        Non si nasconde Luca Salvadori che quest&rsquo;anno, dopo due stagioni con la Ducati Panigale V4 S ha deciso di fare all in portando in pista una Panigale V4 R WorldSBK Spec. Una moto che mette ancora pi&ugrave; sotto i riflettori lo youtuber milanese e che sui social continua a far discutere. FIM JUNIORGP, ETC: PUGLIESE PROFETA IN PATRIA IN GARA1, MORELLI VINCE GARA2 Vittoria solitaria per Salvadori &Egrave; lo stesso Luca Salvadori al termine della gara a riconoscere che il vantaggio tecnico quest&rsquo;anno tra la moto che utilizza e quella dei suoi principali rivali &egrave; notevole. Niente complotti o regolamenti ad hoc, semplicemente il regolamento SuperOpen del National Trophy permette di correre con moto senza limiti di preparazione. Lo scorso anno era toccato a Niccol&ograve; Canepa fare il vuoto con la Yamaha R1 GYTR Pro, mentre almeno per questo primo round condizionato anche dalla pioggia &egrave; stato il meneghino a fare la differenza sulla sua Ducati Panigale V4 R. Scattato dalla terza posizione in griglia (le qualifiche si sono svolte con la pioggia) Luca ha preso subito il comando facendo registrare fin dai primi passaggi un ritmo inarrivabile per gli avversari. Il suo miglior passaggio &egrave; in 1&rsquo;36&rdquo;948, sette decimi pi&ugrave; veloce di quello di Filippo Rovelli secondo e oltre un secondo pi&ugrave; rapido di quello di Matteo Baiocco terzo.  FIM JUNIORGP, MOTO3: A MISANO DOPPIETTA DI RIOS, MOROSI A PODIO Che rimonta Rovelli Il pilota di Pistard era obbligato a scattare dalla sedicesima posizione in griglia non avendo trovato il giusto feeling con la sua nuova BMW M1000RR, mai provata in quelle condizioni, per cui fin da subito si &egrave; lanciato a capofitto alla ricerca del podio. Ad &ldquo;agevolare&rdquo; il rientro di Rovelli, per stessa ammissione di Matteo Baiocco un ritmo un po&rsquo; troppo tranquillo del collaudatore Aprilia e di Alessandro Andreozzi che dopo un buon avvio ha perso lentamente il contatto con Baiocco. Per Rovelli &egrave; stato cos&igrave; pi&ugrave; facile rientrare sulla coppia che fino a quel momento condivideva il podio con Luca Salvadori e prendersi di slancio la seconda posizione.        

Il pilota del Broncos Racing Team ha fatto il vuoto in pochi passaggi gestendo poi da met&agrave; gara il vantaggio

National Trophy 1000: Salvadori vince, Rovelli rimonta dalla P16 ed è secondo

        Race day anche per quanto riguarda il Mondiale Endurance con la 24h di Le Mans, primo dei canonici quattro appuntamenti stagionali. Dopo il Q1 di gioved&igrave; ed il Q2 di ieri mattina, la &ldquo;griglia&rdquo; di partenza &egrave; stata ben definita con YART Yamaha davanti a tutti in classe EWC e Honda National Motos prima nella classe Superstock. La Griglia di partenza  Nell&rsquo;Endurance non c&rsquo;&egrave; una vera e propria griglia di partenza come nelle gare tradizionali, ma le moto vengono disposte lungo il rettilineo secondo l&rsquo;ordine delle qualifiche con i piloti che scattano dall&rsquo;altro lato della pista per raggiungerle. La partenza &egrave; importante fino ad un certo punto, essendo la gara molto lunga e tanto pu&ograve; succedere nell&rsquo;arco delle 24h. Di seguito l'elenco completo delle 48 squadre che prendono il via della 24h di Le Mans  &nbsp; Come partono gli italiani?  Per YART Yamaha il primo stint di gara &egrave; di Niccol&ograve; Canepa, primo stint di gara per Manfredi con la Honda di Wojcik (P15 generale, P5 di Stock), grossa responsabilit&agrave; per il sanmarinese Luca Bernardi, prima Le Mans della sua carriera, che partir&agrave; per primo per Aviobike by Revo-Nuova M2 Racing.  Primo stint di gara anche per Cretaro (Slider Endurance Honda), Saltarelli (Louit Moto33 Kawasaki), Doriano Vietti-Ramus con la Yamaha di 3ART Best of Bike e Christian Napoli con la Kawasaki del team Racing 85.       

YART Yamaha parte in prima posizione davanti a Yoshimura SERT ed FCC TSR Honda per la classe EWC, Honda National Motos davanti a tutti in Superstock

EWC, 24h Le Mans: la griglia di partenza

        In un fine settimana ricchissimo di gare al Misano World Circuit Marco Simoncelli, tracciato su cui scatter&agrave; la stagione 2024 sia per il FIM JuniorGP che per l'Aprilia Sport Production, prender&agrave; il via anche il National Trophy 1000. Tra i piloti al via della serie organizzata dal Motoclub Spoleto (con regolamento Open e gomme Pirelli) ci sar&agrave; anche Matteo Ciprietti, pronto a debuttare tra le moto di massima cilindrata alla guida di una Ducati Panigale V4 R schierata dal team ZPM Racing dopo aver passato svariati anni in sella alle &ldquo;medie&rdquo; tra Europeo Moto2, National Trophy 600 e CIV Supersport ad alto livello. Gli abbiamo chiesto qualcosa in pi&ugrave; in vista di questa nuova sfida tra le "big bikes": ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva. Nuova avventura per Tamburini: correr&agrave; nel MotoAmerica SSP Ciprietti: &ldquo;Ho bei ricordi nel National, spero di crearne altri&rdquo;  Matteo, sei pronto per affrontare questa nuova sfida? &ldquo;Non vedo l'ora di cominciare questa nuova avventura, decisa davvero all'ultimo minuto. Ero molto indeciso sul campionato da disputare quest'anno, ma alla fine ho optato per correre nel National Trophy 1000 con il team ZPM Racing, cos&igrave; pur trattandosi di una categoria nuova per me, effettuo lo step con una squadra che conosco gi&agrave; molto bene avendoci gi&agrave; corso insieme per diversi anni in Supersport. Sar&agrave; bello rimettersi in gioco&rdquo;. Come mai hai optato per il National Trophy 1000? &ldquo;Nel National ci sono le gomme Pirelli, con cui mi trovo molto bene, e questo ha aiutato molto nella scelta di prendere parte alla stagione. Inoltre, proprio nel National Trophy ho vinto il titolo ai tempi della Big Supersport diventando il primo campione della Supersport con una Ducati Panigale V2, perci&ograve; ho dei bellissimi ricordi a cui spero di poterne affiancare di nuovi quest'anno&rdquo;. Moto2: un GP da top rider per Foggia ad Austin, ma ora serve costanza &ldquo;Con le 1000 c'&egrave; meno respiro. L'obiettivo? Essere il miglior esordiente&rdquo;   Dopo tanti anni in SSP, com'&egrave; stato passare ad una SBK? &ldquo;Passare alle Superbike non &egrave; uno step semplice, ma non volevo correre di nuovo in Supersport e ho gi&agrave; avuto modo di provare la Panigale V4 R. Purtroppo l'ho utilizzata soltanto nei test che si sono svolti nella giornata successiva a quelli ufficiali del CIV e ho potuto percorrere una manciata di giri, perci&ograve; questo primo round a Misano sar&agrave; quasi come un ulteriore test pi&ugrave; che vero e proprio weekend di gara&rdquo;. Hai notato tante differenza dal punto di vista della guida? &ldquo;La sensazione in sella &egrave; davvero molto diversa rispetto a quando si guida una Supersport, perch&eacute; la potenza che si ha a disposizione &egrave; tantissima occorre tempo per adattarsi. Per fare un esempio, durante i test il rettilineo prima del Curvone a Misano mi sembrava molto pi&ugrave; breve, c'&egrave; meno respiro con un 1000. Ho comunque preso anche una Panigale V4 R per allenarmi, come ho annunciato direttamente sulla pista di minimoto in cui lavoro (a Giulianova, ndr)&rdquo;. Qual &egrave; il tuo obiettivo per questa stagione? &ldquo;Difficile pormi un obiettivo particolare per questa stagione visti i grandi cambiamenti che dovr&ograve; affrontare. Non penso di poter puntare fin da subito alla vittoria assoluta visto che ci sono piloti di grande esperienza che si giocheranno il titolo, ma visto che avremo anche una classifica riservata agli esordienti, stare davanti e crescere ad ogni round potrebbe essere un bel risultato per me. Detto ci&ograve;, non vedo l'ora di cominciare&rdquo;. Ascolta la nuova puntata di Motosprint Caf&egrave; Podcast       

