AUSTIN - Avete presente le scene in cui il pilota rientra nel box e viene accolto dagli applausi e dalle pacche sulle spalle? Bene, questo &egrave; quello che si vede in televisione. Quando le telecamere non ci sono, oppure il box viene chiuso, possono accadere altre cose. E quello che &egrave; accaduto nel box Yamaha dopo la gara &egrave; molto significativo, riguardo lo stato di tensione che regna in quella squadra.  Appena Jorge Lorenzo &egrave; rientrato, dopo la gara, il capo del racing, Kouichi Tsuji, ha fatto una cosa che non fa mai: ha perso il controllo dei nervi. Si &egrave; diretto verso Lorenzo e lo ha apostrofato a male parole, urlandogli (s&igrave;, raccontano proprio questo) i peggiori improperi per l&rsquo;errore, clamoroso, commesso al via. E quando Jorge ha reagito, abbozzando scuse di vario genere, il capo del racing Yamaha &egrave; andato ancora oltre! Ha alzato ancora di pi&ugrave; la voce, intimando al suo pilota di punta di assumersi le sue responsabilit&agrave;. Lorenzo ha reagito alzandosi e lasciando il box.  Una reazione cos&igrave; non si scatena per una partenza sbagliata, pur se l&rsquo;errore &egrave; clamoroso per un pilota del livello di Lorenzo. si reagisce cos&igrave; se la misura &egrave; colma, se la tensione ha oltrepassato il livello di guardia. Ed &egrave; il caso della Yamaha.  Jorge Lorenzo ha perso il controllo dei nervi e il contatto con la realt&agrave;. Ha passato il week-end litigando con tutti, trattando male chiunque, nel team. Ha creato un clima di tensione enorme, nessuno lavora pi&ugrave; con calma.  L&rsquo;articolo completo di Enrico Borghi lo potete leggere sul numero di Motosprint in edicola da marted&igrave; mattina

Volete sapere cosa &egrave; successo quando &egrave; tornato al box?

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Lorenzo in crisi mistica