Questo fine settimana, riparte finalmente il Motomondiale con il Gran Premio del Qatar. Tra Moto2 e Moto3, saranno ben sedici i rookie in azione tra cambi di categoria ed esordi assoluti: andiamo a vedere di chi si tratta (di Alessandro Di Moro)

Da Masia a Lunetta: i (tanti) rookie del 2024 di Moto2 e Moto3

Le immagini della prima volta del Dottore al volante di un prototipo LMP2: il #46 ha ottenuto il terzo tempo di classe a 8 decimi da Novalak

WEC: Valentino Rossi in pista nel Rookie Test di Sakhir

        After getting a taste of the GASGAS-branded RC16 during testing at Jerez, Augusto Fernandez cannot wait to make his real debut in the reigning class. The current Moto2 champion will line up for his first MotoGP race at Portim&atilde;o, for the first of a packed schedule of events. The Spaniard&rsquo;s rivals will include Marco Bezzecchi, Rookie of the Year 2022. The team Mooney VR46 rider will have no successor next year, in that &ndash; unless there are any other late entries - there will be no contest for rookie of the year. &nbsp; Fernandez and Fernandez, watch out for the names!  Fernandez will ride a RC16 and Fernandez will ride a RS-GP. Both share the same surname and so it would be easy to confuse them in the comments. Perhaps we should refer to them by name, Augusto and Raul, the pair set to ride for GASGAS and CryptoData Aprilia RNF respectively. They also differ in terms of career status, in that 2022 was Raul&rsquo;s rookie year, the Spaniard competing for Herv&egrave; Poncharal&rsquo;s Tech3 team. Augusto won the title in the intermediate class last year, flying the flag for Ajo KTM. As the only rookie in the 2023 MotoGP championship, "Fernandez number 2" has nobody to compete with for the Rookie of the Year title. &nbsp; Guintoli and Rabat, lone new-entries in 2007 and 2016  Looking back at the MotoGP four-stroke era, there have been only two seasons in which just one rookie landed in the reigning class. In 2007, when Sylvain Guintoli joined the Dunlop Yamaha Tech3 team, powering the M1 to overall sixteenth place. And in 2016, when Tito Rabat rode for Honda EG 0.0 Marc VDS, finishing twenty-first aboard the RC 212V. As the only new-entry that year, he too could not be recognized as rookie of the year.       

Augusto will be the only new-entry on next year&rsquo;s MotoGP grid, so no rookie of the year title will be awarded, as was the case in 2007 with Guintoli and in 2016 with Rabat

MotoGP 2023, no "Rookie of the Year": Fernandez the only new-entry

        Dopo aver saggiato la RC16 marcata GASGAS nei test di Jerez, Augusto Fernandez non vede l'ora di vivere il reale debutto nella classe MotoGP. Il campione in carica della Moto2 vivr&agrave; tal momento nel Gran Premio di Portimao del 2023, primo stagionale di una lunga carrellata di eventi. Tra gli altri avversari, lo spagnolo affronter&agrave; Marco Bezzecchi, Rookie of the Year 2022. Il pilota del team Mooney VR46 non avr&agrave; eredi l'anno prossimo, perch&egrave; sar&agrave; - a meno di nuovi ingressi nella entry list dei titolari - impossibile assegnare l'onoreficenza dedicante al debuttante di classe.&nbsp; Fernandez e Fernandez, occhio a nomi!  Fernandez guider&agrave; una RC16 Fernandez guider&agrave; una RS-GP. Entrambi calzano il medesimo congnome, sicch&eacute; potrebbe succedere di conforderli nei commenti. Sarebbe utile, magari, chiamarli per nome: Augusto e Raul, rispettavamente rappresentanti GASGAS e CryptoData Aprilia RNF A dividerli, invece, lo status di carriera: nel 2022 Raul ha vissuto l'anno da rookie, figurando nel Tech3 di Herv&egrave; Poncharal. Augusto ha vinto il titolo della Middle Class, portando in alto i colori Ajo KTM. Essendo l'unico debuttante nella MotoGP edizione 2023, il "Fernandez numero 2" non contender&agrave; il titolo di Rookie of the Year ad alcun rivale. E nessun rivale glielo contender&agrave;. MotoGP: Dorna, coraggio o presunzione? Guintoli e Rabat, matricole uniche 2007 e 2016 Andando a ritroso e parlando esclusivamente di MotoGP a quattro tempi, sono due le stagioni in cui si contarono un solo debuttante nella griglia dei titolari. Sylvain Guintoli nel 2007, quando entr&ograve; nel team Dunlop Yamaha Tech3. Il francese port&ograve; la M1 al sedicesimo posto finale.&nbsp; Stesso discorso per Tito Rabat nel 2016. Con la Honda EG 0.0 Marc VDS, lo spagnolo arriv&ograve; ventunesimo con la RC 212V. E, ovviamente, nemmeno lui pot&egrave; essere riconosciuto quale miglior debuttante fisso dell'anno, proprio perch&eacute; era il solo a rappresentare tal sottocategoria.       