Dopo diverse stagioni tra le medie cilindrate, questo weekend Matteo debutter&agrave; con la Ducati Panigale V4 R: ecco cosa ci ha raccontato a riguardo, in esclusiva

Ciprietti pronto per il National Trophy 1000: “Voglio rimettermi in gioco”

        Il programma del Dunlop CIV a Misano &egrave; stato arricchito dai trofei gommati Pirelli National Trophy, Yamaha R7 Cup e Kawasaki Ninja Trophy. Nel primo appuntamento del campionato organizzato dal Moto Club Spoleto a trionfare &egrave; stato Marco Marcheluzzo, dominatore del weekend con i colori del Black Flag Motorsport. Il numero 211, autore anche della pole position, ha rintuzzato gli attacchi di Lee Doti e Michael Coletti, transitati sul traguardo a mezzo secondo dal vincitore. Andrea Campaci e Gabriele Cottini hanno completato la Top 5. CIV SSP: prima gioia dell'anno per Andrea Mantovani Dunlop CIV: tanta azione nei trofei  Anche il round d'apertura della Yamaha R7 Cup ha regalato grandi emozioni. Due le manche disputate dal monomarca della Casa di Iwata nel primo weekend del Campionato Italiano Velocit&agrave;: una sabato, l&rsquo;altra domenica. Gara 1 ha visto il trionfo di Federico Iacoi con quasi 10 secondi di vantaggio su Davide Conte seguito da Manuel Margarito, mentre Gara 2 &egrave; andata al campione in carica Tommaso Occhi. Non sono mancate le wild card d'eccezione come Sara Sanchez (settima in Gara 2), Roberta Ponziani e Ran Yochay, in pista per una gara-test con le R7 che guideranno nel Mondiale Femminile. Il debutto assoluto del Kawasaki Ninja Trophy 4X-RR &egrave; stato bagnato dall'affermazione di Taigh Janse Van Rensburg, in pista con i colori 2R Racing, che ha regolato Diego Goretti (penalizzato per track limits all'ultimo giro) e Samuele Treccani. Delusione per Paolo Grassia, scattato dalla pole position ma caduto pochi metri dopo il via a causa di un contatto.  CIV SSP: frattura di una vertebra per Giacomo Mora       

Tutti i risultati delle competizioni che hanno fatto da contorno al primo round del Campionato Italiano Velocit&agrave;

CIV Misano: i vincitori del National Trophy e dei trofei Yamaha e Kawasaki

        Squadra che vince non si cambia. La collaborazione tra Marco Marcheluzzo e il team Black Flag Motorsport continuer&agrave; anche nel 2024, e lo far&agrave; con un obiettivo preciso: puntare al titolo del National Trophy 600.  Calendario CIV 2024  Marcheluzzo e Black Flag Motorsport ancora insieme  Il pilota veneto, che nel 2023 ha lottato fino all'ultimo round per la vittoria finale chiudendo la stagione in terza posizione a soli 21 punti dal compagno di box Roberto Farinelli, affronter&agrave; la sua quinta stagione con i colori del team di Parma, dando seguito a un binomio divenuto un punto di riferimento del panorama motociclistico nazionale. "La collaborazione con Black Flag Motorsport ormai continua ininterrottamente dal 2020 e devo dire che ormai le sinergie raggiunte dentro e fuori dal circuito hanno portato a rendere difficile per me pensare di correre in un altro team. Inoltre, nella mia categoria sarebbe difficile trovare un livello di professionalit&agrave; che lo possa eguagliare - ha raccontato l'alfiere Kawasaki, svelando anche un piccolo retroscena - fino a gennaio non ero nemmeno sicuro di poter partecipare in quanto il regolamento prevedeva di tagliar fuori alcuni piloti per le loro performance troppo elevate dimostrate nel 2023, ma per fortuna la regola non &egrave; stata confermata e allora eccomi qua. Non vedo l'ora di affrontare la nuova stagione". Marco &egrave; pronto a raccogliere l'eredit&agrave; di Farinelli, campione NT600 per due anni consecutivi nel biennio 2022-2023 che quest'anno affronter&agrave; il CIV SSP600 sempre con Black Flag Motosport: "A quasi 36 anni (da compiere il prossimo 14 aprile, ndr) sento ancora di poter dire la mia - ha proseguito Marcheluzzo, deciso a dare battaglia contro piloti pi&ugrave; giovani e altrettanto affamati - il mio compagno di squadra e campione in carica cambier&agrave; categoria ma ci sar&agrave; sicuramente qualche giovane con tanta voglia di emergere che mi dar&agrave; del filo da torcere. Io dar&ograve; tutto come sempre e vedremo a fine stagione se l'esperienza vincer&agrave; contro la fame dei giovani emergenti". "Dopo tanti anni sento ancora di aver bisogno dell'adrenalina che solo le gare di moto riescono a dare - ancora il #211, desideroso pi&ugrave; che mai di ritornare in pista - ho provato tanti altri sport ma solo questo riesce a liberarmi completamente la testa dallo stress del lavoro, e quando il lunedi torno in ufficio sono molto pi&ugrave; sereno ed affronto meglio i problemi. Non sono un pilota professionista, sono un amatore veloce, nella vita mi dedico al 100% alla crescita delle mie aziende che operano nel settore della refrigerazione ed immobilare e nel poco tempo libero mi alleno per la stagione. Sono pronto".  Marcheluzzo-Black Flag, un sodalizio che continua  &ldquo;Siamo molto felici del rinnovo con Marco, c&rsquo;&egrave; una bella sinergia tra pilota e team sia a livello personale che di guida e abbiamo colto negli anni varie soddisfazioni insieme - il commento di Andrea Tanzi, Team Manager Black Flag Motorsport - questo sar&agrave; l'anno in cui proveremo a centrare il bersaglio grosso con lui, siamo molto motivati. Ci saranno degli aggiornamenti sulla moto e per quanto riguarda la squadra confermiamo la presenza dei tecnici Ohlins con Luca Federzoni. Ringraziamo tutti gli sponsor che ci aiutano nei progetti e condividono la nostra passione, e ringraziamo Marco Marcheluzzo ed Enrico Ferla, il suo manager, per la rinnovata fiducia e supporto che da tempo".&nbsp; Il primo round del National Trophy 600 avr&agrave; luogo il 7 aprile, nel contesto CIV, con il grande finale previsto a Cervesina il 13 ottobre (MES). Calendario National Trophy 600 2024       

