        Tutti, ma proprio tutti, erano contenti di aver appreso del ritorno in MotoGP del Petrux. Ebbene s&igrave;, Danilo Petrucci inforcher&agrave; nuovamente un prototipo pensato per la classe regina, massima espressione professionistica a due ruote. Il ternano &egrave; atteso in Thailandia, dove la GSX-RR lasciata dall'infortunato Joan Mir sar&agrave; pronta per lui. Petrux e la MotoGP: un rapporto di alti e bassi  Arrivato dal paddock delle derivate di serie, Danilo affront&ograve; la classe regina con una CRT, ovvero, un mezzo che di prototipale aveva ben poco, se paragonato alle vere MotoGP presenti in griglia. Nonostante ci&ograve;, il simpatico, forte e tenace umbro si distinse per grinta, resilienza e velocit&agrave;. Infatti, Ducati - mediante il team Pramac - lo accolse a corte, offrendogli la possibilt&agrave; di mostrare il netto del proprio valore. Le stagioni passate dal 2012 al 2014 vennero spazzate e lavate via dall'acquazzone di Silverstone, sotto e sopra il quale il numero 9 ottenne un primo podio eccezionale. Solo Valentino Rossi riusc&igrave; a batterlo. Pi&ugrave; avanti, sempre inserito nella formazione satellite di Borgo Panigale, alti e bassi. Occorreva un posto ufficiale, assicuratogli nel bienno 2019-2020, sfruttato a piene mani. Il successo del Mugello fu storico, perch&egrave; colto il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana. La seconda affermazione circa un anno dopo, a Le Mans. Forte, super forte, mai per&ograve; ritenuto un top rider? Perch&eacute;? La "discesa" nel team Tech3 e una poco competitiva KTM lo decisero a dire "basta". Peccato, per&ograve; la sua carriera non era finita l&igrave;. Eroe della Dakar e rivelazione nel MotoAmerica: Petrux ancora c'&egrave;  Il deserto coi suoi pericoli, la Dakar coi suoi segreti, una avventura inedita tutta da esplorare e assaporare. Questo l'atteggiamento messo in pista (ehm, sulla sabbia) da Petrucci, schierato da KTM in una competizione folta di specialisti ed esperti.Nessun problema. O meglio: tanti problemi, tutti risolti con carattere. Dalle poche ore spese per riposare, alla troppe&nbsp;di impegno nella guida. I trasferimenti. I guasti tecnici. Il cammello. I documenti smarriti. Lo smarrimento. Che caldo, no, fa freddo.&nbsp;I grandi risultati e, specialmente, la vittoria di tappa. Ecco, in quel momento Petrux ha scritto la storia, poich&eacute; egli capace di vincere nei Gran Premi asfaltati e tra polvere, dune e oasi.&nbsp; Una sorta di secondo Paradiso, Danilo l'ha trovato nel MotoAmerica, bench&eacute; alcuni tracciati fossero per lui - e in generale, siano per chiunque - infernali. Maledizione, ma dove sono finito? Vabb&eacute;, il team Warhorse e Ducati mi fanno sentire in famiglia, diamoci gas e vediamo che succede. Successi di tappa, la contesa a Jake Gagne, titolo sfuggito. Per&ograve; tanta tanta visibilit&agrave;. Meritata. La MotogGP "rivuole" Petrucci: Danilo decisamente meglio di tanti titolari Titolo e sommario dicono che la regina abbia dato a Petrucci momenti di buio e di ombre. Forse pi&ugrave; lo scuro che il chiaro, a essere sinceri. Chissenefrega, andiamo avanti. Come ha fatto lui. Ecco la chiamata della MotoGP, magari nemmeno lui se l'aspettava. Se ne nutriva speranza, complimenti per la Fede. Anche perch&eacute;, Danilo &egrave; "convocato" dalla Suzuki, mica da scappati di casa. Oddio, sappiamo che il Marchio di Hamamatsu e il team Ecstar saluteranno il paddock a fine stagione, per&ograve; parliamo di un Costruttore prestigioso e di una squadra eccezionale. E lui, giramondo pronto a compiere 32 anni il prossimo 24 ottobre, ha lo sguardo da ragazzino e il viso che, malgrado sia rasato o depilato da poche ore, propone una ricrescita della barba solita a chi la lascia andare da tre giorni. Questo &egrave; il bello di Petrucci, essere una persona normale, speciale. E forte: siamo convinti che sia pi&ugrave; veloci di tanti titolari 2022? Chi? Lo vedrete a Buriram.       

