Le immagini dell&#39;ex pilota MotoGP in visita presso la casa madre del celebre costruttore italiano

Jorge Lorenzo, la sua nuova supercar è una Lamborghini Urus S

Si tratta della Lamborghini Revuelto, l'ultima creatura della Casa del Toro 

MotoGP, Jorge Lorenzo: ecco la nuova supercar dei suoi sogni

        La popolarit&agrave; dell&rsquo;ultima drag race ha dato il via ad una nuova &ldquo;serie&rdquo;. Infatti, il canale youtube di CarWow ha pubblicato insieme a Red Bull e KTM un'altra gara che vede protagonista il tester della casa austriaca, Dani Pedrosa. Se la scorsa volta la potenza dall&rsquo;altra parte della carreggiata era piuttosto abbordabile, questa volta si fa davvero dura per la RC16.&nbsp; KTM contro Lamborghini              Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Red Bull Motorsports (@redbullmotorsports)      Dopo l&rsquo;ultima vittoria nella drag race, Dani deve alzare l&rsquo;asticella per vincere anche quest&rsquo;ulteriore sfida che gli si pone davanti. Questa volta, infatti, &egrave; una Lamborghini Huracan gialla, a sfidare la MotoGP. Il bolide italiano eroga la potenza di 1.100 CV, con sotto il cofano un motore V10 da 5,2 litri. Un mostro a quattro ruote dal valore di ben 300.000 sterline. Contro la "Lambo", come di consueto, abbiamo la RC16 da 270 CV per 120 Nm di coppia e con un motore V4 da 1,0 litro. Con la differenza che in sella c&rsquo;&egrave; un ex pilota di MotoGP. La gara si conclude con la doppia vittoria, su tre, della KTM e quindi di Pedrosa. Non c'&egrave; niente da fare, neanche una vettura cos&igrave; performante pu&ograve; battere tutta la tecnologia e potenza di un prototipo da MotoGP.       

In sella alla RC16, il tester KTM &egrave; protagonista di una nuova gara contro un'auto sportiva

MotoGP, Dani Pedrosa sfida una Lamborghini da 1.100 CV in una drag race

        Many motorcycle riders are keen to take on the challenge that four wheels present, with three former MotoGP riders competing behind the wheel. Three personalities who were direct rivals in their motorcycle days no less, or rather Valentino Rossi, Jorge Lorenzo and Dani Pedrosa. The latter is showing off his skills at the wheel of an Italian gem, in the Lamborghini Super Trofeo, and as he reveals to Spanish website Marca.com, he&rsquo;s really enjoying this new chapter in his life. The difficulties of going from handlebars to steering wheel  Going from two to four wheels, Pedrosa is happy with his new adventure that he describes as &ldquo;interesting! It&rsquo;s great fun, there&rsquo;s a good atmosphere and the level of competition is pretty high. We&rsquo;re divided into three categories but the professionals and also many amateurs are quite fast&rdquo;. The car world is totally different in many ways, the Spaniard adding: &ldquo;I&rsquo;m still learning and trying to apply the driving techniques, because the habits you have after so many years riding bikes are obvious&rdquo;. Especially from a technical standpoint: &ldquo;The way you use the accelerator, the brake and the combination of these are different. Also the trajectories, but after you&rsquo;ve done 20 laps you&rsquo;ve learned them. It&rsquo;s difficult to change the way you think about accelerating and braking&rdquo;. A four-wheel battle with Lorenzo and Rossi  The Doctor and the Majorcan have also chosen to put themselves to the test on four wheels but meeting up on track isn&rsquo;t feasible: &ldquo;It would be great, but Rossi is racing in a higher category, against drivers who are well prepared and experienced, having driven since they were little. Even if you&rsquo;re very talented and can adapt, your brain is very used to doing it in a different way&rdquo;. His passion has always been for bikes, but he&rsquo;s long been intrigued by the idea of car racing too: &ldquo;It&rsquo;s always interested me. It&rsquo;s a safer vehicle and you&rsquo;re not as exposed as you are on a bike. I wanted to experience that adrenaline rush without being so exposed at every turn. This opportunity presented itself and I&rsquo;m having fun&rdquo;. Also because he&rsquo;s unlikely to have another opportunity to race in MotoGP, as he did last year in Austria: &ldquo;I could only do that if there&rsquo;s material to test as, in that case, the factory riders wouldn&rsquo;t be able to use it due to the regulation so it would make sense&rdquo;. So for now, it remains quite a remote possibility... Translated by Heather Watson MotoGP, Bezzecchi: &ldquo;I&rsquo;ve learned a lot and it&rsquo;s always positive when you learn&rdquo;       

KTM test rider and Lamborghini Super Trofeo driver, the Spaniard is enjoying his new adventure, but it&rsquo;s not so easy with two extra wheels

Pedrosa: “A battle against Lorenzo and Rossi in the car? It would be great, but..."

