giro d&rsquo;onore di Max Biaggi sulla Aprilia 250.  Seppur di altra entit&agrave;, c&rsquo;&egrave; stata comunque un&#39;altra conquista degna di nota ed &egrave; quella dei due piloti Moto3, Elia Bartolini e Matteo Bertelle. I portacolori del team QJ Motor Avintia hanno infatti concluso il Gran Premio entrando ambedue per la prima volta in stagione nei primi dieci posti, finendo, rispettivamente, ottavo e nono. Un risultato con cui Elia ha bissato la sua miglior prestazione dell&#39;anno, che fino a domenica era rappresentata dall&#39;ottavo posto di Mandalika.&nbsp;  L&#39;andamento del weekend   Su un tracciato che conoscono bene, avendoci gi&agrave; corso nel CIV e come wildcard nel 2021, entrambi i piloti si sono trovati bene sin da subito sulla pista del GP d&#39;Italia, seppur Bartolini abbia avuto qualche problema nei giorni del venerd&igrave; e del sabato. Elia, infatti, &egrave; caduto nelle FP2 fortunatamente senza riportare nessuna conseguenza. Le cose per lui non sono andate meglio nelle Qualifiche, dove ha avuto dei problemi che non gli hanno consentito di far segnare un buon tempo, chiudendo la sessione con il 24&deg; tempo.  Matteo, invece, nelle libere ha corso senza nessun grande intoppo e cos&igrave; anche in qualifica. Purtroppo per&ograve; ha finito il turno prendendosi solo la tredicesima casella.  Elia Bartolini: &ldquo;Sono contento della mia gara&quot;   Il pilota numero 23 ha chiuso la sessione di qualifiche non benissimo, dovendo cos&igrave; partire molto indietro in gara. &Egrave; stata dura per Elia risalire nelle posizioni, come dichiara nel post Instagram pubblicato dopo la gara: &ldquo;Sono contento della mia gara e della mia rimonta contando che per un problema in qualifica sono dovuto partire dalla 24esima posizione in griglia e riuscendo a risalire in ottava posizione finale. Sono gi&agrave; pronto per Barcellona&ldquo;.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da EB/23 | Motorbike Rider (@eliabartolini23)      Matteo Bertelle: &ldquo;Una gara bellissima&rdquo;   Anche il compagno di squadra di Elia, Matteo Bertelle, ha concluso molto bene la gara del GP d&rsquo;Italia. Partendo dalla tredicesima casella ha scalato la classifica, arrivando in nona posizione. Matteo &egrave; molto soddisfatto e dichiara cos&igrave; sui social: &ldquo;&Egrave; stata una bella gara. Ci manca ancora un po&#39;, ma ci arriveremo. Grazie alla mia famiglia. Grazie a tutti&rdquo;.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Matteo Bertelle (@18matteobertelle)      Le ambizioni dei due piloti QJ Motor Avintia team sono molto alte. Daranno sicuramente il massimo per ripetere una prestazione cos&igrave; anche nelle prossime gare. 

Grande prestazione per il duo QJ Motor Avintia, che ha concluso la gara toscana chiudendo nei primi dieci

Moto3, GP Mugello: prima Top 10 per Bartolini e Bertelle

Con il doppio round di Assen la classifica della MotoE non vede grossi scossoni in testa. La vittoria ed il secondo posto, rispettivamente in Gara 1 e Gara2, consentono a Dominique Aegerter di allungare in vetta al Mondiale sul brasiliano Eric Granado vittorioso in Gara 2. Matteo Merrari si conferma in&nbsp;terza posizione con il quarto posto di domenica  La classifica del Campionato MotoE dopo i round del Mugello                     Pos.    Pilota    Nazionalit&agrave;    Team    Punti          1    77 - Dominique AEGERTER        Dynavolt Intact GP    148          2    51 - Eric GRANADO        LCR E-Team    114          3    11 - Matteo FERRARI        FELO Gresini MotoE    106          4    27 - Mattia CASADEI        Pons Racing 40    90          5    71 - Miquel PONS        LCR E-Team    79          6    7 - Niccolo CANEPA        WithU GRT RNF MotoE Team    65          7    4 - Hector GARZO        Tech3 E-Racing    56          8    78 - Hikari OKUBO        Avant Ajo MotoE    55          9    21 - Kevin ZANNONI        Ongetta Sic58 Squadra Corse    45          10    70 - Marc ALCOBA        Openbank Aspar Team    34          11    17 - Alex ESCRIG        Tech 3 E-racing    34          12    34 - Kevin MANFREDI        OCTO PRAMAC MotoE    30          13    40 - Jordi TORRES        Pons Racing 40    27          14    12 - Xavi FORES        OCTO Pramac MotoE    26          15    9 - Andrea MANTOVANI        WithU GRT RNF MotoE Team    25          16    3 - Lukas TULOVIC        WithU GRT RNF MotoE Team    10          17    38 - Bradley SMITH        WithU GRT RNF MotoE Team    8          18    6 - Maria HERRERA        Openbank Aspar Team    8          19    18 - Xavier CARDELUS        Avintia Esponsorama Team    7          20    72 - Alessio FINELLO        FELO Gresini MotoE    7          21    72 - Massimo ROCCOLI        Pons Racing 40    6          22    28 - Yeray RUIZ        Avintia Esponsorama Team    0       