Danilo sostituir&agrave; Joan Mir: la Thailandia attende il ternano, diventato vera star dopo le imprese ottenute nella Dakar e del titolo sfiorato nel MotoAmerica. Fossimo nei panni dei rivali, lo terremmo d'occhio con attenzione

Petrucci torna in MotoGP: scommettiamo che farà meglio di tanti titolari?

Il Campione del mondo in carica Joan Mir, pronto a ripartire dai test in Qatar in programma questa settimana, &egrave; stato candidato ai Laureus World Sport Awards che premiano gli sportivi che sono stati vincenti nelle proprie discipline durante l&#39;anno precedente: &ldquo;Sono molto grato per essere stato nominato. Non me l&#39;aspettavo&rdquo;, ha detto il maiorchino in un&#39;intervista a Marca.com. Ma c&#39;&egrave; di pi&ugrave;, perch&egrave; Mir ha fatto anche una Top 5 di quelli che saranno i piloti in lotta per il titolo nella stagione 2021, ha parlato dei rivali, di Valentino Rossi e dei suoi sogni futuri.  Tanta attivit&agrave; in vista dell&#39;inizio del Campionato   Con i test in Qatar che inizieranno questa settimana e il Campionato MotoGP che ripartir&agrave; domenica 28 marzo, il pilota Suzuki ha raccontato la preparazione atletica che sta portando avanti: &ldquo;Ho preparato molto il fisico. - ha spiegato - Sembra facile, ma nel mio primo anno in MotoGP ho sofferto per finire le gare. Nel 2020 potevo finire e con un buon ritmo. Spero di avere qualcosa in pi&ugrave; quest&#39;anno. Di solito faccio dirt track con una Suzuki 450cc, in pi&ugrave;, ho fatto trial e motocross, per il fisico e la tecnica. Sono molto emozionato per i test in Qatar e per l&#39;inizio della stagione, quest&#39;anno dovr&ograve; difendere il titolo e migliorare rispetto al 2020. Avr&ograve; pressione dal primo momento, &egrave; bellissimo. Mi piace la pressione&rdquo;.  La Top 5 2021   Ecco quindi che a Mir &egrave; stato chiesto di stilare una classifica dei cinque piloti che nel 2021 potrebbero giocarsi il titolo: &ldquo;Non mi &egrave; mai piaciuto fare classifiche - ha proseguito -, ma lo far&ograve;. Dir&ograve; chi sar&agrave; nella &#39;top 5&#39;: Rins, Morbidelli, Marc Marquez, Fabio Quartararo, e anche io&rdquo;.  E a proposito di Marc Marquez, Joan lo ha gi&agrave; inserito tra i possibili pretendenti al titolo anche se il pilota Honda ha detto chiaramente di non sapere quando rientrer&agrave;: &ldquo;Non so se sar&agrave; competitivo fin da subito - ha detto Mir -, solo lui lo pu&ograve; sapere. Spero che quando rientrer&agrave;, dopo cos&igrave; tanto tempo, non far&agrave; lo stesso errore di gareggiare ancora infortunato. Penso che aspetter&agrave; fino a quando sar&agrave; al 100% e quando torner&agrave; sar&agrave; al 100%, quindi dovremo tenerlo in considerazione come rivale&rdquo;.  Su Valentino Rossi   L&#39;attenzione di Mir si &egrave; spostata poi da Marquez a Rossi: &ldquo;&Egrave; sorprendente vedere Valentino con altri colori, - ha proseguito - &egrave; quello che mi ha sorpreso di pi&ugrave;. Normalmente quando cambi squadra, anche se resti con la stessa moto, hai aria fresca. Probabilmente Vale aveva bisogno di questo cambiamento. E questo lo aiuter&agrave; ad essere ancora pi&ugrave; competitivo. Spero che sia veloce, non so quanto&rdquo;.  MotoGP, Rossi: &ldquo;Orgoglioso di poter rappresentare il team Petronas&rdquo;  &ldquo;Ho finito i sogni&rdquo;   Infine, il portacolori Suzuki ha concluso parlando di quelli che sono i suoi sogni per il futuro: &ldquo;Quando ero bambino, il mio sogno era quello di diventare un campione della MotoGP. Adesso che ho realizzato questo sogno, non so pi&ugrave; cosa possa ancora sognare. Non ho mai sognato altro. Ma, una volta qui, non mentir&ograve; e dir&ograve; che se andassi in pensione ora non sarei soddisfatto al 100% perch&eacute; penso di essere molto giovane. Quello che ho vinto l&#39;ho fatto molto velocemente. Troppo. Ho 23 anni e molti anni davanti a me per essere al top, per provare a ripetermi&rdquo;.  MotoGP: Mir candidato ai Laureus Award come rivelazione dell&#39;anno 

