        Alonso Lopez ha fatto suo il Gran Premio del Qatar classe Moto2, ritrovando un successo personale che mancava da Phillip Island 2022, stagione chiusa all'ottavo posto finale. Per il madrileno lo scorso anno fu da settimo posto ma, in virt&ugrave; di quanto visto al Lusail International Circuit, leggittimo &egrave; inserirlo tra i favoriti al titolo 2024. La vena giusta &egrave; tornata, la Boscoscuro si sta dimostrando ulteriormente competitiva. Alonso e le nuove gomme Pirelli: attenzione al dettaglio e manetta Introdotte quest'anno, le coperture Pirelli rappresentano la nuova fornitura della categoria, per test di assaggio nei quali Alonso e il team Speed Up si sono rivelati immediatamente attenti a come poterle sfruttare sia sul giro secco che sulla distanza di gara.&nbsp; Secondo tempo per Lopez in qualifica nel deserto del Qatar, e premessa di poter attaccare dal primo all'ultimo passaggio della contesa. Su 18 tornate, il ventiquattrenne madrileno ha saputo gestirne il consumo, tenendo a bada gli attacchi dei rivali. Il passaggio dalle Dunlop alle gomme italiane &egrave; stato interpretato bene dal pilota e dal team.  Lopez come Acosta? Magari no, per&ograve; occhio alla Boscoscuro Paragonarlo ad Acosta &egrave; idea avventata, ma non per quanto riguarda la possibilit&agrave; per Alonso di laurearsi campione del mondo Moto2 edizione 2024. Meno esplosivo dell'attuale portacolori GASGAS in MotoGP, altrettanto determinato e desideroso di salire la scala, Lopez arriva da un percorso assolutamente diverso da quanto ha compiuto Pedro. Cambi di casacca e passaggi di classe magari non preventivati, sino all'approdo nella formazione di Luca Boscoscuro: qui ha trovato clima famigliare, tecnica e metodo adeguati e, non per caso, la prima affermazione iridata. Dimenticata la Moto3 e assimilati gli automatismi della middle class caratterizzata da propulsore Triumph tre cilindri, il numero 21 ha in Qatar condotto una minipattuglia di Boscoscuro, per tre podizioni sui migliori quattro all'arrivo. Ci sono gli ingredienti per completare una missione apparsa pi&ugrave; che chiara a Lusail.        

Alonso ha in Qatar ritrovato il successo, gestendo al meglio gomme e avversari: la Boscoscuro &egrave; uno dei suoi punti forti, l'obiettivo titolo possibile

Lopez leader in Moto2: avremo il nuovo Acosta?

        A Silverstone Fermin Aldeguer ha portato la Boscoscuro sul gradino pi&ugrave; alto del podio, con una vittoria schiacciante, mentre il suo compagno di squadra nel team Speed Up, Alonso Lopez, ha concluso la prova anzitempo. Ora nel GP d'Austria avr&agrave; la prima occasione di riscatto e in esclusiva abbiamo parlato con lui, che dopo nove gare si trova quinto in campionato. Il pilota di Madrid ci&nbsp;ha raccontato com&rsquo;&egrave; il carattere della sua moto, a chi si ispira e come vede un giorno il suo approdo nella categoria regina. Calendario gare Moto2 Lopez ammette: "Il titolo Moto2 &egrave; gi&agrave; un po' lontano"&nbsp;  Che bilancio fai di questa prima parte di stagione?&ldquo;Bene. Il lavoro che stiamo facendo &egrave; molto buono. Mi aspettavo un po' di pi&ugrave;, non mi nascondo, ma per una serie di circostanze non siamo pi&ugrave; avanti in classifica. Il titolo &egrave; gi&agrave; un po&rsquo; lontano, anche se ci sono ancora molti GP, ma questa &egrave; la realt&agrave; e l&rsquo;obiettivo &egrave; vivere gara per gara. Sar&agrave; quel che sar&agrave;&rdquo;. Come descrivi il carattere della tua Boscoscuro?"Penso sia pi&ugrave; radicale della Kalex e che la Kalex sia, diciamo, pi&ugrave; facile della Boscoscuro. Ovviamente andare veloce &egrave; sempre molto difficile. Credo che ci manchino un po&rsquo; di informazioni per svilupparla ed essere competitivi al 100% in tutti i circuiti".  Casey Stoner l'idolo di Alonso Lopez, Marc Marquez invece...  Chi &egrave; il tuo idolo?"Casey Stoner. Adoravo il suo modo di guidare e oggi continuo a guardare a quello che faceva. Mi piacerebbe che corresse ancora. Non ho avuto ancora l&rsquo;opportunit&agrave; di parlare molto con lui, solo una volta a Phillip Island quando venne a farmi i complimenti dopo la vittoria (l&rsquo;anno scorso, ndr)". E Marc Marquez ti piace?"Sono molto amico sia di Alex sia di Marc e ora che vivono a Madrid a volte ci vediamo. Marc non lo considero un idolo perch&eacute; fin da quando eravamo piccoli l&rsquo;ho visto da vicino, ma s&igrave; come un riferimento da guardare e analizzare". Pensi mai alla MotoGP?"Il pensiero c&rsquo;&egrave;, ma vorrei lottare per un campionato del mondo. Non so se farei il passaggio a qualunque prezzo. Se mi offrissero una moto molto buona, con altrettante buone condizioni, ovviamente la accetterei perch&eacute; penso di poter essere molto competitivo. In MotoGP il livello &egrave; pi&ugrave; alto, ma &egrave; pi&ugrave; facile andare veloce, per questo sono tutti molto vicini". Mattia Rato all'esordio mondiale in Moto2: sar&agrave; a Spielberg e Montmel&ograve;       

Quinto in campionato con tre podi, abbiamo chiacchierato in esclusiva con lo spagnolo del team Speed Up che in Austria sar&agrave; in cerca di riscatto

Moto2, Alonso Lopez: “Non andrei in MotoGP a ogni costo” | Intervista

        In forma, sorridente, entusiasta. Ecco come vogliamo vedere Alberto Surra, giovane pilota piemontese pronto alla nuova sfida di carriera. Nella serata di sabato, presso Casa Format di Orbassano la presentazione della stagione 2023: il numero 67 correr&agrave; nel CEV Moto2, ritrovando un nome con cui aveva gi&agrave; fatto molto bene. La Boscoscuro &egrave; per lui una sorta di ritorno al passato e un lancio futuro.  Surra e Boscoscuro alla conquista dell'Iberia... e non solo Classe 2004, Surra &egrave; un maggiorenne che compir&agrave; 19 anni il prossimo 31 maggio. A seguito di una stagione e mezza disputata nella Moto3 iridata, il passaggio alla serie spagnola, che conta anche appuntamenti portoghesi: "Sono molto contento di questa inedita esperienza di carriera - la sua carica - infatti, mi sto allenando sodo. Non vedo l'ora di cominciare. L'obiettivo personale &egrave; lo stesso di sempre: dare il massimo, per me e per chi mi sostiene. Entro in una categoria in cui i cavalli e il peso si fanno sentire, caratteristiche ideali al mio fisico e alla mia guida". Alberto avr&agrave; a disposizione una Boscoscuro equipaggiata da propulsore Triumph. Speed Up, formazione impegnata nel mondiale, si affida al team ciatti in terra iberica: "So che il ragazzo pu&ograve; fare molto bene - le parole di Luca, manager dell'omonimo costruttore ed ex corridore - si ritrover&agrave; a bordo di moto dalle alte prestazioni, dico che il suo potenziale sia promettente e da far crescere. Questo progetto riguarda il presente e anche il futuro, ovvero, la serie iridata di classe". Oggi e indomani, vero, ma anche ieri: il piemontese e Speed up si erano gi&agrave; conosciuti piacevolmente nel Campionato Italiano velocit&agrave;: "E' vero - confermano all'unisono - nella PreMoto3 del 2016 e 2017. Al Mugello debuttammo insieme con podio e giro veloce, a Imola e Vallelunga dell'anno successivo facemmo nostre due vittorie. Diciamo che ripartiamo da un filone molto promettente"         

