Ogni appassionato di moto e di gare su pista, almeno una volta nella vita, dovrebbe partecipare all&rsquo;Honda Racing Thanks Day di Motegi. Il perch&eacute; lo si capisce appena passato il cancello d&rsquo;ingresso del circuito, dove c&rsquo;&egrave; scritto che il biglietto per partecipare alla grande celebrazione sportiva della stagione 2017 della Honda costa l&rsquo;equivalente dei nostri 8 euro. Ebbene si, il pi&ugrave; grande costruttore del mondo, quello che pu&ograve; vantare il maggior numero di successi racing e quello che vende pi&ugrave; mezzi a due ruote in tutto il globo terrestre ha un&rsquo;anima marcatamente &ldquo;inclusiva&rdquo;: alla sua festa, che si ripete ormai da 15 anni, devono poter partecipare tutti e tutti devono avere la possibilit&agrave; di toccare con mano le creazioni e i protagonisti di queste vittorie. E&rsquo; il concetto di &ldquo;grande famiglia riunita&rdquo; sotto il cappello di un&rsquo;unica passione comune. Quella per le moto. Un&rsquo;atmosfera particolarmente rilassata e conviviale, alla quale partecipa anche il presidente della Honda, Takahiro Hachigo, arrivato in circuito come senza cordone di sicurezza ma con la voglia di partecipare alla festa da persona&hellip; normale. Un appassionato in mezzo a tanti.    LA GRANDE BELLEZZA - Gi&agrave; alla prima tappa di questa sorta di &ldquo;parco divertimenti&rdquo; per motociclisti di propriet&agrave; della Honda, situato a nord-est di Tokyo, c&rsquo;&egrave; da rimanere emozionati: il contenitore di sogni, in questo caso, si chiama Collection Hall e al suo interno vivono tante belle addormentate a due e quattro ruote. Sono le moto e le auto, sportive e stradali che hanno fatto la storia della Casa Alata. Dalla RC di Hailwood a quella, pi&ugrave; recente, di Marquez. Passando per i &ldquo;cavalli&rdquo; di Spencer, Gardner, Cadalora, Doohan, Rossi e Hayden. Dalla monoposto di Surtees vittoriosa in F1 a quelle di Senna, Mansell e Button. Per non parlare dei modelli stradali come la NR750 a pistoni ovali, i motori-gioiello a sei cilindri, la leggendaria famiglia CB e anche i Cub tanto cari al mercato orientale (e pronti, molto presto, a diventare di moda anche da noi).  FAMIGLIE E BAMBINI - L&rsquo;aspetto che salta pi&ugrave; all&rsquo;occhio di noi appassionati europei del genere, abituati a vedere a questo tipo di eventi quasi sempre il motociclista e la sua moto, &egrave; la presenza delle famiglie, giunte a Motegi al gran completo. Anzi, a dire la verit&agrave;, ci&ograve; che stupisce maggiormente &egrave; la presenza di migliaia di bambini. Il Giappone firmato Honda non &egrave; fatto solo di motociclisti duri e puri, tuta di pelle, birra e tenda &ldquo;picchettata&rdquo; sul prato. I giovanissimi sono dappertutto: salgono sulle moto esposte negli stand imitando i grandi, aspettano (composti ed educati) l&rsquo;arrivo del campione di turno per un autografo o provano le minimoto e i go-kart mentre i genitori mangiano davanti ai numerosi food track sparsi lungo il circuito.    COME LORO - Nel paddock, davanti ai box, si realizzano molti sogni: davanti ad ogni serranda c&rsquo;&egrave; un addetto con un cartello che spiega l&rsquo;attrazione e, dopo aver rispettato rigorosamente la fila segnata con adesivi specifici incollati sull&rsquo;asfalto, ogni visitatore ha la possibilit&agrave; di salire sulle auto e le moto da corsa per farsi scattare una foto: c&rsquo;&egrave; la RC di Marquez in piega su cui bisogna riuscire a rimanere in equilibrio quel tanto che basta per un click e si pu&ograve; entrare anche nell&rsquo;abitacolo della McLaren da F1 o della NSX da Gran Turismo.  LA PRIMA VOLTA - Marc Marquez &egrave; il festeggiato numero uno della giornata, l&rsquo;ospite d&rsquo;onore insieme al compagno di squadra Pedrosa, a Jenson Button della scuderia F1 e agli oltre 50 piloti delle 2 e 4 ruote protagonisti dei vari mondiali. Dal trial alle Gran Turismo. C&rsquo;&egrave; anche Takuma Sato, piuttosto acclamato dai fans perch&eacute; quest&rsquo;anno &egrave; riuscito a diventare il primo giapponese a vincere la 500 Miglia di Indianapolis. Al volante di una Honda, ovviamente. Il suo trofeo alto due metri &egrave; in bella vista nel box e i bambini (ancora loro) fanno la fila per farsi scattare una foto accanto all&rsquo;enorme e scintillante coppa.    MARC E DANI SI DIVERTONO&nbsp;- Anche Marquez e Pedrosa pi&ugrave; rilassati e disponibili di quando sono in modalit&agrave; &ldquo;race&rdquo;, sembrano essere in sintonia con i loro piccoli fans giapponesi: giocano con Kochira, la mascotte del circuito, fingendo un incontro di boxe prima di tamponarlo scherzosamente durante la gara di go-kart tra piloti. A proposito di gare, sono stati tanti gli appuntamenti che hanno visto i campioni Honda protagonisti sull&rsquo;asfalto della pista di go-kart, dell&rsquo;ovale e dei due circuiti (quello dove si corre la MotoGP e quello per le gare minori) ricavati nell&rsquo;impianto: i piloti hanno dato spettacolo per il pubblico alla guida delle auto elettriche ma anche in sella ai caratteristici super-cub, per una sfida tutta da ridere. Durante il week-end, Dani e Marc hanno avuto anche l&rsquo;occasione di provare per la prima volta una monoposto, la F3 motorizzata Honda, girando a cinque secondi dai colleghi delle quattro ruote. E sperando, un giorno, di poter guidare una F1.&nbsp;    BURNOUT E SALUTI - Il momento clou della giornata &egrave; stata la presentazione di tutti i piloti su una passerella (rigorosamente rossa) montata sul rettilineo. Di fronte a 60.000 persone entusiaste, il presidente Hachigo ha salutato uno per uno tutti gli &ldquo;Honda men&rdquo; a due e quattro ruote. Prima di lasciarli salire sulle loro moto e auto da gara per la parata finale. Conclusasi, come da tradizione, con l&rsquo;immancabile trionfo di&hellip; burnout.  &nbsp; 

<p>Ogni anno, la Casa Alata festeggia a Motegi, in Giappone, tutti i suoi piloti. Noi di Motosprint ci siamo stati e vi raccontiamo l&rsquo;evento dedicato ai motociclisti. E non solo.</p> 

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Honda Racing Thanks Day: biografia di una festa per tutti