Sar&agrave; un weekend dalle forti emozioni, quello che gli appassionati potranno vivere a Misano dal 22 al 24 ottobre, quando il Motomondiale torner&agrave; in Riviera per il GP del Made in Italy e dell&rsquo;Emilia Romagna.  MotoGP, Alex Marquez: un 2021 in caduta libera  Una pianta per Marco   Gara che si disputer&agrave; sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, a dieci anni esatti dalla sua scomparsa. Un commovente intreccio di date e ricorrenze che vedr&agrave; il proprio culmine sabato 23, giorno del triste anniversario della morte del Sic. Dopo le Qualifiche, si terr&agrave; una cerimonia presso la curva Quercia, dove verr&agrave; piantata un&rsquo;omonima pianta in ricordo del pilota romagnolo. Un po&rsquo; come accaduto a Sepang, in Malesia, dove una palma fu innestata nelle vicinanze della curva dove Marco perse la vita nel 2011.  Un giro in onore di Fausto   Non sar&agrave; l&rsquo;unico momento toccante del fine settimana: sempre sabato, Luca Gresini scender&agrave; in pista in sella alla Garelli 125 con cui pap&agrave; Fausto vince il titolo mondiale nella classe leggera. Luca sar&agrave; accompagnato dai piloti attuali della Gresini Racing impegnati in Moto2 e Moto3, che utilizzeranno una livrea speciale per ricordare il manager scomparso pochi mesi fa.  Eugenio Lazzarini: &ldquo;Vi racconto la mia Misano&rdquo; 

Il weekend del GP Emilia Romagna promette emozioni forti, fortissime: gli amatissimi Marco Simoncelli e Fausto Gresini verranno ricordati con due toccanti cerimonie

MotoGP: a Misano un tributo da brividi per Simoncelli e Gresini

Ebbene s&igrave;, siamo di nuovo nell&#39;ultima fase della stagione. Quella fase di stagione che per&ograve; contempla anche un triste anniversario, il decennale della morte di Marco Simoncelli. La data esatta sar&agrave; sabato prossimo, 23 ottobre, il sabato delle qualifiche della seconda gara di Misano.&nbsp;  Oggi per&ograve; si celebra un altro traguardo, non tanto la gara vinta da Casey Stoner che gli ha regalato anche il secondo titolo mondiale. Marco Simoncelli nella giornata di oggi saliva per l&rsquo;ultima volta in carriera su un podio mondiale, il secondo per la precisione, dopo un bel duello con il connazionale Andrea Dovizioso.  Una gara, quella di Phillip Island, corsa in condizioni difficili, con anche la pioggia a mischiare le carte in tavola e scremare il gi&agrave; scarno elenco di partenti prima del via della gara (14: mancavano Cudlin, Spies e Jorge Lorenzo). Al traguardo solo 9 &ldquo;superstiti&rdquo; e 5 ritirati: poker Honda con Stoner, Simoncelli, Dovizioso e Pedrosa, poi via via gli altri.  E&rsquo; l&rsquo;ultimo podio in carriera di Simoncelli prima di quel tragico secondo giro a Sepang&hellip;    &nbsp;  &nbsp; 

Dieci anni fa oggi il pilota di Coriano saliva sul secondo gradino del podio nella gara che regalava a Stoner il secondo titolo mondiale

MotoGP, Phillip Island 2011: l&rsquo;ultimo podio di Marco Simoncelli

Paolo Simoncelli non &egrave; mai banale quando si esprime sul problema sicurezza . Alla luce di quanto successo sia a Jerez, in Supersport 300, che in Moto3, nella gara di ieri, il patron del SIC58 Squadra Corse ha parlato ai microfoni di Sky proponendo le sue idee in tema di sicurezza.  &ldquo;Secondo me &egrave; un problema di educazione - ha detto Simoncelli parlando del rispetto delle bandiere e dell&rsquo;educazione - a partire dalle minimoto, dalle prime volte che si mette un bambino su una moto. Perch&eacute; non si d&agrave; importanza alle bandiere gialle e perch&eacute; non si capisce che l&igrave; per terra ci potrebbe essere qualcuno. Non si chiude il gas&rdquo;.  Sull&rsquo;incidente fatale di Dean Berta Vinales e le penalit&agrave; ha detto: &ldquo;&Egrave; successo in curva 1 a Jerez dopo 15 giri? C&rsquo;&egrave; qualcosa che non funziona, soprattutto perch&eacute; le penalit&agrave; non vengono date nella giusta misura. Bisogna avere delle penalit&agrave; pi&ugrave; forti per chi non rispetta le bandiere gialle. E poi ci sarebbe da fare un discorso lungo. Il verde fuori dalle curve permette al pilota di fare le curve pi&ugrave; forte anche di quello che farebbe anche 10-20 km, tanto se gli va male rientra. Sembra una cazzata ma non lo &egrave;, la gente deve sapere che c&rsquo;&egrave; un muro e se vai fuori perdi 5&rdquo;. Non puoi dare un long lap penalty dopo che va fuori cinque volte, &egrave; troppo comodo. E se non capiscono queste cose non si va da nessuna parte&rdquo;.  Anche Simoncelli sarebbe d&rsquo;accordo sulla riduzione del numero di piloti, cosa che vorrebbero fare FIM e Dorna. &ldquo;Un altro aspetto importante &egrave; il numero di piloti al via, ridurlo potrebbe aiutare&rdquo;.  GP Americhe Moto3, la paura di Alcoba: &ldquo;Me la sono fatta sotto&rdquo;  &nbsp; 

&ldquo;Troppo comodo un long lap penalty dopo cinque volte&rdquo; dice il patron del team SIC58 Squadra Corse, dopo quanto successo a Jerez e Austin

Paolo Simoncelli: &ldquo;Sicurezza? Educare dalle minimoto e penalit&agrave; pi&ugrave; dure&rdquo;

