        La storia di Alessia Polita e quella del neo-campione del National Trophy Eddi La Marra sono intrecciate a doppio filo: hanno vissuto tanti alti e bassi da quel 2013 che li vide entrambi protagonisti di due brutti incidenti. Prima fu Alessia, in un turno di prove del CIV, il 15 giugno del 2013 a Misano. Da allora ha perso l&rsquo;uso delle gambe. Poco dopo, il 27 agosto dello stesso anno, sempre a Misano, durante dei test privati, &egrave; stato La Marra a rischiare la vita, e a fare lunghi mesi di ospedale e tanta riabilitazione. Fino a tornare in moto. Alessia, invece, si sta dedicando con successo al monosci. Entrambi hanno lo sport dentro ed entrambi sono accomunati dal grande amore per le moto. Dopo la vittoria del National Trophy al Mugello da parte del suo Eddi, la Polita ha postato sui suoi profili social una foto che la ritrae proprio con lui in un tenero bacio. NULLA E&rsquo; STATO FACILE - &ldquo;Non amo particolarmente pubblicare i rapporti personali su Facebook, ma oggi te lo devo e ce lo devo perch&eacute; nulla per noi &egrave; stato facile&rdquo;, esordisce Alessia.&ldquo;Dall&rsquo;inizio del nostro rapporto al disastro che ci &egrave; capitato e che ormai tutti conoscono nel mentre della nostra relazione e come se non bastasse anche noi ci abbiamo messo del nostro, ma quando il mondo ti crolla addosso non &egrave; semplice ricominciare&rdquo;, continua la jesina con il suo tipico linguaggio colorito ma diretto. &ldquo;Ma ce l&rsquo;abbiamo fatta nonostante sacrifici e sofferenze. Non abbiamo avuto molte persone dalla nostra parte, ma quelle sufficienti a prenderci per mano ed aiutarci a vedere il sole. &ldquo;Per questo ringrazio tutti i nostri pochi ma buoni amici che abbiamo e ci sono stati vicino e sopportato davvero, alle persone che abbiamo incontrato lungo il nostro impervio cammino e hanno fatto luce ai nostri giorni, ma grazie a noi che nonostante tutto siamo qua e spero che almeno un po&rsquo; io ti abbia aiutato a diventare campione italiano National Trophy 2019.&ldquo;Sono orgogliosa di te, perch&eacute; quest&rsquo;anno non hai proprio sbagliato niente!&rdquo; conclude Alessia Polita. L&rsquo;INCIDENTE - Per la cronaca, ricordiamo che quando Eddi La Marra ebbe l&rsquo;incidente, militava nella classe Superbike del CIV e aveva talmente tanto vantaggio nei confronti degli avversari che si aggiudic&ograve; il titolo tricolore nonostante la defezione forzata alle ultime gare della stagione. La Marra &egrave; tornato a correre in moto tre anni dopo, nel 2016, dopo che inizialmente gli era stata negata la licenza, vista la delicatezza dell&rsquo;intervento alla testa che aveva subito. &nbsp;       

&ldquo;Non abbiamo avuto molte persone dalla nostra parte, ma quelle sufficienti a prenderci per mano ed aiutarci a vedere il sole&rdquo;, annuncia Alessia Polita &nbsp;

Alessia Polita a Eddi La Marra: “Non hai sbagliato niente!”

        &ldquo;Di certo non &egrave; terminata come avrei voluto. Quello di sabato era il regalo di compleanno che mi hanno fatto i miei amici per i miei 32 anni&rdquo;, spiega la campionessa europea di motociclismo Alessia Polita in un post sul suo profilo social. La jesina ha debuttato in macchina, con un test su una SEAT Leon sulla pista di Magione. &nbsp; &ldquo;Avevo purtroppo soltanto mezz&rsquo;ora di prova in cui dovevo concentrarmi a conoscere una macchina da corsa e i comandi che sono totalmente diversi da quelli che utilizzo sempre, perch&eacute; io ho comandi wireless alla mano e nella macchina da corsa &egrave; installato il cerchiello. Per di pi&ugrave; le cose da fare con le mani sono davvero tante. Guidare, controllare, dare marce, scalare, frenare&hellip; e in mezz&rsquo;ora &egrave; tutto molto complicato&rdquo;, spiega Alessia. Il test &egrave; finito prima del tempo, perch&eacute; Alessia ha osato troppo. &nbsp; &ldquo;Il tempo purtroppo non mi ha assistito ... e dopo qualche giro dopo essermi girata, sono andata a sbattere nel guard rail facendo qualche danno. La mia avventura che stava prendendo la forma di un bellissimo sogno &egrave; terminata molto presto&rdquo;, spiega Alessia. Ma la pilota, rimasta paralizzata dalla vita in gi&ugrave; dopo un incidente nel CIV a Misano a giugno del 2013, non si arrende. Come sempre. Anzi, l&rsquo;esperienza le &egrave; piaciuta. UN FUTURO IN MACCHINA - &ldquo;Voglio ringraziare chi ha reso possibile tutto questo, partendo dai miei amici che mi hanno fatto un regalo desiderato, a chi mi ha accompagnato in questa avventura, a Giulio, il proprietario della macchina, ai suoi meccanici che hanno fatto il possibile per mettermi la macchina nel migliore dei modi&rdquo;, aggiunge la Polita. &ldquo;Questo &egrave; stato soltanto un regalo, ma &egrave; un regalo che ha acceso qualcosa di molto importante in me. So che le macchine costano davvero tanto, ma passer&ograve; l&rsquo;inverno a cercare sponsor e persone che abbiano voglia di continuare a sognare con me.  &ldquo;Da grande mi piacerebbe fare il pilota di macchine. Ora non c&rsquo;&egrave; altro da fare che cercare di portare questo sogno ad una realt&agrave;!&rdquo; dichiara la Polita. L&rsquo;uscita di pista non la spaventa, anzi, le d&agrave; coraggio. &ldquo;La prima volta che sono salita in moto a Magione ho fatto dare bandiera rossa dopo due giri perch&eacute; feci un botto da paura, ma il proseguo poi &egrave; andato alla grande. Vuol dire che io devo iniziare le cose pi&ugrave; belle con il botto!&rdquo; conclude la Polita.       

La jesina ha debuttato con un test sulle quattro ruote. "Ha acceso qualcosa di molto importante in me", dice Alessia, anche se ha picchiato dopo qualche giro

Alessia Polita: “Da grande voglio fare il pilota di macchine”

Una vicenda che ha lasciato tutti sgomenti quella di Alessia Polita. Era il giugno del 2013 quando una delle pi&ugrave; promettenti interpreti del motociclismo sportivo al femminile finiva vittima di un terribile incidente sul circuito di Misano. Da quel momento, purtroppo, la sua vita sarebbe cambiata per sempre, a causa di una lesione spinale che l&rsquo;ha costretta sulla sedia a rotelle. Ma oggi, a distanza di 4 anni, Alessia torna di nuovo in pista.  MAI DIMENTICARE - E lo fa proprio sul circuito di Misano. Loris Baz, pilota del team Avintia Racing e grande amico di Lady Polita, correr&agrave; il week-end di MotoGP sul Marco Simoncelli indossando un casco replica di quello usato da Alessia quando correva. Un bel gesto che lei ha commentato in questo modo sui social: &ldquo;Ragazzi e piloti cos&igrave; ce ne sono davvero pochi, forse uno solo. E grazie a te che non hai mai dimenticato! &nbsp;Domani veder &quot;correre&quot; il mio casco replica alla MotoGP &egrave; il regalo pi&ugrave; bello che potessi farmi Loris! GRAZIE!&rdquo; 