        La sfida di raddoppiare il numero delle ruote incuriosisce molto i piloti del motociclismo e oggi sono ben tre gli ex piloti di MotoGP a dilettarsi alla guida di automobili. Tre personaggi che tra l&rsquo;altro sono stati rivali in pista tra loro: Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Quest&rsquo;ultimo sta mettendo il suo talento in mostra al volante di un&rsquo;eccellenza italiana, nel Lamborghini Super Trofeo, e come ha raccontato al sito spagnolo Marca.com si sta decisamente godendo questo nuovo capitolo della sua via. Le difficolt&agrave; di passare dal semi-manubrio al volante  Dalle due alle quattro ruote, Pedrosa &egrave; contento della sua nuova avventura che descrive come &ldquo;interessante! &Egrave; molto divertente, c'&egrave; una buona atmosfera e il livello di competizione &egrave; piuttosto alto. Siamo divisi in tre categorie, ma i professionisti e anche molti dilettanti sono abbastanza veloci&rdquo;. Il mondo delle auto &egrave; completamente diverso sotto molti aspetti e ha infatti aggiunto: &ldquo;Sto ancora imparando e cercando di applicare le tecniche di guida dell'auto, perch&eacute; si notano le abitudini che ho dopo tanti anni passati con le moto&rdquo;. Soprattutto dal punto di vista tecnico: &ldquo;Il modo di utilizzare il gas, il freno e la combinazione di entrambi sono gli aspetti pi&ugrave; diversi. Anche le traiettorie, ma quando fai 20 giri le hai imparate. &Egrave; difficile cambiare nella mente il modo di accelerare e frenare&rdquo;.  Un confronto sulle quattro ruote con Lorenzo e Rossi  Anche il Dottore e il maiorchino hanno optato per mettersi alla prova sulle quattro ruote, ma trovarseli in pista non &egrave; fattibile: &ldquo;Sarebbe senza dubbio bello, ma Rossi corre in una categoria di livello superiore, contro piloti con molta preparazione ed esperienza, che guidano auto da quando erano piccoli e anche se hai molto talento per adattarsi, il cervello &egrave; molto abituato a farlo in maniera diversa&rdquo;. La sua grande passione sono sempre state le moto, ma l&rsquo;idea delle automobili l&rsquo;ha sempre stuzzicato: &ldquo;Ne sono sempre stato interessato. &Egrave; un veicolo pi&ugrave; sicuro dove non ci si espone tanto quanto sulla moto. Volevo assaporare quella scarica di adrenalina senza avere quell'esposizione a ogni curva. Ora si &egrave; presentata questa opportunit&agrave; e mi sto divertendo&rdquo;. Anche perch&eacute; difficilmente avr&agrave; l&rsquo;occasione di partecipare ad un&rsquo;altra gara di MotoGP, come successe l&rsquo;anno scorso in Austria: &ldquo;Potrei farlo solo se c&rsquo;&egrave; del materiale da provare e nel qual caso i piloti ufficiali non potessero usarlo a causa di problemi di regolamento, allora avrebbe senso&rdquo;. Quindi per ora l'idea appare piuttosto remota... Daniel Pedrosa: "Il rivale pi&ugrave; tosto? La guida di Stoner mi apr&igrave; gli occhi"       

Collaudatore KTM e pilota del Lamborghini Super Trofeo, lo spagnolo &egrave; felice della nuova avventura, anche se con due ruote in pi&ugrave; non &egrave; cos&igrave; facile

Pedrosa: “Una sfida contro Lorenzo e Rossi in auto? Sarebbe bello, ma…”