Con un successo ed un secondo posto nel weekend olandese Aegerter allunga in classifica, Granado ora dista 34 punti. Terzo Matteo Ferrari

MotoE: la classifica di Campionato dopo la gara di Assen

        La squadra dei piloti Dovizioso e Binder cambia moto e sceglie l&rsquo;Aprilia, &egrave; la notizia che ha tenuto banco al venerd&igrave; del Mugello. Yamaha, per&ograve;, non &egrave; molto soddisfatta di questa scelta, a parlarne Lin Jarvis, team principal MotoGP: &ldquo;Non &egrave; una situazione ideale. In Yamaha abbiamo sempre avuto squadre satellite per quanto mi ricordo, abbiamo sempre avuto pi&ugrave; di due moto in griglia.&nbsp;&ldquo;  Lin Jarvis e Razali I due boss non sembrano aver trovato un punto d&rsquo;incontro per continuare la collaborazione e a tal punto il malese, a capo del team satellite, ha agito di conseguenza sondando il campo e trovando l&rsquo;Aprilia. Nella prossima stagione il team Yamaha avr&agrave; solo le moto Factory in griglia e, quindi, dovr&agrave; puntare a cercare una nuova partership per il 2024, se non vuole restare con solo il team ufficiale nel paddock. Sono tante le ipotesi. Si parla di VR46, ma visti gli ultimi ottimi risultati ne dubitiamo molto che il team di Valentino scelga la moto giapponese. &ldquo;Certo, non &egrave; mai bello quando arrivi alla fine di una collaborazione. Abbiamo tempo fino alla fine della stagione e rimarremo partner con RNF. Ma hanno deciso di trasferirsi ad Aprilia per il futuro. Lo rispettiamo, ma sono rimasto un po&rsquo; sorpreso dall&rsquo;annuncio di ieri, poich&eacute; l&rsquo;annuncio &egrave; stato emesso mentre eravamo in riunione ad ascoltare la loro decisione, il che era un po&rsquo; insolito. Ma rispettiamo la loro decisione e da l&igrave; andremo avanti&rdquo;, conclude quindi&nbsp;Jarvis a Motogp.com.       

Il team principal della casa giapponese non si aspettava questa decisione, e ne parla un po' deluso

Yamaha, Jarvis su Razali: “Rimasti sopresi, ma andremo avanti”

Sul circuito del Mugello,sabato &egrave; caduta un po&#39; di pioggia che ha complicato la sessione di qualifiche. Molti i piloti in difficolt&agrave; a partire da Marc Marquez fino ad arrivare a Aleix Espargaro: &ldquo;Le qualifiche sono state molto pericolose, anzi estremamente pericolose.&nbsp;Il mio giro &egrave; stato abbastanza buono.&nbsp;Ma non abbastanza per battere la Ducati in testa.&nbsp;I giovani piloti sono stati molto coraggiosi, sar&agrave; difficile superarli in gara.&nbsp;Ecco perch&eacute; ero cos&igrave; arrabbiato&quot;.&nbsp;  &ldquo;Non sono soddisfatto di queste qualifiche&rdquo;  Il pilota spagnolo ha chiuso la sessione di qualifiche facendo segnare il settimo tempo. E&rsquo; stato molto difficile avvicinarsi ai piloti che erano davanti per lui. E dichiara cos&igrave;: &ldquo;Non abbiamo gomme intermedie, &egrave; stato particolarmente spaventoso per i primi cinque minuti della Q2.&nbsp;Non puoi immaginare cosa possa succede in tali condizioni.&nbsp;Nella seconda parte delle qualifiche non pioveva quasi da nessuna parte e la pista era asciutta, quindi i tempi sul giro erano veloci.&nbsp;Ma i Marshall hanno sventolato le bandiere della pioggia.&nbsp;Ho cercato di concentrarmi su ogni curva, ma ho visto le bandierine nella curva successiva.&nbsp;Se non vedo una bandiera, rischio qualcosa sui freni, altrimenti no. Se sventolano le bandiere e io vado ancora a tutto gas e cado, allora &egrave; colpa mia&quot;.    Espargaro: &ldquo;Il mio obiettivo &egrave; vincere&rdquo;  Sulla gara per&ograve; &egrave; molto carico e punta a trionfare:&nbsp;&quot;Sono pi&ugrave; concentrato e fiducioso che mai, questa &egrave; una gara molto importante per me e per la squadra.&nbsp;Sar&agrave; difficile con cos&igrave; tante Ducati davanti a me, ma abbiamo il ritmo e la moto funziona bene.&nbsp;Tutti nella squadra mi dicono che devo mantenere la calma per i primi giri.&nbsp;Capisco, ma non sono completamente d&#39;accordo.&nbsp;Se il serbatoio &egrave; pieno e tutti hanno un po&#39; di problemi, possiamo approfittarne e sorpassare.&nbsp;Sono sicuro che i giovani piloti daranno il massimo per i primi cinque giri.&nbsp;O i primi dieci: guideranno come se stesse arrivando la fine del mondo.&nbsp;In MotoGP in questi giorni &egrave; molto difficile preparare una strategia.&rdquo; 

Qualifiche bagnate e il pilota Aprilia non sembra soddisfatto, sia del suo risultato che della gestione da parte della direzione gara

Aleix Espargaro: &ldquo;Qualifiche pericolose, spaventosi i primi minuti della Q2&rdquo;