Il rinnovo tra il pilota veneto e la squadra di Andrea Tanzi &egrave; ufficiale: "A quasi 36 anni sento ancora di poter dire la mia, dar&ograve; tutto come sempre"

NT600, Marcheluzzo e Black Flag Motorsport ancora insieme per vincere

        Dopo quello della classe 1000, il National Trophy ha diffuso il calendario relativo alla categoria 600, e anche in questo caso ci saranno tanti cambiamenti rispetto alle ultime stagioni. MotoGP, Casey Stoner: "I giochi mentali sono segno di debolezza" National Trophy 600: calendario 2024  Gli appuntamenti saranno 6, ma non tutti collocati all&rsquo;interno del Campionato Italiano Velocit&agrave;. Si comincer&agrave; il 7 aprile a Misano in concomitanza con la prima tappa del CIV, prima di spostarsi a Vallelunga il 28 aprile quando il campionato organizzato dal Moto Club Spoleto correr&agrave; nel contesto Coppa Italia Velocit&agrave;. Il terzo round stagionale si svolger&agrave; il 19 maggio a Cremona, all&rsquo;interno del MES, prima del quarto appuntamento, il 3 agosto a Misano nuovamente nel CIV. Tappa al Mugello il 3 settembre (CIV) prima del gran finale del 13 ottobre a Cervesina (MES). National Trophy 600: le novit&agrave;  Il regolamento rester&agrave; Open e anche nella 600, come nella 1000, sar&agrave; presente uno sbarramento cronometrico:&nbsp;potranno quindi iscriversi al National Trophy 600 tutti quei piloti (senza limiti d&rsquo;et&agrave;) che, nella stagione 2023, non abbiano infranto, in manifestazioni titolate, il muro del&rsquo;1&rsquo;40 sulla pista di riferimento (Misano).  &ldquo;La nuova formula intende strizzare l&rsquo;occhio ai tutti quei piloti amatoriali, provenienti da altri campionati propedeutici, desiderosi di misurarsi all&rsquo;interno di una realt&agrave; sportiva al top nella sua categoria, senza per&ograve; perdere mai di vista l&rsquo;aspetto fondamentale della sicurezza&rdquo; ha spiegato l&rsquo;organizzatore Daniele Cesaretti. Infatti, come gi&agrave; annunciato, dal 2024 sar&agrave; obbligatorio l&rsquo;uso dell&rsquo;airbag. National Trophy 1000: tutte le novit&agrave; del 2024       

Come nella classe 1000, ci saranno tante novit&agrave;: ecco quali

National Trophy 600: ecco il calendario 2024

        Si prospetta un 2024 ricco di novit&agrave; per il National Trophy 1000, importante campionato del panorama nazionale a due ruote che l&rsquo;anno prossimo vivr&agrave; una vera e propria rivoluzione. Quanto scritto vale non solo per il calendario, che sar&agrave; formato da 6 appuntamenti non pi&ugrave; tutti vincolati al contesto CIV, ma divisi tra JuniorGP, Coppa Italia e MES, ma anche per il regolamento. National Trophy 1000: novit&agrave; 2024  Infatti, come ampiamente annunciato, la manifestazione organizzata dal Moto Club Spoleto sar&agrave; targata Pirelli, sia nella classe 1000 che nella 600, ma le novit&agrave; non termineranno qui. La classe regina del National Trophy continuer&agrave; ad avere regolamento Open, ma verr&agrave; inserito un tempo di sbarramento. La barriera cronometrica riguarder&agrave; i piloti Under 30 che, in occasione di gare ufficiali, abbiano girato a Misano (circuito di riferimento) sotto il crono di 1&rsquo;37. Non ci sar&agrave; alcuna restrizione per quanto riguarda gli Over 30. Gli organizzatori vogliono cos&igrave; ridurre i gap tra i piloti e ribadire la natura &ldquo;amatoriale&rdquo; del campionato, rimanendo allo stesso tempo un valido trampolino di lancio verso il CIV. Inoltre, all&rsquo;interno della classe 1000, ci sar&agrave; una classifica riservata ai Rookie, categoria alla quale potranno accedere tutti quei piloti che non abbiano mai preso parte a gare titolate. Per quanto riguarda la sicurezza, l&rsquo;airbag sar&agrave; obbligatorio per tutti.  Calendario Coppa Italia 2024       

Assieme al nuovo calendario, il campionato organizzato dal Moto Club Spoleto ha annunciato diversi cambiamenti in vista della prossima stagione

National Trophy 1000: tutte le novità del 2024

        Il 2024 rappresenter&agrave; un anno particolare per il National Trophy 1000, che non sar&agrave; pi&ugrave; una semplice classe di contorno del Campionato Italiano Velocit&agrave;. Dei sei appuntamenti che andranno a comporre il calendario della prossima stagione, infatti, soltanto tre saranno in concomitanza con la serie tricolore, mentre gli altri si svolgeranno in contesti inediti come il FIM JuniorGP, la Coppa Italia e il MotoEstate. Inoltre, ci saranno ben due new entry per quanto riguarda i tracciati, ovvero Cremona (in cui si correr&agrave; l'8 settembre) e Cervesina, teatro dell'ultimo round stagionale nel weekend del 13 ottobre. L'apertura sar&agrave; invece al Misano World Circuit Marco Simoncelli il 21 aprile, con anche una tappa a Vallelunga, una al Mugello ed una a Imola per un campionato che si preannuncia perticolarmente interessante. Calendario 2024 e non solo: quante novit&agrave; per il CIV Junior! Il calendario 2024 del National Trophy 1000  21 aprile: Misano (con FIM JuniorGP) 28 maggio: Vallelunga (con CIV) 23 giugno: Mugello (con CIV) 8 settembre: Cremona (con Coppa Italia) 29 settembre: Imola (con CIV) 13 ottobre: Cervesina (con MotoEstate) Dakar, tegola in casa KTM: Walkner non correr&agrave; l'edizione 2024       

Il campionato del motoclub Spoleto vivr&agrave; una vera e propria rivoluzione per la prossima annata, con anche l'arrivo di due nuovi circuiti quali Cremona e Cervesina

