Superstock 1000, Kawasaki cercasi

Superstock 1000, Kawasaki cercasi
Protagonista nei mondiali Superbike e Supersport, la Casa di Akashi soffre da sempre nella Superstock 1000. Anche quest’anno, la tendenza sembra negativa

Redazione

13.04.2016 ( Aggiornata il 13.04.2016 15:38 )

di Federico Porrozzi Nel 2015, i campioni della Superbike e della Supersport iridate sono stati Jonathan Rea e Kenan Sofuoglu. REGINE DEGLI ALTRI - Cosa avevano in comune? La moto, ovviamente. Entrambi hanno vinto, dominando i rispettivi campionati, guidando una “verde” Kawasaki. Lo strapotere della supersportiva di Akashi nelle due categorie è noto: è da anni (anche se a fasi alterne) la moto da battere. Con buona pace dei rivali. Ha vinto, spesso, anche nella Stock 600, da quest’anno abolita. Nella Coppa del mondo Superstock, invece, è costretta ad inseguire. NESSUN TITOLO - Da sempre. Ci viene da dire. Già, perché in diciassette edizioni della Stock (partita nel 1999), Kawasaki non ha mai vinto un titolo piloti. Ha fatto suo due volte quello Costruttori (nel 2014 e nel 2012) ma ancora non è riuscita a portarsi a casa la classifica individuale. Prima Suzuki, Honda e Yamaha e, negli ultimi anni, lo strapotere Ducati e BMW (con l’exploit di Aprilia del 2015) hanno negato a Kawasaki la gioia della vittoria finale. Gli stessi Savadori e Mercado, con Lanusse, Andreozzi, Morais, Bussolotti e Petrucci sono stati i nomi che, solo nelle ultime cinque stagioni, hanno affrontato la FIM Cup senza riuscire a vincerla. STESSO COPIONE? – Se nelle stagioni precedenti le Kawasaki non vincevano i titoli ma facevano bene in gara, con tanti podi e qualche trionfo, negli ultimi due anni c’è stata “carestia” anche di quelli. I numeri, del resto, parlano chiaro: nel 2015, il primo pilota “verde” in classifica generale è stato Brian Staring, che ha chiuso nono a ben 111 punti di distanza dal campione Savadori, con due sesti posti come migliori risultati stagionali. Quest’anno? Le prospettive, almeno analizzando la prima gara di Aragon, non sono delle migliori: l’australiano Staring è stato migliore tra i portacolori della Casa giapponese: 12esimo a 13 secondi dal vincitore Mercado. Kawasaki, dove sei?

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