Per Alberto si tratta di un ulteriore trampolino di lancio al mondiale di categoria, da vivere insieme a un marchio italiano col quale gi&agrave; conta vittorie in ambito nazionale

Ritorno al futuro: Surra e Boscoscuro al via del CEV Moto2

        The rumours grew at Jerez and here comes the confirmation. In a brief press release, team Speed Up has announced that it has split from Romano Fenati, which leaves the rider without a bike just six races into the championship. &ldquo;Team SpeedUp confirms that it has terminated its contract with Romano Fenati&rdquo;. This, the communication issued by the team, which will now need to find a replacement, although there already appears to be a clear favourite. Lopez incoming  We&rsquo;re talking about Alonso Lopez, who already wore team SpeedUp colours in last year&rsquo;s CEV championship, where he finished second in Moto2 behind his&nbsp; - probable &ndash; future team-mate, Fermin Aldeguer. Meanwhile, Fenati must look for a new ride, although this is no easy task. All the current Moto2 seats are occupied of course but, as Suzuki has taught us, another earthquake can always be just around the corner. Translated by Heather Watson Exclusive, Melandri: &ldquo;Suzuki a new Hayate? Why not?!&rdquo;       

After just six rounds, the marriage between the Italian and the team comes to an end, with the squad ready to welcome an old acquaintance

Moto2, official: team SpeedUp drops Romano Fenati

        Sotto il sole di Jerez non si parla solo del giro record di Pecco Bagnaia o delle difficolt&agrave; di Marc Marquez, ma anche del caso Fenati. In questi giorni infatti si &egrave; fatta strada l&rsquo;ipotesi, confermata in parte dal Team Principal del team Speed Up Luca Boscoscuro, che le strade dell&rsquo;ascolano e del team italiano si possano separare prima della fine della stagione.&nbsp;Un possibile divorzio dovuto ai risultati non esaltanti raccolti da Romano sino qui, che nella sua nuova avventura in Moto2 &ndash; dopo le 12 gare disputate nel 2018 &ndash; ha finora raccolto una 11&deg; piazza &ndash; a Portimao - come miglior risultato. Rodrigo non ci sta  Feeling so sorry for Romano. It&rsquo;s shit and very unfair how teams can destroy a racing career&hellip; Results are not an accepted reason only 5 races after the start of the season, even more if we speak about a rookie.  The organisation shouldn&rsquo;t allow this&hellip; https://t.co/eM6pwkPOft &mdash; Gabriel Rodrigo #2 (@gabrirodrigo2) April 30, 2022    La notizia del possibile taglio di Fenati non &egrave; andata gi&ugrave; a tanti piloti all&rsquo;interno del paddock, ovviamente delusi dalla possibilit&agrave; che un team possa licenziare un pilota per cattivi risultati ancora prima di met&agrave; stagione. Tra questi ha espresso con forza la sua opinione Gabriel Rodrigo, rookie della Moto2, che si &egrave; scagliato contro il team Speed Up.&nbsp;&ldquo;Sono davvero dispiaciuto per Romano &ndash; scrive Rodrigo &ndash; ed &egrave; uno schifo come i team possano distruggere delle carriere. I risultati non possono essere motivo di licenziamento dopo cinque gare, specie se si parla di un debuttante. L&rsquo;organizzatore del campionato non dovrebbe permettere cose del genere&rdquo;. Parole chiare quelle dell&rsquo;argentino, che saranno probabilmente un capitolo di una storia ancora tutta da scrivere. GP Spagna, Bezzecchi: Pensando alla Q1 me la stavo facendo addosso"       

La sella di Romano sembra traballare all'interno del team Speed Up, ma l'argentino lo difende: "Inaccettabile dopo cinque gare"

Fenati a rischio taglio, Rodrigo non ci sta: "Uno schifo"

Il talento spagnolo del team Speed Up si è messo in mostra al Termas de Rio Hondo. Eccolo con la sua Boscoscuro 

Fermin Aldeguer: ecco il suo Gran Premio d'Argentina in foto

        Secondo e ultimo dei turni di prove libere della Moto2 di Termas, e pi&ugrave; tardi sar&agrave; gi&agrave; qualifica. Nuovamente Boscoscuro, ancora Fermin Aldeguer: il duo schierato dal team Speed Up &egrave; andato forte sulla scivolosa pista di Termas de Rio Hondo, siglando il miglior crono di sessione. Il tempo dello spagnolo &egrave; di 1'43"366, sicch&egrave; gi&agrave; da Q2, ovvero, il momento in cui i piloti si giocano le caselle della griglia pi&ugrave; ambite. Vi entrano i primi dodici, la classifica combinata ne tiente conto. In una giornata cos&igrave; tirata e intensa, era importante per ogni protagonista provare a dare subito i colpi decisivi. Vietti in Q2, Arbolino velocissimo: l'Italia della Moto2 c'&egrave;   Celestino Vietti Ramus &egrave; arrivato in Argentina con la vetta della middle class, e vuole partire per Austin mantenendola. Perci&ograve;, nonostante asfalto infimo, lavoro fatto dai ragazzi Mooney VR46 tirati come corde di violino e confidenza da prendere in un istante, il piemontose tiene i denti stretti, entrando in Q2, grazie al quinto sesto tempo. In mezzo ad Aegerter e Vietti Ramus ci sono Augusto Fernandez, Somkiat Chantra - volato malamente, per fortuna senza danni fisici - e Tony Arbolino, eccllente quarto e ancora protagonista. Il milanese, come il numero 13, tengono alti i colori nostrani in Argentina. I tempi della combinata di Termas           

Fermin e la Boscoscuro si ripetono in qualit&agrave; di pi&ugrave; rapidi a Termas. Oltre a Celestino, l'Italia &egrave; competitiva con Tony Arbolino

Aldeguer rimane leader della Moto2 d'Argentina, Vietti Ramus in Q2

        Dopo nove stagioni passate in Moto3, dove &egrave; il pilota italiano pi&ugrave; vincente, nel 2022 una nuova bella sfida attende Romano Fenati. L&rsquo;ascolano ha trovato un accordo con il team SpeedUp che fa capo a Luca Boscoscuro, per un binomio 100% made in Italy, e dopo il primo test svolto a Jerez, durante questa pausa invernale la squadra l&rsquo;ha presentato sui social. Si punta in alto  Su Instagram la squadra scrive: &ldquo;Romano Fenati &egrave; il nuovo pilota del Team SpeedUp. Lo vedrete in pista con il numero 5. Per la stagione 2022, Romano ha l'obiettivo di dimostrare tutto quello di cui &egrave; capace&rdquo;. Il suo talento &egrave; innegabile e le due parti lavoreranno sodo per conquistare da subito risultati importanti. Finora a suo nome non c&rsquo;&egrave; alcun titolo iridato, ma la passione gli scorre nelle vene e la squadra ricorda: &ldquo;Romano si avvicina al mondo dei motori a soli sette anni. Da allora, non &egrave; mai riuscito a scendere dalla moto&rdquo;. Da allora di cose ne sono successe, traguardi ottenuti e lezioni imparate, e il 25enne &egrave; ora pronto a questo nuovo capitolo della sua carriera. MotoGP, Jarvis duro su Vinales: "Non so se ha la forza mentale per vincere"       

