Biaggi: Day1 positivo al Mugello

Biaggi: Day1 positivo al Mugello
Il sei volte iridato ha compiuto cinquanta giri in sella alla ART-Aprilia, evoluzione della RSV4 che riporterà la Casa di Noale in MotoGP

Redazione

30.06.2014 ( Aggiornata il 30.06.2014 19:42 )

Max Biaggi, sei volte campione del mondo, di cui cinque con Aprilia e primo italiano su moto italiana a conquistare il titolo Superbike, è tornato in pista al Mugello in sella alla ART-Aprilia MotoGP. Il primo contatto, oltre un mese fa, aveva lasciato qualche punto interrogativo, a causa della pioggia caduta a disturbare le due giornate di test. Oggi, e nel corso dei prossimi due giorni, la ART-Aprilia MotoGP e Max Biaggi avranno modo di cesellare l'affiatamento durante una seconda sessione di prove al Mugello, che per l'occasione ha accolto il team tricolore con un meteo  migliore. Max ha utilizzato la mattinata per saggiare le condizioni della pista dopo la pioggia caduta stanotte e verificare il comportamento delle due ART a sua disposizione al box. Poi ha inanellato 50 giri, sotto la supervisione di Romano Albesiano, direttore tecnico e sportivo del gruppo Piaggio, e di Aligi Deganello, suo capotecnico nell'ultima, fruttuosa rincorsa al titolo Superbike. Elevato il margine di sviluppo messo in mostra fino ad ora dalla ART-Aprilia, una evoluzione della plurititolata RSV4 che fungerà da ponte verso il rientro ufficiale di Aprilia nel Campionato Mondiale MotoGP. Soddisfatto della partenza Romano Albesiano, responsabile di Aprilia Racing: «Con un meteo favorevole siamo finalmente riusciti a mettere in pista il piano di lavoro previsto», ha commentato Albesiano. «Come ho già avuto modo di dire, le indicazioni di Max sono sempre apprezzate dai tecnici e andranno ad arricchire i nostri riferimenti, sui quali svilupperemo il prototipo Aprilia per la MotoGP. Biaggi conosce bene il gruppo di lavoro e ha familiarità con il carattere della moto che, seppur molto evoluta, affonda le radici nel progetto RSV4 da lui portato al successo. Siamo quindi in una situazione ottimale: un pilota sensibile come pochi, una moto in continua crescita e la necessità di accumulare dati».

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