Nelle ultime settimane il nome di Valentino Rossi &egrave; tornato al centro delle cronache: prima per la notizia del suo ritiro dalle corse al termine del 2021, poi per la gravidanza della fidanzata Francesca Sofia Novello. Proprio dopo aver annunciato l&rsquo;addio al Motomondiale in veste di pilota, il nove volte campione del mondo ha ricevuto tanti messaggi di stima da parte degli addetti ai lavori e non, ai quali si aggiungono oggi le parole di Paolo Simoncelli.  MotoGP: Sepang cancellata, al suo posto Misano  &quot;Rossi ha fatto appassionare milioni di persone al motociclismo&quot;   Il patron del Sic58 Squadra Corse ha omaggiato il pesarese attraverso alcune righe pubblicate sul suo blog.&ldquo;Nel fresco&nbsp;GP austriaco &egrave; successo di tutto:&nbsp;siamo passati dal ritiro di Vale, a quello della Petronas in tutte e tre le categorie, destabilizzante in effetti, a causa di questa instabilit&agrave; politica che non ci fa stare tranquilli&rdquo;, ha scritto Paolo.  &ldquo;L&rsquo;addio di Valentino Rossi al mondiale &egrave; la fine di un&rsquo;era &ndash; &egrave; l&rsquo;opinione del padre di Marco - come Michael Schumacher, come Armando Maradona, &egrave; uno che muove le masse, ha fatto appassionare milioni di persone al motociclismo, l&rsquo;ha fatto conoscere nel mondo. Vai all&rsquo;estero e per loro l&rsquo;Italia &egrave; pizza, spaghetti e Valentino Rossi&rdquo;.  Una notizia, quella del ritiro di Valentino, che secondo Simoncelli non deve per&ograve; rattristare i tifosi del Dottore. &ldquo;Non rattristiamoci troppo, da questo sport ha avuto tanto, ha dato tutto, ma&nbsp;questo &egrave; il ciclo della vita.&nbsp;Il tempo corre, ma quello che per tutti gli altri &egrave; un attimo fugace lui &egrave; stato capace di renderlo eterno scrivendo la storia&rdquo;, ha concluso.  MotoGP, Lin Jarvis: &quot;I piloti Petronas verrano scelti dopo Silverstone&quot; 

Il padre di Marco ha voluto commentare la decisione del pilota Petronas, che a fine stagione lascer&agrave; la MotoGP: &quot;Il suo addio &egrave; la fine di un&#39;era&quot;

Paolo Simoncelli: &quot;Rossi? Come Maradona e Schumacher&quot;

In occasione del 10&deg; anniversario dalla scomparsa di Marco Simoncelli, Sky ha comunicato l&rsquo;avvio delle riprese del documentario &ldquo;SIC&rdquo; (nome ancora provvisorio), prodotto da Fremantle Italy e Mowe, interamente dedicato al pilota di Coriano.  Il documentario racconter&agrave; la parabola di Marco, andando a ripercorrere la stagione 2008, annata in cui Il #58 and&ograve; a conquistare il titolo mondiale 250 sul circuito di Sepang. Pista sulla quale, il 23 ottobre 2011, perder&agrave; tragicamente la vita.  MotoGP: Valentino Rossi e la necessit&agrave; di arrendersi al tempo  Prossimamente in onda   &ldquo;Sky Documentaries &egrave; il canale perfetto per proporre storie che hanno lasciato il segno. Oltre alle grandi biografie e alle migliori docu-serie internazionali, siamo felici di poter raccontare, con i documentari Sky Original, personaggi e storie italiane memorabili. Per questo abbiamo deciso di dedicare a Marco Simoncelli un ricordo intimo ed &#39;eroico&#39; a dieci anni dalla sua scomparsa. &lsquo;SIC&rsquo; &egrave; la storia di un campione che resta indimenticabile&quot;, ha commentato Roberto Pisoni, Director of Entertainment Channels di Sky Italia.  Il contenuto sar&agrave; visibile, prossimamente, su Sky Documentaries e sulla piattaforma NOW TV. Un buon modo per ricordare, ancora una volta, un campione rimasto impresso nell&rsquo;immaginario collettivo per lo spessore sportivo e umano mostrato dentro e fuori la pista.  Graziano Rossi: &ldquo;Il ritiro di Valentino? Come lasciare la donna che ami&rdquo;  &nbsp; 

Sky Original render&agrave; omaggio al Sic proponendo un inedito ritratto dell&#39;amato pilota romagnolo, scomparso ormai dieci anni fa

MotoGP: Sky dedica un documentario a Marco Simoncelli

Sono passati oramai dieci anni dalla tragica scomparsa di Marco Simoncelli, ma esattamente come per Ayrton Senna ed altri grandi campioni il ricordo rimane pi&ugrave; vivo che mai. Un sentimento puro, che il Motoclub Misano Adriatico esprimer&agrave; appieno sabato 31 luglio quando, in occasione del quarto weekend stagionale del CIV 2021, accoglier&agrave; nella tutti i tifosi di Marco nella nuova MWC Square dell&#39;autodromo di Misano.&nbsp;  Un turbine di eventi in memoria di Marco    Il moto incontro previsto in mattinata rappresenter&agrave; solo l&rsquo;inizio della lunga giornata dedicata al Sic, all&rsquo;interno della quale i partecipanti potranno poi prendere parte ad un giro turistico (ovviamente in moto) per le strade dell&rsquo;entroterra, con pit-stop a Tavullia alla VR46, a Coriano al podio del Sic ed alla casa del Sic, con rientro in autodromo per il pranzo. Il tutto coadiuvato da Boris Casadio, storica voce dell&rsquo;autodromo di Misano.  Non mancheranno i piloti, che si sfideranno a bordo del simulatore presente nel negozio Garage 51 di Michele Pirro, mentre alle ore 18 sar&agrave; la volta della parata in pista, grazie alla quale tutti i partecipanti potranno provare le brezza di mettere le proprie ruote sull&rsquo;asfalto di Misano.  La giornata si concluder&agrave; con l&rsquo;inedita gara in notturna del CIV Superbike, per la quale i partecipanti all&rsquo;evento avranno un posto riservato in tribuna coperta. Per maggiori informazioni basta visitate la pagina Facebook del Motoclub Misano, mentre su www.motoclubmisano.it &egrave; possibile iscriversi all&rsquo;evento, al modico prezzo di 10 euro.  CIV Superbike, Yamaha e Canepa preparano il debutto tricolore 

Sabato 31 luglio una lunga serie di iniziative dentro e fuori dal circuito romagnolo permetteranno agli appassionati che si iscriveranno all&#39;evento di ricordare il loro campione&nbsp;

