Marc Marquez ci prova, o ci provano con Marc Marquez? Cosa cambia, chiederete: &egrave; coppia quando entrambe le parti ci stanno. Vero, ma il momento dell&#39;otto volte iridato &egrave; particolare perch&eacute;, oltre alla necessit&agrave; di fare risultato, deve pensare al futuro di carriera, nell&#39;obiettvio di rendersi pi&ugrave; appetibile possibile. Al numero 93 piace molto la Ducati indipendente del team Gresini, ma preferibbe godere della versione GP24 ufficiale.&nbsp;  Martin prossimo all&#39;addio a Pramac  Comunque vada, se ne andr&agrave;. Lo ha promesso Jorge Martin, attuale leader di classifica, intenzionato a migliorare il secondo posto finale ottenuto lo scorso anno. Come? Vincendo il mondiale, traguardo che potrebbe portarlo nella formazione Lenovo Factory, a fianco di Pecco Bagnaia.  Non vincer&agrave; il mondiale? Lo spagnolo saluter&agrave; lo stesso Pramac Racing, puntando a lidi ufficiali, che non significa avere la sola moto ufficiale, bens&igrave; tutti i crismi della fattispecie. Anzitutto, contratto e stipendio adeguato, in pi&ugrave; la possibilit&agrave; di indirizzare lo sviluppo. Abbiamo messo il numero 89 nel collage di copertina, proprio perch&eacute; lascer&agrave; il posto libero.    Marc &amp; Pramac, discussione infinita. Come finir&agrave;?  Nel 2023 ci ha, ops, ci hanno provato, oggi ci stanno riprovando. Radio Paddock mai sbaglia e, se l&#39;affare andr&agrave; in porto, le dovremo dare ragione. Marc Marquez e Prima Pramac Racing discutono su un eventuale futuro da condividere, ovviamente marcato Ducati.  Ovviamente, davvero? E se la formazione satellite di Borgo Panigale passasse a Yamaha? In quel caso, malgrado impegno e immaginazione lavorino al massimo, fatichiamo a immaginare il catalano di Cervera a bordo di una M1. Quindi, il nodo da sciogliere &egrave; doppio, se non triplo.&nbsp;    Marquez in Ducati ufficiale? Lo vedreste quale &quot;compagno&quot; di Bagnaia?  Tutto &egrave; possibile, per&ograve; questa &egrave; tosta: Pecco Bagnaia e Marc Marquez &quot;coppia&quot; Ducati Lenovo 2025. Ci sta, perch&eacute; ai vertici il pi&ugrave; vincente del lotto piace parecchio e, noi stessi, lo abbiamo scritto: Borgo Panigale lo accoglie nella famiglia, parcheggiandolo da Gresini, valutando di promuoverlo in Rosso. Vedremo. Nel frattempo, ecco qui in basso il triplo nodo di cui sopra.    Marc deve decidere se restare in Gresini o meno: rimarr&agrave; se avr&agrave; la Desmosedici GP25  Marc deve decidere se continuare a correre o meno: lo far&agrave; se i risultati lo incoraggeranno  Marc andr&agrave; in Pramac se Pramac lo vorr&agrave;: condicio sine qua non la Desmosedici GP25    

Marc e la formazione satellite Ducati ci (ri)provano: sarebbe una degna sostituizione del partente Jorge Martin

Marquez e Pramac, flirt &quot;segreto&quot; in MotoGP: diventer&agrave; amore?

        Siamo solo a met&agrave; venerd&igrave; delle Americhe MotoGP, ma &egrave; giusto stilare un bilancio dei due primi Gran Premi completati, in attesa del terzo. In cima alla classifica mondiale c'&egrave; Jorge Martin, punta Prima Pramac che ha in Gino&nbsp; Borsoi un manager pronto a spiegare il momento dello spagnolo e del team stesso: "Il pilota e la squadra hanno fatto il massimo. Non credo che avremmo potuto essere pi&ugrave; veloci: a Portimao lo spagnolo ha usato l&rsquo;intelligenza, portando a casa moto e risultato. Siamo primi in classifica, abbiamo ragione noi". Borsoi sulla Yamaha: non &egrave; questione di competitivit&agrave; Giusto ieri, Jorge Martin ha ribadito che, comunque o qualsiasi cosa succeda, saluter&agrave; il team Pramac. Borsoi &egrave;, chiaramente, dispiaciuto, seppur comprensivo: "Capisco che senta l&rsquo;esigenza di cambiare" riconosce "passando da un team satellite quale siamo noi, a una formazione Factory. Il progetto Pramac gode d moto ufficiali, ma non &egrave; ufficiale". Invece, Pramac che far&agrave;? E' davvero in atto una discussione coi tre diapason? Leggete la risposta del manager: "Tutti i rumors con Yamaha sono messi in campo da chiss&agrave; quali voci. Scrivere &egrave; facile, ma gli accordi sono ben altri. La natura del rapporto instaurato assieme a Ducati prevede la promozione di giovani piloti da far crescere e poi, eventualmente, diretti al team Factory. Su questa premessa, per noi &egrave; normale continuare a lavorare con Ducati, questo &egrave; il nostro scopo". Gino precisa una cosa: "Non &egrave; una questione di competitivit&agrave; Yamaha, dato che oggi la situazione vede arretrate le M1 ma, potrebbe succedere, magari domani trovano soluzioni efficaci e valevoli di passo in avanti. Chiss&agrave;, potrebbero ritrovare la competitivit&agrave;&rdquo;.  Gino su Aldeguer: perfetto per Pramac&nbsp; Il manager aggiunge note importanti all'intervista: &ldquo;Pramac &egrave; nata con Ducati, insieme a Ducati ha completato una stagione incredibile, tra noi e Lenovo ufficiale abbiamo portato a casa tutto ci&ograve; che si poteva vincere. Che senso ha cambiare? Tra Pramac &egrave; Ducati il rapporto va oltre gli interessi economici. Ovviamente gli altri team vorrebbero la ducati ufficiale, ma non &egrave; detto che la trovino. Queste voci del nostro cambiamento vanno provate: il cambiamento non &egrave; previsto&rdquo;. Infine, Fermin Aldeguer, oggi in Moto2 con Speed Up, ma gi&agrave; sotto contratto Ducati: "Lo spagnolo &egrave; giovane, Mi piace tantissimo, Ducati ha il suo contratto e dedice. Ecco, Fermin rappresenta il percorso di cui sopra: entrerebbe in Pramac, crescerebbe poi, chiss&agrave;&rdquo;.         