National Trophy 1000: il calendario di un 2024 ricco di novità

Dopo aver conquistato il terzo titolo in quattro anni, il pilota Kawasaki è già pronto per una nuova sfida, che ci ha svelato direttamente in fiera. Ecco la videointervista completa

Intervista al campione del National Trophy Roberto Farinelli | EICMA 2023

        Il Campione della 250SX Est e del National 250 sar&agrave; in sella alla Honda CRF450RWE ufficiale insieme a suo fratello Jett, dando vita ad un team HRC 450 tutto australiano e tutto Lawrence, con il giapponese Jo Shimoda schierato in 250 sulla CRF 250, insieme allo statunitense Chance Hymas. HRC ha annunciato il passaggio di classe con un simpatico video, girato sulla pista dove i Lawrence si allenano quotidianamente che ritrae Hunter mentre "ruba" la moto al fratello al termine di una discussione su chi sia pi&ugrave; forte sulla 250.  Hunter raggiunger&agrave; il fratello Jett sull 450 La sfida tra i fratelli Lawrence si sposta in 450 Il 24enne australiano&nbsp;che corre con i colori del Team Honda HRC dal 2021 ha dichiarato: "Sono orgoglioso di ci&ograve; che ho realizzato nella mia carriera in 250 ed &egrave; emozionante passare alla classe regina per il 2024. Sento che il mio stile &egrave; adatto alla CRF450RWE e i test finora sono andati bene. Mi &egrave; piaciuto lottare con Jett nella classe 250 prima che salisse di livello e non vedo l'ora di farlo di nuovo ora che siamo entrambi sulla moto pi&ugrave; grande. Ho una grande squadra intorno a me e non vedo l&rsquo;ora di tornare in azione ad Anaheim 1.&rdquo;  Hunter Lawrence durante la presentazione del 2022 Un palmares di tutto rispetto per Hunter Lawrence 2013: 2&deg; nel Mondiale Junior FIM 85 2015: 3&deg; nel Mondiale 125 Junior, Campione australiano di motocross junior 125 e 250 2017: 9&deg; MX2, 1&deg; in MX2 al Motocross delle Nazioni (Team Australia) 2018: 3&deg; MX2; 2&deg; MX2 al Motocross delle Nazioni (Team Australia) 2019: 10&deg; AMA Pro Motocross 250 2020: 13&deg; AMA Pro Motocross 250 2021: 2&deg; AMA 250SX Ovest, 3&deg; AMA Pro Motocross 250 2022: 2&deg; AMA 250SX Ovest, 3&deg; AMA Pro Motocross 250, 2&deg; in MX2 al Motocross delle Nazioni (Team Australia) 2023: Campione AMA 250SX Est, Campione AMA Pro Motocross 250; 9&deg; SuperMotocross 250, 2&deg; nella MX2 al Motocross delle Nazioni (Team Australia)        

Il team Honda HRC ha confermato che Hunter Lawrence correr&agrave; la stagione 2024 nella classe 450, gareggiando nelle serie AMA Supercross, AMA Pro Motocross e SuperMotocross.&nbsp;

Motocross: Hunter Lawrence in 450

        Come Antonio Cairoli che nel gennaio 2011, dopo aver vinto il suo quarto titolo (il primo con KTM), decise di andare ad allenarsi in California, anche il Campione del Mondo in carica della MXGP, Jorge Prado ha deciso di percorrere questa strada. All&rsquo;epoca Cairoli, dopo un mese di allenamenti, decise di rientrare capendo che quel mondo e quella vita non facevano per lui, nonostante le sensazioni in pista e il cronometro dicessero che tutto stesse andando per il meglio.&nbsp; Leggi anche: Cairoli con Ducati: &egrave; ufficiale!  Uno sguardo indietro verso gli obbiettivi raggiunti, il prossimo traguardo di Prado sembra essere in America Come Cairoli 12 anni fa, Prado sonda il terreno americano Nella stessa struttura di Temecula, dove KTM North America fa base da anni e dove c&rsquo;&egrave; tutto l&rsquo;occorrente per &ldquo;costruire&rdquo; una carriera in Supercross, Prado si sta mettendo alla prova in vista del 2025 che potrebbe vederlo attraversare nuovamente l&rsquo;oceano e questa volta per gareggiare e non solo per allenarsi. La differenza di et&agrave; tra i due gioca senz&rsquo;altro un ruolo fondamentale nella decisione, visto che Cairoli all&rsquo;epoca aveva gi&agrave; 26 anni, mentre lo spagnolo, classe 2001, di anni ne ha solo 22, con la possibilit&agrave; di avere molto pi&ugrave; tempo a disposizione per adattarsi ad uno sport simile ma diverso al tempo stesso. In una recente intervista ai colleghi americani di RacerX, Jorge ha confermato la sua voglia d&rsquo;America e che questo assaggio di Usa possa essere propedeutico in un futuro piuttosto vicino.  Prado in azione a Matterley Basin, alle sue spalle una bandiera americana Obbiettivo Supercross, buona la prima impressione Ecco i passaggi chiave dell&rsquo;intervista rilasciata a RacerX nella quale lo spagnolo parla prima di come mai &egrave; in America: &ldquo;Mi sto divertendo molto, la prendo giorno dopo giorno&hellip;stavo cercando di capire se venire a correre in America in futuro e per farlo ho deciso di venire e provare in prima persona. Ho lavorato durante tutta la mia carriera per ottenere il titolo della MXGP e finalmente quest&rsquo;anno ci sono riuscito. E&rsquo; stato un sollievo e ora non ne sento pi&ugrave; il peso sulle spalle. Ho raggiunto il mio obiettivo ed &egrave; stata dura: questo &egrave; uno sport brutale e gli infortuni possono sempre capitare ma adesso &egrave; fatta.&rdquo; Prado prosegue spiegando come sta andando con l&rsquo;approccio al Supercross: &ldquo;Da due settimane sto provando a fare un po&rsquo; di Supercross, all&rsquo;inizio &egrave; stata dura per via del jet-lag ma ora va meglio. Le prime volte mi sono avvicinato alla pista con calma, senza nemmeno fare le whoops, ora invece faccio tutto. Il gruppo KTM in America ha una struttura fantastica, con due piste per allenarsi accanto all&rsquo;officina. Ambientarsi &egrave; stato pi&ugrave; facile del previsto, pensavo peggio, invece sta andando bene. Sapevo che mi sarei divertito ma non cos&igrave; tanto. Cerco di studiare e di imparare da questi ragazzi che sono incredibilmente veloci.&rdquo;  Prado in Inghilterra col numero 1 che user&agrave; in MXGP anche nel 2024 In California come nel 2015 ma questa volta da Campione del Mondo Il campione iberico era gi&agrave; stato in California: &ldquo;Nel 2015 ero gi&agrave; venuto negli Stati Uniti per vedere come fosse l&rsquo;ambiente e il mio obbiettivo era venire subito a correre in Supercross, poi quando sono rientrato, a gennaio del 2016, ho scelto di fare la MX2, ho vinto il primo titolo, poi il secondo e il mio obbiettivo a quel punto era vincere in MXGP. Ora che ho centrato tutti i miei obbiettivi nel mondiale, sarebbe bello venire a correre in America, ecco perch&eacute; sono qui, per conoscere gente, ascoltare pareri e farmi un&rsquo;idea pi&ugrave; precisa. Si tratta di una nuova sfida, simile a quella della MXGP ma al tempo stesso diversa. Le piste sono diverse, i salti sono diversi, pi&ugrave; grandi di quelli del mondiale che sono piccoli&hellip;anche il ritmo &egrave; pi&ugrave; veloce e devi di essere pi&ugrave; preciso, con uno stile di guida diverso, anche se la moto &egrave; la stessa.&rdquo; E ora chiss&agrave; che il 2025 non veda il pilota della GASGAS protagonista sulle piste americane di Supercross e National.  Il 2025 di Prado potrebbe vederlo saltare dall'altra parte dell'Oceano        

