Sprint Race 2018: il racconto della tappa di Monza

Sprint Race 2018: il racconto della tappa di Monza

Abbiamo partecipato al round di The Reunion in sella ad una special su base Yamaha FZR1000

 

G. M. Turtur

11.06.2018 11:11

Non posso definirmi un pilota professionista a tutti gli effetti, ma dopo 28 anni passati a testare motociclette per alcune delle più famose riviste italiane di moto, e la partecipazione a varie gare in diverse discipline  motoristiche, posso dire di essere almeno un “gentleman driver”. Fatta questa piccola premessa, vi racconto la mia terza partecipazione alle gare Sprint Race per moto Special a The Reunion2018.

LA MOTO DEI SUCCESSI - Il viaggio inizia relativamente presto da Roma, Monza è lontana. Caricata l’Audace, una special su base Yamaha FZR1000 del 1990 realizzata da Emporio Elaborazioni Meccaniche (che nelle precedenti edizioni mi ha permesso di portarmi a casa un I° ed un 4° posto), si parte. Arrivati nel tardo pomeriggio sul circuito lombardo, si scarica il tutto, si allestisce lo stand, si controllano le ultime cose alla moto e poi subito in albergo a riposare. Il giorno dopo ci sono le prove

LA FORMULA “A TU PER TU” - Ore 10, mi vesto: tuta, casco e maschera con teschio sulla moto… un po’ di folklore non guasta in queste gare. Le gare Sprint hanno poche e semplici regole. Un rettilineo di 200mt, diviso in due corsie parallele, due concorrenti, una sbandieratrice, tanto motore e nervi saldi. I metri sono talmente pochi, che se non si azzecca bene la partenza è molto difficile riprendere l'avversario. Un lancio di prova e si è già in gara. Chi vince rimane nella strip, chi perde va fuori e si metterà comodo in platea.

LA GOMMA USURATA - Provo circa cinque partenze: il motore risponde bene, prende subito velocità e non perdo molto nelle cambiate, metto la terza o anche fino alla quarta toccando 175/185 kmh al traguardo. Solo la gomma posteriore mi preoccupa un po’. E' parecchio usurata e la sento slittare sia in prima che in seconda.

LO SHOW NEL PADDOCK - Finite le mie sessioni, mi godo lo spettacolo delle prove delle Sultans of Speed: moto uniche, telai abbassati all'inverosimile, motori bicilindrici con raffreddamento ad aria su cui è possibile montare turbo, Nos o compressori volumetrici. Insomma, cavalli a profusione, imbrigliati su ciclistiche folli e cambi di serie. Lo spettacolo è colorato e pieno di “personaggi” pronti a salire in sella o ad assistere i piloti accanto alla moto. Torno al mio stand, mi cambio e mi rilasso con gli altri piloti. E di motivi di rilassarsi e divertirsi, in un week-end di Sprint Race, proprio non ne mancano.

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IL GIORNO DELLA GARA: MALEDETTO GALLEGGIANTE! - Il Day to Race è arrivato, e nonostante le tante gare a cui ho partecipato, l'emozione e le farfalle sono le stesse della prima volta. Porto la moto sulla strip, ma mi accorgo che perde copiosamente benzina. Mi agito: così non mi faranno partire, potrei causare lo slittamento di altri concorrenti con la benzina lasciata sulla linea di partenza. Con l'aiuto di Dino Romano e Dopz, smonto la moto e cerchiamo di risolvere il problema: un galleggiante di uno dei carburatori è rimasto tutto aperto. I minuti passano e tra poco toccherà a me partire... non sono sicuro di potercela fare. La tuta e il casco mi stanno facendo sudare, devo calmarmi e ritrovare la concentrazione.

DOVE SONO I GIRI? - Disincastrato il galleggiante, i “miei” disponibilissimi meccanici rimontano il tutto. Ahimè, dimenticandosi di mettere la cassa filtro. Quando ce ne accorgiamo è tardi, devo andare. Con la testa piena di dubbi, mi allineo e mi concentro sulla bandiera a scacchi dello start. Pronti? Via, lascio la frizione ma il motore non prende giri. Vedo il mio avversario, su una Guzzi 1200, allontanarsi. Sono gelato, cerco di stare calmo ma alla fine non c'è nulla da fare… mi precedono di almeno 5 mt sulla linea del traguardo. Sono assolutamente demoralizzato, faccio i complimenti al mio avversario, giro la moto e mi dirigo nuovamente verso la partenza per poi uscire dal paddock, quando con mia sorpresa vedo il direttore di gara segnalare partenza anticipata del mio rivale. Non ci credo, non posso crederci, ho un'altra possibilità. 

TESTA A TESTA - Mi allineo, ancora teso, ma forse consapevole di potermela giocare. Bandiera giù e parto, la Guzzi mi prende subito 6 mt di vantaggio, ma questa volta tengo di più le marce, faccio sfogare il motore, lo scarico urla ma non metto la terza finché non sento l'urlo rabbioso del mio 4 cilindri. Infilo la terza e mi avvicino alla Guzzi... la tengo, non metto la quarta e poco prima dell'arrivo sorpasso il mio avversario. E vinco.

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