Gino, manager della formazione satellite dotata di GP24: "Scrivere &egrave; facile, ma gli accordi sono altri: siamo il fratello del team ufficiale, a cui forniamo i piloti"

Borsoi: "Pramac con Yamaha? Che senso ha per noi cambiare?"

Il team toscano sarà per la ventesima stagione al via del motomondiale con la Ducati Desmosedici, di strada ne è stata fatta da quando nel 2005 Pramac Racing con Roberto Rolfo debuttava con la moto bolognese. Nel 2023 la conquista del titolo team e Jorge Martin restato fino alla gara di Valencia in corsa per la conquista del titolo mondiale. Nel 2024 migliorare sarò difficile ma Jorge Martin e Franco Morbidelli ci proveranno per scrivere una nuova storica pagina della MotoGP.

MotoGP, Prima Pramac Racing toglie i veli alla sua Desmosedici GP24

        Jorge Martin arriva ad una settimana dal via della stagione 2024 come principale contendente di Francesco Bagnaia. I due hanno monopolizzato la MotoGP conquistando 24 successi su 39 gare la passata stagione, lo spagnolo lancia la sfida all&rsquo;amico-rivale. ALDEGUER E PRAMAC: AFFARE FATTO PER LA MOTOGP 2025 Obiettivi per il futuro Martin ammette di aver affrontato un pilota meritevole di tutto ci&ograve; che ha: &ldquo;Credo che Bagnaia sia gi&agrave; stato scelto per il team ufficiale e se lo merita&rdquo;. Ma &egrave; anche consapevole delle proprie potenzialit&agrave;: &ldquo;Personalmente ho mostrato di cosa sono capace, e se inizier&ograve; la stagione nel modo giusto avr&ograve; fatto il mio compito: l&rsquo;obiettivo &egrave; una sella nel team ufficiale Ducati, se non arriver&agrave; vedremo che fare. Gestire le voci di mercato &egrave; normale per un pilota, ci si deve pensare il giusto, anche perch&eacute; ora &egrave; presto&rdquo;. Martin nel finale di stagione ha commesso gravi errori che, col senno del poi, sono stati decisivi nella corsa al titolo: &ldquo;Credo di avere dei margini di crescita sotto l&rsquo;aspetto mentale. Non ci avevo lavorato in passato, mentre ora l&rsquo;ho fatto mi sento migliorato, spero di dimostrarlo in pista. Rispetto all&rsquo;anno scorso vorrei riuscire a preparare maggiormente la moto per la domenica, senza concentrarmi esclusivamente sulla velocit&agrave; pura. Sul finale del 2023 la pressione si &egrave; fatta sentire, tanto che vincere era quasi un&rsquo;ossessione, quindi ho lavorato anche su questo&rdquo;.   BAGNAIA E BASTIANINI: IL GESTO DI FAIR PLAY CHE NON TI ASPETTI La GP24 &egrave; nata bene I test a Sepang hanno mostrato una Desmosedici GP24 gi&agrave; competitiva, lo spagnolo per&ograve; al contrario di Bagnaia soprattutto in Qatar non &egrave; riuscito a mettere tutto insieme per rispondere all&rsquo;incredibile tempo dell&rsquo;italiano: &ldquo;Il chattering? Ne ho parlato anche prima con Gigi, ma essendo qualcosa che non posso controllare non mi preoccupa pi&ugrave; di tanto, voglio pensare in primis alla mia guida e restare rilassato. Le sensazioni con la GP24 sono migliori rispetto a quelle con la GP23, specie in Qatar dove mi sono tolto tutti i miei dubbi. Parliamo di differenze lievi, ma in positivo&rdquo;.  MOTOGP, &Egrave; IL TURNO DI PRAMAC: PRESENTAZIONE IN GRANDE STILE IN BAHRAIN Il futuro della MotoGP Come avevamo anticipato, Fermin Aldeguer sar&agrave; un pilota Pramac Racing nel 2025, per lui un contratto diretto con Ducati e una moto ufficiale proprio nel team toscano: &ldquo;Aldeguer credo sia pronto per la MotoGP. Quest&rsquo;anno deve lottare per il titolo, e credo che al momento sia il pi&ugrave; forte in Moto2: non so se ha firmato o meno, ma questo potrebbe regalargli ulteriore motivazione&rdquo;. Il Prima Pramac Racing &egrave; stato il primo team ad aprire alla F1 grazie alla grande amicizia tra il Patron Paolo Campinoti e Stefano Domenicali, CEO della massima serie su 4 ruote: &ldquo;La MotoGP &egrave; gi&agrave; in ottime mani, ma &egrave; indubbio &egrave; che la Formula 1 &egrave; cresciuta tanto negli ultimi anni, quindi un carico di nuove idee potrebbe aiutare il nostro movimento a crescere. Tutte le novit&agrave; positive sarebbero ben accette&nbsp;ma&nbsp;vedremo&rdquo;.  GP QATAR, VINCER&Agrave; ANCORA GRESINI PER IL TERZO ANNO DI FILA?       

Lo spagnolo punta al mondiale e alla sella ufficiale nel 2025, per il futuro apre le porte ad Aldeguer e alla Formula1

Martin: “Credo di avere dei margini di crescita sotto l’aspetto mentale”

