        Miguel Oliveira. Cominciamo il pezzo dedicato alla KTM, pronunciando il nome del pilota portoghese, oggi in forza al team Trackhouse Aprilia, per&ograve; nella passata militanza presso la corte di Mattighofen. Perch&eacute; chiamare in causa un pilota che non guida da due stagioni la RC16? Per un motivo "semplice": &egrave; l'ultimo nome ad aver firmato un Gran Premio per conto della Casa austriaca. Miguel Oliveria nella MotoGP 2022: ultimi successi per KTM Pioveva a dirotto in Indonesia, caldo asfissiante in Thailandia. I successi marcati da Oliveira a bordo della RC16 sono caratterizzata da condizioni difficili. Il portoghese &egrave; stato molto bravo sia a Mandalika che Buriram, gestendo aderenza e alte temperature. Sembra passata mezza vita, sia per lui, che&nbsp; per la KTM. Sulla RS-GP in primis RNF e poi Trackhouse, Miguel non ha ancora avvicinato le posizioni da podio, sicch&eacute; la vittoria &egrave; un traguardo s&igrave; messo nel mirino, ma da raggiungere. Facendo due calcoli, il Red Bull Factory Team ha lasciato andare il nome che gli ha regalto le ultime vere affermazioni. Perch&eacute; definirle "vere"?  Binder e Miller a Jerez 2023: bravi, ma non bravissimi Nel computo del cammino 2023, la tappa andalusa dell'Angel Nieto resta, in termini di risultati, la migliore del team Red Bull ufficiale. Brad Binder in vittoria nella Sprint, Jack Miller con attorno al collo la medaglia da terzo posto. Bellissimo sabato per la KTM. Domenica buona: Brad Binder secondo, Jack Miller sul gradino pi&ugrave; basso del podio. Il duo orange si &egrave; giocato il successo sino alla fine, andato a Pecco Bagnaia con la Ducati. Successo che, invece, la RC16 cerca proprio dalla Thailandia 2022, perch&eacute; - non lo diciamo noi, bens&igrave; i piloti stessi e l'Albo d'Oro - quella della Sprint non &egrave; una vera vittoria. Conta solo la domenica, dicono.         

L'edizione 2023 del Gran Premio di Spagna fu il migliore per le RC16, ma il successo domenicale &egrave; atteso dalla Thailanda di due stagioni fa, ottenuto con Oliveria

Vittoria mancante in MotoGP dal 2022: Jerez chiama la KTM

        Lo straripante successo di Maverick Vinales ad Austin, impreziosito dalla conquista della pole position e anche della vittoria della Sprint, non ha minimamente oscurato, a riprova della specialit&agrave; del pilota di Mazarron, la splendida prestazione di Pedro Acosta, ancora una volta sugli scudi. Il campione del mondo in carica della Moto2 &egrave; stato in lotta per la prima vittoria di carriera in MotoGP, alla sola terza gara in campionato ed in sella, ricordiamo, alla KTM del team GasGas, non la squadra ufficiale della casa austriaca. Ad impressionare, ancora una volta, &egrave; stato tanto lo stile di guida quanto l'approccio da veterano del giovane spagnolo, analitico, freddo e sicuro nella scelta della gomma da montare e mai titubante quando si trattava di portare attacchi complessi e sorpassare piloti ben pi&ugrave; quotati ed esperti. La sensazione, sempre pi&ugrave; netta, &egrave; che l'appuntamento con il gradino pi&ugrave; alto del podio sia solo rinviato, &egrave; che il record di precocit&agrave; di Marquez sia sempre pi&ugrave; in bilico. Se, infatti, Acosta dovesse vincere entro il GP del Sachsenring ruberebbe al connazionale di Cervera, il recordo di pilota pi&ugrave; giovane si sempre a vincere un GP in top class.  Bagnaia ed un altro inizio di campionato difficile, ma l'esperienza aiuta Altri due record per Pedro Acosta Nell'attesa di provare a battere il record del pi&ugrave; blasonato connazionale, Acosta pu&ograve; "accontentarsi" di altri due record appena ottenuti. Ad Austin, infatti, il 19enne di Mazarron &egrave; diventato il pilota pi&ugrave; giovane di sempre della MotoGP a guidare la corsa, oltre che il pi&ugrave; giovane in 33 anni in top class (se considerata anche l'epoca della "500"). Inoltre, all'et&agrave; di 19 anni 325 giorni Acosta &egrave; diventato il pi&ugrave; giovane di sempre a salire sul gradino del podio per due gare consecutive, superando lo stesso a Marquez, che all'et&agrave; di 20 anni e 63 giorni era salito sul podio nelle sue prime due apparizioni in MotoGP nel 2013, terminando in terza posizione nella gara d'esordio in Qatar alle spalle di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi e vincendo proprio ad Austin sopravanzando Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo. Duello per l'eredit&agrave;: ancora Acosta vs Marquez Gi&agrave;, proprio il duello con Marc Marquez si &egrave; riproposto non solo sui libri dei record del motomondiale, bens&igrave; anche in pista. I due connazionali, che gi&agrave; si erano scontrati in bagarre in Qatar e a Portimao, si sono ritrovati pi&ugrave; volte faccia a faccia ed in lotta per la leadership della corsa. Un ulteriore momento sembrato tanto simbolico quanto anticipatorio di un passaggio di consegne che sembra sempre pi&ugrave; vicino, e per di pi&ugrave; avvenuto sulla pista preferita dell'otto volte iridato. Cosi come fu per Marquez nel 2013, anche Acosta sta sorprendendo fan e addetti ai lavori per mentalit&agrave; e stile di guida, sfoderando delle staccate incredibili che hanno tenuto con il fiato sospeso gli stessi avversari. In molti vedono adesso il pilota di Mazarron come un possibile candidato per la vittoria del titolo mondiale, oltre che un possibile contender alla vittoria gi&agrave; in vista del prossimo appuntamento di Jerez.  SBK, Assen: gli orari e la programmazione SKY e TV8        

Il rookie spagnolo ha impressionato anche ad Austin, sfiorando la prima vittoria e conquistando il secondo podio consecutivo

Pedro Acosta sempre più faro della MotoGP: altri due record infranti

        Il debutto di CFMOTOnel mondiale Moto3 &egrave; avvenuto nel 2022 quando il team PrustelGP si &egrave; presentato al via della stagione del motomondiale con due KTM RC250GP marchiate con il brand cinese. Da quest&rsquo;anno, dopo il burrascoso divorzio consumato a Valencia, le CFMOTO sono passate in mano al team Aspar che con David Alonso ha conquistato gi&agrave; due successi in questo inizio di campionato. MOTOGP, BATMAN VINALES FA LA STORIA CON APRILIA: "LA MIA GARA MIGLIORE" Un po&rsquo; cinese, un po&rsquo; austrica, un po&rsquo; italiana CFMOTO &egrave; un brand relativamente giovane, &egrave; nato infatti nel 1989 ad Hangzhou, una delle citt&agrave; pi&ugrave; prosperose della Cina fin dall&rsquo;inizio dello scorso secolo. Dopo i primi anni dentro le &ldquo;mura&rdquo; cinesi il brand ha iniziato ad espandersi cercando partner commerciali in occidente. I primi ad appoggiare la causa di CFMOTO sono stati gli austriaci di KTM. La casa di Mattighofen, per&ograve;, contrariamente a quanto fatto con Husqvarna prima, GasGas poi e solo pochi mesi fa MV Agusta, ha stretto solamente una partnership commerciale: il marchio cinese resta dunque autonomo e non controllato da KTM, come invece accade per gli altri marchi del Pierer Mobility Group. Anzi, &egrave; proprio CFMOTO attraverso una societ&agrave; chiamata CKM di cui &egrave; azionista di maggioranza a possedere una piccola percentuale del Pierer Mobility Group. Il primo accordo risale addirittura al 2011, mentre dal 2017 CFMOTO con una joint venture tra i due marchi distribuisce le moto austriache in Cina con il brand KTMR2R. Questa partnership &egrave; andata negli anni rafforzandosi tanto che da qualche anno KTM fa produrre i motori bicilindrici LC8c proprio in Cina dove viene anche assemblata interamente sia la KTM 790 Duke che la KTM 790 Adventure, nella stessa linea dove vengono prodotte le 800NK e le 800MT dopo il suo ritorno in listino nel 2023. In CFMOTO per&ograve; c&rsquo;&egrave; anche un po&rsquo; d&rsquo;Italia, infatti se in Cina vengono prodotte le moto austriache, in Italia vengono progettate e disegnate tutte le ultime nate del brand cinese. La sede del R&amp;D Europeo del brand &egrave; a Rimini nello studio Modena 40 di Carles Solsona, designer spagnolo dal passato in moltissimi brand italiani come Aprilia, Benelli, Ducati e MV Agusta &egrave; diventato Designer Director di CFMOTO. Tutte le nuove moto a partire dalle sportive 450SR passando per la naked 800NK alla classica 700CLX sono nate in Italia in un piccolo capannone nella &ldquo;Motor Valley&rdquo; a Rimini.   Un brand &ldquo;racing&rdquo; senza impegno Negli ultimi anni i marchi cinesi stanno prendendo possesso anche del mondo racing, una volta terra di conquista solo per case europee e giapponesi. Dalla passata stagione Kove ha schierato la propria piccola 321RR nel mondiale Supersport 300, oltre alla 450 Rally alle ultime due Dakar, mentre dal round di Barcellona &egrave; arrivata anche QJ Motor con la propria SSP ed un piano per arrivare in SBK tra pochi anni. Quest&rsquo;ultima nelle ultime stagioni ha il proprio brand sulle Kalex Moto2 del team Gresini Racing e in questo 2024 ha deciso di fare il grande passo schierando una propria moto in gara. Per ora CFMOTO si limita a dare il proprio brand alle KTM RC250GP schierate nel mondiale Moto3 ma chiss&agrave; che questo non sia da stimolo per per scendere in pista con una propria moto. Magari proprio la 450SR, gi&agrave; vista in configurazione racing alla presentazione stampa ad Istanbul e all&rsquo;ultima edizione di EICMA, nel WorldSSP300 dando vita ad un duello con la Kove.  strapi:podcast:11       