10 anni senza Marco: il Motoclub Misano Adriatico pronto a celebrare Simoncelli

Tra i tanti temi offerti, la SBK di Misano ne vanta uno facile da mettere al primo posto: al Marco Simoncelli si &egrave; rivisto il pubblico, ovvero, l&#39;anima che spinge lo sport, di ogni tipo, non solo a due ruote. Sebbene gli accessi ai tifosi fossero dal numero limitato - per il momento, ma ci si sta lavorando -, la differenza si &egrave; vista, eccome.  Altro che round ufficiali simili a test invernali... in Romagna, le derivate di serie ed i rispettivi piloti sono stati acclamati dai fans, che gi&agrave; nelle prime ore del mattino si trovavano di fronte ai cancelli del circuito. Ragazzi, ma che bello era? Gente a destra e a sinistra, schiamazzi, applausi.  Addirittura, cori da stadio, pacifici e positivi, trombette e fumogeni. Credeteci, chi ha vissuto le competizioni in piena emergenza, aveva gli occhi lucidi di fronte a tale spettacolo. Sembrava di aver dimenticato l&#39;incubo... la sensazione di aver riaperto gli occhi a seguito di un brutto sogno &egrave; stata condivisa dai pi&ugrave;.  Johnny Rea non &egrave; amato? A noi &egrave; parso amatissimo     Essendo in Italia, si pensava che il gusto dei sostenitori ricadesse, perlopi&ugrave;, sui rappresentati locali. Vero, ma non del tutto, nel senso che anche altri piloti - e moto - hanno ricevuto i complimenti del caso. Perci&ograve;, Michael Ruben Rinaldi, Axel Bassani e Ducati su tutti, per&ograve; un fumo verde copriva il rosso, e non poco.  Johnny Rea &egrave; amato. Chi dice il contrario, non &egrave; mai entrato nel paddock iridato, oppure, lo sostiene per mera convenienza. Oppure per ignoranza, e non ci stupiremmo se fosse cos&igrave;. Andiamo avanti: il nordirlandese, qualsiasi cosa facesse, veniva acclamato.  Due i momenti particolari: dopo aver siglato la Superpole, infatti ecco la foto dopo il sottotitolo, e quando si apprestava a correre le tre manche del weekend. Lo speaker annunciava il nome del sei volte campione ed il pubblico rispondeva con boati, fumogeni, trombe ed applausi. Meglio di cos&igrave;, ninz&ograve;.  La voce di Boris Casadio     Essendoci in circuito la passione di chi paga il biglietto (particolare non da poco, dato che i tifosi fanno parte di un indotto enorme, alimentato pure dai soldi stessi delle vendite. Ecco perch&eacute;, tra gli altri motivi, i supporters vanno rispettati e considerati) il servizio del Marco Simoncelli offriva il commentatore interno.  Era Boris Casadio, &quot;Voce&quot; di Misano. Il bulldog romagnolo se ne intende di gare, corridori, moto ed auto, dato che racconta dal paddock diverse discipline motoristiche. Il suo contributo si &egrave; rivelato fondamentale, coi tifosi che potevano fruire di informazioni in tempo reale.  Boris, nella foto insieme a Gregorio Lavilla, ha vissuto in questo modo la SBK dei giorni scorsi: &quot;Fantastica, che altro dire - le sue parole - spero che tutti si siano divertiti quanto me. Ammirare la gente occupare i posti in tribuna non ha prezzo, speriamo che questo rappresenti l&#39;inizio di un ritorno alla normalit&agrave;. Evviva le porte aperte!&quot;  La MotoGP si prepara al Sachsenring, &quot;seconda casa&quot; di Marc Marquez 

Al Marco Simoncelli abbiamo detto: &quot;Bentornato pubblico!&quot; La passione dei fans ha dato la marcia in pi&ugrave; a tutti, giornalisti inclusi

SBK Misano, i tifosi hanno messo il turbo ai piloti

La morte di Jason Dupasquier ha segnato il weekend del Mugello, un fine settimana intenso e pieno di emozioni che Paolo Simoncelli ha provato a riassumere nel suo consueto blog.&nbsp;    &quot;Il motociclismo &egrave; uno sport rischioso&quot;   &quot;&Egrave; brutto da dire, &egrave; brutto da sentire, ma il motociclismo ogni tanto esige la sua tassa. &Egrave; uno sport rischioso, costoso, lo sa il pilota, lo sappiamo noi eppure quando &egrave; ora di pagare non siamo mai pronti&quot;, ha spiegato il boss del Team Sic58, ribadendo la propria vicinanza alla famiglia Dupasquier.  &quot;Il mio pensiero va alla Famiglia di Jason, conosco il dolore che stanno passando e non c&rsquo;&egrave; consolazione. So che hanno un altro figlio che corre, ora la scelta che dovranno affrontare sar&agrave; altrettanto difficile&quot;.&nbsp;  &quot;No, forse non sono cos&igrave; fortunato&quot;&nbsp;   Il pap&agrave; dell&#39;indimenticato Marco ha poi lasciato spazio a una riflessione sulla moglie del figlio, avvenuta il 23 maggio 2011 a Sepang: &quot;In tutte le interviste che ho rilasciato in questi anni mi sono sempre ritenuto fortunato, per come ho perso Marco, senza che soffrisse, andandosene mentre faceva ci&ograve; che pi&ugrave; amava, non rimanendo in vita in modo sofferto o limitato dopo tutte le esperienze che aveva provato&quot;.   &quot;Perch&eacute; un conto &egrave; nascerci, un altro &egrave; perdere per sempre l&rsquo; uso di gambe e braccia dopo un incidente, credo sia ancora pi&ugrave; difficile farsene una ragione&quot;.  Ed &egrave; qui che Paolo racconta con parole piene di commozione l&#39;incontro con Elvio Deganello, figlio di Aligi, storico capotenico di Marco Simoncelli.&nbsp;  Nel 2020, Elvio ha sub&igrave;to un incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle.&nbsp;  &quot;Sabato ho visto Elvio per la prima volta dopo l&rsquo; incidente dell&rsquo;anno scorso, con suo padre Aligi Deganello che se lo coccolava tutto, sorridenti&quot;.&nbsp;  &quot;Elvio era l&rsquo;Elvio di sempre, nonostante tutto. Loro hanno ancora la possibilit&agrave; di abbracciarsi, ridere, raccontarsi. Sono felicissimo per loro e vederli ancora insieme piu uniti di prima, mi ha fatto pensare che... ecco no, forse non sono stato poi cos&igrave; fortunato&rdquo;.&nbsp;  Moto3, Jason Dupasquier: ecco chi era il giovane talento svizzero  &nbsp; 

Il capo del Team Sic58 Squadra Corse ha raccontato il suo punto di vista sul weekend del Mugello appena trascorso: dalla morte di Dupasquier, al ritorno nel paddock di Elvio Deganello, figlio di Aligi

Paolo Simoncelli: &ldquo;La storia di Elvio Deganello mi fa ripensare a Marco&rdquo;

Oggi lo troviamo telecronista delle due classi minori su Sky (ecco il calendario 2021), ma Mattia Pasini &egrave; in primis un pilota del Mondiale che vuole tornare a correre. L&rsquo;appuntamento al Mugello gli porta alla mente tanti bei ricordi, dal momento che qui ha vinto tre volte, in tre modi molto diversi, mettendo sempre in mostra la sua grinta. C&rsquo;&egrave; anche, per&ograve;, un brutto ricordo difficile da digerire. Ce l&rsquo;ha raccontato, ma prima partiamo dalle cose belle.  Cos&rsquo;ha di speciale questa pista?  &ldquo;Tutto. &Egrave; la pista pi&ugrave; bella del mondo su cui guidare, ha un clima molto speciale con il pubblico, l&rsquo;atmosfera &egrave; unica, la carica in pi&ugrave; che hai qui ce l&rsquo;hai solo al Mugello&rdquo;.  Hai vinto ben tre volte, a partire dal 2006 in 125, poi nel 2009 in 250 e per finire nel 2017 in Moto2.  &ldquo;Sono stati tre successi molto diversi tra loro. Nel 2006 &egrave; stata la mia prima vittoria in quella cornice, &egrave; stato bellissimo, venivo da qualche gara in cui avevo sbagliato. Era un momento chiave per tornare a vincere, dopo il 2005, e ci sono riuscito al Mugello, con una gara bella molto combattuta fino all&rsquo;ultimo in volata con Bautista&rdquo;.  Nel 2009 hai sfidato il tuo amico Marco Simoncelli.  &ldquo;Quella &egrave; forse una delle gare pi&ugrave; significative della mia carriera, con uno degli ultimi giri pi&ugrave; belli del Mugello. Pi&ugrave; che un duello &egrave; stato un round di pugilato l&rsquo;ultimo giro. Botta e risposta. Alla fine ce l&rsquo;ho fatta a fregarlo, per&ograve; quel giorno l&igrave; penso che abbiamo vinto un po&rsquo; tutti e due. Questo &egrave; il mio ricordo pi&ugrave; bello del Mugello, una di quelle cose che rimarr&agrave; sempre&rdquo;.  MotoGP Italia, Brembo: al Mugello las fida &egrave; con la San Donato    Hai vinto poi nel 2017, in Moto2.  &ldquo;Quella &egrave; stata una grandissima rivincita. Dopo un periodo difficile, dove sono capitato in situazioni in cui non ho potuto esprimere il mio potenziale, tornare proprio l&igrave; al Mugello a vincere in quella maniera, con un ultimo giro abbastanza d&rsquo;effetto, mi ha dato proprio gusto&quot;.  Qual &egrave; invece il ricordo pi&ugrave; brutto sulla pista toscana?  &ldquo;Il grande rimpianto del 2018: era quasi fatta per la quarta volta, invece sono scivolato come un patacca, a cinque giri dalla fine quando ero in testa. Ancora oggi non ho ancora ben capito il perch&eacute; di questa scivolata, mi &egrave; rimasta moltissimo, ma spero di fare in tempo a vincerne ancora qualche d&rsquo;un&#39;altra&rdquo;.  Visto che conosci cos&igrave; bene questo tracciato, che consigli darebbe ai piloti per oggi?  &ldquo;Nessuno. Non ho ancora smesso di correre, quindi i segreti li tengo per me&rdquo;.  Che pronostico facciamo di Moto3, Moto2 e MotoGP?  &quot;Parto dalla top class e dico Francesco Bagnaia vincente. In Moto2 punto su Marco Bezzecchi e la Moto3 &egrave; imprevedibile, non si pu&ograve; fare un pronostico&quot;.    Non vuoi fare neanche un nome? &ldquo;In passato gli italiani hanno regalato emozioni, ma ora c&rsquo;&egrave; questo Pedro Acosta che fa faville. &Egrave; una bella bega per gli avversari. Sarebbe bello vedere un italiano sul gradino pi&ugrave; alto del podio, un&rsquo;altra tripletta come quella del 2017 con io, Dovi e Migno, e quello di Valentino Rossi, Simone Corsi e Marco Simoncelli nel 2008&rdquo;.  Che impressione hai di Acosta?  &ldquo;Sicuramente &egrave; un pilota molto forte. Mi piace molto il suo atteggiamento,&nbsp;si &egrave; un po&rsquo; esternato da quelli che sono schemi e tattiche della Moto3 dell&rsquo;ultimo periodo. Mi sembra pi&ugrave; concentrato a stare in pista, a dare del gas e a non pensare tanto alla strategia. Pensare cos&igrave; fuori dagli schemi sta dando i suoi frutti.&nbsp; Vedremo se continua cos&igrave;, ma io penso proprio di s&igrave;&rdquo;.  Potrebbe essere lui il vincitore del 2021?  &ldquo;Sicuramente &egrave; un candidato. Poi tra le due cose ci passano molte situazioni, e te lo posso confermare sulla mia pelle per molte volte. Per dire se vincer&agrave; il titolo bisogna aspettare la bandiera a scacchi dell&rsquo;ultima gara&rdquo;.  Se pensi al Mugello qual &egrave; la curva che pi&ugrave; ti piace?  &ldquo;La &ldquo;Casanova Pasini&rdquo;! (ride) La Casanova Savelli e le due Arrabbiate subito dopo penso che sia una delle serie di curve pi&ugrave; belle al mondo. A me vengono particolarmente bene, sia a farle sia per fare sorpassi, sono particolarmente legato a quel tratto&rdquo;.  Che sensazioni ti d&agrave;?  &ldquo;Sono stato un mese fa a girare al Mugello con la mia moto e dopo vent&rsquo;anni che corro l&igrave;, ogni volta che entro in pista il primo giro sotto la tuta c&rsquo;&egrave; sempre la pelle d&rsquo;oca. Rende l&rsquo;idea di che cosa voglia dire correre qui&rdquo;.  MotoGP Italia: Brad Binder eguaglia Zarco, volando a 362 km/h   

Da pilota a telecronista, con la voglia di tornare in pista. Il romagnolo, vincitore tre volte sulla pista toscana ci ha raccontato (quasi) tutto del Mugello

Mugello, Pasini: &ldquo;Con Simoncelli nel 2009 fu un round di pugilato&rdquo;

As usual, Paolo Simoncelli is not holding back. In his regular blog, the owner of Team Sic58 Squadra Corse speaks out against the decision taken by Race Direction at the recent Portuguese GP,&nbsp; which saw his team fined for having waited before sending its riders out during the final minutes of qualifying.  &quot;There&rsquo;s a lot I could say, but today I bring this to your attention, the latest invention by Race Direction, which is still headed up by my friend Freddie Spencer&quot;, begins Simoncelli.  &nbsp;&quot;Punish the riders, not the teams&quot;  &quot;They decided to give a 1000 &euro; fine to me and other teams, because in their opinion we sent our riders out on track, all together and on purpose, three minutes from the end of qualifying, in order to create a blockage, the same we see at the start when everyone sets out together. And although I too do not agree with the show being put on for people at home, with riders waiting for the stronger guys in order to use the slipstream to set a time, to date there is no regulation stating when one can and cannot exit. In any case, it&rsquo;s the riders who should be punished, and not the team. At such a difficult time, when we&rsquo;re spending 60/70,000&euro; on covid testing between the CEV and the world championship (another issue up for debate) you also add the unfair Race Direction rules&hellip;.&quot;  &quot;They always show willing when you go to their offices, they listen to suggestions and give the impression they agree with you but then in the end, they do as everyone does and as soon as your back&rsquo;s turned, they do as they want. They are the most talked about trio in the paddock thanks to their decisions, and all they are doing each time is confirming our suspensions as to their senseless choices&quot;, continues Simoncelli.  &quot;And although they later realise they&rsquo;ve made a mistake, they never back down, in fact they continue along their path, undaunted. Fantastic!&quot;.  Paolo Simoncelli suggests a possible solution for the future. &quot;The only rule that might prevent blockages, in my opinion, is to have riders heading out five seconds apart from each other, or have the much-hated superpole format. I&rsquo;ve said too much already, but it&rsquo;s an absurd situation that is getting on my already fragile nerves&quot;.  Frank and direct, as ever.  Translated by Heather Watson  MotoGP, Aprilia a growing star: how long before the first podium?   &nbsp;   &nbsp; 