L'anno prossimo sar&agrave; il solo Augusto a entrare nella Top Class: il titolo relativo all'esordiente dell'anno non verr&agrave; assegnato, come successo nel 2007 con Guintoli e nel 2016 con Rabat

MotoGP 2023, niente Rookie of the Year: Fernandez debuttante unico

        Con la fine della stagione come di consueto i piloti e il paddock della MotoGP partecipano al Gal&agrave; dove i vincitori dei tre campionati vengono definitivamente incoronati e dove anche vengono assegnati molti premi. Uno di questi &egrave; quello dedicato al giovane dell&rsquo;anno, il Rookie. In questo 2022 se lo aggiudica Marco Bezzecchi. Il pilota VR46, pupillo della nuova generazione di piloti, ritira il premio da un personaggio importante.  Rookie of the year  Sul palco Marco riceve il premio assegnato dall&rsquo;organizzazione del motomondiale da Paolo Simoncelli. Lui oltre ad essere il pap&agrave; del grande SIC &egrave; un grande amico di &ldquo;Bez&rdquo; e cosa c&rsquo;&egrave; di meglio di ricevere questo &ldquo;regalo&rdquo; da un personaggio importante nonch&eacute; amico?             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Marco Bezzecchi (@marcobez72)            

Chiude la stagione con un bilancio ottimo il pilota VR46 che punta a fare ancora meglio nel 2023