Grazie ai successi di David Alonso, il marchio del &ldquo;grande impero&rdquo; dopo i successi commerciali inizia a farsi conoscere anche nel mondo racing

CFMOTO: la “cinese” della famiglia KTM che vince in Moto3

        Nuovamente tra i protagonisti, pi&ugrave; che un rookie sembra un veterano, Pedro Acosta si &egrave; tolto la soddisfazione di guidare anche per la prima volta la gara. La maturit&agrave; del diciannovenne di Murcia &egrave; incredibile anche nell&rsquo;analisi del post Sprint con la scelta di passare alla gomma media per la gara lunga. MOTOGP, BATMAN VINALES FA LA STORIA CON APRILIA: "LA MIA GARA MIGLIORE" Pedro Acosta, non il solito rookie Che Pedro Acosta potesse essere uno dei nomi del futuro era certo, forse non tutti si aspettavano potesse esserlo anche del presente. Il rookie spagnolo dopo poche gare &egrave; gi&agrave; una certezza della MotoGP portando una ventata d&rsquo;aria fresca e anche grazie a lui le gare sono sempre pi&ugrave; emozionanti: &ldquo;Mi sono divertito come un bambino! Era dalla Moto3 che non mi divertivo cos&igrave; in una gara, battagliando con Jorge e Marc anche se poi &egrave; caduto. Poi &egrave; arrivato Maverick e l&rsquo;ho passato e mi ha superato di nuovo. Per me &egrave; la gara pi&ugrave; bella della mia carriera anche se ho fatto secondo&rdquo;. Il podio di oggi &egrave; stato frutto di una scelta controtendenza rispetto a tutte le Ducati ed anche alle ufficiali KTM: la scelta della gomma media al posteriore. Come ha rivelato nel retro podio, Pedro nelle simulazioni dopo la Sprint sarebbe arrivato al termine della gara &ldquo;lunga&rdquo; portando la morbida oltre il 140% di usura. La scelta era dunque obbligata: &ldquo;Ieri ho distrutto la gomma dietro, stando alle spalle di Marc. Quando mi ha passato Jorge poi non avevo pi&ugrave; grip per resistere. L&rsquo;unico modo per finire la gara oggi era usare la media, l&rsquo;ho provata nel warmup solo per cinque giri ed ho detto ai ragazzi del team che era l&rsquo;unico modo per finire la gara. Per cui grazie a loro perch&eacute; hanno lavorato come matti per riuscire a fare un weekend cos&igrave;&rdquo;.  GP AUSTIN, ENEA BASTIANINI: "SPERAVO NELLA VITTORIA, MA SONO TORNATO!" Acosta professione staccatore In questi primi tre weekend di MotoGP &egrave; sempre pi&ugrave; evidente come Pedro Acosta sia probabilmente diventato in pochissimo tempo uno dei riferimenti in staccata. Quando si ha l&rsquo;impressione che possa andare lungo, il pilota di Murcia riesce sempre a rimettere la moto al punto di corda: &ldquo;Mi piace tanto fin dalla Moto3 frenare forte. L&rsquo;ho detto dall&rsquo;inizio anno che la KTM stava arrivando, Brad per me resta ancora il migliore. Poi ci sono tutte le informazioni che arrivano dal test team con Dani e Pol, loro provano tantissimo per noi e per le gare e il miglioramento che abbiamo fatto nella Sprint &egrave; merito loro&rdquo;. Guardando avanti &egrave; lecito iniziare a pensare a piste favorevoli a Pedro sulla quale possa arrivare la prima vittoria: &ldquo;Non voglio dire una pista dove posso vincere, ma le piste che mi piacciono di pi&ugrave; sono Portimao, Phillip Island e il Mugello. Non partir&ograve; per&ograve; per vincere perch&eacute; quello porta solo pi&ugrave; pressione&rdquo;. Pedro Acosta &egrave; il pi&ugrave; giovane in MotoGP, in una topclass che negli ultimi anni ha portato avanti un evoluzione sempre pi&ugrave; estrema a livello di prestazioni e aerodinamica: &ldquo;Anche Martin o Pecco non credo che abbiano mai guidato senza l&rsquo;aerodinamica. &Egrave; vero che io non ho dovuto riadattare lo stile perch&eacute; per me la moto non &egrave; pi&ugrave; pesante rispetto a prima. Per me quello che dicono gli altri &egrave; cos&igrave; dal primo giorno quindi non credo sia un vantaggio ma semplicemente una cosa naturale. Stai guidando con i 22 piloti pi&ugrave; forti al mondo e tutti sappiamo cosa fare&rdquo;.  GP DELLE AMERICHE, VINALES ENTRA NELLA STORIA VINCENDO CON TRE CASE IN MOTOGP       

Il rookie della GasGas sale sul secondo gradino del podio alle spalle di Vinales, conquistando la seconda top3 consecutiva

Acosta sul podio anche ad Austin: “È la gara più bella della mia carriera”

        KTM, cos&igrave; come Aprilia e le case giapponesi, pu&ograve; ancora usufruire di wildcard dedicate ai propri collaudatori nel corso della stagione. Cos&igrave; la casa austriaca ha deciso di schierare i propri collaudatori negli ormai prossimo round europei. UCCIO SU VR46: "VICINI AL RINNOVO CON DUCATI" Dani e Pol di nuovo in gara Quando lo scorso anno Pol Espargaro ha accettato il ruolo di collaudatore sapeva che KTM gli avrebbe comunque permesso di tornare a correre nel 2024 e cos&igrave; &egrave; stato. Pol sar&agrave; al via del GP del Mugello che si correr&agrave; il weekend del 2 giugno. Per Pol che nei giorni scorsi ha continuato il lavoro con il test team a Jerez, KTM ha continuato a lavorare sull&rsquo;aerodinamica portando in pista un nuovo cupolino pi&ugrave; stretto e delle ali anteriori pi&ugrave; pronunciate. Prima di Pol per&ograve; a Jerez toccher&agrave; nuovamente a Dani Pedrosa rinfilare tuta e casco e scendere in pista dopo le due incredibili apparizioni della passata stagione. L&rsquo;ex ufficiale HRC ha disputato due wildcard la prima proprio a Jerez chiudendo in sesta posizione la Sprint e in settima la gara prima di arrivare a Misano dove portando al debutto il telaio in carbonio ha sfiorato due incredibili podi terminando Sprint e gara in quarta piazza insidiando l&rsquo;ultimo gradino del podio di Francesco Bagnaia.  Dani Pedrosa: &ldquo;Mi sono divertito molto a Jerez l'anno scorso e l'accoglienza dei tifosi &egrave; stata fantastica. Sappiamo tutti che Jerez &egrave; un posto speciale. Per noi sar&agrave; importante anche utilizzare alcuni riferimenti per i nostri test e inserirli nuovamente nell'ambiente di gara. Questa &egrave; la ragione principale per competere nel 2024&rdquo;. Pol Espargaro: &ldquo;Sono davvero felice di correre di nuovo e soprattutto al Mugello, che &egrave; un posto molto speciale per salire su una MotoGP. Sar&agrave; bello tornare in griglia con i ragazzi. I test stanno andando molto bene e sono molto motivato. Non vedo l&rsquo;ora di tornare nella &ldquo;famiglia&rdquo; della MotoGP e dimostrare che il nostro lavoro di test &egrave; forte e veloce&rdquo;. &nbsp;       