The boss of team Sic58 Squadre Corse has reacted strongly after receiving a fine at the end of qualifying at Portim&atilde;o

Moto3: Paolo Simoncelli goes after Race Direction

Non le manda a dire, come al solito, Paolo Simoncelli. Nel suo consueto blog, il patron del Team Sic58 Squadra Corse si &egrave; scagliato contro le decisioni prese dalla Direzione Gara nel recente Gran Premio del Portogallo, in cui la sua squadra &egrave; stata multata per aver atteso prima di mandare i piloti nel corso degli ultimi minuti delle qualifiche.  &quot;Potrei dire tante cose, narrare le mille peripezie che ogni Gran Premio ci si parano davanti prima di arrivare alla tanto attesa gara&hellip; Ma oggi invece porto alla vostra attenzione quello che si &egrave; inventata la Direzione Gara, di cui a capo&nbsp;c&rsquo;&egrave; ancora il mio amico Freddie Spencer&quot;, inizia Simoncelli.  Moto3 Portogallo, gara: gioia mancata per Foggia, Acosta vince ancora  &quot;Punire i piloti, non i team&quot;   &quot;Hanno deciso di dare una multa di 1000 &euro; a me e agli altri team, perch&egrave; secondo loro abbiamo fatto entrare in pista i nostri piloti, volutamente tutti insieme, a tre minuti dalla fine delle qualifiche, creando cos&igrave; un ingorgo, lo stesso che si crea anche all&rsquo;inizio quando partono tutti insieme. E seppur neanche io sia d&rsquo;accordo sullo spettacolo che offriamo alla gente a casa, di piloti che aspettano i pi&ugrave; forti per prenderne la scia e fare il tempo,&nbsp;ad oggi non c&rsquo;&egrave; un regolamento che vieti di uscire quando si vuole.&nbsp;Al massimo andrebbero puniti i piloti, non il team. In un momento cos&igrave; difficile in cui spendiamo tra CEV e Motomondiale 60/70.000&euro; in tamponi (un&rsquo;altra cosa gi&agrave; discutibile) aggiungi pure le ingiuste regole della Direzione Gara&hellip;.&quot;  &quot;Nei loro uffici sono super disponibili, nulla da dire, ascoltano consigli e sembra che condividano la tua opinione se non che alla fine, fanno come tutti i figli, appena volti loro le spalle fanno quello che vogliono. Sono ormai il trio pi&ugrave; chiacchierato del paddock per le loro avvincenti decisioni, con cui volta per volta non fanno altro che avvalorare le nostre tesi a proposito delle loro insensate scelte&quot;, continua il pap&agrave; dell&#39;indimenticato Marco.  &quot;Nonostante si rendano conto, in seguito, di essersi sbagliati, non tornano mai sui loro passi, anzi continuano imperterriti per la loro strada. Fantastici!&quot;.  Paolo Simoncelli avanzata un paio di proposte per evitare situazioni simili in futuro. &quot;L&rsquo;unica regola che possa impedire gli ingorghi, a parer mio, &egrave; far uscire i piloti dai box a 5 secondi l&rsquo;uno dall&rsquo; altro o fare la tanto detestata superpole. Mi sono dilungato anche troppo su questo argomento, ma &egrave; una cosa assurda che mi urta il sistema nervoso, gi&agrave; fragile&quot;.  Schietto e diretto, come sempre.  Moto3 GP Portogallo: Pedro Acosta padrone della classifica generale 

Forte reazione del boss della Sic58 Squadre Corse per la multa ricevuta al termine delle qualifiche del Gran Premio di Portimao

Moto3: Paolo Simoncelli si scaglia contro la Direzione Gara

Quante volte nel motociclismo &egrave; stato citato lo scontro tra Davide e Golia? Tante, spesso giustamente, per raccontare una di quelle imprese che fanno emozionare i tifosi, spettatori di una inaspettata vittoria dello sfavorito sul favorito, di Davide su Golia appunto. La 250 dal canto suo ha concluso la sua sessantennale storia proprio con una stagione di questo tipo, con Hiroshi Aoyama ed il team Scot come protagonisti.  La situazione     Corre l&rsquo;anno 2009, e la 250 sta per iniziare la sua ultima stagione di vita all&rsquo;interno del Campionato del Mondo, prima di lasciare spazio al nuovo che avanza, ossia la Moto2 a quattro tempi. Ai nastri di partenza della stagione si presenta con il ruolo di favorita l&rsquo;Aprilia, forte del titolo di casa campione in carica e della presenza di svariati team pronti a vincere ancora: in primis il team Gilera (di fatto Aprilia) con il campione in carica Marco Simoncelli, il team Aspar con Alvaro Bautista ed il team Pons (al secolo Pepe World Team) con Hector Barber&agrave;.  Molto pi&ugrave; basse invece le quotazioni di Honda, disimpegnatasi in forma ufficiale a fine 2007 e rappresentata da poche strutture private, tra le quali il team Scot di Cirano Mularoni, gi&agrave; Campione del Mondo nel 2004 con Andrea Dovizioso in 125 ed in pista con il binomio formato da Hiroshi Aoyama e Raffaele De Rosa, al debutto in categoria.  L&rsquo;ottimo inizio     La stagione vive un primo grande scossone prima di iniziare, a causa dell&rsquo;infortunio di Marco Simoncelli, che si rompe lo scafoide della mano destra in allenamento ed &egrave; costretto a saltare la gara inaugurale del Qatar, accorciata a causa di un acquazzone e vinta da Barber&agrave;, con Aoyama quarto al traguardo. Il primo podio per il giapponese arriva nel GP successivo, quello di Motegi, contraddistinto dalla vittoria di Bautista e soprattutto dalla foratura di Marco Simoncelli, che lo mette fuori gioco mentre &egrave; in controllo della gara.  Il secondo posto di Motegi &egrave; il prologo al primo successo di Aoyama, che arriva a Jerez de la Frontera, e riporta al successo la Honda dopo circa due anni dall&rsquo;ultima volta. Le Mans ed il Mugello non sorridono al giapponese ed al team italiano, che tornano per&ograve; prepotentemente in auge prima a Barcellona, quando Aoyama &egrave; secondo alle spalle di Bautista, poi ad Assen, quando un contatto ad un giro dalla fine tra lo spagnolo ed il giapponese all&rsquo;ultima chicane porta alla caduta del primo, con il secondo che (nonostante i gravi danni alla marmitta) pu&ograve; agevolmente volare verso la vittoria e la testa del campionato. La prima met&agrave; di stagione si conclude con il GP del Sachsenring, vinto da Simoncelli con Aoyama quarto.  La resistenza ed il trionfo     L&rsquo;inizio della seconda parte di stagione coincide con la terza vittoria di Aoyama in quel di Donington Park, grazie ad una fuga solitaria che rafforza la sua leadership in campionato, ma anche con la furiosa rimonta di Simoncelli, che vince le due gare successive (Brno ed Indianapolis, quest&rsquo;ultima davanti ad Aoyama), cade a Misano e vince ancora ad Estoril e Phillip Island: un andamento da tutto o niente del tutto diverso da quello di Aoyama, che non sale sul podio ma colleziona punti fondamentali, che gli permettono di restare a +12 sul romagnolo a due gare dal termine.  Il penultimo appuntamento della stagione &egrave; quello di Sepang, dove il samurai Aoyama sfrutta tutto il potenziale della sua Honda privata magistralmente preparata dal team Scot e vince la sua quarta gara dell&rsquo;anno: nel giorno del suo 28esimo compleanno Hiroshi sfrutta la bagarre tra Simoncelli e Barber&agrave; per prendere il largo, portando il suo vantaggio su Simoncelli (3&deg; dopo un arrivo al fotofinish con Barber&agrave;) a ben 21 punti.  L&rsquo;ultimo capitolo di questa incredibile impresa si consuma a Valencia, dove non mancano i colpi di scena. Il primo arriva al giro numero 10, quando Aoyama arriva lungo alla prima staccata e finisce a grande velocit&agrave; nella ghiaia, riuscendo a rientrare in pista in 11&deg; piazza. Il secondo ed ultimo &ldquo;turning point&rdquo; giunge a sei giri dalla fine, quando Simoncelli (in testa) cade consegnando definitivamente il titolo nelle mani di Aoyama, che taglia il traguardo settimo e pu&ograve; dare inizio ai festeggiamenti per il suo primo titolo di Campione del Mondo, il secondo del team Scot, che conclude un 2009 da favola conquistando anche il titolo di Rookie of the year con Raffaele De Rosa.  MotoGP Portogallo, il retroscena di Marc Marquez: &ldquo;Volevo il Qatar&rdquo; 

Correva l&#39;anno 2009 quando il giapponese riusc&igrave;, in sella ad una Honda privata preparata dal team italiano, a sconfiggere lo squadrone Aprilia capitanato da Simoncelli, Bautista e Barber&agrave;

Hiroshi Aoyama ed il team Scot: gli ultimi re della 250

        Having been unable to make a deal that would see him test for Yamaha, Jorge Lorenzo is free of any contracts for the 2021 season. With time on his hands, the Majorcan looks back at his career while responding to his followers on Instagram. Barcelona 2009 and Mugello 2016  "Which was your favourite MotoGP season and why?", Jorge asked his fans. Some remembered his 2015 title win, the result of an amazing comeback that came to a head at Valencia. "It&rsquo;s true. I never give up&rdquo;, replied Lorenzo. Others cited 2009, when Valentino passed him at Barcelona: &ldquo;That was a race with an almost identical level of rider/bike competitiveness. Rossi won it in braking. A pity, but still an historic race&rdquo;. Jorge was able to win many other battles, like Mugello 2016 against Marc Marquez: &ldquo;Great, a duel between two titans that came to an unexpected end&rdquo;. And there is even mention of disappointment at Ducati: &ldquo;I&rsquo;m sorry too, a pity&rdquo;. It&rsquo;s impossible not to remember his rapid return following injury at Assen 2013: "Yes, I believe in miracles". Casey Stoner and Marco Simoncelli  Back to Ducati, and one fans recalls Casey Stoner&rsquo;s triumph in 2007: "I agree, pure talent&rdquo;, commented Lorenzo, singing the praises of the former Australian rider. And then there&rsquo;s a touching mention of Marco Simoncelli. &ldquo;In the good and bad, Marco was unique. Courage, talent and personality. We&rsquo;ll always miss him&rdquo;. Translated by Heather Watson Rossi: &ldquo;I don't race to pass the time. Retirement? I'll decide this summer&rdquo;       

The five-time world champion looks back at a few episodes of his career, from Barcelona 2009 to the 2015 title win, without forgetting Marco Simoncelli

MotoGP, Jorge Lorenzo: “We’ll always miss Simoncelli”

Dopo il mancato rinnovo con Yamaha per ricoprire il ruolo di tester, Jorge Lorenzo non ha sottoscritto alcun impegno contrattuale in vista della stagione 2021. Il tempo libero non gli manca, cos&igrave; il maiorchino ha avuto modo di ripercorrere alcune tappe della sua carriera rispondendo ai suoi follower su Instagram.  Barcellona 2009 e Mugello 2016   &quot;Qual &egrave; la vostra stagione MotoGP preferita e perch&eacute;?&quot;, ha chiesto Jorge ai suoi tifosi.  Alcuni gli hanno ricordato il Mondiale vinto nel 2015, frutto di una rimonta portata a termine nella famosa gara di Valencia. &quot;Vero. Non mi arrendo mai&ldquo;, ha risposto Lorenzo.  Altri rievocano il 2009 e il sorpasso sub&igrave;to da Valentino a Barcellona: &ldquo;Quella fu una gara con un livello di competitivit&agrave; piloti/moto quasi uguale. La vinse Rossi in frenata. Un peccato, ma rimane una gara storica&ldquo;.  Jorge ha avuto modo di vincere tante altre battaglie, come Mugello 2016 contro Marc Marquez: &ldquo;Bellissimo, fu un duello fra due titani con finale inatteso&rdquo;. C&#39;&egrave; spazio anche per il rimpianto Ducati: &ldquo;Spiace anche a me, un peccato&ldquo;.  Impossibile non ricordare il suo rientro lampo ad Assen 2013 dopo l&#39;infortunio: &quot;Si, credo nei miracoli&quot;.  Casey Stoner e Marco Simoncelli   Tornando a parlare di Ducati, un tifoso gli ricorda il trionfo di Casey Stoner nel 2007: &quot;Concordo, talento puro&ldquo;, ha commentato Lorenzo elogiando le capacit&agrave; dell&#39;ex pilota australiano.  C&#39;&egrave; spazio per un tuffo nostalgico nel passato, ripensando a Marco Simoncelli. &ldquo;Nel bene e nel male Marco era unico. Coraggio talento e personalit&agrave;. Ci mancher&agrave; sempre&ldquo;.  MotoGP: giornata in pista per Jorge Lorenzo a bordo di una Lamborghini 

Il cinque volte campione del mondo ha ricordato alcuni episodi della sua carriera: da Barcellona 2009 al Mondiale vinto nel 2015, senza dimenticare Marco Simoncelli&nbsp;

MotoGP, Jorge Lorenzo: &ldquo;Simoncelli ci mancher&agrave; sempre&rdquo;

Quando storia e statistica vanno a braccetto, interviene la casistica. Saranno coincidenze, ma il team Gresini conta - in pochi anni - perdite importanti. Perdite che lo stesso Fausto ha saputo affrontare, accettare e superare. Con la forza di andare avanti, nel lavoro che pi&ugrave; amava.  Daijiro Kato mor&igrave; in seguito ai traumi riportati nell&#39;incidente di cui fu vittima nel Gran Premio del Giappone del 2003. L&#39;impatto contro le barriere di Suzuka risultarono fatali al portacolori Gresini, che perse la vita proprio nella pista di casa. Sono passati tanti anni, per&ograve; sembra ieri e lo sponsor della squadra appare ironico. A ripensarci. &egrave; incredibile.  Pi&ugrave; avanti, sfortunatamente, un altro duro colpo. Nell&#39;autunno del 2011, Marco Simoncelli. Le immagini del SIC disteso senza vita rimangono tra le pi&ugrave; agghiaccianti di tutto il motosport. Anche in quel caso - e ci chiediamo come - Fausto dimostr&ograve; uno spirito unico, ammirevole. Ed il professionismo non conta. Le sue erano doti umane.  Fausto non ce l&#39;ha fatta. La cattiva stella ha colpito anche lui, proprio lui, che di tutto aveva fatto per andare avanti, spesso con il sorriso, sempre con seriet&agrave; e passione. In questi momenti &egrave; difficile trovare le parole giuste, per&ograve; &egrave; anche brutto affidarsi alla mera cronaca. Ci piace pensare che Daijiro, Marco e Fausto siano ritrovati, tutti insieme.&nbsp;    Jorge Martin: &quot;Grazie a Gresini ho questa meraviglia di moto&quot; 

Una squadra sfortunata, il Team Gresini, che prima della morte del suo fondatore ha dovuto affrontare le perdite del pilota giapponese e del SIC numero 58

Kato, Simoncelli e Fausto: le tre tragedie che hanno segnato il team Gresini

Fausto Gresini col pupillo giapponese Daijiro Kato

Prima di lasciarci, Fausto ha dovuto affrontare le perdite del pilota giapponese e del SIC numero 58

Kato, Simoncelli e Gresini: le tre morti che hanno segnato il team Gresini

        There was a 14-year age gap between Loris Capirossi and Marco Simoncelli, but when people share a passion like motorcycle, a generational difference doesn&rsquo;t stand in the way of friendship. And the pair were great friends. So much so that when he ran his last race, in 2011 at Valencia, just one week after SIC&rsquo;s accident at Sepang, Loris Capirossi wanted to honour his friend&rsquo;s memory by racing with his number. Today, SIC&rsquo;s 34th birthday  Today, on 20 January, Marco Simoncelli would have celebrated his 34th birthday. Instead, 23 October will mark ten years since that tragic accident that snatched him from his loved ones. We asked Loris Capirossi for a memory of SIC. &nbsp;&ldquo;I really miss Marco, he was very similar to me&rdquo;, says Loris. &ldquo;He had so much heart and was a guy who never held back. His career would surely have only got better and better. I&rsquo;m so sorry because, above all, I&rsquo;ve lost a friend. "I&rsquo;ve suffered over the years. Even now, going to Sepang is always sad and I never fail to visit the site of his accident. I still have such strong feelings about him&rdquo;, says Capirossi. Capirossi: "A close bond"  What was your relationship like? &ldquo;We always had a great relationship, right from when he was in 125. He was cool, a unique personality, a beanpole even when he was little. Then he moved to 250, where he became world champion, and when he decided to move to MotoGP, our bond only got stronger, because I helped him a lot. Every time he headed out on track, if I were there we&rsquo;d agree that I&rsquo;d head out to and give him a tow, show him the line&hellip; We had a close bond&rdquo;, concludes Capirossi. Translated by Heather Watson MotoGP: happy birthday Jack Miller, Ducati&rsquo;s latest (Australian) hope       

&ldquo;Marco was very similar to me and I miss him so much. Every time I go to Sepang I always go to the site of the accident&rdquo;, says Capirossi, who competed in his last race in 2011 with number 58, in tribute to SIC

Exclusive, Capirossi: “Simoncelli’s birthday today, he had so much heart...”

Fra Loris Capirossi e Marco Simoncelli correvano 14 anni di differenza, ma quando c&rsquo;&egrave; una passione comune forte come quella del motociclismo, la differenza generazionale non &egrave; un ostacolo ad un&rsquo;amicizia.  E i due erano molto amici. Tanto che quando ha disputato la sua ultima gara della carriera, nel 2011, a Valencia, soltanto una settimana dopo l&rsquo;incidente del SIC a Sepang, Loris Capirossi ha voluto onorare la memoria dell&rsquo;amico correndo con il suo numero.    Oggi, compleanno del SIC   Oggi, 20 gennaio, Marco Simoncelli avrebbe festeggiato il suo trentaquattresimo compleanno. Invece il 23 ottobre saranno dieci anni da quella maledetta scivolata che lo ha portato via ai suoi affetti.  Abbiamo chiesto a Loris Capirossi un ricordo del SIC.  &nbsp;&ldquo;Marco mi manca moltissimo, era veramente molto simile a me&rdquo;, ci dice Loris. &ldquo;Aveva tanto cuore ed era un ragazzo che non si tirava mai indietro. Senza dubbio la sua carriera sarebbe stata in salita e bella. Mi dispiace soprattutto perch&eacute; non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; un amico.   &quot;Ho sofferto tanto negli anni. Ancora oggi andare a Sepang &egrave; triste e ogni volta non manco mai di andare sul luogo dell&rsquo;incidente. Il sentimento che ho nei suoi confronti &egrave; molto forte ancora oggi&rdquo;, &nbsp;dice Capirossi.  Capirossi: &quot;Un legame forte&quot;   Com&rsquo;era il vostro rapporto?  &ldquo;C&rsquo;&egrave; sempre stato un bellissimo rapporto, fin da quando era in 125: lui era figo, un personaggio particolare, spilungone gi&agrave; da piccolino. Poi &egrave; andato in 250, dove &egrave; diventato campione del mondo, e quando ha deciso di passare in MotoGP il nostro legame si &egrave; rafforzato, perch&eacute; io lo aiutavo molto: tutte le volte che entrava in pista se io ero l&igrave; ci mettevamo d&rsquo;accordo, entravo anche io e lo tiravo, gli facevo vedere le traiettorie&hellip; C&rsquo;era un legame forte&rdquo;, conclude Capirossi.  MotoGP, Ducati prosegue la caccia al titolo: accordo con Dorna fino al 2026  &nbsp; 