Il Campione in carica della MXGP &egrave; negli States per prepararsi prima della pausa invernale. Solo preparazione o un sopralluogo in vista di un trasferimento?

Jorge Prado: il futuro è in America?

        Il Motorsport &egrave; ricco di belle storie da raccontare, e quella di Samuele Bertolasio &egrave; una di queste. Classe 1995, originario di Tignale, in provincia di Brescia, Samuele &egrave; affetto fin dalla nascita da un problema congenito alla mano sinistra ed &egrave; uno dei protagonisti pi&ugrave; titolati della Octo Cup &ndash; il campionato dedicato a piloti con disabilit&agrave; &ndash; che in occasione dell&rsquo;ultimo round National Trophy 1000 ha coronato un sogno: tornare a correre tra i piloti normodotati. Trofeo del Mediterraneo: weekend di pura passione a Binetto Samuele Bertolasio, alle origini del sogno  Proprio nel paddock dell&rsquo;Enzo e Dino Ferrari abbiamo avuto modo di parlare con &ldquo;Samu&rdquo;, che ci ha raccontato la sua storia. &ldquo;La mia passione per le moto nasce da lontano &ndash; le parole di Bertolasio &ndash; ho sempre amato i motori fin dalla mia adolescenza, amavo girare prima coi kart e poi praticare motocross. L&rsquo;amore tra me e la pista ebbe inizio quando mia madre mi regal&ograve; una giornata in pista a Franciacorta, dove Luca Pedersoli e Lorenzo Zanetti furono i miei coach. &Egrave; nato tutto da l&igrave;&rdquo;. Bertolasio inizi&ograve; poi a correre tra le 125: &ldquo;Le mie prime esperienze furono nella ottavo di litro tricolore, all&rsquo;epoca mi misuravo contro piloti del calibro di Kevin Manfredi e Alessandro Delbianco &nbsp;&ndash; racconta Samuele &ndash; fui anche selezionato dal Team Italia, ma nel 2011 inizi&ograve; un lungo periodo di inattivit&agrave; dovuto alla mancanza di sponsor. Non volevo rovinare la mia famiglia per inseguire il mio sogno, cos&igrave; decisi di fermarmi&rdquo;. L'incontro con Chiesura, poi la svolta  La svolta &egrave; arrivata incontrando Riccardo Chiesura, patron del Team RCM: &ldquo;Grazie a lui ho partecipato al campionato riservato ai Di.Di, vincendo 3 titoli italiani e 2 Europei, sia con le 600 che 1000. In questo 2023 sono rimasto fermo perch&eacute; ho dovuto coniugare esigenze personali e lavorative (Samuele &egrave; il proprietario di un bar a Tignale, ndr)&nbsp;ma qualche settimana fa Riccardo mi ha proposto di partecipare all&rsquo;ultima tappa del National Trophy 1000 a Imola. Com&rsquo;&egrave; andata a finire? Beh, mi ha convinto subito&rdquo;. Un&rsquo;impresa non da poco per Samuele, che non ha mai mollato, anche grazie al supporto dei suoi cari: &ldquo;Mi mancano 4 dita della mano sinistra fin dalla nascita, non si sa il motivo, forse per l&rsquo;effetto di qualche medicinale. Ma io fin da piccolo ho sempre voluto correre e, credetemi, stare tanti anni senza corse &egrave; stato difficile. Grazie alla mia famiglia, alla mia fidanzata e al supporto del Team RCM ho mantenute alte fiducia e speranza&rdquo;.  Italia vincente all'Alpe Adria: Alessio e Spigariol campioni a Rijeka Samuele Bertolasio in pista a Imola  Con la voce rotta dall&rsquo;emozione, &ldquo;Samu&rdquo; ci ha poi raccontato la sua esperienza in gara a Imola: &ldquo;Non avevo mai girato qui, &egrave; stata dura perch&eacute; non conoscevo il tracciato e ho corso contro avversari di grande livello. Ma una volta sceso pista ho provato sensazioni indescrivibili: la paura si &egrave; fatta da parte e ho sentito salire una grande carica dentro di me. In realt&agrave;, questa partecipazione per me &egrave; stata un test per capire se potremo ripetere questa esperienza anche in futuro. Io ci credo, voglio continuare a correre&rdquo;. La partecipazione di Bertolasio al National Trophy 1000 &egrave; arrivata proprio nel weekend in cui Lorenzo Zanetti, uno dei suoi primi istruttori, si &egrave; laureato campione Italiano CIV SBK. &ldquo;&Egrave; come se fosse stata la chiusura simbolica di un cerchio&nbsp;&ndash; conferma Samuele - ho festeggiato la vittoria di Zorro sotto il podio, ci siamo incrociati nel paddock, &egrave; stato bello per me&rdquo;. In un crescendo di emozioni, con la voce tremolante e commossa per quanto compiuto, Samu ci ha poi regalato la sua personale riflessione: &ldquo;La mia storia insegna che non bisogna mai arrendersi. Non mollate mai. Se ci credete, le cose arrivano&rdquo;. E noi non potremmo essere pi&ugrave; d&rsquo;accordo.              Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Giorgio Fregonese (@giorgioofregonese)      MotoGP: orari tv Thailandia       

Vi raccontiamo l'esperienza di "Samu", affetto da un problema congenito alla mano sinistra che ha coronato un sogno grazie al Team RCM di Riccardo Chiesura