        Non poteva chiedere di pi&ugrave; Jorge Martin dal suo GP di Catalunya, in cui &egrave; riuscito a raccogliere il massimo bottino possibile, il terzo posto, dovendosi necessariamente arrendere alle Aprilia di Maverick Vi&ntilde;ales e del vincitore Aleix Espargar&ograve;. Per salire sul gradino pi&ugrave; basso del podio, lo spagnolo ha dovuto battere la concorrenza della terza Aprilia in causa, quella di Miguel Oliveira, a conferma di una prestazione dall'alto voto in pagella. Interpellato ai microfoni di Sky Sport, il pilota Pramac ha spostato l'attenzione e posto l'accento sulla brutta caduta di Pecco Bagnaia, che ha prodotto attimi di intensa paura a tutta la griglia della top class e non solo: "Spero che Bagnaia stia bene, questo &egrave; il mio pi&ugrave; grande desiderio al momento, mi hanno detto che non sembra essere tanto grave fortunatamente. Ha fatto una brutta caduta, l'ho visto vicino e ho frenato per evitarlo, quando Binder gli &egrave; passato di sopra mi sono agitato molto, spero che sia tutto a posto". GP Barcellona, Binder: "Ho avuto paura di avergli tagliato le gambe" Jorge Martin: "Io e Bagnaia abbiamo fatto la differenza, ma Aprilia era superiore" Le condizioni di scarso grip della pista catalana hanno messo in grande difficolt&agrave; la Ducati e le sue caratteristiche, privandola di ogni tipo di vantaggio tecnico e competitivo solitamente ben visibile. Al contrario, l'Aprilia ha giovato della situazione, riuscendo a generare tanta trazione. Aspetti che si sono esplicitamente notati in gara e che ha sottolineato lo stesso Martin: "L'Aprilia era superiore in tutto qui a Barcellona, nelle curve strette hanno tanta trazione e anche se usano tanto la gomma posteriore in uscita di curva non usurano troppo le gomme. Noi siamo ancora molto forti in staccata, anche se non siamo riusciti ad accelerare bene. C'&egrave; stata una situazione davvero strana a Barcellona, in gara ho fatto di giri di cinque secondi pi&ugrave; lenti rispetto che al tempo in qualifica, non &egrave; una corsa ordinaria questa. Ad ogni modo penso che a Misano torner&agrave; tutto come prima, a Barcellona c'&egrave; il peggior asfalto di tutta la stagione, pi&ugrave; avanti troveremo tracciati normali". Lo spagnolo ha concluso sottolineando la differenza tecnica prodotta da se stesso e da Pecco Bagnaia, gli unici due piloti Ducati in grado di tener testa alla casa di Noale: "La gara &egrave; stata dura, per quanto io sia partito bene in entrambe le partenze di oggi penso che l'Aprilia fosse troppo forte qui a Barcellona. Sia io che Bagnaia abbiamo fatto la differenza su una pista dove la Ducati faceva fatica a curvare e a scaricare correttamente la potenza; penso che abbiamo fatto il massimo che potevamo".  GP Barcellona, la caduta di Pecco Bagnaia          

Lo spagnolo, terzo al traguardo, ha analizzato la netta superiorit&agrave; della casa di Noale, consapevole che a Misano potrebbe invertirsi la situazione

GP Barcellona, Martin: "Aprilia superiore ma a Misano tornerà come prima"

        Il mese e mezzo di pausa estiva verso la gara di Silverstone pu&ograve; servire ad alcuni piloti per riprendersi al meglio dagli infortuni (basti pensare a Marc Marquez, Mir e Rins), ma accade anche che siano necessari degli interventi chirurgici per risolvere delle problematiche che gli impediscono di guidare nelle condizioni ottimali.&nbsp; Cos&igrave;, dopo l'operazione necessaria a&nbsp;Quartararo per ridurre la frattura all&rsquo;alluce sinistro, anche Jorge Martin &egrave; passato a fare il &ldquo;tagliando&rdquo; alla gamba destra per risolvere un problema che si portava dietro da tempo e che non gli permetteva di esprimersi al meglio sulla moto. Il post social di Martin  Lo spagnolo, post intervento alla gamba, ha postato sui social le foto che lo ritraggono in ospedale con questa didascalia: &ldquo;Mi sono dovuto operare per risolvere un problema che mi dava fastidio da un po' di tempo in moto, &egrave; andato tutto bene, ora speriamo di recuperare al meglio per arrivare al 100% a Silverstone.&rdquo; Classifica piloti MotoGP             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Jorge Martin Almoguera (@89jorgemartin)            

Lo spagnolo del team Pramac &egrave; stato operato alla gamba destra per risolvere un problema che gli impediva di guidare al meglio

MotoGP: Jorge Martin ha fatto il “tagliando”

        Il week-end del Mugello ha mostrato una versione pi&ugrave; completa e matura sportivamente parlando, di Jorge Martin, che dopo una prima fase di campionato in cui ha commesso qualche errore di troppo, sembra stia trovando una dimensione alquanto pericolosa per gli avversari, in virt&ugrave; di una grande velocit&agrave; (e questo lo si sapeva) mista, adesso, ad una spiccata efficacia in termini di risultati. Nella prima parte della corsa lo spagnolo del team Prima Pramac &egrave; rimasto in scia del campione del mondo Pecco Bagnaia, salvo cedere nel finale al fine della conservazione di una piazza d'onore particolarmente importante per la classifica iridata. L'azzardo della scelta della gomma soft al posteriore ha pagato, sebbene la seconda parte di gara si sia rivelata inevitabilmente complessa: "Ero in crisi con la gomma posteriore, i primi undici giri sono stati veloci ma poi ho sofferto nel finale". MotoGP, Mugello: Bagnaia festeggia il successo con una grigliata Jorge Martin: "Sono in forma, ma Bagnaia lo &egrave; di pi&ugrave;" La prestazione dello spagnolo ha ruotato attorno alla scelta gomma da adoperare; in tal senso, Martin ha ironizzato attraverso un particolare riferimento alla carena usata in gara, richiamante la Divina Commedia di Dante Alighieri: "Non so se ho usato l'inferno o il paradiso oggi, sicuramente la mia gomma posteriore era pi&ugrave; vicina all'inferno per quanto era calda. La carena ci ha portato fortuna. Volevo correre con la soft a tutti i costi anche se la squadra voleva farmi usare la media. L'idea di tutta la griglia era la gomma media al posteriore ma io non riuscivo a farla funzionare bene. L'avevo gi&agrave; notato nella FP1 e poi l'ho confermato nel warm-up, ero pi&ugrave; veloce con la morbida e perci&ograve; abbiamo rischiato". Al termine della corsa Martin ha evidenziato l'importanza della seconda posizione finale e ha elogiato la prestazione ed il momento di forma di Pecco Bagnaia: "Questa &egrave; stata una gara difficile e aver colto questo risultato ha un significato davvero importante. Bagnaia al Mugello &egrave; impressionante, il suo stile di guida &egrave; molto efficace, guida pulito e tiene la moto sempre molto stabile. Nel secondo settore soprattutto lui sembrava essere in un'altra pista, io al contrario faticavo molto. Io sono in forma ma lui al momento &egrave; uno step in avanti. Dobbiamo capire come ricucire questo gap per batterlo nelle prossime gare". Adesso lo attende la difficile e tortuosa pista del Sachsenring: "Secondo me al Sachsenring potremo essere veloci ugualmente, gi&agrave; oggi eravamo veloci nei tornantini stretti, dove bisogner&agrave; fare la differenza su un tracciato come quello tedesco". GP Italia, Bagnaia diventa DJ sul podio del Mugello        

Lo spagnolo si conferma sulla via della costanza di rendimento e conquista un altro secondo posto dopo la Sprint del sabato

GP Mugello, Jorge Martin: "Al Mugello Bagnaia è impressionante"