&ldquo;Marco era molto simile a me e mi manca moltissimo. Tutte le volte che vado a Sepang non manco mai di andare sul luogo dell&rsquo;incidente&rdquo;, dice Capirossi, che nel 2011 ha disputato la sua ultima gara in carriera con il numero 58 in omaggio al&nbsp; SIC

Esclusiva, Capirossi: &ldquo;Oggi il compleanno del SIC, aveva tanto cuore...&rdquo;

Il 20 gennaio 2021 Marco Simoncelli avrebbe compiuto 34 anni. Un&#39;et&agrave; importante, da uomo maturo e pilota ormai esperto e navigato. &Egrave; l&#39;ennesimo compleanno senza di lui, eppure Marco ci sembra sempre cos&igrave; vicino e presente.  Moto3, Simoncelli deluso: &ldquo;I nostri ambiziosi programmi sono andati in fumo&rdquo;  La carriera   Nato a Cattolica il 20 gennaio 1987, Simoncelli inizia a gareggiare in tenera et&agrave; con le minimoto, fino ad arrivare nel Motomondiale, dove fa il suo esordio nel 2002. Nel 2003 disputa la sua prima stagione completa nel Mondiale 125, l&#39;anno successivo vince la prima gara affermandosi sotto il diluvio di Jerez. Marco vince in Andalusia anche nel 2005, concludendo la sua ultima stagione nella classe leggera col 5&deg; posto in classifica generale.&nbsp;  L&#39;esplosione di Marco avviene in 250, categoria in cui debutta nel 2006, non senza qualche difficolt&agrave; iniziale. Nel 2008 porta alla vittoria il team Metis Gilera di Aligi Deganello, laureandosi campione del mondo della classe di mezzo.  Il debutto in MotoGP avviene nel 2010, con il team di Fausto Gresini. Il 2011 &egrave; l&#39;anno della pole a Barcellona, delle polemiche, dei podi a Brno e Phillip Island, del triste epilogo di Sepang.  Le tante iniziative a suo nome   Da quel 23 ottobre 2011 il viaggio di Marco ha preso un&#39;altra strada, senza mai lasciarci. SuperSic &egrave; rimasto qui, grazie alla sua Fondazione, al team gestito da pap&agrave; Paolo, al circuito di Misano che porta ora il suo nome.  Tante cose che ci permettono di avvertire Simoncelli ancora molto vicino a noi.  Buon compleanno, Marco.  Casa Marco Simoncelli, inaugurata la struttura dedicata ai disabili 

Il pilota di Coriano avrebbe compiuto oggi 34 anni. A quasi 10 anni dalla sua scomparsa, Simoncelli &egrave; ancora ben presente tra noi grazie all&#39;amore dei tifosi e alle iniziative che portano il suo nome

MotoGP: buon compleanno a Marco Simoncelli

        As far as Paolo Simoncelli is concerned, the 2020 season was not up to scratch for team SIC58 Squadra Corse. He himself says so, relieved that &ldquo;this complicated year is finally over&rdquo;. In effect, the team&rsquo;s best rider, Tatsuki Suzuki, concluded twelfth, having scored one win and a third-place finish, but that was about it, not least because he sustained an injury in the final stages. And it wasn&rsquo;t a positive year for Niccol&ograve; Antonelli either, nineteenth overall and having come close to the podium just once, in the Czech Republic. There were injuries for him too but, at the end of the day, the points tally for team SIC58 was pretty meagre. &ldquo;I would have bet on us&hellip;&rdquo;  &ldquo;We just have to be grateful despite it all, because this huge circus that is the world championship was able to go ahead and we must thank Dorna for managing it all and seeing it through&rdquo;, states Simoncelli. &ldquo;But let&rsquo;s be honest, it&rsquo;s been tiring in this situation: two (Covid) tests a week, travelling on certain days and taking maybe ten hours to get to Spain (because there were less flights), being stuck in the hotel in self-isolation for three days between one race and another. But also in terms of our results. All of our ambitious plans went up in smoke and we didn&rsquo;t achieve any of what we set out to do, while, at first, I would have bet on us. If I think about it, it makes me angry and, psychologically, the situation has been pretty stressful. &ldquo;After an enthusiastic start, with three poles in a row for Tatsuki, that was it, then at Misano there was the fractured wrist and by the time we got to Portimao he&rsquo;d had three crashes in a row (not all his fault). &ldquo;With Niccol&ograve; it went the opposite way, so he wasn&rsquo;t in shape at the start but then finished the season with his best results. But it wasn&rsquo;t what we expected with either rider. Our performance was not up to par&rdquo;, concludes Simoncelli, hard on both himself and the team. Tests postponed  With morale so low, Paolo Simoncelli didn&rsquo;t even want to take part in the Jerez test. &ldquo;After Portimao we should have gone to Jerez to test and get to know our new rider Fellon, but after Sunday&rsquo;s race I just wanted to put an end the season, unplug and head home. &ldquo;I want to congratulate Tony Arbolino who grew with us from 2014 when he was just 1 metre tall and then debuted with us in the 2017 world championship. I&rsquo;m happy for him. I always called him the &lsquo;bike artist&rsquo;, I always knew he had promise. &ldquo;Another former rider of ours, Yari Montella, will move to Moto2 in 2021, this makes me proud of the work we&rsquo;re doing with these young guys&rdquo;, comments Marco&rsquo;s dad. Thinking ahead to 2021  The unpredictable show that is the world championship is over for another season. "We&rsquo;re already working on next year, the 2021 calendar has just come out, provisional of course, in the hope we can get back to normal. Our old and simple normal, with the chaotic paddock, enlivened after a year of emptiness, hospitality units packed and the stands full of people and noise. "Do we still dream? Of course! During this tough 2020, dreaming is the only thing they can&rsquo;t take from us&rdquo;, concludes Paolo Simoncelli. Translated by Heather Watson Moto2, &ldquo;Beastly&rdquo; Bastianini's championship season       

&ldquo;We didn't achieve any of what we set out to do, while I would have bet on us at the start&rdquo;, comments Marco's dad

170 risultati per 'simoncelli'

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