E&#39; stato additato pi&ugrave; volte per essere ormai &ldquo;troppo vecchio&rdquo; per continuare a gareggiare in Motogp, ma Valentino Rossi nell&#39;ultima intervista fatta a Speedweek, ha dichiarato di non aver nessuna intenzione di lasciare la sella dell&#39;M1, nonostante quest&#39;anno non gli abbia regalato troppe emozioni positive.  TREND NEGATIVO &ndash; Speedweek.com fa notare come Valentino nel 2018 non abbia vinto, per la prima volta nella sua carriera, nessuna gara, e che la sua ultima vittoria risalga ad Assen del 2017. In pi&ugrave;, questo trand negativo &egrave; aggravato dal fatto che dal Gp del Sachsenring di met&agrave; luglio 2018 Dottor Rossi non sia pi&ugrave; salito sul podio.  Una tragedia? Certo che no! I vari problemi che nell&#39;ultimo campionato ha avuto la Yamaha sono ormai evidenti a tutti, e Valentino, nonostante abbia tutte le intenzioni di recuperare questo gap, ne &egrave; consapevole, anzi, il suo obiettivo resta comunque il decimo titolo, ma non solo.  OLTRE AL TITOLO C&#39;E&#39; DI PIU&#39; &ndash; Vale, che il 16 febbraio 2019 compir&agrave; 40 anni, probabilmente non sente pi&ugrave; le pressioni di una volta e in tutta tranquillit&agrave; dichiara:&rdquo;ho firmato un nuovo contratto biennale per il 2019 e il 2020 e non ho ancora deciso se questo sar&agrave; il mio ultimo contratto da pilota o meno. Voglio affrontare la mia prossima decisione quando sar&agrave; il momento.&rdquo;  Il nove volte iridato parla poi del decimo titolo:&rdquo;questi sono solo numeri che non contano davvero. Penso che, in realt&agrave;, continuerei anche dopo essere diventato dieci volte campione del mondo. Certo, un altro titolo mondiale mi renderebbe felice, ma guido prima di tutto perch&eacute; mi diverto a farlo e perch&eacute; voglio vincere delle gare. &quot;  PAROLA D&#39;ORDINE &ldquo;SVILUPPO&rdquo; - Speedweek.com conclude poi l&#39;intervista lanciando una provocazione a Rossi e chiedendogli se, con degli avversari come la Honda e la Ducati, lui e la Yamaha abbiano veramente la possibilit&agrave; di vincere un campionato:&rdquo;dobbiamo continuare a sviluppare e lavorare diligentemente per essere competitivi su tutte le piste. &ndash; risponde Valentino - Ecco perch&eacute; i test invernali sono cos&igrave; importanti. Negli ultimi due anni i nostri avversari sono stati migliori di noi, anche la Suzuki ci ha superato.&rdquo; 

<p>Il Dottore punta al decimo titolo e non solo: &quot;Guido prima di tutto perch&egrave; mi diverto&quot;</p> 

Rossi non molla: &rdquo;Potrei continuare anche dopo il 2020&quot;

