Vi portiamo sulle pendici abruzzesi del Sirente-Velino in sella alla GT&nbsp;di Hamamatsu, lungo la spettacolare ed emozionante strada tutta curve che sale&nbsp;fino al Valico di Forca Caruso.

Sportive On The Road Suzuki Gsx-s1000Gt

        Ogni motociclista ha i suoi &ldquo;luoghi di crescita&rdquo;. Quelli che, nel tempo, diventano la palestra in cui migliorare la propria guida, dove provare l&rsquo;ultima moto appena acquistata, dove togliere la cera alle gomme appena montate; o pi&ugrave; semplicemente, in cui fuggire ogni volta che la passione bussa forte. Che la voglia di guidare prende il sopravvento.  La "palestra" dei motociclisti romani  I monti della Tolfa, con i tanti percorsi tortuosi che ne attraversano le valli, verso il lago di Bracciano, oppure puntando dritti al mare in direzione Civitavecchia, Ladispoli o Santa Severa, sono il luogo in cui si sono formate intere generazioni di motociclisti laziali. E allora, &egrave; proprio qui - che a proposito di &ldquo;formazione&rdquo; - abbiamo deciso di portare una moto come la Suzuki GSX-S 1000, modello che all&rsquo;interno di un virtuoso processo di crescita motociclistica rappresenta in un certo senso un punto di arrivo. Il momento della maturit&agrave;. Perch&eacute; capace di unire doti di performance elevatissime - il suo DNA &egrave; tipicamente racing - alla capacit&agrave; di essere sfruttata anche nella vita di tutti i giorni. Insomma, un po&rsquo; come mettersi in garage, in un colpo solo, Dottor Jekyll e Mr Hyde. Un tempo, tutti i percorsi che in questo angolo di Centro Italia attorno Tolfa si diramavano su e gi&ugrave; dall&rsquo;entroterra al mare, rappresentavano un vero parco di divertimenti per le due ruote: curve e paesaggi capaci di passare rapidamente dall&rsquo;azzurro del Tirreno, alle affascinanti valli e montagne alle sue spalle, selvagge e incontaminate. Oggi, purtroppo, rispetto al passato lo stato delle strade &egrave; notevolmente deteriorato; ma per fortuna sopravvivono ancora angoli preservati, in cui godere al massimo il piacere di guida: passaggi veloci, misto stretto, lunghi curvoni che sembrano non finire mai. Insomma, tutto il repertorio di divertimento motociclistico e situazioni di vario genere necessari a scandagliare le qualit&agrave; di un mezzo versatile e poliedrico come la muscolosa naked nipponica. Sportive On The Road: Ducati 950 Supersport S, l'Abruzzo si tinge di rosso Suzuki GSX-S 1000, una moto con tanto carattere  A guardarla - con quel musetto tra Gundam e Daltanious, che trasuda tradizione manga da ogni lato la si guardi - la GSX-S 1000 sembra sbarcata un po&rsquo; da un altro pianeta. Un&rsquo;estetica che divide! Ma fascino e carattere di certo non le mancano, e le linee tese che sparano all&rsquo;ins&ugrave; esprimono dinamismo e aggressivit&agrave;. Un mezzo che potremmo sintetizzare cos&igrave;: tanto motore, una ciclistica ben dimensionata; ma anche la giusta dose di elettronica senza inutili esasperazioni tecniche. A bordo, infatti, troviamo tutto ci&ograve; che serve: riding mode, ride-by-wire, traction control e anche un efficiente cambio quickshifter. Il tutto per un prezzo di listino di 13.390 euro. Ma torniamo al motore. Il quattro cilindri a bordo ha fatto letteralmente la storia della sportivit&agrave; su due ruote, e soltanto a sentire la parola &ldquo;Gixxer&rdquo;, c&rsquo;&egrave; da scommetterci, in tanti sentiranno un brivido di adrenalina salire lungo la schiena. Diamo qualche numero su quest&rsquo;ultima evoluzione: 999 cm3 ,152 CV di potenza massima e 106 Nm a 9.250 giri/min. Gli aggiornamenti pi&ugrave; recenti hanno reso molto pi&ugrave; omogenea la curva d&rsquo;erogazione, sia della potenza, che della coppia, anche grazie all&rsquo;adozione del Ride-by-Wire. I motoristi, inoltre, sono riusciti a sostituire, con un bel po&rsquo; di schiena, il buco che nella generazione precedente si palesava in accelerazione intorno ai 5-6.000 giri. Ora non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; incertezza, e la spinta cresce costante e muscolosa fin dai regimi pi&ugrave; bassi. Anche l&rsquo;elasticit&agrave; &egrave; notevole, e nelle marce alte, quasi ci si scorda del cambio. L&rsquo;ossatura in cui &egrave; incastonato il propulsore &egrave; composta da un telaio perimetrale e da un forcellone &ldquo;a banana&rdquo;, entrambi in alluminio, entrambi di derivazione GSX-R. Mentre le sospensioni sono delle Kayaba completamente regolabili, e l&rsquo;impianto frenante &egrave; marcato Brembo.  &nbsp; Su strada, la Suzuki GSX-S 1000 ti mette a tuo agio  Passando alla posizione di guida, la naked Suzuki &egrave; un mezzo particolarmente compatto, ma nonostante ci&ograve;, ci si sente perfettamente inseriti nel corpo moto. Un&rsquo;abitabilit&agrave; elevata, che viene favorita dalla seduta a 810 mm e dalla buona rastrematura nella zona di congiunzione tra sella e serbatoio. In sella si sta comodi, non ci si affatica, ma quando arriva il momento di fare sul serio, busto leggermente piegato in avanti, avantreno che si sente bene nei bicipiti, ginocchia piegate il giusto, pedane alte il giusto, e via&hellip; pronti a fare il diavolo a quattro tra le curve. Il pregio maggiore di questa moto &egrave; senza dubbio la capacit&agrave; di mettere immediatamente a proprio agio: il classico mezzo che sembra di conoscere da sempre. Poi, complice anche il peso, contenuto in 214 kg con il pieno, la sensazione di manovrabilit&agrave; &egrave; davvero elevata; e qui, gioca un ruolo decisivo la posizione del baricentro non eccessivamente alta. Quando si smette di andare a spasso e si cercano emozioni, dentro la mappa motore pi&ugrave; aggressiva e gas aperto: il cuore quadricilindrico pompa forte in accelerazione, e batte all&rsquo;unisono con la voglia di sperimentare la tipica sensazione di decollo che regala in allungo un plurifrazionato muscoloso come questo. Soltanto la resistenza dell&rsquo;aria e il collo che fatica a contrastarla, ti ricordano che - datti una regolata! - qui non ci sono carene a garantire protezione. Attraversando tratti con asfalto meno levigato, si apprezza molto il setting di base delle sospensioni, sostenute ma non troppo rigide, mai secche nella risposta. Sempre pronte ad accompagnare i desideri del pilota, anche quando si vuole quel pizzico di aggressivit&agrave; che un mezzo come questo, giocoforza, invoglia a cercare nei passaggi pi&ugrave; guidati. Dove, per altro, stupisce nuovamente la facilit&agrave; con la quale si riesce ad andar forte; con la bella sensazione di stringere tra le mani un manubrio mai nervoso nelle reazioni&hellip; sempre gestibile alla perfezione. In questo modo, pi&ugrave; vario &egrave; il percorso - proprio come tra i monti della Tolfa - pi&ugrave; aumenta la consapevolezza di poter godere al massimo ogni tratto di strada, ogni discesa in piega, ogni cambio improvviso di direzione, che la GSX-S1000 affronta sempre con una disinvoltura disarmante. Poi, davanti a uno spicchio di mare che si apre improvviso all&rsquo;orizzonte, rallenti, alzi per un istante la visiera, un respiro profondo, e di nuovo gi&ugrave;, fino alla curva successiva. Questa giapponese&hellip; va goduta esattamente cos&igrave;.       