I collaudatori della casa austriaca saranno nuovamente in griglia questa stagione, ufficializzato il piano wildcard della prima met&agrave; di stagione

KTM scioglie le riserve: Pedrosa in gara a Jerez, Pol al Mugello

        Dopo aver dovuto lasciare la sella al connazionale Vicente Perez Selfa nei primi due Gran Premi della stagione andati in scena in Qatar e a Portimao, sul tracciato texano di Austin inizier&agrave; finalmente la stagione d'esordio nel mondiale Moto3 anche per Xabi Zurutuza. Il pilota spagnolo ha, infatti, compiuto 18 anni il 7 aprile, raggiungendo cos&igrave; l'et&agrave; minima per poter competere nel Motomondiale (regola non valida soltanto per i vincitori di JuniorGP e Red Bull Rookies Cup). Moto2, Canet: "Se potessi dire qualcosa all'Aron del 2020, gli direi..." Zurutuza impaziente di mettersi in luce (anche) nel mondiale  Non si tratter&agrave; del debutto assoluto in sella alla KTM del team Ajo, visto che ha gi&agrave; preso parte con loro ai test invernali, ma per il giovanissimo centauro iberico si tratter&agrave; comunque di una sfida non semplice, visto che dovr&agrave; difendere i colori di un vero e proprio top team esordendo in uno dei tracciati pi&ugrave; complessi dell'interno calendario. Il talento di Xabi, per&ograve;, non &egrave; passato inosservato visto che nel Mondiale Junior Moto3 &egrave; gi&agrave; salito sul gradino pi&ugrave; alto del podio e si &egrave; inserito spesso nelle posizioni di vertice, dove potremmo vederlo anche nella serie iridata in un futuro non cos&igrave; lontano. &ldquo;Non vedo l'ora di scendere in pista e diventare a tutti gli effetti un pilota del mondiale&rdquo;, ha dichiarato Zurutuza impaziente. &ldquo;Dover attendere per i primi Gran Premi &egrave; stato complicato, ma finalmente sto per debuttare. So che Austin sar&agrave; un circuito complicato, ma ho lavorato duramente per arrivare pronto a questa sfida e sar&agrave; fondamentale adattarmi il pi&ugrave; in fretta possibile alla moto per cominciare al meglio la stagione&rdquo;. BSB: i test di Donington Park si chiudono nel segno di Kyle Ryde       

Il giovane spagnolo ha finalmente compiuto i 18 anni necessari per poter correre nella serie iridata e salir&agrave; quindi in sella alla KTM del team Ajo

Moto3, Austin: il mondiale di Xabi Zurutuza inizia dal Texas

        Ha portato una ventata di aria fresca Pedro Acosta in MotoGP, dove quest&rsquo;anno &egrave; nelle vesti di debuttanti anche se a guardare i suoi risultati, non si direbbe. Lo spagnolo nel GP inaugurale in Qatar &egrave; stato subito con i protagonisti, pagando poi un errore di giovent&ugrave; con le gomme, da cui ha imparato, tanto che a Portimao due settimane dopo l&rsquo;abbiamo visto gi&agrave; sul podio. Ospite della trasmissione spagnola 'El Hormiguero' il talento di Murcia ha dapprima raccontato i sorpassi che ha fatto su tanti piloti, tra cui due dal nome pi&ugrave; importante degli altri: il campione in carica Francesco Bagnaia e l&rsquo;otto volte iridato Marc Marquez: &ldquo;Sembra pi&ugrave; facile in TV... Lui (Marc) lo ha fatto un po' con Valentino Rossi e ora &egrave; toccato a me farlo con lui. &Egrave; stato bello. Era la prima vera gara che facevo e mi dissero: &lsquo;Tira fuori le palle&rsquo;. Ed &egrave; quello che ho fatto&rdquo;. L'insegnamento ricevuto dall'infortunio e tutta la sua gratitudine per la famiglia  Ad Acosta non piacciono tanto i confronti con gli altri piloti e cos&igrave; si &egrave; descritto: &ldquo;Penso di essere il nuovo Pedro Acosta. Sono arrivato al Mondiale quando avevo 16 anni e qualcosa &egrave; cambiato. Il primo anno &egrave; stato bello, ma il secondo no, l&rsquo;adattamento &egrave; stato difficile. Ora sono un&rsquo;altra persona rispetto a quando ho cominciato&rdquo;. Di acqua ne &egrave; passato sotto il ponte da quel debutto fulminante. Lo spagnolo ha vinto due titoli in tre anni, ma ha anche dovuto fare i conti con un infortunio pesante: &ldquo;Quando vinci un Mondiale ricordi solo le cose brutte, ma ne vale la pena. Nel 2022 mi sono fratturato il femore e questo mi ha salvato da tante cose, perch&eacute; forse ero un po' fuori dalle mie possibilit&agrave; e avevo bisogno di calmarmi. Mi sono fatto davvero male&rdquo;. Oggi &egrave; il diciannovenne pi&ugrave; felice: &ldquo;Mi diverto e mi pagano per quello che faccio, cosa voglio di pi&ugrave;!&rdquo; Dietro a questo successo, oltre al talento grandioso, ci sono anche i sacrifici della famiglia: &ldquo;Hanno rischiato la casa e il loro lavoro per me. Se non lo avessero fatto a quest&rsquo;ora non sarei qui, starei a pescare con mio padre. Devo tutto a loro&rdquo;.  "La cosa pi&ugrave; semplice nella vita &egrave; copiare, se impari guardando i migliori, fai lo stesso"  In MotoGP ha gi&agrave; dato prova di salvare una caduta quasi certa dalla sua KTM, ma lui dice: &ldquo;Ci vuole sia fortuna sia bravura, molte cose entrano in gioco. La protezione della leva del freno si era staccata e la mia mano stava scivolando, ma si &egrave; rivelato qualcosa di bello. Non appena sono salito su questa moto, avevo bisogno di inclinarmi di pi&ugrave;. Le moto si sono evolute cos&igrave; tanto che puoi guidare molto vicino al suolo. Da due anni cado meno, ma non c&rsquo;&egrave; un modo di cadere, bisogna fluire&rdquo;. Cosa che sta imparando a gestire. Pedro &egrave; un grande appassionato di corse e ha ammesso: &ldquo;Posso guardarne quattro o cinque al giorno. La cosa pi&ugrave; semplice nella vita &egrave; copiare, se impari guardando i migliori, fai lo stesso. Provo a guardare le gare che mi interessano&rdquo;. Con qualche eccezione: &ldquo;Quelle in cui non vado bene, non le vedo&rdquo;. Dopo un inizio cos&igrave; incredibili che aspettative ha? &ldquo;Non ho vere aspettative, tutto quello che arriver&agrave; saranno surreale. Sar&agrave; tutto un test e dovremo prenderlo con calma, ma speriamo che tutto vada bene come adesso&rdquo;. Che tutto prosegua cos&igrave;, con il grande spettacolo che ha portato. Calendario MotoGP 2024       

Neanche il tempo di adattarsi alla nuova categoria, lo spagnolo ha gi&agrave; conquistato un podio sfidando Marquez e Bagnaia. Ecco come si racconta

Acosta: “A Marc Marquez ho fatto quello che lui ha fatto a Valentino Rossi”