MotoGP: Bezzecchi premiato Rookie of the Year da Paolo Simoncelli

        Come di consueto, anche quest'anno saranno tanti i piloti che esordiranno nella classe entry level del Motomondiale, dove circa mezza griglia sar&agrave; formata da giovani promesse della velocit&agrave; provenienti da tutto il mondo. Tra questi, ben sette saranno italiani o spagnoli, rinnovando quella che &egrave; ormai da anni una vera e propria lotta, la quale potrebbe essere pi&ugrave; incerta nella Moto3 2022 visti i grandi talenti in arrivo dai due Paesi. Il tridente d'attacco italiano  I tre piloti italiani alla prima stagione completa nel mondiale Moto3 saranno Alberto Surra, Matteo Bertelle ed il campione tricolore 2021 Elia Bartolini. Se il primo ha gi&agrave; corso buona parte dello scorso anno nella serie iridata con il team Snipers (con cui proseguir&agrave; al fianco di Andrea Migno), gli altri due saranno alla prima esperienza &ldquo;vera e propria&rdquo; nel Motomondiale, dove hanno gareggiato in precedenza soltanto come wild card o sostituti di altri piloti. Proprio Bartolini e Bertelle saranno anche compagni di squadra nel team Avintia e, soprattutto, si conoscono bene avendo lottato uno contro l'altro nel CIV Moto3 fino all'ultima gara a Vallelunga, con il romagnolo che &egrave; riuscito ad avere la meglio dopo un gran duello. Entrambi conoscono gi&agrave; anche i loro avversari, visto che si sono gi&agrave; confrontati con gli altri rookie del 2022 in occasione di alcune apparizioni nel CEV Moto3 (ora FIM JuniorGP) lottando ad armi pari per le posizioni di vertice. Moto3: svelate le CF Moto di Cavi Artigas e Carlos Tatay Il poker d'assi spagnolo   Tutti in arrivo dal Mondiale Junior Moto3, i piloti spagnoli cercheranno di ricalcare le orme di Pedro Acosta, che con il medesimo percorso ha conquistato il titolo mondiale al primo tentativo. Proprio sulla moto del team Ajo lasciata libera da Acosta, passato in Moto2, salir&agrave; il campione del mondo junior Dani Holgado, che sar&agrave; il principale indiziato al titolo di rookie dell'anno assieme al vicecampione del CEV Ivan Ortol&agrave;, al via con il team MTA di Alessandro Tonucci. Occhio per&ograve; anche agli altri due piloti in arrivo dalla penisola iberica, ovvero David Munoz e David Salvador. Entrambi al via con il team BOE, il primo sar&agrave; costretto per&ograve; a saltare i primi Gran Premi della stagione, in cui non avr&agrave; ancora raggiunto l'et&agrave; minima per poter scendere in pista nel mondiale, mentre il secondo avr&agrave; la grande chance mondiale dopo aver brillato nel CEV con l'italianissima TM, portata sul podio proprio dal pilota spagnolo. Jorge Lorenzo analizza la MotoGP: "Martin? Pi&ugrave; esplosivo di Bagnaia" Gli altri rookie del 2022  In griglia saranno per&ograve; presenti anche altri piloti al debutto nel Motomondiale, provenienti da ogni parte del mondo. Josh Whatley e Scott Ogden saranno le nuove giovani speranze del motociclismo britannico, cos&igrave; come Diogo Moreira e Joel Kelso per il Brasile e l'Australia. Anche dal continente asiatico arriveranno due volti nuovi, ovvero l'indonesiano Mario Aji e, soprattutto, il giapponese Taiyo Furusato. Proprio quest'ultimo sar&agrave; una possibile mina vagante, arrivando da un 2021 in cui, nell'Asia Talent Cup, ha conquistato il titolo vincendo tutte le gare della stagione. La battaglia per il titolo di &ldquo;Rookie of the Year&rdquo;, quest'anno sar&agrave; quindi pi&ugrave; incerta che mai. CIV SS600: Vincenzo Lagonigro al via con la Ducati Panigale V2       

Lo scorso anno l'esordiente Acosta ha conquistato il titolo mondiale al debutto, ma anche in questo 2022 i numerosi esordienti della classe leggera promettono spettacolo, soprattutto nel &ldquo;derby&rdquo; Italia-Spagna

Moto3: i rookie potranno puntare al top anche quest'anno?