Dalla costa di Civitavecchia alle colline intorno a Tolfa in sella alla naked sportiva di Hamamatsu, lungo la strada tutta curve considerata da sempre la &ldquo;palestra&rdquo; dei motociclisti romani

Sportive On The Road: la prova della Suzuki GSX-S 1000

Dalla costa di Civitavecchia alle colline intorno a Tolfa in sella alla naked sportiva di Hamamatsu, lungo la strada tutta curve considerata da sempre la &ldquo;palestra&rdquo; dei motociclisti romani

Sportive On The Road: Suzuki GSX-S 1000

        L&rsquo;estate &egrave; ormai al termine, ma la voglia di evasione &egrave; ancora forte. Cos&igrave;, in vista dell&rsquo;appuntamento di Misano con la MotoGP, abbiamo deciso di raggiungere il circuito attraverso un appassionante itinerario da Roma all&rsquo;Adriatico.  Itinerario da sogno   Gli ingredienti? Citt&agrave; d&rsquo;arte, borghi da sogno, aree naturalistiche, percorsi tutte curve e&hellip; una sport-touring di razza come la Suzuki GSX-S 1000 GT: motore 4 cilindri di derivazione racing, posizione di guida aggressiva, ma comoda, valigie laterali per il bagaglio; il mezzo perfetto per unire il piacere del viaggio al gusto unico delle performance e delle gare. Si parte da Ponte Milvio, nel cuore di Roma. Percorrendo la Flaminia verso Terni, via via che la citt&agrave; si allontana, il cemento cede il passo a una vegetazione sempre pi&ugrave; rigogliosa, cui fanno da sfondo morbide colline e campi coltivati. Il vero viaggio inizia da qui. Si doppiano, in rapida successione, Castelnuovo di Porto, Morlupo e Rignano Flaminio. Una veloce deviazione in direzione Faleria porta al Parco Naturale Regionale della Valle del Treja, con le cascate di Montegelato (set cinematografico caro a registi del calibro di Zeffirelli e Rossellini), e la magnetica bellezza di Calcata; quest&rsquo;ultima &egrave; tornata a rivivere in torno agli Anni &rsquo;60, grazie all&rsquo;impegno di pittori, scultori e intellettuali giunti da ogni parte del Mondo, che hanno ristrutturato il centro storico insediando botteghe artigiane e laboratori d&rsquo;arte. Con le ruote nuovamente sulla Flaminia, si bordeggia il monte Soratte, e dopo una serie di tornanti dalla geometria ampia, ecco Civita Castellana con i suoi piccoli, grandi tesori; come il Duomo, la Rocca, i preziosi edifici religiosi e il pittoresco Ponte Clementino. Si prosegue superando Otricoli, e poco pi&ugrave; avanti, Narni svetta imponente dallo sperone di roccia a cui &egrave; aggrappata. La storia di questa citt&agrave; ha radici antiche. Lo testimonia il ponte di Augusto che sovrasta il fiume Nera. Ma sono soprattutto le atmosfere medievali che aleggiano nel centro storico a rapire irrimediabilmente chi vi giunge. &nbsp; Terni e Spoleto  Subito dopo, i trenta chilometri immersi nel verde che dividono Terni da Spoleto regalano un misto veloce e divertente, da gustare tutto d&rsquo;un fiato fino alla cosiddetta Valle Umbra. Qui la GSX-S 1000 GT pu&ograve; &ldquo;stiracchiarsi&rdquo; per bene i cilindri, regalando emozioni. Spoleto, gioiello inestimabile, merita una visita per lo splendido Duomo, la rocca Albornoziana, il ponte delle Torri, la Basilica di San Salvatore e l&rsquo;atmosfera unica che si respira tra le strade del centro; ma anche &ndash; e l&rsquo;invito &egrave; rivolto soprattutto ai golosi &ndash; per la rinomata gelateria &ldquo;Crispini&rdquo; (viale Trento e Trieste, 29). Poco oltre, le Fonti del Clitunno sono un&rsquo;oasi verde di superba bellezza, cara ad artisti, poeti e scrittori. Come Plinio il Giovane, Virgilio, e successivamente Byron e Carducci. Gli antichi Romani consideravano sacre le sue acque, e vi si recavano per consultare l&rsquo;oracolo del Dio