I piloti KTM sono &quot;strani&quot;, perch&egrave; rimangono in silenzio per giorni, oppure sfoderano parole alle quali &egrave; impossibile rimanere indifferenti. Durante i test MotoGP di Sepang ha cominciato Raul Fernandez, parlando delle doti di Dani Pedrosa. Ha continuato pi&ugrave; tardi Brad Binder, lamentandosi non poco della RC16.  Si &egrave; aggiunto Remy Gardner, a modo suo. cio&egrave;, esplicitamente. Il figlio di Wayne ha puntato l&#39;attenzione sulla guida della moto, svelando retroscena interessanti: &quot;Il piano era di iniziare i test senza l&#39;ausilio dell&#39;elettronica - lo ha raccontato a Crash - invece l&#39;abbiamo utilizzata, ma ogni volta andavamo sempre meno. Voglio ancora provare la KTM quando sono in forma, senza il controllo di trazione&quot;.  In che senso, quando sar&agrave; in forma? S&igrave;, perch&eacute; il rookie di classe arrivava da infortunio e intervento chirurgico: &quot;Il polso era davvero dolorante - ha sottolineato - Sinceramente, sono sorpreso che abbiamo fatto il test:&nbsp; quando siamo arrivati ??qui domenica scorsa era ancora neroazzurro e non sapevo se potevo girare. &Egrave; un miracolo che io ce l&#39;abbia fatta. L&#39;obiettivo era imparare il pi&ugrave; possibile. Di sicuro non posso ancora guidare al limite, &egrave; difficile per me trovare il limite sull&#39;avantreno quando sto spingendo e non sono nelle condizioni per salvare cose. Per&ograve; ho imparato qualcosa sulla moto. Per sentirmi meglio basteranno quattro giorni di riposo&quot;.  Senza elettronica si pu&ograve;. Se lo dice Dani Pedrosa...     Dani &egrave; un sensibilissimo collaudatore, ingaggiato dalla Casa austriaca nell&#39;obiettivo di regalare un salto qualitativo alla RC16. Cos&igrave; sta andando, inoltre, Pedrosa funge da consigliere: &quot;Ne ho parlato con Dani - ancora Remy e l&#39;elettronica - e mi ha detto che &egrave; possibile disattivarla, non &egrave; un dramma, devi solo stare molto attento con il gas. Ha detto che se ti piace scivolare e girare con la parte posteriore come faceva Casey Stoner,&nbsp; pu&ograve; funzionare. &Egrave; qualcosa di interessante per il futuro&quot;.  Accipicchia, Remy ha citato un celebrissimo connazionale, cio&egrave;, il re dei traversi. Sentite qui cosa aggiunto: &quot;Alla fine, se apri abbastanza il gas anche con l&#39;elettronica, la moto girer&agrave;. Il punto &egrave; riuscire a trovare ottimali grip e trazione per andare avanti. Inoltre, se la moto non gira con l&#39;anteriore, puoi girarla con il posteriore&quot;.  L&#39;australiano lo faceva con la Moto2. Sulla MotoGP &egrave; un po&#39; pi&ugrave; difficile: &quot;S&igrave;, &egrave; fottutamente difficile - conferma, in modo colorito -ci sono molti controlli e penso che sia importante non farsi prendere nel panico di pensare che, quando sore un problema, l&#39;elettronica ci metter&agrave; una pezza. Penso che sia importante risolvere questi problemi con la moto e non lanciare che sia l&#39;elettronica a farlo. L&#39;elettronica sar&agrave; ancora necessaria in alcuni punti, specialmente con il controllo dell&#39;impennata&quot;.  Progressi evidenti per Remy Gardner     Il figlio di Wayne, comunque, appare soddisfatto e fiducioso dei primi chilometri macinati su una MotoGP: &quot;Mi manca l&#39;aggressivit&agrave; in questo momento,&nbsp; ma non siamo completamente lontani. Di sicuro la posizione non &egrave; eccezionale, ma poi tenendo conto di tutto...&quot;  Il pi&ugrave; veloce tra i piloti KTM &egrave; stato Miguel Oliveira. Gardner ha in lui il primo riferimento: &quot;Siamo solo quattro o cinque decimi da Miguel al momento, quindi non &egrave; male. Avrei potuto limare qualcosa qua e l&agrave; se fossi stato in forma, mostrando poi un altro passo di costanza. Alcune cose le sto anche facendo meglio. Guardare la telemetria aiuta molto. Quando vedi le velocit&agrave;, puoi vedere le linee, quando dare il gas , quando prendere la moto, per frenare. Ci sono sicuramente molte informazioni che puoi usare per farti aiutare&quot;.  MotoGP, Marquez: &quot;Se sono qui &egrave; perch&eacute; voglio lottare per il titolo&quot;&nbsp;  &nbsp; 

