Lorenzo nei
test di Phillip Island ha ribaltato completamente la situazione rispetto alle precedenti prove di Sepang. Non solo il maiorchino ha chiuso la seduta australiana
costantemente in testa, ma ha anche sfiorato il muro dell’
1’28”, inoltre ha lasciato il più immediato inseguitore,
Pedrosa, a
3 decimi. Quel che però è davvero importante per
Lorenzo è essersi messo alle spalle i
problemi di pneumatici incontrati a Sepang: ora sono solo un brutto ricordo.
Pedrosa, unico pilota
Honda presente per l’assenza forzata di
Marquez, ha segnato il secondo tempo dimostrandosi efficace nel giro secco e al tempo stesso ha sfoderato un buon passo-gara.
Il podio virtuale di questi test australiani è stato completato da
Andrea Dovizioso. Una performance che conferma la fase di
miglioramenti della Ducati, infatti l’altro pilota in sella
GP14,
Cal Crutchlow, ha siglato il quinto tempo preceduto da
Valentino Rossi di 6 centesimi di secondo.
Vale con le sue 216 tornate coperte nei tre giorni è stato pilota che ha girato più di tutti e ciò è anche indice di un grande lavoro di “esplorazione” di diverse soluzioni.
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MOTO2
Nella classe cadetta,
Esteve Tito Rabat è stato protagonista in tutti i sensi. Lo spagnolo del team Marc VDS anche nel terzo giorno è stato
saldamente davanti a tutti, ma è pure incappato in
due cadute. In particolare nella seconda è stato vittima di un highside spaventoso.
Tito è stato sottoposto ad accertamenti medici che ne hanno constatato le buone condizioni, ma comunque non tali da tornare in pista. La moto è andata distrutta. Pur con Rabat ko i rivali sono rimasti distanziati: il più immediato inseguitore,
Jordi Torres, ha chiuso i test a ben 8 decimi.