La storia di Samuele Bertolasio, dai Di.Di. al National Trophy

        Roberto Farinelli &egrave; il dominatore del National Trophy 600. Al termine del round di Imola, che ha incoronato anche Gabriele Giannini campione della classe 1000, il pilota del Team Black Flag Motorsport ha conquistato la seconda corona consecutiva bissando quella ottenuta nel 2022. Un risultato storico, perch&eacute; adesso Roberto pu&ograve; vantarsi di essere il pi&ugrave; titolato nella storia del campionato targato Moto Club Spoleto, considerando anche il successo conquistato nel 2020. Roberto Farinelli nella storia del National Trophy  &ldquo;Sono felicissimo per questo successo&rdquo; ha dichiarato Farinelli ai microfoni di Motosprint poco dopo il traguardo dell'Enzo e Dino Ferrari, dove ha conquistato la vittoria &ndash; la quarta stagionale su sei appuntamenti - nell&rsquo;ultima manche dell&rsquo;anno davanti a Michael Canducci, suo diretto rivale nella corsa al titolo. Roberto ci ha poi confessato di aver corso stringendo i denti, sia per il forte caldo che per un piccolo malessere fisico: &ldquo;Ho disputato tutta la gara cercando di tenere duro perch&eacute; avvertivo un forte dolore alla caviglia sinistra, che rendeva molto difficile cambiare le marce - ha ammesso il numero 42 - vincere il secondo campionato consecutivo cos&igrave;, su una pista storica come Imola, ha sempre un sapore speciale&rdquo;. CIV, Michele Pirro non molla mai: al traguardo da fratturato Farinelli rende onore a Canducci  Il pilota ferrarese adesso pensa a godersi il momento, ma il 2024 &egrave; gi&agrave; dietro l&rsquo;angolo. &ldquo;Il futuro &egrave; da definire, ma mi piacerebbe rimanere in orbita Kawasaki, a prescindere dal campionato&rdquo; ha detto Roberto, prima di complimentarsi con Canducci, che ha chiuso la stagione a -10 in classifica: &ldquo;Io e Michael siamo amici, &egrave; stato un grande avversario in pista, &egrave; uno tosto. Lui ha corso a livello iridati, per questo motivo il mio titolo 2023 assume ancora pi&ugrave; valore&rdquo;. Il podio di Imola &egrave; stato completato da Emanuele Vocino, che ha preceduto Lorenzo Cintio e Marco Marcheluzzo, quest&rsquo;ultimo terzo in campionato. Ponziani nella storia: &egrave; la prima campionessa del CIV Femminile       

Al termine del round di Imola, il pilota Black Flag Motorsport ha bissato il successo ottenuto nel 2022: "Michael Canducci &egrave; stato un grande avversario"

National Trophy 600, Farinelli: "Questo titolo ha ancora più valore"

        Gabriele Giannini concede il bis. Il pilota Pistard Racing, che aveva gi&agrave; conquistato il titolo nel 2022, si &egrave; laureato nuovamente campione del National Trophy 1000. Il successo del pilota di Anzio &egrave; maturato dopo il secondo posto conquistato in Gara 1 a Imola alle spalle di Christian Gamarino (nella foto in basso), approfittando del KO di Niccol&ograve; Canepa CIV SBK, Zanetti suona la carica: "Gloria o ghiaia" Festa Pistard a Imola  Il portacolori Yamaha stava infatti dominando la corsa, dopo aver progressivamente aumentato il gap sugli inseguitori, quando un problema tecnico lo ha costretto al ritiro nel corso dell&rsquo;ultimo passaggio. Un'autentica doccia fredda per il ligure, reduce dal successo colto al Mugello un mese fa e che intravedeva la vittoria numero quattro in stagione. Il guasto tecnico di Canepa ha invece permesso a Gamarino di guadagnare il secondo successo stagionale, mentre Giannini ha ottenuto la certezza matematica del bis. Il podio della manche del sabato &egrave; stato completato da Luca Salvadori davanti a Doriano Vietti Ramus, fresco vincitore della Pirelli Cup 1000.  CIV SSP: Simone Corsi &egrave; Campione Italiano Gabriele Giannini, che gioia  &ldquo;Questa vittoria &egrave; una rivincita personale &ndash; le parole di un emozionato Giannini ai microfoni di Motosprint &ndash; ho vissuto un 2023 non semplice: ho ricevuto pesanti critiche per non aver accettato l&rsquo;offerta di Puccetti per passare nel WorldSBK, ma ho saputo reagire dimostrando il mio valore in pista. Riconfermarsi &egrave; tre volte pi&ugrave; difficile che vincere per la prima volta&rdquo;. La struttura di Gianluca Galesi festeggia cos&igrave; il terzo alloro&nbsp;consecutivo nella manifestazione organizzata dal MotoClub Spoleto, dopo il titolo conquistato con Roberto Tamburini nel 2021 seguito dai trionfi di Gabriele Giannini, che in questo 2023 ha sinora conquistato due vittorie e altri quattro podi. National Trophy 1000, classifica Gara 1         

Il pilota Pistard Racing ha conquistato il titolo nella classe 1000: decisivo il ritiro di Niccol&ograve; Canepa in Gara 1 a Imola

Gabriele Giannini cala il bis nel National Trophy: "È la mia rivincita"

        Scoccata la 20^ ora di gara del Bol d&rsquo;Or 2023, Yoshimura SERT comanda le operazioni e vede la vittoria finale della gara. Guintoli e compagni sono leader incontrastati nonostante l&rsquo;assenza di Guintoli gi&agrave; da questa mattina per problemi fisici. Yoshimura SERT che, a quasi 3 ore dalla fine, chiuderebbe seconda in campionato alle spalle di YART Yamaha. Davanti a tutti, quindi, la GSX-1000R #12 seguita dalla CBR 1000 RR #333 e la M1000RR #37. Seguono YART Yamaha, Kawasaki Webike Trickstar, LRP Poland, Maco Racing, Bolliger, MotoAin e KM99 a chiudere la lista delle EWC. In classe Superstock, National Motos ha la vittoria in mano nonostante la caduta insieme ad altre moto per olio perso dalla Yamaha di Motobox Kremer. Seguono Louit Moto33, Rac41, Team 18 Sapeurs Pompiers, Pitlane Endurance, BMRT 3D Maxxess, Wojcik #777, 3ART Best of Bike, OG Motorsport, LMS Suzuki completano la top 10 della categoria. 35 moto ancora in pista sulle 47 inizialmente iscritte, ai ritirati si aggiunge anche Tati Team Beringer YART continua con i rabbocchi di acqua, safety car per una maxi caduta  La squadra diretta da Mandy Kainz continua ad avere problemi di temperature del motore ed &egrave; costretta a richiamare la R1 ai box per rabboccare acqua e poi ripartire. Attualmente Canepa e compagni sono virtualmente campioni EWC con 20 punti di vantaggio su Yoshimura SERT. Una perdita di olio dalla Yamaha #65 di Motobox Kremer causa una maxi caduta che costringe gli organizzatori a far uscire la Safety car: cadono Yoshimura SERT, Kawasaki Webike Trickstar, Honda National Motos, la Yamaha di 3ART Best of Bike. Ai box tutti per le riparazioni del caso, sostituzione dello scarico per la Suzuki #12. https://x.com/FIM_EWC/status/1703340356794806689?s=20 La classifica di gara alla ventesima ora   EWC Bol d'Or 17^ ora       

Guintoli e compagni comandano davanti a Viltais #333 e BMW #37. In Superstock guida la Honda #55 su Louit Moto33 e Rac41. Fuori anche Tati Team Beringer con il motore rotto

EWC Bol d’Or, 20^ ora: Yoshimura SERT e National Motos “vedono” la vittoria della gara