        Il weekend del GP d&rsquo;Italia &egrave; molto importante per tutte le squadre italiane, factory e non. La Ducati &egrave; una di queste. Jorge Lorenzo, il fenomeno maiorchino, anche lui &nbsp;pilota della rossa in passato, trova il problema per cui il team non riesce a vincere il mondiale piloti da tempo ormai. Jorge: &ldquo;Mancano talenti&rdquo;  A Dazn Espana, dove Lorenzo &egrave; telecronista, dichiara che il problema in Ducati non &egrave; la moto in se per se, ma la mancanza di un fenomeno alla guida. &ldquo;Quello che sto per dire pu&ograve; sembrare arrogante - esordisce il maiorchino - ma &egrave; ci&ograve; che penso. La Ducati ha sicuramente sotto contratto dei piloti fortissimi destinati ad essere il futuro della categoria, ma negli ultimi anni per vincere le &egrave; mancato un Marc Marquez o un Casey Stoner.&rdquo;  &ldquo;Probabilmente io avrei vinto&rdquo; Lui &egrave; stato pilota di Borgo Panigale dal 2017 al 2019. Ha vinto diverse gare in sella alla Desmosedici GP, ed una indimenticabile &nbsp;proprio al Mugello. Riguardo alle possibilit&agrave; che ha avuto per diventare campione in rosso dichiara: &ldquo;Non dico che io sarei di sicuro riuscito a vincere il Mondiale, ma se avessi avuto pi&ugrave; tempo a disposizione molto probabilmente ce l&rsquo;avrei fatta.&rdquo; Una previsione un po' avventata soprattutto se detta dopo molti anni dal essere sceso dalla Desmosedici.       

Il cinque volte campione del mondo esprime la sua riguardo a cosa manca al team di Borgo Panigale

GP Mugello, Lorenzo: “Alla Ducati servirebbe un Marquez o uno Stoner”

Francesco Bagnaia &egrave; concentrato e molto ottimista dopo che la giornata si &egrave; conclusa e a bocce ferme tira le somme di questo venerdi. &ldquo;Sono contento per come sia andato oggi. Ci siamo concentrati sulle gomme per prepararci al brutto tempo di domani. La media davanti mi ha sorpreso con le alte temperature di oggi, ma l&rsquo;ho montata soprattutto in vista dei prossimi giorni&rdquo;  Pecco butta un occhio anche sul favorito Aleix Espargaro e dice: &ldquo;Rispetto a lui - riferendosi allo spagnolo del team Aprilia - siamo pi&ugrave; veloci, ad oggi; per&ograve; sicuramente c&rsquo;&egrave; ancora tempo&rdquo;.    Pioggia o non pioggia?   Questa &egrave; la domanda che si sta ponendo tutto il paddock per le Qualifiche e per la gara di domenica: cosa dir&agrave; il meteo? &ldquo;Sabato dovrebbe piovere, ma speriamo che se proprio deve venire gi&ugrave;, venga nelle FP4 cos&igrave; ci possiamo preparare a tempo debito per la sessione di Qualifiche. Sicuramente la giornata di Domenica sar&agrave; pi&ugrave; fredda, ma la probabilit&agrave; di pioggia &egrave; minima, staremo a vedere.&rdquo; cos&igrave; parla Bagnaia riguardo il meteo delle prossime ore sul circuito del Mugello.  Setup Ducati   Per il GP d&rsquo;Italia il team di Borgo Panigale ha apportato alcune migliorie sulla GP 22 tra cui la carena, che Francesco ha montato per questo weekend. &ldquo;Oggi ho montato la carena d&rsquo;inizio anno con la quale in Qatar mi sono trovato molto bene. Ci da sia il giusto top speed, ma soprattutto la guidabilit&agrave; che ci manca.&rdquo;    Successo Desmosedici GP 22   La Ducati &egrave; una delle migliori tra le moto in griglia. Ottima nel motore, ma &egrave; stata migliorata anche la guidabilit&agrave; e a tal proposito anche Pecco &egrave; soddisfatto: &ldquo;Abbiamo lavorato tantissimo su questa moto. &Egrave; stata dura ma ci siamo riusciti&rdquo;. Inoltre esprime anche un suo parere su Bastianini: &ldquo;Enea in termini di passo &egrave; superiore - lui che ha il modello 2021, con la sua Ducati team Gresini - anche a qualche GP 22 in pista&rdquo;.  Pecco: &ldquo;La Sholder Cam &egrave; impressionante&rdquo;   Nella giornata del venerd&igrave; le novit&agrave; sono state tante sulla pista Toscana, tra cui Bagnaia che porta la sholder cam. Quest&rsquo;ultima, come s&rsquo;intuisce dal nome, &egrave; una videocamera che &egrave; posizionata &ldquo;on board sul pilota&rdquo; precisamente nella tuta, sulla spalla sinistra quest&rsquo;oggi. Dopo aver finito il lavoro in pista ne parla cos&igrave;: &ldquo;Mi sono rivisto attraverso dopo il turno ed &egrave; impressionante. Soprattutto la bucine &ndash; curva del circuito &ndash; &egrave; davvero incredibile&rdquo;.  Bagnaia non smette di essere pilota e nota, inoltre, la sua posizione di guida vista dalla videocamera in questione e dice: &ldquo;Non immaginavo di stare cos&igrave; basso con il mento&rdquo;  La giornata di sabato &egrave; all&rsquo;insegna dell&rsquo;incognito, in termini di previsioni metereologiche. Il GP d&rsquo;Italia entra sempre pi&ugrave; nel vivo. 