        In una delle ultime interviste dell'anno fatta da Sky Sport al campione del mondo Marc Marquez, lo spagnolo ha ripercorso il suo campionato 2018 tra vittorie e qualche errore, ma soprattutto ha parlato del futuro, di record e dei suoi rivali, primo tra tutti Valentino Rossi. IMPARARE DAGLI ALTRI &ndash; Perch&egrave; a Marquez &egrave; stato chiesto proprio cosa vorrebbe imparare dai suoi rivali, per questo su Valentino Rossi ha detto:&rdquo;da lui vorrei l'esperienza, in gara riesce a dare sempre qualcosa in pi&ugrave;, durante il fine settimana magari si trova in difficolt&agrave; ma la domenica &egrave; qualcosa di speciale, non so come riesce a farlo.&rdquo; Il numero 93 della Honda ha parlato per&ograve; anche di Andrea Dovizioso:&rdquo; di Dovizioso ammiro la sua guida pulita e precisa, che &egrave; molto importante in MotoGP, in pi&ugrave; anche la sua velocit&agrave; e il modo in cui traccia le curve.&rdquo; SUL NUOVO COMPAGNO DI TEAM &ndash; Durante l'intervista Marquez ha speso anche alcune parole per il suo nuovo compagno di squadra Jorge Lorenzo al quale sa gi&agrave; quali domande fargli:&rdquo;a livello tecnico, pu&ograve; dirmi un po' di come funziona la Ducati, che &egrave; una delle moto pi&ugrave; competitive del campionato, questo &egrave; il vantaggio quando un compagno di squadra proviene da un altro team. Anche per quanto riguarda l'aerodinamica Ducati &egrave; un passo avanti, provano sempre cose diverse.&rdquo; Poi sul rapporto con Lorenzo ha aggiunto:&rdquo;il rapporto &egrave; buono, logicamente nessuno &egrave; amico di nessuno, ma al di fuori della pista &egrave; un rapporto professionale.&rdquo; PASSATO E FUTURO &ndash; Certo, di questo 2018 Marquez potrebbe ritenersi contento, ma da perfezionista quale &egrave;,come ogni pilota della Motogp, riesce sempre a trovare spunto per migliorarsi:&rdquo;ho sbagliato al Mugello e a Valencia perch&egrave; non ho ascoltato i meccanici sulla scelta della gomma. Questa stagione mi ha insegnato a non stressarmi, nel 2017 ero troppo stressato, cos&igrave; quest'anno ho imparato a gestirlo meglio.&rdquo; RIVALI E RECORD DA BATTARE...FORSE &ndash; Insomma, il campone di Cervera, nonostante sia stia ancora riprendendo dall'operazione subita alla spalla, guarda gi&agrave; alla prossima stagione, ma chi saranno i suoi rivali? &ldquo;La sorpresa potrebbe essere Francesco Bagnaia, non so se dalla prima gara, ma sar&agrave; forte, ovviamente anche la Ducati, dove Petrucci &egrave; stato forte nei test, ma Dovizioso &egrave; il pi&ugrave; pericoloso. Anche la Yamaha sar&agrave; l&igrave; e anche il mio compagno di squadra Lorenzo.&rdquo; Infine, non &egrave; rimasto che parlare di record ancora da battere, Marquez potr&agrave; mai arrivare ai 15 titoli di Giacomo Agostini? &ldquo;Nessun pilota dell'era moderna raggiunger&agrave; Agostini un giorno arriver&agrave; un altro pilota, pi&ugrave; forte di me. La vita &egrave; cos&igrave;, proveremo a vincere ancora e vedere dove stiamo andando".       

il pilota Honda a Sky sport: "Un giorno arriver&agrave; un pilota pi&ugrave; forte di me"

Marquez: “Vorrei l'esperienza di Rossi”

        Il campionato di Motogp sar&agrave; fermo, ma le polemiche non si placano mai. L'ultima arriva dalla Spagna con Alberto Puig, l'attuale team manager della Honda che dal 2018 ha preso il posto di Livio Suppo. Lo spunto di riflessione per scatenare la polemica, &egrave; stata un'intervista fatta dal giornale &ldquo;La Vanguardia&rdquo; al team manager che ha sparato a zero su diversi piloti tra cui Dani Pedrosa e Valentino Rossi. SU ROSSI - E proprio sul nove volte campione del mondo del team Yamaha ha voluto esprimere la sua opinione pi&ugrave; dura:&rdquo;rispetto Rossi, - ha detto Puig - ma nella vita tutto ha il suo momento. E, che piaccia o no, Marc &egrave; il numero uno. Marquez non si preoccupa dell'opinione che cercano di generare dall&rsquo;ambiente di Valentino. Al contrario, nel suo comportamento abbiamo intravisto la sua debolezza.&rdquo; ANCHE DANI NON VA BENE &ndash; Non contento poi di aver espresso queste dure parole nei confronti del talento di Tavullia, il team manager Honda ha voluto dire la sua anche su Dani Pedrosa con il quale gi&agrave; in passato aveva avuto dei piccoli scontri:&rdquo;negli ultimi anni, onestamente, non so molto bene cosa abbia fatto. - ha proseguito Puig - Quest&rsquo;anno ho lavorato con lui e ho visto un Dani diverso da quello che ricordavo. Non entrer&ograve; nei dettagli, ma per essere un campione della MotoGP avrebbe dovuto fare alcune cose che non ha fatto. Nella vita nessuno ti d&agrave; niente. Ci sono stati altri che hanno voluto vincere il titolo pi&ugrave; di lui.&rdquo; LA REPLICA &ndash; Al suono di queste parole, ovviamente, Dani Pedrosa ha visto bene di rispondere a Puig tramite i social network scrivendo un post su Facebook:&rdquo;mi dispiace molto dell'idea che Alberto Puig si &egrave; fatto dei risultati che ho ottenuto, &egrave; curioso che abbia cambiato la sua opinione su di me da un giorno all'altro. Io ho dato sempre il massimo, mostrando ci&ograve; che ero capace di fare in ogni momento. Mi sarebbe piaciuto che tutto il risentimento che sta dimostrando adesso nei miei confronti me lo avesse mostrato faccia a faccia, invece ha aspettato adesso quando non faccio pi&ugrave; parte della squadra. Meglio che lasci in pace chi non parla male di lui.&rdquo; SUL NUOVO TEAM &ndash; Infine, Puig si &egrave; espresso sulla nuova squadra Honda che ha visto l'arrivo di Jorge Lorenzo come compagno di team di Marc Marquez:&rdquo; non pretendo che questi due siano cugini di primo grado. - ha concluso - Molti team manager cercano una situazione non conflittuale tra i loro piloti, per me &egrave; un errore: non vinceranno mai nulla. Negli ultimi anni, Marc non ha avuto competizione in squadra, Dani non l&rsquo;ha mai impensierito. Se ha un pilota veloce accanto a lui, Marquez trover&agrave; un modo per andare pi&ugrave; veloce, Jorge pu&ograve; rappresentare uno shock per lui.&rdquo;&nbsp;&nbsp;       