        Se il Qatar ha prepotentemente levato il velo dagli occhi circa la rapidit&agrave; d'apprendimento di Pedro Acosta alla MotoGP, Portimao ha prematuramente svelato le enormi potenzialit&agrave; del 19enne pilota di Mazarron, autore di una prestazione da antologia, che gli ha portato il primo podio della sua carriera in top class, facendolo diventare il terzo pilota pi&ugrave; giovane di sempre a raggiungere tale obiettivo. L'hype generato dall'arrivo dello spagnolo, impreziosito e giustificato dai titoli mondiali vinti in Moto3 e Moto2 nel giro di soli tre anni, &egrave; stato ulteriormente confermato dalla mole di gemme che lo spagnolo ha manifestato in pista. Dal lucido e maturo approccio alla gara alla prestazione secca, cos&igrave; come il passaggio dalla Q1 alla Q2, avvenuto con una facilit&agrave; disarmante ed infine una furia agonistica nettamente sopra la media coadiuvata da una gestione degli pneumatici che nell'arco di sole due settimane lo spagnolo ha imparato ad affinare.Che si tratti di un pilota fuori dal comune e che ci si trovi dinnanzi ad un talento generazionale destinato a segnare in maniera indelebile la top class &egrave; ormai chiaro.  Bagnaia vs Marquez: orgoglio ed imprudenza I record di Pedro Acosta Sono gi&agrave; due i record ad essere stati infranti dal giovanissimo pilota di Mazarron, uno per gara. In Qatar Acosta ha rubato a Fabio Quartararo il primato di pilota pi&ugrave; giovane di sempre a realizzare il giro pi&ugrave; veloce in gara, (19 anni e 290 per il pilota KTM); mentre a Portimao lo spagnolo &egrave; diventato il terzo pilota pi&ugrave; giovane a conquistare il podio nella storia della top class, essendo preceduto solamente da Randy Mamola ed Edoardo Salatino. L'americano conquist&ograve; il podio a 19 anni, 8 mesi e 19 giorni precedendo Barry Sheene, in occcasione del GP della Finlandia nella corsa vinta da Boet Van Dulmen.&nbsp;Salatino conquist&ograve; la piazza d'onore del GP d'Argentina del 1962 (corsa disertata dai piloti europei), all'et&agrave; di 19 anni, 9 mesi e 1 giorno. Aver raggiunto il primo podio in top class alla seconda gara disputata sopraeleva Acosta rispetto ad una serie di nomi illustri della MotoGP, tra cui Valentino Rossi, capace di agguantare il podio alla quarta gara della sua stagione da matricola. Pi&ugrave; Rossi che Marquez: lo stile di Pedro Acosta In tempi recenti solo Daniel Pedrosa, Marc Marquez, Max Biaggi e Jorge Lorenzo hanno fatto meglio, salendo sul podio alla prima apparizione in MotoGP\500. All'esordio, nel 2006, Pedrosa conquist&ograve; la seconda posizione alle spalle di Loris Capirossi in occasione del GP di Jerez; Marquez fin&igrave; in terza casella in Qatar nel 2013 dietro Jorge Lorenzo e Valentino Rossi; Jorge Lorenzo conquist&ograve; la piazza d'onore nel 2008, sempre in Qatar, dietro il vincitore, Casey Stoner; mentre Max Biaggi riusc&igrave; nell'impresa di vincere, nel 1998, precedendo al traguardo, a Suzuka, Tadayuki Okada e Noriyuki Haka.  Accostamenti impegnativi ma che al momento riflettono alla perfezione il valore e le potenzialit&agrave; del giovane spagnolo, che nel saliscendi di Portimao ha manifestato un'esuberanza ed una variet&agrave; di guida da predestinato. Staccate poderose, sorpassi decisi e fantasiosi; nel modo di approcciare alla corsa e specificatamente alla rimonta messa in scena che l'ha portato sino alla terza posizione, Acosta, da tutti riconosciuto come l'erede di Marc Marquez per pi&ugrave; aspetti, ha ricordato Valentino Rossi; un paragone che trova la sua fondatezza nelle estrose traiettorie, nel modo di stare in sella e nella tipologia di sorpassi e staccate.  MotoGP: Marini-Honda, inizio da incubo. Ma Luca ci crede        

Lo spagnolo a Portimao ha dato sfoggio di tutto il suo talento e nelle prime due gare dell'anno ha gi&agrave; infranto due record

Acosta da record: è il terzo pilota più giovane di sempre a centrare il podio

        Jack Miller ha debuttato in MotoGP nel 2015, facendo un passaggio diretto dalla Moto3 e correndo poi con Honda, Ducati e KTM. Brad Binder &egrave; arrivato nella top class nel 2020 ed &egrave; alla sua quinta stagione sempre con KTM. Eppure, a Portimao, a tenere alta la bandiera della Casa austriaca &egrave; stato il debuttante Pedro Acosta. Se gi&agrave; in Qatar aveva fatto assaggiare ci&ograve; di cui era capace, senza per&ograve; riuscire ad avere una buona gestione delle gomme, a Portimao &egrave; riuscito anche in quello e con grandi sorpassi e moto di traverso ha regalato spettacolo e un primo podio. Il confronto con i compagni di marca &egrave; stato spietato  Partito settimo, dietro a Miller (quinto) e davanti a Binder (decimo), il pilota di Mazarron si &egrave; trovato ben presto a lottare proprio con loro e con una KTM RC16 che sta iniziando a conoscere li ha dapprima studiati e poi attaccati. Prima l&rsquo;australiano, poi il sudafricano Acosta &egrave; riuscito a metterseli alle spalle con una buona facilit&agrave; e poi a fuggire dalle loro grinfie. Ha preso le misure, ha capito come superare, ha atteso il momento giusto per farlo ed &egrave; stato poi il miglior pilota KTM in gara.  Binder-Acosta: futuri compagni di squadra? Dopo Portimao non stupirebbe  Davanti a s&eacute; &egrave; andato poi a riprendere e superare Marc Marquez, e successivamente l&rsquo;ha fatto anche con Francesco Bagnaia, mantenendo la solida quarta posizione. Se gi&agrave; in Qatar aveva messo in mostra grandi dote, a Portimao Acosta si &egrave; fatto valere con tutti e soprattutto con chi la sua stessa moto la guida e la conosce gi&agrave; da diverso tempo. Sulla pista portoghese la sfida &egrave; stata diretta e chiara, e anche piuttosto veloce &egrave; stato il modo con cui il diciannovenne si &egrave; sbarazzato dei due compagni di marca. Un segnale forte per la Casa austriaca, che stravede per il suo pupillo e che in vista del 2025 non viene difficile pensare che potr&agrave; spostarlo nel box ufficiale, accanto al gi&agrave; confermato Brad Binder. &Egrave; presto, &egrave; vero, siamo solo al secondo Gran Premio, ma Acosta non ha aspettato a mettersi in mostra e brillare. Ha gi&agrave; ben capito quali sono le regole del "gioco" ed &egrave; deciso a non tirarsi indietro. Calendario MotoGP       

Al secondo GP stagionale il debuttante assaggia il primo podio di MotoGP, dopo aver superato i suoi compagni di marca ed esperti della classe

MotoGP, a Portimao Acosta polverizza Binder e Miller. È lui il futuro di KTM?

        Siamo solo alla seconda gara della carriera di Pedro Acosta ma siamo gi&agrave; arrivati al punto in cui non serve quasi pi&ugrave; stupirsi. Anche a Portiamo il rookie spagnolo ha impressionato per velocit&agrave;, gestione di gara e soprattutto mancanza di errori; quest'ultimo aspetto, elemento raro per una matricola. Solo un primo giro a rilento condizionato dalla posizione in griglia di partenza ha impedito al pilota del team GasGas di far parte della battaglia per la top five, dimostrando ancora una volta una capacit&agrave; d'apprendimento oltremodo celere e notevole. Per certi versi, la Sprint di Portimao sorprende in maniera ancor pi&agrave; vistosa rispetto allo scoppiettante debutto del Qatar, in virt&ugrave; di una capacit&agrave; di miglioramento cos&igrave; repentina da mettere in crisi, in breve tempo, le gerarchie in casa KTM. GP Portimao: A.A.A Cercasi Bastianini e Bezzecchi Sempre a ridosso dei primi, Acosta impara in fretta Non solo ritmo gara. Anche in qualifica Pedro Acosta ha dimostrato una facilit&agrave; di prestazione da tenere sotto osservazione, tanto in Q1 quanto in Q2, aspetto impreziosito dal fatto che lo spagnolo guida una moto al momento leggermente inferiore rispetto a Ducati e Aprilia. Continua a sorprendere e a risaltare la lucidit&agrave; nell'approccio dello spagnolo, dimostratosi pronto al corpo a corpo ma anche freddo nel comprendere i limiti momentaneamente da non oltrepassare. Rookie, al momento, pi&ugrave; di nome che di fatto, tale da far sorgere una domanda ormai spontanea e pervenuta prima del tempo previsto: cosa farebbe Acosta in sella alla Ducati o all'Aprilia vista oggi nelle mani di Vinales? Pedro Acosta: "Pi&ugrave; soddisfatto rispetto al Qatar" Al termine della Sprint Acosta ha analizzato la sua gara, alternando una certa soddisfazione per la prestazione mostrata to ad una comprensibile delusione, (in virt&ugrave; di uno spirito fortmente competitivo) legata al mero risultato: "Ho perso molto tempo al primo giro, sono finito a due secondi e mezzo dal primo. Siamo stati veloci ma ancora dobbiamo capire molte cose, ho fatto registrare il secondo miglior giro di tutta la Sprint ed in generale sono riuscito a mantenere un ritmo molto simile a quello dei piloti che mi precedevano. Possiamo essere soddisfatti anche se dobbiamo migliorare".&nbsp; Lo spagnolo ha poi concluso: "Dobbiamo capire al meglio il setup ottimale per la moto e devo aumentare il mio feeling in sella. Oggi ho faticato un po' con la frizione, sono su questa moto ancora da poco tempo, mi servono ancora pi&ugrave; giri con questa moto. Non sono soddisfatto al cento per cento per&ograve; sono pi&ugrave; contento rispetto al Qatar, perch&egrave; abbiamo fatto passi in avanti".  GP Portimao: prima pennella, poi spreca, la Sprint di Pecco Bagnaia        