        Allo scoccare della ora di gara numero 17 (ne mancano ancora 7 alla conclusione del Bol d&rsquo;Or 2023), Yoshimura SERT comanda le operazioni. Guintoli e compagni hanno preso la leadership della gara nella notte grazie al ritiro per problemi tecnici dei campioni in carica di FCC TSR Honda. La GSX-1000R al momento &egrave; l&rsquo;unica esente da noie tecniche, YART &egrave; entrata ai box per ben due volte per le alte temperature del motore. Davanti a tutti, quindi, c&rsquo;&egrave; la GSX-1000R #12 seguita dalla bianco-rossa R1 #7 distante 5 giri da Yoshimura SERT per via del tempo perso ai box per immettere liquido di raffreddamento. Terza posizione per i vincitori dell&rsquo;anno scorso, Viltais #333. Stando cos&igrave; le cose fino alla fine, YART vincerebbe il titolo con 33.5 punti di vantaggio su FCC TSR Honda. Seguono Tati Team Beringer, BMW #37, anche lei con noie tecniche durante la notte, Kawasaki Webike Trickstar, LRP Poland, Maco Racing, KM99, Bolliger a chiudere le prime 10 EWC In classe Superstock, la classifica non cambia per quanto riguarda la testa con National Motos che ha 2 giri di vantaggio su Louit Moto33, Rac41 &egrave; in terza posizione. Seguono OG Motorsport, Team 18 Sapeurs Pompiers, Pitlane Endurance, BMRT 3D Maxxess, 3ART Best of Bike, Wojcik #777, LMS Suzuki a chiudere la top 10 delle Stock. 36 moto ancora in pista sulle 47 iscritte, sono fuori gara anche le due Experimental (Ducati Rosso Bordeaux e Yamaha FMR34), oltre ad FCC TSR Honda, ADSS97, Slider Endurance che si aggiungono a quelle gi&agrave; fuori gara. Tutte le EWC ufficiali con problemi&hellip;tranne Suzuki  Nella notte il primo grande colpo di scena della gara pensando alla lotta per il titolo: fuori gara dopo 358 giri i campioni in carica di FCC TSR Honda, e questo &egrave; un brutto colpo per la loro stagione. La notte e le prime luci della mattina, poi, hanno portato problemi alle tre EWC factory superstiti: Kawasaki Webike, BMW #37 e, soprattutto per ben due volte YART Yamaha. La squadra diretta da Marvin Fritz &egrave; rientrata per ben due volte al box, la seconda per rabbocco di liquido raffreddamento del motore. Esente da problemi la GSX-1000R #12 che procede spedita verso la prima vittoria stagionale. La classifica alla diciassettesima ora   EWC Bol d'Or 9^ ora di gara       

Guintoli e compagni guidano la gara davanti a YART Yamaha e Viltais #333. In classe Superstock domina la Honda #55 davanti a Louit Moto33 e Rac41. Fuori FCC TSR Honda

EWC Bol d’Or, 17^ ora: Yoshimura SERT in testa, National Motos ha in mano la Stock

        Scoccata la 9^ ora di un Bol d&rsquo;Or 2023 tiratissimo per quanto riguarda le tre compagini che stanno lottando per la vittoria ed il titolo, YART Yamaha comanda le operazioni. Canepa e compagni sono passati in testa sfruttando il pit stop di Yoshimura SERT che era passata al comando nell&rsquo;ottava ora prendendosi punti supplementari per il campionato. Davanti quindi c&rsquo;&egrave; la bianco-rossa R1 #7 seguita dalla GSX-1000R #12 e dalla CBR 1000 RR-R #1. Segue BMW #37, al momento fuori dalla lotta per la vittoria e per il titolo, che precede Viltais #333, Kawasaki Webike Trickstar, Tati Team Beringer, KM99, LRP Poland, Maco Racing a chiudere le prime 10 EWC. Ritiro definitivo per Wojcik #77, tanti problemi gi&agrave; da inizio gara per la formazione polacca. In classe Superstock, non essendoci stati scossoni in classifica, la situazione vede ancora National Motos in testa a precedere Louit Moto33 ed OG Motorsport. Seguono Rac41, Team 18 Sapeurs Pompiers, Pitlane Endurance, TRT27, 3ART Best of Bike, BMRT 3D Maxxess, Wojcik #777. 41 ancora le moto in pista sulle 47 iscritte alla gara, ritirati 6 equipaggi Pochi sussulti  Diversamente da quanto capitato nelle altre due 24h, in questa 9^ ora di gara non &egrave; successo praticamente nulla di eclatante, se non la Yamaha Falcon Racing ferma a bordo pista e la caduta di Aviobike #101. Segnalato il ritiro definitivo di Wojcik #77, fermi praticamente da inizio gara dopo essere partiti dalla pit lane insieme alla #777 La classifica alla nona ora di gara   EWC Bol d'Or 6^ ora       

Canepa e compagni precedono Yoshimura SERT ed FCC TSR Honda, in classe Superstock comanda la Honda #55 davanti a Louit Moto33 ed OG Motorsport. Ritiro definitivo per Wojcik #77

EWC Bol d’Or, 9^ ora: YART Yamaha in testa, National Motos sempre primi in Stock

        Allo scoccare della sesta ora di gara e dopo un altro valzer di pit stop, &egrave; Yoshimura SERT a comandare le operazioni. Black e compagni, dopo i pit stop di YART ed FCC TSR Honda &egrave; tornata al comando come prima della caduta dello stesso Black. Come da previsioni della vigilia e dopo le qualifiche di venerd&igrave; mattina, sono i team pi&ugrave; accreditati alla vittoria finale. Davanti a tutti, quindi, c&rsquo;&egrave; la GSX-1000R #12, seguono la bianc-rossa R1 #7 e la CBR 1000 RR-R #1. Quarta posizione per BMW #37, poi Viltais Honda #333, Kawasaki Webike Trickstar, Tati Team Beringer, KM99, LRP Poland, Maco Racing a completare le prime 10 EWC. In classe Superstock, i colpi di scena proseguono e la giallonera #44 di No Limits termina qui il suo Bol d&rsquo;Or e di conseguenza dice addio anche ai sogni di titolo di categoria. Honda National Motos &egrave; ancora in testa davanti a Louit Moto33 ed OG Motorsport. Seguono Team 18 Sapeurs Pompiers, Rac41, TRT27, Pitlane Endurance, 3ART Best of Bike, BMRT 3D Maxxess, Wojcik #777. Pochi colpi di scena al calare della notte  Se le primissime ore di gara sono state caratterizzate da tantissimi colpi di scena (pit stop per passare da rain a slick, la caduta di Fores, quella di Gabellini ed il ritiro di BMW Tecmas), al calare della notte non &egrave; successo nulla di sensazionale se non la caduta di Gregg Black (Yoshimura SERT) mentre era in testa alla gara e quella di Matteo Giacomazzo con la Suzuki JMA che avrebbe potuto causare una seconda safety car. Per quanto riguarda i colori azzurri, da segnalare il ritiro di No Limits Honda che va a sommarsi a quelli di ERC Ducati, Tecmas BMW e la Honda #113. La classifica di gara alla sesta ora   EWC Bol d'Or 3^ora       