Clitunno, a cui venne dedicato un tempietto. Poco distante, il borgo fortificato di Campello Alto, con le mura di cinta che stringono l&rsquo;antico centro medievale, lascia senza fiato. Anche il vicino castello di Pissignano merita una visita. Appena prima di raggiungere Trevi, una veloce deviazione, attraverso preziosi vigneti votati alla produzione del Sagrantino, porta a Montefalco: con il suo pittoresco centro storico, &egrave; un&rsquo;altra delle tappe imperdibili lungo il percorso. Proprio come, subito dopo, Foligno e Spello. La prima rapisce per l&rsquo;atmosfera che si respira in piazza della Repubblica, con il Duomo e Palazzo Trinci; il secondo, stretto tra le antiche mura romane alle pendici del Monte Subasio, trasuda arte e storia da ogni angolo, edificio e vicolo. Immancabile una visita alla Cappella Baglioni nella chiesa di Santa Maria Maggiore, con il pavimento maiolicato di Deruta e gli affreschi del Pinturicchio. Si lascia la morbida valle e si punta dritti a Nocera Umbra e Gualdo Tadino. Lo scenario cambia, con un intenso tappeto verde che ammanta l&rsquo;orizzonte ovunque si posi lo sguardo. Il maestoso Monte Cucco, che scorre sulla destra, annuncia l&rsquo;arrivo a Scheggia e a un&rsquo;altra deviazione imperdibile per due motivi: la visita alla splendida Gubbio, sublime citt&agrave; d&rsquo;arte che sorprende ogni volta che vi si giunge (emozionante la veduta da Piazza della Signoria); e i tredici chilometri per raggiungerla, le famose curve del &ldquo;Bottaccione&rdquo;, una sorta di pista Playmobil che mette d&rsquo;accordo tutti, smanettoni e mototuristi. Qui, la Suzuki &ldquo;pretende&rdquo; di fare il bis, su e gi&ugrave;, almeno una dozzina di volte. Tornati sulla via Flaminia, ancora pieghe e scenari montuosi portano a Cagli, con l&rsquo;imponente Ponte Mallio, realizzato dai Romani in et&agrave; tardorepubblicana; e subito dopo, ecco Acqualagna, meta di buongustai alla ricerca dei pregiati tartufi locali (ma anche di escursionisti desiderosi di visitare le vicine Gole del Furlo). Si abbandona la Flaminia e si prosegue sulla SP257 fino a Urbania &ndash; borgo tutto da scoprire, meravigliosamente adagiato in un&rsquo;ansa del fiume Metauro &ndash; per poi svoltare sulla gustosissima Statale 73bis, che una piega dopo l&rsquo;altra, raggiunge Urbino, ricca di atmosfera e gioielli d&rsquo;arte. All&rsquo;interno del Palazzo Ducale, la Galleria Nazionale delle Marche custodisce, oltre a capolavori di Piero della Francesca, Tiziano e Raffaello, &ldquo;La citt&agrave; ideale&rdquo;, un&rsquo;opera straordinaria (ancora in cerca d&rsquo;autore) che rappresenta magnificamente l&rsquo;ideale di perfezione e armonia del Rinascimento italiano. &nbsp; Verso Misano   Giunti a Pesaro, una veloce deviazione porta a Fano, la &ldquo;citt&agrave; di Vitruvio&rdquo;, con la monumentale Porta Maggiore che precede il famoso Arco di Augusto. Poi una bella corsa lungo la famosa &ldquo;Panoramica&rdquo;, la strada costiera SP44 che disegna infiniti ghirigori a picco sul mare fino a Gabicce, e via con la GSX dritti in circuito, dove ad attenderci nel paddock c&rsquo;&egrave; una splendida sorpresa: Alex Rins, alfiere Suzuki in MotoGP. Foto di rito, quattro chiacchiere a 360&deg; sul motociclismo, sulle competizioni, sulla sport-touring del nostro viaggio&hellip; poi le qualifiche chiamano e arriva il momento dei saluti. Che dire di questo &ldquo;road to Misano&rdquo;: pieghe da sogno, una moto dal cuore d&rsquo;oro, luoghi incredibili, l&rsquo;adrenalina dei cordoli, piloti con cui scambiare opinioni&hellip; non dovrebbero essere sempre cos&igrave;, i weekend di gara? La Classifica MotoGP dopo il Giappone       

