Lo sapevate che Ben Spies…

“Mi stavo sciogliendo. Pensavo di essere una torcia umana”…

Redazione

03.03.2010 ( Aggiornata il 03.03.2010 09:11 )

Mary Spies ricorda ogni terrificante dettaglio. Ricorda di avere visto suo figlio diciannovenne attraversare la linea di partenza arrivo dell’ovale di Daytona. Ricorda di avere visto la Suzuki Yoshimura GSX- R 1000 di colpo sfuggire al controllo di Ben. Ricorda di averlo visto sbattere contro il muro. E di avere cominciato a correre. E di come nello stesso momento uno dei meccanici del Team Yoshimura stesse pregando per suo figlio.

Ricorda di avere pensato il peggio. Ricorda quando Ben era scattato in piedi. Era confusa. «Gli uomini sono come i cervi? – aveva pensato – che quando vengono colpiti a morte continuano a correre?»- Ricorda che suo figlio guardava verso di lei e di aver pensato che stava sbracciandosi come a dirle qualcosa. Ma stava solo cercando di spegnere le fiamme. In quel momento lei era senza scarpe, e il quad con in sella il capotecnico della squadra l’ha superata di slancio. Ricorda di aver pensato: «Non ha bisogno di me». Invece Ben aveva bisogno di lei, Così come ne aveva avuto prima e ne avrebbe avuto dopo. «Mi stavo sciogliendo. Credevo di essere una torcia umana», ricorda Ben Spies. «Non dimenticherò mai quei momenti» aggiunge mamma Mary.

Ben Spies si racconta nell’ottavo inserto “Top Rider”, in edicola sul numero 9 di Motosprint.


  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi