        Non &egrave; facile pensare a manager che hanno cambiato la storia del motociclismo, questa figura &egrave; spesso messa in seconda luce rispetto a quella dei piloti ma ci sono personaggi come Barry Symmons che sono riusciti a rompere questa barriera. MICHAEL DUNLOP A 135 MIGLIA ORARIE SULL&rsquo;ISOLA DI MAN SENZA PATENTE Una leggenda del motociclismo Cresciuto nel Surrey a sud di Londra dove entra nel mondo delle due ruote in punta di piedi si trasferisce in Irlanda del Nord per amore, Barry infatti sposa Lorna Rutter, segretaria dell&rsquo;UlterGP la storica road race che fino al 1971 ha fatto parte anche del motomondiale e che purtroppo dal 2019, anno della sua ultima edizione, non si svolge pi&ugrave; per problemi legati ai costi d&rsquo;organizzazione. Proprio in Irlanda del Nord, a pochi chilometri da Belfast per&ograve; la sua carriera prende una svolta decisiva, diventa Team Manager Honda Britain per il Formula 1 TT dove con Joey Dunlop conquista 5 titoli consecutivi dal 1982 al 1986 dando cos&igrave; il via alla carriera di quello che a oggi &egrave; ancora il pi&ugrave; vittorioso pilota della storia del Tourist Trophy. Chiusa l&rsquo;esperienza come Team Manager Honda ha contribuito alle carriere di tanti altri piloti transitati sia nelle road race ma arrivati anche nel motomondiale come Wayne Gardner e Ron Haslam. Ha terminato la sua carriera come Team Manager all&rsquo;inizio degli anni &rsquo;90 come Team Manager JPS Norton, storico il successo al Senior TT del 1992 con Steve Hislop. Barry Symmons si &egrave; spendo domenica 3 marzo dopo una breve malattia ma la notizia &egrave; arrivata solo nella tarda serata di marted&igrave;. Le esequie del manager inglese si terranno nella Chiesa di San Marco a Belfast il prossimo 15 marzo.        

L&rsquo;ex Team Manager Honda Britain &egrave; stato uno dei personaggi pi&ugrave; importanti del motociclismo d&rsquo;oltre manica, con lui se ne va un pezzo di storia a due ruote inglese

Barry Symmons si è spento a 79 anni, fu l’artefice dei successi di Joey Dunlop

Una triste notizie è arrivata dall'Arabia Saudita dove si sta correndo la Dakar 2020. A perdere la vita oggi, durante la settima tappa in programma, è stato il portoghese Paulo Goncalves, quarantenne. Di seguito alcuni scatti del pilota Goncalves relativi non solo alla Dakar 2020, ma anche a quelle passate, insieme a foto di altre gare sempre off road alle quali aveva partecipato e a turni di allenamento fatti per arrivare il più preparato possibile a questa importante sfida. Goncalves stava partecipando alla sua 13esima Dakar. 

Paulo Goncalves: il portoghese delle sfide impossibili - FOTO

Una triste notizia apre l&#39;anno della MotoGP: durante la notte di Capodanno, infatti, &egrave; morto Gary McLaren, ex ingegnere della Suzuki, dopo un incidente mentre stava accendendo un fuoco d&#39;artificio.  LA TRISTE NOTIZIA - McLaren, che per bene 11 anni aveva fatto parte del team Suzuki in MotoGP come ingegnere e che attualmente era un membro dell&#39;Irta, si trovava in Thailandia con la compagna per festeggiare le vacanze e il Capodanno. Secondo quanto riportato dalla polizia locale thailandese, il 50enne originario di Corby, &egrave; rimasto ucciso dopo aver cercato di accendere un grande fuoco d&#39;artificio che &egrave; esploso all&#39;improvviso.  IL CORDOGLIO - A partecipare al dispiacere per la scomparsa di Gary &egrave; stato il team Suzuki che attraverso un post su Twitter ha scritto:&rdquo;siamo molto sconvolti e tristi di apprendere che Gary McLaren &egrave; deceduto. Gary ha lavorato come Data Acquisition Engineer alla Suzuki per undici anni ed era rimasto un buon amico con tutti noi durante il suo attuale lavoro nel paddock per l&#39;Irta. I nostri pensieri, adesso, vanno alla sua famiglia, ci mancherai davvero.&rdquo; Al cordoglio del team Suzuki si &egrave; aggiunto anche quello del circus della MotoGP che con un post sempre su Twitter ha scritto:&rdquo;questa mattina (riferendosi al 1 gennaio) abbiamo appreso una notizia terribile. Il nostro collega e amico Gary McLaren dell&#39;Irta &egrave; morto la notte scorsa. Ci mancherai tanto.&rdquo; 