Dal Tirreno all&rsquo;Adriatico. Da Roma alla MotoGP. Un viaggio attraverso gli Appennini in sella alla turistica di Hamamatsu per arrivare nel paddock di Misano

MotoGP: da Roma a Misano, in sella alla Suzuki GSX-S 1000 GT

Dal Tirreno all&rsquo;Adriatico. Da Roma alla MotoGP. Un viaggio attraverso gli Appennini in sella alla turistica di Hamamatsu per arrivare nel paddock di Misano. E incontrare... Alex Rins

Road to Misano MotoGP: Suzuki GSX-S 1000 GT

Si chiama GSX-S, sar&agrave; presentata ai saloni 2014 e molto probabilmente arriver&agrave; nelle concessionarie nel 2015. Con la GSX-S 1000 Suzuki torna ad avere un prodotto nella categoria delle naked supersportive di maxi cilindrata.    Osservando con attenzione il posizionamento dell&rsquo;albero motore e della frizione, si notano delle somiglianze tecniche con il quadricilindrico della GSR 750. La ciclistica, invece, sembra ispirarsi a quella della supersportiva GSX-R: il robusto forcellone a doppio braccio ed il telaio a doppio trave (entrambi in alluminio) sono un chiaro esempio di questa parentela.  Le pinze freno ad attacco radiale arrivano dalla Brembo, mentre la pompa freno anteriore radiale sembra di stampo Nissin.  Riccardo Piergentili  Sul numero di Motosprint in edicola da marted&igrave; 19 agosto, potrete trovare un ampio servizio con tante foto indeite.  

Con la GSX-S 1000 Suzuki torna ad avere un prodotto nella categoria delle naked supersportive di maxi cilindrata 

6 risultati per 'gsx-s-1000'

Sportive On The Road Suzuki Gsx-s1000Gt

Sportive On The Road: la prova della Suzuki GSX-S 1000

Sportive On The Road: Suzuki GSX-S 1000

MotoGP: da Roma a Misano, in sella alla Suzuki GSX-S 1000 GT

Road to Misano MotoGP: Suzuki GSX-S 1000 GT

Anteprima: Suzuki, in arrivo la maxi naked