Il figlio di Wayne parla della sua KTM &quot;Dani Pedrosa dice che sia possibile, togliendo i controlli elettronici e in derapata, come faceva Casey&quot;

MotoGP, Gardner: &quot;Voglio guidare la moto come Stoner&quot;

        At the end of a long season and after many intense battles with team-mate Raul Fernandez, Remy Gardner was crowned Moto2 world champion at Valencia, finishing just a few points ahead of his rival. The Australian rider had a standout year with the Ajo team, winning five races and reaching the podium on seven further occasions, thus earning the trust of KTM, with whom he will move to MotoGP next year. Remy&rsquo;s feat is a significant one, particularly if we consider his surname, as he has managed to win the title just as his father Wayne did in 1987 (the reason he uses race number 87). Back then, Gardner scored the 500 title with seven race wins, but the two Australians are not the first to reach this shared father-son milestone. Roberts and Everts, in their fathers&rsquo; footsteps  Remaining with the world championship, the first family to do the &lsquo;double&rsquo; were the Roberts, with father Kenny winning three consecutive 500 world titles between 1978 and 1980 before Kenny Roberts Junior reached the top of the world in the same category twenty years later. In 2000, he lifted the trophy with Suzuki and remained the last rider to win with Suzuki until last year, when Joan Mir was able to earn the MotoGP title with the GSX-RR. Then, in the off-road world, we have the Everts family, father Harry a four-time world champion in the 70s and early 80, and son Stefan, a true motorcycling legend, with ten world titles scored between the 90s and 2007, the year in which he retired from racing. The Belgian rider was also the first rider to win with all four Japanese manufacturers, before taking up the role of MX sports manager for KTM. The Everts family may well be the first to become champions across three different generations, as young Liam (Stefan&rsquo;s son) will debut in MX2 next year. Translated by Heather Watson Official: Jack Miller to race in ASBK       

In scoring the Moto2 title, Remy has repeated the feat achieved by father Wayne in the 500 class, but they&rsquo;re not the first family to manage this, so which others two-wheeled champions have followed in their fathers&rsquo; footsteps?

From the Gardners to the Roberts: fathers and sons on top of the world

Al termine di una lunga stagione ricca di lotte interne con il compagno di squadra Raul Fernandez, a Valencia Remy Gardner &egrave; riuscito a laurearsi campione del mondo della Moto2 per una manciata di punti sul rivale. Il pilota australiano ha vissuto un 2021 da grande protagonista con i colori del team Ajo, vincendo cinque Gran Premio e salendo sul podio in altre sette occasioni, conquistando anche la piena fiducia di KTM, con cui passer&agrave; in MotoGP nella prossima annata.  Quella di Remy &egrave; un&#39;impresa importante anche e soprattutto per il cognome, visto che &egrave; riuscito a vincere il titolo proprio come accadde a suo padre Wayne nel 1987 (motivo per cui utilizza il numero 87 in gara). All&#39;epoca Gardner conquist&ograve; il titolo nella classe 500 con sette vittorie, ma i due australiani non sono i primi a raggiungere questo traguardo condiviso tra padre e figlio.    Loris Capirossi: &quot;Le 500 sono ancora le regine, vorrei guidare di nuovo la mia Honda&quot;  Roberts ed Everts, sulle orme dei padri   Restando nel contesto del Motomondiale, la prima famiglia a riuscire in questa impresa &egrave; stata quella dei Roberts: pap&agrave; Kenny ha infatti conquistato tre titoli mondiali consecutivi in 500 tra il 1978 ed il 1980, mentre Kenny Roberts Junior &egrave; salito sul tetto del mondo nella medesima categoria a distanza di vent&#39;anni, quando nel 2000 trionf&ograve; sulla Suzuki restando l&#39;ultimo pilota iridato con la Suzuki tra i prototipi fino allo scorso anno, in cui Joan Mir riusc&igrave; nella stessa impresa in MotoGP con la GSX-RR.  Passando all&#39;off-road, un&#39;altra famiglia vincente &egrave; quella degli Everts, con il padre Harry, quattro volte campione del mondo tra gli anni &#39;70 e l&#39;inizio degli anni &#39;80, e il figlio Stefan, diventato una vera e propria leggenda del motociclismo con i suoi dieci titoli iridati ottenuti tra gli anni &#39;90 e il 2007, anno del proprio ritiro dalle corse. Il pilota belga &egrave; stato inoltre il primo pilota a vincere il mondiale con tutte e quattro le Case giappionesi, prima di ricoprire il ruolo di responsabile sportivo del settore motocross per KTM. Quella degli Everts potrebbe diventare addirittura la prima famiglia a laurearsi campionessa con tre diverse generazioni, visto che il prossimo anno il giovanissimo Liam (figlio di Stefan) esordir&agrave; in MX2.  SBK, Fogarty: &quot;Non mi divertivo cos&igrave; dalla lotta tra Edwards e Bayliss&quot; 