        Mettete Dani Pedrosa in un luogo poco affollato, meglio se all&rsquo;interno di un ambiente racing, e otterrete una sorpresa. Perch&eacute; l&rsquo;immagine del ragazzo timido, introverso, a tratti diffidente che ha accompagnato per tanti anni il 31 volte vincitore di GP nella classe regina, nonch&eacute; tre volte iridato tra 125 e 250, lascia il posto a un altro atteggiamento. Merito forse dell&rsquo;et&agrave; - mostrata da un ciuffo di capelli bianchi - che ha arrotondato alcuni spigoli, o del fatto che nel paddock di Imola fosse circondato pi&ugrave; dalla curiosit&agrave; che dalle aspettative, ma il Pedrosa che ha debuttato nel Lamborghini Super Trofeo con il Team FFF si &egrave; mostrato sorridente e pronto alla battuta. Senza perdere la naturale velocit&agrave;, perch&eacute; assieme ad Antonin Borga ha sfiorato il podio di classe con la Hurac&aacute;n Super Trofeo Evo II nella domenica passata alla storia per il debutto di Valentino Rossi nel GT World Challenge Europe. GT: debutto amaro per Jorge Lorenzo L'esperienza tra le auto   &ldquo;Per il mio esordio in una gara di auto, non volevano farmi sentire disorientato, e allora mi hanno fatto trovare Valentino nel paddock. Giusto per non perdere l&rsquo;abitudine&rdquo;, ha scherzato Dani, che ripeter&agrave; l&rsquo;esperienza a Misano e Portimao. Ben sapendo, per&ograve;, che la MotoGP, da tester della KTM, resta la priorit&agrave;. &ldquo;Ho svolto dei test anche sulla Lamborghini per preparare questa gara. Ma pi&ugrave; che in pista a Vallelunga, l&rsquo;esperienza &egrave; stata la guida nel traffico di Roma... In Spagna non abbiamo nulla del genere!&rdquo;. &nbsp;Com&rsquo;&egrave; stata la prima esperienza in gara con le quattro ruote? &ldquo;Divertente. &Egrave; un mondo distante rispetto alla MotoGP: per esempio, si parla una &ldquo;lingua&rdquo; differente, sovrasterzo, sottosterzo... Poi per la prima volta ho comunicato con il box durante una corsa: sei concentrato su cosa fare in pista, ad alta velocit&agrave; in mezzo agli avversari, e devi fare attenzione anche a premere il pulsante giusto per parlare via radio. Mi ha colpito anche il modo in cui i piloti &lsquo;maltrattano&rsquo; l&rsquo;auto: prendono cordoli e buche quasi senza rispetto. Io con la moto sono abituato a guidare trattandola con i guanti&rdquo;. E poi c&rsquo;era la novit&agrave; della gara Endurance: il compagno di team non &egrave; pi&ugrave; un rivale ma &egrave; il primo da aiutare se &egrave; troppo lento. &ldquo;Io non ho quel problema (ride), visto che il mio ritmo non &egrave; come quello del mio compagno. Ma era inevitabile, per esempio certe volte il mio cervello diceva di frenare, ma in realt&agrave; avrei dovuto farlo 50 metri dopo. Devo anche dire che a Imola non avevo mai corso, nemmeno in moto. Mi sono trovato bene nelle curve lente: rispetto a quelle pi&ugrave; ampie controllo meglio l&rsquo;auto&rdquo;. Hai deciso cosa farai da grande? &ldquo;Ho 36 anni, sono gi&agrave; grande! Diciamo che sono in cerca di adrenalina. Le auto sono una bella opzione anche perch&eacute; non richiedono un allenamento fisico specifico, e alla guida non ho raggiunto i 180 battiti come quando correvo in MotoGP. Un&rsquo;alternativa &egrave; il windsurf sui laghi in Svizzera, dove vivo. E ovviamente c&rsquo;&egrave; la MotoGP: aiutare la KTM nello sviluppo &egrave; la priorit&agrave;&rdquo;. Pedrosa, KTM e la MotoGP   Il 2022 &egrave; iniziato con il trionfo di Miguel Oliveira a Mandalika, il settimo della RC16. Quanto c&rsquo;&egrave; di Pedrosa in questa evoluzione? &ldquo;&Egrave; una domanda soprattutto per la KTM. Ovviamente abbiamo lavorato al meglio in questi tre anni, i risultati ci hanno premiato, in questo avvio di stagione Brad Binder in Qatar e Oliveira in Indonesia hanno fatto gare favolose. In generale in questo arco di tempo si &egrave; visto un grande miglioramento, se pensiamo da dove eravamo partiti&rdquo;. Te lo aspettavi? &ldquo;Non mi ero posto obiettivi, credevo che saremmo migliorati, ma non sapevo quanto. Ricordo il mio primo feeling, al primo giro... (fa una faccia stranita) mi dissi &lsquo;OK, me l&rsquo;aspettavo diversa&rsquo;. Il primo anno &egrave; stato utile per capire la moto, cosa faceva, cosa mancava&rdquo;. Poi sono arrivati i cambiamenti. E i risultati. &ldquo;Il bello &egrave; che quando tocchi qualcosa di importante, e il cambiamento funziona, cresce anche la fiducia del pilota. La modifica ha un doppio effetto: migliora la moto ma anche la con fermare l&rsquo;evoluzione&rdquo;. I piloti di oggi e di ieri  Chi apprezzi tra i piloti della nuova generazione? &ldquo;Alcuni devo conoscerli meglio, per giudicarli devi studiarli nel tempo, vedendo anche come reagiscono in certe situazioni. Mi piace lo stile di guida di Joan Mir, apprezzo molto Enea Bastianini per come finisce forte le gare, gestendo bene le gomme, lo stesso Pecco Bagnaia l&rsquo;anno scorso faceva paura. Ci sono buoni piloti tra i &lsquo;nuovi&rsquo;, ma Marc Marquez &egrave; ancora un riferimento&rdquo;. Tu hai corso per sei stagioni con Marquez e, purtroppo, hai dovuto superare numerosi infortuni: cosa hai pensato dopo l&rsquo;incidente di Marc a Mandalika? &ldquo;Ho sperato subito il meglio per Marc. Ci siamo anche sentiti, ma non siamo andati molto in profondit&agrave;, perch&eacute; oggi lavoriamo per due Case rivali. Quello che posso dire &egrave; che la vista &egrave; una cosa delicata, per la carriera ma anche per il futuro&rdquo;. Tu sei diventato campione del Mondo a 18 anni: oggi il baby prodigio &egrave; Pedro Acosta. &ldquo;Mi rivedo un po&rsquo; in lui, mi &egrave; piaciuto il modo in cui si &egrave; adattato al Motomondiale. Quando sali dal CEV, cambia tutto, ci sono molte interviste, tanti impegni, il ritmo &egrave; differente, poi devi concentrarti sulla guida. Lui &egrave; andato subito molto forte, in Moto3 ha gestito la pressione in modo molto naturale&rdquo;. Ti dispiace che la tua immagine pubblica sia diversa da ci&ograve; che sei veramente? Appari timido, ma sei pi&ugrave; espansivo. &ldquo;Non amo l&rsquo;agglomerazione, &egrave; noto. Quando c&rsquo;&egrave; tanta gente attorno sono meno a mio agio. Quando Valentino &egrave; diventato il riferimento della MotoGP, attorno al 2004, 2005, se non eri come lui, forse non eri ben visto oppure la gente non era nemmeno interessata a conoscerti. Valeva per me e per lo stesso Casey Stoner, che era molto introverso. Ora &egrave; cambiato tanto, ci sono piloti con caratteri diversi, ma vengono accolti bene tutti&rdquo;. Un nome soltanto: a parit&agrave; di moto chi avrebbe vinto tra te, Jorge Lorenzo, Rossi, Marquez e Stoner? &ldquo;Tutti e cinque avevamo qualcosa di speciale. A livello di guida, risponderei Stoner, a livello di testa Marc, che &egrave; stato bravo anche a sviluppare lo stile di guida estremo, con il gomito a terra. Io ho avuto la fortuna, anzi la sfortuna (ride), di conoscerli bene tutti. E posso dire che Stoner mi ha aperto gli occhi con la sua guida&rdquo;. Calendario MotoGP 2022       

L'intervista esclusiva all'ex MotoGP: "Marquez era l'avversario pi&ugrave; forte mentalmente, ma Casey mi stup&igrave;. E sulla Lamborghini dico che..."