        Per l&rsquo;ultimo GP della stagione, a Valencia, Fabio Di Giannantonio ha messo in atto la modalit&agrave; &lsquo;ragioniere&rsquo; ed &egrave; stato bravo a conquistare il titolo di rookie della Moto2. Diggia chiude l&rsquo;anno del suo debutto nono in classifica con 108 punti, con 2 podi al secondo posto, nel GP della Repubblica Ceca e nel GP di San Marino, dove ha siglato anche la pole. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente durante i test a Valencia, in tarda mattinata.&ldquo;Dobbiamo provare delle piccole novit&agrave; a livello di telaio, ma soprattutto le gomme nuove per il prossimo anno&rdquo;, ci dice. &ldquo;Ma le previsioni del tempo non sono il massimo, speriamo che ci sia l&rsquo;opportunit&agrave; di provarle, altrimenti sarebbero due giorni sprecati&rdquo;.Ha solo 21 anni il &lsquo;Diggia&rsquo;, ma essere un pilota del Motomondiale fa maturare presto. E come a tutti i professionisti a Fabio non fa piacere perdere tempo. &nbsp;Com&rsquo;&egrave; stato il GP di Valencia?&ldquo;Ottimo, perch&eacute; sempre veloci, anche in qualifica, peccato per quel piccolo errore (una scivolata, ndr). In gara sinceramente non ho spinto pi&ugrave; di tanto perch&eacute; sapevo mi sarebbe bastato controllare le posizioni di Bastianini e Martin per diventare Rookie dell&rsquo;anno e quindi &egrave; stata una di gestione che &egrave; finita, comunque sia, in top10. Sarebbe stato bello concludere con il podio, ma c&rsquo;era il nostro titolo in palio, e sono contento di come sia andata&rdquo;. Ci sono state altre gare dove hai fatto il ragioniere?&ldquo;No, ho sempre fatto il massimo, anche qualche errore di troppo&rdquo;.Te l&rsquo;aspettavi una stagione cos&igrave;?&ldquo;All&rsquo;inizio della stagione non me l&rsquo;aspettavo, anche se durante l&rsquo;anno in realt&agrave; mi sarei aspettato qualcosa in pi&ugrave;, ma &egrave; mancata qualche coincidenza fortunata. Diventare Rookie dell&rsquo;anno, invece, era il mio obiettivo. Quando ho iniziato mi sono detto: &lsquo;fra i debuttanti, perch&eacute; non devo essere io il pi&ugrave; veloce?&rsquo; E ho lavorato in questa direzione&rdquo;.Quali GP ti sono piaciuti di pi&ugrave;, al di l&agrave; dei risultati?&ldquo;Ci sono stati tre weekend importanti per me: uno a Brno, dove siamo stati definitivamente davanti, e abbiamo fatto il podio, poi il GP di Aragon, dove ho concluso undicesimo ma sono stato particolarmente soddisfatto di aver raddrizzato un weekend che non era partito bene, e poi Misano, dove abbiamo dominato anche in qualifica. E quando fai il garone a casa, davanti agli amici e agli sponsor, &egrave; tanta roba.&rdquo;.E le piste che ti sono piaciute di pi&ugrave;? Anche se quelle gi&agrave; le avevi affrontate in Moto3&hellip;&ldquo;Alla fine cambiando moto ho dovuto riparametrare tutto, e per me &egrave; stato come se tutte le piste fossero nuove. In alcune dove mi trovavo bene con la Moto3 ho fatto fatica con la Moto2. Le pi&ugrave; belle comunque per me sono quelle di Brno e Phillip island&rdquo;.Come hai cambiato lo stile di guida?&ldquo;Tanto. La Moto3 richiede uno stile di guida, fluido, tondo, devi far scorrere la moto, non ti devi fermare tanto nelle curve, devi stare sempre in carena. Invece in Moto2 devi essere superpreciso in frenata, fermare bene la moto a centro curva e girarla nel punto giusto per poi raddrizzarla&hellip; all&rsquo;inizio non &egrave; stato facile, ma piano piano ci sono arrivato&rdquo;.Qual &egrave; stato lo scoglio pi&ugrave; difficile da superare?&ldquo;Lo stile di guida, perch&eacute; in Moto2 puoi andare forte in maniera sbagliata, rischiando tanto. Invece se impari a sfruttare la potenza della moto e il telaio, con meno fatica vai pi&ugrave; forte&rdquo;.Hai preso qualche tuo avversario come riferimento?