Termina con una caduta, senza conseguenze, la stagione 2023 di Nicolò Bulega che sul podio di Gara2 vinta davanti a Stefano Manzi e Can Oncu. Scivolato sul prosecco, il romagnolo dopo la caduta si è prontamente rialzato continuando a festeggiare l'ennesimo successo stagionale. 

SSP Jerez, "incidente" per Bulega sul podio di Gara2

        &Egrave; reduce da un ottimo weekend di casa, Axel Bassani che al momento &egrave; quinto in campionato a 22 punti di ritardo dal sei volte campione del mondo Jonathan Rea. Per il pilota veneto la gara di domenica &egrave; stata incredibile, rimasto al comando per diversi giri rispondendo agli attacchi di Torpak Razgatlioglu e dimostrando nuovamente di essere la miglior Ducati in pista dopo quella di Alvaro Bautista. BAGNAIA E STONER: DUE ERE DIVERSE, SIMBOLOGIA DI UN PASSAGGIO DI CONSEGNA Un weekend infuocato &Egrave; un Bassani contento di essere finalmente tornato a casa sulle montagne bellunesi con temperature pi&ugrave; miti rispetto ai quasi 40&deg;C di Imola: &ldquo;Sono contento di aver finito le gare, non ce la facevo pi&ugrave; a stare ad Imola. La domenica mattina mi sono svegliato e ho detto alla mia ragazza che non vedevo l&rsquo;ora arrivassero le 15 cos&igrave; potevo andare via perch&eacute; non ce la facevo pi&ugrave;. Per fortuna abbiamo finito con una bella gara cos&igrave; sono andato a casa anche pi&ugrave; contento&rdquo;. Lo scorso weekend ad Imola il caldo non ha dato pace nemmeno per un secondo, fin dalle prime ore dalla mattina le temperature dell&rsquo;aria superavano i 30&deg;C e l&rsquo;asfalto raggiungeva i 60&deg;C: &ldquo;Non era tanto l&rsquo;asfalto, c&rsquo;erano tanti gradi e l&rsquo;umidit&agrave; altissima, anche solo fare il giro d&rsquo;ingresso il caldo era incredibile, l&rsquo;aria briciava. Mi sono scottato anche i piedi dal caldo, non era divertente girare in moto. Siamo piloti professionisti e dobbiamo farlo ma non &egrave; stato divertentissimo. &Egrave; stata tosta, quando ho visto che mancavano solo quattro giri ho tirato un sospiro di sollievo, &egrave; stata peggio dell&rsquo;Indonesia o quei posti secondo me&rdquo;.  SSP, UFFICIALE: ACCORDO RAGGIUNTO TRA EVAN BROS E LORENZO DALLA PORTA Giusto accorciare Gara2 non era possibile fare altrimenti Fa strano sentire un pilota dire che non si &egrave; divertito in moto dopo aver fatto il suo miglior risultato in gara e sfiorando addirittura la vittoria ma le condizioni veramente al limite hanno tolto tuttala magia del ritorno a Imola: &ldquo;Dopo la gara ho detto che se il prossimo anno dovessimo tornare a Imola sarebbe meglio non metterla a luglio, sia per la gente che ci lavora, per i piloti e per gli spettatori&rdquo;. Raccontaci come &egrave; andata la decisione di accorciare Gara2 di 4 giri: &ldquo;Io finito il warm up ho saputo che a 9.30 sarei dovuto andare in direzione a parlare, per&ograve; gi&agrave; quando sono arrivato in pista sentivo che quella lunga non si sarebbe riusciti a farla e volevo andare con Danilo a parlare in direzione gara a dire che non era fattibile correre. Quando ci hanno proposto di accorciarla tutti erano d&rsquo;accordo, anzi Michael ha chiesto se era possibile togliere anche 5 minuti dal tempo in griglia ed &egrave; stato fatto. Era davvero tosta&rdquo;. SBK, BASSANI E RAZGATLIOGLU: DA IMOLA AL DOWNHILL&hellip; CON UN OSPITE SPECIALE &nbsp; &ldquo;Sono un pilota vero ma non faccio niente di speciale&rdquo; Anche grazie all&rsquo;ottimo weekend, Axel &egrave; entrato ancora di pi&ugrave; nel cuore dei tanti appassionati italiani di SBK: &ldquo;&Egrave; bello vedere che alla gente piaci. Non faccio niente di speciale, faccio quello che mi piace e cerco di fare il meglio possibile. Dico quello che mi passa per la testa, non tutto perch&eacute; altrimenti mi sgridano, vedo che piaccio e fa piacere vedere quando tutti gridano il tuo nome&rdquo;. L&rsquo;aria che si respirava tra gli appassionati era quella della SBK di inizi 2000 quando Edwards e Bayliss si contendevano il titolo proprio sul Santerno: &ldquo;Io sono nato nel 99 quindi non so come era, per&ograve; mi piace vedere le gare di quegli anni, anche la 500 degli anni 80/90, erano veri. Dicevano le cose come stavano, poi in pista se le davano e fuori amici come prima. A me non piace tanto il mondo di adesso, tutto finto: foto, sei figo, ecc&hellip; Sei bravo se metti le foto e hai tanti follower. A me non interessa tanto, a me piace andare in moto e basta. Dire quello che provo e che sento, penso che una volta fosse cos&igrave;, adesso sembra bello in televisione poi scopri cose che non vorresti scoprire e ci resti male". Axel per&ograve; non crede di essere l&rsquo;unico cos&igrave; tra i piloti. Anzi crede che tanti, anche insospettabili, in realt&agrave; siano cos&igrave;: &ldquo;Toprak &egrave; uno tranquillo, si fa gli affari suoi e mi piace. Johnny che &egrave; il re della SBK per me, poi ci sono gli altri &ldquo;vecchi&rdquo;, per&ograve; ce ne sono anche di giovani che sono abbastanza tranquilli: Gerloff, Loka &egrave; uno che sembra timido ma poi ti fa sbragare dal ridere. Bisogna che ci lascino dire quello che pensiamo senza pensare alle conseguenze. Ci sono tanti piloti che potrebbero essere simpatici ma devono stare sempre attenti a quello che fanno e che dicono&rdquo;. L&rsquo;artefice di tutto questo &egrave; senza dubbio Lorenzo Mauri, suo team manager che gli lascia carta bianca: &ldquo;Io devo ringraziare Lorenzo che mi fa dire un po&rsquo; quello che voglio poi mi sgrida se esagero, per&ograve; mi ha sempre lasciato la mia libert&agrave; se sbaglio si arrabbia, me lo dice, lo fa capire e fine. Penso che la libert&agrave; di espressione sia una delle cose pi&ugrave; belle che ci siano. &Egrave; per questo che &egrave; sempre un po&rsquo; agitato quando faccio le interviste&rdquo;. Axel ha poi chiuso il discorso: &ldquo;Stiamo andando in moto, non stiamo salvando l&rsquo;umanit&agrave;. Devi fare divertire la gente facendo quello che ti piace, non sei un astronauta, deve essere bella la moto e certi la fanno troppo seria. A Misano mi chiedevano se non ero agitato e rispondevo che non sto andando a lavorare in minera, sto andando a girare in moto. Vado male? Mi arrabbio e spacco tutto ma sono in moto &egrave; bello&rdquo;.  LA SBK ASPETTA IANNONE, UNA SECONDA VITA NELLE DERIVATE &ldquo;Non &egrave; importante con che moto, conta il progetto&rdquo; Axel &egrave; sicuro di se e sa che nonostante le prestazioni in pista questo potrebbe non bastare per raggiungere la sella accanto ad Alvaro Bautista. Non chiude quindi le porte a nessuno: &ldquo;Io ho sempre detto che sono disponibile a valutare tutto. Dipende dal pacchetto che mi viene offerto e dal progetto che c&rsquo;&egrave; dietro. Se mi viene detto questa &egrave; la moto e questi i soldi vai e gira no, voglio sapere nei prossimi anni cosa verr&agrave; fatto, gli obiettivi, che persone ci sono che lavorano nel team perch&eacute; non &egrave; tanto la moto, fa tanto le persone che ci lavorano. Puoi anche avere una moto mai fatta cos&igrave; bene