Casey Stoner è un fenomeno: non solo per quanto è veloce, ma perché è stato capace di “fare risultato” su moto che altri piloti faticavano a gestire. Il suo stile si incentrava su un
controllo estremamente preciso della trazione disponibile, in maniera da metterla a frutto nel modo più efficace in quel preciso frangente.
Lo faceva usando l’acceleratore ma anche il freno posteriore per smorzare i picchi di coppia e regolarizzare l’erogazione.
Bene, la
Honda RC213V attuale è una moto che va guidata alla maniera di
Casey: occorre fare quello che faceva
Stoner, cioè cercare di addolcire l’erogazione anche con la propria sensibilità.
Stoner sulla Ducati cambiava continuamente la pressione sul freno posteriore, a seconda del grip disponibile e della coppia erogata dal motore. Quando raddrizzava la moto poteva scaricare più potenza, ma riusciva a farlo con una transizione sufficientemente dolce da non perturbare l’intero equilibrio del mezzo. Vedere
Marc Marquez guidare come ha fatto nel 2014 conferma che siamo di fronte ad un altro pilota eccezionale, che però guida una moto eccezionale.
La
Honda attuale è stata sviluppata nel corso di diversi anni: la base della nuova “mille” è infatti quella vista nella seconda stagione dell’era delle 800 (il 2008) e alla
HRC sono state necessarie quattro stagioni prima di arrivare a vincere il titolo con
Casey Stoner.
Nel numero di Motosprint in edicola dal 16 dicembre un dossier di oltre 30 pagine sulla tecnica delle MotoGP 2014.
E ancora...
DA AGO A VALE: 1981
TEST DA CORSA: LA KTM MOTO3
CROSS: LA FABBRICA DEI CAIROLI
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