&ldquo;In pista, mettendomi dietro a Luthi e Marquez ho imparato lo stile di guida, che fa tanto. Navarro invece &egrave; molto bravo a sfruttare la moto a centro curva, riesce a fare una gran percorrenza e allo stesso tempo ad uscire forte. Ho fatto un fatto un mix e ci ho messo del mio&hellip;&rdquo;Com&rsquo;&egrave; cambiata la tua vita da quando sei al Motomondiale?&ldquo;Cambiata non proprio. Ci sono state evoluzioni. Sono arrivato al mondiale che vivevo con i miei ed ero totalmente dipendente da loro. Adesso vivo da solo e sono totalmente indipendente, ma considerando che sono arrivato al mondiale che avevo 17 anni e adesso ne ho 21 &egrave; un processo normale...&nbsp; magari un po' accelerato se penso che i miei amici sono ragazzi che cercano i primi lavoretti, mentre io faccio lo sport pi&ugrave; bello del mondo&hellip;&rdquo;Dove vivi adesso?&ldquo;A Roma, sono tornato in patria. Qui c&rsquo;&egrave; anche Daniele, il mio preparatore da due anni, con il quale mi trovo molto bene, perch&eacute; facciamo sempre cose diverse&rdquo;.Nel tempo libero cosa fai?&ldquo;Mi alleno, e poi sto con gli amici, che per me sono sempre al primo posto. Pi&ugrave; siamo e pi&ugrave; ci divertiamo&hellip; poi adesso che vivo da solo vengono tutti a trovarmi, &egrave; diventata la casa un po&rsquo; di tutti&rdquo;.Il 2020 &egrave; gi&agrave; praticamente iniziato&hellip;&ldquo;No, ancora no&hellip; (ride) Adesso vacanze! Finiamo i test e poi vacanze per staccare, prima di pensare al 2020&rdquo;.E in vacanza dove andrai?&ldquo;Con gli amici, ma dobbiamo ancora decidere. Mi piacerebbe andare al mare&hellip;&rdquo;Sei fidanzato?&ldquo;No. Per il momento sono concentrato sullo sport&rdquo;.Per il prossimo che obiettivi hai?&ldquo;Cercare di migliorare in tutte le gare che abbiamo fatto quest&rsquo;anno e puntare alla top3. Anche perch&eacute; il Gal&agrave; finale &egrave; figo e mi piacerebbe tornare&rdquo; (ride).Cosa &egrave; mancato quest&rsquo;anno per essere pi&ugrave; spesso sul podio?&ldquo;Forse un po&rsquo; di esperienza e poi con il team (lo Speed Up, ndr) era il nostro primo anno insieme e ci vuole sempre un po&rsquo; di tempo per carburare. Anche per il set up della moto serviva&nbsp; trovare la quadra, e l&rsquo;abbiamo trovata solo a met&agrave; stagione perch&eacute; sembra facile, ma quando si viene da un&rsquo;altra categoria bisogna imparare tutto insieme&rdquo;.E adesso con il team come va?&ldquo;Adesso benissimo, ci capiamo al volo e ogni volta sappiamo cosa fare. Per me &egrave; diventato come una vera famiglia, con loro mi sento a casa&rdquo;.A proposito dei tuoi avversari di quest&rsquo;anno, con hai avuto il maggior livello di rivalit&agrave;?&ldquo;Non ce n&rsquo;era uno in particolare. Potrei dire il mio compagno di squadra ma solo perch&eacute; abbiamo diviso il box&rdquo;.Ti sarebbe piaciuto essere il primo degli italiani?&ldquo;Sarebbe stato bello, per&ograve; quest&rsquo;anno Marini e Balda (Baldassarri, ndr) sono andati veramente forte, ed era impensabile stare al livello loro&rdquo;.Alex Marquez &egrave; sbarcato in MotoGP, che ne pensi?&ldquo;E&rsquo; il campione del mondo della Moto2, al di l&agrave; del fatto che &egrave; il fratello di Marc, il passaggio in MotoGP se l&rsquo;&egrave; meritato. Non dico che &egrave; dovuto, ma &egrave; giusto cos&igrave;&rdquo;E tu alla MotoGP ci pensi?&ldquo;No... gi&agrave; non penso ancora al 2020, figuriamoci alla MotoGP! Bisogna fare le cose con calma... e poi arriva tutto&rdquo;.Qual &egrave; il tuo sogno nel cassetto?&ldquo;Diventare campione del mondo&rdquo;, risponde Diggia senza esitazioni. E da quello abbiamo visto quest&rsquo;anno, per raggiungere gli obiettivi il ragazzo s&rsquo;impegna per davvero.&nbsp;&nbsp;       