Gary McLaren &egrave; deceduto mentre si trovava in Thailandia per festeggiare il Capodanno con la compagna

Muore ex ingegnere Suzuki ucciso dai fuochi d&#39;artificio

Uno di quei nomi, Termignoni, che nel mondo delle due ruote &egrave; da sempre sinonimo di passione, prestazioni e qualit&agrave;. Pi&ugrave; esattamente, lo &egrave; dal lontano 1969, quando Luigi Termignoni fonda a Predosa, nell&rsquo;alessandrino, l&rsquo;omonima azienda. Dapprima un&rsquo;officina, poi concessionaria moto, fino all&rsquo;intuizione geniale - quella di produrre sistemi di scarico e silenziatori ad alte performance - che proietta la Termignoni nel gotha del motociclismo internazionale, con l&rsquo;approdo alle pi&ugrave; importanti competizioni motociclistiche a livello mondiale e a numerose partnership nella produzione di serie.  SUPERBIKE, MotoGP, ma anche gare estreme come la Paris Dakar. Il palmares Termignoni &egrave; davvero ampio: tante le moto &ldquo;mondiali&rdquo; la cui voce ha ruggito forte attraverso i tubi dell&rsquo;azienda di Pedrosa. Una storia che, dagli anni &lsquo;80, si lega a doppio anello (sport e produzione) a quella della Ducati, dando inizio ad una collaborazione lunga e proficua.&nbsp;  DOPO AVER CEDUTO L&rsquo;AZIENDA NEL 2009, Luigi Termignoni ha continuato a seguirne le sorti da vicino, ricoprendo il ruolo di presidente fino al 2015. Un grande protagonista del motociclismo che purtroppo ci lascia. Da tutti noi, le pi&ugrave; sentite condoglianze alla famiglia. 

Il noto imprenditore, patron dell&rsquo;azienda di Predosa fondata nel 1969, si &egrave; spento all&rsquo;et&agrave; di 75 anni

Lutto nel mondo moto: addio a Luigi Termignoni

Una brutta tragedia si &egrave; consumata al Crossodromo di Cavallara, durante la gara del Campionato senior di motocross. Il pilota Raffaele Mazzola ha perso la vita dopo una caduta. Oltre a lui, anche il pap&agrave; di Andrea Dovizioso, che si trovava in gara, &egrave; rimasto ferito in condizioni, fortunatamente non gravi.  L&#39;ACCADUTO &ndash; Al crossodromo di Cavallara in provincia di Pesaro-Urbino, stava andando in scena la quarta prova del Campionato italiano senior (over 50) di Motocross, quando durante il primo giro Raffaele Mazzola di 59 anni, &egrave; caduto dopo aver effettuato un salto. Sul posto &egrave; intervenuto subito il personale sanitario, dato che l&#39;incidente &egrave; apparso grave e la gara &egrave; stata immediatamente interrotta. Il pilota Mazzola, originario di San Don&agrave; di Piave, &egrave; stato rianimato a lungo, ma ogni tentativo &egrave; stato vano ed &egrave; deceduto. Sul posto sono intervenute le Autorit&agrave; e la FMI ha subito sospeso l&#39;intera manifestazione in programma. A quanto pare, la gara avrebbe dovuto corrersi oggi, domenica, ma a causa delle condizioni meteo avverse era stata anticipata a ieri (sabato).  ANCHE IL PAPA&#39; DI DOVI - A riportare la frattura di alcune costole, durante l&#39;incidente che ha visto la morte di Mazzola, &egrave; stato anche il pap&agrave; del pilota Ducati Andrea Dovizioso. Antonio Dovizioso, classe 1954 &egrave; rimasto coinvolto nello stesso incidente che &egrave; costato la vita al collega, nel tentativo di schivarlo.  (fonte foto:&nbsp;profilo FB Cavallara) 