Conclusa la giornata del venerd&igrave; in pista, Pecco descrive le sue aspettative e si sorprende di una cosa

MotoGP Mugello, Bagnaia: &ldquo;Impressionante vedermi dalla Shoulder Cam&rdquo;

        Il fine settimana al Mugello si &egrave; aperto con i piloti della MotoE, primi a calcare l'asfalto della pista toscana alle 08.25 di questa mattina, per la prima sessione di prove libere. Un turno che ha visto svettare Dominique Aegerter, leader della classifica di campionato e fresco vincitore di Gara 2 a Le Mans, che ha dimostrato il suo ottimo stato di forma, firmando il miglior tempo anche nelle FP2 del Mugello.  Prove libere 1  Questa mattina il pi&ugrave; veloce &egrave; stato, appunto, lo svizzero Aegerter del team Intact GP che si prende la prima posizione imponendosi con un tempo di 2:00.590. Subito dopo abbiamo, in seconda posizione il pilota del team LCR E-team, brasiliano Granado che segna il miglior passaggio in 2:00.998. La terza posizione &egrave; di Zannoni, italiano&nbsp;che gareggia per il team SIC58 (2:01.034). Ottimo anche Mattia Casadei quarto con un tempo di 2:01.053 e Mantovani subito dopo. Niccolo Canepa lo vediamo pi&ugrave; gi&ugrave; in classifica, settimo seguito da Ferrari e Manfredi, rispettivamente ottavo e nono. Prove libere 2  Cos&igrave; come nella sessione precedente, anche nelle FP2 il migliore &egrave; sempre il pilota del team Intact GP Aegerter (1:59.739). Queste libere 2 vedono in seconda posizione Granado (1:59.832). Questi due piloti fanno capire che si trovano molto bene sul circuito toscano, visto le ottime due sessioni che hanno compiuto praticamente in fotocopia. Terzo Pons, lo spagnolo del LCR E-team. Primo degli italiani &egrave; Canepa che si prende la quarta casella in 2:00.078 seguito da Mantovani, Zannoni, Casadei e Ferrari ottavo. Il Mugello sembra essere pi&ugrave; Svizzero/Brasiliano che italiano, anche se i nostri porta bandiera sono sempre l&igrave; attaccati ai leader. Il prossimo appuntamento vede alle ore 16.50 le Qualifiche per la MotoE valide per Gara 1 del GP d&rsquo;Italia.       

Al Mugello comanda lo svizzero, buono Casadei che rimane sempre in top 10

GP d’Italia, MotoE: Aegerter primo sia nelle prime che seconde libere

        Al Mugello si torner&agrave; a non dormire. &Egrave; questa la notizia pi&ugrave; bella che tanti tifosi della MotoGP e amanti del circuito toscano, stavano attendendo da ben due anni. La pandemia aveva infatti detto &ldquo;stop&rdquo; al pubblico al Mugello, ma da questa stagione 2022 rivedremo i tifosi sugli spalti. Prevendite aperte verso la capienza al 100%  Da ieri, infatti, sono aperte le prevendite per il GP d'Italia che si svolger&agrave; nel weekend dal 27 al 29 maggio sul tracciato toscano. L'attesa, al momento, &egrave; quella relativa alla capienza, ma se le disposizioni sul covid dovessero cadere da qui a fine maggio, potremmo rivedere anche il Mugello pieno al 100% con il pubblico sugli spalti e nel prato che nelle notti veniva preso d'assalto dai tifosi e da qui era nato lo slogan: "Al Mugello non si dorme!".Da ieri alle 15, sono aperte le prevendite e quest'anno lo spettacolo in pista sar&agrave; davvero ineguagliabile: non solo sar&agrave; possibile vedere in azione i piloti della Moto3, Moto2 e MotoGP, ma per la prima volta anche la MotoE e la Red Bull Rookies Cup. Chiss&agrave; se anche Rossi far&agrave; la sua apparizione  Al momento, ad essere in vendita sono i biglietti per le tribune: Poltronissima Pit lane, Silver pit lane, Silver Biondetti, Centrale Bronze, Poggiosecco, Materassi, Tribuna 58, mentre ancora in vendita quelli per il prato.''Appena il nuovo decreto governativo lo consentir&agrave;, - si legge nella nota stampa che arriva dagli organizzatori del circuito- come da tradizione, sar&agrave; disponibile anche la zona prato con l&rsquo;eventuale accesso dei camper e la possibilit&agrave; di pernottare all&rsquo;interno del circuito. Il desiderio &egrave; quello di offrire ai nostri clienti questi servizi, in sicurezza e nel rispetto della normativa, per tornare a respirare l&rsquo;atmosfera unica del tracciato toscano, famoso in tutto il mondo con lo slogan &ldquo;Al Mugello non si dorme''. Unica nota dolente? La star pi&ugrave; amata dal pubblico quest'anno non ci sar&agrave;: avendo appeso il casco al chiodo, Valentino Rossi non correr&agrave;, ma non &egrave; escluso che possa fare la sua apparizione nel paddock con i ragazzi dell'Academy VR46. E chiss&agrave; se questo non far&agrave; tingere ancora una volta di giallo l'amato Mugello. MotoGP, Jorge Lorenzo ammette: "Valentino Rossi mi umili&ograve;"       

Aperte le prevendite per il fine settimana del 29 maggio, al momento disponibili i posti in tribuna, ma se la situazione covid lo consentir&agrave;, il circuito toscano sar&agrave; pronto ad accogliere al 100% i tifosi

MotoGP: il Mugello riapre al pubblico per il GP d'Italia 2022

6 giugno 2010, sembra ieri, eppure sono passati 10 anni dalla prima vittoria di Marc Marquez in 125cc. Il 17enne spagnolo, in sella alla Derbi RSA 125 del team Red Bull Ajo Motorsport and&ograve; a vincere la gara italiana del Mugello piazzandosi davanti a Nicolas Terol e a Pol Espargar&ograve;.  L&#39;esordio   Marquez, fece il suo esordio nella ottavo di litro nel 2008 in sella ad una KTM. Alle sue spalle aveva gi&agrave; al tempo due nomi importanti della MotoGP: Emilo Alzamora come manager e Alberto Puig come team manager del Repsol KTM 125. Due figure che dopo dieci anni, continuano ad essere vicine al talento di Cervera.  Nel 2008, per&ograve;, ottenne come miglior risultato il terzo posto nel GP di Gran Bretagna. A fine stagione arriv&ograve; 13esimo.  L&#39;anno successivo fece il bis e and&ograve; a prendersi un terzo posto come miglior risultato nel Gp di Spagna arrivando per&ograve; ottavo in classifica generale. Il &ldquo;cannibale&rdquo; Marc Marquez che conosciamo oggi, detentore di otto titoli iridati, si sarebbe rivelato solo nel 2010 quando and&ograve; a vincere il suo primo iride in 125cc.    La stagione 2010   La stagione part&igrave; bene fin dall&#39;inizio: Marc era passato da correre da una KTM ad una Derbi. L&#39;adattamento alla nuova moto fu immediato fin dai test invernali e soprattutto efficace. Nella prima gara dell&#39;anno in Qatar conquist&ograve; la pole position il sabato e arriv&ograve; terzo la domenica, cos&igrave; come nel GP di Francia. L&#39;unico segno a vuoto lo tir&ograve; a Jerez dove si ritir&ograve; a causa di una brutta caduta. In tutto, nel 2010 sbagli&ograve; in due gare (Jerez ed Aragon), mentre nelle restanti sedici vinse ben dieci volte. Inutile dire che si laure&ograve; campione del mondo 125cc con un totale di 310 punti.  Marquez: &ldquo;I pi&ugrave; piccoli imitano il mio stile di guida&rdquo;  La gara del Mugello   Il GP del Mugello fu la gara che port&ograve; il campioncino spagnolo a conquistare la prima vittoria nel Motomondiale. In tanti si aspettavano risultati dal pupillo di Alzamora e seppur con un po&#39; di ritardo, finalmente Marquez sbocci&ograve;. Nel sabato di qualifiche non and&ograve; pi&ugrave; in l&agrave; del sesto posto, in griglia di partenza, quindi, part&igrave; dalla seconda fila. In gara sapeva che se voleva avere chance di vittoria avrebbe dovuto tenere a bada due ossi duri come Nico Terol e Pol Espargar&ograve; che infatti, non appena il semaforo verde si accese scattarono velocissimi e dopo pochi giri erano gi&agrave; in fuga. A Marquez, per&ograve;, bastarono otto giri per recuperarli e una volta sotto lo &ldquo;squalo&rdquo; instancabile e astuto che oggi conosciamo per i grandi duelli che ci regala in MotoGP venne fuori.  Ebbe pazienza e all&#39;ultimo giro si mangi&ograve; in un sol boccone sia Pol Espargar&ograve; che Nico Terol andando a tagliare per primo il traguardo e conquistando l&#39;agognata vittoria.    La nascita di un fenomeno   Da l&igrave; in poi, Marquez prese gusto nel vincere e lo fece per le quattro gare successive al Mugello. Dalla stagione 2011 pass&ograve; poi in Moto2, arriv&ograve; secondo in classifica generale e nell&#39;anno successivo, nel 2012, vinse il titolo anche nella classe di mezzo. Dal 2013, poi, approd&ograve; in MotoGP andando a vincere il titolo (il primo dei sei conquistati nella classe regina) al suo anno di esordio, distruggendo diversi record come quello del pilota pi&ugrave; giovane a vincere una gara di MotoGP e anche quello per essere riuscito, dopo Kenny Roberts nel 1978 a vincere il Mondiale nell&#39;anno di esordio. Era ufficialmente nato il fenomeno Marquez.  Marc Marquez tra le leggende 

A distanza di dieci anni ricordiamo la prima vittoria nel Motomondiale dell&#39;allora 17enne spagnolo che in quell&#39;anno riusc&igrave; a vincere anche il primo titolo iridato