che &egrave; una bestia ma se c&rsquo;&egrave; gente che non ci sa lavorare non puoi fare niente. Oggi giorno basta una persona all&rsquo;interno del team che non lavora in sintonia con la squadra e tu non puoi pi&ugrave; fare risultato. Il livello &egrave; altissimo, tutto perfetto, dalle gomme, meccanico, capotecnico, telemetrista e elettronico. Io sono sempre libero a valutare non ho le palette come i cavalli ma bisogna valutare&rdquo;. Si parla ovviamente di Fantamercato, se per&ograve; dovessero arrivare offerte dall&rsquo;altro paddock quello del motomondiale? &ldquo;Io sto bene in SBK, mi piace qui e voglio vincere qui. Penso sia casa mia, dall&rsquo;altra parte ci sono gi&agrave; stato per poco e forse per come sono fatto io non mi &egrave; piaciuto. Sono concentrato qui e voglio rimanere a casa&rdquo;. Axel &egrave; uno da pochi fronzoli, un vero appassionato che ama andare in moto ma che si &egrave; sudato tutto quello che ha avuto: &ldquo;Io sar&ograve; per sempre un onesto lavoratore del manubrio, un giorno spero di vincere un mondiale ma sar&ograve; sempre Axel quello che va in moto normale. Non sar&ograve; mai Dio in terra perch&eacute; so guidare una moto. Facciamo quello che ci piace, sono altri quelli che fanno i miracoli e le cose importanti noi facciamo spettacolo, c&rsquo;&egrave; quello bravo e quello meno ma siamo tutti ragazzi che ci divertiamo&rdquo;.  SPIGLIATO, VELOCE, GENUINO: COS&Igrave; AXEL BASSANI STA CONQUISTANDO IL MONDO SBK Sogno Schwantz e di correre al Mugello Chiudiamo con un po&rsquo; di aspetti un po&rsquo; pi&ugrave; personali, il numero 47 da cosa arriva? &ldquo;L&rsquo;ho scelto nel 2008, perch&egrave; c&rsquo;erano Valentino Rossi e Jorge Lorenzo in Yamaha con il 46 e il 48 e io mi sono messo in mezzo. Mi piace e mi ha sempre portato fortuna, toccando ferro&rdquo;. Una scelta importante quella di mettersi tra due campioni del mondo come Rossi e Lorenzo ma che la dice lunga sulla voglia di emergere le pilota veneto. Anche per quanto riguarda le piste preferite ha le idee chiare: &ldquo;Phillip Island per il posto &egrave; un posto incredibile, non ci sono protezioni c&rsquo;&egrave; solo prato vedi la gente la e sembra che venga in pista, ci sono le oche che vengono in pista &egrave; veloce ed emozionante. Assen perch&eacute; &egrave; Assen, per me vincere ad Assen dev&rsquo;essere una cosa impressionante, una volta di pi&ugrave; ma anche adesso &egrave; bellissima. E poi l&rsquo;Argentina, non mi piace arrivarci perch&eacute; &egrave; un viaggio eterno ma la pista mi piace molto. Fuori dal calendario invece il Mugello, per me &egrave; la pista pi&ugrave; bella di tutte". Si &egrave; detto tanto nell&rsquo;ultimo anno del tuo modo di affrontare le gare in furgone, anche questa una scelta un po&rsquo; &ldquo;old style&rdquo;: &ldquo;Il viaggio in furgone &egrave; normale, siamo in tanti che lo fanno &egrave; per comodit&agrave;, cos&igrave; puoi dormire direttamente in pista. Quest&rsquo;anno abbiamo il camper e siamo ancora pi&ugrave; comodi, metti su la tua roba e fai il tuo viaggio vedendo un po&rsquo; di posti mi piace&rdquo;. Mentre anche a una domanda complicata come chi vorresti essere tra i piloti del passato, Axel non ha dubbi: &ldquo;Kevin Schwantz, non l&rsquo;ho mai conosciuto, ho visto solo video di quello che faceva e non ho dubbi era di un altro pianta, lui tutta la vita&rdquo;. Questo &egrave; solo un piccolo estratto dell&rsquo;intervista ad Axel Bassani che potete trovare per intero qui:        