Daniel Pedrosa: “Il rivale più tosto? La guida di Stoner mi aprì gli occhi”

Diamo uno sguardo da vicino alla Huracán Super Trofeo Evo2 che il tre volte iridato del Montomondiale dividerà con Antonin Borga, nella classe Pro-Am

Dani Pedrosa è pronto al debutto nel Lamborghini Super Trofeo

        Chi ha vissuto anni con l&rsquo;adrenalina, spesso non riesce a farne pi&ugrave; a meno. O almeno questo &egrave; quello che viene da pensare guardando gli ex piloti delle due ruote che si cimentano sulle quattro. Dopo il caso di Valentino Rossi, ecco che anche Dani Pedrosa ha percorso le sue orme e l&rsquo;ex pilota prender&agrave; parte alla Lamborghini Super Trofeo Europe sotto la guida di Rexal e Orange1.  Il primo appuntamento con la sua Lamborghini&nbsp;  Il catalano, da tempo residente in Svizzera, far&agrave; parte del team FFF Racing con il compagno di squadra Antoni Borga. Si tratta del suo primo vero debutto in auto e lo far&agrave; alla guida di un&rsquo;eccellenza italiana, una Lamborghini Hurac&aacute;n Super Trofeo EVO2, che prover&agrave; nei test ufficiali che andranno in scena a Imola il 29 marzo. &ldquo;Sono molto felice di iniziare questa nuova avventura con Lamborghini e il team FFF Racing&rdquo; ha commentato lo spagnolo nel comunicato. &ldquo;&Egrave; la mia prima esperienza su quattro ruote e, anche se ho ancora molto da imparare, sono molto emozionato&rdquo;. A breve, finalmente, si metter&agrave; alla prova: &ldquo;Non vedo l'ora di conoscere tutti i trucchi del mestiere e iniziare a fare del mio meglio. La speranza &egrave; ovviamente quella di divertirmi&rdquo;. Sar&agrave; molto competitivo anche sulle quattro ruote? Non ci resta che scoprirlo... GT: Imola scalda i motori per il debutto di Valentino Rossi       

Il 2022 vedr&agrave; lo spagnolo impegnato in un&rsquo;avventura per lui completamente nuova sulle quattro ruote, dove sar&agrave; alla guida di una Lamborghini

Non solo Valentino Rossi: anche Pedrosa accetta una sfida automobilistica

        L&rsquo;attesa &egrave; lunga, prima che cominci il mondiale Superbike il mese prossimo, ad Aragon, e cos&igrave; Michael Rinaldi ha deciso di &ldquo;assaggiare&rdquo; e gustare un&rsquo;altra eccellenza italiana. Pilota ufficiale Ducati per il secondo anno di fila (qui le parole sull'ultimo test), si &egrave; messo al volante di una Lamborghini su un circuito per lui molto speciale. Teatro di questo primo incontro infatti sono state le curve di Misano, dove il 26enne l&rsquo;anno scorso mise a segno una splendida doppietta. 100% made in Italy  A testimoniare il suo incontro con l'affascinante Lamborghini &egrave; stato lui stesso attraverso i social, condividendo una foto della nuova coppia. Lui in perfetto stile pilota, pronto a mettersi al volante. Una nuova sfida alla cui base c'&egrave; l'immensa passione per i motori, su un tracciato che Rinaldi sa interpretare alla perfezione, almeno quando le ruote sono due. Come se la caver&agrave; al volante? Restiamo in attesa di aggiornamenti, anche per capire se si &egrave; trattato di un semplice incontro o se dietro c'&egrave; l'idea di fare qualcosa di pi&ugrave; concreto. Senza togliere il focus, ovviamente, alla Superbike. Ecco lo scatto:             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Michael Rinaldi (@michaelrinaldi21)      SBK, test Aragon: Razgatlioglu il pi&ugrave; veloce, ma Gerloff sorprende!       

Manca poco pi&ugrave; di un mese all&rsquo;inizio del campionato Superbike e il romagnolo della Casa di Borgo Panigale ha deciso di raddoppiare le ruote, sulla pista di casa

Michael Rinaldi da Ducati a… Lamborghini!

Nella sede del Riders Lab Lamborghini Squadra Corse, il nostro Mirco Melloni ha parlato in esclusiva con il pilota francese del team Pramac, che arriva al Mugello forte di un secondo posto conquistato sulla pista di casa. Dalla guida delle auto sportive, al sogno mondiale, passando per il record di velocit&agrave;: ecco cosa ci ha raccontato Johann

MotoGP Italia, Zarco: “Si può pensare al titolo anche in un team satellite”

Ci sarà anche Michele Pirro sulla griglia di partenza del GP d'Italia, chiamato dal Team Pramac per sostituire Jorge Martin, ancora in convalescenza dopo il brutto infortunio di Portimao. Ecco le aspettative del collaudatore Ducati, che alla viglia dell'appuntamento al Mugello ha parlato in esclusiva con il nostro Mirco Melloni, durante una visita al Drivers Lab Lamborghini Squadra Corse

MotoGP Italia, Pirro: “Il segreto Ducati? Un gruppo performante”

