MotoGP: il caso Marco Simoncelli

Si continua a parlare dell’incidente di Le Mans

Redazione

03.06.2011 ( Aggiornata il 03.06.2011 11:32 )

Il forfait di Dani Pedrosa, che non prenderà parte alla gara di casa per i postumi dell'infortunio subito a causa del contatto con Marco Simoncelli a Le Mans, rende la vigilia del GP Catalunya ancora più tesa. Insomma, Marco è sempre più nel mirino dei tifosi locali. Nei giorni precedenti, dalla Spagna erano arrivate minacce, pare addirittura di morte, per Marco. Si tratterebbe di qualche esaltato che usa i social network e internet per annunciare eventi deliranti, solo che quando uno squilibrato minaccia si crea comunque una situazione di tensione.

Che Marco, dopo l'incidente di Le Mans, in cui Pedrosa si è fratturato una clavicola, non verrà accolto come un idolo, beh, questo lo sa anche lui... Ma le minacce, quindi la necessità della scorta, non le aveva messe in conto nemmeno lui. Eppure, se è chiaro che al Montmelò vedremo striscioni ingiuriosi e ascolteremo cori non proprio da chiesa, è anche vero che è difficile credere che ci possa essere chi ritiene che Simoncelli, a Barcellona, vada aggredito. O addirittura soppresso. Certo, il famigerato Alberto Puig ha tuonato: «bisogna fermarlo!», ma tutti sanno che l'uomo ombra di Pedrosa è un personaggio teatrale.

Però questa situazione, che appare francamente delirante, deve fare ragionare su ciò che stanno facendo Jorge Lorenzo e la banda dei suoi nuovi alleati. È lui, Lorenzo, che ha creato un nuovo “caso Simoncelli”, raccogliendo l'eredità lasciata dai connazionali Barbera e Bautista che diedero il via a questa campagna denigratoria durante la stagione 2009. Cioè ai tempi in cui le prendevano da Simoncelli nella classe 250, così come le prendono oggi nella MotoGP.

Lorenzo si è fatto carico della nuova crociata e ha inasprito i toni in Portogallo, continuando poi in Francia. La cosa che spiace, è che abbia trovato dei seguaci e che sia riuscito a condizionare persino la Direzione Gara. Il problema infatti è che Lorenzo sta cercando di influenzare tutti: i media, il Potere, i tifosi. Ed è anche così, che si fanno i danni. Soprattutto, si crea quel clima da stadio di calcio che nelle moto non si era mai visto.

La Direzione Gara ha annunciato che oggi chiamerà Simoncelli a rapporto, per non ben specificati chiarimenti sui fatti di Le Mans. Beh, a questo punto dovrebbe richiamare anche Jorge Lorenzo: il ragazzo che su Twitter divulga al mondo la sua “verità”, inveisce contro gli avversari (come Simoncelli) e insulta i personaggi del motociclismo spagnolo (ad esempio, Alex Criville) rei di non dargli ragione. Va bene che Lorenzo è il leader di una nuova generazione di piloti che chiedono continuamente l'aiuto di qualcuno – non dimentichiamoci che a Motegi, nell'ottobre scorso, Lorenzo andò a lamentarsi dai vertici della Yamaha perché Valentino Rossi era stato troppo aggressivo nel sorpassarlo... – però la Direzione di Gara non dovrebbe cadere in certe trappole. E non dovrebbe trattare Simoncelli come un pericolo pubblico, dando quindi ragione agli esaltati. La maggior parte dei quali, vive proprio attorno a Barcellona.

Enrico Borghi


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