Intervenuto del nostro format di interviste, Axel si &egrave; raccontato parlando a 360 gradi delle gare, del futuro e di un mondo che predilige l&rsquo;apparire all&rsquo;essere

Bassani ospite di Zona Podio: “Sarò per sempre un onesto lavoratore del manubrio”

        Stoico Luca Marini. Il pilota del team Mooney VR46 ha concluso il GP Italia del Mugello al quarto posto, nonostante il forte dolore al polso destro recentemente infortunato. MotoGP Italia, le parole di Francesco Bagnaia Luca Marini, podio sfumato al Mugello  Un risultato che va ben oltre le aspettative della vigilia, ma che poteva essere ancor pi&ugrave; positivo per il fratello di Valentino Rossi, a lungo in posizione da podio prima di dover cedere al dolore e alla rimonta di Johann Zarco. &ldquo;Sono felicissimo per questo quarto posto, &egrave; un risultato inaspettato, anche se quando sei in quelle posizioni sogni qualcosa di pi&ugrave; e speri di salire sul podio &ndash; ha commentato a caldo il pilota della VR46 &ndash; ma negli ultimi giri, purtroppo, non ce la facevo pi&ugrave;, avevo troppo dolore e ho dovuto rallentare il mio ritmo. Salire sul podio al Mugello sarebbe stato un sogno, spero di farcela l&rsquo;anno prossimo&rdquo;. MotoGP: la Classifica Piloti dopo il Mugello Niente podio, ma Luca Marini sorride  Marini ha continuato l&rsquo;analisi della sua gara, sottolineando l&rsquo;importanza delle Qualifiche nell&rsquo;odierna MotoGP: &ldquo;Non mi aspettavo di essere cos&igrave; veloce, avevo un gran passo, ma devo dire che il quarto tempo conquistato nella Q2 di sabato ha aiutato tanto. Partire davanti &egrave; ormai fondamentale e rende tutto pi&ugrave; facile" le parole del ducatista. "Nella lotta con Johann ero in difficolt&agrave;, non riuscivo a gestire la moto in frenata, non avevo abbastanza forte nonostante l&rsquo;ampia dose di antidolorifici assunta prima della corsa, ma in fondo va bene cos&igrave;. Inoltre, finalmente abbiamo rivisto un Mugello pieno, quasi come ai tempi d&rsquo;oro, &egrave; bello per noi piloti vedere tanta gente in tribuna&rdquo;. L&rsquo;ultima battuta riguarda il prossimo GP Germania, tra sette giorni: &ldquo;Il Sachsenring &egrave; una pista fantastica, non ci sono troppe curve a destra e questo mi aiuter&agrave; nella guida. Far&ograve; un po&rsquo; di fisioterapia per farmi trovare pronto&rdquo;.        

Grande gara per il pilota VR46, che ha concluso al quarto posto il GP Italia al Mugello&nbsp;

MotoGP, Luca Marini stoico: podio sfiorato nonostante il dolore

        Si &egrave; fermata ai piedi del podio, e al quarto posto, la rimonta di Andrea Locatelli, che anche in Gara 1 ad Assen si &egrave; classificato alle spalle degli irraggiungibili tre, Bautista, Rea e Razgatlioglu. Una gara in rimonta, quella del pilota bergamasco, culminata nel sorpasso all&rsquo;ultimo giro, &ldquo;duro ma corretto&rdquo; come lo ha definito lo stesso Loka, sul ducatista Axel Bassani. SBK, Andrea Locatelli ai piedi del podio ad Assen  &ldquo;Sono davvero contento della mia seconda parte di gara, perch&eacute; sono stato veloce e sono riuscito a completare una bella rimonta&rdquo; ha commentato il portacolori Yamaha dopo la bandiera a scacchi, consapevole di dover migliorare ulteriormente se vorr&agrave; lottare per il podio. &ldquo;Certo, nella prima parte della corsa ho sofferto molto, non avevo abbastanza grip al posteriore, soffrivo molto in accelerazione e per questo ho perso molto tempo rispetto ai primi &ndash; ha proseguito Locatelli - inoltre, ho commesso un piccolo errore in Curva 1 che mi ha fatto perdere altro tempo, ma sono contento della mia quarta posizione. Sono di nuovo nella Top 5 ed &egrave; sempre un buon risultato. Il mio obiettivo &egrave; per&ograve; arrivare pi&ugrave; in alto. Dobbiamo lavorare per raggiungere i primi tre, ma credo di poterci riuscire&rdquo;. &ldquo;Il mio target &egrave; stare nelle prime tre posizioni, ma non &egrave; facile, specie se devi rimontare dalla sesta posizione come ho dovuto fare oggi&rdquo;. Per riuscirci, Andrea sa di dover migliorare sotto diversi aspetti: &ldquo;Il grip posteriore &egrave; uno dei maggiori problemi per me, non l&rsquo;unico. Sono consapevole di dover migliorare la partenza, ma in generale serve pi&ugrave; ritmo e pi&ugrave; confidenza per combattere per il podio&rdquo;. Andrea Locatelli: il bilancio SBK dopo Assen  Il campione del Mondo 2020 della Supersport 600 sta comunque dimostrando di meritarsi il posto al fianco di Toprak Razgatlioglu e, nonostante la concorrenza di alto livello, sta proseguendo il percorso di crescita iniziato nel 2021, quando ha debutto nella classe regina delle derivate di serie: &ldquo;Sto migliorando, alla fine &egrave; solo il mio terzo anno in Superbike, rispetto al mio debutto i progressi ci sono, sono contento dei miei passi avanti. Devo continuare di questo passo per arrivare ancora pi&ugrave; in alto. Adesso penso a Gara 2 di Assen, dove potr&ograve; lottare per il podio se lavoreremo sulle giuste aree&rdquo; ha concluso il nativo di Alzano Lombardo. Calendario SBK 2023       