Il team Pramac Racing celebra la gara toscana della MotoGP con una speciale livrea dedicata alla Divina Commedia di Dante

GP Italia, Pramac con Dante dall'Inferno al Paradiso

Il week-end francese di Jorge Martin sancisce una sorta di nuovo inizio per lo spagnolo, che dopo tante aspettative non ripagate nel primissimo avvio di stagione, a Le Mans ha ritrovato velocit&agrave; e fiducia tanto da portarsi a casa la vittoria nella Sprint ed un preziosissimo secondo posto in gara. Una corsa complessa per il pilota Pramac che dopo esser partito bene ed essersi messi alla coda del gruppetto di testa &egrave; stato costretto ad un lungo per evitare il contatto con Luca Marini, ritrovandosi di colpo in decima posizione. Da quel momento &egrave; partita la lenta e lucida rimonta di Martin, abile ad arrivare a fine gara preservando il pi&ugrave; possibile le gomme per il duello finale con Marc Marquez per la seconda posizione. Ai microfoni di Sky Sport lo spagnolo ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato odierno anche se non ha nascosto un leggero ramamarico per non aver lottato con Marco Bezzecchi, secondo lui avvicinabile dal punto di vista del ritmo gara.    Prossime gare MotoGP 2023  Secondo Jorge Martin la vittoria era possibile  Il GP dello spagnolo non era iniziato nel migliore dei modi, a seguito di un lungo che l&#39;ha costretto a ricostruire interamente la sua corsa: &quot;La gara &egrave; stata davvero bella, purtroppo al secondo giro mi sono quasi toccato con Marini e sono andato largo ritrovandomi al decimo posto davanti a Quartararo. Dopo ho iniziato a recuperare e per poco non sono caduto nell&#39;incidente tra Alex Marquez e Luca Marini. Non &egrave; stato facile finch&eacute; poi sono arrivato alla ruota di Marquez, in quel momento volevo provarci&quot;. Martin ha poi avuto la meglio nella bagarre con l&#39;otto volte iridato Martin: &quot;Abbiamo fatto una bella lotta fino alla fine e l&#39;ho superato nel punto dove ero pi&ugrave; veloce. Ad un certo punto non ho pi&ugrave; sentito la moto di Marquez. Rimontare dalla decima posizione alla seconda significa che abbiamo fatto una bella gara&quot;.  Nel box dello spagnolo c&#39;&egrave; un po&#39; di rammarico per non esser riusciti a lottare con Bezzecchi per la vittoria, considerata la competitivit&agrave; mostrata per tutto il week-end: &quot;Io andavo tre\quattro decimi pi&ugrave; veloce di Marquez, ero veloce come Bezzecchi ma con le moto che ci sono adesso &egrave; difficile superare perch&egrave; la gomma davanti si riscalda troppo quando si insegue qualcuno. Dobbiamo risolvere questo problema che abbiamo avuto anche a Jerez perch&egrave; per colpa di ci&ograve; abbiamo perso la vittoria&quot;. Martin ha poi concluso: &quot;Oggi si poteva lottare per la vittoria per&ograve; dovevo essere intelligente, ad un certo punto terminare in terza posizione mi sembrava pi&ugrave; fattibile rispetto alla seconda, nella situazione in cui ero pensavo a questo, poi per&ograve; &egrave; andata bene, Marquez ha sbagliato e ho fatto secondo. Sarei stato contento anche se avessi fatto il terzo posto. In una gara come questa in cui ci sono state molte cadute questo &egrave; un doppio risultato&quot;.  LEGGI ANCHE:    MotoGP,&nbsp;Luca Marini:&nbsp;&quot;ho fatto uno dei miei migliori salvataggi&quot;  Fabio Quartararo nuovamente critico con la Yamaha&nbsp;  Pecco Bagnaia, &quot;Da due anni tutti vogliono vincere al primo giro&quot;  Alex Marquez penalizzato al Mugello  

Il pilota spagnolo corona un ottimo week-end con il secondo posto dopo aver avuto la meglio su Marc Marquez

GP Francia: un unico problema si &egrave; messo tra Jorge Martin e la vittoria

        L&rsquo;Argentina ha messo ancora una volta in luce le qualit&agrave; del pilota portacolori Pramac Racing, in quanto il francese nella gara domenicale ha pennelato le curve sotto il diluvio prendendosi il secondo posto in classifica.  Facendo un passo indietro ripercorriamo il weekend sudamericano che ha visto il fenomeno d&rsquo;oltralpe prendersi, rispettivamente, la quinta e la sesta posizione nel giorno di prove libere del venerd&igrave;, come anche il giorno seguente dove Zarco conquista la sesta casella in griglia di partenza. Per quanto riguarda la Sprint race c&rsquo;&egrave; stato un piccolo momento di buio nel francese che conclude il nuovo evento del sabato tredicesimo. Si rif&agrave; per&ograve; nella gara della domenica dove dopo un ultimo giro di fuoco, in cui sorpassa Morbidelli e Alex Marquez, si aggiudica il secondo gradino del podio.  L'abilit&agrave; sul bagnato del pilota Prima Pramac Il 32enne di Cannes ha mostrato molte volte di avere talento quando si corre sotto la pioggia, una delle tante ad esempio lo scorso anno in Indonesia dove ha ottenuto il podio dietro ad Oliveira e Quartararo, ma purtroppo non vincendo. Johann fa parte quindi di quel club ristretto di piloti come Dovizioso, Marquez e Miller che si trovano a loro agio sul bagnato e che a differenza di molti altri riescono a performare con previsioni meteo avverse.  Ducati, la moto giusta per Zarco Il circuito di Termas de Rio Hondo ha portato ancora pi&ugrave; in alto il prototipo di Borgo Panigale con due moto sul podio in Sprint race e ben quattro delle prime 5 in gara. La Desmosedici ha mostrato quindi la sua competitivit&agrave; anche sotto la pioggia o su asfalto umido tanto da regalare la gioia della vittoria a Bezzecchi. Quindi ora Zarco deve cercare di sfruttare le qualit&agrave; della sua Ducati, soprattutto in questo momento cosi roseo per il V4 italiano, cercando di ambire finalmente al primo posto. Calendario MotoGP 2023 Zarco sempre podio, ma la vittoria? Johann &egrave; due volte campione del mondo in Moto2 grazie ai titoli conquistati nel 2015 e 2016 in sella alla Kalex del team Ajo Motorsport. &Egrave; in MotoGP dal 2017, ma ancora non ha vinto la sua prima gara nella classe regina seppur essendo salito in diverse occasioni sul podio: Cinque volte ha chiuso in terza posizione - la prima in Malesia nell&rsquo;anno dell&rsquo;esordio e l&rsquo;ultima in Catalunya nel 2022 &ndash; e ben dieci secondi posti. Statistiche che fanno riflettere, ma soprattutto pensare e constatare che al francese non sia ancora capitata l&rsquo;occasione giusta per trionfare; Complici anche tutti questi nuovi giovani talenti che hanno reso complicata la carriera al francese. Rovesciando la medaglia c&rsquo;&egrave; da dire che Zarco non &egrave; mai salito su una moto davvero performante (fino ad ora). Solo nel 2019 ebbe la possibilit&agrave; di guidare un prototipo factory quello KTM, ma dopo una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative, il francese scelse di interrompere il rapporto con la casa austriaca e quindi di conseguenza ripiombare nel circus dei team satelliti fino ad arrivare ad oggi che fa parte del duo di piloti Pramac Prima Racing. Le caratteristiche eccellenti del prototipo Ducati dell&rsquo;ultimo periodo si spera che potranno regalare a Johann la prima tanto cercata e molto probabilmente meritata vittoria in MotoGP. Prossima gara MotoGP negli USA Il paddock del motomondiale per la prossima tappa voler&agrave; negli stati uniti sul tracciato di Austin (COTA - circuit of the Americas). Quest'ultimo &egrave; stato inaugurato nel 2012, presenta una lunghezza di 5.500 metri e un layout di 20 curve, inoltre dato interessante &egrave; la differenza di altitudine che &egrave; di 41 metri totali dovuti alla disposizione del tracciato. Johann non ha mai avuto un buon rapporto con il circuito ma neanche una relazione disastrosa, si pu&ograve; definire amore e odio per lui. I risultati dello scorso anno lo vedono chiudere al nono posto - partendo allo start dalla quarta casella - e nel 2021 un DNF dovuto al ritiro. Questo &egrave; un momento proficuo per il pilota di Cannes che dopo l'ottima parentesi Argentina cercher&agrave; di dare il massimo anche in Texas.         

