Verso il Qatar: Ducati, il lavoro è sui dettagli

Verso il Qatar: Ducati, il lavoro è sui dettagli

Dopo il poker di Sepang, la Casa di Borgo Panigale lavorerà sui dettagli a Losail, dove lo scorso anno vinse con Dovizioso: telaio, carena e il regolatore d'assetto

19.02.2019 15:36

I test non sono mai un problema, anzi spesso aiutano a trovare soluzioni. Ma in un caso come quello della Ducati, già in “forma campionato”, i test collettivi rischiano di rappresentare un guaio, perché possono consentire alla concorrenza – soprattutto a chi ha ancora qualche dilemma da sciogliere – di accorciare le distanze. Arrivare al Mondiale con la situazione odierna cristallizzata sarebbe l'ideale per Borgo Panigale, che a Sepang ha piazzato quattro moto davanti a tutti nella graduatoria dei tempi e ha mostrato un eccellente passo nelle due mini-simulazioni di gara dei piloti ufficiali. 

Il capitano: due simulazioni che, su idea di Andrea Dovizioso, sono state svolte assieme dai piloti del factory team (nella foto sopra), per capire meglio le varie situazioni, in particolare la gestione dei pneumatici. La collaborazione di Danilo Petrucci sembra aver fornito ulteriori certezze al vice campione del Mondo, ormai riferimento assoluto all'interno della struttura di Borgo Panigale. Le undici vittorie in poco più di due anni e il contratto da top rider si sono uniti alle capacità di analisi che Dovi ha sempre avuto, ma anche a una fiducia nei propri mezzi che è cresciuta con il tempo. «A Sepang abbiamo provato tutto quello che dovevamo testare, sono riuscito a migliorare un po’, ed è in fondo normale se hai una buona base da cui partire. La seconda metà del 2018 per noi è stata in crescita, e adesso ripartiamo da una condizione migliore rispetto a un anno fa. Quando sei al livello che abbiamo raggiunto noi lo scorso anno, è più difficile migliorare in modo netto. E non è nemmeno detto che tutto quello che provi renderà migliore la moto» ha detto il forlivese, che in Qatar cerca una soluzione definitiva più per il telaio, dopo averne provati due in Malesia, che per la specifica del motore. Tra le novità di questo inverno della Ducati c'è anche il manettino che consente di intervenire sull'assetto, per la regolazione meccanica delle sospensioni e la regolazione dell'altezza della moto per compensare la riduzione del carico di carburante. Senza dimenticare la carena con tre diverse unità alari posizionate una sopra l'altra, per favorire l'accelerazione. Petrucci ha anche provato il sistema di leveraggio che percorre tutto il forcellone: tale sistema sfrutta la potenza del freno posteriore per spingere maggiormente le gomme al suolo. 

Bagnaia scalpita: nella classifica dei tempi di Sepang, Dovizioso è stato preceduto da Petrucci ma anche dai due piloti del Team Pramac, Jack Miller e Pecco Bagnaia. Petrux ha sorpreso i numerosi scettici che pronosticavano un netto salto indietro con il suo ingaggio al posto di Jorge Lorenzo. I test, però, non assegnano punti per il Mondiale e il ternano dovrà fare i conti con la pressione in arrivo dai piloti del suo ex team, che per il 2020 sognano la sua Desmosedici ufficiale. A cominciare da Bagnaia, subito promettente: «Imparo qualcosa a ogni uscita, e ci sono margini di miglioramento, soprattutto in frenata» ha detto l'iridato della Moto2, che ha lasciato Sepang con una riflessione emblematica. «Ho capito come si guida da pilota della MotoGP». 

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