Insieme alle telecamere di Sky Sport MotoGP, abbiamo avuto la possibilit&agrave; di entrare, in esclusiva, nell&rsquo;avveniristico Drivers&rsquo; Lab di Lamborghini Squadra Corse, dove Johann Zarco e Michele Pirro,&nbsp;con una visita buona per rafforzare il gemellaggio tra la casa emiliana e il team Ducati-Pramac, hanno dato vita a un&rsquo;ultima sessione di allenamento specifico insieme ai piloti di auto, Acosta e Pereira, prima di partire per il Mugello a bordo di due Huracan EVO.  Un buon modo per riprendere confidenza con la velocit&agrave;: &quot;Ho firmato il record della MotoGP a 362,4 km/h, in Qatar, ma storicamente &egrave; sul rettilineo del Mugello che si fanno le velocit&agrave;-record. I miei amici vorrebbero i 370, io mi &#39;accontento&rdquo; dei 365, sono comunque pi&ugrave; di 100 metri al secondo&#39;&nbsp;dice il francese, teorico intruso nella corsa al titolo. Lui, pilota satellite di Borgo Panigale, in mezzo a ufficiali come i compagni di marca Jack Miller e Pecco Bagnaia, e al connazionale Fabio Quartararo.    Come sar&agrave; il primo GP del Mugello da virtuale padrone di casa?  &quot;Un&rsquo;occasione importante, dopo il secondo posto in casa mia a Le Mans, voglio fare bene per il team, e poi so bene che la Ducati qui ha vinto le ultime tre edizioni&quot;.  Dopo Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo e Danilo Petrucci, quale Ducati vincer&agrave; il prossimo GP d&rsquo;Italia?  &quot;Mi auguro la mia! Il primo obiettivo &egrave; continuare a prendere punti importanti&quot;.  Quanto pensi al campionato?  &quot;&Egrave; l&rsquo;obiettivo finale, essere in una squadra satellite non ti impedisce pensare al titolo, poi c&rsquo;&egrave; l&rsquo;aiuto della Ducati, che ha in Pramac un altro team ufficiale, questa &egrave; la forza della casa. Un trend che gli altri costruttori hanno copiato&quot;.    Da dove nasce il tuo feeling con la Desmosedici e con Gigi Dall&rsquo;Igna?  &quot;Nell&rsquo;esperienza negativa con la KTM, nel 2019, ho imparato cose importanti, anche sul mio modo di guidare e di fare le cose. Al mio arrivo in Ducati, 18 mesi fa, non avevo potere contrattuale, ma ho sempre parlato chiaro con Dall&rsquo;Igna, e questo l&#39;ha apprezzato. Sono arrivato qui con voglia, motivazione ed esperienza, e lavorando sul mio stile di guida mi sono adattato bene alla moto&quot;.  Ripensi a quel weekend di Valencia nel 2019, alle sliding doors quando &ldquo;ballava&rdquo; tra Honda HRC, Ducati e il ritorno in Moto2?  &quot;Non troppo, non vivo nel passato, ricordo soltanto che fu un weekend triste perch&eacute; poteva essere la mia ultima gara in MotoGP. E correndo con quello stato d&rsquo;animo non andai bene&quot;.  Oggi &egrave; cambiato tutto con Pramac.  &quot;Ho trovato un ambiente familiare, simile al Team Tech 3. Francesco Guidotti mi chiama &#39;Giovanni&#39;,&nbsp;all&rsquo;italiana, c&rsquo;&egrave; un&rsquo;atmosfera ideale, con un gruppo di lavoro consolidato. Ci si pu&ograve; divertire&quot;.  Qual &egrave; stato il weekend pi&ugrave; bello finora?  &quot;Il secondo GP del Qatar, con la doppia prima fila del team, con Jorge Martin in pole, e il nostro doppio podio. Ho lasciato Losail da leader del Mondiale&quot;.    La Ducati &egrave; protagonista dell&rsquo;evoluzione aerodinamica: le MotoGP sono diventate pi&ugrave; stancanti?  &quot;Forse s&igrave;, acceleriamo pi&ugrave; forte di prima, sfruttiamo davvero i motori, ma poi si deve anche fermare la moto, e la guida diventa pi&ugrave; fisica perch&eacute; serve rallentare pi&ugrave; forte. La Ducati &egrave; stata brava a utilizzare le conoscenze aerodinamiche e altri punti forti come il sistema di partenza: su piste come Mugello e Barcellona potremo sfruttare la nostra accelerazione. C&#39;&egrave; chi non ama questo sistema, ma io che guido la Ducati, me lo tengo stretto&quot;.  Cosa hai pensato di fronte all&rsquo;assenza cos&igrave; lunga del numero uno, Marc Marquez?  &quot;Un anno di stop &egrave; tanto, tantissimo, ma Marc non &egrave; &ldquo;umano&rdquo;, e nel ritorno a Portimao lo ha confermato, &egrave; stato impressionante, era gi&agrave; il Marc di prima. &Egrave; tornato a rischiare, perch&eacute; va forte, ma lui &egrave; intelligente e non ignora i rischi&quot;.  A 30 anni, Zarco si immagina in pista ancora a lungo, come Rossi?  &quot;Non credo. Se dovessi vincere nei prossimi due anni, poi non so quale sar&agrave; la motivazione per continuare. E poi Valentino &egrave; unico, io non so se avr&ograve; lo spirito per correre altri dieci anni. Anche se non escludo niente&quot;.  MotoGP Italia: anteprima, meteo e curiosit&agrave; sul tracciato del Mugello   

Durante l&#39;allenamento speciale al Drivers&rsquo; Lab di Lamborghini Squadra Corse, abbiamo avuto modo di fare una chiacchierata in esclusiva con Johann. Ecco cosa ci ha raccontato, alla vigilia del Mugello

MotoGP Italia, Zarco: &ldquo;Prossima Ducati a vincere al Mugello? Spero la mia&rdquo;

Giornata tra i cordoli per Jorge Lorenzo, stavolta con due ruote in pi&ugrave; rispetto al solito. Nella giornata di venerd&igrave;, infatti, il maiorchino &egrave; sceso in pista a Varano de&#39; Melegari a bordo di una fiammante Lamborghini Huracan GT3 Evo.  Si &egrave; trattato di un test non ufficiale, svolto assieme all&#39;amico Luca Rosiello.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Luca G Rosiello (@luca.rosiello)      La passione per le auto   Il maiorchino non ha mai nascosto la sua passione per le auto del marchio bolognese. Qualche settimana fa Jorge si era regalato un&#39;Aventador SVJ 63 Roadster in edizione limitata, un mostro con motore V12 da 6,5 litri in grado di erogare 770 CV, accelerazione da 0-100 in appena 2,9 secondi e velocit&agrave; massima superiore ai 350 km/h.  &quot;Di solito quando sono in macchina faccio il passeggero. Ma ora sono molto orgoglioso di averla&rdquo;, aveva detto Lorenzo riferendosi alla Aventador SVJ 63 Roadster. &ldquo;Non vedo l&rsquo;ora di provarla sulle strade di Lugano&rdquo;.  Un buon modo di godersi la vita, ora che la MotoGP sembra sempre pi&ugrave; lontana dai progetti del cinque volte campione del mondo.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da JORGE LORENZO (@jorgelorenzo99)      MotoGP, Lorenzo: &ldquo;Rossi in Petronas &egrave; stata una sorpresa&rdquo; 