Il pilota del team Avintia Racing correr&agrave; con un casco replica di quello usato da Alessia Polita

Misano, Loris Baz porta in pista Lady Polita

        "Lo scorso anno correre nel Tourist Trophy era il mio sogno e l'ho realizzato", dichiara Alex Polita. "E' stata una sensazione incredibile affrontare il circuito del Mountain e diventare sempre pi&ugrave; veloce nelle due settimane del 2016. Ora sono felice di avere avuto dal team Penz13.com BMW la possibilit&agrave; di disputare un'altra volta il TT e altre gare stradali del 2017.  IL TEAM E' TRA I MIGLIORI - "Spero di migliorare le mie capacit&agrave; nella guida su strada e so di essere nelle migliori condizioni nel team nel quale mi trovo", conclude Polita, che ha 32 anni ed &egrave; doventato da poco pap&agrave;. Vincitore della Coppa del Mondo Superstock 1000 nel 2007, ha corso anche 22 gare nel mondiale Superbike. UN ISOLANO IN SQUADRA - Ad annunciare la conferma di Alex Polita &egrave; lo stesso team Penz13.com Bmw, che ha presentato i suoi programmi per la stagione 2017. Confermato anche Danny Webb, mentre in squadra entra anche un nome nuovo: il ventinovenne Dan Keen, nato proprio nell'Isola di Man, e che dal 2009 conclude il TT sempre nei primi 15. Il suo miglior risultato &egrave; stato un quinto posto nell'edizione 2010 nella classe Supersport.       

Polita ha rinnovato l'accordo con il team Penz13: correr&agrave; nel prossimo TT sulla BMW S1000 RR. Con lui in squadra Dan Kneen e Danny Webb

TT: Alex Polita ci riprova con la BMW del Team Penz13

Il Tourist Trophy, con il suo percorso cittadino di oltre 60 km che si snoda all&#39;Isola di Man, ha in s&eacute; un fascino innegabile. Irresistibile per molti. Che ogni anno tornano, per dare sempre il massimo e &quot;limare&quot; i propri tempi su giro. Si viaggia su velocit&agrave; pazzesche: basti pensare che il giro veloce della Superbike, lo scorso anno, &egrave; stato siglato dal dieci volte vincitore al TT con una media di oltre 212 km/h. Sembra una follia, considerando che si corre tra muretti e case. Ma tant&#39;&egrave;. Questo &egrave; il TT, prendere o lasciare. Accettare la sfida o concludere la carriera senza mai averlo fatto. E&#39; una questione di scelte. Alessandro Polita , per esempio, ha scelto di provarci. Dopo aver vinto anche la Coppa del Mondo FIM Superstock 1000 e due titoli italiani e dopo aver militato sia nel mondiale Superbike che nel campionato britannico, ha deciso di provare il brivido della corsa su strada. E ha scelto la corsa su strada pi&ugrave; difficile: il Tourist Trophy. Non tutti i piloti, infatti sono accettati alla prima richiesta. Pensate che Francesco Curinga, pluricampione italiano ed europeo di corse in salita, non &egrave; stato ammesso di punto in bianco, e dovr&agrave; correre prima la gara del Manx. Il TT, semmai, l&#39;anno dopo. Polita invece &egrave; stato accettato subito, forse anche perch&eacute; ha corso nella British Superbike.  &quot;Sono felice, tra poco il mio sogno di correre nel TT si realizzer&agrave;. Ancora qualche giorno e partir&ograve; per l&#39;Isola di Man&quot;, scrive Alex Polita sul suo profilo social. &quot;Correr&ograve; con un team di rilievo come Penz13.com - BMW motorrad! Ringrazio Fabrizio Biason per la disponibilit&agrave; mostrata nel farmi partecipare a questo evento e un grazie va a tutte le persone che hanno reso possibile il riuscire di questa splendida esperienza... in primis la mia fidanzata Eva che mi sopporta e supporta, poi le mie manager Silvia Borella e Silvia Mangione della SG Agency per aver superato con me le difficolt&agrave; e tutti i partner che mi sostengono! Mai mollare!&quot;  A fianco di Alex, a rappresentare i colori italiani all&#39;Isola di Man ci saranno anche Marco Pagani e Stefano Bonetti, che hanno gi&agrave; corso al TT.  &quot;Alla fine dopo mille casini e ritardi siamo riusciti a partire!&quot; esordisce Marco Pagani sul suo profilo Facebook. &quot;Non sono stati dei mesi molto semplici, si sono dovute fare scelte diverse da quello che era il progetto iniziale, ma anche senza km ci si prova col massimo impegno!&quot; Poi Pagani ringrazia tutti quelli che hanno reso possibile il suo TT 2016: &quot;Marta, mio fratello Ivan, Roby e Aldo Tanzini di BMW Motoidea Motorrad (santi subito!), Fabio Mapelli e tutti quelli che nel loro piccolo hanno fatto qualcosa. Le moto sono ancora bianche ma ci siamo quasi, incoller&ograve; le grafiche una volta arrivato&quot;.   Per Bonetti la storia d&#39;amore con il TT dura da tanto tempo: era il 2004 quando debutt&ograve; all&#39;Isola di Man, e arriv&ograve; secondo fra gli esordienti.   &nbsp; 

Accanto a Stefano Bonetti e Marco Pagani, che hanno gi&agrave; corso al TT, quest&#39;anno ci sar&agrave; anche Alessandro Polita, al debutto assoluto nelle corse su strada

Il Tourist Trophy 2016 parla anche italiano

Formula vincente non si cambia. La FMI ha confermato anche per la stagione 2016 del Campionato Italiano Velocit&agrave; le due partenze a week-end: una gara il sabato e una la domenica, soluzione adottata quest&rsquo;anno anche dalla Dorna per il mondiale Superbike. Novit&agrave;? Tutti i 12 round saranno trasmessi in diretta su SKY MotoGP HD (canale 208). Si partir&agrave; questo fine settimana (14 e 15 maggio) dal circuito romano di Vallelunga e saranno ben cinque le classi coinvolte: PreMoto3, Sport 4T, Moto3, Supersport e Superbike. Venticinque gli iscritti in pianta stabile nella &ldquo;classe regina&rdquo;, a livello di nomi degna delle griglie mondiali.  QUANTI NOMI! - Al &ldquo;Piero Taruffi&rdquo; ci saranno i protagonisti della scorsa stagione, come il campione in carica Michele Pirro (Ducati &ndash; Barni Racing Team), tester della &ldquo;rossa&rdquo;, spesso wild-card MotoGP e Superbike ma impegnato a tempo pieno nell&rsquo;italiano. Il pugliese dovr&agrave; vedersela con i due diretti rivali del 2015, Roberto Tamburini (Aprilia &ndash; Nuova M2 Racing) e Ivan Goi con l&rsquo;altra Panigale firmata Barni, pronti alla rivincita. Al via ci saranno anche &ldquo;vecchie&rdquo; conoscenze della Superbike iridata come Alessandro Polita, Alessio Corradi, Lorenzo Mauri e i rientranti Matteo Baiocco e Lorenzo Lanzi, insieme ad alcuni nomi che hanno caratterizzato la zona alta della classifica della categoria negli ultimi anni come Luca Conforti, Simone Saltarelli, Remo Castellarin e Kevin Calia.  DALLA STOCK IRIDATA - Vallelunga sar&agrave; anche il circuito del debutto nella Superbike tricolore di un ex-Moto3, il giovane Matteo Ferrari mentre mancheranno purtroppo, a causa degli infortuni rimediati nelle gare della Stock 1000 FIM Cup, sia Riccardo Russo che il suo compagno in Yamaha, Florian Marino. In compenso, sar&agrave; lunga la lista delle wild-card provenienti dalla Stock 1000 mondiale e pronti a sfidarsi sull&rsquo;impegnativo tracciato romano: tra queste, confermate le presenze del pilota di &ldquo;casa&rdquo;, Fabio Massei, di Niccol&ograve; Canepa, Alessandro Andreozzi e del leader della classifica iridata, Raffaele De Rosa. Si, &egrave; un CIV da mondiale. 