Anche il pap&agrave; di Andrea Dovizioso, che stava gareggiando, si &egrave; ferito ma per fortuna senza gravi conseguenze

Incidente al crossodromo di Cavallara, morto Raffaele Mazzola

        Arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che Nicky Hayden, ricoverato in condizioni cliniche all'ospedale Bufalini di Cesena &egrave; venuto a mancare.E' il 22 maggio 2017, gi&agrave; due anni fa, quando il mondo dei motori apprende questa triste notizie.In realt&agrave;, dopo il brutto incidente avvenuto alcuni giorni prima, mentre l'allora 35enne statunitense si trovava in bicicletta, nell'aria c'era gi&agrave; l'odore di pessime notizie, ma nessuno credeva che il sorridente e talentuoso Nicky potesse lasciare questa vita cos&igrave; giovane. SEMPRE NEL CUORE - A distanza di due anni, il ricordo dell'iridato Motogp con il team Honda &egrave; sempre vivo nei cuori e negli occhi di tutti, dai suoi tantissimi fans sparsi nel mondo, ai piloti suoi colleghi che con lui hanno affrontato tante battaglie in pista.E come sempre anche i social network, in questa giornata di lacrime e memoria si sono scatenati per ricordare Kentucky Kid e i suoi grandi sorrisi.Il primo tra tutti &egrave; stato Marc Marquez che stamani presto ha postato una sua foto in sella alla Honda sul circuito di Austin dove sullo sfondo si intravede il numero 69 raffigurato sul prato, dedicato a Nicky:&rdquo;sei sempre nei nostri cuori.&rdquo;Dal mondo dei motori a quello della musica il Dj Ringo ripensa al giorno in cui ha avuto il piacere di conoscere Hayden:&rdquo;come stai lass&ugrave;? - scrive &ndash; spero tu stia ascoltando le mie chiavette usb piene di rock'n'roll.&rdquo;E poi ancora &egrave; il profilo ufficiale della Motogp a ricordarlo:&rdquo;due anni dopo siamo qui a ricordare un grande uomo, Nicky Hayden. La tua umilt&agrave;, il talento e la voglia di vivere faranno sempre parte delle storie che racconteremo su di te, ancora per molti anni.&rdquo;Ad apprezzare questo commento &egrave; stato anche il fratello Roger Hayden che dall'America ha messo un cuore al post. Per adesso la famiglia di Kentucky Kid &egrave; rimasta in silenzio rinchiusa nel dolore di questa giornata, ma consapevole che tutti coloro che amavano Nicky gli sono vicini pi&ugrave; che mai.       

Era il 22 maggio 2017 quando il motorsport perdeva un grande campione e talento delle due ruote