Con la conquista de titolo in Moto2, Remy ha ripetuto l&#39;impresa compiuta da pap&agrave; Wayne in 500, ma non &egrave; la prima famiglia a riuscirci: ecco quali altri campioni delle due ruote hanno trionfato seguendo le orme del padre

Dalla famiglia Gardner ai Roberts: padri e figli sul tetto del mondo

Wayne Gardner, campione del mondo della 500 nel 1987, e padre di Remy, ha svelato alcuni retroscena a proposito delle ultime stagioni del figlio, che ha ottenuto la sua prima vittoria in Moto2 quest&rsquo;anno, nel GP del Portogallo, su una Kalex del 2019 con i colori dello Stop and Go Racing Team, concludendo al sesto posto la sua quinta stagione nella classe di mezzo.&nbsp;  &ldquo;Lo abbiamo inserito nel team Stop and Go lo scorso anno, e ci erano state fatte molte promesse, ma non sono mai state portate a buon fine&quot;, ha detto Gardner nell&rsquo;episodio 7 del KTM Summer Grill. Come riportato da Speedcafe.com.  &ldquo;Ad esempio, Remy avrebbe dovuto avere una nuova moto per il 2020; invece ne aveva una del 2019. Abbiamo avuto due anni cos&igrave;, e sono drammi che il pubblico non pu&ograve; vedere, perch&eacute; tutto quello che vedono &egrave; lui che corre in pista&rdquo;, ha aggiunto Wayne Gardner.  &quot;Ora arrivano gli squali...&quot;   &quot;Tuttavia, ora le squadre lo stanno capendo e Remy ovviamente &egrave; uscito con la vittoria dell&rsquo;ultima gara: una cosa che non avrebbe dovuto fare su quella moto, ma che gli &egrave; riuscita&quot;, aggiunge Wayne Gardner senza celare l&#39;orgoglio.  &quot;Ora tutti lo vogliono, tutti ne sono entusiasti. Tutti gli squali gli stanno iniziando a girare intorno, tutti i manager... Tutti ora vedono il suo potenziale.&quot;  Remy Gardner, tuttavia, aveva gi&agrave; avuto delle proposte dalla MotoGP: ad agosto dello scorso anno gli fu offerta l&#39;opportunit&agrave; di correre per KTM a causa dell&#39;imminente uscita di Johann Zarco, ma Remy scelse di rimanere in Moto2 per acquisire pi&ugrave; esperienza.    &quot;Il passaggio in MotoGP &egrave; una questione di tempismo&quot;   &quot;Remy avrebbe potuto essere gi&agrave; in MotoGP&quot;, ha dichiarato Wayne. &ldquo;Aveva ricevuto un&#39;offerta per correre sulla KTM, al posto di Iker (Lecuona, nde)&quot;.  &quot;Remy avrebbe dovuto prendere quel posto, e Herv&eacute; (Poncharal, ndr) voleva Remy perch&eacute; conosce il suo talento da quando correva con lui in Moto2: era il 2018 e Remy correva con la moto del 2014&quot;.  &quot;Ma poi i risultati non c&#39;erano e Remy pensava di non essere ancora pronto. Non voleva andare in MotoGP per sfigurare, e poi tornare indietro. Hai una possibilit&agrave; per entrare in MotoGP, e se fai bene rimani l&igrave; per molto tempo, ma se non ottieni i risultati dovrai tornare in Moto2, o forse anche in Moto3. Non &egrave; un passaggio facile ed &egrave; una questione di tempismo e di scegliere la squadra giusta&quot;.  Intanto per Remy Gardner si prospetta un&rsquo;altra stagione in Moto2, dove sar&agrave; compagno di squadra dello spagnolo Raul Fernandez nel team Red Bull KTM Ajo.  Joe Roberts e il &quot;no&quot; a Aprilia MotoGP: &ldquo;Voglio vincere prima in Moto2&rdquo; 