Gran weekend per Johann che, seppur ancora non abbia portato a casa la vittoria, &egrave; andato vicino al trionfo

Arriverà la vittoria per Zarco, prima o poi, ne siamo certi

        Ci andiamo coi piedi di piombo, ma ci andiamo. Radio paddock suggerisce un possibile movimento di mercato, noi ascoltiamo la voce, valutando se potrebbe essere plausibile e concretizzabile. Come fatto circa un anno orsono, quando non si sapeva se Marc Marquez avrebbe nuovamente inforcato la sua Honda, oggi introduciamo un possibile discorso instaurato tra Toprak Razgatlioglu e un forte e valido team. Il turco, oggetto voluto dai pi&ugrave;, non &egrave; per&ograve; interessato alla SBK bens&igrave; alla MotoGP. Toprak e la SBK: che altro potrebbe volere il turco?   Vincere, ovviamente. In SBK lo ha gi&agrave; fatto, chiaramente ci vuole riprovare, sapendo contestualemente che la missione di battere il pi&ugrave; titolato di sempre - Jonathan Rea - sia gi&agrave; mandata in archivio. Persa la chance 2022 di bissare l'alloro 2021, Razga ha con Yamaha il contratto in scadenza proprio alla fine di quest'anno e, stando all'attualit&agrave;, parrebbe poco intenzionato al rinnovo. O meglio, Toprak coi tre diapason ci rimarrebbe anche, ma non pi&ugrave; nel campionato dedicato ai modelli derivati di serie, bens&igrave; ai prototipi. Dopotutto, se ci pensiamo bene, aver portato in patria l'alloro e averlo riportato a Iwata &egrave; traguardo gi&agrave; tagliato. Meglio guardare a moto diverse. Ducati V4R? Magari al posto di Alvaro Bautista o Michael Ruben Rinaldi? Potrebbe, tuttavia ci suona strano, forse impossibile. Il pupillo di Kenan Sofuoglu chiede ingaggi importanti, da verificare se affrontabili dal team Aruba. Pi&ugrave; che affrontabili, logici: lo schieramento rosso &egrave; giovane, ricco di talenti in crescita, perch&eacute; "imbarazzarsi" con un nome cos&igrave; pesante e costoso come quello di Toprak? No, chi lo pu&ograve; pagare come lui &egrave; abituato a ricevere &egrave; la MotoGP.&nbsp; Razga e la MotoGP: vero movimento promozionale   Da tempo si parla di un sempre pi&ugrave; florido interesse delle due ruote nel mondo dell'Arabia Saudita. A dire il vero, da quelle parti sono realmente interessati alle quattro ruote, Formula 1 e GT World Challenge in particolare. Di moto, attualmente poco e niente, sebbene si abbia la sensazione che, previa adeguata promozione, il movimento salirebbe. E Toprak rappresenta l'uomo perfetto da lanciare, lo abbiamo verificato sul posto: in Turchia, ovviamente, come in Indonesia e Qatar. Idioma, usi e costumi, filosofia e religione costituiscono pacchetto unico, che la MotoGP potrebbe vantare di detenere, ma non ancora presente nella propria entry list. La MotoGP rimane la serie che attira pi&ugrave; audience, commenti e visibilit&agrave;. Razgatlioglu, "soddisfatto" di quanto ottenuto in SBK, vuole pure la MotoGP, ma non l'ex RNF WithU Yamaha che, a essere sinceri, si &egrave; dimostrato scarsamente competitivo. No. Lo stuntman numero 54 rifiut&ograve; la proposta di entrare nella formazione satellite di Iwata, perch&eacute; aveva capito tante cose. Nella top class occorre puntare sul colore rosso. Razga e Ducati, perch&eacute; no?   Perch&eacute; s&igrave;, riflettendoci bene. Attenzione alle caselle coperte e pronte a scoprirsi. Partiamo da Honda: Marc Marquez sar&agrave; pur impaziente e scalpitante, l'otto volte iridato auspica una RC213 V migliorata e competitiva, ma qualora lasciasse il box Repsol, chi lo prenderebbe? KTM? Magari, per&ograve; non prima del 2025, dato che nel team Red Bull sono a posto ancora un po' con Brad Bindere e Jack Miller, un ogni caso la RC16 non &egrave; oggi da titolo. E il turco vuole correre per vincere gare e anche oltre in MotoGP. Altrimenti, resta in SBK. Quindi, tornando all'Ala dorata, Joan Mir ha un biennale. Fatto. Alex Rins e Takaaki Nakagami difendono i colori dell'ottimo LCR, che per&ograve; non &egrave; formazione da titolo mondiale. No, Razga e HRC non ci azzeccano. Per ora e per un bel po'. Con Yamaha? Non ci crediamo. Fabio Quartararo &egrave; accordato sino al 2024 finito, in pi&ugrave; potrebbe arrivare Jorge Martin. E lo spagnolo da dove giunge? Da una Ducati, la satellite e pressoch&eacute; ufficiale Prima Pramac. Togliendo i rispettabili Mooney VR46 e Gresini, sapendo che nel Lenovo factory siano al completo con Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini, la GP23 (oggi, nel 2024 sar&agrave; GP24, perch&eacute; Prima Pramac gode di materiale aggiornato dalla Casa) Toprak ha nella formazione legata al Marchio pi&ugrave; forte del momento la chance vera, concreta e attendibile per debuttare (benissimo) in MotoGP.        