La stagione 2016 scatter&agrave; questo week-end dal circuito romano. Oltre ai tanti &ldquo;nomi&rdquo; iscritti stabilmente (Goi, Pirro, Baiocco, Polita e Tamburini) anche wild card illustri come De Rosa, Canepa e Massei

CIV, Superbike da &ldquo;mondiale&rdquo; a Vallelunga

di Federico Porrozzi    Saranno 58 gli equipaggi al via della 39esima edizione  della 24 Ore di Le Mans, la gara di durata per moto pi&ugrave; famosa del mondo. Questa &egrave; la prima novit&agrave;, visto che fino allo scorso anno le moto accettate sulla griglia di partenza erano 56.  I NUMERI - La seconda &egrave; relativa al numero delle categorie. Sabato 9 aprile, alle ore 15, schierati sul rettilineo del circuito francese ci saranno gli iscritti a quattro classi: Formula EWC, Superstock, Experimental (Open) e Supertwin. Cinque, invece, le Case coinvolte ufficialmente (Suzuki, Kawasaki, Yamaha, Honda e BMW) mentre i piloti pronti a scendere in pista arrivano da 10 Nazioni differenti.  SUZUKI PER IL BIS - Squadra da battere tra le 20 iscritte alla categoria &ldquo;regina&rdquo;, la Formula EWC, sar&agrave; la Suzuki Endurance Racing Team: guidata da Dominic Meliand, ha vinto l&rsquo;anno scorso con Vincent Philippe, Anthony Delhalle e Etienne Masson e quest&rsquo;anno saranno sempre loro a portare in pista la GSX-R 1000 favorita per la vittoria finale.  YAMAHA, OBIETTIVO VITTORIA - Fortissima sar&agrave; la concorrenza. A partire dalla Yamaha, da sempre vincente alla 24 Ore. Ci sar&agrave; GMT94, che prover&agrave; a riprendersi lo scettro perso lo scorso anno con lo spagnolo David Checa (fratello di Carlos, ex-campione del mondo Superbike), con l&rsquo;ex-pilota Moto3 e Moto2, il francese Louis Rossi e con il nostro Niccol&ograve; Canepa che, lasciato il mondiale Superbike, si &egrave; lanciato in questa nuova avventura con la R1 del team di Christophe Guyot.  DALLA SUPERBIKE - Attenzione anche all&rsquo;altro team di Iwata, Yart Yamaha, che schierer&agrave; tre &ldquo;vecchie conoscenze&rdquo; del mondiale Superbike ovvero l&rsquo;australiano Broc Parkes, il tedesco Max Neukirchner e il sudafricano Sheridan Morais.  DAL BOL D&rsquo;OR &ndash; Squadrone vero anche quello schierato dalla SRC Kawasaki (team vincitore di quattro 24 Ore consecutive dal 2010 al 2013), che avr&agrave; a disposizione la moto pi&ugrave; vincente degli ultimi anni tra le derivate di serie, la (rinnovata) ZX10R. A guidarla, la formazione capace di vincere l&rsquo;ultimo Bol d&rsquo;Or: i francesi Gregory Leblanc, Fabien Foret e Mathieu Lagrive.  SPECIALISTI HONDA &ndash; La Casa alata, invece, si affider&agrave; al talento e all&rsquo;esperienza di tre assoluti specialisti per provare a vincere la sua prima 24 Ore. A guidare la CBR1000RR, infatti saranno Julien Da Costa, Freddy Foray e Sebastien Gimbert, che proveranno a sorprendere gli squadroni Kawasaki, Yamaha e Suzuki.  BMW C&rsquo;E&rsquo; &ndash; E&rsquo; tornata a correre a Le Mans lo scorso anno grazie al Team Penz13.com e sar&agrave; al via anche quest&rsquo;anno con la S1000RR. La vittoria &egrave; l&rsquo;obiettivo primario per il Costruttore tedesco, che schierer&agrave; una formazione inusuale: ai due ex-campioni del mondo endurance Kenny Foray e Mathieu Gines, sar&agrave; affiancato l&rsquo;ex-pilota del Motomondiale Lukas Pesek, che garantir&agrave; ulteriore &ldquo;qualit&agrave;&rdquo; nel tempo sul giro.   GLI ALTRI ITALIANI AL VIA &ndash; A Le Mans ci saranno anche Alessandro Polita come quarto pilota del team Penz13.com e Gianluca Vizziello, al via con la Kawasaki del Team Bolliger Switzerland (tra i favoriti per il podio) sempre nella classe &ldquo;regina&rdquo;.Luca Marconi &egrave; nel team francese LMD63 iscritto nella Superstock e Emiliano Bellucci nel team francese Flembbo Leader iscritto nella EWC. Squadra tutta tricolore la No Limits Motor Team guidata da Moreno Codeluppi, che schiera in pista nella categoria Superstock tre italiani: Giovanni Baggi, Niccol&ograve; Rosso, Alessio Toffanin e Federico Natali.   La gara sar&agrave; seguita in diretta da Eurosport (canale 211 di Sky). 

Il team vincitore dell&rsquo;edizione 2015 ci riprova con la stessa formazione (Philippe, Delhalle, Masson) mentre il pilota genovese sar&agrave; al via con la Yamaha GMT94, che vuole riprendersi lo scettro

