L'editoriale del Direttore: tra sogni e incubi

L'editoriale del Direttore: tra sogni e incubi

Quartararo sembra l’unico a poter sfidare Marquez. Il round argentino della Superbike, invece, fa riflettere 

16.10.2019 ( Aggiornata il 16.10.2019 17:21 )

Sul numero scorso avevamo celebrato il padrone assoluto della MotoGP, Marc Marquez. Questa settimana, invece, vi facciamo conoscere più a fondo l’unico (forse) pilota che potrebbe mettergli i bastoni tra le ruote nella cavalcata verso i 15 titoli di Giacomo Agostini. Francese con sangue siciliano da parte di entrambi i genitori, Fabio Quartararo ha dalla sua talento da vendere, l’età giovanissima, l’ampio margine di miglioramento e la fame di chi vuole arrivare in alto. Ma anche i risultati, con i secondi posti di Misano e Buriram dopo aver lottato fino all’ultimo metro con Marquez. Sarà questo il duello del prossimo decennio? Lo speriamo, per il bene dello spettacolo.

Al futuro più prossimo deve pensare, invece, chi gestisce la Superbike. Un round come quello di El Villicum, appassionati e piloti, non se lo meritano. Perché far correre il mondiale in un deserto a oltre 1000 chilometri da Buenos Aires? Perché far vedere al pubblico da casa lo spettacolo desolante degli spalti più vuoti del calendario, a parte forse quelli del Qatar, dove si correrà fra due settimane? Perché non dare retta ai piloti, quando ti chiedono di correre due gare la domenica viste le condizioni precarie della pista? Perché assistere, dal via, a una sfida ridotta a 12 piloti come in Gara 1? Ciò che è successo in occasione della tappa argentina è soltanto il pretesto, lo spunto per una riflessione più ampia. L’impressione è che ci sia mancanza di attenzione gestionale per un campionato che, invece, ne avrebbe enorme bisogno. Come succede con i bambini più “fragili” della famiglia. Urge un cambio di rotta. O un passaggio di mano.

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