Toprak lancia la sfida al secondo personale titolo SBK, ma pensa anche al futuro: Yamaha ha tutte le porte chiuse, il team satellite di Borgo Panigale un possibile valico d'accesso alla top class

Prima Pramac e Razgatlioglu: Ducati opzione MotoGP per Toprak

        Terza stagione consecutiva nello stesso team (prima volta in carriera) per Jorge Martin che parte per il 2023 con l&rsquo;intenzione di riscattare un'annata 2022 non certo positiva (terminata con quattro podi all&rsquo;attivo) viste le difficolt&agrave; con il motore 2022.&nbsp; &ldquo;Nel 2022 &ndash; dice Martin &ndash; ho sofferto abbastanza con il motore, a Valencia abbiamo provato quello 2023 che gi&agrave; mi piace. Si deve sempre migliorare sull&rsquo;aerodinamica e su tutti i pezzi che ci arrivano, adesso che siamo molto simili. Arriveranno tanti pezzi da provare e ho voglia di iniziare.&rdquo; Martin: &ldquo;Mi aspettavo di pi&ugrave; dal 2022, ma abbiamo fatto pi&ugrave; punti dell&rsquo;anno prima&rdquo;  Nell&rsquo;intervista post presentazione, lo spagnolo fa un paragone tra le stagioni 2021 e 2022 chiuse con lo stesso numero di podi ma con pi&ugrave; punti lo scorso anno (2022) rispetto all&rsquo;anno precedente (2021). Un trend che deve essere ripetuto se non migliorato in quella che si apre contando anche la presenza delle Sprint Race dopo le qualifiche.&nbsp; &ldquo;Non ho raggiunto gli obiettivi che mi sono prefissato &ndash; aggiunge lo spagnolo &ndash; spero di mettere tutto a posto e fare una buona stagione. Questo &egrave; il terzo anno con lo stesso team, non mi era mai capitato nella mia carriera ed &egrave; quello che mi serve per fare questo ulteriore step.&rdquo; Leggi anche, Il Team Prima Pramac svela le nuove Ducati di Zarco e Martin       

&ldquo;A Valencia ho provato il motore nuovo che mi &egrave; subito piaciuto&rdquo; ha detto lo spagnolo al termine della presentazione del team Pramac

MotoGP, Martin: “Nel 2022 ho sofferto tanto con il motore”

        Jorge Martin &egrave; l&rsquo;ennesimo prodotto della cantera spagnola del motociclismo, arrivato in MotoGP dopo il titolo in Moto3 nel 2018 e due anni in Moto2. Il madrileno, classe &rsquo;98, &egrave; alla sua ottava stagione nel Motomondiale, e la 2023, la terza in MotoGP, sar&agrave; per lui fondamentale per riuscire finalmente a trasformarsi in un serio contender per il titolo dopo i due anni di apprendistato (ed un brutto incidente alla terza gara del 2021). Sicuramente una carriera non facile quella del madrileno che ha rischiato di interromperla per motivi di budget. Tanto talento ma&hellip;una sola vittoria in MotoGP  &nbsp; Che Martin abbia talento &egrave; fuori discussione, ma i numeri non hanno mai supportato la carriera del madrileno. Plurivittorioso solamente in Moto3 (8 successi e 12 podi tra il 2017 ed il 2018, l&rsquo;anno del Mondiale), in Moto2 e MotoGP i numeri sono calati drasticamente nonostante avesse a disposizione moto e team di assoluto livello. In Moto2 disponeva della Kalex-KTM del team Ajo, eppure ha centrato solamente due successi e appena 4 podi nella stagione 2020 (quella del Covid, nella quale peraltro ha dovuto saltare un paio di gare), con la Ducati del team Pramac (una signora moto, del tutto identica a quelle del team interno) ha colto finora una sola vittoria, in Stiria nel 2021 e 7 podi oltre al titolo di rookie of the year proprio nel 2021 contro Bastianini. Un po&rsquo; poco considerando moto a disposizione e team con il quale corre proprio dal 2021. Futuro Ducati ma a termine   Che Ducati ci abbia visto giusto investendo sul madrileno a fine 2020 &egrave; fuori discussione, ma ad oggi i risultati portati dal #89 sono piuttosto scarni: 1 sola vittoria e 7 podi nelle sue due stagioni in rosso. Il futuro &egrave; dalla sua parte senza ombra di dubbio (&egrave; un classe 98, far&agrave; 25 anni quest&rsquo;anno) ma deve ritrovare la miglior versione di se stesso (qual &egrave; lo deve ancora capire) se vuole avere un futuro sulla moto del team interno nei prossimi anni.&nbsp; Ducati stessa per&ograve; non pu&ograve; permettersi pi&ugrave; di tanto di aspettare lo sbocciare del talento madrileno. A Borgo Panigale hanno bisogno che il #89 porti a casa dei risultati nella prossima stagione, altrimenti il suo posto &egrave; a rischio con un Bezzecchi in rampa di lancio e che ottime cose ha fatto vedere nel suo anno da rookie. Parola d&rsquo;ordine per il 2023 svegliarsi  &nbsp; All&rsquo;alba della terza stagione in MotoGP, lo spagnolo far&agrave; ancora parte del team Prima Pramac Racing. Jorge avrebbe voluto partire lui nel team factory Ducati al fianco di Bagnaia, il madrileno si &egrave; sentito tradito da Ducati che gli aveva promesso il posto (naturale passaggio da satellite a factory) salvo poi virare su Bastianini per i risultati ottenuti da quest&rsquo;ultimo (4 vittorie).&nbsp; Martin dunque avr&agrave; l&rsquo;obiettivo di farsi trovare pronto alla prima gara stagionale per essere un title contender al pari di Bagnaia, Bastianini e Quartararo per non rimanere nel limbo di chi vorrebbe ma non ce la fa.       