Due anni fa la scomparsa di Nicky Hayden

        E' di questa mattina presto, la notizia della scomparsa di un campione di tutti i tempi, Niki Lauda, leggenda e tre volte iridato in Formula 1. Niki, aveva 70 anni e da alcuni giorni si trovava in Svizzera in una clinica, dopo che otto mesi fa aveva sub&igrave;to un trapianto di polmone.E in questo giorno di grande lutto, anche i piloti della Motogp si sono voluti unire al dolore di tutti i tifosi del mondo per ricordare un grande campione. NELLA STORIA PER SEMPRE &ndash; Dopo il grave incidente al Norburgring nel 1976 nel quale Lauda rimase gravemente ustionato e con poche speranze di tornare in pista, la sua lotta e il suo coraggio per ricominciare a correre fecero il giro del mondo, tanto da far diventare Niki non solo una leggenda per il suo talento in pista, ma anche un &ldquo;immortale&rdquo;. E oggi, pi&ugrave; che mai, sapere della sua scomparsa ha dell'inverosimile. LACRIME SOCIAL - Il primo, a volergi lasciare un saluto &egrave; stato il due volte iridato Casey Stoner che dall'Australia ha voluto pubblicare sul suo profilo Instagram due foto di Niki, uno giovanissimo mentre indossava la tuta della Ferrari, e uno pi&ugrave; anziano:&rdquo;Niki Lauda &ndash; ha scritto Stoner &ndash; una vera icona e una leggenda del Motorsport. Il mio pensiero, in questo momento, &egrave; rivolto alla sua famiglia e a tutte le persone care. Riposa in pace.&rdquo;Ad unirsi al dolore di Casey, &egrave; stato anche il sette volte iridato Marc Marquez che, sempre su Instagram, ha postato una foto in cui &egrave; ritratto insieme a Lauda:&rdquo;non dimenticher&ograve; mai il giorno in cui ti ho incontrato &ndash; scrive &ndash; e tutti i consigli che mi hai dato.&rdquo;E poi ancora Joan Mir che ha ricordato i suoi successi:&rdquo;sei stato campione del mondo di Formula 1 per tre volte che sintetizzano il tuo coraggio e il tuo splendore. Una leggenda vera del motorsport.&rdquo;A loro si &egrave; poi unito il saluto del pilota Yamaha Maverick Vinales e anche quello dell'intero Team Estrella Galicia, nonch&eacute; il profilo stesso della Motogp in veste della Dorna.       

I piloti della Motogp hanno voluto ricordare la leggenda della Formula 1 venuto a mancare nella notte di luned&igrave;

Niki Lauda: il saluto dei campioni della MotoGP

        E' stata una corsa contro il tempo quella affrontata da Max Biaggi ieri sera per tornare in Italia dal suo pap&agrave;, Pietro Biaggi, che &egrave; venuto a mancare prima che Max riuscisse a rientrare da Le Mans, dove si trovava per il weekend del Motomondiale. LA NOTIZIA - Da questa mattina, la notizia ha fatto velocemente il giro del paddock e lo Sterilgarda Max Racing Team del quale Biaggi &egrave; il team manager, ha voluto rendere omaggio a suo padre mettendo sul serbatoio della moto un nastro nero in segno di lutto. IL SALUTO - Intanto, da Roma dove si trova adesso, e con il cuore gonfio di dolore Max ha voluto scrivere alcune parole sui social per salutare il padre:&rdquo;non si &egrave; mai pronti per questo! Ma ora pi&ugrave; che mai, io non lo sono proprio.Non mi hai aspettato pap&agrave; mio. Ho provato invano ad arrivare in tempo ma ho fallito. Il mio pi&ugrave; grande rammarico &egrave; stato quello di non essere riuscito ad abbracciarti per l'ultima volta chiss&agrave; se riuscir&ograve; mai a perdonarmelo, ma conoscendomi bene lo escluderei. Tu per me ci sei stato sempre e io avrei dovuto essere l&igrave; al tuo fianco. Ho una voragine nel cuore. Come vorrei che oggi non fosse oggi. Perdonami. Sei e rimarrai sempre il mio eroe.&rdquo;Max nella serata di ieri si era precipitato in aereoporto per poter raggiungere l'Italia al pi&ugrave; presto e correre da suo padre che si era aggravato. Purtroppo non ha fatto in tempo ad arrivare e dargli l'ultimo saluto.       

