Max Biaggi, inizia il processo per evasione fiscale da 17 milioni di euro

Max Biaggi, inizia il processo per evasione fiscale da 17 milioni di euro

Biaggi avrebbe affidato lo sfruttamento dei diritti d'immagine a società interposte ad hoc con sedi all'estero per evitare il pagamento di imposte e sanzioni

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Alessandro Vai

15.09.2016 ( Aggiornata il 15.09.2016 17:56 )

Undici mesi fa Max Biaggi veniva rinviato a giudizio dal tribunale di Roma per avere evaso al fisco circa quasi 18 milioni di euro. Il gup Valerio Savio aveva fissato la data di inizio del processo al 15 settembre del 2016 davanti al giudice monocratico Bruno Costantini. E il processo è cominciato oggi con la richiesta di 17.852.261,95 milioni di euro da parte dello Stato e in particolare dall’Agenzia delle Entrate con l’accusa di aver costituito società fittizie per non pagare le tasse. Tecnicamente si chiama “prima udienza dibattimentale” e nello specifico il quattro volte campione del mondo 250 (più due titoli Superbike) è accusato di "sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte"

Secondo l'accusa, formulata dal Pubblico Ministero Giancarlo Cirielli, Biaggi avrebbe affidato lo sfruttamento dei diritti d'immagine – nello specifico quelli relativi alla sponsorizzazione con Dainese - a società interposte ad hoc con sedi all'estero per evitare il pagamento di imposte e sanzioni. Le società in questione sono la Media & Sporting ltd - sede a Londra fino al 2007 – la  Max Biaggi racing s.a.r.l. - costituita appositamente nel principato di Monaco - e dal 2013 la Vuzela s.l.u. con sede a Madrid. La difesa degli avvocati del centauro romano è improntata a dimostrare che Biaggi vive a Montecarlo da 20 anni e che la sua non è una residenza fittizia. Ad ogni modo, è tutto rimandato al 28 marzo 2017, data a cui il processo è stato rinviato.

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