Dalla classe cadetta alla classe di mezzo, l&rsquo;ascolano vestir&agrave; i colori della squadra veneta alla guida della Boscoscuro, con grandi obiettivi

Moto2, il team SpeedUp dà il benvenuto a Romano Fenati

The marriage between Yari Montella and the Speed Up squad has not worked out, divorce coming even before the season draws to an end. The team, headed up by Luca Boscoscuro, has confirmed the news with a brief press note that reads: &ldquo;Team SpeedUp and Yari Montella confirm that they have consensually agreed to dissolve the contract between the parties, with immediate effect&rdquo;.  &nbsp;Each to their own path  It has been a season to forget for the European Moto2 champion, a title he achieved in CEV with the same Italian team. He concludes his first world championship season with zero points. The season began with something of an uphill climb and then came a hand and wrist injury at the French GP which ruled him out of the next four rounds. The rider returned for the Styrian GP, finishing the race in 24th position.  After just two races, Montella was suspended by the team and didn&rsquo;t compete at Silverstone or Aragon because they didn&rsquo;t deem him physically fit. The Italian then competed at Misano, an event that has been immediately followed up with confirmation of the split.  Translated by Heather Watson  Moto3: Chinese firm CF Moto to debut in the world championship in 2022 

With a brief press release, the Italian team announces the end of its relationship with the Italian rider, who will not see out the season

Moto2, immediate divorce between Speed Up and Montella

Il matrimonio tra Yari Montella e la Speed Up nel Mondiale non &egrave; andato nella direzione giusta e prima ancora che finisca la stagione in corso si &egrave; arrivati al divorzio immediato. Ad annunciarlo &egrave; stata la squadra guidata da Luca Boscoscuro con una semplice e chiara riga: &ldquo;Team SpeedUp e Yari Montella comunicano di aver risolto consensualmente, con effetto immediato, il contratto tra le parti&rdquo;.  Ognuno per la sua strada   Una stagione da dimenticare per il campione europeo Moto2, titolo ottenuto nel CEV con la squadra veneta, che ha cos&igrave; concluso la sua prima stagione nel Mondiale con zero punti. L&rsquo;inizio &egrave; stato nettamente in salita, poi &egrave; arrivato l&rsquo;infortunio alla mano e al polso nel Gran Premio di Francia che l&rsquo;ha portato a saltare i quattro Gran Premi successivi ed &egrave; poi tornato nel GP di Stiria per chiudere 24esimo.  Dopo appena due gare Montella &egrave; stato sospeso dalla squadra per gli appuntamenti di Silverstone e Aragon, perch&eacute; per loro non idoneo fisicamente. Il salernitano ha infine corso l&rsquo;appuntamento di Misano, terminato anzitempo, a cui ha fatto seguito il divorzio immediato.  Moto2: Yamaha prepara l&#39;ingresso e punta tutto su Gonzalez 

Con un brevissimo comunicato la squadra veneta ha annunciato la fine del rapporto con il pilota salernitano che non potr&agrave; concludere la stagione

Moto2, divorzio immediato tra Speed Up e Montella

Non &egrave; una situazione semplice, quella che si &egrave; venuta a creare tra Yari Montella e il team Speed Up di Luca Boscoscuro. Reduce da un infortunio che l&#39;ha tenuto lontano dalle gare per diversi mesi, infatti, Yari &egrave; tornato in pista nel mondiale Moto2 in Austria, salvo poi scoprire nei giorni successi al round del Red Bull Ring che nei prossimi Gran Premi di Silverstone e Arag&ograve;n non correr&agrave;. E questo ha creato qualche malumore esternato a mezzo social.&nbsp;     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Yari Montella (@yarimontella5)      Al suo posto ci sar&agrave; il fresco campione europeo Moto2 Ferm&igrave;n Aldeguer, mentre l&#39;italiano dovrebbe tornare a Misano dovedo per&ograve; attestare la propria idoneit&agrave; fisica.  La motivazione sarebbe legata ai problemi fisici di Yari, che ha per&ograve; ammesso di star bene fisicamente: &ldquo;Io mi sento al cento per cento della forma fisica ora. L&#39;incidente di Le Mans mi ha tenuto lontano dalla pista per diverso tempo, ma quando sono tornato in Austria i medici mi hanno dichiarato idoneo per correre e sono riuscito a disputare la gara, perci&ograve; non ho compreso questa decisione&rdquo;.  MotoGP, si accende la sfida a Silverstone  &ldquo;Dopo l&#39;Austria non mi hanno anticipato nulla&rdquo;   &ldquo;Dopo l&#39;Austria il team Speed Up non mi ha anticipato nulla, ma il luned&igrave; mi &egrave; stato riferito che al mio posto nelle prossime due gare correr&agrave; Aldeguer e che a Misano dovr&ograve; mostrare delle carte che attestino la mia idoneit&agrave; fisica per poter correre, ma come detto, io sto gi&agrave; bene. Tra l&#39;altro, a Misano Aldeguer in ogni caso non potr&agrave; correre in Moto2 per via dell&#39;impegno in MotoE&rdquo;, prosegue il pilota campano.  &ldquo;In ogni caso, io sono ancora sotto contratto con Speed Up e mi auguro di terminare la stagione con loro, ma al momento non so altro. Posso dire che con la squadra mi sono trovato molto bene sia lo scorso anno quando ho vinto il titolo nel CEV Moto2, sia quest&#39;anno in cui ho esordito nel mondiale, anche se chiaramente l&#39;infortunio non mi ha permesso di esprimermi come avrei voluto&rdquo;, conclude Montella speranzoso di poter concludere l&#39;annata nel mondiale Moto2 come inizialmente previsto.  Orari TV MotoGP Silverstone: in diretta su Sky e differita su TV8 

Il pilota campano non correr&agrave; i prossimi due Gran Premi con il team Speed Up, che schierer&agrave; Ferm&igrave;n Aldeguer al suo posto: &quot;Torner&ograve; a Misano e dovr&ograve; mostrare la mia idoneit&agrave; fisica nonostante sia gi&agrave; in forma&quot;

Moto2, Montella fermato dal team per problemi fisici: &ldquo;Decisione che non capisco&quot;

Dopo aver assistito a tutte le presentazioni delle squadre della MotoGP, &egrave; arrivato il turno anche per la Moto2 di presentare le livree e le squadre per la prossima stagione.  La prima in ordine di tempo &egrave; la Speed UP. Con un teaser diffuso ieri sui social, la formazione di Luca Boscoscuro ha annunciato che a breve avrebbe svelato le moto che saranno affidate a Jorge Navarro ed al rookie Yari Montella, campione uscente del CEV Moto2.  Detto, fatto. Nella giornata di oggi sulla pagina facebook della squadra &egrave; apparso questo breve video di presentazione della stagione 2021.    Moto2, diamo il benvenuto alla Boscoscuro B-21 

La squadra di Luca Boscoscuro ha svelato sui social la livrea della nuova moto per la stagione 2021 dello spagnolo e del rookie di categoria

Moto2: ecco le Speed UP di Navarro e Montella

Dal sole dell&rsquo;Andalusia ai riflettori del Qatar. I test pre stagione di Moto2 e Moto3 infatti sono stati ufficialmente spostati da Jerez a Doha, per regalare a piloti e team le migliori condizioni di sicurezza ed efficienza possibili.  Spostamenti limitati   La tre giorni di test inizier&agrave; venerd&igrave; 19 marzo, per terminare ovviamente il 21. Chiaro l&rsquo;intento di Dorna, che ha voluto limitare il numero di spostamenti dei team: una volta recatosi in Qatar per i test infatti le squadre non dovranno spostarsi prima del cinque aprile, ossia il luned&igrave; successivo al secondo dei due appuntamenti qatariani che apriranno la stagione 2021.  Presenti per i propri test pre stagione nei giorni sopra indicati anche i piloti della Talent Cup, che avranno le loro sessioni private per lavorare in vista della nuova stagione.  MotoGP, doppio test in Qatar: ecco le nuove date 

Per limitare il numero di spostamenti le due classe minori svolgeranno a Doha la loro tre giorni di test ufficiali, durante il fine settimana precedente al primo round del 2021

I test Moto3 e Moto2 cambiano sede: niente Jerez, si va in Qatar

        The Italian&rsquo;s second year in the intermediate class, riding for team Speed Up alongside Spaniard Jorge Navarro, has proved less than dazzling. After finishing thirteenth in the season opener at Qatar, the Italian failed to score a single point at the next five races, a crash at Jerez followed by four failed attempts to reach the points zone ruling him out of the running for the championship early on. At Misano he scored a seventh and eighth place finish, and from here things picked him, his first podium of the season (third) coming the following week during the Catalunya GP. Having got to grips with the bike, he looked to be back in form at the first Aragon GP, competitive right from Friday morning and up at the sharp end in the race. But as we&rsquo;ve seen this season, Sunday can often be a day to forget for him. He made a strong start at the Spanish track and was dominating the race along with Bezzecchi (fourth in the overall standings), but as soon as he took the lead in the final stages, he made a mistake after just two corners and found himself on the ground. The following weekend, at the same track, he avoided mistakes and finished second behind a stratospheric Lowes. Too many &lsquo;rookie mistakes&rsquo;  After the Aragon 2 podium came three consecutive zeros, the most unfortunate being that of Valencia 2, where on the very last lap, an overly enthusiastic Franco crashed out a few corners from the end while leading the race. This disaster was repeated at the final Portuguese event where, after a strong qualifying that saw him line up third, the Italian messed up the start and, in an impossible attempt (considering the trajectory) to make up as many places as possible, he crashed at turn one, also bringing down Nicol&ograve; Bulega (seventh on the grid). The many highs and lows have meant the young Italian has scored just 65 points this 2020 season, to finish fifteenth overall. A result that falls well below expectation for the 2019 Moto2 rookie of the year. A lacklustre season for Speed Up  His team-mate Navarro has also struggled this season, with too many crashes, eight in fifteen races to be precise. To put things in perspective, the Spaniard scored eight podiums in 2019, and was considered one of the favourites for the title as 2020 got underway. But like Fabio, Jorge was soon ruled out, ultimately concluding the championship in seventeenth position. Not exactly the best year for Luca Boscoscuro and his team then, but what&rsquo;s been the main problem in the Speed Up camp? A bike with too many problems, or a lack of commitment on the part of the riders? The pace and speed have definitely been there on occasion, so we might conclude that both parties are to blame for this lacklustre season, the bike seeming less competitive at times, while on other occasions it was more a case of rider inconsistency. Fabio is not short on talent, and was even one of the names on the list to replace Iannone in Aprilia in MotoGP, but perhaps it&rsquo;s too soon for him to make that move. In 2021 he will aim to grow and fight for the title right from the outset, in a season that will have a different flavour, similar to the one he experienced in Moto3 with team Gresini. The Gresini-Di Giannatonio pairing returns  Next year will see Fabio return to the team with which he spent three constructive years in Moto3. Fausto Gresini has chosen to bet on the Italian once more, welcoming him to the garage in 2021 alongside the team&rsquo;s current rider, Niccol&ograve; Bulega. New motivation for Fabio then, the title perhaps within his reach if he can avoid mistakes and immediately find feeling with his new bike. It&rsquo;s all in the Italian&rsquo;s hands, the rider a clear favourite for the title alongside 2020 stars Lowes and Bezzecchi. If Fabio can live up to expectation, perhaps the MotoGP doors will open for him already in 2022. Translated by Heather Watson Moto2, &ldquo;Beastly&rdquo; Bastianini's championship season       

2020 brought too many difficulties and too few results. The Italian was unable to fully live up to the high expectations surrounding him and needs to improve further, particularly in the race where he&rsquo;s prone to making mistakes

Moto2, Di Giannantonio ready to start over in 2021

La stagione in corso ha visto raccogliere pochi risultati alle Speed Up di Fabio Di Giannantonio e Jorge Navarro, che da protagonisti quali volevano essere si sono trovati pi&ugrave; volte in difficolt&agrave; e a gestire situazioni in salita. A raccontarci cos&rsquo;&egrave; successo &egrave; stato il patron del team Luca Boscoscuro, che prima di chiudere la valigia per raggiungere Aragon, ha disegnato il quadro della situazione, ha parlato delle prossime gare, ha delineato il futuro e ha anche detto la sua sullo strano campionato di MotoGP.  Che bilancio facciamo di questo 2020?  &ldquo;&Egrave; molto al di sotto delle nostre aspettative. Eravamo partiti con il progetto di stare nei primi 5, cercando di vincere anche qualche gara. La stagione non &egrave; ancora finita, per&ograve; le dieci gare disputate finora sono state ben lontane da dove volevamo essere. Non sono tanto contento. Bisogna lavorare, lamentarsi non serve a niente&rdquo;.  Alla base di queste complicazioni cosa c&rsquo;&egrave;?  &ldquo;Le difficolt&agrave; sono state principalmente legate alle gomme. L&rsquo;adattamento dei piloti a queste e della squadra a capire come mettere in condizione il pilota. Noi come squadra dobbiamo lavorare di pi&ugrave; e meglio per venirne a capo. La gomma &egrave; uguale per tutti. Bisogna fare i risultati e l&igrave; la differenza la fa la squadra e il pilota&rdquo;.  Tutto ruota intorno a questo problema quindi?  &ldquo;La moto funziona bene, e lo dico guardando anche i risultati del rookie, Canet, che ha lo stesso materiale dei nostri due piloti. Essere oggi a met&agrave; classifica non &egrave; il nostro target&rdquo;.    Una nota positiva Fabio Di Giannantonio l&rsquo;ha fatto vedere, salendo sul podio a Barcellona.  &ldquo;Fabio nelle ultime gare &egrave; riuscito a essere pi&ugrave; costante nei risultati. Andare a podio doveva essere per noi la normalit&agrave;. &Egrave; stata comunque una soddisfazione, e in quella gara anche Navarro aveva fatto bene&rdquo;.  A Le Mans poi le cose sono state un po&rsquo; difficili per molti.  &ldquo;Fabio &egrave; stato comunque bravo, non &egrave; un risultato da lode, ma ha fatto una bella gara perch&eacute; non era facile in quelle condizioni&rdquo;.  Cosa ci aspettiamo adesso da Aragon?  &ldquo;Spero ci siano delle condizioni pi&ugrave; o meno normali, perch&eacute; far&agrave; gi&agrave; molto freddo. Mi aspetto di vederli lottare per il podio&rdquo;.  Come vedi in generale il finale di stagione che vi attende?  &ldquo;Puntiamo a recuperare posizioni in classifica. Sono i risultati a dire com&rsquo;&egrave; andata. Il quinto non &egrave; lontanissimo e la top 5 sarebbe un buon risultato, vediamo se riusciamo ad arrivare il pi&ugrave; vicino possibile&rdquo;.  La particolarit&agrave; del campionato di quest&rsquo;anno ha influito sulle vostre difficolt&agrave;?  &ldquo;Sicuramente, abbiamo avuto poco tempo per ragionare tra una cosa e l&rsquo;altra. Il problema principale &egrave; stato il non poter fare test. Se avessimo potuto fare qualche giorno, avremmo macinato i chilometri di tre Gran Premi. In quell&rsquo;occasione si ha la possibilit&agrave; di lavorare su tutti i particolari, sapendo quello che si sta facendo. Con due turni di prove libere, tra l&rsquo;altro in orari diversi, invece le condizioni cambiano completamente e non si ha un quadro chiaro. Nei test non si ha lo stress delle gare. Nei weekend bisognare fare il tempo, i turni di prove sono di 40 minuti. &Egrave; difficile cos&igrave; mettere a posto la moto&rdquo;.    A fine stagione poi ci sar&agrave; la separazione da Fabio Di Giannantonio.  &ldquo;Dopo le prime gare disputate in Europa non riuscivamo a fare quello che volevamo e in contemporanea il pilota che abbiamo nel CEV stava andando forte. Con Fabio i risultati non erano quelli che entrambi ci prefiggevamo, cos&igrave; entrambi ripartiamo con un&rsquo;altra avventura&rdquo;.  Il prossimo anno quindi arriver&agrave; Yari Montella?  &ldquo;Se Dorna &egrave; d&rsquo;accordo, s&igrave;. Quest&rsquo;anno Yari ha fatto un salto di qualit&agrave; incredibile, sia dal punto di vista dei tempi sia nei risultati in gara. Sulle nove gare disputate oggi ha conquistato sette vittorie, un secondo posto e una non l&rsquo;ha disputata&rdquo;.  Passiamo alla MotoGP, mi fai il tuo pronostico?  &ldquo;Sarei contentissimo se la vincesse Fabio (Quartararo), ma il mio cuore &egrave; anche Ducati. Sarei felicissimo se lo vincessero entrambi, perch&eacute; dobbiamo essere tutti orgogliosi dei nostri colori. Per Fabio ho un debole in pi&ugrave;, l&rsquo;abbiamo trovato noi e siamo riusciti a fargli avere questa possibilit&agrave; e questo ci rende orgogliosi. Nella lotta al titolo metterei anche Mir, che sta andando molto forte. &Egrave; un campionato stranissimo, 115 punti sono pochi dopo nove gare per il leader&rdquo;.  Moto3 e Moto2 Aragon: tanti italiani con un solo obiettivo, vincere 

