Verso il Qatar: KTM

Verso il Qatar: KTM

Per la Casa austriaca la salita è ancora lunga e ripida. E Zarco invoca Pedrosa

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12.02.2019 17:53

Sentire Johann Zarco sottolineare il tempo sotto i 2'00” a Sepang e poi invocare la presenza del tester Dani Pedrosa fa effetto. Ma spiega fedelmente il momento della KTM, che a pochi giorni dai test di Losail – 23-25 febbraio – e a meno di un mese dall'inizio del Mondiale appare la sesta Casa sulle sei impegnate in MotoGP, a livello di prestazioni. Lo ha detto anche la graduatoria dei tempi di Sepang, dove le moto austriache sono state le uniche a non chiudere nessuna delle tre giornate nelle prime tre file virtuali. 

Motore e trazione: nelle ore in cui Tech 3 ha presentato le proprie moto con le livree che ricordano la Red Bull, viene immediato pensare come la strada per ripetere l'evoluzione della scuderia di F1 sia lunga. In Malesia è stato provato di tutto – la Casa austriaca avrebbe portato 17 tonnellate di materiale! – dal motore al telaio, dalla carena ad aspetti legati all'elettronica, ma il vertice è ancora distante. «Avremmo bisogno dell'esperienza di Pedrosa per spiegare agli ingegneri ciò di cui abbiamo bisogno per il motore e per la trazione» è stata la frase di Zarco che più ha colpito al momento di commentare la tre giorni malese. «Siamo migliorati, ma non siamo abbastanza veloci, in particolare in uscita dalle curve».

Tempo: identificato il problema principale, Zarco ha ammesso anche che «Servirebbe tempo, ma quel tempo non c'è». La cosa positiva può essere legata alla presenza di quattro piloti invece che due, per l'unica Casa che ha aumentato il numero di moto sulla griglia della MotoGP. Avere più opinioni tecniche può essere d'aiuto, anche se tra i tre nuovi acquisti due provengono dalla Yamaha – Zarco e Hafizh Syahrin – cioè una moto con caratteristiche molto differenti, mentre Miguel Oliveira deve innanzitutto lavorare per adeguare la guida alla top class. Un altro punto positivo è legato all'accordo con Tech 3 per il team satellite, che ha portato in dote tecnici esperti come gli uomini di Hervé Poncharal. Ma la strada è ancora decisamente lunga, e sentire la prima guida invocare la presenza di un tester che – pur con la classe e l'esperienza di Pedrosa – si è ritirato dai GP, non è promettente. 

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