Pochi giorni dopo la conclusione della stagione 2021 sul circuito di Arag&ograve;n, su cui il colombiano David Alonso si &egrave; laureato campione, la Red Bull Rookies Cup ha pubblicato la entry list provvisoria per il 2022, con 25 piloti provenienti da 18 nazioni che si daranno battaglia in sella alle KTM Moto3 con l&#39;obiettivo di arrivare al mondiale di categoria.  Di questi, tredici piloti sono stati riconfermati dopo l&#39;esperienza del 2021, mentre dodici saranno all&#39;esordio nella categoria. Tra coloro che vantano gi&agrave; almeno una partecipazione nel celebre monomarca, ci saranno anche tre piloti italiani, ovvero Luca Lunetta, Filippo Farioli e Demis Mihaila.  CEV Moto3, Misano: penultimo round stagionale per il Mondiale Junior  I nuovi volti da tenere d&#39;occhio   Tra le novit&agrave; del prossimo anno ci sar&agrave; anche un pilota tricolore, ovvero il giovanissimo Alex Venturini, impegnato quest&#39;anno nel CIV PreMoto3 con il team Runner Bike e facente parte del progetto Talenti Azzurri FMI. Oltre a lui, ci saranno anche altri volti nuovi da tenere d&#39;occhio, come il campione 2021 della Northern Talent Cup Jakub Gurecky ed il belga Luciano Lorenz.  Presenti anche piloti provenienti da altri continenti, come l&#39;indonesiano Fadillah Aditama, il sudafricano Ruche Moodley, l&#39;australiano Jacob Roulstone ed il messicano Guillermo Marcel Moreno Crail, che aggiunge cos&igrave; il Messico alla lista dei 37 Paesi che hanno avuto almeno un pilota nel trofeo.  BSB, Brad Jones: &ldquo;Non ho idea di cosa possa riservarmi il futuro&rdquo; 

Pochi giorni dopo la fine della stagione, il monomarca KTM riservato ai giovani talenti che sognano un posto nel Motomondiale ha annunciato quelli che saranno i piloti per il prossimo anno, tra cui quattro italiani&nbsp;

Red Bull Rookies Cup: pubblicata la entry list provvisoria per il 2022

Un Campione del mondo inedito, tanti diversi vincitori e più di un momento da cuore in gola. Questi gli ingredienti della stagione MotoGP conclusasi a Portimao, che per tante ragioni resterà negli annali (di Gianmaria Rosati)

Un Campione del Mondo inedito, tanti diversi vincitori e pi&ugrave; di un momento da cuore in gola. Questi gli ingredienti della stagione MotoGP conclusasi a Portimao, che per tante ragioni rester&agrave; negli annali (di Gianmaria Rosati)

MotoGP, i 10 momenti più emozionanti della stagione 2020

        Il 2020 sar&agrave; un anno cruciale per tanti piloti della MotoGP. Con il mercato in fermento e tanti contratti in scadenza: tra questi c'&egrave; chi cambier&agrave; sella, chi rester&agrave; al proprio team e chi, come Cal Crutchlow, ma anche Valentino Rossi, potrebbero decidere di dare il proprio personale &ldquo;addio&rdquo; al Motomondiale.Valentino, 40enne, ha sempre detto che la sua decisione di ritirarsi coincider&agrave; con il momento in cui non si sentir&agrave; pi&ugrave; competitivo, mentre per Cal Crutchlow, 34enne, le motivazioni potrebbero essere altre. &ldquo;HO DATO IL MASSIMO&rdquo; - Il britannico &egrave; stato intervistato dal giornale tedesco Speedweek.com parlando delle sue incertezze sul futuro e su ci&ograve; che ha fatto fino ad oggi:&rdquo;posso affermare con certezza di aver dato il 100% in ogni giro di ogni gara. Mi sono divertito molto nella mia carriera, nonostante gli alti e bassi. Non voglio cambiare nulla. Certo, ho perso alcuni podi qua e l&agrave;. E non sto dicendo che di sicuro smetter&ograve; di correre dopo la stagione 2020. Tuttavia, non devo pi&ugrave; correre.&rdquo; CONFRONTO TRA VETERANI - Crutchlow prosegue parlando anche della sua situazione rispetto a quella di Valentino Rossi:&rdquo;ho ancora un contratto con Honda fino alla fine del 2020 &ndash; spiega - e ho sempre pensato che sarebbe stato il mio ultimo contratto in MotoGP. Adesso sono un pilota migliore ma guido una moto pi&ugrave; complicata.&rdquo;&ldquo;In pi&ugrave; &ndash; prosegue &ndash; il mio corpo &egrave; segnato da diversi infortuni. Non solo per il brutto incidente del 2018 in Australia, ma in generale. Dopo il 2020 potrei smettere e condurre una vita normale. Ci sono altri colleghi della mia et&agrave; che invece sembrano gestire meglio gli acciacchi, Rossi ad esempio. Ha 40 anni e apparentemente non ha particolari problemi. Per me &egrave; diverso.&rdquo; UNA VITA NORMALE - Il pilota del team LCR Honda conclude pensando a quello che potrebbe fare una volta annunciato il ritiro:&rdquo;voglio fare cose normali in futuro. Voglio portare mia figlia Willow a scuola. Voglio giocare con lei. Voglio vivere una vita normale.&rdquo;       

Il pilota britannico fa anche un confronto con Rossi:&rdquo;riesce meglio a gestire gli acciacchi&rdquo;

Crutchlow pensa al ritiro a fine 2020: "Vorrei vivere una vita normale”

Tutto &egrave; pronto per la seconda tappa del Motomondiale 2019: l&#39;appuntamento per questo weekend &egrave; fissato in Argentina, sul circuito di Termas De Rio Hondo e proprio in queste ore i piloti stanno raggiungendo il sudamerica. Tra questi, c&#39;&egrave; anche Marc Marquez, il campione del mondo in carica che in Argentina, per riuscire a riscattarsi della gara tremenda dello scorso anno, dovr&agrave; fare molto bene.  IL 2018 &ndash; Ricordiamo che la gara dell&#39;anno scorso, per l&#39;alfiere della Honda, fu la peggiore della stagione, non tanto per il risultato, ma per il suo atteggiamento in pista: al numero 93, un attimo prima dell&#39;accensione del semaforo verde, si spense la moto e, per riuscire ad accenderla nuovamente fece una manovra azzardata sul rettilineo andando anche &ldquo;contromano&rdquo; per tornare nella sua posizione in griglia. Per tale motivo, una volta partita la gara, gli venne inflitto un &ldquo;ride through&rdquo; che gli fece perdere, ovviamente, molto tempo sugli avversari e che lo port&ograve; a compiere una rimonta assurda nella quale durante alcuni sorpassi, prese altre penalit&agrave; per essere stato troppo irruento.  ANNO NUOVO VITA NUOVA &ndash; Ma nel 2019 Marquez vuole il suo riscatto e si &egrave; detto pronto a scendere in pista:&rdquo;abbiamo iniziato bene in Qatar &ndash; ha detto &ndash; e lottato fino alla fine per la vittoria. L&#39;obiettivo &egrave; quello di fare lo stesso in Argentina e prendere il maggior numero di punti possibile.&rdquo; &ldquo;Il tempo tra le due gare &ndash; ha proseguito &ndash; &egrave; stato buono, sono stato in grado di tornare ad allenarmi con una moto da cross e mi sento fiducioso per questo appuntamento.&rdquo; 