Non &egrave; il 2020 che si sarebbe aspettato il manager veneto, ma ora punta ad un finale in crescendo con Di Giannantonio e Navarro e ha fatto il suo pronostico MotoGP&hellip;

Esclusiva, Boscoscuro: &ldquo;Ad Aragon per tornare sul podio&rdquo;

        Il pilota Moto2 Jorge Navarro prover&agrave; in questa nuova stagione 2020 a portare alti i colori del team Speed Up. Gi&agrave; dai test lo spagnolo ha dimostrato un ottimo feeling non solo con la moto ma anche sul tracciato di Losail che da domani vedr&agrave; i piloti della Moto2 e della Moto3 scendere in pista per il venerd&igrave; di prove libere. Novit&agrave; in vista  Intanto, oggi, &egrave; stato il momento per parlare di quella che sar&agrave; la nuova stagione ripartendo da quella 2019: &rdquo;Senz'altro l'anno scorso &egrave; stata positiva - dice - ma quest'anno l'obiettivo &egrave; fare un passo avanti cercando di lottare per la vittoria in tutte le gare e per il campionato. I test sono stati positivi, siamo migliorati nei punti deboli ma anche in quelli di forza che gi&agrave; avevamo quindi siamo pronti per iniziare a gareggiare. Abbiamo lavorato soprattutto sull'aerodinamica in quanto ci mancava sempre velocit&agrave; di punta e lottare in gara era difficile. &Egrave; stato fatto tanto lavoro dietro alle quinte per compensare questa mancanza, quindi quest'anno con nuova aerodinamica sar&agrave; pi&ugrave; facile sorpassare gli altri piloti in gara&rdquo;. Quattro Speed Up in pista  Da quest'anno la factory Speed Up vedr&agrave; in totale quattro moto in pista, due all'omonimo team Speed Up e altre due all'Aspar team, un vantaggio? &ldquo;Nel mio caso - spiega Navarro - non cambia troppo sono concentrato sulla mia parte del box , cercher&ograve; di miglirarmi ma non guardo solo ci&ograve; che fanno gli altri. Vediamo se in futuro potr&agrave; portarci vantaggi&rdquo;. Lavoro extra  Infine, il lavoro invernale di Jorge Navarro, &egrave; stato finalizzato a sopperire i punti deboli mostrati nella passata stagione: &rdquo;Ho fatto tante prove di partenza - conclude - nel corso dell'inverno ho lavorato sulla mia esplosivit&agrave;, ho cercato di migliorare la sicurezza nell'affrontare le prime curve e penso di essere migliorato. Mi sento pronto a partire bene e a non rendere la gara pi&ugrave; complicata di quanto gi&agrave; non sia&rdquo;. Moto2, Martin: &ldquo;Sono al 100%, posso gi&agrave; vincere&rdquo;       

Il pilota del team Speed Up ha parlato del lavoro svolto dal team durante l'inverno

Navarro: “La moto è migliorata in quelli che erano i suoi punti deboli”

        Fabio Di Giannantonio &egrave; sceso in pista a Jerez durante i test ufficiali del mondiale Superbike per provare alcune novit&agrave; in vista della stagione Moto2 del 2020. Il romano ha siglato il sedicesimo crono assoluto, dividendo le Superbike dalle Supersport, che pure erano in pista allo stesso tempo. Per il portacolori del team Speed Up era l&rsquo;ultimo test prima delle meritate vacanze. Lo abbiamo raggiunto prima che si imbarcasse per rientrare in Italia. Fabio, come sono andati i test e cosa avete provato? &ldquo;Sono andati abbastanza bene, sono contento. Abbiamo provato le gomme del prossimo anno, pi&ugrave; che altro quella posteriore che sar&agrave; un pelo pi&ugrave; larga, e un telaio nuovo. Abbiamo lavorato pi&ugrave; altro su quello, per capire su cosa dava vantaggio il telaio nuovo e su cosa invece dava svantaggi. E al contempo abbiamo cercato anche di capire un po&rsquo; le gomme nuove&rdquo;. Sei soddisfatto dei risultati? &ldquo;Sono soddisfatto, s&igrave;, perch&eacute; alla fine non abbiamo mai cercato il tempo ma abbiamo girato abbastanza forte&rdquo;. Cosa manca ancora? &ldquo;Manca ancora migliorare un po&rsquo; il feeling davanti, ma i ragazzi sanno gi&agrave; cosa fare e lavoreranno nell&rsquo;inverno. Quindi sono convinto che ai prossimi test arriveranno con qualcosa di nuovo da provare&rdquo;. Che idea ti sei fatto delle Superbike girando con loro? &ldquo;Girare con la Superbike &egrave; stato veramente figo! E&rsquo; stato interessante guardarli da dentro la pista, ho visto che facciamo le linee in modo molto diverso, perch&eacute; loro ovviamente devono scaricare tanta pi&ugrave; potenza. E&rsquo; stato bello condividere la pista con loro: una cosa un po&rsquo; particolare, mi &egrave; piaciuta&rdquo;. Adesso quale sar&agrave; il tuo prossimo impegno? &ldquo;Prima di tutto staccare un po&rsquo; la spina: ho ancora qualche impegno con gli sponsor, poi l&rsquo;obiettivo &egrave; di fare un po&rsquo; di vacanze, godermi un po&rsquo; questa piccola pausa e poi ritornare sotto al lavoro per il 2020&rdquo;.       