Su Instagram il post del sei volte iridato Max Biaggi che ha voluto lasciare un ultimo pensiero al pap&agrave;

Biaggi al papà: 'rimarrai sempre il mio eroe'

        Una triste notizia arriva dal mondo dei motori: ieri, durante una gara della Supersport 300, del Campionato di Andalusia, ha perso la vita il giovanissimo Marcos Garrido del team CD Cardoso Racing.Per il 14enne spagnolo, quella di domenica a Jerez, era la gara d'esordio in questo campionato, dove purtroppo durante una caduta che ha visto coinvolti diversi piloti, &egrave; stato travolto.Il giovane &egrave; stato portato subito in ambulanza all'ospedale di Jerez, ma per lui non c'&egrave; stato niente da fare. IL COMUNICATO &ndash; La Federazione andalusa nella serata di ieri ha diramato un comunicato stampa per annunciare la triste notizia sulla morte di Marcos:&rdquo;durante la gara della SP300 disputata oggi (domenica ndr) a Jerez, Marco Garrido Beltran, nativo di Rota, &egrave; stato protagonista di un incidente ed &egrave; stato prontamente soccorso dal personale medico. E' stato deciso, poi, per il trasporto urgente in ospedale, dove per&ograve; il pilota si &egrave; spento un'ora dopo il ricovero. Esprimiamo le nostre pi&ugrave; sincere condoglianze a tutta la famiglia e ai suoi amici.&rdquo; LA DINAMICA &ndash; Marcos &egrave; stato coinvolto in un incidente che ha riguardato pi&ugrave; cadute tra la curva 2 e la 3 del tracciato di Jerez. Il giovane 14enne, dopo l'impatto, &egrave; rimasto all'interno del tracciato ed &egrave; stato travolto da un altro pilota che sopraggiungeva e che non &egrave; riuscito ad evitarlo.Garrido &egrave; stato quindi portato immediatamente all'ospedale di Jerez ma nella sera di domenica, a causa delle gravi lesioni subite, &egrave; deceduto.La gara, la prima della stagione, &egrave; stata subito interrotta e poco dopo la triste notizia sono stati tanti i piloti delle categorie pi&ugrave; importanti che hanno voluto esprimere il loro cordoglio nei confronti di questo giovane pilota.       

Il pilota, che stava partecipando alla prima tappa del Campionato di Andalusia, &egrave; stato travolto dopo una caduta

Incidente a Jerez: perde la vita Marcos Garrido giovane 14enne

5 settembre 2010, gran premio di San Marino, &egrave; il dodicesimo giro quando al &ldquo;curvone&rdquo;, Shoya Tomizawa cade ad oltre 230 km/h dopo che la sua moto ha perso aderenza finendo con la ruota sull&#39;erba sintetica.  L&#39;INCIDENTE &Egrave; DRAMMATICO - Alex De Angelis e Scott Redding che sono subito dietro di lui non ce la fanno a schivarlo e lo travolgono. Per il pilota giapponese non c&#39;&egrave; niente da fare, portato in ospedale muore per un gravissimo trauma toracico, ha soltanto 19 anni.  LA CARRIERA - Sono in molti a ricordarlo oggi, a sette anni dalla sua morte. Un pilota sorridente e spensierato che nel 2010 correva in Moto2 su una Suter MMX per il team Technomag-CIP. Il suo esordio risale al 2006 quando partecipa al Gp del Giappone come wild card, stessa cosa l&#39;anno successivo e poi nel 2008 in sella ad una Honda 250. Nel 2009 diventa pilota ufficiale del team CIP in 250 e termina il campionato in diciassetesima posizione, mentre nel 2010 arriva in Quatar dove conquista la sua prima vittoria, in Spagna ottiene il secondo posto e conquista la pole in Repubblica Ceca.  NUMERO UNICO - La sua breve carriera, per&ograve;, si ferma a Misano il 5 settembre 2010. Il numero 48 con il quale correva &egrave; stato ritirato e durante il gp di Aragon (successivo a quello di Misano) &egrave; stato onorato con una speciale cerimonia alla quale hanno partecipato tutti i piloti del Motomondiale. Oggi, le sue foto hanno invaso il web con ricordi e dediche che si vanno ad unire ai volti di Nicky Hayden e Marco Simoncelli, altri due grandissimi piloti che come lui hanno fatto la storia (seppur breve) del motociclismo. 