Il commento del pilota Yamaha dopo Gara 1, terminata al quarto posto

SBK, Andrea Locatelli: niente podio ad Assen. Ecco perché

Ben 13 piloti hanno chiuso tutte le gare disputate in questa prima parte di stagione nelle prime posizioni. Andiamo a scoprire chi sono i piloti con più presenze nei primi 3

MotoGP, chi ha collezionato più podi finora in questo 2022?

Nella griglia 2021 del mondiale Superbike l&rsquo;Italia certamente non sfigura, grazie attualmente a quattro piloti, tra i quali Andrea Locatelli. Il bergamasco ha fatto il suo ingresso in classe regina in punta di piedi, nonostante il titolo vinto da dominatore in Supersport nella passata stagione, ma ha subito mostrato di che pasta &egrave; fatto.  Dopo qualche comprensibile difficolt&agrave; nei primi round infatti Andrea ha ingranato la marcia giusta in sella alla sua Yamaha R1, cogliendo il primo podio in categoria al quinto appuntamento di Assen, agganciandosi idealmente al gruppo dei migliori per poi non lasciarlo pi&ugrave;. Dopo l&rsquo;affermazione olandese infatti sono arrivati altri due podi e mezzo (il terzo posto di Portimao resta sub iudice), e tante gare chiuse a ridosso dei tre gradini.    Questione di geografia   Il primo podio in Superbike non &egrave; pero finito direttamente sulla sua pelle, come invece accaduto al primo podio nel mondiale Moto3. Parliamo del GP del Sachsenring 2016, quando in condizioni di bagnato estremo Loka conquist&ograve; il secondo posto, festeggiato con un tatuaggio sul retro del braccio destro. Soggetto del tatoo? Semplice, le coordinate esatte del secondo gradino del podio del tracciato tedesco.  Per il primo podio in SBK come detto non &egrave; arrivato il tatuaggio, ma chiss&agrave; che non possa arrivare per la prima vittoria. Con il rinnovo con il team Yamaha ufficiale gi&agrave; in tasca il 2022 pu&ograve; senza dubbio essere l&rsquo;anno di Andrea, per combattere ad armi pari con l&rsquo;altro neoventicinquenne Razgatlioglu e l&rsquo;inossidabile Rea. Per il momento, tanti auguri Loka!    SSP600, Superpole Argentina: Cluzel in pole, Aegerter in seconda fila 

Compleanno in pista per il bergamasco, che in SBK sta mostrando i muscoli. Umile e lavoratore, porta sul braccio destro le coordinate del secondo gradino del Sachsenring, teatro del primo podio in Moto3