Il romano del team Speed-Up ha girato a Jerez insieme alle Superbike. &lsquo;Abbiamo provato le gomme del prossimo anno e un telaio nuovo&rdquo;, ci dice nella nostra intervista esclusiva

Test Jerez, Diggia: ‘Manca ancora un po’ di feeling sull'anteriore’

        Moto2: la Speed Up di Boscoscuro pronta per il GP di San Marino &ldquo;Il nostro buon proposito di settembre: dare il massimo a Misano!&rdquo; dice Luca Boscoscuro, ex campione europeo e costruttore della moto di Navarro e Di Giannantonio.&nbsp; Fabio Di Giannantonio e Jorge Navarro sono le punte di diamante di questa stagione per la compagine guidata da Luca Boscoscuro, che oltre ad essere il team manager &egrave; anche il designer e il costruttore della Speed Up, da molti considerata come la Moto2 pi&ugrave; performante, anche ora che la classe di mezzo ha subito un completo rinnovamento, con l&rsquo;adozione del motore Triumph a 3 cilindri. Una struttura &lsquo;piccola&rsquo;, quella veneta, che schiera soltanto due mezzi, ma che ha fatto emergere talenti come quello di Fabio Quartararo lo scorso anno e precedentemente anche di Andrea Iannone. NAVARRO E 'DIGGIA0 - Quest&rsquo;anno i due alfieri Speed Up si stanno comportando egregiamente: lo spagnolo Jorge Navarro &egrave; quarto in classifica, ha sfiorato la vittoria tre volte, in Spagna, in Francia e in Gran Bretagna, concludendo sul secondo gradino del podio, e andando sul terzo in America, in Catalogna e in Australia. E anche il &lsquo;rookie&rsquo; della Moto2 Fabio Di Giannantonio &egrave; andato vicinissimo alla vittoria gi&agrave; in questo suo primo anno nella classe di mezzo, conquistando il secondo posto in Repubblica Ceca dopo il quarto posto in Germania. Ora &lsquo;Diggia&rsquo; &egrave; decimo in classifica generale, a quota 69 punti, e Jorge Navarro &egrave; addirittura quarto, a pari punti &ndash; 146 &ndash; con Thomas Luthi e Augusto Fernandez &ndash; tutti e tre separati da 35 lunghezze dal leader Alex Marquez. E con 7 Gran Premi ancora da disputare, tutto &egrave; possibile. LUCA BOSCOSCURO: IL MANAGER CAMPIONE - "Il nostro buon proposito di settembre: dare il massimo a Misano!&rdquo; dice Luca Boscoscuro, che prima di costruire la Speed Up e di schierarla in pista &egrave; stato un pilota capace di conquistare il titolo di campione europeo 250 nel 1995. Dall&rsquo;anno successivo fino al 2001 ha corso nel mondiale, e nel 1996 ha vinto anche la IRTA CUP, il &lsquo;mondiale del privati&rsquo;, sempre nella classe 250. Nel 2002 &egrave; diventato direttore sportivo del gruppo Gilera e Derbi, dal 2006 al 2009 &egrave; stato il team manager di Gilera, dove nel 2008 ha vinto il titolo nella classe 250 con Marco Simoncelli. Nel 2010 &egrave; iniziata l&rsquo;avventura con la Speed Up: &egrave; nata la Moto2 e Boscoscuro ha fatto debuttare la Speed Up S10 con i piloti Andrea Iannone e Gabor Talmacsi. Il team ha vinto tre gare e ha conquistato sei pole position, concludendo la stagione mondiale al terzo posto con Iannone. DUE CONTRO TUTTI &ndash; La factory si trova a Lugo di Vicenza, dove &egrave; nata la famiglia di Boscoscuro, che in passato ha lavorato in Aprilia, e prima ancora alla Derbi, facendo tesoro di quell&rsquo;esperienza. Le moto della Speed Up sono soltanto due, contro uno schieramento di una ventina di Kalex. &ldquo;Non importa il numero di moto, serve un pilota veloce per vincere&rdquo;, spiega Boscuscuro in un&rsquo;intervista con Paddock-gp.com. &ldquo;Se non hai il pilota, &egrave; impossibile vincere. Io ho dei piloti forti, e questo &egrave; un bene, perch&eacute; ci danno ottime informazioni. Perch&eacute; se i piloti sono pi&ugrave; lenti di 2 secondi rispetto agli altri, le loro informazioni non sono utili&rdquo;. Luca Boscoscuro tiene a sottolineare che i risultati arrivano grazie a tutta la squadra. &ldquo;Quando vinciamo, non &egrave; grazie ad una persona sola. Eros (Braconi, ndr) e suo figlio lavorando con me dal 2010 e hanno una grossa esperienza in questa categoria e tutta la squadra, tappa dopo tappa, ha migliorato la moto. Ma quel che &egrave; certo &egrave; che la vittoria si deve al gruppo, ma ad una sola persona. E per vincere, serve anche il pilota, che in questa categoria &egrave; il pi&ugrave; importante di tutti. La moto viene dopo&rdquo;, conclude Luca Boscoscuro, il manager campione... ma anche il campione manager. &nbsp;  &nbsp;       

&ldquo;Il nostro buon proposito di settembre: dare il massimo a Misano!&rdquo; dice Luca Boscoscuro, ex campione europeo e costruttore della moto di Navarro e Di Giannantonio &nbsp;

Moto2: la Speed Up di Boscoscuro pronta per il GP di San Marino

Da Fabio Quartararo a Fabio Di Giannantonio. Speed Up e Luca Boscoscuro non cambiano il proprio target: prendere un pilota di talento e accompagnarlo verso il sogno MotoGP. Nel caso del francese la missione &egrave; stata compiuta, Quartararo ha ottenuto la prima vittoria nel Mondiale ritrovando lo smalto del primo anno di Moto3 &ndash; quando veniva paragonato a Marc Marquez &ndash; e il prossimo anno sar&agrave; nella classe regina con la Yamaha Petronas. Speed Up, che in questi ultimi GP sostituisce Danny Kent con Edgar Pons, avr&agrave; nel 2019 due piloti provenienti dal Team Gresini, Jorge Navarro e Di Giannantonio. Quest&#39;ultimo si liberer&agrave; dall&#39;accordo con Fausto Gresini dopo settimane piuttosto tumultuose nel merito: il ventenne romano lascer&agrave; la Moto3 dopo tre stagioni cercando di inseguire le residue chance di titolo in questo finale di stagione, e il prossimo andr&agrave; a compiere il salto in Moto2, ormai inevitabile vista anche la crescita fisica di &ldquo;Diggia&rdquo;. Il quale andr&agrave; a unirsi in Moto2 ad altri debuttanti come Jorge Martin &ndash; diretto alla KTM Ajo &ndash; Enea Bastianini (Team Italtrans) e Marco Bezzecchi e Philipp Oettl, che in Moto2 costituiranno la coppia di Tech 3.&nbsp;    L&#39;idea Fenati: Di Giannantonio sembrava diretto alla MV-Forward, dove a questo punto resta libero un posto accanto al probabilissimo confermato Stefano Manzi. Uno dei nomi che vengono accostati al team &egrave; quello di Mattia Pasini, che pur avendo vissuto un&#39;altra stagione da top rider della categoria di mezzo &egrave; ancora alla ricerca di una moto per il 2019. Tuttavia resta un&#39;altra ipotesi in piedi, suggestiva o fantasiosa, legata a Romano Fenati, che per uno strano gioco del destino in estate aveva firmato con MV-Forward ma poi era finito nell&#39;occhio del ciclone per il folle gesto nei confronti di Manzi, inducendo il team di oggi (Marinelli Snipers) e quello di domani (Forward) a stracciare i contratti dell&#39;ascolano. Fenati &egrave; senza licenza FIM fino a fine 2018, e in pi&ugrave; nei prossimi giorni dovr&agrave; comparire di fronte al tribunale della FederMoto, e soltanto dopo l&#39;esito del procedimento disciplinare si potr&agrave; capire meglio il destino agonistico del 22enne. Ma prima che la FIM sospendesse la licenza di Fenati fino a fine 2018 &ndash; e quindi mentre Romano era squalificato soltanto per i GP Thailandia e Giappone &ndash; proprio da Forward si erano interessati per dare una moto a Fenati negli ultimi GP stagionali. Se tale interesse &egrave; ancora vivo, si concretizzer&agrave; in vista del 2019, a squalifica scontata? 