Il rookie spagnolo ha conquistato la settima casella nella Sprint, dimostrando ancora una volta una strabiliante capacit&agrave; d'adattamento

GP Portogallo: Pedro Acosta più veloce della KTM, illumina anche Portimao,

        E' servita una stagione nell'IDM (campionato tedesco) per rilanciare le proprie quotazioni, ma il ritorno nel mondiale &egrave; stato il migliore possibile per Inigo Iglesias, il quale ha conquistato una splendida vittoria in Gara 1 della Supersport 300 a Barcellona. Almeno fino a quando non &egrave; arrivata una penalizzazione di tre secondi che l'ha fatto scendere in tredicesima piazza, con la vittoria passata cos&igrave; al campione in carica Jeffrey Buis e Aldi Mahendra e Samuel Di Sora a completare il podio. Idee chiare in casa QJ Motor: "L'obiettivo &egrave; la SBK nel 2026" Gennai il migliore degli italiani, Marc Garcia nuovo poleman  Completano la Top 5 Petr Svoboda e Loris Veneman, mentre il primo dei piloti italiani sotto la bandiera a scacchi &egrave; stato Mirko Gennai, sesto con la Kawasaki Ninja 400 del Team MTM. Nei dieci anche Marco Gaggi, nono a precedere la wild card Emanuele Cazzaniga ed Elia Bartolini, autore di un'ottima rimonta dalla 28esima casella. Sfortunato Matteo Vannucci, 14&deg; in seguito ad un contatto avvenuto nelle battute conclusive mentre si trovava in piena lotta per la vittoria, mentre per quanto riguarda gli altri italiani troviamo Agazzi 16&deg;, Tragni 17&deg;, Martella 19&deg;, Zannini 21&deg; ed Ercolani 26&deg;. Out Kevin Sabatucci e Bruno Ieraci, mentre a scattare dalla pole in Gara 2 sar&agrave; Marc Garcia con la Kove, settimo al traguardo ma autore del giro veloce in gara. sbk: pole favolosa di Razgatlioglu a Barcellona, Bulega e Iannone in scia La classifica di Gara 1         

Dopo un anno passato nell'IDM, lo spagnolo &egrave; tornato al mondiale trionfando nella prima gara, ma &egrave; stato poi penalizzato di 3 secondi favorendo l'olandese

SSP300 Barcellona, Gara 1: vince Buis, Iglesias penalizzato da 1° a 13°

        Pecco Bagnaia ci ha gi&agrave; abituati ad inizi di week-end altalenanti, mostrando altrettante abilit&agrave; risolutive capaci di raddrizzare esordi anche complessi. Il venerd&igrave; portoghese del campione del mondo in carica ha palesato alcune difficolt&agrave;, gi&agrave; ridimensionate dallo stesso Bagnaia al termine della seconda sessione odierna, comunque impreziosita dall'ottavo posto assoluto che gli garantisce l'accesso alla Q2. Al momento il velocissimo layout di Portimao sta premiando la KTM, come sottolineato dallo stesso Bagnaia: "La KTM &egrave; molto in forma secondo me con tutti i piloti, specialmente con gli ufficiali. Sono sicuro che saranno competitivi fino a domenica, cosi come tutti i piloti Ducati". Moto2, risultati e tempi dalle P1 al GP Portogallo 2024 Pecco Bagnaia: "Oggi siamo andati un po' a rilento" La lucidit&agrave; analitica del campione del mondo, di concerto alla sua piena consapevolezza verso i propri mezzi ed il proprio potenziale ancora tutto da mostrare, si evince, come gi&agrave; avvenuto in Qatar, anche al termine dell'odierna complessa giornata: "Il venerd&igrave; &egrave; una giornata dedita al compimento di tutto il lavoro previsto, oggi abbiamo avuto un po' di complicanze dovute al fatto che la mattina &egrave; stata condizionata dalla pista umida a causa della pioggia caduto in circuito. Perci&ograve; siamo andati un p&ograve; a rilento, abbiamo preso una direzione sbagliata e abbiamo perso un po' di tempo. L'aspetto positivo per&ograve; riguarda il fatto che sappiamo gi&agrave; dove intervenire". La sicurezza del tre volte iridato si collega ad una peculiarit&agrave; particolarmente interessante relativa alla GP24: "La GP24 necessita di qualcosa di diverso qui a Portimao rispetto alla GP23, ma era normale che ci&ograve; accadesse; inoltre, come detto, sappiamo gi&agrave; come muoverci, al sabato sar&agrave; sicuramente un'altra storia". Bagnaia ha poi specificato: "Sulla GP24 &egrave; pi&ugrave; facile capire come e dove intervenire quando si presentano problemi, si &egrave; velocizzato un p&ograve; il tutto sotto questo punto di vista, riusciamo a capire molto velocemente cosa ci manca e di cosa necessitiamo".  La MotoGP salta a Portimao: quanto saliranno le prestazioni?   &nbsp;       

Il campione del mondo, protagonista di un inizio difficile a Portimao, non perde il sorriso, consapevole del potenziale ancora inespresso

MotoGP, Bagnaia: "Sappiamo dove intervenire, la GP24 è più risolutiva"

        Non ci ha messo molto Pedro Acosta ad impressionare fan e addetti ai lavori. Lo spagnolo in Qatar ha dato sfoggio di gran parte del suo talento, manifestatosi tanto sotto il profilo della pura velocit&agrave; (avendo battagliato con i primissimi della top class per gran parte di gara), quanto per la bagarre messa in atto insieme a Marc Marquez, quasi a simboleggiare un futuro passaggio di consegne. A Portimao il rookie spagnolo prover&agrave; a ripetersi, cercando di gestire al meglio le gomme, rivelatosi comprensibilmente il suo punto debole in Qatar: "In Moto2 non avevo l'esigenza di gestire le gomme, potevo spingere al massimo dal primo giro. In MotoGP non funziona cos&igrave;, adesso abbiamo pi&ugrave; esperienza sotto questo punto di vista". Yamaha corre (gi&agrave;) ai ripari: test dopo il GP Portogallo Pedro Acosta: "Portimao dir&agrave; chi siamo in maniera pi&ugrave; reale" Il campione del mondo in carica della Moto2 ha pi&ugrave; volte mostrato una particolare ed innata lucidit&agrave; relativamente all'analisi delle sue performance e la vigilia del GP di Portimao non ha fatto eccezione: "Portimao &egrave; una delle mie piste preferite, sar&agrave; divertente ma difficile anche perch&egrave; non abbiamo mai girato qui. Tuttavia siamo fiduciosi anche perch&egrave; abbiamo il supporto del team ufficiale. Sar&agrave; una gara diversa, dovremo partire da zero tenendo i piedi per terra, questa gara sar&agrave; pi&ugrave; realistica rispetto a quella del Qatar, per ci&ograve; che riguarda la nostra competitivit&agrave;.&nbsp;In Qatar abbiamo disputato un'ottima gara, ho avuto un gran feeling, soprattutto sull'anteriore, riuscendo a frenare sempre all'ultimo istante, era dalla Moto3 che non sentivo questa fiducia sul davanti". Il duello (ed il sorpasso) messo in scena insieme a Marc Marquez in Qatar ha alimentato i paragoni tra i due spagnoli, volti del passato, del presente e del futuro della top class: "Ho visto tante gare di Marquez insieme ai suoi salvataggi! Correre con Marquez &egrave; davvero bello, quando vinse il mondiale nel 2013 ricordo che feci la foto con lui, ero molto piccolo. Sono contento di condividere la pista con lui e cerco di apprendere molto". Infine, Acosta ha dato il suo benvenuto speciale in MotoGP al connazionale ed amico, Fermin Aldeguer: "Io e Aldeguer corriamo insieme sin da piccoli, sono contento che cos&igrave; facendo la regione della Murcia, dal quale proveniamo entrambi, venga conosciuta da pi&ugrave; persone possibili".&nbsp;        