24 Ore Le Mans: Suzuki per il bis, Canepa ci prova

di Riccardo Piergentili  Alex Polita ha guidato di tutto, dalle moto da cross alle Superbike del mondiale. Alex Polita ha vinto tanto, in tutte le discipline. La sua carriera spiega che un pilota di velocit&agrave; ma, a differenza della maggior parte dei piloti della velocit&agrave; &egrave; affascinato dalle road race, soprattutto dal Tourist Trophy. In un sistema sano, Polita avrebbe voluto continuare a gareggiare in circuito. Secondo Alex, per&ograve;, il sistema &egrave; marcio ed &egrave; per questo motivo che lui non vuole pi&ugrave; farne parte. Per questo, dal 2016, Alex Polita dir&agrave; addio alla velocit&agrave; per sposare le road race, iniziando dalla pi&ugrave; famosa, il TT.  Dopo anni di velocit&agrave;, dove hai trovato il coraggio per cambiare vita agonistica, puntando sulle road race? &ldquo;Io ho gi&agrave; corso il BSB, dove la maggior parte delle piste erano gi&agrave; delle road race!&rdquo;.  Sei gi&agrave; stato all&rsquo;Isola di Man? Che impressione hai avuto del percorso? &ldquo;Dopo la mia prima visita mi &egrave; sembreto tutto meno complicato del previsto. Poi... dipende sempre da come devi affrontare la corsa. Correre il TT per battere il record, alla John McGuinness, &egrave; un&rsquo;altra cosa. Lui fa venire l&rsquo;ansia, anche solo guardandolo!&rdquo;.  Come ti hanno accolto in Inghilterra? &ldquo;Dal momento che ho deciso di correre il TT, gli organizzatori mi hanno garantito il massimo della disponibilit&agrave; e il massimo delle attenzioni, come se fossi uno vero! Questo mi stupisce un po&rsquo;, per&ograve; mi ha fatto un immenso piacere&rdquo;.  Forse perch&eacute; sei uno vero... &ldquo;O me lo scordo io, oppure solo in Italia non se lo ricordano. Da noi se non ti presenti in pista con qualche milione di euro per correre il campionato regionale non sei uno vero&rdquo;.  Come &egrave; iniziato il tuo rapporto con gli organizzatori del TT? &ldquo;Mi ero rotto le scatole di lavorare senza guadagnare. Ho scritto una mail agli organizzatori, sapendo che non avrei mai ricevuto risposta. Quella risposta, invece, &egrave; arrivata dopo sette minuti. Come in Italia... Mi hanno risposto e mi hanno detto che mi conoscevano, perch&eacute; sapevano che avevano vinto un sacco di titoli. Ti dico la verit&agrave;... alcuni li avevo addirittura rimossi dalla memoria!&rdquo;.  Perch&eacute; non hai continuato a puntare sulla velocit&agrave;? &ldquo;Lo scorso anno per me &egrave; stato un calvario, perch&eacute; sono stato abbandonato. Ti confesso che mi ero davvero rotto i coglioni di essere trattato senza rispetto. Ognuno di noi ha una dignit&agrave;. Correre in Italia significa rinunciare a questa dignit&agrave;. Mi dispiace dirlo ma &egrave; cos&igrave;. Ho tanta rabbia dentro e questo mi porta ad essere polemico a fare delle affermazioni che forse non dovrebbero essere fatte. Per&ograve; all&rsquo;estero tutto funziona meglio e soprattutto ogni pilota viene rispettato per cu&ograve; che fa. &Egrave; un dato di fatto&rdquo;.  Quindi hai scelto le road race anche per poterti guardare allo specchio senza vergognarti di te stesso? &ldquo;S&igrave;. Essere un pilota &egrave; un investimento. Un pilota &egrave; un atleta e vivere da atleta ha un costo, al quale vanno aggiunti dei rischi. Per questo un pilota meriterebbe un rispetto. Purtroppo in Italia non &egrave; cos&igrave;. In Italia correre o non correre &egrave; solo ed esclusivamente una questione economica. &Egrave; una storia vecchia, per carit&agrave;, per&ograve; non &egrave; possibile che solo ed esclusivamente i soldi influenzino la carriera di un pilota&rdquo;.  Se gli organizzatori del TT non ti avessero risposto, cosa avresti fatto? &ldquo;Oggi anche chi ha talento e ha vinto delle gare e dei titoli &egrave; costretto ad elemosinare una sella. Allora meglio lasciare stare. Quindi la risposta alla tua domanda &egrave;... sarei rimasto in officina con mio padre a costruire una caf&eacute; racer&rdquo;.  Hai deciso di correre il TT perch&eacute; non avevi alternative, oppure la tua &egrave; stata una scelta? &ldquo;A differenza di altri piloti di velocit&agrave; io ho sempre voluto correre il TT, come sogno di correre la Dakar. Non farmi troppe domande, perch&eacute; attualmente ho pi&ugrave; sogni che certezze. Voglio dire... a questo punto al TT 2016 ci sar&ograve;, perch&eacute; gli organizzatori mi hanno gi&agrave; ospitato sull&rsquo;Isola di Man e sottolineo... ospitato. Mi hanno fatto vedere il percorso in auto, spiegandomi quali sono i puntio critici. So che correr&ograve; nelle classi Stock 1000 e Senior con una BMW S 1000 RR, probabilmente gommata Metzeler. Punto&rdquo;.  Qual &egrave; la zona del tracciato che ti ha impressionato di pi&ugrave;? &ldquo;I piloti pi&ugrave; esperti sostengono che la parte pi&ugrave; difficile del percorso sia la prima. Io non sono d&rsquo;accordo. &Egrave; vero, all&rsquo;inizio si viaggia a 300 km/h in mezzo alle case ma senza essere in piega. A me ha fatto molta pi&ugrave; impressione il Mountain, che sembra il Mugello con dei burroni al posto delle vie di fuga! E in quel tratto non sei dritto...&rdquo;.  Non posso non chiederti cosa pensano i tuoi genitori della tua scelta dopo quello che &egrave; accaduto a tua sorella Alessia. &ldquo;Non vogliono sapere nulla. Quando ho detto ai miei genitori che avrei corso il Tourist Trophy &egrave; successa una tragedia. Non immagini. A casa mia il TT &egrave; un argomento di cui non si pu&ograve; parlare. Lo far&ograve; e basta ma non ne posso parlare con la mia famiglia&rdquo;.  Hai descritto il TT come uno sogno, spiegandomi che vorresti correre anche la Dakar. Qual &egrave; il tuo vero obiettivo? Vorresti diventare un professionista delle road race? &ldquo;Ho parlato con Stefano Bonetti e Alessio Corradi, che hanno corso il TT. Loro mi hanno detto che dopo avere gareggiato all&rsquo;Isola di Man non potr&ograve; smettere con le road race. Io so bene che per vincere un TT bisogna vivere all&rsquo;Isola di Man e so bene che il primo anno sar&ograve; lontano dai primi. Per&ograve; spero di essere pi&ugrave; competitivo il secondo anno e di essere veloce il terzo anno. Questo &egrave; il mio sogno. Spero di avere risposto alla tua domanda...&rdquo;.  Twitter: @Hokutonoken_79

&ldquo;In Italia i piloti non vengono rispettati e per correre il regionale bisogna spendere milioni di euro. Meglio le road race. Meglio il TT!&rdquo;.

Alex Polita: &ldquo;Al TT ritrover&ograve; la dignit&agrave;&rdquo;

Per gli auguri di Buon Natale la pilota jesina Alessia Polita sceglie un video che riassume il weekend di Ride For Life, l'evento di beneficenza che si &egrave; svolto a Imola il 14 e il 15 novembre con l'organizzazione della Onlus Riders4Riders.  Guarda il video di RideForLife!    Alessia &egrave; sostenitrice di Ride For Life fin da prima del suo incidente, avvenuto quel fatidico 15 giugno del 2013 a Misano.     "L'associazione Riders4Riders mi &egrave; stata subito vicina, e questo non lo posso dimenticare", dice Alessia. Che oltre a partecipare all'evento Ride For Life a Imola, ha voluto fare ancora di pi&ugrave; per questa Onlus nata per aiutare i piloti che hanno avuto gravi incidenti in moto: Alessia Polita, infatti, si &egrave; dedicata per giornate intere a creare degli addobbi natalizi, che si potevano poi ricevere con una libera sottoscrizione sul sito Lady Polita Onlus. Il ricavato &egrave; stato devoluto a Riders4Riders.      "Questo ragazzi &egrave; quanto abbiamo raccolto per le palline!" scrive Alessia sul suo profilo social, mostrando la foto del bonifico di &euro; 700,00. "Bonifico effettuato a &#8234;#&lrm;riders4riders&#8236; perch&eacute; voi avete veramente sostenuto in modo concreto la ricerca contro le lesioni midollari. Io non posso che ringraziarvi all'infinito di crederci con noi e non abbandonarci mai in questo lungo percorso! Grazie davvero di cuore!" conclude Alessia Polita, che dal prossimo anno torner&agrave; ai suoi progetti "motorizzati". Primo fra tutti, quello di debuttare nelle competizioni automobilistiche. E noi siamo fermamente convinti che ce la far&agrave;, perch&eacute; Lady Polita ha gi&agrave; dato dimostrazione di non fermarsi davanti a nessun ostacolo. Fiammetta La Guidara &nbsp;  &nbsp;

Per gli auguri di Buon Natale Alessia Polita sceglie un video che riassume il weekend di Ride For Life. E poi... i suoi addobbi speciali!