Il web ricorda il motociclista giapponese morto all&#39;et&agrave; di 19 anni mentre correva in Moto2

Shoya Tomizawa, 7 anni fa l&#39;incidente fatale a Misano

Quando i giapponesi decidono di fare a botte non usano mezze misure: alla tradizionale festa Honda di Suzuka, la 8 Ore di solito conquistata dalle moto dell'HRC, sono arrivati i guastafeste. Soprattutto uno, di nome Yamaha R1, che ha vinto. Anzi, stravinto.  La Honda ha perso in pista, ma soprattutto nel fair play. Se &egrave; vero, come dice Casey Stoner, che la caduta &egrave; stata causata da un problema tecnico (tipo... un corner by corner che perde la strada?) ha perso la Honda. Ed &egrave; strano che la pi&ugrave; grande Casa del mondo si comporti come nel 2003, quando, in seguito alle terrificante ferite riportate in un incidente causato da un problema al ride by wire della sua RC211V, mor&igrave; Daijiro Kato. La Honda neg&ograve;, un giornalista italiano (Enrico Borghi di Motosprint) scrisse il contrario (ovvero che c'era stato un problema tecnico) e non venne mai smentito.  A Casey &egrave; andata bene: due fratture, tanta rabbia e i commenti fuori luogo di qualche opinionista italiano. A Dajiro and&ograve; molto peggio. Restano la quasi nulla trasparenza della Honda su eventuali problemi tecnici, un tweet nel quale Stoner dichiara di avere avuto un problema tecnico e la dichiarazione della Honda, la quale afferma di non avere mai avuto problemi per tutto il weekend...  Marco Masetti

La dinamica della caduta di Casey &egrave; tutta chiarire. Guasto tecnico o errore di guida?

8 Ore di Suzuka: ha perso Stoner o la Honda?

Il Moto Club Nuove Frontiere Emanuele Cassani #96, con il patrocinio dei comuni di Imola e Borgo Tossignano e con il supporto dell&rsquo;Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari e della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, vuole ricordare con vari eventi il pilota Emanuele Cassani, scomparso a Misano il 13 aprile dello scorso anno per un incidente nelle prime fasi della Bridgestone Challenge 600, nel contesto della Coppa Italia.  Ecco gli appuntamenti: l&rsquo;11 aprile alle ore 15.45 l&rsquo;amministrazione comunale di Borgo Tossignano intitoler&agrave; uno spazio giochi pubblico in memoria di Emanuele Cassani, con apposizione di targa. E&rsquo; prevista la partecipazione del presidente della Federazione Motociclistica Italiana Paolo Sesti.  Nel contesto dello stesso pomeriggio, dalle ore 16 alle 20 e l&rsquo;indomani dalle 10 alle 19, sar&agrave; aperta al pubblico presso la Sala Consiliare l&rsquo;anteprima di una mostra fotografica dedicata al venticinquenne pilota e curata da Alberto Fini con l&rsquo;appoggio dell&rsquo;associazione foto-culturale G. Magnani che proseguir&agrave; poi all&rsquo;indomani, nella sua veste completa, presso l&rsquo;autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.  L&rsquo;evento intitolato &ldquo;#96 modi per non dimenticare Emanuele Cassani&rdquo;, condiviso anche dal Comune di Imola e dal direttore dell&rsquo;autodromo Pietro Benvenuti, proseguir&agrave; dal 13 aprile al 19 aprile, nella sala stampa dell&rsquo;autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola con questi orari di apertura: luned&igrave; 13 aprile ore 17-19; marted&igrave;, 14, mercoled&igrave;, 15, gioved&igrave; 16: ore 15-19; venerd&igrave; 17, sabato 18 , domenica 19: ore 10 -13 e 15 -19.  Fiammetta La Guidara  