Il pilota Suzuki ha parlato del suo futuro e fatto una classifica dei 5 piloti favoriti per il titolo 2021: &ldquo;Rins, Morbidelli, Marc Marquez, Quartararo, e anche io&rdquo;

MotoGP, Joan Mir: &ldquo;Dopo il titolo non so pi&ugrave; cosa sognare&rdquo;

In un&#39;intervista a Motogp.com anche il pilota Suzuki Joan Mir ha raccontato come sta vivendo il suo periodo di quarantena tra allenamenti, cucina e qualche video delle vecchie gare svolte nelle passate stagioni.  Mir, come tutti gli altri piloti del resto, non vede l&#39;ora di tornare in pista, e pensa anche al suo futuro nel quale vorrebbe continuare a correre con il team Suzuki.  Quarantena tra allenamento e cucina   &quot;Sono abituato a fare tanto sport - ha raccontato Joan Mir -, anche all&rsquo;aperto. E ora sono chiuso in casa. &Egrave; difficile, ma certo bisogna pensare alla salute. L&rsquo;aspetto positivo &egrave; che posso dormire di pi&ugrave;. Mantengo una certa routine, almeno un allenamento al giorno di 3-4 ore. Mi riguardo anche vecchie gare, da cui imparo molto, ma ogni tanto combino anche qualcosa in cucina&quot;.    Tanta nostalgia dei test pre season   Certo &egrave;, che l&#39;allenamento casalingo per chi &egrave; abituato a passare tantissimo tempo in moto, non &egrave; abbastanza, e i ricordi del pilota Suzuki tornano quindi ai&nbsp;test pre season: &quot;Ero davvero contento di come stava andando - ha proseguito -. Siamo stati veloci, e questo significa che tutto era a posto ed il feeling in sella era ottimo. Per quando sar&agrave; l&#39;inizio di stagione 2020, abbiamo una buona base di partenza, ma possiamo migliorare ancora molto nel corso del campionato. Inizialmente ero troppo aggressivo, poi una volta giunti a Sepang per i test ufficiali ho visto che stava andando meglio&quot;.  Un futuro ancora in Suzuki   Infine, Mir ha parlato del suo futuro, nel quale vorrebbe continuare a vestire i panni dell&#39;azzurra Suzuki: &rdquo;Mi vedo ancora in Suzuki - ha concluso -.&nbsp;Voglio rimanere con loro, faccio parte di una grande squadra e ne sono contento. Due anni sono pochi per questo progetto, serve pi&ugrave; tempo per ottenere risultati migliori. Ne stiamo parlando, le trattative sono a buon punto&quot;.  Rins: &ldquo;Mi d&agrave; fastidio si pensi che la Suzuki sia una moto facile&rdquo; 

Il pilota spagnolo si &egrave; raccontato a Motogp.com tra allenamenti in casa, tanta nostalgia della pista e un futuro in trattativa con Suzuki

Joan Mir: &ldquo;Nel mio futuro vedo ancora la Suzuki&rdquo;

Una triste notizia apre l&#39;anno della MotoGP: durante la notte di Capodanno, infatti, &egrave; morto Gary McLaren, ex ingegnere della Suzuki, dopo un incidente mentre stava accendendo un fuoco d&#39;artificio.  LA TRISTE NOTIZIA - McLaren, che per bene 11 anni aveva fatto parte del team Suzuki in MotoGP come ingegnere e che attualmente era un membro dell&#39;Irta, si trovava in Thailandia con la compagna per festeggiare le vacanze e il Capodanno. Secondo quanto riportato dalla polizia locale thailandese, il 50enne originario di Corby, &egrave; rimasto ucciso dopo aver cercato di accendere un grande fuoco d&#39;artificio che &egrave; esploso all&#39;improvviso.  IL CORDOGLIO - A partecipare al dispiacere per la scomparsa di Gary &egrave; stato il team Suzuki che attraverso un post su Twitter ha scritto:&rdquo;siamo molto sconvolti e tristi di apprendere che Gary McLaren &egrave; deceduto. Gary ha lavorato come Data Acquisition Engineer alla Suzuki per undici anni ed era rimasto un buon amico con tutti noi durante il suo attuale lavoro nel paddock per l&#39;Irta. I nostri pensieri, adesso, vanno alla sua famiglia, ci mancherai davvero.&rdquo; Al cordoglio del team Suzuki si &egrave; aggiunto anche quello del circus della MotoGP che con un post sempre su Twitter ha scritto:&rdquo;questa mattina (riferendosi al 1 gennaio) abbiamo appreso una notizia terribile. Il nostro collega e amico Gary McLaren dell&#39;Irta &egrave; morto la notte scorsa. Ci mancherai tanto.&rdquo; 