Il sorprendente debuttante spagnolo si prepara alla sua seconda gara di carriera in top class, studiando dall'otto volte iridato

GP Portimao, Pedro Acosta: "Cerco di apprendere da Marc Marquez"

        Uno degli assoluti protagonisti di questo inizio di stagione della MotoGP &egrave; stato Brad Binder, che in Qatar &egrave; stato uno dei pochi (anzi, pochissimi) piloti in grado di tenere testa alle Ducati con una moto diversa. In sella alla KTM ufficiale, il sudafricano ha infatti centrato il secondo posto sia nella Sprint che nella gara lunga domenicale e arriva a Portimao con tutte le carte in regola per vivere un altro weekend da assoluto protagonista e &ldquo;anti-Ducati&rdquo; numero uno. Yamaha corre (gi&agrave;) ai ripari: test dopo il GP del Portogallo Binder: &ldquo;Cerco sempre di guidare al di sopra dei problemi&rdquo;  &ldquo;Il debutto stagionale &egrave; stato ottimo e arrivo a questo secondo GP con grande carica, visto che proprio su questo tracciato lo scorso anno ho iniziato a trovare la giusta strada da percorrere&rdquo;, ha spiegato Brad in conferenza stampa. &ldquo;Si tratta di una pista davvero pazzesca, con punti scorrevoli ed altri stop&amp;go in cui possiamo essere sicuramente veloci. La nuova moto &egrave; migliorata in ogni area rispetto a quella del 2023 e le caratteristiche della KTM sembra siano adatte a Portimao, perci&ograve; &egrave; giusto essere ottimisti&rdquo;. &ldquo;Si tratta di un circuito particolare e unico nel suo genere, in cui al di l&agrave; della moto se hai buone sensazioni &egrave; molto divertente, ma al contempo diventa complicato se si &egrave; in difficolt&agrave;&rdquo;, ha continuato il pilota di punta della Casa austriaca. &ldquo;Io cerco sempre di guidare al di sopra dei problemi e sono ottimista, visto che lamentarsi non aiuta, ma anche se non sembra, a volte ammetto di farlo anche io&rdquo;. Bastianini: "Mercato precoce, ma mi sto gi&agrave; muovendo" &ldquo;Essere aggressivi &egrave; la strategia giusta&rdquo;  Uno dei temi ricorrenti della MotoGP odierna &egrave; quello riguardante la pressione delle gomme, a cui Brad cerca di ovviare nel modo pi&ugrave; semplice possibile: &ldquo;Andare davanti fin da subito aiuta a fare ritmo e a non scaldare troppo gli pneumatici, anche se un conto &egrave; ritrovarsi davanti, un altro &egrave; restarci fino alla fine. Io non vinco da un po', ma a quanto pare la strategia giusta &egrave; quella di spingere ed essere aggressivi fin dai primi giri&rdquo;. SBK Barcellona, Alex Lowes: "Ho dimostrato di essere un top rider"       

Il sudafricano arriva a Portimao dopo un ottimo debutto stagionale: &ldquo;La nuova moto &egrave; migliorata in ogni area. Lamentarsi non aiuta, ma a volte lo faccio anch'io&rdquo;

GP Portogallo, Binder: “Essere aggressivi è la strategia corretta”

        Si chiude la carriera in KTM per una vera e propria &nbsp;bandiera e leggenda dei Rally Raid ed in particolare della Dakar. Toby Price ha debuttato nella gara pi&ugrave; dura al mondo nel 2015 vincendo uno Stage e terminando la sua prima Dakar in terza posizione. L&rsquo;australiano &egrave; stato uno dei punti di riferimento delle ultime &ldquo;Dakar d&rsquo;oltre oceano&rdquo;, conquistando due successi ed altrettanti podi in cinque apparizioni. DUCATI: UN DEBUTTO PROMETTENTE Dal debutto all&rsquo;impresa del 2019 Dopo aver debuttato nel 2015 salendo sul podio, alla sua seconda Dakar, Toby Price ha subito centrato il bersaglio grosso. Cinque successi di tappa e vittoria alla Dakar 2016 con un distacco d&rsquo;altri tempi: 39&rsquo;41&rdquo; su Stefan Svitko secondo al traguardo di Rosario. Il 2016 &egrave; probabilmente il migliore della carriera di Price che oltre alla Dakar si impone anche nel Rally del Marocco e all&rsquo;Abu Dhabi Desert Challenge. L&rsquo;anno successivo dopo aver vinto la seconda tappa &egrave; costretto a ritirarsi dopo meno di una settimana dal via della sua terza Dakar che lo vedeva nuovamente come favorito a causa di una caduta che gli &egrave; costata la frattura del femore. Il ritorno nel 2018 &egrave; positivo, torna sul podio alla Dakar ed alla vittoria in Marocco conquistando a fine stagione il titolo FIM World Rally Raid Championship. Purtroppo per l&rsquo;australiano tra la gara del Marocco e la Dakar nel corso di un allenamento cade riportando la frattura dello scafoide della mano destra. Un infortuno abbastanza &ldquo;scomodo&rdquo; a poche settimane dal via dell&rsquo;evento pi&ugrave; importante dell&rsquo;anno. Toby Price per&ograve; stringe i denti e prende parte alla Dakar 2019 con lo scafoide rotto ed operato solo pochi giorni prima del via. Gestendo gara e dolore Price &egrave; sempre tra i migliori ad ogni tappa, senza per&ograve; riuscire mai a conquistare il successo. Ci&ograve; nonostante la classifica paga ed &egrave; lui a presentarsi a Lima come vincitore della Dakar e riuscendo nell&rsquo;ultima giornata di gara anche a vincere uno stage che mette la ciliegina sulla torta a una delle imprese pi&ugrave; incredibili della Dakar degli ultimi anni.  RALLY RAID: AARON MAR&Egrave; CONQUISTA L'ABU DHABI DESERT CHALLENGE Il passaggio in Arabia e l&rsquo;addio Dopo aver lasciato il Sud America per l&rsquo;Arabia Saudita, la Dakar ha cambiato completamente terreni e percorsi, Price &egrave; probabilmente il pilota che pi&ugrave; ha risentito di questo cambio di paesaggio. Nel 2020 alla prima Dakar saudita Price chiude nuovamente a podio ma lontano quasi 25&rsquo; da Ricky Brabec che con la Honda ufficiale rompe la striscia di successi di KTM che proseguiva dal 2001. Nel 2021 dopo due successi di tappa arriva il ritiro mentre nel 2022 chiude con un solo successo di tappa in decima posizione. La Dakar 2023 sar&agrave; ricordata a lungo come una delle pi&ugrave; incerte con Toby Price e Kevin Benavides, compagni di squadra a giocarsi il successo sul filo dei secondi. Alla fine a festeggiare sar&agrave; l&rsquo;argentino che terminer&agrave; la corsa con un margine di soli 43&rdquo; su oltre 44 ore di gara! Quello &egrave; stato l&rsquo;ultimo acuto di Toby Price, nella Dakar di questa stagione, tutte le KTM non sono mai parse realmente in possibilit&agrave; di lottare con le Honda per la conquista della gara pi&ugrave; dura al mondo. Un po&rsquo; a sorpresa, nonostante gi&agrave; durante la Dakar si parlasse di &ldquo;ultima Dakar per Price&rdquo; &egrave; arrivata la notizia della separazione tra la casa austriaca a quello che &egrave; stato il suo pilota di punta negli ultimi due lustri. Un addio che lascia l&rsquo;amaro in bocca, anche allo stesso Price che nonostante le 37 primavere si sente ancora competitivo.        