Black e compagni precedono YART Yamaha ed FCC TSR Honda, in classe Superstock guida ancora la Honda #55 davanti a Louit Moto33 ed OG Motorsport. Fuori No Limits dopo la caduta di Gabellini

EWC Bol d’Or, 6^ ora: Yoshimura SERT in testa, National Motos primi in Stock

        Allo scoccare della 3^ ora di gara del Bol d&rsquo;Or numero 86, ultimo atto di una tiratissima stagione 2023 del Mondiale Endurance, &egrave; FCC TSR Honda a comandare le operazioni. Hook e compagni hanno ripreso la leadership dopo il pit stop di YART Yamaha. Per la verit&agrave;, i top team hanno effettuato diversi cambi nelle prime tre ore, complice la pioggia scesa prima della partenza che ha portato qualche compagine a partire con le intermedie, salvo poi entrare subito dopo per montare le slick. Davanti a tutti quindi la CBR 1000 RR-R #1 seguita dalla Suzuki #12 e dalla R1 #7. Seguono BMW #37, KM99, Viltais Honda #333, Kawasaki Webike Trickstar, Tati Team Beringer, Bolliger, LRP Poland a chiudere le prime 10 EWC . Fuori dopo 40&rsquo; la Ducati #6 per via di un incidente di Fores. In classe Superstock, dopo il colpo di scena del ritiro di Tecmas BMW per problemi tecnici dopo 16 giri di gara, &egrave; Honda National Motos a comandare davanti a Louit Moto33, OG Motorsport, TRT27, 3ART Best of Bike, Team 18 Sapeurs Pompiers, BMRT 3D Maxxess, LMS Suzuki, Pitlane Endurance, RAC41. Botti, colpi di scena ed una safety car  Visto lo scroscio d&rsquo;acqua caduto fino a prima della partenza, qualche team opta per montare le intermedie pensando alla pista ancora umida. Classico Holeshot in partenza per Gregg Black davanti a FCC TSR Honda, Tati Team Beringer e YART Yamaha. Le squadre partite con le intermedie perdono posizioni e sono costrette al cambio gomme subito dopo la partenza per montare le slick. Approfittando della situazione, ERC Ducati si porta in testa alla gara con YART alle sue spalle. Seguono Viltais, Tati Team e Kawasaki Webike Trickstar mentre FCC TSR Honda e Yoshimura SERT sono costrette ad una rimonta. Dopo appena 16 giri di gara, Kenny Foray &egrave; costretto a portare a spinta al box la sua BMW #9. Bol d&rsquo;Or finito per la Tecmas e nessuna possibilit&agrave; per Loris Baz di scendere in pista. 45&rsquo; di gara ed ecco il primo colpo di scena: a terra la Ducati #6 con Xavi Fores che si rialza zoppicando vistosamente. Gara finita anche per il team ERC. Safety Car in pista per ripulire i detriti lasciati dalla V4R e poi si riparte. L&rsquo;ultimo brivido della prima parte di gara lo regala un incidente tra No Limits e la Suzuki del team Tone. Applauso ironico di Gabellini all&rsquo;indirizzo del pilota della Suzuki #85 e gara in salita per il team di Moreno Codeluppi. La classifica dopo 3 ore di gara   Partenza della gara  Direttamente dal canale YouTube del Mondiale Endurance lo start del Bol d'Or numero 86  EWC Bol d'Or preview       

Hook e compagni hanno preso la leadership della gara davanti a Yoshimura SERT e YART Yamaha. In Superstock, prima posizione per la Honda #55 davanti Louit Moto33 ed OG Motorsport

EWC Bol d’Or, 3^ ora: FCC TSR Honda in testa, National Motos primi in Stock

        Hunter e Jett Lawrence diventano i primi fratelli a vincere entrambe le serie lo stesso anno e Honda il primo costruttore ad aggiudicarsi i 5 titoli nella stessa stagione, con Chase Sexton primo in 450SX, Jett e Hunter Lawrence campioni della 250SX East e West e gli stessi due campioni della 450MX e della 250MX. Una stagione cos&igrave; dominante dei fratelli Lawrence fa sognare gli australiani per il prosssimo motocross delle Nazioni che si terr&agrave; il 7 e 8 ottobre a Erne&eacute; in Francia.  Chase Sexton non &egrave; mai risucito a battere il compagno Jett in Motocross Mai nessun debuttante come Jett Lawrence In 450MX Jett Lawrence porta a casa un risultato che mai nessun roockie aveva conquistato, non solo ha vinto all&rsquo;esordio nella classe regina ma lo ha fatto divenendo il terzo pilota in 52 anni a vincere tutte le gare. Prima dell&rsquo;australiano solo Ricky Carmichael (2 volte) e James Stewart erano riusciti nell&rsquo;impresa e mai al debutto; con una sola stagione alle spalle, Jett sale al 15&deg; posto nella classifica dei piloti pi&ugrave; vincenti di tutti i tempi in 450.  L'ultimo podio della 450MX del 2023, da sx: Sexton, Lawrence e Plessinger Honda piglia tutto in Supercross e National Il secondo gradino del podio dell&rsquo;ultima gara dell&rsquo;anno &egrave; andato a Chase Sexton (Honda), in procinto di lasciare il costruttore giapponese per passare alla KTM, mentre il terzo &egrave; stato appannaggio di Aaron Plessinger (KTM), riconfermato recentemente dal costruttore austriaco. Lawrence ha chiuso con un margine di 151 punti su Dylan Ferrandis (Yamaha), con Plessinger terzo a 13 punti dal francese, che centra il miglior risultato in carriera nell&rsquo;outdoor.  Terzo sul podio di gara e campionato, per Plessinger una buona stagione&nbsp; Gara difficile per Hunter, doppietta di Shimoda&nbsp; In 250MX Jo Shimoda (Kawasaki) si &egrave; regalato la terza vittoria in carriera con una bella doppietta che ha dato a Kawasaki la prima vittoria dell&rsquo;anno; senza questo successo il costruttore giapponese sarebbe rimasto a secco come nel 1981. Per Hunter Lawrence il quinto posto di giornata, dietro Shimoda, Hayden Deegan (Yamaha), Tom Vialle (KTM) al secondo podio in America e Justin Cooper (Yamaha), &egrave; arrivato grazie ad un quinto e un nono posto preziosi.  Secondo podio stagionale per Vialle, sesto in campionato all'esordio Dopo due anni di Jett, in 250 arriva il titolo di Hunter Il pi&ugrave; grande dei fratelli Lawrence &egrave; salito sul podio per otto volte in una stagione che lo ha visto primo ben sette volte su 11 round. Il titolo della 250MX di Hunter arriva dopo i due consecutivi del fratello Jett nel 2021 e 2022, con 20 punti di margine su Cooper, con Shimoda terzo a 6 punti dal secondo.&nbsp;  il podio della 250MX con da sx: Deegan, Shimoda e Vialle       

Ironman National 2023 passer&agrave; alla storia per essere stata la gara che ha regalato una incredibile serie di record che riscrivono la storia del cross americano

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