MotoGP: motori 1000 già dal 2011?

In Malesia c’è anche Ezpeleta, per pianificare il futuro

Redazione

04.02.2010 ( Aggiornata il 04.02.2010 11:39 )

SEPANG – Mentre piloti meccani lavoravano nel calore della pista (si è arrivati a 58 gradi sull’asfalto!) alcuni manager hanno discusso a lungo nell’aria condizionata: durante la prima sessione stagionale di prove, in Malesia, si è presentato Carmelo Ezpeleta (che non si è mai visto, in un test invernale, tantomeno in Malesia). Il capo della Dorna ha incontrato i componenti dell’IRTA (l’associazione dei team) e i responsabili della MSMA (i costruttori) presentando una sua proposta per il regolamento 2012, che riguarda il ritorno ai motori “mille”.

Domani avrà luogo il meeting vero, quello cioè in cui i costruttori faranno sapere a Ezpeleta la “loro” idea di regolamento. La Dorna ha fretta, vorrebbe arrivare alla definizione del regolamento entro i test di Doha (metà marzo) e il tempo stringe. Serve infatti un regolamento il prima possibile perché il vero obiettivo consiste nell’anticipare al 2011 l’introduzione della nuova cilindrata.

In pista, Valentino Rossi si è messo in evidenza dall’inizio dominando la giornata di test. I piloti hanno girato insieme ai collaudatori (che avevano avuto campo libero ieri). Yamaha e Honda hanno messo in pista il motore nuovo, la Ducati lo aveva già fatto debuttare a Valencia e la Suzuki porterà il suo nuovo V4 a fine mese, sempre qui a Sepang.

Rossi e Stoner davanti non fanno certo notizia. Va invece rilevato il terzo tempo di Colin Edwards, mentre Capirossi ha messo la nuova Suzuki (un prototipo che serve a selezionare materiale, soprattutto per la parte ciclistica) in quarta posizione. Melandri e Simoncelli non hanno ancora trovato la strada giusta, per le regolazioni, e lo dimostrano i loro tempi. Ma anche per Aoyama è nebbia fitta, così come per Bautista. Tra i “rookie”, il migliore è risultato Hector Barbera (decimo).

Tra gli eventi da ricordare c’è il furto subito dal Team Aspar: nella notte sono stati portati via dal box alcuni computer, in particolare uno su cui pare vi fossero i software per la gestire delle mappature del motore Ducati. Si fanno tante ipotesi, ma non vi è traccia di indizi. E ovviamente del colpevole. Si replica domani, seconda e ultima giornata di lavoro, sempre nel clima torrido che ha messo in crisi tutti, dopo tre mesi di sosta.

Enrico Borghi


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