&ldquo;Ha avuto un&rsquo;offerta per andare al posto di Lecuona nel team KTM Tech 3 nel 2018 e lo scorso anno lo avevano chiamato per sostituire Zarco, ma Remy non era ancora pronto. Adesso tutti lo vogliono&rdquo;, svela pap&agrave; Wayne

Wayne Gardner: &ldquo;Remy avrebbe potuto essere gi&agrave; in MotoGP&rdquo;

Remy Gardner, figlio del campione del mondo della 500&nbsp; del 1987 Wayne Gardner, si schierer&agrave; come wild card a Misano con il team Kiefer Racing in Moto3.   Gardner sostituir&agrave; l&rsquo;infortunato Luca Grunwald in vista della gi&agrave; annunciata presenza come wild card anche al Gran Premio d&rsquo;Australia a Phillip Island nel weekend del 17-19 ottobre.  &ldquo;Ad esser onesti non mi aspettavo di salire in questo weekend su una GP, ma &egrave; anche il modo migliore per prepararsi a Phillip Island di ottobre,&rdquo; ha detto Gardner.  &ldquo;&Egrave; sempre spiacevole quando qualcuno s&rsquo;infortuna e non pu&ograve; correre, ma sfrutter&ograve; in pieno quest&rsquo;occasione che mi si &egrave; presentata. Spero di imparare il pi&ugrave; possible in questo weekend, sar&agrave; una grande esperienza per me. Non avr&ograve; alcuna pressione. Dopotutto so che avr&ograve; fatto del mio meglio".  Per il 16enne Gardner, l&rsquo;evento di ottobre assumer&agrave; un sapore speciale, dato che suo padre trionf&ograve; nel Gran Premio d&rsquo;Australia di Phillip Island nel 1989, venticinque anni fa: &ldquo;Sar&agrave; stupendo correre in Australia. Non ho ancora corso su quel circuito con una Moto3 e per questo sar&aacute; una bella sfida&rdquo;,&nbsp;ha detto Remy Gardner. &ldquo;Conter&ograve; molto sull&rsquo;esperienza del FIM CEV Repsol e cercher&ograve; di metterla in pratica a Phillip Island. Speriamo possa essere un altro passo importante per l&rsquo;anno prossimo, ma non mi faccio illusioni e so gi&agrave; di dover lavorare sulla mia forma fisica e mentale".  Anche&nbsp; per suo padre Wayne sar&agrave; un&rsquo;esperienza unica vedere correre suo figlio a Phillip Island, ma l&rsquo;ex-campione &egrave; fiducioso che Remy sia ormai pronto per la sfida.  &ldquo;&Egrave; incredibile, a pensarci, che esattamente dopo 25 anni torner&ograve; di nuovo a Phillip Island, stavolta per vedere correre mio figlio", ha commentato Wayne. "&Egrave; un momento importante per lui e la nostra famiglia. Credo che far&aacute; bene ed io contribuir&ograve; a dargli qualche consiglio, senza mettergli eccessiva pressione.&rdquo;  

Remy Gardner, figlio del campione del mondo della 500  del 1987 Wayne Gardner, si schierer&agrave; come wild card a Misano con il team Kiefer Racing 

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