Il team manager Honda parla anche di Pedrosa: "Negli ultimi anni non so bene cosa abbia fatto"

Puig su Rossi: “Nella vita tutto ha il suo momento, Marc è il numero 1”

Come ogni anno, a fine campionato, Marc Marquez &egrave; atteso come ospite nel programma spagnolo &ldquo;El Hormiguero&rdquo; e durante l&#39;ultima intervista, andata in onda durante il fine settimana, si &egrave; raccontato ancora una volta al suo pubblico, parlando del campionato appena trascorso, degli errori fatti, ma anche del rapporto con gli altri piloti all&#39;interno del paddock.  E proprio in questa occasione, il conduttore del programma Pablo Motos, ha chiesto al talento di Cervera anche del suo burrascoso rapporto con Valentino Rossi.  L&#39;INTERVISTA - &ldquo;Puoi essere amico di altri piloti nel massimo campionato del mondo?&rdquo; - &egrave; stato chiesto a Marquez. &ldquo;Dire che possiamo essere tutti amici &egrave; una bugia, puoi avere buoni rapporti certo, &ndash; afferma il numero 93 della Honda &ndash; ma un amico &egrave; colui con il quale esci a cena per una pizza o con il quale vai ad una festa.&rdquo;  &ldquo;E con Rossi quale &egrave; la tua relazione?&rdquo; - prosegue il conduttore di &ldquo;El Hormiguero&rdquo;. &ldquo;Posso dire che anche se adesso &egrave; tutto pi&ugrave; tranquillo, la nostra relazione si &egrave; rotta &ndash; sorride Marquez &ndash; come succede nelle storie d&#39;amore. Diciamo che stavamo ballando la salsa insieme e ci siamo pestati i piedi.&rdquo;  Durante la trasmissione Marc ha parlato anche del suo rapporto con Jorge Lorenzo che da quest&#39;anno sar&agrave; il suo nuovo compagno di box:&rdquo;Con Lorenzo &ndash; dice &ndash; ho un ottimo rapporto ma in pista lottiamo per la vittoria e sar&agrave; cos&igrave; anche in Honda.&rdquo; 

<p>Il pilota spagnolo &egrave; stato ospite di una trasmissione spagnola dove &egrave; stato intervistato sul campionato e sul suo rapporto con gli altri piloti</p> 

Marquez sul rapporto con Rossi:&rdquo;Ballavamo la salsa e ci siamo pestati i piedi&rdquo;