Il romano sembrava diretto alla MV-Forward, dove pu&ograve; tornare d&#39;attualit&agrave; l&#39;ipotesi del pilota ascolano, ricusato dopo la follia contro Manzi

Moto2, Di Giannantonio in Speed Up &quot;promuove&quot; Fenati?

Destinato al trionfo sin dall&rsquo;attesissimo debutto nei GP a 15 anni, Fabio Quartararo ha lasciato lo status di baby prodigio per trasformarsi in una speranza infranta, un pilota con un grande avvenire alle spalle. Un&rsquo;involuzione che per&ograve; non influenza le ambizioni del giovane francese, che nel 2018 cercher&agrave; la risalita restando in Moto2, con il passaggio alla Speed Up. E il ragazzo di Nizza ci spiega come conta di riannodare il filo.&nbsp;&nbsp; &nbsp; - Sei sbarcato nel Mondiale nel 2015, a nemmeno 16 anni, forte di due titoli nel CEV. Oggi, soltanto tre anni pi&ugrave; tardi, il tuo ruolino di marcia iridato si limita a due podi e due pole. Un po&rsquo; poco...&nbsp; &laquo;S&igrave;, soprattutto perch&eacute; questi due podi risalgono alla prima parte della stagione 2015. Di sicuro avrei sperato in qualcosa di meglio, e penso che avrei potuto fare di pi&ugrave;, in particolare nel 2016, l&rsquo;anno pi&ugrave; difficile della mia carriera. I rimpianti sono legati soprattutto a quell&rsquo;anno. &Egrave; stato un periodo di lungo apprendistato, ho imparato tante cose che mi torneranno utili in futuro&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - In tre stagioni hai lavorato con tre team differenti (Alzamora e Leopard in Moto3, Pons in Moto2) e ora cambi nuovamente: come si pu&ograve; imparare e progredire in certe condizioni?&nbsp; &laquo;Vivere tanti cambiamenti non &egrave; l&rsquo;ideale, ma il passato &egrave; passato. Ho firmato per due anni con il Team Speed Up e sono contento, mi auguro di poter lavorare per qualcosa di stabile&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Cosa ha causato tutti questi cambiamenti?&nbsp; &laquo;Ero andato al Team Leopard perch&eacute; da loro nel 2015 Danny Kent aveva vinto il titolo. Poi, a fine 2016, ho cambiato categoria perch&eacute; la mia stazza era diventata un handicap in Moto3. Adesso sono alla Speed Up, anche perch&eacute; il rinnovo proposto dal Team Pons era al ribasso&raquo;.&nbsp;&nbsp;    - Con il senno di poi, non pensi che un debutto cos&igrave; precoce nel Mondiale sia stato controproducente?&nbsp; &laquo;No, perch&eacute; avevo vissuto due anni in un campionato come il CEV, vincendo due titoli, e non avrebbe avuto senso continuare l&igrave;. E poi avevo l&rsquo;opportunit&agrave; di debuttare nel Mondiale con un buon team, perch&eacute; avrei dovuto rinunciare a un&rsquo;occasione simile?&raquo;  - Il tuo arrivo a 15 anni, con due titoli nel CEV, e l&rsquo;etichetta di nuovo Marc Marquez ti hanno fatto girare la testa?&nbsp; &laquo;Effettivamente il paragone con un fenomeno come Marc mi ha messo pressione, e a quell&rsquo;et&agrave; non &egrave; semplice gestire quel genere di cose. E forse non avevo nemmeno l&rsquo;entourage ideale, in quel momento&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Lasciare cos&igrave; presto il team di Alzamora, con cui avevi vissuto un debutto promettente, non &egrave; stato un grosso errore?&nbsp; &laquo;Avevo un contratto di un solo anno con Alzamora, in pi&ugrave; ero rimasto impressionato dalla velocit&agrave; della Honda Leopard di Kent. Inoltre avevo un buon ricordo di Christian Lundberg, il capo tecnico con cui avevo vinto il mio primo titolo nel CEV, nel 2013. Per questo alla fine ho preferito Leopard&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Forse non hai investito abbastanza sull&rsquo;esperienza con Alzamora?&nbsp; &laquo;Io ho dato tutto il possibile nel 2015. E infatti la mia prima parte della stagione era stata molto buona, dopo sono stato troppo discontinuo. A Barcellona, per esempio, eravamo a un secondo e mezzo dal tempo dell&rsquo;anno precedente nel CEV. Al Sachsenring, invece, ero andato bene in prova ma poi in gara non funzionava nulla. Anche per quello ho preferito Leopard, ero convinto che grazie a Lundberg la Honda fosse pi&ugrave; performante. E una conferma &egrave; arrivata lo scorso anno con Joan Mir, che ha vinto dieci gare&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Mir e Kent hanno vinto il titolo con Leopard e la Honda. In mezzo tu hai corso per Leopard ma sulla KTM&hellip;&nbsp; &laquo;S&igrave;, purtroppo l&rsquo;ho scoperto soltanto nell&rsquo;ottobre 2015, quando era troppo tardi per fare marcia indietro. Avevo firmato convinto che sarei rimasto con la Honda, moto con cui avevo corso nei tre anni precedenti, vincendo nel CEV e debuttando nel Mondiale, e sono convinto che se nel 2016 avessi avuto una Honda, la storia sarebbe stata differente&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Cosa non ha funzionato con la KTM?&nbsp; &laquo;Non lo so, ci ho riflettuto parecchio ma non ho mai trovato una spiegazione. In alcuni momenti ero veramente al buio, senza via d&rsquo;uscita&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Leopard ha ritrovato la Honda nel 2017, ma tu sei andato in Moto2.&nbsp;&nbsp; &laquo;Come dicevo, &egrave; stata una questione esclusivamente di carattere fisico. Con la mia taglia e il mio peso, non potevo pi&ugrave; guidare una Moto3. Gli otto chili in pi&ugrave; rispetto a Mir corrispondono a una zavorra del 10%, &egrave; troppo a questi livelli. E resto convinto di una cosa: anche se i miei risultati al debutto in Moto2 non sono stati scintillanti, il salto di categoria non &egrave; stata una cattiva idea. Poi &egrave; chiaro che avrei preferito lasciare la Moto3 dopo qualche podio e magari alcune vittorie, ma purtroppo non &egrave; successo&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - A sentirti sembra colpa della cattiva sorte pi&ugrave; che di cattive scelte...&nbsp; &laquo;Non dico che ho sempre fatto le cose nel modo giusto, per&ograve; &egrave; un dato di fatto che quando optai per il passaggio al Team Leopard, lo feci nella convinzione di guidare una Honda, nessuno mi aveva detto che avrei corso su una KTM. Francamente, questo ha condizionato il seguito della mia carriera&raquo;.&nbsp;&nbsp;    - E questo ti ha portato a lasciare Eduardo Martin, il manager che aveva spinto il tuo cammino in Spagna.&nbsp;&nbsp; &laquo;S&igrave;, perch&eacute; mi ha lasciato credere che avrei avuto una Honda, al Team Leopard, quando sapeva molto bene che la squadra sarebbe andata con la KTM&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Dal tuo lato, cosa pensi che avresti potuto fare diversamente?