&ldquo;Quando ho iniziato la stagione mi ero detto: &lsquo;fra i debuttanti in Moto2, perch&eacute; non posso vincere io?&rsquo; E ho lavorato su quello&rdquo;, ci dice Fabio Di Giannantonio &nbsp;

ESCLUSIVO - Diggia rookie dell’anno in Moto2: ‘Obiettivo raggiunto’

Pecco Bagnaia, Miguel Oliveira, Fabio Quartararo oppure Joan Mir? Il 2019 della MotoGP avr&agrave; una classe di debuttanti particolarmente interessante, con un iridato Moto2 (Bagnaia) e uno della Moto3 (Mir, nel 2017). Vi chiediamo di sbilanciarvi nel nostro sondaggio: chi sar&agrave; il miglior rookie?  Dopo Morbidelli: dopo aver raccolto il testimone di Morbidelli in Moto2, Bagnaia lo far&agrave; anche nella classe regina, dove l&#39;italo-brasiliano &egrave; stato il miglior rookie? A giudicare dal 2018, nel quale ha sbaragliato il campo nella classe di mezzo, Bagnaia parte come favorito. L&#39;approccio con Ducati-Pramac &egrave; stato promettente, e il piemontese ha subito convinto nei test.  Gli avversari: Mir, per&ograve;, pu&ograve; far valere lo status di ufficiale con la Suzuki, nel team ufficiale pi&ugrave; giovane ogni epoca in MotoGP, accanto ad Alex Rins. A proposito di giovani: a prevalere sar&agrave; il classe 1999 Quartararo, che guider&agrave; la Yamaha del Team Petronas, la moto meno ostica per un rookie? Chi conosce meglio di tutti il team del 2019 &egrave; per&ograve; Oliveira, il primo portoghese della MotoGP, che rimane in casa KTM dopo due ottime stagioni in Moto2. 

Corsa al titolo di rookie dell&#39;anno: il nostro sondaggio comprende Bagnaia, Oliveira, Quartararo e Mir

MotoGP, chi succeder&agrave; a Morbidelli?

Campione del mondo uscente in Moto2 e approdato in Motogp da neppure un mese, con soli due giorni in sella alla RC213V a Valencia e due a Jerez. Franco Morbidelli meglio di cos&igrave; non poteva proprio fare e anche nella pista a sud della Spagna ha dimostrato di essere un gran lavoratore e di voler arrivare a guidare bene la sua Honda del team Estrella Galicia Marc VDS. Dopo il sedicesimo posto a Valencia in cui per&ograve; era distaccato di meno di 2 secondi da Marc Marquez primo in classifica, a Jerez si &egrave; migliorato ulteriormente ottenendo un 14esimo posto nella prima giornata e un 11esimo posto nella seconda con un tempo di 1:38.923 lasciandosi alle spalle anche Scott Redding e Takaaki Nakagami. Tanti giri fatti per Franco e un lavoro scrupoloso sugli assetti per cercare il giusto feeling, senza dimenticarsi l&#39;elettronica che per il pilota italiano, miglior rookie di questi test &egrave; una novit&agrave;.  IL PUNTO DELLA SITUAZIONE &ndash; Al termine della due giorni di test, e su una pista a lui sconosciuta in sella alla MotoGP, Morbidelli pu&ograve; fare una prima lista di pro e contro:&ldquo;abbiamo avuto una buona giornata &ndash; dice - anche se ho incontrato qualche difficolt&agrave; in pi&ugrave; rispetto ai primi test di Valencia. Credo che a Jerez necessito di maggior aiuto e di una miglior messa a punto della moto. Stiamo lavorando a poco a poco perch&eacute;, per il momento perdo velocit&agrave; in percorrenza di curva. Per&ograve; possiamo lavorare tanto sul prototipo e non pensare all&rsquo;elettronica, visto che quanto sta facendo HRC &egrave; ottimo. Il nuovo asfalto sta facendo la differenza, &egrave; liscio come un biliardo e ha tantissima aderenza anche se la temperatura &egrave; pi&ugrave; bassa di quando corriamo qui&rdquo;. 

