        Quella di quest'anno &egrave; stata un'edizione del Tourist Trophy davvero terribile per i Sidecar e, purtroppo, si &egrave; conclusa nel peggiore dei modi. Durante il secondo giro di Gara 2, l'equipaggio formato da Roger e Bradley Stockton ha avuto un terribile incidente che &egrave; costato la vita ad entrambi. I due erano padre e figlio, accomunati dalla stessa passione. Roger, 56enne, era al suo undicesimo TT, mentre per Bradley, appena 21enne, si trattava della prima esperienza. In Gara 1 erano riusciti a chiudere in ottava piazza, ma la loro avventura si &egrave; tragicamente chiusa con un tremendo schianto nel tratto di Ago's Leap. La tragedia della famiglia Stockton si unisce a quella di Chanal, anche lui deceduto sui Sidecar, e a quelle di Morgan e Purslow, in un'edizione segnata purtroppo da diversi incidenti fatali.&nbsp; TT, Supersport: Michael Dunlop inarrestabile, fa sua anche Gara 2       

Pilota e passeggero, ma soprattutto padre e figlio, ci hanno lasciati in seguito all'incidente avvenuto nel secondo giro di Gara 2. Per Bradley era il primo TT in carriera

Sidecar ancora fatali al Tourist Trophy: sono morti Roger e Bradley Stockton

Quarantenni alla riscossa! Nonostante in tanti consiglino a Rossi di ritirarsi perch&eacute; &ldquo;non ha pi&ugrave; l&rsquo;et&agrave;&rdquo;, Valentino continua imperterrito per la sua strada e quest&rsquo;anno avr&agrave; nuove motivazioni passando nel team che negli ultimi due anni ha lavorato meglio, ovvero il team Petronas Yamaha con al fianco Franco Morbidelli, vice campione del mondo.&nbsp;  Una nuova, ultima sfida nella infinita carriera del Dottore, che nel weekend sar&agrave; impegnato nella 12 Ore del Golfo sul tracciato di Abu Dhabi con la Ferrari del team Kessel Racing insieme a Luca Marini ed Alessio Salucci.&nbsp;  Nel mondo dello sport per&ograve; ci sono altri ultra 40enni che dimostrano che si pu&ograve; andare ancora forte nonostante l&rsquo;et&agrave;.&nbsp;  Restando in ambito moto, come non ricordare le imprese di un altro over 40, Max Biaggi. Il Corsaro, grande rivale di Rossi negli inizi del 2000, a 41 anni &egrave; diventato bi-campione del mondo in Superbike con l&rsquo;Aprilia e nel 2015, a 43 anni, 2 anni e mezzo dopo il secondo mondiale, &egrave; salito sul podio in Malesia risultando il pi&ugrave; vecchio a salire sul podio nel Mondiale delle derivate di serie.&nbsp;  I quarantenni delle quattro ruote   Dalle due alle quattro ruote per trovare tre ultraquarantenni di lusso: Sebastien Loeb, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso. Il francese, 9 volte campione rally, si &egrave; rimesso in gioco correndo in diverse categorie, non meno impegnative dei Rally come il WTCC, il WEC e, da quattro anni, la Dakar.  Un altro over 40 &egrave; proprio il finlandese Kimi Raikkonen, classe 1979, l&rsquo;anno scorso in Alfa Romeo Racing e che non ne vuole sapere ancora di appendere il suo casco al chiodo. Un po&rsquo; come Valentino Rossi, finch&egrave; si diverte continuer&agrave; a correre.  Tra i 40enni in auto rientra anche l&rsquo;asturiano Fernando Alonso (classe 1981) che l&rsquo;anno prossimo torner&agrave; in Formula 1 con la Alpine (ex Renault F1 Team). Come Loeb, anche l&#39;asturiano si &egrave; cimentato lo scorso anno nella Dakar saudita con un discreto risultato finale ed ha vinto due volte la 24 ore di Le Mans con la Toyota nel WEC.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Fernando Alonso (@fernandoalo_oficial)      Del calcio   I 40 sono quasi sempre la soglia dei giocatori di calcio. Ne sanno qualcosa i vari Totti, Maldini, Costacurta, Ballotta e compagnia ma soprattutto un vero highlander del calcio italiano, Gianluigi Buffon. Il portierone azzurro, 44 anni quest&rsquo;anno, ancora non ne vuole sapere di appendere i guantoni al chiodo ed ancora difende i pali della Juventus.  Forma fisica ancora eccellente per Gigi che, quando viene chiamato in causa, sa dimostrare perch&eacute; viene riconosciuto come il portiere pi&ugrave; forte al mondo.&nbsp;     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Gianluigi Buffon (@gianluigibuffon)      E del tennis   Tra gli highlander dello sport mondiale non possiamo non annoverare il grande tennista svizzero Roger Federer. Re Roger, che al momento &egrave; al quinto posto nel ranking ATP, a quasi 40 anni &egrave; ancora uno dei pi&ugrave; forti e pi&ugrave; difficili da affrontare in campo, con un record mostruoso di 103 slam ed oltre 1200 vittorie, una montagna insormontabile per tutti, chiedere a Nadal e Djokovic, sconfitti in diverse occasioni dallo svizzero.  MotoGP, Briatore: &ldquo;Consiglio a Rossi di smetterla. Vogliamo ricordarlo campione&rdquo; 

