Hayden: polso KO. Carriera a rischio

Hayden: polso KO. Carriera a rischio
Ha tre possibilità per affrontare la situazione. Ma nessuna delle tre è risolutiva

Redazione

17.06.2014 ( Aggiornata il 17.06.2014 17:41 )

Nicky Hayden è nei guai, grossi: il suo polso destro è in pessime condizioni e di fronte a sé ha tre possibilità per affrontare la situazione, ma nessuna delle tre è risolutiva. Questo determina una situazione di forte incertezza non solo riguardo questa stagione, ma soprattutto sul suo futuro agonistico, gravemente compromesso perché il polso è messo molto male. Nicky potrebbe sottoporsi ad altri interventi simili a quello che ha già subito all’indomani del GP Italia, per ridurre l’infiammazione attraverso l’iniezione di liquidi che sostituiscano la cartilagine ormai consumata. Sarebbe un calvario che non porterebbe benefici, visto che Nicky non può guidare in modo corretto. La seconda soluzione consiste nel sottoporsi ad un intervento molto più complesso, per ricostruire completamente l’articolazione. È un intervento complicato, delicatissimo, che potrebbe non produrre gli effetti sperati e che in ogni caso lo costringerebbe ad almeno 4 mesi di sosta forzata. La terza soluzione, la peggiore, consiste nel bloccare l’articolazione: questo comporterebbe l’annullamento di ogni movimento, avrebbe quindi anche riflessi negativi quando Nicky farà una vita normale (cioè quando smetterà di correre). L’americano si trova in una situazione estremamente delicata, perché sta realizzando che questo infortunio potrebbe essere l’inizio della fine della carriera. L’intervento eseguito in Italia dal dottor Lucchetti, uno dei massimi esperti della chirurgia della mano, ha dato un beneficio immediato ma non ha risolto il problema: le infiammazioni, quindi il forte dolore e di conseguenza l’impossibilità di guidare in modo corretto, restano un problema che può ripresentarsi in ogni momento e senza preavviso. Perché Hayden soffre di un’artrosi che anche in Clinica Mobile hanno definito “grave”, il che significa che le speranze di guarire sono pressoché nulle. Negli anni si è consumata la cartilagine, in più la mobilità attualmente è ridottissima: appena 20 gradi. Tutto è iniziato nel novembre del 2011, quando Nicky si è fratturato lo scafoide a Valencia. Si fece operare, ma poi arrivò un secondo infortunio nell’agosto del 2012 a Indianapolis. Ed ora il polso è a pezzi. Dopo l’intervento del 2011 i legamenti si sono progressivamente indeboliti determinando instabilità tra le ossa del polso (la zona carpale presenta 8 ossa, più un insieme complesso di legamenti) che alla lunga ha provocato una progressiva lesione dei tendini e soprattutto la perdita della cartilagine. Per ora Nicky sembra orientato a sopportare altri interventi chirurgici (e altro dolore) per cercare di finire la stagione, per poi affrontare a fine anno l’intervento più delicato e complicato. Enrico Borghi

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