&nbsp; &laquo;Non avrei tentato di sorpassare Pecco Bagnaia a qualsiasi costo nel GP Qatar 2015, e sarei salito sul podio gi&agrave; al mio primo Gran Premio. Con pi&ugrave; esperienza, avrei ottenuto risultati differenti, ma credo valga per tutti&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Mir campione del Mondo con Leopard: &egrave; stato difficile da digerire?&nbsp; &laquo;Un po s&igrave;, ma io avevo gi&agrave; preso la mia decisione di partire, e l&rsquo;ho portata avanti. Joan ha meritato il titolo, ha vissuto una super stagione. Certo, restando con Leopard avrei potuto vincere qualche gara. Ma prendo il lato positivo: quest&rsquo;anno ho imparato tante cose utili per il futuro. E ho finito in crescendo&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Come vivi il passaggio dallo status di stella a quello di pilota che si deve rimettere in discussione?&nbsp; &laquo;Non mi interessa troppo ci&ograve; che si dice fuori, ci sono cose che mi entrano da un orecchio ed escono dall&rsquo;altro. Io so soltanto che lavoro al massimo per raggiungere i miei obiettivi. Sono uscito da due anni molto difficili, ho bisogno di un po&rsquo; tempo&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Cosa rappresenta per te Johann Zarco?&nbsp; &laquo;I suoi due titoli in Moto2 erano gi&agrave; un risultato eccezionale, ma ci&ograve; che ha fatto quest&rsquo;anno, al debutto in MotoGP, &egrave; stato semplicemente straordinario. Poi, alla fine, siamo tutti diversi e con il nostro metodo di lavoro. Quello di Johann e di Laurent (Fallon) funziona, nessuno pu&ograve; negarlo, ma io seguo il mio cammino. &Egrave; ovvio che ci sono cose da migliorare, ma ci sto lavorando&raquo;.&nbsp;&nbsp;    - Cosa manca?&nbsp; &laquo;Penso di dover &ldquo;fare&rdquo; pi&ugrave; moto. Tutti i top rider, oggi, trascorrono le loro giornate a girare. Si &egrave; parlato di Zarco, ma &egrave; anche il caso di Valentino Rossi e dei piloti della VR46 Academy, lo stesso vale per i fratelli Marquez. Che sia Flat Track, Motocross, Supermotard, servono almeno due allenamenti in moto a settimana: &egrave; ci&ograve; che far&ograve; anch&rsquo;io&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Se ripensi all&rsquo;annata da rookie in Moto2, qual &egrave; il tuo bilancio?&nbsp; &laquo;Ci sono state cose buone e altre meno buone. Avevo iniziato bene nei test invernali, mi sentivo a mio agio sulla moto, e avevo fatto segnare tempi da Top 10. In pi&ugrave; sono cresciuto sul bagnato, condizione in cui soffrivo spesso in Moto3. Se devo pensare a cosa c&rsquo;&egrave; stato di negativo, ho vissuto gare in cui ho faticato a ritrovare le sensazioni dei test, come a Jerez, perch&eacute; la temperatura dell&rsquo;asfalto era molto differente. Fino a met&agrave; stagione sono stato in difficolt&agrave; nei primi giri, con il serbatoio pieno, e ho avuto problemi anche con le gomme dure, come in Germania e Australia. E ci sono state corse in cui non sono riuscito a risolvere i miei problemi&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Hai cambiato squadra e team, come sono andati i primi test a Jerez e Valencia?&nbsp; &laquo;Abbiamo provato tante cose senza cercare il tempo: forcellone, sospensioni, set up. A Jerez ho girato pi&ugrave; forte che con la Kalex, magari &egrave; stato merito anche dell&rsquo;asfalto nuovo, per&ograve; anche a Valencia &ndash; e con un motore standard &ndash; ho avuto il passo del weekend di gara&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Quali differenze hai avvertito nel passaggio dal telaio Kalex a quello Speed Up?&nbsp; &laquo;La Speed Up ha un telaio pi&ugrave; rigido, e quindi &egrave; una moto che richiede una guida pi&ugrave; &ldquo;fisica&rdquo;. E quindi dovr&ograve; rinforzare un po&rsquo; le spalle. Per&ograve; ho anche completato un centinaio di giri sia a Jerez sia a Valencia senza particolari problemi&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Dalla Honda alla KTM, da Moto3 a Moto2, dalla Kalex alla Speed Up: ogni inverno hai vissuto un cambiamento. Non ti sei stancato?&nbsp; &laquo;Questa volta il passo &egrave; pi&ugrave; breve, non c&rsquo;&egrave; un salto di categoria. C&rsquo;&egrave; meno differenza tra una Speed Up e una Kalex, che tra una Moto3 e una Moto2&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Kent, il tuo compagno di squadra, &egrave; noto anche per un carattere un po&rsquo; &ldquo;capriccioso&rdquo;, come va tra voi?&nbsp; &laquo;La prima presa di contatto &egrave; stata positiva, c&rsquo;&egrave; una buona intesa, e anche lui ha girato forte a Jerez. &Egrave; utile avere un compagno di team che va veloce&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - In quale aspetto senti di dover migliorare?&nbsp; &laquo;A Valencia, nell&rsquo;ultimo GP, ho cercato di essere pi&ugrave; aggressivo nei primi giri, ed &egrave; ci&ograve; che mi era mancato quest&rsquo;anno, al punto che non avevo mai effettuato un sorpasso al primo giro. A Valencia ho guadagnato quattro posizioni nella prima tornata. &Egrave; su partenza e primo giro che devo lavorare&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - E la gestione delle gomme?&nbsp; &laquo;Non ho mai avuto particolari problemi, anche quest&rsquo;anno sono sempre andato meglio a fine gara rispetto all&rsquo;inizio. Non &egrave; qui che devo migliorare, penso invece ad aspetti come le curve pi&ugrave; lente: quando confrontavo i miei dati con quelli dell&rsquo;anno precedente di Alex Rins, vedevo che lui aveva pi&ugrave; velocit&agrave; in percorrenza di curva, e grazie a questo accelerava anche meglio&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Nel 2018 la Francia sar&agrave; rappresentata nel Mondiale soltanto da te, Zarco e Jules Danilo. Senti una responsabilit&agrave; particolare?&nbsp; &laquo;Dovremmo tutti prendere esempio da Zarco, perch&eacute; ha lavorato sodo per diventare due volte iridato della Moto2. Dovrebbe essere d&rsquo;ispirazione per tutti&raquo;.&nbsp;&nbsp;  - Quali sono i tuoi obiettivi per il 2018?&nbsp; &laquo;Progredire e fare il meglio possibile. Ogni pilota vuole vincere, ma ora farei meglio a pensare alla Top 5, e magari a salire sul podio. Ora mi concentro sul lavoro legato alla guida, se ne vengo a capo, i risultati arriveranno&raquo;. 

Tra le speranze pi&ugrave; grandi per il futuro del motociclismo francese, Fabio ha corso le prime tre stagioni del mondiale con pi&ugrave; bassi che alti. Il 2018, con una nuova moto e un nuovo team, sar&agrave; l&rsquo;anno della svolta? Ecco cosa ci ha detto

23 risultati per 'speed-up'