La prossima stagione deve essere per forza quella decisiva per la consacrazione del madrileno di Prima Pramac Ducati, o correr&agrave; il rischio di rimanere nel limbo della MotoGP

Svolta o oblio: la MotoGP 2023 di Martin

        A Valencia &egrave; andato in scena l'ultimo atto stagionale di un campionato che ha riportato in vetta la Ducati con il titolo di Pecco Bagnaia. Ducati che &egrave; stata super protagonista anche nel round finale, prima con la pole position di Jorge Martin e poi con il podio in gara dello stesso spagnolo, rivelatosi il miglior pilota di Borgo Panigale al traguardo. Un terzo posto figlio di una prestazione tatticamente perfetta e senza sbavature, il miglior biglietto da visita possibile in vista della stagione 2023, che gi&agrave; nei primi test di Valencia vedr&agrave; concretizzarsi i primi valori in campo. Gara sfortunata per Johann Zarco, ritiratosi in gara dopo aver mostrato una grande velocit&agrave; in tutte le sessioni. I numeri del Team: tre pole position consecutive per Jorge Martin  I due piloti del Team Prima Pramac Racing, Jorge Martin e Johann Zarco, si sono confermati velocissimi anche nell'ultimo round spagnolo, sia in termini di velocit&agrave; pura che di ritmo. Al di l&agrave; dell'esito amaro in gara, Johann Zarco &egrave; apparso ancora una volta veloce, tanto da accedere direttamente in Q2 al termine della FP3 fino a realizzare il nono tempo in qualifica, mentre il primo crono nel warm-up davanti a Marquez e Miller ha confermato quanto di buono fatto ai box in ottica passo gara. Le ultime gare di Jorge Martin lanciano senza alcun dubbio il pilota spagnolo nella scalata verso le primissime posizioni, in vista del prossimo anno.&nbsp; Ancora una volta il campione del mondo della Moto3 (2018) &egrave; stato il pi&ugrave; veloce di tutti dal punto di vista prestazionale, tanto da conquistare la terza pole position consecutiva dopo quelle di Phillip Island e Sepang, nonch&eacute; la quinta in stagione. Non ci sono dubbi su chi sia il pilota pi&ugrave; rapido in tal senso, un graditissimo auspicio per la squadra italiana in vista del 2023. I miglioramenti delle ultime uscite sono stati confermati anche in gara, dove lo spagnolo &egrave; riuscito a cogliere la terza posizione alle spalle di Alex Rins e Brad Binder, mettendo le sue ruote davanti a quelle di Fabio Quartararo. Se nelle recenti corse Martin non era riuscito a tramutare in risultati la competitivit&agrave; mostrata, questa volta la gestione della gara &egrave; stata perfetta. Lo spagnolo &egrave; dunque tornato sul podio dopo tre gare di assenza, conquistando il quarto podio stagionale. Si chiude l'anno anche di Johann Zarco, anch'egli protagonista di quattro podi, nonch&eacute; di una competitivit&agrave; quasi sempre da vertice.&nbsp;         

Con il terzo posto di Jorge Martin termina il campionato della squadra italiana, protagonista di un week-end di gara pi&ugrave; che positivo

MotoGP, il Team Prima Pramac Racing conclude sul podio la stagione

Lo spagnolo termina con un terzo posto il suo campionato mentre il compagno di squadra Johann Zarco è costretto al ritiro nonostante un buon week-end

Jorge Martin sul podio, si conclude la stagione del Team Prima Pramac

        Terza pole position consecutiva per Jorge Martin, che scatter&agrave; davanti a tutti al via del Gran Premio di Valencia. Un giro, quello realizzato dal pilota Prima Pramac Racing, che dimostra &ndash; ancora una volta &ndash; le qualit&agrave; velocistiche dello spagnolo nel time attack. Martin sorride: "Siamo in forma"  &ldquo;Non mi aspettavo questa pole position, &egrave; stata la pi&ugrave; complicata di tutta la stagione perch&eacute; nelle Libere avevo faticato, ma nella Q2 &egrave; andato tutto per il meglio e sono riuscito a far segnare un tempo molto veloce gi&agrave; al primo passaggio. Ho trovato la prestazione subito nel primo tentativo, nel secondo run ho provato a migliorare ancora, ma l'usura degli pneumatici non me l&rsquo;ha permesso &ndash; il racconto del poleman di Valencia ai microfoni di Sky Sport MotoGP - &egrave; stato un bel giro, quasi inaspettato. Non mi sentivo completamente a mio agio in sella alla mia Ducati, ma questa terza pole position consecutiva &egrave; un&rsquo;ulteriore dimostrazione del nostro stato di forma&rdquo;. Se la Qualifica &egrave; il suo punto forte, la Gara resta il Tallone d&rsquo;Achille di Martin, che a Valencia dovr&agrave; riscattare lo &ldquo;zero&rdquo; rimediato quindici giorni fa in Malesia: &ldquo;Quel che conta &egrave; imparare dagli errori e spero di non ripetere quanto accaduto a Sepang, soprattutto perch&eacute; credo di poter lottare per la vittoria&rdquo;. La previsione in vista del GP  Martin inseguir&agrave; la prima vittoria stagionale, ma dovr&agrave; vedersela con un nutrito numero di avversari: &ldquo;Chi sar&agrave; pi&ugrave; grande rivale per il GP? Quartararo partir&agrave; quarto, lotter&agrave; perch&eacute; &egrave; obbligato a vincere ma non &egrave; il pi&ugrave; forte. In tanti guideranno in maniera aggressiva e districarsi non sar&agrave; semplice, ma credo che Marquez e Miller saranno i favoriti &ndash; l&rsquo;analisi del pilota spagnolo - Marc ha girato fortissimo con gomme soft molto usurate, Jack anche, ma io cercher&ograve; di attaccare. Domenica sar&agrave; il giorno giusto per andare all&rsquo;attacco, vorrei concludere la stagione con un podio per andare in vacanza col sorriso, ma con la pole position odierna ho gi&agrave; dimostrato di essere tra i pi&ugrave; forti&rdquo;. MotoGP, ecco Valentino Rossi: il Dottore &egrave; a Valencia per tifare Bagnaia       

Il pilota Prima Pramac Racing punta a chiudere la stagione con una vittoria: "Ma Marquez e Miller saranno i favoriti"

