Autovelox: istruzioni per l’uso

Dovrebbe aumentare la sicurezza stradale…

Redazione

30.10.2009 ( Aggiornata il 30.10.2009 10:11 )

La direttiva metà agosto del Ministero dell’Interno ha messo un po’ d’ordine nella situazione degli autovelox collocando, finalmente, al centro dell’attenzione il problema della sicurezza. In realtà non c’è nulla di nuovo, la circolare fa riferimento ai vari articoli di legge che regolamentano l’utilizzo degli autovelox; queste leggi uscite a più riprese sono tutte in vigore ma, purtroppo, sono state rispettate pochissimo e, cosa ancora più grave, non c’è stato chi al Governo o al Ministero degli Interni si sia preoccupato di farle rispettare.

La circolare ribadisce l’importanza di individuare punti critici per la circolazione in cui maggiore è la sinistrosità stradale per intervenire, anche tramite gli autovelox, a ridurre in questi punti gli incidenti. L’autovelox serve pertanto ad aumentare la sicurezza e non a controllare il rispetto di limiti di velocità in tratti stradali dove non si registrano particolari condizioni di pericolo. Questo non vuol dire che si può correre liberamente su strade poco frequentate dove i rischi sono effettivamente inferiori, ma che la prima cura delle Forze dell’Ordine deve essere rivolta a ridurre il numero degli incidenti occupandosi in primo luogo delle strade dove questi avvengono più di frequente.

In effetti si era verificata una notevole proliferazione di autovelox sistemati per lo più dove era facile registrare infrazioni piuttosto che dove serviva far rispettare i limiti per garantire sicurezza a tutti gli utenti. Esaminiamo rapidamente i contenuti della circolare: intanto viene confermato che gli autovelox non necessitano di un controllo periodico se non è espressamente richiesto dal costruttore. Viene confermata che sui valori rilevati dall’autovelox viene applicata una riduzione del 5% (minimo 5 km/h) che comprende le eventuali incertezze di misurazione dello strumento.

La circolare soprattutto ribadisce che sul valore ottenuto non è possibile effettuare ulteriori arrotondamenti. Nella tabella nella pagina a fianco sono indicate le velocità massime che, grazie all’arrotondamento rientrano nei limiti previsti nei vari casi. La circolare non approfondisce maggiormente ma forse è bene sottolineare che questo sconto serve solo per compensare eventuali errori dello strumento e non aumenta i limiti di velocità. Ovvero se viaggiamo in autostrada a 136 km/h (rilevabile, ad esempio, con un GPS) e l’autovelox che rileva la velocità ha un errore di taratura del 2%, questo ci attribuirà una velocità di 138,7 km/h che ridotta per legge del 5% diventerà 131,7 e quindi avremo commesso un infrazione.

Un punto particolarmente controverso è la gestione dell’autovelox da parte di terzi. La circolare ribadisce che in base all’art. 11 del Codice della Strada questa non può essere delegata a terzi, tuttavia si ricorda che è consentito l’uso di un apparecchio non di proprietà dell’ente accertatore (che quindi può essere preso in locazione, comodato o leasing). I compiti di esclusiva competenza delle forze dell’ordine sono la convalida delle immagini, la sottoscrizione dei verbali di accertamento ed è necessaria la presenza di un operatore di polizia allo sviluppo dei fotogrammi.

Possono, invece, essere demandati a terzi le attività puramente manuali e complementari, come, ad esempio, la rimozione e sostituzione dei rullini. Per quanto riguarda i compensi da elargire a terzi viene ribadito che “il corrispettivo deve essere sempre commisurato al costo delle operazioni effettuate o in funzione del tempo di utilizzo delle apparecchiature e non alle sanzioni eventualmente riscosse”. Infine vengono ricordate una serie di norme per la tutela della privacy per cui si devono tutelare le immagini scattate. Ancora la circolare ricorda che in base all’art. 142 del Codice della Strada, gli autovelox, devono essere segnalati in modo ben visibile; la segnalazione va posta tra una distanza minima che può essere di 150 o 250 metri (a seconda del tipo di strada) e una massima di 4 km (ovviamente senza interruzioni).

Roberto Ronchi


Dove sono

Sulle strade di tipo A (autostrade) e B (strade extraurbane principali) gli autovelox possono essere sempre utilizzati; sulle strade extraurbane secondarie e sulle strade urbane spetta al prefetto determinare dove è possibile utilizzarlo o di sua iniziativa oppure su richiesta dell’organo di polizia stradale competente per territorio che deve evidenziare l’elevata sinistrosità della strada, le caratteristiche del traffico, le difficoltà operative nel controllo allegando, tra l’altro, un analisi del traffico riferita ad almeno una giornata lavorativa e il parere dell’ente proprietario o concessionario della strada. Sorge spontanea una domanda: fino ad ora è stata rispettata questa procedura?


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