SBK: Andrea Locatelli, 25 anni e quel podio impresso sulla pelle

La piccola impresa di Celestino Vietti Ramus a Phillip Island non &egrave; stata poi tanto piccola: il diciassettenne piemontese &egrave; salito sul podio su uno dei circuiti pi&ugrave; impegnativi del Mondiale e l&#39;ha fatto in una gara tra le pi&ugrave; combattute &ndash; se non la pi&ugrave; combattuta &ndash; dell&#39;annata della Moto3. Ma soprattutto il ragazzo chiamato ad anticipare il proprio debutto iridato a causa dell&#39;incidente domestico di Nicol&ograve; Bulega, ha fissato un record per la Moto3: &egrave; diventato il primo pilota della categoria a salire sul podio al secondo GP iridato dopo un debutto in corso d&#39;opera. Nell&#39;era moderna, l&#39;unico risultato analogo &egrave; stato firmato da Hafizh Syahrin, oggi pilota della Yamaha Tech 3 in MotoGP: il malese sal&igrave; sul podio della Moto2 nel GP di casa del 2012, alla seconda wild card iridata.&nbsp;  Incredulo: la favola di Celestino parte da Coassolo, provincia torinese, dove il cognome Vietti &egrave; diffuso al punto che per distinguersi &egrave; stato necessario il suffisso Ramus. &laquo;Ho iniziato quasi per gioco &ndash; ha raccontato Celestino &ndash; cos&igrave; &egrave; nata la trafila dalle Minimoto alla PreMoto3 fino all&#39;ingresso nella VR46 Academy&raquo;. Con cui quest&#39;anno il piemontese ha corso nel CEV, 15&deg; in classifica con un podio. E con cui &egrave; arrivata la promozione per il 2019 accanto a Dennis Foggia nello Sky Racing Team VR46. Ma invece di cedergli la propria KTM in inverno, Bulega l&#39;ha fatto suo malgrado prima, e dopo un 14&deg; posto al debutto a Motegi, Vietti Ramus ha piazzato la zampata in Australia, chiudendo terzo all&#39;interno di una battaglia senza quartiere (14 piloti racchiusi in un secondo) davanti a gente come il leader iridato Jorge Martin ed Enea Bastianini. &laquo;Ma niente festeggiamenti, andiamo subito in Malesia&raquo; si &egrave; schermito Vietti Ramus. &laquo;Ancora non ci credo, soltanto venire a gareggiare nel Mondiale era un sogno, e invece sono salito sul podio. Nel penultimo giro ero decimo, poi con le scie mi sono ritrovato secondo, e ci ho provato...&raquo;.&nbsp;    Il record: Vietti Ramus ha fatto meglio degli ultimi due nomi di rilievo della Moto3 che hanno debuttato a stagione in corso. Il suo compagno di team Dennis Foggia, un anno fa, fu eccellente ottavo al secondo tentativo, mentre Jaume Masia centr&ograve; due Top 10 (9&deg; e 10&deg;) nei primi due GP. Particolare fu il caso di Khairul Idham Pawi, che vinse al terzo GP iridato, sotto il diluvio in Argentina nel 2016. Per ritrovare il podio della Moto3 entro il secondo tentativo nel Mondiale serve andare pi&ugrave; indietro, a Fabio Quartararo, secondo ad Austin nel 2015 quando venne subito apostrofato come l&#39;erede di Marc Marquez. Ancora pi&ugrave; emblematico fu il caso di Romano Fenati, che debutt&ograve; nel 2012, a 16 anni, e nei primi due GP si classific&ograve; secondo in Qatar e primo a Jerez (nella foto sotto sul podio). Ma nel caso del francese e del marchigiano, il debutto era avvenuto al primo GP stagionale, con la possibilit&agrave; di approdare al Mondiale dopo i test invernali. Vietti Ramus &egrave; stato catapultato in una nuova realt&agrave;, e ha saputo brillare immediatamente. A Phillip Island &egrave; nata una stella?   

Nella storia della Moto3, soltanto Quartararo e Fenati avevano chiuso tra i primi tre nei primi due GP iridati, ma avevano iniziato la stagione in pista. L&#39;unico precedente simile viene dalla Moto2, con Syahrin