Il due volte vincitore della Dakar con un post sui social ha comunicato la decisione della casa austriaca di non rinnovargli il contratto

Rally Raid, Toby Price e KTM si separano dopo 10 anni di successi

        A separare Fermin Aldeguer, fresco di contratto con Ducati Corse e Pedro Acosta, fin dalla tenera et&agrave; ci sono stati pochi chilometri, il primo nativo di Murcia &egrave; nato il 5 aprile 2005 mentre il secondo poco pi&ugrave; di 10 mesi prima il 25 maggio 2004 a Mazarr&oacute;n, 60km a sud della capitale della omonima comunit&agrave; autonoma. Dalla prossima stagione i due si sfideranno nuovamente in MotoGP sognando il titolo mondiale e una nuova rivalit&agrave; tutta spagnola. ORA &Egrave; UFFICIALE: ALDEGUER IN MOTOGP CON DUCATI DAL 2025 Storie diverse, stesso destino Nati a pochi chilometri di distanza, i due in realt&agrave; non si sono incontrati spesso in gara una volta passati alle &ldquo;ruote grandi&rdquo; anche se ovviamente hanno condiviso i primi passi verso le due ruote. La carriera di Pedro Acosta &egrave; stata infatti fulminante, la vittoria della RedBull Rookies Cup nel 2020, il debutto con vittoria del titolo mondiale Moto3 a soli 17 anni prima di passare in Moto2 conquistando il titolo di Rookie of the Year e nella seconda stagione il titolo mondiale lo hanno fatto entrare in MotoGP dalla porta principale. In sole tre stagioni, Pedro Acosta ha conquistato tutti e al debutto nella top class ha mostrato di che pasta &egrave; fatto non facendosi timori a lottare coi migliori, prendendosi anche la soddisfazione di aver guidato per qualche giro davanti all&rsquo;otto volte iridato Marc Marquez nella sua gara d&rsquo;esordio. Per Fermin Aldeguer gli anni della adolescenza sono stati un po&rsquo; pi&ugrave; complicati, dopo due anni nella European Talent Cup terminati con il terzo posto finale nel 2019, per questioni di budget &egrave; costretto a passare direttamente alle 600 prendendo parte nel 2020 al campionato europeo Moto2 nella categoria Superstock 600 vincendolo al debutto con una Yamaha R6. Queste sue performance hanno spinto Luca Boscoscuro a credere in lui facendolo correre nelle fila del Team Ciatti accanto ad Alonso Lopez e centrando ancora una volta il titolo alla prima occasione debuttando a sedici anni compiuti da pochi giorni nel motomondiale in Moto2 al Mugello e chiudendo in dodicesima posizione. Lo scorso anno poi la consacrazione con le quattro vittorie in fila a chiudere la stagione e l&rsquo;accordo nato gi&agrave; a Valencia con Ducati Corse per il passaggio a partire dal 2025 in MotoGP.  MOTOGP, ALEIX ESPARGAR&Ograve;: &ldquo;MARQUEZ E DUCATI? UNO PI&Ugrave; UNO FA DUE&rdquo; La MotoGP &egrave; nelle loro mani Pedro Acosta e Fermin Aldeguer hanno rispettivamente 7 e 8 anni in meno di Francesco Bagnaia l&rsquo;attuale dominatore della MotoGP. Anche i rivali pi&ugrave; accreditati di Pecco sono tutti piloti che ad oggi hanno tra i 25 e i 28 anni, con Marc Marquez che addirittura ne ha 31 e prover&agrave; ora a diventare il primo pilota della storia della MotoGP a conquistare il titolo mondiale passati i 30 anni. I due baby fenomeni di Murcia saranno probabilmente il nuovo punto di riferimento della MotoGP della prossima decade con un futuro che sembra gi&agrave; scritto. Per Acosta il passaggio nel team RedBull KTM Factory Racing sembra solo una formalit&agrave; continuando il percorso iniziato nella RedBull Rookies Cup con la casa austriaca esattamente come sta facendo Brad Binder. Fermin Aldeguer ha firmato un contratto di due anni (pi&ugrave; altri due di estensione) direttamente con Ducati Corse, che con buona probabilit&agrave; lo &ldquo;parchegger&agrave;&rdquo; per il debutto nel team Prima Pramac Racing per poi spalancargli le porte del team factory presumibilmente nel 2027, anno del cambio regolamentare della MotoGP.  GP PORTIMAO 2024: IN PORTOGALLO VEDREMO LA "VERA" MOTOGP?       

Destinati alle selle ufficiali di KTM e Ducati dopo un apprendistato nei rispettivi team satellite, saranno i protagonisti dei prossimi dieci anni di motomondiale

Acosta-Aldeguer: da Murcia alla MotoGP, il futuro è tutto vostro

        Tra i vari commenti relativi alla classe Moto3, qualcuno ha detto: "KTM &egrave; superiore a Honda: il piccolo prototitpo austriaco &egrave; come la Ducati Desmosedici in MotoGP. Superore". Mah, a dire il vero, ricordando le azioni del Gran Premio, gli ordini di arrivi e i dati raccolti, asseriremmo il contrario: l'Ala dorata ha cominciato meglio del contingente teutonico, portando a Lusail un propulsore prepotente e una pleora di ingegneri giapponesi. Honda Vs KTM in Moto3: sfida tirata al massimo La contesa instaurata nella categoria mondiale di ingresso conta due soli effettivi costruttori, a dispetto dei diversi nomi presenti nella entry list. Sono Honda e KTM le sfidanti rimaste, per una serie che tenta di calmierare costi tuttavia in continua crescita. Queste sono le competizioni e, sia a Tokio che a Mattighofen, lo sanno benissimo. Infatti, al Lusail International Circuit erano presenti nei vari box ingegneri e alte cariche presidenziali direttamente spedite dal Giappone, indossanti la camicia dall'iconica sigla HRC: Honda Racing Corporation, il reparto corse pi&ugrave; potente del mondo in termini economici. In controrispota, difficile erano da contare le polo arancioni con le tre lettere del Costruttore austriaco. I progressi compiuti dai modelli NSF RW e RC250GP sono infinitesimali, ma sensibili e visibili a occhio nudo: si vedeva chiaramente come in accelerazione dalle marce basse sino alla fine dei rettilinei le nippo scappassero di gran lena, per valori assoluti spiegati dalla foto principale di questo articolo. Chi era a bordo della moto teutonica doveva fruire di scie e attaccarsi ai freni in staccata.&nbsp;  KTM meglio di Honda in Qatar: merito di team e piloti Nei testi di Portimao e Jerez i rappresentanti della squadre equipaggiate Honda si sono "nascosti": esempio significativo e dimostrabile per l'Asia Team: Tayio Furusato, terzo al traguardo del Qatar e autore del secondo podio di carriera in tre stagioni iridate, beccava circa due secondi al giro. Vero era di un meteo bizzarro, che ha suggerito diversi nomi alla prudenza. Ma lui, come Adrian Fernandez, Angel Piqueras, Scott Ogden e uca Lunetta hanno figurato nella parte alta della tabella relativa ai riferimenti di velocit&agrave; massima&nbsp; e media: ci&ograve; significa che, perlomeno a livello di propulsore, Honda &egrave; pi&ugrave; avanti della KTM, questa ulteriormente aerodinamica e con un rapporto di compressione ancora pi&ugrave; spinto, nell'obiettivo di trovare penetrazione e cavalli. E ha funzionato nelle parti in cui far sfogare i motori. Sino a qui, dati oggettivi, al pari dell'impianto di scarico rivisto sulla rivale dagli occhi a mandorla, il cupolino pi&ugrave; filante e la bocca airbox maggiorata. Nessuno rimane con la mani in mano. Poi ci sono cronaca e dinamica, nelle quali pu&ograve; succedere di tutto. La domanda &egrave;: perch&eacute;, allora, nella top ten del primo Gran Premio stagionale ci sono 9 moto austriache e una nippo? Qui entrano in gioco diversi fattori, tra cui: abilit&agrave; ed esperienza dei piloti e squadre. gestione delle gomme, cattiveria in bagarre, contatti di gara.         