6 giugno 2010: la prima vittoria di Marc Marquez in 125cc

        Il Campionato Motogp 2019 sta iniziando a mettere in luce due fazioni avverse, che sono anche le case costruttrici che, al momento, sembrano essere pi&ugrave; competitive e costanti in ottica mondiale: la Honda e la Ducati.Due team che sono molto diversi ma che al tempo stesso si somigliano anche per un comune denominatore che &egrave; o &egrave; stato Jorge Lorenzo. Il maiorchino, infatti, sembra che per gli anni passati in Ducati e adesso in Honda, sia sempre al centro delle polemiche.E ancora una volta il team di Borgo Panigale, che punta a conquistare il titolo iridato, sembra pestarsi i piedi da sola. FOCUS JORGE &ndash; Nei suoi due anni passati in Ducati, Lorenzo, ha avuto momenti no, ma &egrave; riuscito, dopo molta fatica, a portare a casa anche buoni risultati come le tre vittorie del 2018 nel Gp del Mugello, Catalogna e Austria.Dal momento in cui Jorge &egrave; per&ograve; diventato competitivo con la Desmosedici, si &egrave; aperto un altro capitolo in Ducati, ovvero quello relativo ai &ldquo;problemi&rdquo; che queste vittorie comportavano. Andrea Dovizioso era in lotta con Marc Marquez per il titolo e Lorenzo non digeriva il fatto di lasciare spazio, in alcune gare, al suo compagno di team.Un esempio fu la famosa mappa 8 che diceva al maiorchino di farsi da parte durante la gara per far sfilare Dovizioso.Una volta mandato via dalla Ducati, il numero 99 ha cercato la sua &ldquo;pace interiore&rdquo; in Honda: un nuovo team, una nuova aria che all'inizio &egrave; sembrata pi&ugrave; &ldquo;fresca&rdquo; ma che poi, anche qui, dopo soltanto sei tappe lo ha fatto ricadere in un baratro.E se i problemi con la RC213V, non sono abbastanza, dopo la gara del Mugello &egrave; arrivata anche la stangata di Marquez che ha detto che per lamentarsi di come va la moto, Jorge dovrebbe stare davanti.Lorenzo in risposta a questo, gi&agrave; bastonato a sufficienza da un 13esimo posto, ha cercato di smorzare i toni:&rdquo;chiedo soltanto che Honda abbia un piano B che ci permetta di fare la moto pi&ugrave; facile, soprattutto per me.&rdquo;Chiss&agrave; se la Honda accoglier&agrave; questa richiesta o se invece continuer&agrave; per la sua strada che &egrave; quella di supportare un sette volte iridato.Intanto, Jorge ha detto di voler andare in Giappone per parlare direttamente con i giapponesi e trovare una soluzione ai suoi problemi. FOCUS DUCATI &ndash; Archiviato il capitolo Jorge Lorenzo, la Ducati per il 2019 &egrave; partita in quarta con il veterano Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci che, proveniente dal team Pramac e quindi essendo uno &ldquo;di casa&rdquo; con un carattere del tutto diverso da Jorge &egrave; sembrato il compagno di squadra perfetto.Fino ad oggi, quando il Petrux ha &ldquo;alzato la voce&rdquo; portando a termine una gara al Mugello che ha costretto il Dovi a chiudere in terza posizione.Che la Ducati, quindi, sia di nuovo nella stessa situazione del 2018?Pare proprio di no, dato che Danilo dopo la vittoria, &egrave; sembrato quasi chiedere scusa per il risultato, nonostante la sua grande gioia, dicendo che da ora in poi sar&agrave; felice di supportare Dovizioso.Tutti sanno che il primo posto Petrucci se lo &egrave; meritato, ma qualcuno ha storto il naso in quanto la vittoria del numero 4 sarebbe stata importante in ottica campionato.Il Dovi, in ogni caso, avr&agrave; modo di rifarsi, ma toccher&agrave; aspettare la fine del campionato per capire se questi 25 punti, che sono andati al pilota &ldquo;sbagliato&rdquo;, costeranno la vittoria iridata. In quel caso Petrucci, che ha il contratto per un solo anno, potrebbe ricevere la stessa sentenza del &ldquo;povero&rdquo; Jorge Lorenzo:&rdquo;tagliategli la testa!&rdquo;       

Jorge Lorenzo minimo comune denominatore per la casa italiana e quella giapponese. In Ducati, inoltre,&nbsp;un compagno di team continua ad &ldquo;ostacolare&rdquo; la corsa al titolo iridato

Honda–Ducati: due Case diverse ma con destini che si intrecciano

        La stagione 2019 era partita bene per Valentino Rossi, ma il disastroso weekend italiano mette uno stop a questa serie positiva.Purtroppo per Vale, che come ogni italiano teneva particolarmente a fare bene nel Gp del Mugello, fin dalle prove libere non &egrave; riuscito a trovare il giusto feeling con la Yamaha e insieme al suo box, come ha spiegato, non &egrave; riuscito a migliorare la moto. &ldquo;Un weekend brutto come lo &egrave; stato questo, fatico a trovarlo&rdquo; - ha detto il nove volte iridato. ASPETTATIVE DIVERSE - L'analisi di Rossi su tutto il weekend &egrave; chiarissima, tanta fatica nelle prove libere, un errore nelle Fp3 e poi una Q1 che non gli ha dato scampo costringendolo a scattare dalla 18esima casella in griglia di partenza.Vale ha tentato subito la rimonta, ma soltanto dopo 8 giri &egrave; caduto terminando cos&igrave; il suo Gp tricolore:&rdquo;mi aspettavo di essere competitivo invece &egrave; stata molto dura. - spiega Valentino a Sky Sport Motogp - L'errore di sabato nelle libere tre ha compromesso tutto il weekend.&rdquo; IL PEGGIOR WEEKEND &ndash; Vale prosegue parlando di un weekend disastroso:&rdquo;&egrave; stato un weekend difficile. Dovrei pensare bene prima di trovarne uno altrettanto brutto. Gi&agrave; da venerd&igrave; abbiamo provato a migliorare la moto con tutti il team, siamo il team ufficiale quindi dobbiamo provarci ma non ci siamo riusciti, eravamo in grande difficolt&agrave;. Non mi sono mai trovato troppo bene con la moto, siamo andati sempre piuttosto piano. Siamo stati anche sfortunati in preparazione alla gara partendo molto indietro. L'errore fatto sabato ha dato una svolta a tutto il weekend perch&egrave; non sono entrato in Q2, senn&ograve; sarei partito pi&ugrave; avanti e avrei fatto una gara pi&ugrave; decente.&rdquo;       