        Se pensiamo all'attuale campionato 2018 di tutto il team Yamaha potremmo paragonarlo un po' al mare: un po' per il colore un po' per il suo andamento discontinuo. Ed &egrave; proprio cos&igrave; che a partire dal Qatar fino ad arrivare alla prossima e ultima gara di Valencia &egrave; stata la Yamaha, discontinua, con alti e bassi e poco, molto poco vincente. Con questo &egrave; d'accordo anche Lin Jarvis che in un'intervista a Crash.net ha parlato dell'attuale campionato, dei piloti e delle soluzioni che vanno trovate in casa Iwata per riuscire a tornare al top. UN RIASSUNTO DELLA STAGIONE &ndash; Se nel 2017 Maverick Vinales, appena salito in sella alla sua M1 era riuscito a fare faville, molto presto il fuoco della passione si &egrave; spento portando la Yamaha in un baratro dal quale non &egrave; pi&ugrave; riuscita a sollevare la testa se non grazie a Valentino Rossi che ad Assen era tornato a vedere la luce. Nel 2018, invece, i circuiti in cui la Yamaha era sempre stata favorita, sono serviti a poco. Se vogliamo fare un sunto veloce dell'anno in auge possiamo vedere che: Rossi ha ottenuto un terzo posto in Qatar, &egrave; arrivato di nuovo terzo in Francia, poi ancora terzo al Mugello e terzo nel Gp di Catalogna, mentre Vinales &egrave; arrivato terzo in Olanda e terzo in Germania alle spalle di Rossi, ancora terzo in Thailandia, e finalmente ha ottenuto la prima vittoria di stagione in Australia.Numeri che fanno riflettere e dei quali ha parlato Lin Jarvis. L'INTERVISTA &ndash; Nella lunga intervista fatta a Crash.net il responsabile corse Yamaha ha parlato come un fiume in piena della situazione all'interno dei box a partire dalle dichiarazioni fatte da Vinales in cui pi&ugrave; volte durante l'anno si era lamentato di non essere ascoltato abbastanza:&rdquo;non sono davvero d'accordo con i suoi commenti. Ovviamente ci sono cose che sta cercando ed &egrave; frustrato, ma Valentino probabilmente direbbe la stessa cosa. Quindi non penso che sia solo un problema di Maverick, penso sia di entrambi. Ovviamente, alcune cose sono unificate come la specifica del motore. Questo &egrave; qualcosa che non possiamo cambiare. Possiamo solo sceglierne uno. Quindi &egrave; molto, molto importante che scegliamo le specifiche corrette all'inizio dell'anno. Pi&ugrave; o meno, tutte le altre cose possono essere regolate, modificate e personalizzate. Quindi penso che non sia giusto che Maverick dica che non lo abbiamo ascoltato, non del tutto. Abbiamo ascoltato entrambi, ma entrambi sono frustrati.&rdquo; IL 2019 &ndash; Ma per il 2019 quello che tutti vogliamo sapere &egrave; se la Yamaha torner&agrave; ad essere competitiva come lo &egrave; stata fino a due anni fa:&rdquo;a Valencia nei primi test in programma, ma anche nei successivi a Jerez proveremo il nuovo motore con l'obiettivo di migliorare l'erogazione di potenza a bassi regimi.Avremo nuovi ingegneri e ci saranno diversi cambiamenti all'interno del team e nel modo in cui cerchiamo di risolvere i problemi ma non posso dire altro.&rdquo;       

Il responsabile corse del team Yamaha non concorda con quanto detto da Vinales in Australia:"non &egrave; vero che non lo abbiamo ascoltato"

Lin Jarvis:”Vinales e Rossi frustrati, per il 2019 molti cambiamenti”

        Le parole di un campione del mondo di motociclismo &ldquo;pesano&rdquo; molto, ma se a pronunciarle &egrave; un nove volte iridato pesano ancora di pi&ugrave;. In una recente intervista fatta da Motorsport-total.com al pilota di Tavullia, in cui gli &egrave; stato chiesto di ripercorre le tappe pi&ugrave; importanti della sua carriera, &egrave; venuto fuori che Rossi non ama particolamente l'evoluzione elettrica verso cui si sta orientando il motociclismo. L'INTERVISTA &ndash; In un primo momento &egrave; stato chiesto a Valentino, se avesse una macchina del tempo, in quale epoca del motociclismo vorrebbe ritornare. &ldquo;Andrei negli anni '70 &ndash; ha risposto Rossi &ndash; perch&egrave; era un'epoca molto bella in cui c'era un'estremo sviluppo delle moto, tutto era pi&ugrave; facile e veloce e c'erano molti grandi piloti.&rdquo; E su questo slancio di amarcord Valentino non ha potuto che ripensare ai vecchi tempi: &rdquo;il momento di svolta nella mia vita &ndash; ha proseguito &ndash; &egrave; stato quando sono arrivato alla Coppa del Mondo, che solitamente &egrave; sempre un momento molto importante nella carriera di un pilota, quindi nel 1996, avevo 17 anni, &egrave; stato un sogno per me arrivare l&igrave;.&rdquo; C'E' SOLO IL DUE TEMPI &ndash; E per un pilota che ha avuto la grande carriera di Rossi e che ha visto passare davanti ai suoi occhi tanti cambiamenti nelle moto, c'&egrave; sempre un dettaglio o in questo caso un tipo di motore che resta nel cuore:&rdquo;per me il suono di un motore due tempi &egrave; qualcosa di speciale, forse il migliore. Mi piaccono anche le moto con un motore quattro tempi per&ograve; posso dire che non mi piaccono le moto elettriche cos&igrave; come le auto. Il motorsport non ha niente a che vedere con l'elettrico.&rdquo;       

Valentino si racconta in un'intervista dal suo esordio nel motomondiale del 1996 fino al futuro delle moto elettriche

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Rossi non molla: ”Potrei continuare anche dopo il 2020"

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Rossi boccia le moto elettriche:”il suono del motore è 2 tempi”