Debutto in corsa e podio al secondo GP: il record di Vietti Ramus

Non &egrave; soddisfatto Valentino Rossi. Il leader della classifica iridata della MotoGP aveva iniziato bene la giornata, riuscendo ad avvicinarsi nelle prove libere, ma in qualifica le cose non sono andate come aveva previsto.  "Oggi abbiamo fatto un buon passo in avanti perch&eacute; siamo riusciti a migliorare molto il setting e nelle ultime prove libere e il passo non era male. Ero quarto e anche abbastanza vicino agli altri".   In qualifica Marquez ha alzato ancora di pi&ugrave; l'asticella con un giro record, cos'&egrave; successo nel vostro box?   "Il problema per noi &egrave; che qui Marquez va forte ma lo sono anche Lorenzo e Pedrosa. Domani lottare per il podio sar&agrave; veramente dura".   Non si poteva osare qualcosa in pi&ugrave;?  "Purtroppo nel giro buono ho trovato traffico e non sono stato bravo. Sarebbe stato importante partire dalla seconda fila. Tecnicamente parlando abbiamo tolto peso davanti, ora la moto &egrave; pi&ugrave; reattiva sui cambi di direzione. Questo stressa meno anche il pneumatico anteriore. Ieri, invece, abbiamo fatto l'errore di partire con un setting troppo simile alle altre gare, questa pista invece &egrave; particolare. Ma per fare una buona gara serve un altro step". Luca Bologna

Valentino Rossi non brilla nelle prove ufficiali di Indianapolis, per lui sar&agrave; una gara difficile contro Marquez e Lorenzo che partono davanti.

Rossi "Non sar&agrave; facile arrivare al podio"

In Qatar il dramma, al Montmel&ograve; il podio. Dani Pedrosa sta costantemente riprendendo fiducia in se stesso dopo l'operazione al braccio che lo ha tenuto fuori dal mondiale per tre gare. Il Gp della Catalunya &egrave; la sua gara di casa e non c'&egrave; modo migliore di festeggiare con un podio la propria competitivit&agrave;.   "Sono felice ed emozionato. Ho lottato molto duramente al Montmel&ograve;, ma alla fine mi sto riprendendo fisicamente e mi sento meglio in questa gara. Oggi ho fatto una brutta partenza e ho cercato di non innervosirmi, perch&eacute; sapevo che la gara sarebbe stata lunga. Ci sono state&nbsp;molte cadute all'inizio e ho visto che la pista era comunque buona, cos&igrave; ho&nbsp;spinto fino a diventare&nbsp;abbastanza veloce. Sono riuscito a superare diversi piloti alla fine sono&nbsp;arrivato terzo".   Rossi e Lorenzo hanno fatto una gara diversa, Pedrosa non &egrave; riuscito a riprenderli.  "Oggi era impossibile seguire Lorenzo e Valentino Rossi, perch&eacute; eravamo molto pi&ugrave; avanti di me e perch&eacute; andavano veramente forte. Cercheremo di recuperare qualcosa per le prossime gare nei test di domani. Speriamo di trovare qualcosa di positivo per capire meglio la situazione. Voglio ringraziare il sostegno di tutte le persone che mi hanno aiutato, il&nbsp;mio fisioterapista, la mia famiglia e gli amici, il dottor Villamor, Jordi Salo e tutti coloro che mi sostengono. Anche i tifosi che mi hanno mandato tantissimi messaggi di incoraggiamento. E' passato molto tempo, ma per fortuna oggi nella gara di casa casa ho potuto riassaporare l'emozione del podio".

Dani Pedrosa torna a festeggiare sul podio dopo i terribili momenti successivi al Qatar. La gara di casa ha riportato il pilota della Honda a sorridere.

Pedrosa "Miglioramento costante"

"Ero indeciso se fare la seconda manche o no perch&eacute; ero veramente sfinito, ma grazie al supporto della Clinica Mobile ed al sostegno di tutti i miei tifosi, ho potuto chiudere anche la seconda gara, in quarta posizione", esordisce cos&igrave; subito dopo gara2 l'uomo del giorno nella Superbike di Imola, ovvero Davide Giugliano.   Davide Giugliano infatti, rientrante dopo tre mesi di stop per una doppia frattura vertebrale, &egrave; salito sul podio in gara 1, al terzo posto, prima di chiudere la seconda manche in quarta posizione. E' stato anche l'unico dei due piloti ufficiali Ducati a chiudere entrambe le manche dopo i problemi tecnici che hanno afflitto Chaz Davies provocandogli un doppio stop. &ldquo;Sono molto contento del podio, che a livello personale, vale come una vittoria", aggiunge Giugliano, che ha dovuto fare i conti con la stanchezza. "Dopo la prima parte della prima manche ero gi&agrave; stanco e nella seconda parte ho sofferto molto; non avrei potuto fare di pi&ugrave;", dice Davide. "E&rsquo; stato un weekend importante che ci ha fatto capire che possiamo combattere in ogni singola gara per le posizioni di vertice", commenta ancora il pilota romano. "Abbiamo una moto molto performante e, una volta che sar&ograve; tornato in forma, so che potremo essere ancora pi&ugrave; competitivi. Non &egrave; stato per niente facile correre oggi ed &egrave; stato possibile soprattutto grazie al grande aiuto che il team, la mia famiglia e il Prof. Fabio Catani dell&rsquo;ospedale Policlinico di Modena, mi hanno dato in questi mesi. Quindi voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno dato supporto e anche i tanti tifosi che sono venuti a guardare le gare oggi qui a Imola&rdquo;. Fiammetta La Guidara   Guarda la gallery      Guarda la gallery 