Tanti eventi a Borgo Tossignano e all&rsquo;autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola per ricordare il pilota scomparso il 13 aprile dello scorso anno

#96 modi per non dimenticare Cassani

A Misano era il 5 settembre 2010: durante il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini perdeva la vita il ventenne pilota giapponese, che correva con una Suter in Moto2.  Al dodicesimo giro, presso il Curvone, in un tratto del circuito che si percorre in piena accelerazione, Tomizawa &egrave; caduto a oltre 230 chilometri orari dopo aver perso aderenza alla ruota posteriore sull&rsquo;erba sintetica e ed &egrave; stato travolto dalle moto di Alex De Angelis e di Scott Redding.  Le condizioni del pilota giapponese sono apparse subito disperate e, nonostante i tentativi di rianimazione a bordo pista e il trasferimento presso il centro medico del circuito prima e l&rsquo;ospedale di Riccione poi, il pilota non ce l&rsquo;ha fatta.

In un drammatico incidente durante la Moto2 a Misano  

Quattro anni fa moriva Shoya Tomizawa

&Egrave; stata eseguita l&rsquo;autopsia sul corpo di Emanuele Cassani, lo sfortunato pilita che domenica scorsa &egrave; moto a Misano al via del Trofeo Bridgestone. Emanuele &egrave; morto per le conseguenze di un trauma toracico e addominale da schiacciamento e successivo arresto cardiaco.  L&rsquo;autopsia era stata chiesta dalla Procura di Rimini, che ha aperto un indagine per chiarire le dinamiche che hanno portato alla morte del pilota, poco dopo l&rsquo;inizio della gara. Al momento quindi pare confermata l&rsquo;ipotesi che Cassani, una volta a terra, sia stato investito da una o pi&ugrave; moto.

Trauma toracico e addominale le cause della morte

Cassani: eseguita l&rsquo;autopsia

Domenica 13 Aprile 2014, sul Circuito di Misano Adriatico durante la gara del &ldquo;Trofeo Bridgestone&rdquo;, in sella alla sua privata Yamaha R6, muore Emanuele Cassani.  Un nostro giornalista era a Misano e ha ripreso le fasi della partenza. &Egrave; una telecamera fissa, le riprese sono fatte da lontano: ma guardate bene a destra. Si vede Cassani che non &egrave; riuscito a partire al via (era secondo in griglia) poi &egrave; partito molto piano. Un problema alla moto? Poi, o &egrave; stato centrato da qualcuno o &egrave; caduto, comunque &egrave; stato travolto. Quando poi Cassani esce dal campo visivo, dopo pochi secondi si vedono i commissari di pista che corrono velocemente verso l&rsquo;incidente.  Emanuele Cassani, pilota imolese tesserato al Motoclub FMI &ldquo;Nuove Frontiere&rdquo;, nato a Faenza il 22 Giugno 1988, era un ragazzo pieno di passione per le moto, che non potendo permettersi di correre in motocicletta lavorava per riuscire a far fronte ai costi. &Egrave; morto sotto gli occhi del padre, della fidanzata e degli amici.  La procura della Repubblica di Rimini ha aperto un&rsquo;inchiesta, formalmente per omicidio colposo a carico di ignoti. Verr&agrave; fatta un&rsquo;autopsia e sono stati sequestrati la moto e il casco. Non &egrave; invece stato posto sotto sequestro il circuito.  

Un nostro giornalista era a Misano e ha ripreso le fasi della partenza

Morte Cassani: il video dell'incidente

I funerali di Enzo Mazzi si svolgeranno venerd&igrave; 11 aprile alle 15.00 presso la chiesa Regina Pacis - Piazza Regina Pacis, 13 - Ostia Lido (Roma).  Vincenzo &ldquo;Enzo&rdquo; Mazzi, scomparso luned&igrave; 7 aprile, era presidente della FIM Europa.  In passato aveva lavorato all&rsquo;interno della FMI, esercitando il ruolo di Segretario Generale per ben 20 anni, dal 1979 al 1999.