In Qatar il confronto tra le mono RC250 GP e NSF RW si &egrave; risolto a favor austriaco, ma i propulsori nippo erano avvantaggiati in accelerazione e velocit&agrave;

KTM superiore a Honda in Moto3? Non di motore

        Le Ducati sono le moto da battere in pista, ma KTM potrebbe essere quest&rsquo;anno una degna rivale. Nel primo Gran Premio, disputato in Qatar, Brad Binder &egrave; stato costantemente nella parte alta della classifica e dopo aver ottenuto l&rsquo;ottimo secondo posto nella Sprint, ha confermato lo stesso risultato sulla lunga distanza. Il sudafricano &egrave; stato pulito, costante ed &egrave; stato il primo rivale di Francesco Bagnaia. Una volta vinto il duello con Jorge Martin ha provato ad andarlo a prendere, ma a Lusail non c&rsquo;&egrave; riuscito. Binder &egrave; davvero il primo rivale di Bagnaia?  Binder ha confermato le ottime qualit&agrave; gi&agrave; viste finora in MotoGP e ha iniziato la stagione con una buona maturit&agrave;, senza fare alcuna sbavatura e senza esagerare alla guida. Ha tutte le carte in regola, insomma, per essere il rivale numero uno di Bagnaia, bisogna solo capire se ha imparato dagli errori commessi l&rsquo;anno scorso, quando la costanza non &egrave; stata decisamente una sua caratteristica. Dopo il Gran Premio del Qatar &egrave; il primo degli inseguitori di Pecco, la KTM se l'&egrave; cucita addosso e potrebbe mettere non poca pressione sul due volte Campione iridato.  Binder e KTM un matrimonio riuscito. Manca solo la ciliegina sulla torta  La RC16 ha fatto un buon passo in avanti dal punto di vista tecnico, e anche a livello umano la relazione &egrave; solida tra le due parti. Dal 2015 la carriera del 28enne &egrave; strettamente legata al marchio austriaco: dalla Moto3 alla MotoGP passando per la classe di mezzo, nel 2023 il team di Francesco GUidotti l'ha voluto blindare almeno fino al 2026 segno della grande fiducia e dell&rsquo;enorme stima che si ripone nei suoi confronti. Ci sono, dunque, tutti gli ingredienti per fare qualcosa di grande insieme. Pu&ograve; essere lui il pilota che porter&agrave; KTM sul tetto del mondo, e perch&eacute; no, magari gi&agrave; quest&rsquo;anno. Cosa ne dite? Calendario MotoGP 2024       

KTM &egrave; cresciuta molto, il sud-africano &egrave; solido e se riuscisse a essere costante potrebbe diventare l&rsquo;incubo peggiore del piemontese

MotoGP, Brad Binder: è lui l’anti-Bagnaia?

        Con il Gran Premio del Qatar, sono venuti a galla i primi valori della MotoGP 2024. Per quanto riguarda la KTM, sembra ormai chiaro che la RC16 (che sia con i colori ufficiali o con quelli del team GASGAS Tech3) sia la seconda forza alle spalle della &ldquo;solita&rdquo; Ducati. Tuttavia, mentre Brad Binder ha lasciato il circuito di Lusail con due secondi posti e Pedro Acosta ha stupito tutti con uno straordinario debutto, per Jack Miller l'inizio di stagione &egrave; stato decisamente pi&ugrave; complicato del previsto. MotoGP: la sofferente Honda si aggrappa a Johann Zarco Nessun punto per Miller in Qatar  L'australiano, alla seconda stagione nel team ufficiale KTM, ha vissuto un GP qatariota non semplice, in cui non &egrave; riuscito ad ottenere neanche un punto tra Sprint e gara lunga. Nella corsa breve, sua specialit&agrave; visto che nella passata stagione ha ottenuto anche due podi, non &egrave; andato oltre il decimo posto, mentre la contesa domenicale &egrave; partita al meglio con una poderosa rimonta al primo giro, salvo poi scivolare e chiudere la gara ventunesima piazza dopo aver lottato con la Honda di Luca Marini. Risultati che non rendono certamente giustizia alla competitivit&agrave; della moto della Casa di Mattighofen, ma neanche al talento di Jack, il quale ha gi&agrave; dimostrato in passato di poter lottare per le posizioni di vertice nella classe regina in cui corre ormai da un decennio. Quel che &egrave; certo, &egrave; che sar&agrave; fondamentale tornare a lottare insieme a Binder (e ad Acosta) il prima possibile, visto che quella sella &egrave; una delle pi&ugrave; ambite in ottica 2025 e il mercato sta gi&agrave; entrando nel vivo pur essendo ancora ad inizio stagione: riuscir&agrave; a dimostrare il proprio valore e a meritare la conferma? Asia Talent Cup: vittorie per Mitani e Ramadhipa nel primo round Miller: &ldquo;Non era questo il modo in cui speravo di partire&rdquo;   &ldquo;Chiaramente non era questo il modo in cui speravo di cominciare la nuova stagione, ma bisogna accettare le cose come stanno&rdquo;, ha detto il numero 43 a fine weekend. &ldquo;Purtroppo la domenica, mentre stavo recuperando parecchie posizioni, ho cercato di girare in curva 1 con una traiettoria pi&ugrave; stretta rispetto a quella dei miei rivali, perdendo aderenza all'anteriore e scivolando nella via di fuga&rdquo;. &ldquo;Ho comunque ripreso la moto raccogliendo informazioni utili e spingendo al massimo fino alla bandiera a scacchi, ma in questo weekend mi &egrave; mancato qualcosa&rdquo;, ha continuato il 29enne di Townsville. &ldquo;Il passo non era dei migliori e la situazione ci ha creato un bel grattacapo, ma cercheremo di capire cosa non ha funzionato per arrivare a Portimao con una rinnovata competitivit&agrave;&rdquo;. Moto3, dalla caduta alla Top 10: il rocambolesco GP del Qatar di Ortol&aacute;       

Jack non ha ottenuto punti in Qatar nonostante la competitivit&agrave; della KTM mostrata sia da Binder che da Acosta. All'australiano serve un cambio di rotta immediato

MotoGP, inizio in salita per Miller: la sua sella è già in bilico?

        Qualche anno fa, sui social si ironizzava sul fatto che Dani Pedrosa fosse l&rsquo;eterno secondo, oggi lo spagnolo collaudatore KTM sembra aver trasmesso questa caratteristica a Brad Binder. Il sudafricano si &egrave; preso il secondo gradino del podio alle spalle di Bagnaia dopo aver terminato al secondo posto anche la Sprint, in quel caso alle spalle di Jorge Martin. BAGNAIA ILLUMINA LA MOTOGP NELLA NOTTE DEL QATAR KTM c&rsquo;&egrave; ma manca ancora qualcosa Secondo posto dopo un lungo duello con Jorge Martin per l&rsquo;alfiere KTM Brad Binder: &ldquo;Credo che il secondo posto di oggi sia un ottimo risultato, come lo era quello di ieri nella Sprint&rdquo;. Ha esordito il sudafricano ai microfoni dei colleghi di Sky. &ldquo;Vista la veloce usura della gomma posteriore di ieri ho dovuto gestire la gara ed &egrave; stata veramente lunga&rdquo;. Binder analizza la gara e fa i complimenti al vincitore: &ldquo;Avere Pecco davanti &egrave; sempre uno stimolo per raggiungerlo ma sapevo che se avessi spinto non avrei finito la gara con le gomme. Mi sono congratulato con lui perch&eacute; ha fatto un lavoro incredibile&rdquo;.  MOTOGP QATAR, BAGNAIA AVVISA TUTTI: "IO LAVORO IN SILENZIO" Cagnaccio in pista, tranquillo fuori Brad Binder &egrave; sempre rognoso in pista, un &ldquo;cagnaccio&rdquo; lo hanno definito nel box Ducati: &ldquo;Ho due personalit&agrave;, una nella vita privata e una in pista. Prima o poi azzeccheremo tutto, io cerco sempre di dare il massimo&rdquo;. Lo stile molto aggressivo del sudafricano usura per&ograve; molto le gomme della sua RC16, un problema che accomuna lui, Jack Miller e anche il rookie Pedro Acosta: &ldquo;Non &egrave; un segreto che la nostra KTM, anche per Jack, usiamo pi&ugrave; gomma rispetto agli altri. Quindi per noi finire la gara allo stesso livello degli altri &egrave; sempre difficile. Io ho cercato di fare di tutto per preservarla, anche l&rsquo;anteriore oggi era finita&rdquo;. Binder &egrave; stato l&rsquo;unico pilota del marchio costantemente nelle prime posizioni, con Miller caduto e Pedro Acosta che dopo due terzi di gara &egrave; rimasto senza gomme ed &egrave; scivolato indietro: &ldquo;&Egrave; ovvio che se vogliamo vincere dobbiamo trovare pi&ugrave; grip e conservare meglio la gomma per il finale di gara. Questo &egrave; quello che stiamo cercando, quando lo faremo saremo ancora pi&ugrave; avanti e spero che questo giorno arrivi presto&rdquo;.          

Il sudafricano dopo la medaglia d&rsquo;argento nella Sprint del sabato sale sul secondo gradino del podio anche domenica

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