Alessia Polita: Natale di beneficenza

La quinta edizione di Ride For Life, all&rsquo;Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, si &egrave; chiusa con un&rsquo;enorme partecipazione da parte dei piloti, che si sono riuniti per gareggiare e dare spettacolo con un unico obiettivo: raccogliere fondi per aiutare i piloti gravemente infortunati e sostenere la ricerca per la cura delle lesioni al midollo spinale.  Lo spettacolare Trofeo Lady Polita di kart ha aperto la domenica di gare con 40 piloti al via provenienti da tutte le categorie, velocit&agrave; e off road: Alessia Polita ha fatto da apripista alle combattutissime sfide eliminatorie disputate su due giri cronometrati. Una lotta sul filo dei millesimi che alla fine ha visto prevalere nella finalissima un velocissimo Marco Melandri, che allo scadere ha ottenuto 45&rdquo;952, battendo per soli 27 millesimi Matteo Baiocco. Con loro sul podio il crossista Ivo Monticelli, seguito dagli altri finalisti Riccardo Russo, Andrea Dovizioso e Simone Saltarelli. (Nella foto in apertura, il podio).  Melandri &egrave; stato uno dei piloti pi&ugrave; attivi del weekend, partecipando a tutte le corse in programma: dalla 60 Km Ride For Life di ciclismo, disputata il sabato mattina su 12 giri del tracciato, fino appunto ai kart e alle Pit Bike, passando per il Trofeo intitolato ad Andrea Antonelli, originale sfida in bici a coppie effettuata sulle curve del circuito kart, vinta dalla coppia formata dal crossista Samuele Bernardini e dal ciclista Samuele Scotini.  La domenica pomeriggio &egrave; invece stata animata dall&rsquo;emozionante gara in sella alle Pit Bike: sullo sterrato 36 piloti si sono dati battaglia affrontando le manche eliminatorie, dalle quali sono emersi i quattro finalisti: Massimo Bianconcini, Marco Melandri, Andrea Dovizioso e Michele Cervellin. La finale &egrave; vissuta sull&rsquo;emozionante battaglia tra Marco Melandri e Andrea Dovizioso, con il ravennate che ha avuto la meglio sul forlivese soltanto nelle ultime curve. Con loro sul podio lo specialista del cross Michele Cervellin. Da segnalare anche l&rsquo;ottima prestazione di Loris Capirossi, fermatosi a un passo dalle semifinali  Il pubblico intervenuto nel fine settimana ha potuto incontrare da vicino tutti i campioni delle due ruote che hanno partecipato alle gare e assistere anche agli spettacoli di freestyle del gruppo Daboot e alle acrobazie di Roberto Poggiali.  A conclusione della manifestazione sono infine stati estratti i 10 biglietti vincenti della lotteria, con in palio una Pit Bike PBS Hyper 140cc, una Mountain Bike, un televisore e esclusivi pass paddock per gli appuntamenti italiani dei campionati MotoGP, World Superbike e MXGP. I biglietti vincenti saranno pubblicati sul sito www.riders4riders.it e sulla pagina Facebook ufficiale dell&rsquo;associazione Riders 4 Riders Onlus: www.facebook.com/riders4ridersonlus.  Terminata questa edizione di Ride For Life nello splendido scenario dell&rsquo;Autodromo di Imola, le attivit&agrave; dell&rsquo;associazione Riders4Riders Onlus a sostegno dei piloti infortunati e della ricerca per la cura delle lesioni al midollo spinale comunque non si fermano: dal 6 dicembre sul sito www.riders4riders.it prender&agrave; infatti il via l&rsquo;asta online con gli oggetti donati dai piloti e dai sostenitori dell&rsquo;associazione. Tra questi, la tuta completa di Tony Cairoli autografata, le maglie di Clement Desalle e Romain Febvre, una paratia dell&rsquo;alettone della monoposto di Formula 1 Toro Rosso e i sottotuta dei piloti Max Verstappen e Carlos Sainz.  Le parole di alcuni dei protagonisti campioni:  ALESSIA POLITA: &ldquo;&Egrave; stato bellissimo partecipare a questa manifestazione: ringrazio di cuore i tantissimi piloti intervenuti, che hanno dato grande spettacolo e soprattutto stanno continuando a farmi sentire parte di una grande famiglia, nonostante non stia pi&ugrave; frequentando i paddock delle gare. Ringrazio anche l&rsquo;associazione Riders4Riders e tutti coloro che con il loro impegno e la loro volont&agrave; permettono di organizzare questi eventi: &egrave; grazie a loro se il mio sogno di tornare in piedi un giorno si avverer&agrave;&rdquo;.  MARCO MELANDRI: &ldquo;Tantissimi piloti sono intervenuti con grande entusiasmo in questi due giorni e ci&ograve; non pu&ograve; che farmi piacere: &egrave; sempre bello dare una mano a chi &egrave; pi&ugrave; in difficolt&agrave;, e oltretutto ci divertiamo molto! In tutte le gare c&rsquo;&egrave; sempre stata una grande bagarre, peccato per la caduta nel Trofeo Antonelli, altrimenti oggi con le vittorie nei kart e nelle Pit Bike avrei potuto fare l&rsquo;en-plein! Nella finale delle Pit Bike sapevo di avere qualcosa in pi&ugrave; di Dovizioso in alcuni punti della pista: sono contento anche perch&eacute; sono riuscito a fare un bel sorpasso pulito, senza contatti come accade spesso con le Pit Bike! Speriamo di aver trasmesso un bel messaggio e speriamo anche di attrarre ancora pi&ugrave; pubblico in futuro&rdquo;.  ANDREA DOVIZIOSO: &ldquo;Sono presente sin dalla prima edizione di Ride For Life e anche quest&rsquo;anno &egrave; stato molto bello partecipare per aiutare chi ha pi&ugrave; bisogno. A fine stagione, una volta liberi dagli impegni, &egrave; un piacere ritrovarsi tra noi piloti per farsi due risate e lottare con qualsiasi mezzo&hellip; l&rsquo;importante &egrave; che ci sia della bagarre! Qui a Imola ci siamo potuti sfidare con le bici, con i kart e con le Pit Bike ed &egrave; stato molto divertente. Ho visto molta gente gi&agrave; sabato sera in occasione della cena assieme a tutti i piloti e ci&ograve; &egrave; senza dubbio positivo. Ce la mettiamo tutta per dare spettacolo e attirare sempre pi&ugrave; pubblico, per un obiettivo importante!&rdquo;.  LORIS CAPIROSSI: &ldquo;&Egrave; sempre molto bello dare il proprio contributo per una giusta causa! Mi sono divertito molto a lottare con gli altri piloti, anche se con le Pit Bike mi sono dovuto scontrare con avversari molto forti! C&rsquo;erano tanti specialisti della terra e per noi velocisti abituati all&rsquo;asfalto non &egrave; stato semplice, ma mi sono comunque divertito tantissimo!&rdquo;.  &nbsp;