"Ero indeciso se fare la seconda manche o no perch&eacute; ero veramente sfinito", spiega Giugliano, sul podio in gara1 a Imola

SBK Imola, Giugliano: Ero sfinito!

Ad Aragon, Aleix Espargar&ograve;, secondo al traguardo, ha conquistato il suo primo podio in MotoGP. A fine stagione, cio&egrave; tra 4 gare, lascer&agrave; il team Forward e la Yamaha Open per passare alla Suzuki (leggi QUI).  Sar&agrave; comunque ricordato come primo pilota a portare una Open sul podio della MotoGP.  La mossa vincente a sette giri dalla fine, quando la pioggia ha iniziato ad essere pi&ugrave; consistente, Aleix &egrave; stato il primo a rientrare al box per il cambio moto: scelta che &egrave; risultata essere la vera chiave del successo odierno.  &ldquo;&Egrave; il mio primo podio in MotoGP, davvero una sensazione incredibile. Abbiamo lavorato sodo durante tutta la stagione per arrivare a questo risultato. &Egrave; stata una gara difficile, resa ancora pi&ugrave; complicata da Smith che mi ha toccato in avvio di gara relegandomi in 19esima posizione. Quando ero sesto, a sette giri dalla fine, ho preso la decisione di entrare per primo ai box per cambiare moto. Questo &egrave; avvenuto con un giro di anticipo rispetto agli altri. E&rsquo; stata una strategia davvero perfetta. All&rsquo;ultima curva, ho sentito Cal che si avvicinava, mi ha toccato nel rettilineo, ma ho fatto di tutto per difendere la mia seconda posizione. E&rsquo; davvero un risultato incredibile, far&ograve; festa sino al Gran Premio del Giappone&rdquo;.

Il primo a cambiare moto: mossa azzeccata! 

MotoGP Aragon. Aleix Espargar&ograve; sul podio con la Open 

&nbsp;  ARAGON - Ancora una volta gli spagnoli hanno regalato un grande spettacolo, ognuno con la sua diversa strategia ed approccio alla gara.  Jorge sembrava essere andato via un altra volta al primo giro, dopo una partenza mozzafiato che lo ha visto conquistare un secondo di vantaggio sulle Honda nel corso del primo giro.  Ma i piloti Repsol non ci sono stati e ci hanno messo poco a prendergli le misure e rifarsi sotto, ma poi c'&egrave; stato un contatto tra i due e Marc &egrave; andato a toccare il sensore del trattino contro di Pedrosa, facendogli erogare tutta la potenza della HRC che ha portato Dani a cadere rovinosamente facendosi anche male.  Marquez invece &egrave; solo andato lungo, rientrado in pista pi&ugrave; agguerrito che mai per andare a riprendere Lorenzo, che vedendolo arrivare a tutta velocit&agrave; non ha potuto fare altro che lasciarlo passare sperando di riprenderlo in un secondo momento.  Ma il leader del mondiale non ne ha voluto neanche sentir parlare e si &egrave; preso la vittoria con i denti, raggiungendo un vantaggio di 39 punti, che viste le sole quattro gare rimaste sembrano essere un bottino davvero prezioso.  Buono il week-end di Rossi, che dopo una buona qualifica ed un ottimo warm-up ha concluso in terza posizione dopo una bellissima bagarre con Bautista e Bradl che lo ha visto uscirne vincitore all'ultimo giro.  

Pedrosa festeggia i suoi 28 anni in clinica mobile, Rossi sul podio 

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