Gary McLaren &egrave; deceduto mentre si trovava in Thailandia per festeggiare il Capodanno con la compagna

Muore ex ingegnere Suzuki ucciso dai fuochi d&#39;artificio

        Brutte notizie arrivano da Casa Suzuki nella settimana del Gp della Gran Bretagna: il pilota Joan Mir non correr&agrave; a Silverstone in quanto &egrave; ancora in fase di guarigione dopo il brutto infortunio avuto durante i test a Brno che gli ha procurato una contusione polmonare.Mir, quindi, dopo aver saltato il Granpremio d'Austria sar&agrave; assente anche a quello della Gran Bretagna. CI VUOLE TEMPO - A dare la notizia &egrave; stato lo stesso team Suzuki con una nota stampa:&rdquo;Mir non ha ancora recuperato al 100% dalla contusione polmonare che aveva subito in seguito all'incidente nel corso dei test a Brno. Inoltre, lamenta una sensazione di debolezza generale dovuta alla mancanza di allenamento dopo la caduta.&rdquo;&ldquo;La decisione di non partecipare al Gp di Silverstone &ndash; proseguono &ndash; &egrave; stata presa con il benestare del pilota, dei medici dell'ospedale universitario Dexeus di Barcellona e dal Team.&rdquo; IL SOSTITUTO -&nbsp; A sostiutire Joan Mir a Silverstone, sembra che sar&agrave; il tester Suzuki Sylvain Guintoli che in questi giorni &egrave; impegnato al KymiRing in Finlandia. &nbsp;Alex Rins, quindi, non sar&agrave; l'unico alfiere del team Suzuki a scendere in pista.       

Il Team:&rdquo;non ha ancora recuperato al 100% e si sente debole&rdquo;

Mir salterà il Gp di Silverstone, la notizia dal team Suzuki

Il Team Suzuki in Spagna, a Valencia, ha terminato la fase dei test, durata oltre un anno. La prossima uscita sar&agrave; per gareggiare, nel GP della Comunit&agrave; Valenciana in programma il 9 novembre. Il giorno dopo la squadra affronter&agrave; i test IRTA (in occasione dei quali la MotoGP inizier&agrave; ufficialmente la stagione 2015). Davide Brivio, il team manager, non nasconde che avrebbe voluto arrivare a questo punto con la GSX-RR ad un livello superiore, ma il manager brianzolo sa anche che lo sviluppo di un progetto nuovo passa attraverso i problemi da risolvere.  &laquo;In realt&agrave; noi, in Suzuki, consideriamo il GP Valencia la fine di questa esperienza di test: correremo come wild card (leggi QUI) la moto la guider&agrave; De Puniet e per lui sar&agrave; una sorta di premio finale (il francese nel 2015 correr&agrave; in Superbike, con la Suzuki leggi QUI). Il punto di svolta sar&agrave; luned&igrave; 10 novembre: sar&agrave; il primo giorno di test con i piloti ufficiali (Aleix Espargar&oacute; e Maverick Vi&ntilde;ales)&raquo;.  Che bilancio si pu&ograve; fare della lunga stagione dei test Suzuki?  &laquo;Purtroppo non &egrave; positivo come avremmo voluto. Ci sono stati tanti intoppi, soprattutto a causa del maltempo; e a volte De Puniet non ha girato per cadute e infortuni, come recentemente al Mugello. Abbiamo girato molto meno di quello che era stato preventivato. E questo ha influito sullo sviluppo della moto. Manca un po&rsquo; la prestazione, cio&egrave; la potenza del motore. Questo &egrave; un punto chiaro anche per gli ingegneri: bisogner&agrave; lavorare per trovare pi&ugrave; cavalli&raquo;.  Enrico Borghi  L&rsquo;intervista completa la potete leggere sul numero di Motosprint in edicola dal 21 ottobre.

Ma il Team manager Brivio &egrave; soddisfatto solo a met&agrave;: "Ci sono stati intoppi"

6 risultati per 'team suzuki'

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