Spettacolo, sport e solidariet&agrave;: Melandri trionfa nel Trofeo Lady Polita di kart e nella sfida sulle Pit Bike dopo un&rsquo;emozionante battaglia con Dovizioso

Ride for Life, i campioni a Imola

Nel weekend Alessia Polita &egrave; stata ospite di TM sulla pista di kart interna al circuito di Misano. Un pomeriggio di prove con i kart motorizzati TM, dove c'era per&ograve; anche una Supermoto sulla quale Alessia non ha voluto rinunciare a salire.  "Riprendere in mano un manubrio &egrave; una bellissima sensazione", ha commentato Alessia.  La pilota jesina, gi&agrave; campionessa europea di velocit&agrave;, ha percorso diverse tornate sul kart, sperimentando i nuovi comandi al volante realizzati da pap&agrave; Giancarlo.  "Il kart &egrave; molto divertente ma serve allenarsi tanto prima, a casa e in palestra, perch&eacute; sollecita molto i muscoli delle braccia", ha commentato Alessia, che sul kart fa un doppio sforzo rispetto a tutti gli altri, perch&eacute; comanda anche acceleratore e freno con le mani.    "Ho in programma una serie di allenamenti mirati", aggiunge Alessia. "Far&ograve; pesi e piscina per tornare al massimo della forma. L'obiettivo &egrave; cominciare a fare qualche gara in macchina la prossima stagione. Quando sono in un circuito mi sento a casa. La competizione &egrave; sempre stata la mia vita e ora voglio rimettermi in gioco".&nbsp;  Alessia Polita &egrave; impegnata su pi&ugrave; fronti. "Sto anche studiando l'inglese..." spiega. "I miei obiettivi non sono solo nazionali... Se mi &egrave; capitato questo grave incidente &egrave; segno che doveva essere cos&igrave; e che nelle mie condizioni devo fare qualcosa di grande. Per questo mi sto preparando..."  Fiammetta La Guidara  &nbsp;

Esclusivo: la Polita scende in kart a Misano e svela a Motosprint le sue intenzioni. "L'anno prossimo torner&ograve; alle competizioni"

Alessia Polita: "Mi rimetto in gioco"

Oggi, 15 giugno, di due anni fa alle nove del mattino sul circuito di Misano Adriatico la moto di Alessia Polita si imbizzarriva e scaraventava la giovane pluricampionessa jesina a terra e poi contro la barriera di pneumatici che delimitano il tracciato. In un solo attimo accadeva l'irreparabile, almeno per quelle che sono le conoscenza mediche fino a questo momento: Alessia Polita da allora ha perso l'uso delle gambe. E la sua vita non &egrave; pi&ugrave; la stessa.  "Dietro ad una paralisi ci sono tanti aspetti che la gente non conosce", spiega Alessia. "Primo fra tutti quello dei dolori, che ti accompagnano costantemente, qualche volta ti danno tregua ma poi tornano a farsi sentire fino a toglierti le forze. Sulle gambe non ho sensibilit&agrave;, ma il dolore lo avverto, non &egrave; incredibile? Alle volte vorresti rimanere a cena fuori con gli amici, invece devi rientrare perch&eacute; hai bisogno di metterti distesa..."  E Alessia in questi due anni di tempo distesa ne ha passato parecchio per delle complicazioni che l'hanno costretta a tornare al Centro di Riabilitazione di Montecatone per mesi. E proprio in quell'occasione, per&ograve;, &egrave; scattata la "rinascita". Alessia ha metabolizzato l'incidente e ha ricominciato ad apprezzare la vita.  "Alla fine posso fare tante cose. Viaggio in macchina da sola, posso sbrigare le faccende quotidiane, posso lanciarmi con il paracadute... e l&igrave; altro che l'adrenalina che ti d&agrave; la moto... Quelle sono cose che se non si provano non si possono nemmeno immaginare!" ci dice ancora Alessia (leggi qui l'impresa di Alessia con il paracadute!)  Certo, i momenti di sconforto non mancano, come alla vigilia della ricorrenza pi&ugrave; negativa della sua vita. "Due anni fa di oggi alle mie gambe erano rimaste solo 9 ore di cammino", scriveva Alessia sulla sua pagina Facebook ieri a mezzanotte. "Solo 9 ore ancora per sognare! Perch&eacute; se ci pensi ti rendi conto che non riesci a non farti domande interminabili dandoti le risposte pi&ugrave; assurde! Nella vita si pu&ograve; morire... Ma si pu&ograve; anche rinascere e il risveglio non sar&agrave; sempre come noi vorremmo! Credo che questa sia una notte molto lunga e un giorno quasi infinito... Ciao gambette mie!"  Ma oggi Alessia Polita come vede le corse?  "A rimettermi in moto non ci penso perch&eacute; ero abituata a viaggiare a livelli altissimi, ero arrivata a schierarmi nel mondiale Supersport..." ricorda Alessia oggi. "Ho provato con i kart e mi dicono che sono veloce. Adesso vorrei provare a correre in macchina, magari nei rally, oppure in pista e spero che qualche team che dispone di una vettura adattata mi faccia provare".  La "iron woman" Alessia Polita presiede anche la Lady Polita Onlus, e proprio oggi, per quello che lei stessa definisce il suo "secondo compleanno", lancia una linea di abbigliamento contrassegnata dal suo numero di gara, il 51, e dallo slogan "All together we can do it", ovvero: "Tutti insieme possiamo farcela". L'abbigliamento, infatti, si riceve tramite donazione, e il ricavato viene devoluto per sostenere i progetti di ricerca e di cura per lesioni spinali croniche e le attivit&agrave; della Lady Polita Onlus stessa.  "A due anni precisi dall'incidente, vogliamo andare avanti sempre pi&ugrave; grintosi", conclude Alessia Polita. Che a due anni dall'incidente &egrave; tornata la campionessa di sempre.  Fiammetta La Guidara

A due anni dall'incidente che l'ha privata dell'uso delle gambe, Lady Polita lancia una linea di abbigliamento e progetta future competizioni

Alessia Polita: "Due anni dopo, la vita"

Ve lo avevamo detto che Alessia Polita &egrave; tornata la guerriera di sempre... (leggi qui)&nbsp;  Ebbene, la pilota jesina si &egrave; letteralmente "lanciata" in una nuova avventura: sempre a base di adrenalina di alto livello, naturalmente. Anzi, altissimo livello: Alessia ha voluto sperimentare infatti l'emozione del lancio con il paracadute e questa mattina alle 12.00 si &egrave; "buttata" mentre sorvolava la citt&agrave; di Fermo.  "Nella vita bisogna imparare a volare.... Sempre! Emozioni uniche!" commenta Alessia Polita.  "Per fortuna quel maledetto incidente mi ha lasciata in vita", ci ha detto la jesina. "Altrimenti non avrei potuto fare le mille cose che posso fare ora... tra cui appunto lanciarmi con il paracadute!"  Ad accompagnare Alessia in questa avventura c'&egrave; un altro grande talento delle due ruote: Eddi La Marra, il suo fidanzato che ha vissuto con lei i momenti pi&ugrave; difficili della sua vita e che poi, per un'incredibile ironia della sorte, ha visto Alessia stargli a fianco dopo una brutta caduta, sempre a Misano, che aveva messo in pericolo la sua vita (leggi qui)  Fiammetta La Guidara  Guarda la fotogallery del lancio di Alessia Polita con il paracadute!  