MotoGP Valencia, Jorge Martin: "La pole position più difficile del 2022"

        Il Team Prima Pramac Racing si appresta a disputare a Valencia l'ultimo atto di una stagione dove non sono mancate le soddisfazioni e i buoni risultati, oltre che gli spunti dal quale ripartire in vista del campionato 2023. Sul tortuoso layout spagnolo i due piloti Ducati, Jorge Martin e Johann Zarco, proveranno a chiudere al meglio un'annata caratterizzata da alti e bassi ma in cui la velocit&agrave; e la competitivit&agrave; non sono state mai messe in discussione. Il tutto, aspettando i test di martedi 8 novembre, quando tutta la griglia della MotoGP sar&agrave; nuovamente in pista per assaporare le prime sensazioni relative alla prossima stagione. Jorge Martin mai stato cos&igrave; veloce, Johann Zarco in cerca di conferme&nbsp; La pista di Valencia &egrave; tra le pi&ugrave; adatte alla Ducati e alle sue caratteristiche, lo dimostrano i risultati della passata edizione in cui la casa di Borgo Panigale occup&ograve; interamente il podio con Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Jack Miller. Proprio il pilota spagnolo, nel 2021 sfior&ograve; la vittoria, mancata per soli 4 decimi al termine di una gara in cui riusc&igrave; a mantenere il ritmo imposto da Bagnaia dal primo all'ultimo giro. Nella scorsa edizione del GP di Valencia, Martin realizz&ograve; anche la pole position, a dimostrazione di un feeling particolarmente buono su un circuito che ben si adatta anche al suo stile di guida. Nelle ultime gare il rookie of the year della passata stagione ha mostrato una grande competitivit&agrave;, mostrandosi probabilmente come il pilota pi&ugrave; in forma in termini di velocit&agrave; pura. Lo hanno confermato la straordinaria pole position di Sepang (con tanto di record della pista) ed il passo gara mostrato in gara prima della caduta che ha rovinato i piani. Perci&ograve;, Valencia ha tutte le carte in regola per offrire al pilota spagnolo la possibilit&agrave; di riscattarsi e di chiudere sul podio un campionato in cui &egrave; mancata solo la vittoria. Il circuito Ricardo Tormo si &egrave; mostrato spesso amico anche di Johann Zarco, capace di fare spesso buone gare sulla pista spagnola. Nel 2021 il francese concluse in sesta posizione mentre nel 2016 sal&igrave; sul gradino pi&ugrave; alto del podio in Moto2, nella stagione che gli frutt&ograve; il secondo titolo iridato nella classe di mezzo. Zarco si appresta dunque a completare un campionato in cui &egrave; stato spesso nelle posizioni di vertice della classifica, pur mancando anche nel suo caso, il guizzo finale per vincere. Nelle ultime due gare di Phillip Island e Sepang il due volte campione del mondo della Moto2 ha perso un po' di brillantezza in termini di velocit&agrave;, ma a Valencia avr&agrave; una buona chance per riscattarsi e rilanciarsi in vista del 2023.  MotoGP, Johann Zarco e Jorge Martin pronti per l'ultimo atto stagione - foto MotoGP Valencia, Bagnaia: "Posso permettermi un 14&deg; posto ma devo pensare a fare la mia gara"        

La squadra composta da Jorge Martin e Johann Zarco vuole chiudere al meglio un campionato dal bilancio positivo&nbsp;

MotoGP, Il Team Prima Pramac Racing si prepara all'ultima gara stagionale

Il team italiano si appresta a disputare l'ultima gara del campionato, al fine di chiudere al meglio una stagione positiva in termini di velocità e risultati

MotoGP, Johann Zarco e Jorge Martin pronti per l'ultimo atto stagionale

        Il round in terra australiana ha regalato come sempre grandi emozioni. Sia in circuito che nel contorno "fuori pista" che solo un tracciato come Phillip Island pu&ograve; dare. Il team Prima Pramac Ducati si &egrave; distinto molto bene nel corso del weekend rendendosi sempre pi&ugrave; protagonista.  Martin e Zarco rispondono presente Il duo dei piloti Prima Pramac ha portato in alto i colori della squadra soprattutto nelle sessioni di libere e qualifiche. Infatti nella giornata di sabato il migliore a far segnare il tempo &egrave; stato proprio lo spagnolo Jorge Martin che cos&igrave; si &egrave; preso la pole position. Il francese anche ha dominato le Q1 tanto da svettare in testa.&nbsp; La gara &egrave; stata molto turbolenta. Nelle prime fasi Jorge riesce a tenere la testa per diversi giri imprimendo un gran ritmo, cos&igrave; anche Zarco. La bandiera a scacchi vede per&ograve; i due piloti del Prima Pramac Racing chiudere, rispettivamente Martin e Zarco, in settima e ottava casella. Questo weekend ha ulteriormente confermato il grande ritmo e la grandezza condizione dei due piloti.         

Quello a Phillip Island &egrave; stato forse il weekend pi&ugrave; entusiasmante di tutta la stagione&nbsp;

MotoGP: Il Prima Pramac Racing Team chiude un ottimo weekend in Australia

        A volte ritornano. O meglio, si rivedono. &Egrave; il caso di Michael Masi, ex direttore di gara della Formula 1 completamente scomparso dai radar dopo il controverso finale di Abu Dhabi 2021.&nbsp; Masi nel paddock MotoGP  Masi &egrave; a Phillip Island e sabato ha assistito alle Qualifiche della MotoGP direttamente dal muretto box Prima Pramac Racing.&nbsp; L'australiano ha portato bene alla squadra di Paolo Campinoti, che ha potuto festeggiare la pole position di Jorge Martin.&nbsp; Il nuovo ruolo  Quella di Phillip Island &egrave; la prima apparizione pubblica per Masi dopo il finale della stagione 2021 di Formula 1, in cui fu Max Verstappen a vincere il titolo ai danni di Lewis Hamilton grazie a una Safety Car che cambi&ograve; l'esito della corsa decisiva per il titolo mondiale.&nbsp; Il 44enne di Sidney &egrave; stato poi silurato dalla Formula 1 ed &egrave; tornato in Australia, dove ha iniziato a lavorare per il campionato Supercars.&nbsp; MotoGP: Phillip Island dedica una curva a Jack Miller &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;          

Prima apparizione pubblica per l'ex direttore di gara della Formula 1 dopo il controverso finale di Abu Dhabi 2021. Ecco di cosa si occupa ora

118 risultati per 'pramac-racing'

Marquez e Pramac, flirt "segreto" in MotoGP: diventerà amore?