Il pilota spagnolo &egrave; riuscito ad allenarsi con buoni risultati in vista del secondo appuntamento della stagione

Marquez pronto per l&#39;Argentina: &quot;Fiducioso per la gara&rdquo;

        E' il pilota che forse siamo pi&ugrave; curiosi di vedere in pista in questa nuova stagione 2019 e Alex Rins, &egrave; carico e pronto a dare il meglio di s&eacute;. Dopo i test invernali di Sepang e Qatar il pilota di punta del team Suzuki ha davvero sbalordito tutti per la sua velocit&agrave; e l'augurio &egrave; che possa essere costante anche in gara per riuscire a &ldquo;dare noia&rdquo; ai top riders. Lui, in conferenza stampa, ha detto di essere tranquillo, di non sentirsi troppe responsabilit&agrave; sulle spalle, ma soprattutto &egrave; contento di come meccanici e ingegneri abbiamo lavorato sulla GSX-RR. RIPARTO DA QUI - &ldquo;Credo che abbiamo concluso il 2018 con buone posizioni e ottenuto buoni podi &ndash; ha detto Alex Rins durante la conferenza stampa che si &egrave; svolta da poco a Losail - e anche il pre campionato &egrave; andato bene. Ho cercato di migliorare la Suzuki ed di essere il pi&ugrave; veloce possibile. Il set up della GSX -RR era gi&agrave; buono quindi, nei test, abbiamo lavorato sulla frenata e sulla velocit&agrave; di punta e sembra proprio che ci siamo riusciti. Quindi Suzuki ha lavorato bene e di questo sono entusiasta.&rdquo; NESSUNA PRESSIONE &ndash; Adesso, dopo i quattro podi conquistati nel 2018, l'attesa &egrave; alta per vedere Alex sul gradino pi&ugrave; alto: &ldquo; &egrave; vero, ma non sento pressione. Cercher&ograve; di guidare senza pressione perch&egrave; &egrave; importante godersi la moto e divertirsi. Cercheremo di vivere la stagione gara per gara, tutti cercheranno di dare il meglio ma anche noi lo faremo. Cercher&ograve; di lottare con i piloti pi&ugrave; forti. Qui in Qatar tutti sono stati velocissimi nei test e proveremo anche noi a fare del nostro meglio.&rdquo;&nbsp;Poi Rins conclude: &ldquo;per me la motogp &egrave; la vita &egrave; come se avessi bisogno di andare in moto per sentirmi vivo.&rdquo;       

Dopo la crescita del 2018 e un pre campionato importante, tutti si aspettano che il pilota Suzuki conquisti il gradino pi&ugrave; alto del podio, ci riuscir&agrave; gi&agrave; in Qatar?

Rins:”voglio vincere e lottare con i più forti”

        E' un Jorge Lorenzo che appare tranquillo e un po' &ldquo;bambino&rdquo; quello che &egrave; arrivato in Qatar per il primo weekend di gare del 2019 e che in conferenza stampa si &egrave; fatto vedere con il chupa chups in bocca, proprio come faceva al suo esordio nel campionato del mondo.&nbsp;Il maiorchino, nonostante le sue condizioni fisiche non siano al top a causa di un infortunio alla mano avuto a dicembre, si sente pronto per risalire in sella e con la Honda dice di aver trovato un buon feeling. In pi&ugrave;, gli ingegneri giapponesi lo stanno assecondando nelle sue richieste anche se Jorge afferma:&rdquo; non riusciranno a darmi tutto ci&ograve; che ho chiesto.&rdquo; IL DEBUTTO - &ldquo;Abbiamo avuto sfortuna negli ultimi 6 mesi &ndash; ha detto il numero 99 in conferenza stampa - non mi sono mai sentito al 100% nei test, ma ora mi sto riprendendo anche se ho bisogno ancora di un mese per poter fare quello che si fa quando si &egrave; in buone condizioni. Continuando a guidare mi sentir&ograve; sempre meglio. Mi mancano chilometri, &egrave; stato un problema non testare a Sepang, mi sentirei meglio se lo avessi fatto ma gi&agrave; da qui andr&agrave; meglio e cercher&ograve; di fare la mia gara."&nbsp;Jorge parla anche della situazione climatica di Losail: &ldquo;chieder&ograve; in safety commission di anticipare la gara, quando abbiamo provato nei test alle 20 la temperatura era calata molto e c'era molta umidit&agrave; e questo &egrave; pericoloso.&rdquo; COSA CAMBIA - Jorge ha poi parlato delle differenze tra Honda e Yamaha e Ducati:&rdquo;la Honda &egrave; una moto diversa, con punti deboli diversi da Yamaha e Ducati ma posso dire che la moto mi &egrave; piaciuta fin da subito, mi sono sentito a mio agio ma bisogna trovare la perfezione assoluta. Abbiamo un buon pacchetto di parteza e speriamo di portare a casa qualche punto in questa prima gara.Pare che quest'anno abbiamo un motore veloce (si riferisce al fatto che la Honda nei test ha raggiunto una velocit&agrave; di punta maggiore rispetto a tutte le altre moto) che &egrave; sempre positivo perch&egrave; pi&ugrave; velocit&agrave; hai meglio &egrave;. Non &egrave; la cosa pi&ugrave; importante per&ograve;." ADATTAMENTI SPECIALI &ndash; Come anticipato prima, Lorenzo ha chiesto alla Honda un pacchetto &ldquo;ideale&rdquo; per poter far diventare la RC213V come vorrebbe lui: &ldquo;la Honda porter&agrave; per Marc e per me alcune novit&agrave;, in pi&ugrave; porter&agrave; dei dettagli per me, ma non tutto quello che ho chiesto purtroppo, ma alcuni si quindi miglioreremo in alcune aree.&rdquo;       

Il pilota spagnolo in conferenza stampa ha elogiato la sua RC213V, anche se i giapponesi, per adesso, non accontenteranno ogni sua richiesta

Lorenzo: “Honda non mi darà tutti gli adattamenti che ho chiesto”