L&#39;ex pilota Yamaha, Ducati e Honda ha girato a Varano utilizzando una delle vetture prodotte dalla Casa di Sant&#39;Agata Bolognese&nbsp;

MotoGP: giornata in pista per Jorge Lorenzo a bordo di una Lamborghini

        The attitude of a rider says a lot. Their ability to react to unexpected occurrences makes all the difference, both on track and in life. Jorge Lorenzo confirms this, in an interview for Lamborghini. The Majorcan, who looks as if he won&rsquo;t be test riding in MotoGP this season, has bought himself a limited edition Aventador SVJ 63 Roadster and took the opportunity to talk about his very optimistic nature. "No one had ever done it" &ldquo;In every situation, at any time, you can view things negatively or positively. I always try to see the positive&rdquo;, says Jorge Lorenzo. &ldquo;When I was a rider, I was an optimist even in the worst situation, like when I broke by collarbone at Assen in 2013. I continued to think positively and said: &lsquo;Why not? Why can&rsquo;t I go back to Assen after surgery and try?&rsquo; &ldquo;I did it and thirty hours after the operation I finished fifth in the race. No one had ever done that. Simply because in my mind I was thinking: &lsquo;I can do it&rsquo;". "The faster you are..."  &ldquo;My goal on track and in competition is to win and to be as fast as possible. This is my aim. The faster you are, the more competitive you are&rdquo;, adds Lorenzo. The Majorcan also highlights what a stickler he is for the rules of the road when not on track. &ldquo;On the road it&rsquo;s different. On the road you have to move from one place to another, and I&rsquo;m in no hurry to be faster than what is normal&rdquo;, he adds. &ldquo;I&rsquo;m normally the passenger actually. But now I&rsquo;m very proud to have it&rdquo;, says Lorenzo in reference to his Aventador SVJ 63 Roadster. &ldquo;And I can&rsquo;t wait to drive it on the roads of Lugano&rdquo;. Translated by Heather Watson MotoGP, Lorenzo: &ldquo;Yamaha is no longer the most complete bike&rdquo;       

&ldquo;When I was a rider, I was an optimist even in the worst situation. At Assen, I raced thirty hours after surgery and finished fifth&rdquo; recalls Jorge Lorenzo

MotoGP, Lorenzo: “No one had ever done what I did at Assen in 2013”

"Giorno indimenticabile, letteralmente è stato tutto perfetto", scrive Elettra Lamborghini sul suo profilo social. La sorella del campione tricolore della Moto2 Ferruccio Lamborghini si è sposata sabato 26 settembre a Villa Balbiano, sul lago di Como. "Vedere i sorrisi e le lacrime di tutta la mia famiglia e dei miei amici non ha avuto prezzo. I nostri amici e parenti hanno tutti detto che l'atmosfera era talmente piena d'amore vero che ha reso tutto magico ma senza la vostra compagnia non sarebbe stato lo stesso", scrive Elettra.  In quello stesso giorno, i primi sintomi del fratello Ferruccio di uno pneumotorace che lo ha portato al collasso di un polmone. Grazie al suo passato di atleta, tutto si è risolto per il meglio dopo 5 giorni di ospedale (di Fiammetta La Guidara)