Valentino, Gianluigi e Roger: tre fenomeni nei rispettivi sport che a 40 e passa anni sono ancora sulla cresta dell&rsquo;onda, pronti a stupire ancora una volta. E non solo i soli&nbsp;

Rossi, Buffon, Federer e la rivincita dei 40enni

&ldquo;Dedico la vittoria a mio fratello che &egrave; sempre nel mio cuore&rdquo;. Con queste parole Roger Lee Hayden ha commentato la sua vittoria in gara2 nel campionato SBK MotoAmerica che si &egrave; disputato a Pittsburgh lo scorso fine settimana.  LA GIUSTA MOTIVAZIONE - Il weekend non era partito molto bene per lui, tanto che in gara1 era stato preceduto anche dal suo compagno di squadra Toni Elias, ma la domenica ha trovato nuove motivazioni per rimettersi in gioco e in sella alla sua Suzuki GSX -R 1000 &egrave; riuscito a spuntarla sugli avversari. Vittoria che mancava dalla gara in Virginia ( 12-14 maggio) e che lo ha portato a vincere per la seconda volta in questa stagione 2017.  ABBIAMO VINTO INSIEME - Cos&igrave;, poche ore dopo la sua vittoria, ha pubblicato sui social network una foto insieme a Toni Elias e Josh Hayes sul podio in cui, con la cerniera della tuta sganciata, mostra una tshirt nera con il &ldquo;69&rdquo; stampato. Era infatti il &ldquo;69&rdquo; il numero con il quale Nicky Hayden soprannominato &ldquo;Kentucky Kid&rdquo; correva in moto: &ldquo;condividere questa vittoria con tutti i fans presenti qui &ndash; ha scritto Roger Hayden &ndash; ed apparire in tv con la tshirt con il numero 69 &egrave; stato come portare Nicky alla vittoria insieme a me e a tutti voi.&rdquo;  RICORDI CHE FANNO MALE - Dopo la scomparsa del fratello, che ricordiamo &egrave; avvenuta nel mese di maggio dopo che il pilota, che si trovava in Italia, ha avuto un incidente in bicicletta, per Roger Hayden e per tutta la sua famiglia &egrave; stato un periodo davvero difficile da affrontare: &rdquo;durante questo fine settimana &ndash; ha proseguito Roger Lee &ndash; ho avuto sentimenti contrastanti. Ero proprio qui a Pittsburgh per un test privato il maggio scorso quando ho ricevuto la notizia dell&#39;incidente di mio fratello e tornare indietro nel tempo ha sollevato in me ricordi difficili&rdquo;.  &ldquo;Vincere la gara &egrave; stato per me e per la mia famiglia molto speciale per diverse ragioni e io li ringrazio per il supporto che mi hanno sempre dato, oggi (riferito al giorno della vittoria) abbiamo vinto tutti quanti.&rdquo; 

Il pilota americano si trovava proprio presso il circuito di Pittsburgh, per dei test privati, quando venne a sapere dell&#39;incidente del fratello

Roger Hayden dedica al fratello Nicky la vittoria in Motoamerica

Tutto &egrave; pronto per il terzo appuntamento stagionale del campionato MotoAmerica, che questo weekend si trasferisce sul circuito del New Jersey Motorsports Park.  Roger Hayden e il suo compagno di squadra&nbsp; inYoshimura Suzuki, Toni Elias, sono primo e secondo nella classe Superbike, divisi soltanto da un punto dopo le prime quattro gare.   Da tenere d'occhio anche Josh Hayes, che probabilmente all'inizio della stagione sarebbe stato il favorito, visto che qui ha vinto undici volte, siglando anche la doppietta lo scorso anno, con un totale di cinque pole position. Ma guardando al presente c'&egrave; da dire che il quattro volte campione della Superbike americana non ha ancora vinto una gara quet'anno... ed &egrave; terzo in campionato a 24 punti da Hayden.  Da non sottovalutare Toni Elia: la sua squadra ha vinto tre delle prime quattro gare. Attenzione anche a Cameron Beaubier, che si &egrave; aggiudicato gara2 a Road Atlanta e che ora &egrave; settimo in classifica.   Nella Superstock, attenzione al nostro Claudio Corti, vincitore a Road Atlanta, con l'Aprilia. Ma &egrave; al suo primo anno negli USA, e non conosce tutte le piste.  "Una rondine non fa primavera, vediamo le prossime gare", ha detto Corti (una lunga intervista con lui &egrave; pubblicata su Motosprint settimanale in edicola questa settimana).  "Per imparare una pista nuova cerco dei video di onboard su YouTube ma vanno bene solo per capire il layout della pista, perch&eacute; i dislivelli non si notano...", spiega Corti. "Il gioved&igrave; poi la percorro in bicicletta perch&eacute; in motorino non si pu&ograve;: poi si comincia con due turni di libere il venerd&igrave;, le qualifiche il sabato e due gare la domenica".  di Fiammetta La Guidara  &nbsp;

Toni Elias e Roger Hayden guidano la classifica separati da un punto. Claudio Corti, vincitore a Road Atlanta, va all'attacco della classe Superstock

4 risultati per 'roger'

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