Marc Marquez riparte dalla stagione 2019 con un fardello pesante sulle spalle, quello del campione del mondo in carica, e per il nuovo campionato che ripartir&agrave; da questo weekend &egrave; tanta l&#39;attesa per rivedere il suo talento in pista. Ce la far&agrave; a conquistare l&#39;ottavo titolo? Ancora &egrave; presto per dirlo, ma ci&ograve; che &egrave; certo &egrave; che parte da favorito. Intanto, in conferenza stampa, ha parlato delle sue condizioni fisiche e di come sono andati i test invernali.  I TEST - &ldquo;&Egrave; bello riniziare la stagione, - ha detto il numero 93 - sono molto contento, ho gi&agrave; dimenticato il mio problema alla spalla e sono concentrato sul weekend. Il pre campionato &egrave; stato strano in senso positivo, abbiamo cercato di preparare la stagione nel miglior modo possibile. Mi sono mancati i long run e le simulazioni gara, ma sono contento del passo e delle sensazioni che ho provato. Adesso dobbiamo dare il meglio in gara.&rdquo;  GLI AVVERSARI - La griglia 2019 sembra la pi&ugrave; forte degli ultimi anni, chi pensi che sar&agrave; l&#39;avversario da battere?&nbsp;&ldquo;Io guardo tutti gli avversari allo stesso modo &ndash; ha proseguito Marquez - nel 2017 nessuno parlava di Dovizioso e invece &egrave; stato lui l&#39;avversario da battere. Ducati, Yamaha e Suzuki sono migliorati, li abbiamo visti durante i test in Qatar e su questo circuito saranno tutti veloci, ma noi ci concentriamo sul nostro lavoro e vedremo alla fine della stagione come andr&agrave;.&rdquo;  IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO - C&#39;&egrave; chi, durante l&#39;inverno, ha polemizzato sulle tante cadute registrate dallo spagnolo durante la stagione 2018, 23 per l&#39;esattezza: &ldquo;&egrave; un numero che voglio ridurre&nbsp;ma se c&#39;&egrave; bisogno di cadere 23 volte per essere campione del mondo lo rifarei. Non mi piace cadere e vorrei migliorarmi.&rdquo;  MOTORE HONDA - Jorge Lorenzo durante la conferenza stampa ha parlato del fatto che il motore Honda sia migliorato molto, tanto che durante i test in Qatar, in rettilineo, &egrave; riuscito a battere quello Ducati. Ma cosa comporta avere un motore migliore sulla Honda? &ldquo;Abbiamo migliorato la velocit&agrave; di punta ma abbiamo perso in altre aree, anche se stiamo lavorando per avere un&#39;erogazione pi&ugrave; scorrevole. Pi&ugrave; o meno siamo riusciti a gestire la moto molto bene e cercheremo di migliorare ancora.&rdquo;  NON CHIAMATECI DREAM TEAM - Infine, Marquez, intervistato da Sky subito dopo la conferenza stampa ha scherzato sull&#39;etichetta di &ldquo;dream team&rdquo; che &egrave; stata affibbiata alla Honda con lui e Lorenzo: &ldquo;non mi piace che veniamo definiti dream team, si dovr&agrave; valutare a fine anno in base ai numeri fatti se lo saremo davvero.&rdquo; 

Il pilota spagnolo si sente al 100% per il ritorno in pista ma vuole che siano i numeri a parlare anche nel 2019

Marquez pronto a tornare in pista ma afferma: &ldquo;non chiamateci dream team&rdquo;

E&#39; un campione della Formula 1, ma Lewis Hamilton ha sempre avuto un debole per le motogp e in questo primo weekend di gare della stagione 2019, sar&agrave; anche lui in Qatar ospite al box Petronas Yamaha SRT.  Ormai il pilota di Formula 1 &egrave; &ldquo;abituato&rdquo; anche alle due ruote, dopo essere salito in sella alla Yamaha in configurazione Superbike per un test sul circuito di Jerez e non poteva farsi di certo sfuggire la gara pi&ugrave; attesa dell&#39;anno&nbsp; in pi&ugrave; ad un box d&#39;eccezione come quello Petronas Yamaha che proprio a Losail far&agrave; il suo esordio nella classe regina.  SOLO CURIOSITA&#39;? - &ldquo;Sono un grande fan delle moto &ndash; ha detto Hamilton a Marca.com - e sono entusiasta di sapere che sar&ograve; in Qatar. Non credo che mi sar&agrave; possibile vedere tutte le gare, ma sono interessato a vedere come funziona la vita del box, come lavorano i piloti e anche come si svolgono le qualifiche, dato che hanno una modalit&agrave; diversa dalla nostra (in Formula 1).&rdquo;  Sembra proprio che Hamilton voglia studiare da vicino il mondo delle due ruote, che abbia in mente qualcosa, magari per il futuro? &ldquo;User&ograve; le informazioni che i piloti mi danno &ndash; ha proseguito &ndash; per imparare e sperimentare qualcosa di diverso da quello che so.&rdquo;  &ldquo;MI DIVERTIREI&rdquo; - Alla Mercedes in realt&agrave;, non sono al settimo cielo all&#39;idea di vedere ancora una volta il pilota britannico in sella ad una moto, dato che proprio nel test a Jerez fu vittima di un piccolo incidente. La posta in gioco &egrave; troppo alta e il team della monoposto non pu&ograve; di certo permettersi che il suo pilota di punta possa infortunarsi.  Dall&#39;altra parte, per&ograve;, Hamilton insiste e sarebbe entusiasta di risalire in sella:&rdquo;non bisogna stare a guardare il fatto che io sia troppo vecchio per una motogp,&nbsp;magari non riuscirei a fare i salvataggi che fa Marc Marquez che &egrave; pi&ugrave; giovane, ma saprei come divertirmi.&rdquo;&nbsp;E sembra proprio che per il futuro ci sar&agrave; la possibilit&agrave; per Hamilton di salire in sella alla Yamaha ma questa volta in versione motogp:&rdquo; non sarei sorpreso se Hamilton presto provasse la Yamaha &ndash; ha aggiunto Razlan Razali, direttore Petronas Yamaha SRT &ndash; &egrave; solo una questione di tempo.&rdquo;  Del resto, perch&egrave; negare ad un campione come Lewis di avverare un sogno! 

Il campione delle quattro ruote non nega l&#39;interesse per la motogp:&quot;non riuscirei a salvare la moto come Marquez ma saprei come divertirmi&quot;