Mazzi: venerd&igrave; a Roma i funerali

Una giornata triste: oggi &egrave; morto Claudio Porrozzi, stroncato da una malattia che lo aveva tenuto lontano dalle corse durante la stagione passata.  63 anni, romano, Claudio Porrozzi coltivava la passione per le moto e le corse e gi&agrave; negli anni &rsquo;70 ne aveva fatto la propria professione, in un percorso che lo ha visto direttore di una rivista di settore e poi collaboratore della Federazione Motociclistica Italiana con diversi livelli di responsabilit&agrave;. Ha scritto anche diversi libri.  Porrozzi &egrave; un nome molto conosciuto nel nostro ambiente.  Fabrizio, fratello di Claudio, &egrave; un fotografo molto conosciuto.  Federico, figlio di Claudio, &egrave; un nostro collega che lavora nel Gruppo, al sito internet del Corriere dello Sport.  I funerali si svolgeranno domani, mercoled&igrave; 26 marzo alle ore 15.00 nella chiesa di San Lorenzo fuori le Mura, in Piazzale del Verano, a Roma.  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

&Egrave; morto Claudio Porrozzi

Durante l&rsquo;udienza di oggi il Papa ha abbracciato i familiari di Andrea Antonelli, morto nella gara del Mondiale Supersport a Mosca il 21 luglio.  &ldquo;Mio figlio - ha raccontato all&rsquo;Osservatore romano il padre Arnaldo, in piazza con la moglie Rossella e il figlio Luca - era rimasto molto colpito da papa Francesco e voleva conoscerlo. Era credente, pregava non solo prima di gareggiare&rdquo;.&nbsp;  La famiglia Antonelli ha presentato al Pontefice le iniziative di solidariet&agrave; promosse nel ricordo di Andrea.

Presentate al Pontefice le iniziative di solidariet&agrave; per Andrea 

Il Papa abbraccia i genitori di Antonelli

Jorge Lorenzo &egrave; stato raggiunto a Sepang dalla notizia della morte di Maria de Villota: &laquo;MI ha rattristato molto, era una grande sportiva e una lottatrice&raquo;. ha scritto su twitter.  Trovata morta in un albergo di Siviglia sembra per cause naturali, Maria de Villota era scampata a un terribile incidente in un test F.1 con la Marussia, il 3 luglio 2012 a Duxford. And&ograve; a sbattere contro il portellone posteriore di un camion parcheggiato a bordo pista, riportando gravissime ferite alla testa, fra cui la perdita dell&rsquo;occhio destro.

20 risultati per 'morte'

Barry Symmons si è spento a 79 anni, fu l’artefice dei successi di Joey Dunlop

Paulo Goncalves: il portoghese delle sfide impossibili - FOTO

Muore ex ingegnere Suzuki ucciso dai fuochi d'artificio

Lutto nel mondo moto: addio a Luigi Termignoni

Incidente al crossodromo di Cavallara, morto Raffaele Mazzola

Due anni fa la scomparsa di Nicky Hayden

Niki Lauda: il saluto dei campioni della MotoGP

Biaggi al papà: 'rimarrai sempre il mio eroe'

Incidente a Jerez: perde la vita Marcos Garrido giovane 14enne

Shoya Tomizawa, 7 anni fa l'incidente fatale a Misano

8 Ore di Suzuka: ha perso Stoner o la Honda?

#96 modi per non dimenticare Cassani

Quattro anni fa moriva Shoya Tomizawa

Cassani: eseguita l’autopsia

Morte Cassani: il video dell'incidente

Morte Cassani: il video dell'incidente

Mazzi: venerdì a Roma i funerali

È morto Claudio Porrozzi

Il Papa abbraccia i genitori di Antonelli

Lorenzo: “Triste per Maria”