Le nozze da favola di Elettra Lamborghini - FOTO

Ferruccio Lamborghini ora sta bene, ma ha passato quello che si definisce &ldquo;un brutto quarto d&rsquo;ora&rdquo;.&nbsp; Che, per giunta, &egrave; durato una settimana. A raccontarlo &egrave; lo stesso pilota, campione italiano della Moto2 nel 2012 nonch&eacute; nipote di &ldquo;quel&rdquo; Ferruccio Lamborghini fondatore della storica Casa automobilistica.  &ldquo;Tutto &egrave; cominciato durante il matrimonio di mia sorella Elettra&rdquo;, ci racconta Ferruccio nella nostra intervista esclusiva, riferendosi dunque a sabato 26 settembre. &ldquo;Intorno alle 19.00 ho cominciato ad avvertire delle fitte alla schiena, e sulle prime ho pensato che fossero dovute un po&rsquo; alla stanchezza generale e al fatto che ci trovavamo in riva ad un lago: un accumulo di stress e umidit&agrave;, insomma&rdquo;, aggiunge Ferruccio. Il matrimonio - da favola - della sorella, la cantante Elettra, infatti, si &egrave; svolto sulle rive del Lago di Como.    I primi sintomi al matrimonio di Elettra   &ldquo;Il giorno dopo avevo il fiato corto ho pensato ad una bronchite. Dal luned&igrave; fino al venerd&igrave; ho lavorato da casa, perch&eacute; in questo periodo storico &egrave; meglio evitare di andare in ufficio anche solo con un po&rsquo; di tosse, per&ograve; per sicurezza ho prenotato subito un tampone, che ho fatto marted&igrave;, e due giorni dopo &egrave; arrivato l&rsquo;esito: negativo. Sempre convinto di avere una semplice bronchite, ho chiamato il mio medico curante, che mi ha visitato gioved&igrave; sera e mi ha prescritto subito delle lastre. Di l&igrave; si &egrave; scoperto che avevo uno pneumatorace con un polmone collassato&rdquo;, racconta Ferruccio, che pur correndo in moto da diversi anni, ne ha soltanto 29 (era stato &ldquo;scoperto&rdquo; a soli 15 anni da Aprilia Junior GP, lanciato nel 2006 in collaborazione con Motosprint).  &quot;Ho capito che era una cosa seria&quot;   &ldquo;All&rsquo;Ospedale Sant&rsquo;Orsola di Bologna mi hanno spiegato che da sabato 26 fino a venerd&igrave; 2 ottobre mattina ho vissuto praticamente con un polmone, il sinistro. Mi hanno detto che mi &egrave; andata bene perch&eacute; sono stato uno sportivo. Lo pneumotorace non &egrave; una cosa che ti manda all&rsquo;altro mondo, per&ograve; dalle facce dei medici quando mi sono presentato in ospedale ho capito che era una cosa seria: mi hanno ricoverato d&rsquo;urgenza e mi hanno dimesso ieri (marted&igrave; 6 ottobre, ndr) dopo 5 giorni di cure. Me la sono vista brutta&quot;.  Come ti sei sentito in ospedale?  &quot;Grazie all&rsquo;equipe del Sant&rsquo;Orsola di Bologna, mi hanno trattato da Dio e mi hanno rimesso al posto: certo non potrei fare una corsa campestre domani, ma il polmone torner&agrave; al 100% nel giro di due settimane. Sono felice di essere guarito&quot;.    Con le corse nel cuore   Stai pensando ad un tuo ritorno in pista?  &ldquo;S&igrave;, e gi&agrave; mi &egrave; dispiaciuto non correre quest&rsquo;anno: mi ero iscritto per fare il CIV, ma non me la sono&nbsp; sentita di mancare dall&rsquo;ufficio anche per quei pochi weekend di gare&rdquo;, racconta Ferruccio, che &egrave; amministratore delegato della Tonino Lamborghini Spa.  &ldquo;In un periodo difficile come questo, per via del COVID, ho preferito fare il massimo per l&rsquo;azienda e per il mio staff, non mi sembrava una cosa carina nei loro confronti concedermi il lusso di andare a correre. Adesso &egrave; il momento di cercare nuove idee, nuove soluzioni&hellip; bisogna spremere le meningi il pi&ugrave; possibile e ogni giorno &egrave; prezioso&rdquo;.  E il prossimo anno cosa ti piacerebbe fare nelle corse?  &ldquo;Dopo questo ulteriore stop non credo che mi potr&ograve; permettere il CIV, soprattutto per il livello&hellip; ragionerei totalmente da &lsquo;hobbista&rsquo;, cosa che volevo fare anche lo scorso anno, anche se poi avevo sempre dentro il sacro fuoco del semiprofessionista. Sar&agrave; un impegno commisurato al livello che potrei avere in pista, quindi potrei partecipare ad un trofeo.... comincer&ograve; a ragionarci su fra 3 o 4 mesi&rdquo;, conclude Ferruccio.  Che la passione ci sia sempre &egrave; fuori di dubbio: tra le foto che Ferruccio Lamborghini jr ha condiviso sui social mentre era in ospedale c&rsquo;&egrave; quella che lo ritrae mentre segue il mondiale Superbike dal cellulare. A conferma che i suoi pensieri per le due ruote motorizzate &egrave; immutata.  SBK, Kawasaki accontenta Rea: nuova Ninja nei test di novembre 

&ldquo;Ho vissuto per una settimana con un solo polmone senza accorgermene. Non ho avuto il COVID-19 ma uno pneumotorace, se l&rsquo;avessi trascurato sarebbe finita male&hellip;&rdquo;

Esclusivo, Lamborghini: &ldquo;Dopo il matrimonio di Elettra, me la sono vista brutta&rdquo;

        Ben 15.000 spettatori si sono riversati sul circuito di Jerez nel weekend delle finali mondiali del Lamborghini Super Trofeo, che ha proclamato i campioni della stagione, offrendo uno schieramento di oltre 50 vetture. Il 9 volte iridato di Motocross Antonio Cairoli ha debuttato nel GT, correndo nella serie asiatica in equipaggio con il 5 volte vincitore della 24 Ore di Le Mans Emanuele Pirro. I due hanno sfiorato il podio&nbsp;in Gara 2, al debutto al volante della Huraca?n Super Trofeo Evo, centrando il quarto posto nella categoria Pro- Am.&nbsp;Sempre nella Pro-Am, hanno avuto poca fortuna invece al debutto iridato nel Lamborghini Super Trofeo. Dopo avere siglato il sesto posto di classe nella gara di sabato, quando il cinque volte vincitore della 24 Ore di Le Mans si e? reso protagonista di un ottimo primo "stint" di guida. In Gara 2 Cairoli e? stato subito costretto al ritiro in seguito al contatto avuto con la vettura del pilota Alexander Au. DAL RALLY ALLA PISTA - Cairoli, che nel 2018 ha vinto il Rally di Monza e provato una monoposto di Formula 1 del team Red Bull, era alla sua prima esperienza in pista al volante di una vettura GT, ma dopo il weekend spagnolo ha confermato di aver apprezzato le formula di gara e di essere pronto a nuove sfide al volante di una Lamborghini. I CONSIGLI DI PIRRO - &ldquo;Quello appena trascorso in Spagna &egrave; stato un weekend&nbsp;piuttosto positivo, sicuramente c'&egrave; molto da imparare a livello di guida,&nbsp;perch&eacute; la guida in pista &egrave;&nbsp;completamente diversa da quella nei rally, quindi bisognerebbe fare pi&ugrave; test mirati ed accumulare ore la&nbsp;volante per capire come cambia il comportamento della macchina al cambiare degli assetti e poter essere competitivi&rdquo;, ha detto Tony Cairoli. &ldquo;Ovviamente sono&nbsp;state gare molto difficili visto l'alto livello competitivo&nbsp;dei partecipanti, soprattutto nelle gare&nbsp;del sabato e della domenica. Sono davvero grato a&nbsp;Lamborghini per questa fantastica opportunit&agrave;&nbsp;e al mio compagno Emanuele Pirro per i consigli che mi ha dispensato durante il&nbsp;fine settimana&rdquo;, ha aggiunto Cairoli.IN GARA CON IL SUV - Sabato sera Tony ha tenuto a battesimo sulla pista spagnola la nuova Lamborghini Urus ST-X, il primo SUV da competizione del marchio italiano che &egrave; stato presentato durante la World Final di Jerez, in attesa del debutto previsto a Misano Adriatico nel 2020, quando Cairoli far&agrave; parte dei piloti che si sfideranno nella prima gara riservata alla nuova nata di Sant&rsquo;Agata Bolognese.&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;       