Lewis Hamilton in Qatar ospite del team Petronas Yamaha SRT

        E' un bilancio sufficiente quello della Ducati a conclusione della tre giorni di test in Qatar. Se nella prima giorna i due piloti ufficiali Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci erano arrivati rispettivamente terzo e quarto e nella seconda giornata ottavo e quarto, l'ultimo giorno i risultati non sono stati troppo brillanti. Il miglior tempo di Petrucci &egrave; stato di 1:54.818 che nella classifica dei tempi combinati del terzo giorno gli ha fatto ottenere un undicesimo posto, mentre il miglior tempo di Dovizioso in 1:55.205 lo ha portato in quindicesima posizione. Per questo motivo, se il nuovo arrivato al team ufficiale pu&ograve; ritenersi soddisfatto, per il Dovi le cose si fanno un po' pi&ugrave; complicate e lui stesso ha dichiarato che, a questo punto dell'anno con il campionato alle porte, si augurava di potersi trovare in una situazione migliore. Niente &egrave; per&ograve; perduto! Sicuramente il fatto di non essere riuscito a scendere sotto l'1:55 pu&ograve; destare qualche perplessit&agrave;, ma &egrave; pur vero che durante i test i due ducatisti si sono concentrati soprattutto sul set up in vista della gara di apertura che si svolger&agrave; proprio a Losail portando avanti una simulazione sulla lunga distanza. Richiesta nata da parte di Dovizioso nei confronti di Petrucci: il pilota forlivese lo scorso anno ha vinto la gara in Qatar, quindi le aspettative per lui sono molto alte. SI PUO' FARE DI PIU' &ndash; Ai microfoni di Sky il Dovi, subito dopo la conclusione dei test, &egrave; sembrato soddisfatto a met&agrave;, ecco perch&egrave;:&rdquo;non &egrave; bello finire con questo feeling &ndash; dice &ndash; ma oggi c'era tanto vento, era nella direzione opposta e non ci ha permesso di fare il programma che avevamo in mente. Ci ha creato confusione. Ma non ha senso preoccuparsi perch&egrave; sono andati forte tutti e quando vanno forte tutti normalmente non &egrave; molto importante per&ograve; &egrave; anche vero che sono andati forte anche gli esordienti quindi non so come valutare tutto questo. Noi possiamo dire di non esserci concentrati troppo nel fare il tempo, volevamo fare la simulazione gara alle ore 20 quindi siamo arrivati lunghi con il lavoro, abbiamo perso un'ora per il vento e non siamo riusciti a fare tutto il programma.&rdquo; Chi invece &egrave; pi&ugrave; ottimista &egrave; senza dubbio Danilo Petrucci che forse non si aspettava di trovarsi cos&igrave; a suo agio sulla Desmosedici 2019:&rdquo;il vento ci ha dato fastidio e quindi abbiamo dovuto cambiare un po' il set up per&ograve; quando ho trovato il giusto assetto e ho messo la gomma nuova, ho visto che ero a posto. Cos&igrave;, abbiamo fatto la simulazione gara con Andrea come a Sepang e ho avuto un buon passo. L'unica cosa che non abbiamo mai provato &egrave; il time attack. Per me essere nel team ufficiale &egrave; una grande chance e sono contento di essere stato davanti in tutti i test, era il mio obiettivo. Andrea mi ha dato una grossa mano e adesso &egrave; ora di cominciare a correre.&rdquo;       

I due piloti nell'ultima giornata di test hanno fatto una simulazione gara, e anche se per Dovi non &egrave; andata come voleva non &egrave; preoccupato

Dovi e Petrucci pronti per la gara in Qatar: l'obiettivo è vincere

        I test in Qatar per la Honda non hanno portato i piloti a raggiungere tempi esorbitanti, ma di sicuro il lavoro svolto &egrave; servito a Marc Marquez e Jorge Lorenzo per testare la RC213V. I due hanno lavorato su fronti totalmente opposti, il campione del mondo uscente ha provato nuove soluzioni sia per ci&ograve; che riguarda l'anteriore, punto critico Honda, che sulla trazione in uscita dalla curva, mentre il nuovo arrivato del &ldquo;dream team&rdquo; sta ancora cercando il giusto feeling e provando di capire il bolide della casa Alata. Entrambi per&ograve;, nell'ultima giornata, hanno voluto mettersi alla prova anche nel time attack riuscendo ad ottenere un terzo posto Marquez e un quinto posto Lorenzo. Un'altra cosa che li ha accomunati, &egrave; stata una scivolata quando il sole era gi&agrave; calato, l'asfalto era pi&ugrave; umido e l'anteriore si &egrave; chiuso: per tutti e due, reduci da un'operazione alla spalla e un infortunio alla mano, per fortuna, non ci sono state conseguenze. CI SIAMO! - Soddisfatto di come sono andati i test il sette volte campione del mondo ha commentato a Sky:&ldquo;mi sono sentito bene e sono pronto ad iniziare la stagione. Fisicamente ho fatto uno step grandissimo e in due settimane penso che far&ograve; un altro grande step. Sono contento perch&egrave; se guardiamo i tempi siamo pronti per lottare per il podio. Questo &egrave; un circuito dove di solito facciamo fatica e invece siamo l&igrave;. Alla spalla ho un po' di dolore ma questo non mi mette difficolt&agrave; nel guidare.&rdquo; Sembra quindi che nel box Honda si respiri aria di ottimismo non solo da parte del pupillo della Casa alata ma anche da parte del nuovo arrivato Lorenzo che tutto sommato nei primi due giorni di test ha portato avanti un lavoro di adattamento cercando di spalancare il gas sul finale. E il quinto posto ottenuto fa bene sperare anche se un giro veloce non &egrave; sinonimo di un buon andamento durante tutta la gara. Quello che &egrave; certo &egrave; che il maiorchino, come &egrave; solito fare, non si risparmia dal lavorare sodo e dal metterci tutta la grinta che possiede:&rdquo;il potenziale da esprimere &egrave; enorme, - ha detto - se guardiamo la mia condizione fisica e la scarsa esperienza che ho in sella alla Honda. Sono contento del lavoro che abbiamo portato avanti a livello di assetto, il mio feeling con la moto &egrave; cresciuto molto nell'arco di questi giorni. Ora ho due settimane per presentarmi al meglio a livello fisico per l'inizio del campionato.&rdquo; Se ad inizio gennaio le condizioni di salute dei due piloti Honda facevano presagire un ritorno in pista alquanto turbolento, sembra quindi che da quel punto di vista tutte le nuvole si siano dissolte e che il sole sia tornato a splendere. Staremo a vedere come sar&agrave; il loro inizio di stagione che parte su una pista non proprio favorevole all'RC213V.       

I due piloti reduci da interventi e infortuni si sentono pronti a riniziare il campionato al massimo delle loro capacit&agrave;