Alessia Polita si &egrave; lanciata con il paracadute. "Bisogna imparare a volare, sempre", dice. Guarda la fotogallery del lancio e dell'atterraggio!

Alessia Polita e il lancio con il paracadute!

Alessia Polita &egrave; tornata. In tutti i sensi del termine: &egrave; tornata nel paddock, &egrave; tornata a sorridere, &egrave; tornata a parlare di moto, &egrave; tornata a guardare avanti. Con un'altra prospettiva, certo, ma l'importante &egrave; che il pensiero sia proiettato al futuro.  Il "miracolo" che Alessia invocava si &egrave; compiuto senza che lei stessa se ne sia resa conto. No, non si &egrave; (ancora) alzata da quella dannata sedia a rotelle, sulla quale &egrave; relegata dopo l'incidente del 15 giugno di due anni fa, proprio qui a Misano. Il miracolo non &egrave; cos&igrave; evidente ma &egrave; ben pi&ugrave; profondo: Alessia ha superato il momento psicologicamente pi&ugrave; brutto della sua vita e chi la conosceva prima ora la pu&ograve; ritrovare, identica.  L'abbiamo incontrata a Misano, in occasione del Campionato Italiano di Velocit&agrave;. Ci siamo seduti ad un tavolino del caff&egrave; nel mezzo del paddock davanti ad una piadina ben farcita. Tempo cinque minuti e la luce che sprizza dagli occhi di Alessia ti fa dimenticare la sua condizione. Semplicemente non ci pensi che stai parlando con una persona che ha perso l'uso delle gambe. Ti rendi soltanto conto di essere davanti ad una ragazza che ha grinta da vendere, che ha sempre combattuto per inseguire i suoi sogni e che ora riparte per una nuova sfida: tornare a vivere, in sedia a rotelle.  Alessia &egrave; qui perch&eacute; il fratello Alessandro &egrave; impegnato nella classe regina del CIV, la Superbike. Ma l'occasione &egrave; ottima per una "full immersion" in quello che &egrave; sempre stato il suo mondo.  &laquo;Ho vissuto malissimo questi primi due anni&raquo;, spiega Alessia. &laquo;Ero nell'attesa incessante di un qualche ritrovato che mi rimettesse in piedi... Un'ansia continua... un incubo. Invece adesso ho capito che da qui non mi alzer&ograve; pi&ugrave;. Se pure dovessero scoprire qualcosa che ripara questo tipo di lesioni, penso che servir&agrave; a chi si &egrave; appena infortunato... non per noi che siamo gi&agrave; cos&igrave; da anni... &raquo;  Quindi adesso l'obiettivo &egrave; riorganizzarsi la vita.  &laquo;La voglia di tornare in moto &egrave; tanta... quando entro in un box me ne rendo conto pi&ugrave; che mai... &raquo;, spiega Alessia. &laquo;Potrei provare a risalire in sella, ma non sarebbe la stessa cosa di prima... Per&ograve; mi piacerebbe fare qualcosa per portare avanti il motociclismo al femminile: un team, o una scuola, per esempio!"  Il motociclismo "in rosa" &egrave; un argomento che sta particolarmente a cuore ad Alessia Polita, che si "scalda" nel parlarne.  &laquo;Abbiamo fatto tanto per dimostrare che noi ragazze sappiamo dare il gas...&raquo; spiega la jesina. &laquo;Io ma anche pilote come Paola Cazzola, Letizia Marchetti e diverse altre... ci siamo divertite a fare il campionato femminile ma anche a misurarci con i maschi. E abbiamo fatto vedere che siamo capaci di andare veloci. Adesso per&ograve; il motociclismo al femminile &egrave; in declino, non ci sono pi&ugrave; rappresentanti "vere", ma sembra che siamo tornati ai primordi: ci sono ragazze che pensano solo a mettersi rimmel e rossetto e quando indossano la tuta arrivano dietro alla safety car... magari trovano una squadra perch&eacute; fanno audience, ma &egrave; un tipo di pubblicit&agrave; che a noi motocicliste non serve&raquo;.    Ci sono donne pilote forti oggi?  "S&igrave;, ma non riescono a mettersi in luce per mancanza di sponsor", risponde Alessia. "C'&egrave; Letizia Marchetti, per esempio, che ha pure vinto un campionato maschile, ma evidentemente non sbatte gli occhioni agli sponsor... e poi un'altra molto forte &egrave; Rebecca Bianchi, che quest'anno &egrave; addirittura a piedi. Ecco, se ci fosse una squadra che avesse voglia di investire su una giovane donna pilota davvero forte, io mi sento di raccomandare Rebecca Bianchi". Che vi dicevamo? Una donna pilota non perde mai la sua grinta: semmai pu&ograve; avere qualche momento di sbandamento, ma poi ritorna, pi&ugrave; agguerrita di sempre. Bentornata Alessia! Fiammetta La Guidara

Intervista esclusiva ad Alessia Polita. "Ho capito che da qui non mi alzer&ograve; pi&ugrave;", dice la jesina. "Vorrei fare un team, o una scuola, per le donne-pilota!"

Bentornata Alessia Polita!

"Se c'&egrave; un pilota che non ha mai smesso di aiutarmi da quando mi sono fatta male &egrave; Baz!&nbsp; Non &egrave; nemmeno un mio compaesano ... Eppure c'&egrave; sempre stato! Grazie Loris!"  E' il post di oggi sul profilo Facebook di Alessia Polita, la pilota jesina che ha perso l'uso delle gambe dal giugno dello scorso anno (nella foto grande con il fratello Alessandro Polita, oggi, alla fine della sessione di terapia con l'esoscheletro). Da allora ci sono state numerose iniziative in suo favore e per la sua Onlus Lady Polita. Una di queste arriva da Loris Baz: il pilota transalpino, ex campione europeo della Stock 600 e protagonista quest&rsquo;anno del mondiale Superbike in sella alla Kawasaki, prima di essere arruolato in MotoGP, dove debutter&agrave; nel 2015, ha messo all&rsquo;asta uno dei suoi caschi per sostenere Alessia Polita.    "Mi fa piacere sentirti dire queste cose di Baz, dopo quanto fatto e detto nelle ultime gare del mondiale le sue quotazioni erano decisamente calate", commenta un amico di Alessia Polita.  E Alessia ribatte: "Nessuno &egrave; perfetto ... Magari ha creato un po' di caos... Ma vi garantisco che LUI non mi ha mai abbandonato e mi ha aiutato sempre! E questo fa di lui una grande persona. &Egrave; la terza volta che mette all'asta qualcosa per me ... E quante volte mi ha scritto chiedendomi come stavo e come andava..."    Il casco si trova su eBay: si tratta di un casco Shark ufficiale di Loris Baz, che nell&rsquo;asta scrive: &ldquo;Vendo il mio casco Shark con il quale ho partecipato a parecchie gare di Superbike quest&rsquo;anno. Tutto il ricavato sar&agrave; devoluto direttamente alla Onlus di Alessia Polita&rdquo;.  Partito con una base di 450 euro l&rsquo;8 dicembre alle 18,00, in poche ore &egrave; gi&agrave; arrivato a 750 euro. L&rsquo;asta terminer&agrave; il 18 dicembre alle 18,00, ora di Parigi.  Per seguire l&rsquo;asta e fare un&rsquo;offerta, cliccare sulla pagina dell&rsquo;annuncio.   &nbsp;

"E' la terza volta che mette all'asta qualcosa per me", scrive Alessia su Facebook. Il transalpino vende su eBay un suo casco ufficiale per Lady Polita

Alessia Polita: "Grazie Baz!"