Il pilota del team Yamaha commenta la gara, il weekend, e la caduta

Mugello, Rossi: 'è stato uno dei weekend più brutti da tanto tempo'

E&#39; stata una doppia qualifica quella intavolata al Mugello per la classe regina. Nel Q1, infatti, la bagarre si &egrave; scatenata tra piloti del calibro di Valentino Rossi, Maverick Vinales, Jorge Lorenzo e Alex Rins. A spuntarla &egrave; stato il Dovi insieme alla wild card Michele Pirro che una volta in Q2 sono andati a fare bagarre insieme agli altri top riders.  GIOCO DI SCIE - E se Marc Marquez &egrave; riuscito con un tempo di 1:45.519 a diventare il poleman di giornata e nuovo recordman del tracciato, il secondo posto del giovanissimo rookie Fabio Qartararo &egrave; la vera rivelazione del Mugello. Il suo, infatti, &egrave; stato un secondo tempo ottenuto &ldquo;da solo&rdquo; senza le scie degli avversari, cosa che invece ha fatto Marquez accodandosi a Dovizioso senza dargli tregua per tutti i minuti a disposizione delle qualifiche. Il risultato &egrave; stata la pole dello spagnolo e il nono posto del Dovi che domani dovr&agrave; fare una bella rimonta per tornare in lotta per la vittoria.  GIORNATA STORTA- E un altro pilota che domani dovr&agrave; rimontare tantissime posizioni &egrave; anche Valentino Rossi destinato a scattare dalla 18esima casella in un granpremio che invece avrebbe voluto vederlo protagonista. Mai dire mai per&ograve;, dato che la Yamaha di Maverick Vinales, oggi, non si &egrave; comportata male, senza dimenticare le due Yamaha del team Petronas che hanno ottenuto il secondo e quarto posto. Dalla prima fila, domani, scatter&agrave; anche Danilo Petrucci, miglior pilota Ducati in griglia, seguito al quinto posto da Jack Miller e al nono da uno sfortunato Andrea Dovizioso che oggi ha vissuto una giornata decisamente &ldquo;no&rdquo;. Se le prove libere, fin da ieri, non sono state facili, dopo l&#39;exploit del Q1 che lo ha visto il pi&ugrave; veloce, nel Q2 il Dovi &egrave; incappato nel &ldquo;cannibale&rdquo; Marc Marquez che lo ha marcato stretto, superato in uno dei giri nel quale poteva essere veloce, ed infine costretto a dargli la scia fino a fargli conquistare la pole. Che dire, un vero gioco di strategia per lo spagnolo che, senza dubbio, lo ha ripagato.  QUALIFICHE MOTOGP  Marc Marquez 1:45.519 Fabio Quartararo 1:45.733 Danilo Petrucci 1:45.881 Franco Morbidelli 1:45.959 Jack Miller 1:46.029 Cal Crutchlow 1:46.079 Maverick Vinales 1:46.181 Francesco Bagnaia 1:46.260 Andrea Dovizioso 1:46.293 Takaaki Nakagami 1:46.387 

E&#39; dello spagnolo la pole della giornata, ma il &ldquo;piccolo&rdquo; Qauartararo, secondo, ha fame di vittoria

MotoGP Mugello, qualifiche: Marquez record con l&#39;aiuto di... Dovi!