Marquez e Lorenzo? In netta ripresa dopo gli infortuni

        La Yamaha sembra ripartita bene per l'inizio di questa nuova stagione 2019: nei test in Qatar, che si sono svolti da sabato a luned&igrave;, Maverick Vinales &egrave; infatti sempre rimasto nelle posizioni alte della classifica. Per lui un primo posto il sabato, un secondo posto la domenica e un primo posto ancora il luned&igrave;. Sembra quindi che la nuova M1 sia diventata quasi &ldquo;perfetta&rdquo; e che tutti i problemi avuti nell'ultima stagione 2018 siano risolti. Ricordiamo che Maverick Vinales ha vinto una sola gara in Malesia, conquistato un secondo posto in Texas e tre terzi posti in Thailandia, Germania, e Olanda, mentre Valentino Rossi ha ottenuto un secondo posto in Germania, un terzo posto in Italia, Catalogna, Francia e Qatar, ma non ha mai vinto una gara. Risultati, quelli del 2018, che di certo non hanno neppure sfioravato le pi&ugrave; rosee aspettative sia dei piloti che della casa giapponese. Si &egrave; dovuto quindi ricorrere ai ripari, lavorare sul motore prima di tutto, poi sull'usura delle gomme, sull'ingresso in curva e sul set up della moto. Insomma, su molti aspetti che avversari come Honda e Ducati, a quanto pare, avevano gi&agrave; sviluppato. LA SITUAZIONE CAMBIA? &ndash; Resta da capire se i test del 2019, con gli ottimi risultati ottenuti da Vinales, possano essere una cartina tornasole importante per la stagione oppure, una mera illusione di una moto che sembra al top, ma che come lo scorso anno, a conti fatti, non &egrave; tale. A darci un aiuto importante per capire meglio cosa sta succedendo al box Yamaha potrebbero essere le dichiarazioni che arrivano dai protagonisti Vinales e Rossi. Il primo, alla fine della tre giorni di test ha dichiarato a Sky:&rdquo;abbiamo fatto qualche passo avanti in staccata, meno bene abbiamo fatto in accelerazione. Se vogliamo competere per la vittoria in gara dobbiamo ancora lavorare molto. In ogni caso, ad oggi, siamo da podio.&rdquo;&nbsp; Con i piedi per terra e con una moto ancora da sistemare, lo spagnolo &egrave; quindi ottimista ma dall'altra parte del box, c'&egrave; chi invece pensa che i problemi da risolvere sull'M1 siano ancora molti. &ldquo;Nell'ultima giornata di test &ndash; spiega Rossi a Sky &ndash; ho fatto un passo indietro rimettendo le cose che mi erano piaciute di pi&ugrave; in precedenza, se vogliamo competere per la vittoria, per&ograve;, dobbiamo ancora lavorare. Cercheremo di migliorare il grip che ci manca, sul passo gara non siamo messi male, ma Honda, Suzuki e Ducati sono ancora avanti. Dobbiamo continuare a lavorare duro anche durante l'anno per migliorare la moto.&rdquo;&nbsp;Ci&ograve; che consola Rossi &egrave; il fatto che, in classifica, ci sono ben quattro Yamaha nella top ten, ovvero quelle ufficiali ma anche quelle satellite del team Petronas SRT. SATELLITE A CHI? - E' infatti proprio Fabio Quartarar&ograve; una delle sorprese pi&ugrave; grandi dei test in Qatar. Il pilota francese proveniente dalla Moto2 ha fatto registrare il terzo miglior tempo nella seconda giornata e il secondo miglior tempo nella terza. Con lui, l'ultimo giorno, ha girato forte anche Franco Morbidelli, come se, tutti i problemi Yamaha fossero quasi inesistenti. L'anno scorso con Johann Zarco e Hafiz Syahrin quando ancora il team Tech3 faceva parte del team Yamaha, a parte una partenza scoppiettante del francese, subito l'entusiasmo si era affievolito. Quest'anno per&ograve;, la motivazione alta dei due nuovi piloti, e una moto che sicuramente sar&agrave; migliorata, potranno fare si che le due giovani leve facciano anche da &ldquo;collaudatori&rdquo; al team ufficiale. Un'aggiunta che di certo non guasta e che potrebbe servire a dare nuovi spunti anche a Rossi e Vinales.       

I due punti di vista dei piloti dopo la tre giorni di test in Qatar

Box Yamaha: Vinales convinto dell'M1, Rossi più scettico

        Si &egrave; chiusa l'ultima sessione di test ufficiali in Qatar&nbsp;prima che i semafori verdi si accendano per l'inizio della nuova stagione motogp. L'attesa &egrave; sempre pi&ugrave; alta e, a far smaniare gli spettatori del campionato pi&ugrave; amato delle due ruote sono proprio i piloti della classe regina che anche in quest'ultima giornata, prima sotto il sole rovente di Losail e poi con la luna e i riflettori accesi, hanno infiammato a suon di giri veloci il circuito. E a mettere la ciliegina su questi tre giorni a dir poco perfetti da un punto di vista tecnico c'ha pensato ancora una volta Maverick Vinales, &egrave; lui il pi&ugrave; veloce del Qatar in sella ad un'M1 che sembra rinata.Ma sar&agrave; vero? Se nelle prime due giornate da parte del compagno di squadra Valentino Rossi non era sembrato cos&igrave; dato anche il 19esimo tempo conquistato ieri e molti dubbi su set sup e la mancanza di aderenza al posteriore, il quarto tempo di oggi fa ben sperare.&nbsp; In quest'ultima giornata ritrovano uno slancio importante anche i piloti Honda con Marc Marquez&nbsp; terzo e Jorge Lorenzo, che nei giorni scorsi aveva lamentato dolore alla mano infortunata e non si sentiva a suo agio con l'RC213V, al quinto posto. Un terzo giorno che chiude i test invernali con grande stupore nei confronti di un team in particolare, quello Petronas Yamaha SRT: &egrave; infatti di Fabio Quartarar&ograve;, il novellino della classe regina, il secondo posto in classifica (gi&agrave; ieri aveva ottenuto un terzo posto) e il sesto di Franco Morbidelli. Un lavoro diverso quello invece svolto al box Ducati con Dovizioso e Petrucci che oltre a provare nuove soluzioni per la DesmosediciGP, hanno fatto una vera e propria simulazione gara tra di loro. LA CLASSIFICA DELL'ULTIMA GIORNATA &ndash; Se oggi Alex Rins che sabato era arrivato secondo e ieri era arrivato in testa non ha brillato come avrebbe dovuto, Maverick Vinales ha continuato a martellare forte portando a casa il miglior tempo in 1:54.208. Al secondo posto Fabio Quartarar&ograve; ha stupito ancora migliorando il crono di ieri di cinque decimi, mentre al terzo posto Marc Marquez ha girato in 1:54.613. Oggi per lui &egrave; arrivata anche una scivolata per fortuna senza conseguenze. Quarto tempo per Valentino Rossi in 1:54.651, seguito da Jorge Lorenzo, quinto in 1:54.653, mentre al sesto posto &egrave; arrivato Franco Morbidelli in 1:54.660. Hanno chiuso la classifica dei primi dieci Pol Espargar&ograve; in 1.54.770, Takaaki Nakagami in 1:54.789, Danilo Petrucci in 1:54.818 e Jack Miller in 1:54.851. Tra gli esclusi dellla top ten Alex Rins arrivato 11esimo, Andrea Dovizioso arrivato 15esimo, e Cal Crutchlow 17esimo.       

Oggi bene anche le Honda di Marquez e Lorenzo che hanno preso il posto delle Ducati

Test Qatar Day3: la Yamaha conquista Losail, Vinales è primo, Rossi quarto

Si accendono i riflettori sul circuito di Losail ed è subito battaglia aperta per i piloti di Motogp che da sabato fino a stasera saranno impegnati nell'ultima tranche di test ufficiali prima dell'inizio del campionato 2019 che prenderà il via proprio in Qatar il 10 marzo. 

