Mugello, la Ducati non va oltre il sesto posto (di Dovizioso)

Mugello, la Ducati non va oltre il sesto posto (di Dovizioso)
Iannone, che partiva secondo, ha concluso settimo. Crutchlow è caduto.

Redazione

01.06.2014 ( Aggiornata il 01.06.2014 21:21 )

Al Mugello, la prima Ducati al traguardo è quella di Andrea Dovizioso, sesto, davanti a Andrea Iannone. L'uno con la Ducati ufficiale, l'altro con la Ducati Pramac. Cal Crutchlow, l'altro pilota factory, partito dalla seconda fila, è stato costretto al ritiro dopo una scivolata al quarto giro. La Casa bolognese aveva preparato con grande attenzione la gara italiana: il Mugello è il suo "test track" e probabilmente sperava in un risultato complessivamente migliore. Andrea Dovizioso ha iniziato bene la sua gara, con una buona partenza dall’ottavo posto in griglia e alla fine del primo giro è passato sul traguardo in quarta posizione. Il pilota forlivese per alcuni giri è riuscito a stare nel gruppo dei primi, ma è poi stato superato da altri tre piloti ed è rimasto per quasi tutta la gara in settima posizione. Nel corso dell’ultimo giro Dovi ha superato Iannone ed ha chiuso la gara in sesta posizione.
“Credo di avere dato il massimo. Alla fine non siamo andati così male come gap dai primi: siamo riusciti a migliorare di tre secondi e mezzo rispetto all’anno scorso, e questo è un aspetto positivo. La gara del Mugello, come sempre, è stata molto dura ma è bella anche per questo. E’ stata una lotta davvero tosta quella con Pedrosa, Espargarò e Iannone. Mi ha aiutato molto la potenza che avevamo in rettilineo, e facevo delle grandi staccate alla San Donato. Alla fine abbiamo portato a casa il massimo che si poteva ottenere oggi.”
Iannone alla fine era abbastanza deluso. Partito dal secondo posto in griglia, è stato anche in testa alla corsa. "Sono contento di aver fatto i primi giri in testa, davanti al pubblico che, mi hanno detto dopo, mi incitava. Non potevo tenere testa alle HOnda e alle Yamaha e ho faticato un po' negli ultimi giri per via del consumo delle gomme".

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