Il 0 volte iridato nel motocross ha disputato le finali mondiali del Super Trofeo Lamborghini a Jerez, sfiorando il podio in equipaggio con il 5 volte vincitore della 24 Ore di Le Mans Emanuele Pirro

MXGP: Cairoli debutta nel GT

        Nel weekend del 28 e 29 giugno, Chad Reed, l&rsquo;asso del Supercross americano, debutter&agrave; al volante della Hurac&aacute;n Super Trofeo Evo del team Dream Racing: l&rsquo;australiano &egrave; pronto infatti per schierarsi nel secondo round del Lamborghini Super Trofeo North America, in programma a Watkins Glen. Reed si alterner&agrave; al volante della vettura n. 22 in categoria AM con Ryan Hardwick, vincitore della Lamborghini World Final 2018 e attualmente impegnato nel campionato IMSA sulla Hurac&aacute;n GT3 Evo del team Paul Miller Racing, in classe GTD. FUTURO A QUATTRO RUOTE - Reed &egrave; reduce da un grave infortunio e la doppia manche del Glen segna il suo ritorno alle competizioni dopo tre mesi di stop. &ldquo;Ho guidato la mia moto per la prima volta la settimana scorsa. Non sono ancora al 100% ma mi sto allenando duramente&rdquo;, ha detto Chad Reed. &ldquo;Fare una gara in auto sar&agrave; certamente un&rsquo;esperienza positiva: il cervello lavora allo stesso modo sia che si tratti di macchine sia di moto. Sono molto eccitato da questa opportunit&agrave;&rdquo;. Il pilota australiano ha compiuto 36 anni lo scorso 15 marzo e una volta terminata la carriera nel Supercross non esclude un futuro a quattro ruote: &ldquo;Prima o poi dovr&ograve; abbandonare le gare in moto ha aggiunto e se arrivasse l&rsquo;opportunit&agrave; giusta sono assolutamente aperto a questo tipo di cambiamento&rdquo;, ha commentato Chad Reed. Prima di Chad Reed, Andrea Dovizioso si &egrave; gi&agrave; cimentato in un&rsquo;esperienza simile: il forlivese della MotoGP ha corso nel monomarca Lamborghini nel 2016, in categoria Pro-Am, durante la World Final di Valencia. &nbsp;&nbsp; &nbsp;       

'Fare una gara in auto sar&agrave; certamente un&rsquo;esperienza positiva: il cervello lavora allo stesso modo sia che si tratti di macchine sia di moto', dice il pluricampione dell&rsquo;AMA Supercross &nbsp;

Chad Reed debutta nel Super Trofeo Lamborghini

        Prospettive nuove per Tony Cairoli: il 9 volte iridato nel Motocross &egrave; stato ospite di Automobili Lamborghini nel quartier generale di Sant&rsquo;Agata Bolognese e qui sono stati messi a punto gli ultimi dettagli per il suo ruolo di ambassador del brand italiano. BRAND AMBASSADOR - Cairoli infatti sar&agrave; protagonista delle future attivit&agrave; volte a promuovere l&rsquo;Urus ST-X, declinazione da corsa del primo Super Suv di Sant&rsquo;Agata. Un ruolo che gli &egrave; stato assegnato in base all&rsquo;esperienza e alle capacit&agrave; espresse da Cairoli nei Rally. Ma non solo: Cairoli da anni partecipa a gare internazionali su quattro ruote e ora si sente pronto a un&rsquo;esperienza anche in pista. Compatibilmente agli impegni legati al Mondiale MXGP, nel 2019 il pluricampione del mondo effettuer&agrave; anche alcune sessioni di test al volante di vetture da competizione sviluppate dalla Squadra Corse. &nbsp; CON DOMENICALI - Il pilota KTM &egrave; un grande appassionato del marchio bolognese e, dopo una visita a Museo e Factory, ha incontrato il CEO di Automobili Lamborghini, Stefano Domenicali (nella foto in apertura). Inoltre Cairoli ha avuto l&rsquo;opportunit&agrave; di visitare la Squadra Corse, dove nascono le Hurac&aacute;n da competizione per il Super Trofeo e i campionati GT3.  &nbsp;&ldquo;Sono davvero orgoglioso di poter entrare a far parte del mondo Lamborghini; ho avuto modo di visitare la Factory a Sant&rsquo;Agata Bolognese ed &egrave; stata un'esperienza fantastica&rdquo;, ha commentato Antonio Cairoli. &ldquo;Ora essere coinvolto nei programmi customer racing del marchio italiano &egrave; un&rsquo;opportunit&agrave; incredibile, della quale sono profondamente grato.  "Credo che Lamborghini nel mondo rappresenti al meglio il made in Italy e sono fiero che abbiano scelto me per farlo", ha concluso Cairoli.       

"Credo che Lamborghini nel mondo rappresenti al meglio il made in Italy e sono fiero che abbiano scelto me", dice il nove volte iridato nel motocross che sar&agrave; anche brand ambassador

Tony Cairoli in pista con la Lamborghini

Nel week-end, il pilota Ducati MotoGp &egrave; stato grande protagonista delle finali mondiali Lamborghini a Valencia. Una vittoria e un secondo posto per lui

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