Test Qatar: riflettori accesi sulla Motogp - le FOTO

        Seconda giornata di test a Jerez de la Frontera per Moto2 e Moto3. Se nella prima giornata a spiccare su tutti erano stati Luca Marini (Sky Racing Team VR46) nella classe di mezzo e Tony Arbolino (Snipers Team) per la classe cadetta, il day two dei test ufficiali ha regalo alcune novit&agrave; ma non troppe. E' infatti ancora una volta Tony Arbolino che in Moto3 ha firmato il miglior crono nella classifica dei tempi combinati in 1:46.530; tra gli italiani in pista miglioramenti per entrambi i piloti dello Sky Racing Team VR46 Dennis Foggia e Celestino Vietti, mentre Romano Fenati che dopo l'exploit di ieri nella prima parte della mattina era in seconda posizione, continua a fare tempi buoni ma che per&ograve; non lo fanno entrare nella top ten. In Moto2, invece, Brad Binder (Red Bull KTM Ajo) &egrave; riuscito a strappare il miglior tempo a Luca Marini sul finale di giornata in 1:41.284, scivolato a sua volta in terza posizione. Bene anche Nicol&ograve; Bulega che rientra nella classifica dei primi dieci, escluso invece per poco Di Giannantonio appena arrivato in Moto2.LA CLASSIFICA DELLA MOTO 3 &ndash; Se Tony Arbolino continua a dettare legge a Jerez, dietro di lui Lorenzo Dalla Porta gli lascia poco margine con un secondo tempo fatto registrare in 1:46.611. Al terzo posto l'alfiere del Leopard Racing Marcos Ramirez sigla un 1:46.706, mentre al quarto posto si piazza Jaume Masia (Bester Capital Dubai) in 1:46.738.&nbsp;Aron Canet dello Sterilgarda Max Racing Team &egrave; invece quinto con un tempo di 1:46.792, sesto &egrave; Ayumu Sasaki (Petronas Sprinta Racing) in 1:46.953, settimo Ai Ogura (Honda team Asia) in 1:47.047. Chiudono la classifica delle prime dieci posizioni Niccol&ograve; Antonelli (Sic58 Squadra Corse) con un tempo di 1:47.093, Dennis Foggia in 1:47.145 e Gabriel Rodrigo (Gresini Moto3) in 1:47.170. Restano fuori Romano Fenati 12esimo, Celestino Vietti 13esimo e Andrea Migno 17esimo. LA CLASSIFICA DELLA MOTO2 &ndash; Dietro alle spalle di Brad Binder &egrave; arrivato Jorge Navarro (Ego Speed Up) in 1:41.302, mentre in terza posizione Luca Marini ha detto la sua in 1:41.423. In quarta posizione si &egrave; piazzato invece Sam Lowes in 1:41.426, quinto Remy Gardner (Onexox TKKR SAG Team) in 1:41.538., sesto Xavi Vierge in 1:41.625. Giornata un po' appannata per Alex Marquez dell'Estrella Galicia Marc VDS rispetto a quella di ieri che con un tempo di 1:41.668 ha concluso al settimo posto seguito da Nicol&ograve; Bulega in 1:41.802. Al nono posto si &egrave; piazzato invece il neo arrivato alla classe di mezzo Jorge Martin (Red Bull KTM Ajo) in 1:41.878 mentre al decimo posto &egrave; arrivato Bo Bendsneyder (NTS RW Racing Gp) in 1:41.958. Degli italiani restano fuori dai primi dieci Fabio Di Giannantonio 13esimo, Enea Bastianini 16esimo, Lorenzo Baldassarri 20esimo, Simone Corsi 22esimo, Marco Bezzecchi 24esimo, Stefano Manzi 25esimo e Andrea Locatelli 26esimo.       

In Moto2 Luca Marini scivola in terza posizione, mentre in Moto3 Lorenzo Dalla Porta &egrave; ad un soffio da Arbolino

Test Moto2 e Moto3: Binder e Arbolino i più veloci del Day2

        Si &egrave; rivoluzionata del tutto la classifica della prima giornata di test ufficiali a Jerez per la Moto3. Se alle 12:30 il tempo pi&ugrave; veloce lo aveva firmato Sergio Garcia in 1:46.574, nell'ultima sessione pomeridiana iniziata alle 16:45 e terminata alle 18:00, il pi&ugrave; veloce in pista &egrave; stato Tony Arbolino dello Snipers Team. Molto bene anche il suo compagno di squadra Romano Fenati che, arrivato soltanto 19esimo a fine giornata, &egrave; riuscito a tenere un ritmo alto pur non concludendo troppi giri utili (soltanto 9 nell'ultima sessione). Meglio rispetto alla mattina sono andati gli italiani con Dalla Porta, Antonelli, e il gi&agrave; citato Arbolino che sono entrati nella top ten. Tra gli esclusi Celestino Vietti al suo esordio con lo Sky Racing team VR46 arrivato 15esimo, Andrea Migno (Bester Capital Dubai) arrivato 16esimo e Dennis Foggia (Sky Racing Team VR46) 20esimo. Ma questa &egrave; stata solo la prima giornata e i pilotini della classe cadetta avranno modo di adattarsi alla moto, provare le novit&agrave; per la nuova stagione e completare giri utili al cronometro gi&agrave; da domani mattina. Intanto, di seguito, la classifica della prima giornata di test. LA CLASSIFICA DEI TEMPI COMBINATI &ndash; E' stato un pomeriggio movimentato quello a Jerez che ha sconvolto i piani di diversi piloti che gi&agrave; avevano visto la possibilit&agrave; di ottenere le posizioni pi&ugrave; alte della classifica: il giro pi&ugrave; veloce, arrivato 10 minuti prima dello scadere del tempo l'ha firmato per&ograve; Tony Arbolino con in tempo di 1:46.153, seguito da Lorenzo Dalla Porta in 1:46.389. Al terzo posto si &egrave; piazzato Jaume Masia in 1:46.519, quarto &egrave; arrivato Sergio Garcia in 1:46.532, quinto Tatsuki Suzuki in 1:46.638. Al sesto posto Jakub Kornfeil ha girato in 1:46.850, mentre al settimo Niccol&ograve; Antonelli in 1:46.921. Chiudono la classifica delle prime dieci posizioni Alonso Lopez (1:46.932), Albert Arenas (1:46.945) e John McPhee (1:46.945).       

