Melandri: “BMW? Niente di ufficiale”

L’italiano vorrebbe restare con il team di Fausto Gresini

Redazione

26.07.2010 ( Aggiornata il 26.07.2010 15:29 )

Marco Melandri, ottavo al traguardo, a fine stagione potrebbe anche lasciare la MotoGP. Dice: «dalla BMW non ho ricevuto una proposta ufficiale» ma non nega che esista l’interesse della Casa tedesca per lui, e anche la curiosità di affrontare una nuova sfida. In Superbike, subito.

Poi, in MotoGP. La BMW, il cui programma sportivo nella SBK è gestito da una squadra che fa capo a Davide Tardozzi, sta valutando l’opportunità di coinvolgere proprio Melandri. E sarebbe un ottimo acquisto. «Ne ho sentite di tutte, tra cui anche che avrei già firmato. Ma non è così – assicura il ravennate –. Devo dire però che mi fa piacere questo interesse, e poi conosco bene Tardozzi e so come lavora: infatti sta facendo ottime cose con la BMW».

Melandri, però, al futuro ci sta pensando. E sta pensando anche alla SBK.
«Dopo tanti anni trascorsi a cambiare team e moto, e quindi a ripartire da zero, ora ho voglia di stare fermo per un po’: mi piacerebbe stare con la mia attuale squadra, per avere un po’ di continuità. Soprattutto se, come sembra, la Honda per il 2011 cambierà poco. Però sono aperto ad altre soluzioni».

Melandri resta giustamente abbottonato, ma la Superbike lo tenta. Così come la BMW. Ma adesso sta effettivamente cercando di recuperare il feeling perduto a causa dell’infortunio alla spalla, subito ad Assen a fine giugno.
«È incredibile, ormai dopo tanto lavoro ero riuscito ad arrivare ad un ritmo da podio, e sono dovuto ripartire da zero. Di nuovo».

Uno dei problemi maggiori è la difficoltà riscontrata nell’adattarsi alle esigenze della nuova RCV.
«Abbiamo dovuto fare delle modifiche alla parte ciclistica, che però sono state fatte nella sede della mia squadra, in Italia. La HRC non ci ha mai dato niente, se non il permesso di lavorare sulla moto».

Il team ha cercato di modificare la distribuzione dei pesi, riportando un po’ di peso sull’anteriore.
«Questa moto è stata progettata per avere un carico notevole sul posteriore, e ha l’anteriore piuttosto morbido. Il problema è che io guido in modo opposto, ho bisogno di un anteriore molto rigido in modo che la moto risponda in modo immediato nell’inserimento. Adesso la mia moto è un po’ più stabile, e riesco a “sentirla” meglio».

Anche il motore 2010 non è adatto allo stile di Marco.
«È molto aggressivo, invece a me piacciono quelli fluidi, dove posso gestire il gas e la coppia durante la percorrenza della curva. Non è facile, per me. Ma non mollo, ho bisogno di fare una seconda parte di stagione decisamente migliore».


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