Verso Aragón: la Ducati e il tabù del poker

Verso Aragón: la Ducati e il tabù del poker

La Rossa non ha mai vinto quattro gare di fila in MotoGP: domenica può rompere il sortilegio

19.09.2018 15:56

Brno, Red Bull Ring, Misano. Esattamente come il trittico Donington-Assen-Sachsenring nel 2008, oppure Laguna Seca-Brno-Misano e Motegi-Phillip Island-Sepang nel 2007. Mai, però, la terza vittoria è stata seguita da una quarta. È questo il tabù che la Ducati cercherà di abbattere ad Aragón nel sestultimo GP stagionale, dopo il tris di Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo nelle ultime tre gare disputate. Un tris che poteva essere un poker, considerando che se si fosse corso a Silverstone, la Ducati avrebbe avuto eccellenti possibilità di vincere, partendo con Lorenzo e Dovizioso dalla prima e dalla seconda casella sulla griglia. La pioggia e soprattutto l'asfalto inglesi hanno spostato in avanti il tentativo di ottenere il primo poker di successi consecutivi nell'era MotoGP.

I tris di Stoner - Aragón non vede la Ducati trionfare dal 2010, anno in cui il Mondiale debuttò nel circuito a 100 km da Saragozza, e in quell'occasione fu Casey Stoner a trionfare. L'australiano era stato artefice anche delle triplette di successi ducatisti del 2007 e 2008: nel 2007, anno del suo primo titolo, Stoner monopolizzò il primo tris (chiuso con il successo a Misano) e all'interno del secondo vinse due gare su tre, il GP Giappone andò a Loris Capirossi ma quel giorno Stoner festeggiò ugualmente, dato che divenne matematicamente campione del Mondo. Nel 2008 Stoner firmò la tripletta estiva, che venne fermata da Valentino Rossi a Laguna Seca, con il celebre sorpasso al Cavatappi. 

A casa Marquez - Oggi la Ducati ci riprova, forte di un pacchetto mai così competitivo nell'era della MotoGP, dato che per la prima volta in questo 2018 la Rossa ha portato almeno due piloti a vincere tre corse, senza dimenticare i due podi di Danilo Petrucci, a sua volta in sella alla GP18. Aragón è casa di Marc Marquez, a cui domani verrà addirittura intitolata una curva, per questo un successo ducatista sarebbe un messaggio ancora più forte nella corsa al Mondiale costruttori. L'obiettivo rimasto alla Casa bolognese, per evitare che il predominio tecnico di questo 2018 si trasformi in un'annata senza titoli. 

 

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