Si tinge del tricolore la giornata di qualifiche per la Moto3: Tony Arbolino &egrave; schizzato in pole position con uno strabiliante 1:56.407. E se il pubblico, qui al Mugello, d&agrave; quella spinta in pi&ugrave; agli italiani per fare bene, la top ten con cinque italiani ne &egrave; la conferma. Sar&agrave; tutta tricolore, quindi, la seconda fila che partir&agrave; domani per la classe cadetta al Gp del Mugello. Una qualifica quella di oggi che ha avuto il suo exploit sul finale, ma che specialmente nel Q1 non ha regalato il massimo delle emozioni con i piloti che per cercare la scia, pi&ugrave; che qualifiche hanno fatto una sorta di gara con tanto di bagarre ma soprattutto di giri non troppo veloci.  SUPER ARBOLINO &ndash; Ma oggi la felicit&agrave; pi&ugrave; grande &egrave; tutta per il pilota del team VNE Snipers che in sella alla Honda ha fatto sudare freddo non solo il suo box ma anche tutti gli appassionati: Tony &egrave; partito subito allo scattare del semaforo verde e ha registrato un giro veloce che per&ograve; gli &egrave; stato cancellato. Sullo scadere dei minuti a disposizione c&#39;ha per&ograve; riprovato e il record stampato su questa pista basta a dire il resto. Intanto, alle sue spalle, anche gli altri italiani non sono stati da meno e, a parte il secondo posto di Gabriel Rodrigo, si sono piazzati Lorenzo Dalla Porta, Andrea Migno, Tatsuki Suzuki il giappo-riccionese del team Sic58 Squadra Corse che pu&ograve; essere considerato ormai come uno dei &ldquo;nostri&rdquo;, Niccol&ograve; Antonelli e Romano Fenati. Insomma, il dominio al Mugello &egrave; degli italiani, all&#39;appello sono mancati soltanto i piloti dello Sky Racing Team VR46 Dennis Foggia (13esimo) e Celestino Vietti (17esimo). Una piccola annotazione va fatta nei confronti dei due piloti del team Sic58 Squadra Corse che sono entarti in pista per il Q2 un attimo prima che il semaforo verde scattasse. Nel momento in cui scriviamo, non &egrave; stato ancora deciso se i due piloti verranno penalizzati o incorreranno in una multa.  QUALIFICHE MOTO3  Tony Arbolino 1:56.407 Gabriel Rodrigo 1:57.080 Lorenzo Dalla Porta 1:57.276 Andrea Migno 1:57.438 Tatsuki Suzuki 1:57.453 Niccol&ograve; Antonelli 1:57.455 Romano Fenati 1:57.525 Kaito Toba 1:57.533 Marcos Ramirez 1:57.551 Aron Canet 1:57.575 

Il pilota del team VNE Snipers fa il giro perfetto ma ci sono 5 italiani nelle prime dieci posizioni

Moto3 Mugello, qualifiche: Arbolino pole e record

Un casco tricolore &egrave; quello che Vale ha voluto per omaggiare il Gp d&#39;Italia. I colori rosso, bianco e verde, sono stati stesi con pennellate larghe come fossero state &quot;spalmate&quot; dalla velocit&agrave;. In pi&ugrave;, sulla parte posteriore Vale ha mantenuto il suo sole e la luna, simboli che contraddistinguono tutti i suoi caschi, il 46 e anche il 58 come omaggio a Marco Simoncelli. Il casco &egrave; stato disegnato, come sempre, da Aldo Drudi.

Spunta il tricolore sul casco di Vale per il Mugello - le FOTO

        Marc Marquez arriva al Gp del Mugello da favorito, con una Honda che quest'anno ha trovato pi&ugrave; velocit&agrave; rispetto al passato e che sar&agrave; utile nel lungo rettilineo. Inoltre, lo spagnolo ha anche 8 punti in pi&ugrave; in classifica rispetto al suo avversario pi&ugrave; temibile, Andrea Dovizioso.Marquez per&ograve; &egrave; sincero, e anche se il suo obiettivo &egrave; sempre la vittoria, nel Gp italiano potrebbe avere pi&ugrave; problemi del solito.Sar&agrave; quindi un Marquez conservatore quello che scender&agrave; in pista, oppure il solito pilota che fa sudare sette camicie a chi lo guarda in tv? MOTO MIGLIORE DEL 2018 - &ldquo;Fin dal Qatar siamo andati bene &ndash; dice Marquez - abbiamo ottime sensazioni, mi sento bene sulla moto anche se qui abbiamo faticato in passato ma fatto anche belle gare. L'anno scorso sono caduto in gara, quest'anno abbiamo un'altra base e dovrebbe andare meglio, analizzeremo tutto dalle fp1 e cercheremo il podio domenica. Dal 2017 ho faticato parecchio qui con la gomma anteriore, quest'anno le mescole sono cambiate e siamo riusciti a gestire meglio la gomma quindi cercheremo di analizzare i punti forti degli avversari. Ducati vuole vincere, ma per me &egrave; una gara come le altre cercheremo di concentrarci e fare bene nel nostro box. Il lavoro della Honda si &egrave; focalizzato sul motore perch&egrave; era il nostro punto debole rispetto a Ducati, ci siamo riusciti, sappiamo che il Mugello non &egrave; la pista migliore per noi ma il nostro obiettivo &egrave; cercare di vincere il campionato.&rdquo; SICUREZZA IN PISTA&nbsp;&ndash; In passato, su questa pista, si &egrave; parlato di apportare alcune modifiche per motivi di sicurezza:&ldquo;ne parleremo ancora alla commisione sicurezza. &ndash; ha concluso - E' uno dei circuiti pi&ugrave; belli che segue un percorso naturale ma un punto critico &egrave; la fine del rettilineo. Hanno cambiato la posizione del muro e si parlava di modificare la salita, ne abbiamo parlato e ogni anno le moto sono pi&ugrave; veloci quindi andr&agrave; reso quel punto pi&ugrave; piatto e per lo spettacolo non cambier&agrave; nulla.&rdquo;       

Per il pilota spagnolo il Mugello &egrave; una gara importante, ma sa che non &egrave; uno dei circuiti nel quale va meglio

32 risultati per 'gp-mugello'

Gran Premio Mugello: la gara sprint MotoGP in foto

MotoGP Mugello: i cinque piloti più vincenti della storia del GP d'Italia

Rins e Nakagami, botta e risposta sull’incidente al Mugello

Jorge Lorenzo: “Acosta mi ricorda Stoner”