Il pilota italiano arrivato da poco in Motogp si &egrave; fatto valere durante i primi test invernali

Exploit Morbidelli a Jerez, buon tempo e miglior rookie in pista

E' il "rookie of the year" in Superbike: ha concluso la stagione con il quinto posto in classifica generale con quattro podi, uno dei quali grazie ad un primo successo in notturna in Qatar, in gara 1: questa &egrave; stata la prima trionfale stagione di Torres nel Mondiale Superbike.  Alla luce di queste prestazioni importante, Torres &egrave; stato nominato &lsquo;Rookie of the Year&rsquo; (matricola dell&rsquo;anno). Per l&rsquo;immediato futuro, l&rsquo;ex pilota Moto2 ha ambizioni ben pi&ugrave; grandi, ora che si &egrave; adattato a dovere alla nuova categoria.  &ldquo;All&rsquo;et&agrave; di 28 anni, non so se posso considerarmi un rookie, ma &egrave; vero che non &egrave; da molto tempo che corro a livello internazionale&rdquo; ha commentato Torres. &ldquo;Ad ogni modo, sono felice di essere stato scelto come Rookie of the Year. Amo il paddock WorldSBK ed il mio obiettivo &egrave; quello di restare per il prossimo anno, con obiettivi ben pi&ugrave; elevati. Mi piacerebbe vincere qualcosa nel 2016. Essere stato il miglior esordiente della passata stagione mi pu&ograve; bastare per ora, ma sicuramente punter&ograve; a qualcosa in pi&ugrave; per il prossimo anno&rdquo;.  Il passaggio dalla Moto2 al Mondiale Superbike ha comportato numerose altre sfide, come ha spiegato lo spagnolo: &ldquo;Abbiamo fatto del nostro meglio per far s&igrave; che questa fosse una stagione di successo. All&rsquo;inizio ho faticato con tutte le nuove cose da imparare, ma per fortuna i primi tracciati in calendario si adattavano al mio stile di guida, con velocit&agrave; elevate a met&agrave; curva. Poi per&ograve; sono iniziati quelli pi&ugrave; stop-and-go ed altri che richiedevano uno stile di guida pi&ugrave; versatile, nonch&eacute; un po&rsquo; pi&ugrave; di esperienza dalla mia parte. Complessivamente, non abbiamo mai gettato la spugna e dato il massimo dall&rsquo;inizio alla fine. A volte &egrave; andata bene, in altre meno.  Negli ultimi anni, il numero di piloti che ha deciso di fare il salto dal Motomondiale al Mondiale Superbike &egrave; cresciuto. L&rsquo;ultimo in ordine di tempo &egrave; l&rsquo;ex campione del mondo Nicky Hayden, la cui aggiunta allo schieramento WorldSBK 2016 &egrave; accolta con favore da Torres. &ldquo;Credo che il suo passaggio in Superbike sia un&rsquo;ottima cosa&rdquo; ha detto Torres. &ldquo;Credo che in Spagna, a differenza del resto del mondo, si tenda a considerare il Mondiale Superbike come una &lsquo;Serie B&rsquo;: i due campionati sono semplicemente molto diversi, sia in pista che fuori. &Egrave; quindi bello che alcuni piloti MotoGP decidano di mettersi alla prova in Superbike e viceversa&rdquo;.   &ldquo;Nicky &egrave; un gran pilota ed ha un&rsquo;esperienza enorme. Recentemente ha corso in sella a moto non molto competitive, ma ha continuato a lavorare a testa bassa come sempre. Sono certo che abbia ancora molto da dimostrare e che non veda l&rsquo;ora di farlo&rdquo;, conclude Torres.

"All&rsquo;inizio ho faticato con tutte le nuove cose da imparare, ma per fortuna i primi tracciati in calendario si adattavano al mio stile di guida", dice Torres

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