Alessia Polita ha postato su Facebook un paio di foto insieme al suo fidanzato Eddi La Marra: lei in kart e lui che sembra darle consigli sulle traiettorie, e poi ancora una foto di loro due insieme ma con Eddi in tuta dopo aver girato in supermoto e Alessia che gli sta amorevolmente vicina.    I due sono legati ormai da parecchio tempo e il loro affiatamento non &egrave; stato mai scalfito dal terribile incidente del 15 giugno dello scorso anno, quando Alessia ha perso l'uso delle gambe.  "Sempre insieme, nonostante ci scanniamo", commenta Alessia. E qualcuno commenta: "L'amore non &egrave; bello se non &egrave; litigarello". Che sia davvero cos&igrave;?  Fiammetta La Guidara

"Sempre insieme, nonostante ci scanniamo", scrive Alessia su Facebook. E la loro storia rimbalza nel web

Polita e La Marra: &egrave; amore!

Il "Lady Polita Day", evento fissato per domenica 30 novembre, &egrave; stato rinviato a causa di problematiche inerenti l&rsquo;utilizzazione della pista per la tipologia di evento organizzato. Per garantire la sicurezza dei piloti, &egrave; stato deciso di rinunciare ad organizzare la manifestazione in questa occasione, per spostarla ad altra data e presso altra pista.  &ldquo;Mi dispiace tantissimo di dover rinunciare, seppur temporaneamente, alla gioia di vedere realizzato questo progetto che &egrave; stato ideato, con tanto impegno e sacrificio da parte mia e di tutti coloro che hanno collaborato con me", ha detto Alessia Polita. "Ma ritengo che l&rsquo;incolumit&agrave; dei piloti debba essere anteposta a qualunque altro obiettivo. Ringrazio, intanto, tutti coloro che hanno aderito a questa mia iniziativa, cogliendo lo spirito con cui &egrave; stata progettata e spero vivamente che continuino a sostenerla partecipando all&rsquo;evento che presto verr&agrave; nuovamente realizzato&rdquo;.  Ricordiamo che all'evento - il cui ricavato sarebbe andato in beneficenza per le lesioni spinali - avevano dato la loro adesione anche Mattia Pasini, Claudio Corti, Franco Morbidelli, Marco Melandri, DJ Ringo e Francesco Capodacqua. Fiammetta La Guidara

L'evento, fissato per domenica 30 novembre, &egrave; stato rinviato per problematiche di sicurezza. "Lo faremo presto in un'altra pista" anticipa Alessia

Rinviato il Lady Polita Day

Il video di lancio della giornata in pista organizzata dalla Polita il 30 novembre sul circuito "La Chiusa" di Agugliano. Al via anche Pasini e Morbidelli

Lady Polita Day

Alessia Polita torna in pista, dopo il grave incidente del 15 giugno del 2013, sulla pista di Misano, quando la sua moto non ha risposto pi&ugrave; ai comandi e l'ha scaraventata a terra procurandole una frattura vertebrale. Da allora Alessia ha perso l'uso delle gambe e ha dovuto affrontare tutte quelle difficolt&agrave; connesse ad un incidente cos&igrave; importante. Ma la passione per i motori e per la vita non l'ha mai perduta. Appena ha potuto ha ricominciato ad andare in pista, in kart, appassionandosi alla disciplina tanto da organizzare una gara-evento, che ha il sapore di una festa.  L'appuntamento con il "Lady Polita Day" &egrave; per domenica 30 novembre al circuito "La Chiusa" di Agugliano, presso Ancona. Il programma prevede gare di kart ma anche di supermotard. Alla prima uscita "ufficiale" di Alessia Polita hanno aderito grossi nomi del mondo delle due ruote ma anche dello spettacolo: i primi a confermare la propria presenza sono stati Mattia Pasini, Claudio Corti, , Franco Morbidelli, Alex Baldolini, DJ Ringo e Francesco Capodacqua.  I fondi raccolti saranno utilizzati per finanziare progetti di ricerca e di cura per lesioni spinali croniche e per sostenere le attivit&agrave; della Lady Polita Onlus.  "Da quel giorno la mia vita &egrave; cambiata", spiega Alessia Polita. "E' cambiato il mio modo di vedere le cose. La paralisi agli arti inferiori mi ha scaraventata in un mondo tutto nuovo per me. Non ho mai accettato la mia condizione attuale, non mi sono mai rassegnata a questa realt&agrave; e anche se molto probabilmente la mia vita sar&agrave; sopra ad una sedia a rotelle, ho deciso di 'incamminarmi' in questa avventura, aiutare la ricerca per le cure per lesioni spinali croniche, perch&eacute; il mio sogno e di tutte le altre persone mielolese &egrave; quello di poter tornare a camminare ed avere una vita completamente autonoma".  La Lady Polita Onlus, infatti, non vuole soltanto aiutare la cura della mielolesione, ma vuole sensibilizzare le vittime di questa patologia a lottare per il raggiungimento di un obiettivo di guarigione.  Qui il video di lancio dell'iniziativa!    Fiammetta La Guidara

&Egrave; una gara di kart molto particolare quella organizzata dalla Lady Polita onlus. Il 30 Novembre al &ldquo;Parco Motori La Chiusa&rdquo; ad Agugliano, provincia di Ancona.  Ecco quello che Alessia scrive sulla sua pagina Facebook.  &ldquo;Ci sar&agrave; una giornata dedicata alla mia Onlus, dove vedremo impegnati tanti piloti di motociclismo gareggiare con i Kart. Vi dico gia&rsquo; qualche nome, in attesa di risposta di altri piloti: Mattia Pasini, Danilo Petrucci, Claudio Corti, Franco Morbidelli, Simone Corsi, Alex Andreozzi, Massimo Roccoli,Fabio Menghi, Lorenzo Alfonsi, Manuel Poggiali, Simone Saltarelli, Riccardo Russo Matteo Baiocco e tanti altri piloti in attesa di conferma... Avremo anche numerosi ospiti come Francesco Capodacqua(concorrente di Amici di Maria de Filippi) DJ Ringo e tanto altro.Per il momento vi dico soltanto questo... a giorni pubblicheremo l&rsquo;evento sul mio sito e tutto il programma della giornata. Spero sarete in tanti a venire, perch&egrave; non aiuterete soltanto la Lady Polita Onlus, ma anche la ricerca sulle lesioni spinali croniche&rdquo;.  Alessia, che il 15 giugno del 2013, durante una gara di campionato italiano ha perso l&rsquo;uso delle gambe dopo una caduta che l&rsquo;ha vista impattare contro la barriera di pneumatici sul circuito di Misano (leggi QUI) non si &egrave; rassegnata all&rsquo;immobilit&agrave;. Non pu&ograve; pi&ugrave; andare in moto, ma &egrave; tornata su un kart, messo a punto da suo pap&agrave; Giancarlo (leggi QUI).  

Il 30 novembre. Tanti ospiti VIP . Il ricavato alla ricerca sulle lesioni spinali

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Alessia Polita: "Mi rimetto in gioco"

Alessia Polita: "Due anni dopo, la vita"

Alessia Polita e il lancio con il paracadute!

Bentornata Alessia Polita!

Alessia Polita: "Grazie Baz!"

Polita e La Marra: è amore!

Rinviato il Lady Polita Day

Lady Polita Day

Lady Polita Day

Alessia Polita organizza una gara di kart