Bene anche il compagno di squadra Fenati, gli altri italiani si risollevano ma ancora non basta

Test Moto3: Tony Arbolino il più veloce della prima giornata

La tanto e lunga attesa finalmente &egrave; finita, e da questa mattina, con cielo terso e clima favorevole, i pilotini della Moto3 sono tornati in pista sul circuito di Jerez del La Frontera per i primi test ufficiali 2019. Moto2 e Moto3 si sono alternate in pista con la prima che ha girato dalle 10:00 alle 11:10 e la seconda dalle 11:20 alle 12:30. E proprio alle 12:30 spaccate sono arrivati i primi tempi veloci della mattina con Sergio Garcia del team Estrella Galicia 0,0 che ha fermato il crono in 1:46.574. Ma Romano Fenati &egrave; secondo a soli 82 millesimi e anche il terzo tempo fatto registrare da Ai Ogura &egrave; vicinissimo. Intanto, quello che emerge, oltre all&#39;esperienza dell&#39;ormai veterano in questa categoria Romano Fenati, &egrave; l&#39;alta prestazione dell&#39;Honda: tutti e tre i piloti, infatti corrono con la moto giapponese.  LA CLASSIFICA PROVVISORIA &ndash; E&#39; una classifica parziale e che continua a cambiare di minuto in minuto quella di Jerez ma che gi&agrave; sta dando un&#39;idea di quelli che potrebbero essere i piloti da tenere d&#39;occhio per il campionato 2019: dietro alle spalle di Garcia si &egrave; piazzato Romano Fenati, tornato in Moto3 dopo aver ricevuto una seconda occasione dallo Snipers Team, per lui il secondo tempo veloce in 1:46.656. In terza posizione troviamo Ai Ogura (Honda Team Asia) in 1:46.681, quarto Jaume Masia (Bester Capital Dubai team) in 1:46.706. Al quinto posto si &egrave; piazzato invece Raul Fernandez (Angel Nieto team) con un tempo di 1:46.842, sesto Gabriel Rodrigo (team Gresini Moto3) in 1:46.906, settimo Aron Canet dello Sterilgarda Max Racin team in 1:46.973. Chiudono i primi dieci posti della classifica Tony Arbolino ottavo in 1:47.186, Ayumi Sasaki in 1:47.247 e Lorenzo Dalla Porta in 1:47.252. 

Supremazia Honda a Jerez, gli italiani restano nelle retrovie della classifica provissoria

Test Jerez, Moto3: Garcia &egrave; il primo della mattina, ma Fenati &egrave; l&igrave;

        Riparte da Jerez de la Frontera il pre campionato 2019 con il ritorno in pista, per i primi test ufficiali del nuovo anno da parte di Moto2 e Moto3.&nbsp;Tre giorni ( 20 &ndash; 21 e 22 frebbraio) nei quali i pilotini della classe cadetta si alterneranno a quelli della classe di mezzo portando in pista tutte le novit&agrave; previste dai propri box.Un lavoro certosino che andr&agrave; gi&agrave; a delineare quelli che potrebbero essere i piloti e i team in lizza per il nuovo campionato che ripartir&agrave; da Losail il 10 marzo. LE NOVITA' DELLA MOTO3 &ndash; Con il salto di categoria di molti nomi gi&agrave; noti come il campione del mondo in carica Jorge Martin, Fabio Di Giannantonio, Lorenzo Baldassarri, Nicol&ograve; Bulega, Enea Bastianini e Marco Bezzecchi, potrebbe sembrare che la pi&ugrave; &ldquo;piccola&rdquo; categoria di Motogp sia rimasta sguarnita di talenti, ma non &egrave; cos&igrave;. Coloro che quest'anno potrebbero dire la loro sono senza dubbio i piloti dello Sky Racing Team VR46 che oltre al gi&agrave; confermato Dennis Foggia che al suo primo anno da rookie ha gi&agrave; fatto vedere di che cosa &egrave; capace, al suo fianco ci sar&agrave; Celestino Vietti Ramus che nel finale di stagione 2018, in sostituzione di Nicol&ograve; Bulega, ha stupito tutti con un terzo posto nel Gp di Phillip Island. Da tenere in considerazione anche il rientro in pista di Romano Fenati che ad inizio febbraio ha avuto modo di risalire in sella alla sua Honda del team Snipers durante alcuni test privati che sono stati fatti a Valencia. Per lui, quella del 2019, dopo la penalit&agrave; scontata per quanto accaduto lo scorso anno in Moto2, sar&agrave; una ripartenza a tutti gli effetti e sicuramente la sua ormai collaudata esperienza nella classe dei pilotini gli permetter&agrave; di avere una marcia in pi&ugrave;. Tra i piloti da tenere d'occhio ci sar&agrave; anche Aron Canet, il &ldquo;solista&rdquo; dello Sterilgarda Max Racing team, ovvero il team di Max Biaggi al suo debutto in campionato, ma anche il gi&agrave; collaudato Lorenzo Dalla Porta (Leopard Racing) e Niccol&ograve; Antonelli (Sic58 Squadra Corse) che hanno partecipato insieme a Fenati ai test privati a Valencia.&nbsp;Un altro talento da non dimenticare &egrave; poi Can Oncu, il pilota turco del team Red Bull KTM AJO che &egrave; riuscito a stupire tutti nell'ultima gara del campionato a Valencia arrivando primo e diventando cos&igrave; il pilota pi&ugrave; giovane a vincere una gara del Motomondiale a soli 15 anni. I TEST &ndash; Quelli che inizieranno da oggi a Jerez, quindi, saranno i veri test ufficiali dove si potr&agrave; vedere per la prima volta nel 2019 i tempi e la classifica dei piloti che effettueranno i giri in pista in queste tre giornate. E per riuscire a far lavorare bene sia i piloti della Moto2 che quelli della Moto3, ci saranno orari ben stabiliti: per quanto riguarda la mattina, dalle 10:00 alle 11:00 scender&agrave; in pista la Moto2, poi dalle 11:20 alle 12:30 la Moto3, ancora dalle 12:40 alle 13:50 la Moto2 e dalle 14:00 alle 15:10 la Moto3. Anche nel pomeriggio proseguir&agrave; la stessa alternanza di orari per concludersi alle 16:35 per la Moto2 e alle 18:00 per la Moto3. Stessa cosa per le giornate di domani e venerd&igrave;. Non resta quindi che attendere l'arrivo in pista dei piloti e i primi crono di giornata.       

Nuove e vecchie conferme nella classe cadetta che da oggi e per tre giorni sar&agrave; impegnata a Jerez per i primi test 2019

Moto3: al via i test ufficiali, chi sarà il favorito?

Potrebbe sembrare che per il campione del mondo Marc Marquez questa ultima giornata di test non sia andata proprio nel verso giusto, dato che non &egrave; riuscito a rientrare neppure nella top ten arrivando all&#39;undicesimo posto con un tempo di 1:59.170. E se il tempo che ha fatto, in effetti, non &egrave; dei migliori dato che il pi&ugrave; veloce ha girato in 1:58.239, Marquez ha detto che quest&#39;ultima giornata non &egrave; andata poi cos&igrave; male.  CONSIDERAZIONI FISICHE &ndash; Sulla sua pagina Instagram ha pubblicato le sue dichiarazioni dicendo di essere sorpreso per le condizioni della sua spalla. Se il primo giorno di test a Sepang era infatti partito &ldquo;a bomba&rdquo; registrando il miglior tempo, ieri non &egrave; risucito a fare troppi giri per colpa del dolore:&rdquo;questo terzo giorno &ndash; spiega &ndash; &egrave; stato molto positivo, specialmente con le mie condizioni di salute. Mi sono sentito molto meglio. Ieri (si riferisce a gioved&igrave; 7 febbraio) ero preoccupato di come avrei guidato oggi, ma quando mi sono svegliato stavo bene.&rdquo;  DIREZIONE SVILUPPO &ndash; Il numero 93 che durante questa tre giorni di test &egrave; stato affiancato da Stefan Bradl poich&eacute; Jorge Lorenzo &egrave; ancora in fase di riabiltazione dopo l&#39;infortunio alla mano, ha provato diverse nuove configurazioni per la sua RC213V:&rdquo;siamo stati capaci di provare molte cose per Honda e mi sento molto bene sulla moto, a livello di comfort e stabilit&agrave;. Tutto ci&ograve; che avevamo progettato di fare durante questi test &egrave; stato fatto.&rdquo;  Marc torna poi sulle sue condizioni di salute:&rdquo;ovviamente &ndash; conclude &ndash; avrei voluto guidare di pi&ugrave; ma dobbiamo fare tutto a piccoli passi. A parte questo sono contento perch&egrave; ho guidato con facilit&agrave;, non con il mio stile di guida solito ma sono comunque stato capace di guidare di pi&ugrave;. Non sono caduto e abbiamo provato le cose pi&ugrave; importanti per Honda quindi posso ritenermi soddisfatto di tutto ci&ograve;.&rdquo; 

Lo spagnolo ha ottenuto un 11esimo piazzamento ma si ritiene soddisfatto anche per le sue condizioni di salute

Marquez:&rdquo;Positivo anche quest&#39;ultimo giorno di test&rdquo;

        E' partita un po' sottotono la pre-season dell'Aprilia Racing team Gresini con Aleix Espargar&ograve; che ha provato a difendersi nelle prime due giornate di test a Sepang (13esimo in classifica in entrambe le giornate) e Andrea Iannone che invece sta faticando non poco ad adattarsi alla RS-GP. Nel suo caso, oltre alla moto che fa i &ldquo;capricci&rdquo;, sembra che il problema sia legato ad un'infezione alla mandibola che, a causa degli antibiotici, gli sta provocando qualche malessere fisico. IL LAVORO AL BOX - In ogni caso, al box, ingegneri e meccanici stanno lavorando sodo per fare un buon lavoro in vista dell'inizio delle gare, con un'attenzione diversa sui due piloti in pista: per Espargar&ograve; il focus &egrave; stato quello di provare una simulazione gara che ha dato un esito positivo in quanto il catalano ha fatto il suo miglior tempo in 2:00.101 migliorando quanto ottenuto in gara sullo stesso circuito ad ottobre. Per Iannone, invece, la squadra ha iniziato a lavorare sulla moto senza troppo cercare il tempo nonostante gi&agrave; nella seconda giornata ci sia stato un miglioramento. PAROLA DI ALEIX - &ldquo;Oggi ho fatto una simulazione di gara da 20 giri &ndash; parla Espargar&ograve; in merito a questa seconda giornata di test -&nbsp; e sono molto soddisfatto, sia della mia tenuta fisica sia del comportamento della RS-GP.Sono riuscito a girare nella prima met&agrave; del long-run in 2'00 e nella seconda in 2'01 basso, un buon ritmo che conferma la nostra competitivit&agrave; con gomme usate.&rdquo; Il catalanao fa poi un confronto con il 2018:&rdquo;devo essere realista e considerare anche che la pista &egrave; in condizioni migliori rispetto a quelle della gara ma rimane comunque una prestazione che mi soddisfa. Ci manca ancora incisivit&agrave; quando, con gomme nuove, abbiamo pi&ugrave; grip a disposizione, sembra che gli altri lo riescano a sfruttare meglio nel giro secco&rdquo;. IANNONE IN AZIONE - &ldquo;Abbiamo iniziato a conoscere meglio la moto, - spiega il pilota di Vasto - parte del nostro percorso di crescita. Si trovano modifiche positive e altre meno, procediamo con tranquillit&agrave; senza stravolgere la moto ma con il chiaro obiettivo di migliorare costantemente, giro dopo giro. Siamo riusciti a trovare dei benefici nel comportamento con gomme usate, ho fatto il mio best lap proprio in queste condizioni e utilizzando la gomma media. Di questo sono soddisfatto e confermo il nostro potenziale, considerando questo come il nostro primo vero test.&rdquo;.       

Per i due piloti la squadra Aprilia sta svolgendo un lavoro diverso e ad Andrea serve ancora un po' di adattamento alla RS-GP

Aprilia soddisfa a metà: Espargarò migliora e Iannone?

E&#39; Maverick Vinales che nella seconda giornata di test a Sepang si aggiudica la corona di pi&ugrave; veloce con un tempo che scende di gran lunga rispetto a ieri e che porta lo spagnolo in vetta alla classifica nelle ultime battute della giornata.  1:58.897 per il pilota del team Monster Energy Yamaha Motogp che sembra aver ritrovato il giusto feeling sulla sua M1. Ma Alex Rins continua a tenere botta e mantiene come ieri la seconda posizione, bene anche le Ducati e ancora una volta il miglior pilota Desmosedici fa parte di un team satellite, in questo caso Jack Miller.  LA GIORNATA &ndash; Temperature torride ma clima ottimale quello malese per poter testare i nuovi prototipi e la piattaforme inerziale unificata: chi in questi giorni sta avendo i maggiori risultati &egrave; senza dubbio la Yamaha di Vinales e Rossi con un motore che ormai &egrave; quello definitivo e che &egrave; in linea con le aspettative e lo sviluppo della ciclisitca. Meno bene oggi la Honda di Marc Marquez, ma forse dipende anche dalle condizioni di salute ancora non al top dello spagnolo; Cal Crutchlow (team LCR Honda) intanto, dopo l&#39;infortunio dello scorso anno e una piccola caduta senza conseguenze di oggi sta proseguendo il suo lavoro nella giusta direzione e della Casa alata oggi &egrave; stato il miglior pilota in pista. Infine, le Ducati sono l&igrave;, stamani il miglior tempo &egrave; stato quello di Andrea Dovizioso, e se non &egrave; stato ripetuto dall&#39;italiano nel pomeriggio poco significa: nelle prime dieci posizioni della classifica ci sono ben 4 Ducati.  La classifica della giornata:  Maverick Vinales 1:58.897  Alex Rins 1:59.424  Jack Miller 1:59.517  Andrea Dovizioso 1:59.562  Cal Crutchlow 1:59.566  Valentino Rossi 1:59.625  Tito Rabat 1:59.664  Marc Marquez 1:59.790  Danilo Petrucci 1:59.845  Takaaki Nakagami 1:59.966 

Yamaha continua il suo trand positivo anche in questa seconda giornata, ma le Ducati ci sono

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